MODULO RASSEGNA STAMPA. rassegna stampa. 30 Dicembre 2016

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1 Pagina 1 di 7 rassegna stampa 30 Dicembre 2016 IL CITTADINO Luminari in ecografia clinica a lodi: un corso di formazione al maggiore Vaccini, un taglio ai costi Questo 2016 è stato l anno del rilancio degli ospedali Influenza, pronto soccorso in tilt IL GIORNO Infermieri : 20 trasferimenti in corsia

2 Pagina 2 di 7 Luminari in ecografia clinica a lodi: un corso di formazione al maggiore Ecografia clinica integrata. È il titolo del progetto di formazione dell Asst di Lodi, che si svolgerà il 27 gennaio, dalle 14 alle 18, nella sala incontri, ex bar dell ospedale Maggiore. La direzione scientifica è affidata ai medici Gianluca Russo e Vito Torrano, mentre il responsabile scientifico è Costantino Bolis. L obiettivo dell iniziativa è sensibilizzare i partecipanti all utilizzo dell ecografo. Ad intervenire tra gli altri, insieme a Bolis, direttore del dipartimento emergenza urgenza, Enrico Storti, past president Winfocus e Stefano Paglia, istruttore Simeu-Winfocus, saranno il direttore della scuola di specializzazione in anestesia e rianimazione dell università degli studi dell Aquila Franco Marinangeli e Andrea Fanelli, coordinatore del gruppo di studio in anestesia locoregionale Siaarti e responsabile di anestesia al Sant Orsola di Bologna.

3 Pagina 3 di 7 MENINGITE Contro il meningococco, risparmi del 60 per cento Vaccini, un taglio ai costi Regione Lombardia a partire da gennaio 2017,«offrirà ilvaccinoper la protezione individuale nei confronti dei ceppi di meningococco (A/B/C/W/Y), in co-pagamento, a chiunque ne faccia richiesta. Ats e Asst, già dai prossimi giorni, saranno pronte a prenotare ed eseguire le vaccinazioni». Lo ha detto l assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, in merito all approvazione in giunta del relativo decreto. Per quanto riguarda il meningococco, «mi preme ribadire che non vi è alcuna emergenza o epidemia. Nel ha detto - i casi registrati sono stati 37, dato assolutamente in linea con gli anni precedenti; dal 2011, infatti, i casi rientrano in un range da 31 a 37. Si tratta comunque di una incidenza di casi inferiore alla media (56 casi dimedia all anno) del decennio ». A tutte le persone non coinvolte nell offerta vaccinale gratuita Regione Lombardia, darà la possibilità di accedere alle vaccinazioni contro tutti i ceppi del meningococco, per protezione individuale, con la formula del co-pagamento. Il costo del vaccino a carico del cittadino sarà pari al prezzo di acquisto sostenuto da Regione Lombardia senza ulteriore ricarico, con un risparmio per i cittadini che andrà dal 30 al 60 per cento. «Le ASST e ATS coinvolte -ha concluso Gallera - dovranno rendere disponibile sul proprio sito web i costi dell offerta vaccinale in co-pagamento ed entro il 10 gennaio 2017 dovranno rendere disponibile sempre sul loro sito un numero telefonico per permettere all utenza la prenotazione della vaccinazione. Le sedute in copagamento dovranno essere programmate dal 15 gennaio e non oltre il 15 febbraio».

4 Pagina 4 di 7 Il bilancio di dodici mesi Questo 2016 è stato l anno del rilancio degli ospedali di Cristina Vercellone Il direttore generale Rossi: «Messi tre big alla guida delle strutture e chiuso il punto di primo intervento di Sant Angelo e Casale senza che succedesse nulla» L anno dei tre big della sanità lodigiana. A dirlo è Giuseppe Rossi, direttore generale dell Asst, ex Azienda ospedaliera di Lodi, tracciando un bilancio diun anno di attività, insieme al direttore socio sanitario Paolo Bernocchi. Rossi si definisce cartesianamente, l uomo del «dubbio»: «Non ho la verità in tasca - dice -.Ho delle idee,ma sono pronto a cambiarle semi dimostrano che le alternative sono migliori». Direttore qual è stata la novità dell anno? «Abbiamo rilanciato l ospedale nominando 3 big della sanità. Mi riferisco al primario del Pronto soccorso Stefano Paglia, a quello della Terapia intensiva Enrico Storti e alla primaria di ortopedia Erika Viola. Quest ultima, quando ha bisogna chiama il professor Francesco Benazzo da Pavia con il quale collaborava prima. Hanno appena fatto un intervento insieme. È così che si lavora. Era il mio sogno. Quando sono venuto a Lodi questo non c era Anche Claudio Panciroli chiama il dottor Roberto Garbo da Torino. Paglia è il numero 1 e adesso guida due pronto soccorsi, Lodi e Codogno. Storti fa scuola di formazione in ecografia clinica, alla Mangiagalli. Io pensavo di essere un bravo insegnante. Un giorno ho assistito a una sua lezione, mi sono sentito una nullità. Questo - ho pensato è molto più bravo di me. Il mondo professionale cresce con i confronti. Nel 2016 abbiamo portato anche la Tac a Casale». Abbiamo citato Paglia, parliamo del Pronto soccorso. «In questi giorni sta saltando per il numero di accessi, ma si ricorda com era il Pronto soccorso quando sono arrivato? Se in questi giorni avessimo avuto ancora quella struttura cosa sarebbe successo?». Il 2016 che valore aggiunto ha portato? «Basta guardare i dati di Agenas che avete pubblicato anchevoi.vogliamo parlare della senologia? Si ricorda quante polemiche quando è andata via la dottoressa Ermenegilda Boni? Cos è successo?abbiamo il dottor

5 Pagina 5 di 7 Matteo Passamonti, ha un umanità che altrove è difficile da trovare. I dati dell emodinamica? Anche questi sono positivi. Per questo,nel nuovo piano organizzativo abbiamo previsto di trasformarla in struttura complessa». I progetti del 2017? «Nominare 3 nuovi primari. Il primario della chirurgianataleolivari, infatti, andrà in pensione a metà anno, il primario della radiologia Paolo Poggi ha ottenuto un incarico alla Maugeri ed è appena andato via. Il primario della chirurgia vascolare, invece,ruggiero Curci, che è molto bravo, è solo facente funzioni. Lui è uno di quelli che hanno interpretato meglio il concetto della presa in carico integrata dei pazienti. Si occupa del prima e del dopo del ricovero ospedaliero. Ho chiesto in queste ore l autorizzazione alla regione Lombardia per nominare le tre nuove figure. Appena abbiamo l ok dalla Regione pubblichiamo il bando della mobilità e poi facciamo il concorso. Il punto di svolta dell ospedale saranno la radiologia e la chirurgia». Il primario della radiologia aveva promesso di portare a Lodi la radiologia interventistica «L ha fatto, adesso poi pubblicheremo l avviso di mobilità per nominare due nuove radiologi interventisti». Il 2016 è anche l anno dell avvio della riforma sanitaria. A che punto è l applicazione? «Ci stiamo rendendo antipatici ai colleghi perché gli assessori quando vanno in visita agli altri ospedali ci citano in continuazione. Il Pot di Sant Angelo, per esempio, è stato il primo a partire. Idem per il discorso della terminalità. Abbiamo un hospice privato a Codogno in rete con quello di Casale. Dove trova un altra realtà così?». OSPEDALE Sopra, Giuseppe Rossi mentre traccia il bilancio del 2016, a fianco il presidio di Lodi e, sotto, quello barasino Nel 2016 avete chiuso il punto di primo intervento di Sant Angelo. «Sì. Ad Angera hanno chiuso il punto nascita, le mamme hanno occupato l ospedale, quinon è successo nulla. Sembrava che questa chiusura dovesse rivoluzionare la storia della sanità lodigiana. Stessa situazione a Casale. È perché ho messo lamia faccia in questa cosa, sono andato a spiegare le motivazioni. Era una situazione pericolosa. I percorsi vanno accompagnati, non possono essere calati dall alto». Il sogno di far funzionare l ospedale per intensità di cure? «Da noi si sta realizzando. Altrove dove hanno applicato questo modello, non ha funzionato perché hanno lavorato sugli aspetti architettonici, noi, invece, abbiamo puntato su quelli culturali. Il paziente va collocato nel posto giusto, a seconda delle sue patologie, non del medico che l ha visitato,magari come medico privato, e che lavora in un altro reparto».

6 Pagina 6 di 7 A codogno 14 telefonate prima di trovare un ambulanza Influenza, pronto soccorso in tilt di Cri. Ver. Maxi accessi al Pronto soccorso, mobilitata anche l Areu. Intanto continua la criticità delle ambulanze. Ieri sera, il Pronto soccorso di Codogno ha dovuto fare 14 telefonate e spendere due ore di tempo, prima di riuscire a trasferire un paziente dalla Bassa in un altro ospedale della provincia. Finalmente alle 20 è riuscita a trovare un mezzo disponibile. Un assurdità, sottolineata nei giorni scorsi dal primario del Pronto soccorso Stefano Paglia e ripresa anche dalla Croce rossa di Lodi e dalla Croce Bianca di Sant Angelo. Ieri la situazione nel Lodigiano è andata un po meglio, anche se è iniziata come una nuova giornata da incubo. Alle 8 di ieri mattina, al Maggiore, c erano ancora 12 persone da ricoverare e 40 malati presenti contemporaneamente tra la sala di attesa e le sale mediche. Alle 20, dopo aver fatto numerosi ricoveri, la situazione si è sbloccata. A Codogno, invece, la giornata è andata meglio. La centrale operativa del 118 di Lodi e Pavia, nei giorni scorsi, è stata allertata dagli ospedali, a causa delmaxi afflusso di pazienti al Pronto soccorso. A Lodi e Codogno, a cavallo tra il 24 e il 25, ci sono stati 500 accessi. «È vero - conferma da Pavia il responsabile operativo Soreu della pianura Fabrizio Canevari - in ogni territorio della nostra centrale, Lodi, Pavia, Cremona e Mantova, c è stato un incremento di chiamate pari a circa il 40 per cento. Siamo passati da 500 a 800 chiamate. Oggi (ieri, ndr), siamo ancora sopra la media,ma solo di circa il 5 per cento. Buona parte delle chiamate, circa un quinto, sono state girate, per competenza, ai medici di continuità assistenziale. In tutta la Lombardia, per non parlare dimilano, i Pronto soccorso sono stati sottoposti a una pressione incredibile, a partire dal 24 dicembre. Molte sono state le situazioni febbrili, da noi in pianura, il trend di salita è iniziato anche prima, con l arrivo della nebbia e il cambiamento del clima. È stato un crescendo, fino ad arrivare al picco di queste festività. Adesso stiamo tornando un po alla normalità. È stato un dato inatteso, non ce l aspettavamo un carico di lavoro così». A creare più problemi però è proprio la difficoltà a trovare ambulanze per dimettere e trasferire i malati. Una situazione, dicono gli esperti, che non ha eguali nelle altre province.

7 Pagina 7 di 7 Infermieri : 20 trasferimenti in corsia di Carlo D Elia Via alle procedure di mobilità interna per 20 infermieri nel presidio ospedaliero di Lodi. L Azienda sociosanitaria territoriale ha avviato, con un atto pubblicato sull Albo pretorio il 23 dicembre, l iter che porterà nuove assunzioni tra le corsie dei nosocomi lodigiani. Si tratta di un atto obbligatorio che precede la pubblicazione del nuovo concorso pubblico per infermieri che verrà pubblicato entro la primavera Solo all ospedale Maggiore mancano una sessantina di infermieri e 25 Oss. Un emergenza in corsia che persiste da almeno un anno e mezzo. Una situazione che ha sempre fatto discutere i sindacati, da tempo sul piede di guerra con la dirigenza di viale Savoia. Nel corso degli ultimi mesi sono stati numerosi gli episodi di tensione. Turni pressanti, riposi che spesso e volentieri saltano, e una rabbia infinita per chi non ha la possibilità di riposare come dovrebbe. «La situazione è preoccupante spiega il sindacalista Fsi Gianfranco Bignamini. Nei presidi lodigiani esiste una grande carenza di personale. In questi giorni al Pronto soccorso di Codogno mancano tre Oss e una sola persona è stata costretta a fare 16 ore di lavoro. Ho già mandato la lettera all ispettorato del lavoro. A pagarne le conseguenze sono soprattutto i cittadini». Problemi di personale, ben noti anche ai vertici dell Asst lodigiana. Tanto che ad agosto 2015 era stato indetto un concorso per infermieri per un solo contratto a tempo indeterminato, quando invece ne sarebbero serviti almeno un centinaio. Ben giovani precari, provenienti da tutta Italia. Ma la Procura di Lodi, in collaborazione con i carabinieri, aveva bloccato tutto, in seguito a un esposto presentato dal sindacalista Fsi Gianfranco Bignamini. Poi, il 29 luglio, la decisione del direttore generale Giuseppe Rossi di annullare il procedimento, in attesa di pubblicarne un altro entro i primi mesi del Dopo più di un anno di indagini, il pm Emma Vittorio si prepara a chiudere il fascicolo e a chiedere il rinvio a giudizio nei confronti di dipendenti dell Ao, fin dall inizio nel registro degli indagati.