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1 Verso una gestione innovativa del Territorio nella Regione Marche Il contributo delle buone pratiche agroforestali e geologico-ambientali al governo del territorio ed alla prevenzione del dissesto idrogeologico "CONFERENZA SEMINARIO FORMATIVO Venerdì 30 Gennaio 2015, ore 09:00 La manutenzione del reticolo idrografico minore: approcci sperimentali e innovativi Dott. Agr. Furlani Fabrizio Federazione Regionale Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali delle Marche Provincia di Pesaro e Urbino - Ufficio Pianificazione degli ambiti fluviali UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Aula Magna - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Via Brecce Bianche 10, Monte Dago - ANCONA

2 SITUAZIONE GENERALE: PRINCIPALI PROBLEMATICHE 1) RIPETERSI, CON SEMPRE MAGGIOR FREQUENZA, DI EVENTI METEORICI PARTICOLARMENTE INTENSI 2) INCREMENTO DEL TASSO DI IMPERMEABILIZZAZIONE DEL SUOLO 3) SENSIBILE RIDUZIONE DELLE SOMME DESTINATE AGLI INTERVENTI DI DIFESA IDROGEOLOGICA 4) ABBANDONO, DA PARTE DEI SOGGETTI FRONTISTI DELLE ATTIVITA MANUTENTIVE

3 R.D. 523/1904 Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie ARTICOLO 12 (FRONTISTI) Sono ad esclusivo carico dei proprietari e possessori frontisti, le costruzioni delle opere di sola difesa dei loro beni contro i corsi d'acqua di qualsiasi natura non compresi nelle categorie precedenti. Essi possono però chiedere di essere costituiti in CONSORZIO amministrativo col procedimento di cui all'art. 21, chiamando a concorrere gli eventuali proprietari, che dall'opera risentono beneficio. Per la manutenzione di queste opere e per la sistemazione dell'alveo dei minori corsi d'acqua, distinti dai fiumi e torrenti con la denominazione di fossati, rivi e colatori pubblici, si stabiliscono CONSORZI.

4 L.R n. 13 Riordino degli Interventi in materia di Bonifica e di Irrigazione Costituzione del Consorzio di Bonifica delle Marche e fusione dei Consorzi di Bonifica del Foglia, Metauro e Cesano, del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera, dell'aso, del Tenna e Del Tronto Art. 1 Finalità e oggetto. 1. La Regione,., riconosce la bonifica quale attività per lo sviluppo economico nonché per la sostenibilità ambientale, la tutela delle risorse idriche e PER LA DIFESA IDRAULICA Art. 5 Consorzio di bonifica. 1. Il consorzio di bonifica delle Marche, è ENTE PUBBLICO ECONOMICO DI NATURA ASSOCIATIVA dotato di autonomia statutaria, funzionale e contabile, che opera secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità ed equilibrio di bilancio. Art. 6 Partecipazione al consorzio e ruoli di contribuenza. 1. Il consorzio è un consorzio obbligatorio costituito tra tutti i proprietari degli immobili inclusi nel comprensorio PER IL BENEFICIO CHE RICEVONO O POSSONO RICEVERE DALLE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE IDRAULICO FORESTALE DI CUI AL D.P.R. 14 APRILE 1993 ( ). Art. 14: Funzioni d) esercita le funzioni dei consorzi idraulici secondo quanto previsto dagli articoli 8, 9 e 10 del r.d. 523/1904; e) esegue, in caso di inerzia dei soggetti di cui all'articolo 12 del r.d. 523/1904 e con rivalsa dei relativi oneri, le opere idrauliche di sola difesa dei beni compresa la manutenzione delle stesse opere E LA SISTEMAZIONE DELL'ALVEO DEI MINORI CORSI D'ACQUA, DISTINTI DAI FIUMI E TORRENTI CON LA DENOMINAZIONE DI FOSSATI, RIVI E COLATORI PUBBLICI

5 Corpo Forestale dello Stato Comando Provinciale di Pesaro e Urbino CONVENZIONE TRA LA PROVINCIA DI PESARO E URBINO, IL CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE E IL CORPO FORESTALE DELLO STATO, PER L'ORGANIZZAZIONE, LA GESTIONE E IL MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA DI MANUTENZIONE DEI CORSI D ACQUA MINORI UBICATI NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO (secondo principi di semplificazione e di snellimento dell attività amministrativa) sottoscritta in data 20 ottobre 2014

6 LA CONVENZIONE: GLI ATTORI E LE COMPETENZE La PROVINCIA DI PESARO E URBINO è Autorità idraulica a cui compete la gestione del demanio idrico, la progettazione, realizzazione e gestione delle opere idrauliche, la polizia idraulica, il pronto intervento idraulico (L.R. 13/1999). Il CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE svolge le attività di sistemazione dell alveo dei corsi d acqua minori in qualità di Consorzio Idraulico (L.R. 13/2013) Il CORPO FORESTALE DELLO STATO è forza di polizia ambientale a cui competono le attività di vigilanza, controllo e monitoraggio del territorio, a salvaguardia dell assetto idrogeologico e del patrimonio paesistico-ambientale. Corpo Forestale dello Stato Comando Provinciale di Pesaro e Urbino

7 Ambito di applicazione: LA CONVENZIONE SI APPLICA AI CORSI D ACQUA MINORI LA CONVENZIONE DISTINGUE I CORSI D ACQUA IN 2 CATEGORIE: 1) CORSI D ACQUA PRINCIPALI: F. Metauro, F. Foglia, F. Cesano, ecc. 2) CORSI D ACQUA MINORI: Tutti i corsi d acqua non ricompresi in quelli principali, ad esclusione: delle scoline di pertinenza stradale; delle scoline e dei fossi realizzati nell ambito delle sistemazioni idraulico - agrarie dei terreni In rosso: principali In azzurro: minori km su km tot. (90%) CORSI D ACQUA PRINCIPALI Torrente Conca Fiume Tavollo Fiume Foglia e gli affluenti: Torrente Mutino, Torrente Apsa di S.Arduino, Torrente Apsa-1, Torrente di Apsa di Urbino, Torrente Apsa Torrente Arzilla Fiume Metauro (dalla confluenza tra il Meta e l Auro fino alla foce), e gli affluenti: Torrente Tarugo, Fiume Candigliano, Torrente Biscubio, Fiume Burano, Fiume Bosso Fiume Cesano e al suo affluente Fiume Cinisco

8 LA CONVENZIONE SI APPLICA AGLI INTERVENTI DI MANUTENZIONE DI CUI AL D.P.R ESEMPI: rimozione dei rifiuti solidi rimozione tronchi a terra taglio di alberature ripristino della sezione di deflusso interventi di ingegneria naturalistica interventi di piantumazione ripristino tratti tombati ecc. Caratteristiche Eseguiti da Agricoltori (Imprenditori agricoli) Costo medio : euro ca / intervento Interventi piccoli ma diffusi sul territorio, finalizzati a ripristinare il regolare deflusso

9 CONSORZIO DI BONIFICA: ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE E ALCUNI ESEMPI DI INTERVENTI SUI CORSI D ACQUA MINORI Superficie media area IAP = ha 692 AREE IAP (impresa agricola di presidio) 33 AREE DI INTERVENTO 6 COMPRENSORI

10 CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE: GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI CALL CENTER Raccoglie tutte le segnalazioni e i dati del segnalatore TECNICO INCARICATO Dott. Agronomo e Forestali Cura la completa gestione delle segnalazioni di intervento (sopralluogo - valutazione - realizzazione intervento - rendicontazione) TECNICO SUPERVISORE COMPRENSORIALE Tecnico consortile che esegue attività di controllo e verifica dell operato dei tecnici incaricati IAP Impresa Agricola di Presidio Imprenditore agricolo che presidia l area di competenza assegnatagli e ove possibile esegue l intervento, in alternativa interviene una ditta specializzata Art. 15 D.Lgs. 228/2001 Orientamento e modernizzazione del settore agricolo

11 CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE: STANDARD OPERATIVI

12 LA CONVENZIONE METTE A SISTEMA TUTTI GLI ATTORI Enti Pubblici (Autorità Idraulica, CFS) Privati (Consorzio) Agricoltori - Professionisti Provincia di Pesaro e Urbino (Autorizza) Privati Comuni Consorzio di Bonifica delle Marche (Esegue) Corpo Forestale dello Stato Comando Provinciale di Pesaro e Urbino (Vigila e Monitora) Dottori Agronomi e Dottori Forestali (Tecnici professionisti a servizio del Consorzio) Aziende Agricole di Presidio (Effettua gli interventi)

13 AUTORIZZAZIONE UNICA (della Provincia) COMPRENSIVA DI: LA CONVENZIONE SEMPLIFICA LE PROCEDURE Autorizzazione idraulica (art. 93 R.D. 523/1904); Il Consorzio di Bonifica delle Marche trasmette entro il 31 dicembre di ogni anno una richiesta di autorizzazione alla Provincia La Provincia, entro il 31 gennaio di ogni anno, sulla base della richiesta pervenuta, rilascia l autorizzazione alla esecuzione dei lavori di cui all articolo 4, con validità fino al 31 gennaio dell anno successivo. Prima della esecuzione di ogni intervento di manutenzione, il Consorzio trasmette alla Provincia e al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato una comunicazione di inizio lavori Autorizzazione al taglio di piante singole, in gruppi o a filare ricadenti in area demaniale (art. 32 D.G.R. 2585) escluse piante tutelate Autorizzazione al taglio boschivo (art. 10 L.R. 6/2005) - per le aree non ricadenti all interno del territorio delle Comunità Montane, fino ad una estensione delle aree boscate di 2 ettari; Nulla osta al vincolo idrogeologico (R.D. 3267/1923); Entro il 31 gennaio di ogni anno, il Consorzio trasmette alla Provincia un rapporto di sintesi degli interventi realizzati nel corso del precedente anno solare Autorizzazione per la tutela della fauna ittica (art. 14 L.R. 11/2003)\

14 LA CONVENZIONE ISTITUISCE IL TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA ENTI: STRUMENTO DI CONFRONTO E istituito il tavolo di coordinamento provinciale sulla gestione dei corsi d acqua, cui partecipano i rappresentanti dei seguenti Enti: Provincia di Pesaro e Urbino, Regione Marche, Autorità di Bacino, Comuni, Consorzio di Bonifica, ARPAM (Dipartimento Provinciale) e Corpo Forestale dello Stato - Comando Provinciale. Il tavolo di coordinamento ha funzione consultiva ed ha lo scopo di analizzare, annualmente, la situazione dei corsi d acqua provinciali, anche alla luce degli interventi eseguiti in attuazione della presente Convenzione. La riunione del tavolo di coordinamento viene indetta dalla Provincia di Pesaro e Urbino con cadenza annuale.

15 TIPOLOGIE DI INTERVENTI MANUTENTIVI PREVISTI NELLA CONVENZIONE D.P.R Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni recante criteri e modalità per la redazione dei programmi di manutenzione idraulica e forestale 1. Finalità e caratteristiche degli interventi di manutenzione idraulica e forestale 1. Gli interventi di cui all'art. 3, comma 1, del decreto-legge 10 marzo 1993, n. 57, sono finalizzati alla eliminazione di situazioni di pericolo per i centri abitati e per le infrastrutture, in conseguenza di eventi critici di deflusso, derivanti da carenze dello stato manutentorio degli alvei e delle opere idrauliche, nonché alla creazione di posti di lavoro per i disoccupati. 2. Gli interventi devono avere, altresì, finalità di manutenzione e caratteristiche tali da non comportare alterazioni sostanziali dello stato dei luoghi. Devono porsi come obiettivo il mantenimento ed il ripristino del buon regime idraulico delle acque, il recupero della funzionalità delle opere idrauliche e la conservazione dell'alveo del corso d'acqua, riducendo, per quanto possibile, l'uso dei mezzi meccanici.

16 D.P.R TIPOLOGIE DEGLI INTERVENTI MANUTENTORI DA EFFETTUARSI NEI CORSI D'ACQUA NON REGIMATI a) Rimozione di rifiuti e materiale legnoso e taglio alberature in alveo Fosso? b) rinaturazione delle sponde, intesa come protezione al piede delle sponde dissestate od in frana con strutture flessibili spontaneamente rinaturabili; restauro dell'ecosistema ripariale, compresa l eventuale piantumazione

17 D.P.R TIPOLOGIE DEGLI INTERVENTI MANUTENTORI DA EFFETTUARSI NEI CORSI D'ACQUA NON REGIMATI c) ripristino della sezione di deflusso, inteso come eliminazione, nelle tratte critiche per il deflusso delle portate idriche, dei materiali litoidi, trasportati e accumulati in punti isolati dell'alveo, pregiudizievoli al regolare deflusso delle acque. La sistemazione degli stessi di norma deve avvenire nell'ambito dello stesso alveo. Solo in casi eccezionali o di manifesto sovralluvionamento può essere prevista l'asportazione dall'alveo del materiale estratto, nel rispetto delle vigenti normative; Piante tutelate Fosso di Camminate, Fano (PU) Fosso privato Rio Marsigliano

18 D.P.R TIPOLOGIE DEGLI INTERVENTI MANUTENTORI DA EFFETTUARSI NEI CORSI D'ACQUA NON REGIMATI d) sistemazione e protezione spondale, intese come risagomatura e sistemazione di materiale litoide collocato a protezione di erosioni spondali; sostituzione di elementi di gabbionata metallica deteriorata od instabile od altra difesa artificiale deteriorata od in frana, utilizzando tecnologie di ingegneria ambientale Gabbionata, T. Burano, Cagli (PU) Traversa T. Burano (Cantiano, PU) e) interventi di riduzione dei detrattori ambientali, intesi come rinaturazione delle protezioni spondali con tecnologie di ingegneria ambientale, allo scopo di favorire il riformarsi della stratificazione vegetazionale

19 D.P.R TIPOLOGIE DEGLI INTERVENTI MANUTENTORI DA EFFETTUARSI NEI CORSI D'ACQUA NON REGIMATI f) ripristino della funzionalità di tratti tombati, tombini stradali, ponticelli ecc., inteso come ripristino del regolare deflusso sotto le luci dei ponti, con rimozione del materiale di sedime e vario accumulato nei sottopassi stradali, nei tombini, nei sifoni, sulle pile od in altre opere d'arte Rio Genica, Pesaro (PU) Fiume Metauro, Ponte Petrella, loc. Sagrata, Fermignano (PU) T. Arzilla (Fano, PU)

20 D.P.R TIPOLOGIE DEGLI INTERVENTI MANUTENTORI DA EFFETTUARSI NEI CORSI D'ACQUA NON REGIMATI g) ripristino della stabilità dei versanti, inteso come ripristino della stabilità dei versanti prospicienti le sponde di corsi d'acqua, mediante tecniche di ingegneria ambientale. a) manutenzione delle arginature e loro accessori, intesa come taglio di vegetazione sulle scarpate, ripresa di scoscendimenti, ricarica di sommità arginale, interventi di conservazione e ripristino del parametro,,. Fosso di Camminate (Luglio 2014), affluente in destra idrografica del fiume Metauro

21 Verso una gestione innovativa del Territorio nella Regione Marche Il contributo delle buone pratiche agroforestali e geologico-ambientali al governo del territorio ed alla prevenzione del dissesto idrogeologico "CONFERENZA SEMINARIO FORMATIVO Venerdì 30 Gennaio 2015, ore 09:00 Grazie per l attenzione! Furlani Fabrizio fa.furlani@provincia.ps.it Tel UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Aula Magna - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Via Brecce Bianche 10, Monte Dago - ANCONA

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