CONTESTO DEMOGRAFICO E FENOMENO ABITATIVO. Consistenza della popolazione residente

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1 CONTESTO DEMOGRAFICO E FENOMENO ABITATIVO Consistenza della popolazione residente Nella Provincia Olbia Tempio la popolazione residente cresce senza interruzioni dal 1861, con un rallentamento negli anni 90 e a una successiva ripresa dal 2001 al Al 31 dicembre 2009 la popolazione residente nella provincia era pari a oltre 156 mila unità, dato che la configura al quinto posto per consistenza demografica tra le province sarde; queste, alla stessa data, contavano una popolazione complessiva pari a circa 1,67 milioni di unità. In Italia e in Sardegna la crescita della popolazione residente si è arrestata negli anni 80 e 90, ma ha mostrato forti segnali di ripresa dal 2001, in particolare a livello nazionale (al 31 dicembre 2009 risultava superata la quota di 60,3 milioni di abitanti). Se confrontata con le altre province sarde, la provincia Olbia Tempio si caratterizza per un incremento della popolazione residente molto più consistente negli ultimi decenni. La provincia di Sassari mostra un andamento simile alla provincia di Cagliari, mentre nelle 5 restanti province i livelli di popolazione residente risultano invece pressoché immutati dal 1961 in poi. Dal 1991 al 2001 la popolazione residente in Italia si mantiene pressoché immutata sotto i 57 milioni; in ambito regionale cresce lievemente sino al 1994 e decresce nei 7 anni successivi; nella provincia Olbia Tempio cresce costantemente. Dal 2002 al 2008 a livello nazionale e regionale e per la provincia di Olbia-Tempio i dati mostrano una costante crescita della popolazione residente. Nello stesso periodo, anche nelle province di Sassari e Cagliari si rilevano valori crescenti, mentre nelle restanti province, tranne Oristano sino al 2004 e l Ogliastra nell ultimo biennio, la popolazione residente continua a decrescere. Caratteri strutturali della popolazione residente Gli indici della struttura demografica Sia in ambito nazionale sia a livello locale, dagli anni 90 la popolazione residente si caratterizza per livelli d incidenza di popolazione anziana costantemente crescenti; va però precisato che: - nell ultimo decennio si è avuto un rallentamento del processo d invecchiamento a livello nazionale e, in misura più lieve, a livello provinciale; - in ambito regionale l indice di vecchiaia continua a crescere con andamento pressoché lineare. Al 1 gennaio 1994 la provincia Olbia Tempio mostrava un valore dell indice di vecchiaia pressoché analogo rispetto al dato medio regionale; da allora si è spostato verso il basso: il dato più recente, risalente al 1/1/2010, risulta pari al 128% nell ambito provinciale e al 155% in quello regionale. Dal 2001 la provincia Olbia Tempio quella in cui la struttura della popolazione residente è caratterizzata dai più bassi valori dell indice di vecchiaia. Il Comune di Olbia è l unico della provincia che si caratterizza per un valore dell indice di vecchiaia inferiore al 100% al 1 gennaio Viceversa, numerosi Comuni dell Alta Gallura, in particolare Aglientu, Bortigiadas e Badesi, e i Comuni di Berchidda e Oschiri nel Monteacuto presentano i valori dell indicatore più alti di tutta la provincia, sempre superiori al 200%. A livello di sezione censuaria, il dato calcolato sulla base dei dati dell ultimo Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni (2001) mostra valori elevati dell indice di vecchiaia soprattutto in corrispondenza dei centri storici, in particolare nei Comuni di La Maddalena, Olbia, Santa Teresa di Gallura e Oschiri dove l indicatore assumeva valori superiori al 400%.

2 L indice di dipendenza a livello nazionale risulta sempre crescente dal 1992; a livello regionale e provinciale, l indice presenta dal 2000 una crescita con valori ben inferiori rispetto al dato nazionale. Al 1 gennaio 2010, nel territorio provinciale, Bortigiadas, e Alà dei Sardi sono i comuni che mostrano i più elevati valori dell indice di dipendenza, superiori al 60%. Viceversa, alla stessa data, nei comuni di Olbia e Arzachena l indicatore assume valori inferiori al 40%. Caratteristiche relative alle fasce d età dei residenti Al 1/1/2010 la provincia presentava un incidenza superiore rispetto alla media regionale e nazionale - di popolazione di sesso femminile di età compresa tra 24 e 46 anni e - di popolazione di sesso maschile di età compresa tra 28 e 50 anni. Alla stessa data, era inferiore rispetto alla media regionale e nazionale l incidenza provinciale - di popolazione femminile di età superiore a 65 anni - di popolazione maschile di età superiore a 71 anni Alla stessa data, la provincia, rispetto alle altre province sarde, mostrava: - un incidenza di giovani coppie con figli superiore rispetto a tutte le altre province sarde; - un incidenza inferiore di popolazione di sesso femminile di età superiore ai 65 anni. La natalità Il numero di nati in Italia nell ultimo decennio mostra segnali di ripresa dopo i minimi registrati negli anni 90: il 2008 risulta, con nuovi nati, l anno con la più alta natalità dal 1992 a oggi. A livello regionale invece nel nuovo millennio si arresta il processo di calo del numero di nati degli anni 90, ma non si registrano significativi segnali di crescita, con valori che si attestano attorno ai nuovi nati all anno. Nella provincia Olbia Tempio il numero di nati mostra valori tendenzialmente crescenti dal 1998 in poi, mantenendosi sempre superiore alle unità nell ultimo triennio. In Sardegna il saldo naturale, positivo sino al 1997, diventa negativo nell ultimo decennio e raggiunge nel corso del 2009 il valore minimo, pari quasi a Nella provincia Olbia Tempio, il saldo tra nati e morti dal 1992 a 2009 è sempre positivo e nell ultimo biennio è più elevato tra le 8 province sarde. Nelle 6 restanti province, nell ultimo quinquennio i saldi naturali sono sempre negativi, con valori particolarmente significativi nella provincia di Oristano. La provincia Olbia Tempio presenta valori del quoziente di natalità oscillanti ma, con l eccezione del 2004, sempre superiori al 9 nell ultimo decennio, superiori rispetto alla media regionale, assestatasi nello stesso periodo poco sopra l 8. Da quasi un decennio si rilevano i quozienti più alti nella provincia Olbia Tempio rispetto alle altre 7 province sarde. A livello regionale, nell ultimo decennio, l età media della madre alla nascita del figlio è in continua crescita e più elevata di circa un anno rispetto alla media nazionale, sfiorando i 32,2 anni nel Per le 8 nuove province della Sardegna il dato, disponibile solo dal 2006, posiziona la provincia di Olbia Tempio al di sotto della media regionale con un valore più recente pari a 31,4 anni. Nel 2008 i tassi specifici di fecondità per età della madre confermano quanto appena esaminato, mostrando valori molto superiori a livello nazionale rispetto alla media regionale e provinciale per le

3 donne di età compresa tra i 22 e i 34 anni. Al di sopra dei 36 anni di età la situazione si modifica, con valori lievemente più alti a livello regionale e provinciale rispetto al dato nazionale. Per quasi tutte le età, la provincia Olbia Tempio mostra tassi specifici di fecondità superiori rispetto al dato medio regionale e, ancora una volta, si distingue rispetto alle altre 7 province sarde per valori dei tassi specifici di natalità significativamente più elevati per le madri di età più giovane. Per le 8 province sarde il tasso di fecondità totale è noto per il triennio ; dal 2007 la provincia Olbia Tempio si colloca al di sopra delle altre province sarde (con 1,34 nell anno 2008). Il saldo migratorio A livello regionale dal 1992 al 2001 i saldi migratori risultano costantemente negativi, diventano positivi nei 7 anni successivi con incrementi che si aggirano attorno ai 6 mila nuovi residenti annui sino al 2008; nel 2009 si ha una flessione, con saldo migratorio positivo ma inferiore a 3000 unità. Nella provincia Olbia Tempio il saldo migratorio è positivo dal 1992 e mostra una forte accelerazione dopo il 2001; in particolare, nel 2007 si rileva il saldo migratorio più elevato, superiore a unità. Con l eccezione del 1993 e degli anni compresi tra il 2002 e il 2005, la provincia Olbia Tempio, è quella interessata dai valori più significativi, a livello regionale, di flussi migratori in ingresso, mentre a Nuoro e nel Medio Campidano i saldi sono negativi. Dai dati scorporati per origine degli iscritti e per destinazione dei cancellati, emerge che: - nel periodo dal 2002 al 2009 sono in particolare gli iscritti da altri comuni italiani a determinare un saldo migratorio costantemente positivo verso la provincia; - negli ultimi tre anni è aumentata significativamente l incidenza di iscritti dall estero; - si registra un progressivo incremento del numero di cancellazioni anagrafiche dalla provincia di individui aventi come destinazione altri comuni italiani (oltre unità nel 2009). In base al rapporto medio tra iscritti e cancellati all anagrafe per trasferimento di residenza, i Comuni della provincia che nel periodo attraggono più popolazione sono Loiri Porto San Paolo, San Teodoro, Arzachena, Budoni, Olbia e Aglientu, con valori dell indicatore superiori a 2. Viceversa, nei Comuni di Buddusò, Oschiri e Berchidda il rapporto tra iscritti e cancellati assume valori inferiori a 0,75, indicando la presenza di spopolamento. Gli iscritti in anagrafe nei comuni della provincia, nel periodo tra il 1997 e il 2008, provengono nel soprattutto da altre regioni italiane con andamento crescente (in media quasi individui all anno). Nel biennio , l allargamento dell UE alla Bulgaria e alla Romania ha favorito i flussi in ingresso nella provincia di cittadini stranieri provenienti da tali Paesi; conseguentemente le iscrizioni dall estero mostrano valori fortemente crescenti e superiori alle altre regioni italiane. In particolare, nei 12 anni di osservazione Lombardia e Lazio sono le regioni italiane da cui provengono il maggior numero di iscritti in provincia, con valori medi annui superiori a 230 unità e con valori massimi nell ultimo quadriennio; segue il Piemonte, con valori mediamente attorno alle 120 unità, superato nel 2008 da Emilia Romagna e Campania. Come visto, gli iscritti in provincia provenienti dall estero sono in costante aumento dal 1997 al 2008; in particolare, nel biennio gli stranieri giunti da paesi dell UE sono stati complessivamente pari a quasi 3.100, di cui ben l 86% provenienti dalla Romania. Seguono, molto distanziati, gli stranieri arrivati dal continente africano e dal continente americano. Il raffronto tra la provincia e il dato medio regionale relativo alle percentuali di iscritti all anagrafe per classi d età dal 1997 al 2008 non mostra significative differenze. La provincia mostra incidenze di iscritti inferiori rispetto alle altre 7 province per la popolazione di età inferiore ai 19 anni e superiori per le classi di età dai 40 ai 59 anni.

4 Caratteri strutturali delle famiglie Dal 2003 al 2009 il numero medio di componenti per famiglia è inferiore a Olbia Tempio rispetto al dato medio nazionale e regionale e decresce con andamento più rapido; al 31 dicembre 2009 la dimensione media provinciale dei nuclei familiari scende per la prima volta sotto 2,3. In tutte le province sarde il numero medio di componenti per famiglia decresce: Medio Campidano, Oristano e Carbonia-Iglesias mostrano i valori superiori, la provincia Olbia Tempio si distingue per una più ridotta dimensione media dei nuclei familiari. Al 31 dicembre 2009 Buddusò, Calangianus e Padru mostrano dimensione media dei nuclei familiari superiore a 2,6 componenti, mentre Golfo Aranci, Aglientu, Loiri Porto San Paolo e Santa Teresa di Gallura si caratterizzano per valori dell indicatore inferiori a 2 componenti per famiglia. In provincia di Olbia-Tempio, nei 7 anni di osservazione, a una riduzione del numero medio di componenti per famiglia da 2,49 a 2,28 corrisponde un incremento di quasi famiglie, denotando un fenomeno di frammentazione dei nuclei familiari. Sin dal 1981 in provincia di Olbia l incidenza di coppie con figli rispetto al totale delle famiglie residenti è inferiore rispetto alla media regionale, ma superiore rispetto al dato nazionale; il valore dell indicatore nel 2001 è pari al 44%. L incidenza di famiglie unipersonali in provincia di Olbia-Tempio, dal 1991 presenta valori superiori rispetto agli ambiti regionale e nazionale, con una crescita lineare; nel 2001 le famiglie unipersonali in provincia di Olbia-Tempio sono quasi il 28%. La popolazione residente straniera Dal 2002, la provincia si caratterizza per un incidenza di popolazione straniera residente intermedia tra il dato medio a livello nazionale e quello regionale; in ambito provinciale, al 31 dicembre 2009, l incidenza è pari rispettivamente al 7% e al 5,9% circa; in Sardegna, dove alla stessa data il numero di stranieri residenti è pari a circa, corrispondente a un incidenza inferiore al 2%. La provincia Olbia Tempio si distingue da tutte le altre province per valori superiori in tutto il periodo di osservazione e per un accelerazione nella crescita nell ultimo triennio; le restanti 7 province mostrano tutte incidenze di popolazione straniera residente molto inferiori. Al 31 dicembre 2009 Palau, Sant'Antonio di Gallura, Santa Teresa di Gallura, Arzachena, Aglientu e Olbia sono i comuni della provincia con un incidenza di popolazione straniera residente superiore al 7,5%, mentre nei comuni di Oschiri e Berchidda il valore dell indicatore non raggiunge l 1% Dal 2006 in poi, il saldo naturale della popolazione straniera residente mostra un andamento sensibilmente crescente nella provincia, dove il dato al 31 dicembre 2009, pari a 108 individui, è secondo alla sola provincia di Cagliari. Nel 2009 il saldo naturale della popolazione straniera residente in provincia contribuisce per il 50% al saldo naturale complessivamente rilevato nella stessa. I saldi migratori della popolazione straniera residente nelle 8 province presentano valori sempre positivi e molto superiori rispetto ai saldi naturali, fornendo il principale contributo all incremento dell incidenza di popolazione straniera in Sardegna. Dal 2006 la provincia di Olbia-Tempio si distingue per i valori più alti; in particolare nel 2007 si è registrato un saldo migratorio superiore a nuovi stranieri residenti,

5 Dal 2007 i flussi in ingresso nella provincia hanno visto prevalere gli stranieri di cittadinanza rumena, che sfiorano i residenti, alla data più recente. Dal 2003 l Ucraina è il principale luogo d origine degli stranieri di altri paesi extra UE residenti nella provincia Olbia Tempio. L incidenza di popolazione africana, che al 31 dicembre 2003 costituiva il continente di provenienza principale degli stranieri residenti nei tre ambiti, in sei anni di osservazione è diminuita ovunque, in particolare nella provincia Olbia Tempio, dove sin dal 2007 i valori appaiono inferiori sia rispetto al dato medio regionale sia alla media nazionale. A livello nazionale e regionale l incidenza di popolazione straniera residente proveniente dall Asia a fine periodo è superiore al 16%. I Pakistani sono prevalenti tra gli stranieri residenti in provincia, provenienti dall Asia sin dal 2003, seguiti a poca distanza dai Cinesi; nel 2009 contano rispettivamente più di 220 e 195 unità. Tra i comuni della provincia, nel 2009 l incidenza di stranieri residenti di cittadinanza rumena rispetto al totale della popolazione residente supera il 7% a Sant'Antonio di Gallura (124 individui, equamente distribuiti tra i due sessi) e il 6,5% a Palau (291 individui, con una lieve prevalenza di maschi); viceversa, nello stesso anno, nei comuni di Aggius, Oschiri, Buddusò e Berchidda l incidenza di popolazione residente rumena non raggiunge 0,5%. IL FENOMENO ABITATIVO Il comparto delle locazioni Dal 2006 in poi l incidenza di famiglie beneficiarie del contributo per il sostegno alla locazione rispetto al totale delle famiglie è crescente in tutte le province sarde e mostra valori costantemente superiori, nell ordine, nelle province di Cagliari, Sassari e Carbonia- Iglesias. La provincia Olbia Tempio si colloca in posizione intermedia, con incidenze crescenti, ma ancora inferiori all 1% delle famiglie residenti alle date più recenti. Nel 2010 sono i comuni dell Alta Gallura, in particolare Calangianus (quasi il 3%), Sant'Antonio, Tempio e Luras, a segnalarsi per le più elevate incidenze di famiglie beneficiarie del contributo per il sostegno alla locazione. Viceversa, nei Comuni di Alà dei Sardi, Berchidda e Bortigiadas nel 2010 nessuna famiglia ha beneficiato del contributo per il sostegno alla locazione. Dal 2003 al 2008 l importo medio del contributo per il sostegno alla locazione concesso ai nuclei familiari ammessi è più elevato in provincia di Cagliari, mentre nell ultimo biennio la provincia di Sassari mostra valori lievemente superiori. La provincia Olbia Tempio si colloca in posizione intermedia, con importi del contributo per il sostegno alla locazione mediamente di circa per famiglia nell ultimo biennio. Nel 2010 alle famiglie ammesse al contributo per il sostegno alla locazione residenti nei comuni di Luogosanto, Palau e Golfo Aranci è stato mediamente concesso un importo sopra i ciascuna; viceversa, nel 2010 i contributi medi per famiglia più esigui si sono rilevati nei Comuni di Aglientu e Sant'Antonio di Gallura.

6 Le dinamiche del mercato residenziale L'importanza delle informazioni derivanti dai dati sui permessi di costruire è legata alla loro capacità di fornire segnali anticipatori rispetto all'attività edilizia. Le nuove abitazioni previste e la relativa superficie utile abitabile indicano l evoluzione dell attività di una parte importante del settore edilizio. Il rapporto tra il numero di nuove abitazioni e il numero di famiglie residenti, un indicatore dell intensità del fenomeno, mette in luce un progressivo declino, confermato dall'analoga tendenza del rapporto tra superficie utile autorizzata e numero di famiglie. In Italia la contrazione nel 2008 è risultata forte: -22,4%. I dati per l Italia, relativi al 2008, registrano una variazione negativa del 22,4% delle superfici utili abitabili autorizzate che, per quanto rilevante, è meno intensa di quella media europea pari, nello stesso anno, a -26,6%. In Italia nel 2008 per ogni mille famiglie sono stati autorizzati progetti per la costruzione di 7,8 nuove abitazioni e di circa 580 m² di superficie utile abitabile in nuovi fabbricati residenziali. Entrambi gli indicatori avevano segnato un picco positivo nel 2005 con 11,8 nuove abitazioni e 870 m². Mentre le differenze dei valori medi tra le ripartizioni si sono ridotte nell ultimo quinquennio, a livello regionale la situazione è più eterogenea. Liguria e Campania presentano valori decisamente al di sotto di quelli medi (per mille famiglie rispettivamente 3,4 e 4,0 nuove abitazioni e 240 e 320 m² autorizzati). Viceversa Umbria e Sardegna fanno registrare i valori più alti: nella prima sono state autorizzate 11,1 nuove abitazioni per mille famiglie e nella seconda 10,7. La provincia di Bolzano presenta la maggior nuova superficie utile abitabile autorizzata (890 m² per mille famiglie). Tra il 2006 e il 2008 tutte le province sarde, mostrano valori decrescenti dei due indicatori, ma con differenze significative: mentre la Provincia Olbia Tempio nel 2008 mostra un numero di permessi di costruire per abitazioni in fabbricati residenziali nuovi ancora superiore a 20 ogni famiglie residenti, la Provincia di Cagliari supera di poco il valore dell 11 per mille e le restanti sei province si collocano al di sotto, con valori particolarmente ridotti in Ogliastra. Appare pressoché analogo l andamento del numero di permessi di costruire per m2 utile abitabile in fabbricati residenziali nuovi per provincia nel 2006 e nel 2008 ogni famiglie residenti, che nel 2008 mostra un valore massimo pari a quasi a m2 a Olbia Tempio e il minimo, meno di 500 m2, in Ogliastra, mentre in Provincia di Cagliari supera di poco i 775 m2. Il patrimonio abitativo Dai dati disponibili emerge una importante peculiarità della provincia Olbia Tempio, costituita dalla rilevante incidenza di abitazioni non occupate, che costituivano nel 2001 oltre la metà del patrimonio abitativo complessivo, dato pressoché doppio rispetto alla media regionale e addirittura triplo rispetto alle province di Cagliari e del Medio Campidano. I comuni costieri ad elevata vocazione turistica, in particolare San Teodoro, Golfo Aranci, Trinità d'agultu e Vignola, Aglientu e Budoni, sono quelli che più contribuiscono a innalzare il dato medio provinciale, con incidenze di abitazioni non occupate da residenti superiori al 77% nel Nello stesso anno, i comuni interni dell Alta Gallura, in particolare Telti e Calangianus con valori rispettivamente pari al 9% e 14% circa, si distinguono per le più basse incidenze di patrimonio abitativo non occupato nella provincia. Nel 2001 l incidenza di abitazioni non occupate da residenti per sezione censuaria appare molto elevata, con valori superiori all 80%, nelle località turistiche costiere. I valori più bassi dell indicatore si osservano per numerose sezioni censuarie che delimitano ampie porzioni dei centri urbani dei comuni più densamente popolati (Olbia, Tempio e Arzachena) e dei Comuni del Monteacuto e dell Alta Gallura interna.

7 Nel 2001 nella provincia Olbia Tempio l incidenza di abitazioni occupate da residenti per titolo di godimento non si discosta dal dato nazionale, mentre appare più bassa rispetto alla media regionale e rispetto alle altre province sarde l incidenza di abitazioni occupate in proprietà. La provincia si pone al di sopra delle altre province per incidenza di abitazioni occupate da residenti in affitto, ma con la particolarità rappresentata dal fatto che non si tratta prevalentemente di famiglie in condizioni di disagio economico che vivono in alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, ma di locazione di immobili appartenenti a persone fisiche in regime di libero mercato. La classificazione del patrimonio abitativo della provincia di Olbia-Tempio in base all epoca di costruzione (ISTAT, 2001) consente di evidenziare un ulteriore peculiarità dell ambito oggetto di analisi: si rilevano incidenze significativamente superiori rispetto alla media regionale e nazionale di abitazioni in edifici ad uso abitativo realizzate negli ultimi tre decenni del secolo scorso e incidenze molto inferiori di abitazioni costruite in epoche precedenti. Nessun altra provincia sarda mostra una così elevata incidenza di patrimonio abitativo realizzato dagli anni 70 in poi, la provincia di Carbonia-Iglesias si distingue per la più elevata incidenza di abitazioni costruite tra il 1919 e il 1945 e la provincia di Oristano per la più significativa percentuale di abitazioni costruite prima del Dalla ridotta età media del patrimonio abitativo della provincia di Olbia-Tempio deriva un elevata incidenza di edifici ad uso abitativo in ottimo o buono stato di conservazione, con un valore ben superiore rispetto a tutte le altre province sarde e al dato medio nazionale. San Teodoro, Palau, Sant'Antonio di Gallura, Trinità d'agultu e Vignola e Aglientu si distinguono per incidenze di edifici ad uso abitativo in ottimo o buono stato di conservazione superiori al 90%, mentre Oschiri, dove l indicatore supera appena il valore del 65%, appare una singolarità rispetto agli altri Comuni della provincia. Il mercato immobiliare Il mercato immobiliare è costituito dall insieme degli immobili oggetto di compravendita, con esclusione del comparto dell edilizia residenziale pubblica, e consente di analizzare l andamento delle compravendite e le relative quotazioni sul mercato. Il settore residenziale nel 2009 per la regione Sardegna continua a registrare un andamento discendente dei volumi di abitazioni scambiate, iniziato nel Il numero delle transazioni nel 2009 risulta di NTN (Numero di Transazioni Normalizzate; indicatore della dinamica di mercato, rappresenta il numero di transazioni, normalizzate rispetto alla quota di proprietà compravenduta, avvenute in un determinato arco di tempo; fonte: Banca Dati degli Uffici di Pubblicità Immobiliare). L esame della distribuzione delle compravendite mostra che queste si sono verificate principalmente nella Provincia di Sassari (41%) e di Cagliari (40%) lasciando alle Province di Nuoro e Oristano rispettivamente il 13% ed il 6% del totale regionale. Un analisi più approfondita dei dati permette di verificare che a tenere alti i valori delle prime due province sono stati i comuni non capoluogo che, per Cagliari (5.263 NTN) e Sassari (5.323 NTN) hanno raccolto ognuno il 32% circa del totale degli scambi regionali. Rispetto al 2008 tutta l isola ha subito, tranne la città di Oristano (+14,5%), un forte calo delle compravendite, in sintonia con il mercato nazionale degli immobili. La contrazione più elevata ha riguardato la città di Nuoro (-14,1%). Il resto della Provincia di Sassari ha fatto registrare il calo maggiore, -9,3%, tra gli ambiti territoriali dei comuni minori. L intensità del mercato immobiliare (IMI - l indice IMI è dato dal rapporto tra NTN e relativo stock di unità immobiliari, è un indicatore di mobilità del mercatoimmobiliare) ha seguito ovunque il

8 saldo negativo degli scambi con la sola eccezione della città di Oristano che registra un valore positivo (+0,2 punti percentuali rispetto all IMI 2008). Le serie storiche degli indici dei valori di NTN evidenziano che in tutte le province anche per il 2009 si conferma la tendenza alla frenata delle compravendite. Nelle Province di Cagliari e Sassari il calo dei volumi scambiati è iniziato nel 2007, a Nuoro nel 2006; fa eccezione la Provincia di Oristano dove la diminuzione di acquisti di abitazioni ha inizio solo nel 2008, con il capoluogo che mostra nel 2009 l inversione di tendenza già evidenziata. In quasi tutte le province il trend negativo accomuna capoluoghi e il resto degli ambiti provinciali. A livello comunale, un numero elevato di transazioni di compravendita, oltre ad interessare i comuni capoluogo, si è verificato anche nelle zone costiere della Gallura e della Nurra a Nord, del Campidano e del Sulcis a sud, ed anche in molti comuni dell entroterra del Sassarese e nell Iglesiente. Ad avere il numero maggiore delle compravendite in Sardegna sono gli 11 comuni con più di abitanti, che sono solo il 3% dei comuni totali, nei quali sono avvenute NTN. La quotazione media pesata di questa classe di comuni risulta circa /mq; la quotazione media regionale è pari a /mq.

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