OBIETTIVO APPENNINO. Prevenzione del dissesto idrogeologico e sinergia con gli enti locali. Alghero 8-10 maggio 2013
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1 OBIETTIVO APPENNINO Prevenzione del dissesto idrogeologico e sinergia con gli enti locali Alghero 8-10 maggio 2013
2 L.R. 5/2009 Riordino regionale dei consorzi - da 16 a 8 L.R. 06 luglio 2012, n. 7 ha fornito fra l altro gli indirizzi sull utilizzo della contribuenza Pianura: Montagna: ettari (42%) ettari (58%) SUP TOT: Consorziati: ettari
3 LE COMPETENZE RELATIVAMENTE ALLA DIFESA DEL SUOLO LE COMPETENZE IN MONTAGNA FINO A GIUGNO 2012: (L.R. E.R. n 422 agosto 1984) manutenzione, studio e sorveglianza del territorio redazione dei programmi poliennali progettazione ed esecuzione in concessione delle opere pubbliche promozione di interventi pubblici LEGGE REGIONALE 06 luglio 2012, n. 7 Art. 3 Contribuenza montana 2. L'introito derivante dalla contribuenza montana è destinato alla progettazione, esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere e degli interventi di bonifica dei territori montani quale beneficio di presidio idrogeologico, fatta salva la quota proporzionale relativa alla copertura delle spese generali di funzionamento del Consorzio.
4 Autorità di Bacino: svolge attività di pianificazione e controllo territoriale Servizio Tecnico Bacino Reno: Opera in situazioni d emergenza con finanziamenti derivanti da ordinanze di protezione civile - Polizia idraulica - Tutela dell assetto idrogeologico: programmazione, progettazione e realizzazione - Pronto intervento, alluvioni e frane - Gestione delle aree del demanio idrico (torrenti e rii) Province: si limitano ad interventi, finanziati con fondi propri, riguardanti strutture di loro competenza quali ad esempio le strade Comuni: operano in prevalenza in situazioni d emergenza con finanziamenti propri o derivanti da ordinanze di protezione civile e con fondi di pronto intervento finanziati dall Assessorato Difesa del Suolo (infrastrutture danneggiate) Comunità Montane Unione dei Comuni: gestiscono il Vincolo Idrogeologico ed operano nell ambito della difesa del suolo in base ai programmi regionali e mediante la promozione di accordi quadro con gli altri enti territoriali ai sensi della L.R. 2/2004 modificata dalla L.R. 10/2008 Corpo Forestale dello Stato : svolge attività diretta al contrasto dei reati ambientali ed esercita un pronto intervento di soccorso in caso di emergenza dovuta ad eventi calamitosi Competenze dei privati : l articolo 12 del R.D. 523/1904 in merito alle opere idrauliche delle diverse categorie prevede che gli interventi a tutela dei soli beni privati siano ad esclusivo carico degli stessi
5 INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO MONTANO U. C. Terre di Castello U.C. Valle Samoggia U.M. Valli Savena ed Idice Nuovo Circondario Imolese C.M. Frignano C.M. dell Alto Appennino Bolognese U.M. Comuni Mugello Regioni: Emilia Romagna e Toscana Provincie: Bologna, Modena, Firenze, Prato, Pistoia Comuni: 42 Unione dei Comuni: 5 U.C. Valle del Bisenzio Comunità montane: 3 Circondari: 1 ex C.M. Appennino Pistoiese Superficie: ha
6 NUMERO DI FRANE PER PROVINCIA BOLOGNA -> frane Fonte: R.E.R. Banca Dati geologica 1:10000 aggiornata al Novembre 2005
7 DATI DI FRANOSITA COMUNALE Monte S. Pietro Sasso Marconi Pianoro Castel S. Pietro Terme Casalfiumanese Monterenzio Grizzana Fonte: R.E.R. Banca Dati geologica 1:10000 aggiornata al Novembre 2005
8 Confronto fra la percentuale di edifici direttamente o marginalmente interessati da frane rispetto a quelli non interessati (2011) 26,7% di edifici edificati su aree ad elevato rischio idrogeologico 17,1% 9,6% 73,3% Fonte: Elaborazione Regione Emilia-Romagna su dati catasto Sigma-TER
9 CRITICITA NELL AREA MONTANA Dissesto idrogeologico generalizzato che si ripercuote in particolar modo sulle reti viarie Improprio uso delle aree limitrofe ai corsi d acqua Inadeguata manutenzione della rete idrografica a servizio della fascia pedecollinare Assenza di un piano di manutenzione delle opere realizzate con conseguente ridotta efficacia delle stesse. (oltre briglie da mantenere e numerose opere di ingegneria naturalistica che necessitano di frequenti interventi) Assenza di un progetto operativo di prevenzione Incertezza dell entità del finanziamento pubblico Difficoltà burocratiche nell ottenimento delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione degli interventi Assenza di una chiara legislazione che stabilisca le aree di competenza del Consorzio di Bonifica nei territori montani
10 ATTIVITA SVOLTE DAL CONSORZIO Progettazione e realizzazione interventi ( medi annui) Sopralluoghi con stesura di schede tecniche (oltre 100 all anno) Censimento opere di regimazione idraulica (50 sopralluoghi all anno) Assistenza tecnica ai Consorziati per finanziamenti Coordinamento con gli enti sul territorio Studi di fattibilità e di sistema (3-4 ogni anno) Archiviazione e gestione dei dati cartografici, documentali e fotografici Comunicazione (nel 2012: 8 iniziative)
11 I PROGETTI SEGUITI DAL CONSORZIO SUL TERRITORIO MONTANO Interventi realizzati con finanziamenti pubblici, in cofinanziamento e con fondi consortili Tipologia Interventi Numero % Numero Sistemazione idrogeologiche 79 51% Sistemazioni idrauliche 65 42% Sistemazioni ambientali 11 7% Tot 155 Media annuale 52 Importo % Importo Importo medio per lavoro % % % Media degli ultimi 3 anni Media degli ultimi 6 anni
12 INTERVENTI SVOLTI Interventi svolti nel 2012: 54 Nota: Nella cartografia sono riportati gli ultimi 6 anni Media annuale interventi: 52/anno
13 SISTEMAZIONE IDRAULICA
14 SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA
15 SISTEMAZIONE AMBIENTALE
16 ATTIVITA DI SOPRALLUOGO Sopralluoghi 2012 con scheda tecnica: 77 Nota: Nella cartografia sono riportati gli ultimi 6 anni Sopralluoghi 2012 senza stesura di scheda: 38
17 Schema esemplificativo di risposta ai sopralluoghi
18 ORGANIGRAMMA DEL PERSONALE 2 capo settore 1 ingegnere 3 geologi 1 geometra 1 disegnatore 2 assistenti 9 operai RAZIONALIZZAZIONI EFFETTUATE IN SEGUITO ALLA FUSIONE: - 3 dirigenti, - 9 dipendenti incentivati al pensionamento (circa )
19 CONTRIBUENZA ANNO 2013 TOT Ruolo TOT Avvisi TERRENI: Min: Max: 2,21 /ha (Firenzuola) 7,10/ha (Savigno) FABBRICATI: Abitaz. di 8 vani + garage di 24 mq Min: 8,71 (arrot. a 12,50) Max : 26,81
20 - Sicurezza sui luoghi di lavoro: Manutenzione C.O. e telefonia: RUP, prog, D.L.: Funzionamento C.O.: Sopralluoghi: Censimento opere e studi: Programmazione e coordinamento: Nolo Arval: Spese legali: INVESTIMENTI - Consulenze tecniche: Segreteria tecnica (QP): Settore pianificazione (QP): Direzioni (QP): Personale agrario (QP): SUL TERRITORIO: 81% % - Spese di riscossione: Personale x riscossione: Contributo alle spese generali di funzionamento - Forniture e noli: (extra) = Personale operaio: Accantonamenti: Mezzi e carburanti: Ruolo: Fondi extraconsortili: TOT:
21 OBIETTIVO APPENNINO Prevenzione del dissesto idrogeologico e sinergia con gli enti locali
22 CRITICITA INDIVIDUATE CON I COMUNI RICADENTI NEL COMPRENSORIO INTERVENTI STRAORDINARI ED URGENTI INDIVIDUATI CON LE COMUNITA MONTANE, LE UNIONI DI COMUNI ED I COMUNI RICADENTI NEL COMPRENSORIO - ALTA PRIORITA : MEDIA PRIORITA : BASSA PRIORITA
23 BOLOGNA (ultimi 5 anni = 27) 145 km di aste fluviali secondarie da mantenere
24 PROBLEMATICA RISCONTRATA: Esondazione del Rio Gorgara in seguito alle abbondanti precipitazioni primaverili a monte della Via Emilia Situazione relativa al momento dell esondazione. La sezione del torrente è invariata
25 PROBLEMATICA RISCONTRATA: Sezione del torrente insufficiente ed eccessiva vegetazione infestante che ostacola il naturale deflusso delle acque INTERVENTO NECESSARIO: Risezionamento e pulizia dalla vegetazione infestante per un tratto di un chilometro circa Situazione attuale
26 108 tratti per un totale di 151 km di aste fluviali da mantenere DA MANTENERE
27 PROBLEMATICA RISCONTRATA: erosione della sponda dell alveo con conseguente scalzamento della pila centrale del ponte comunale Situazione precedente la realizzazione dell intervento
28 INTERVENTO REALIZZATO: realizzazione di una rampa in scogliera di pietrame in corrispondenza del ponte, a protezione della pila centrale. Risagomatura e pulizia dell alveo. ( CBR Comune = ) Situazione attuale
29 PROBLEMATICA RISCONTRATA: La briglia risulta completamente divelta in seguito alla mancanza di manutenzione. L intervento di ripristino è costato ed è stato finanziato dalla Regione Emilia Romagna Situazione precedente l intervento
30 INTERVENTO ESEGUITO: L intervento è consistito nella realizzazione di tre briglie con fondazioni in calcestruzzo e strutture in elevazione realizzate con massi ciclopici. ( R.E.R.) Situazione attuale
31 Necessità di intervento per contrastare il dissesto idrogeologico nel territorio montano Fabbisogno Investimento per anno allo stato attuale Differenza Manutenzioni ordinarie e straordinarie sui rii della fascia pedecollinare (145 km di aste fluviali) Manutenzioni ordinarie su tratti di rii interessati da interventi realizzati dal Consorzio con finanziamenti propri e pubblici Interventi straordinari ed urgenti individuati con i Comuni ricadenti nel comprensorio consortile TOTALE Enti interessati: Regione, Provincia, Consorzio di Bonifica, Comunità Montane, Unioni dei Comuni e Comuni
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