Le specificità delle azioni e degli interventi da monitorare nelle politiche familiari
|
|
- Agata Borrelli
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 MONITORARE AZIONI E INTERVENTI DI POLITICHE FAMILIARI: QUALI SPECIFICITA Le specificità delle azioni e degli interventi da monitorare nelle politiche familiari Francesco Belletti 5 novembre 2015
2 UNIONE EUROPEA /2 ATTIVITA DA PERSEGUIRE PER LE POLITICHE FAMILIARI Azioni di informazione (produzione regolare di dati) Considerare la dimensione familiare nelle azioni comunitarie pertinenti (es. pari opportunità) FAMILY MAINSTREAMING Scambio costante dati e (buone) prassi
3 UNIONE EUROPEA /2 STRUMENTI OPERATIVI Osservatorio Europeo Pol. Fam. Gruppo interservizi Gruppo di alti funzionari sulla famiglia Contatti con associazionismo familiare e Parlamento europeo (intergruppo pol. Fam.)
4 COME RIDEFINIRE LA POLITICA FAMILIARE? TRE DILEMMI - indifferenziata oppure specifica e diversa da altre politiche sociali (differenziazione vs generalizzazione delle politiche familiari) - definizione di famiglia e individuazione dei relativi diritti e doveri (definizione della famiglia vs altre relazioni primarie che non sono famiglia) - è possibile e conveniente riconoscere una soggettività sociale e giuridica alla famiglia (diritti della famiglia vs diritti di altri soggetti, individuali o collettivi)
5 LE POLITICHE FAMILIARI SONO RELAZIONALI 1/2 - identificano la famiglia come bene relazionale e non solo come bene dell individuo - perché ridefiniscono il benessere della famiglia come ricchezza relazionale e non come somma delle utilità individuali ovvero come somma del benessere degli individui - non solo difensive di valori individuali (libertà, solidarietà. Uguaglianza), ma promozionali attraverso la loro ridefinizione relazionale
6 LE POLITICHE FAMILIARI SONO RELAZIONALI 2/2 - libertà positiva per qualcosa (per l altro) - solidarietà non come beneficenza o assicurazione collettiva, ma interdipendenza - uguaglianza non come uniformità, ma come relazione di equità nella differenza
7 POLITICHE FAMILIARI: NO/SI ASSISTENZIALI VS. SUSSIDIARIE RIPARATORIE VS. PROMOZIONALI MATRIFOCALI VS. PER NUCLEO FAMILIARE PRIVATIZZAZIONE VS. BENI RELAZIONALI IMPLICITE VS. ESPLICITE INDIRETTE VS. DIRETTE SETTORIALI VS. ORGANICHE
8 POLITICHE FAMILIARI: NO/SI (1/7) POLITICHE ASSISTENZIALI i benefici sono dati agli individui affinché possano in qualche modo essere sgravati dei loro compiti familiari; ciò coincide con la pubblicizzazione delle funzioni familiari che si ha quando il sostegno alle responsabilità familiari è dato semplicemente per sostituire i ruoli familiari con servizi collettivi esterni POLITICHE SUSSIDIARIE i benefici sono dati per far sì che le persone possano svolgere i loro compiti nella famiglia e nelle reti associative intorno; in particolare, la sussidiarietà fra Stato e famiglia significa che il primo deve operare per l autonomia e l empowerment della famiglia e delle associazioni familiari
9 POLITICHE FAMILIARI: NO/SI (2/7) POLITICHE RIPARATORIE Agiscono se e quando si manifestano malfunzionamenti delle famiglie (deficit model). Si analizzano/affrontano i problemi,restano sullo sfondo le risorse. POLITICHE PROMOZIONALI/ PREVENTIVE intervengono sulle potenzialità e sulle risorse delle famiglie (politiche abilitanti, sulle capabilities), spesso prima della manifestazione del disagio
10 POLITICHE FAMILIARI: NO/SI (3/7) POLITICHE MATRIFOCALI centrate sulla donna e sulla diade madrebambino POLITICHE PER IL NUCLEO FAMILIARE centrate sulla reciprocità fra i sessi e fra le generazioni
11 POLITICHE FAMILIARI: NO/SI (4/7) POLITICHE DI PRIVATIZZAZIONE DEI VALORI FAMILIARI la famiglia è considerata un mero affare privato e il risultato di scelte e preferenze private POLITICHE DI VALORIZZAZIONE DELLE RELAZIONI FAMILIARI COME BENE RELAZIONALE (CAPITALE SOCIALE) la famiglia è un bene relazionale primario (sovraindividuale) e l intervento agisce soprattutto sulle relazioni
12 POLITICHE FAMILIARI: NO/SI (5/7) POLITICHE IMPLICITE centrate sugli individui per singoli bisogni differenziati lungo il ciclo di vita individuale; interventi per singole classi di età (categorie generazionali POLITICHE ESPLICITE centrate sulle relazioni fra i sessi e fra le generazioni, per la valorizzazione delle mediazioni che la famiglia esercita; interventi sull'intreccio generazionale come problema di solidarietà relazionale
13 POLITICHE FAMILIARI: NO/SI (6/7) POLITICHE INDIRETTE centrate sui bisogni generici di vita quotidiana (come l alloggio, il lavoro, l alimentazione, la salute, l istruzione, ecc.); utilizzare la famiglia come strumento di lotta alla povertà o per altri problemi sociali POLITICHE DIRETTE centrate sul nucleo familiare come tale (per esempio: la soggettività tributaria della famiglia, il reddito familiare, le assicurazioni per la famiglia, ecc.); aumentare la forza e la funzione sociale delle relazioni familiari
14 POLITICHE FAMILIARI: NO/SI (7/7) SETTORIALI/ SEPARATE Interventi che rimangono all interno dei vari ambiti di azione della PA (scuola, politiche del lavoro, urbanistica) ORGANICHE/ TRASVERSALI Progetti unitari a misura di famiglia pensati a monte dell azione nei singoli settori, e che interessano più settori
15 PERSONALIZZAZIONE / FAMILIARIZZAZIONE Produrre un bene comune relazionale, insieme alle reti familiari, integrate in una comunità/ territorio, promozionale e di empowerment (E. Carrà, «Dentro le politiche familiari», 2003)
16 FAMILIARITA DI UN TERRITORIO Indice di Grado di familiarità (IGF) del territorio e della legislazione/politiche CISL 2012 Analisi territoriale (regionale) per 16 indicatori aggregati (spesa pro-capite servizi sociali, numero dipendenti per servizi alla famiglia, tasso di fecondità ). Analisi della normativa per beneficiari, sussidiarietà, strategie, azioni (Fonte: CISL 2012)
17 POLITICHE FAMILIARI REGIONALI: UNA SPERIMENTAZIONE DEL FORUM CRITERI GENERALI Sussidiarietà e complementarietà Strutturalità e ordinarietà Promozionalità di bene comune Sostegno ad unità familiare e formazione nuove famiglie LINEE DI INTERVENTO/ SOSTEGNO A: Relazioni familiari Vita umana: accoglienza e dignità Libertà/titolarità fam. di educazione Famiglia-lavoro Famiglie in disagio Equità fiscale
Diritti sociali e welfare relazionale
Diritti sociali e welfare relazionale Innovare le politiche sociali Lo scenario societario del welfare relazionale Pierpaolo Donati Argomenti 1) E possibile innovare le politiche sociali? 2) Due semantiche
DettagliBenessere sociale e nuove politiche
Benessere sociale e nuove politiche di Marco Ingrosso Nuovi rischi Nuova elaborazione e pratica del benessere sociale Politiche sociali di wellness Rifondazione di un welfare europeo L emergere di nuovi
DettagliLe aeree di collaborazione nel PDZ:
Le aeree di collaborazione nel PDZ: prendersi cura dei soggetti fragili nel loro ambiente di vita Le aree di collaborazione nel PDZ: Prendersi cura dei soggetti fragili nel loro ambiente di vita Licia
Dettagliquotidiane fragilità di attori senza sistema
quotidiane fragilità di attori senza sistema di Marco Aliotta Cibo, Ambiente e Stili di vita Milano, 9 ottobre 2014 Riformulazione delle parole chiave Cibo Ambiente Quale nutrimento per l essere umano?
DettagliLa comunità territoriale
La comunità territoriale Se mai può esistere una comunità nel mondo degli individui, può essere soltanto una comunità intessuta di comune e reciproco interesse (Z. Bauman) COMUNITA Il più piccolo gruppo
DettagliMarco Ingrosso Professore Ordinario di Sociologia Generale Università di Ferrara 01/12/11
Marco Ingrosso Professore Ordinario di Sociologia Generale Università di Ferrara 01/12/11 Relazioni di cura e benessere sociale: l'integrazione tra progetti finalizzati e servizi domiciliari a Ferrara
DettagliCAROVANA PER LA FAMIGLIA
CAROVANA PER LA FAMIGLIA Lombardia 2011/2012 PER UN WELFARE LOMBARDO AMICO DELLA FAMIGLIA CAROVANA PER LA FAMIGLIA Convegno Itinerante 98 serate da marzo 2011 a maggio 2012 In un Comune di ogni Ambito
DettagliAGENDA SOCIALE 2010 AREA METROPOLITANA CHIETI-PESCARA. Accordo Sociale
AGENDA SOCIALE 2010 AREA METROPOLITANA CHIETI-PESCARA Accordo Sociale ACCORDO SOCIALE PER L AREA METROPOLITANA CHIETI-PESCARA 1. Il presente Accordo sociale rappresenta un documento di condivisione dei
DettagliLe sfide del nuovo Welfare:
8-12 maggio 2006 - Fiera di Roma Le sfide del nuovo Welfare: quali politiche socio sanitarie per la tutela della popolazione anziana e della non autosufficienza Giovanni Daverio Italia 2011 Italia 2051
DettagliRIASSETTO DEI SERVIZI SOCIALI E SANITARI NEL PIANO REGIONALE DI PROGRAMMAZIONE DELLA RETE ASSISTENZIALE IN REGIONE CAMPANIA
RIASSETTO DEI SERVIZI SOCIALI E SANITARI NEL PIANO REGIONALE DI PROGRAMMAZIONE DELLA RETE ASSISTENZIALE IN REGIONE CAMPANIA Dott.ssa Maria D Auria - Sociologa Dipartimento Assistenza Primarie e Continuità
Dettaglile ragioni del progetto
1 le ragioni del progetto 2 La presente iniziativa nasce dell esigenza di informare e sensibilizzare le giovani generazioni sul tema del Diritto all educazione come strumento di promozione dello sviluppo
DettagliSCHEDA PROGETTO ALLEGATO ALL ACCORDO TERRITORIALE DI GENERE
Pag 1 di 5 Provincia Progetto n. DATI DI SINTESI Titolo progetto : Durata progetto: Costo complessivo Allegato all accordo territoriale di genere sottoscritto in data Soggetto attuatore del progetto Ovvero
DettagliUna chiave di lettura per comprendere come l'uso delle risorse pubbliche incide sulla vita delle donne e degli uomini
La donna nel mondo del lavoro: fattore età e salute Il bilancio di genere e i bisogni del territorio: l'esperienza del Comune di Forlì Fausta Martino Cesena, 5 dicembre 2014 Definizione del Bilancio di
DettagliCOMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00)
COMMENTO LEGGE QUADRO SUI SERVIZI SOCIALI ( LEX 328/00) La "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali", è una norma che rientra tra la più ampia riforma dello
DettagliAVVISO DI DISPONIBILITA
DISTRETTO SOCIO-SANITARIO D.11 Bompensiere Milena Marianopoli Serradifalco Montedoro Comune capofila - San Cataldo Via Belvedere 93017 - SAN CATALDO Tel. 0934511235 Tel/Fax. 0934/511203 Sito Internet:
DettagliComune di Parma DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N DD DEL 27/01/2016. Centro di Responsabilità: SETTORE SOCIALE - S.O.
Comune di Parma DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N DD-2016-112 DEL 27/01/2016 Inserita nel fascicolo: 2015.VII/15.25 Centro di Responsabilità: 65 0 1 0 - SETTORE SOCIALE - S.O. GENITORIALITA' Determinazione
DettagliCreActive ENTERPRISES. YOU(TH) CAN DO IT! BUSINNESS PLAN E START UP
CreActive ENTERPRISES. YOU(TH) CAN DO IT! BUSINNESS PLAN E START UP E iniziato ieri, lunedì 3 maggio a Trento, il corso di formazione CreActive Enterprises. You(th) can do it!, che si rivolge a 12 giovani
DettagliDistribuzione ed economia pubblica?
CAPITOLO 8 La distribuzione del reddito Distribuzione ed economia pubblica? L analisi della distribuzione del reddito e dell impatto distributivo delle politiche pubbliche è centrale in ogni tema di economia
DettagliP R O G E T T A R E E C O M U N I C A R E. La Cooperazione e la Solidarietà in un mondo che cambia
P R O G E T T A R E E C O M U N I C A R E 1 La Cooperazione e la Solidarietà in un mondo che cambia Percorso di aggiornamento per le associazioni modenesi di cooperazione internazionale EVOLUZIONE DEL
DettagliFamiglie e politiche sociali
Famiglie e politiche sociali Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 8 1 Rapporto fra stato sociale e modelli di famiglia Ci occupiamo
Dettagli13/07/2015. Con il progetto SAI? Anffas in rete
Corso di Formazione I manualetti SAI?: conoscere ed esigere i propri diritti Roma, 14 e 15 luglio 2015 D.ssa Roberta Speziale -Responsabile area relazioni istituzionali, advocacy e comunicazione Anffas
DettagliLE POLITICHE SUL BENESSERE FAMILIARE LP 1/2011 del 2/3/2011
LE POLITICHE SUL BENESSERE FAMILIARE LP 1/2011 del 2/3/2011 SISTEMA INTEGRATO DI POLITICHE STRUTTURALI PER IL BENESSERE FAMILIARE E LA NATALITÀVALORIZZANDO IL PROPRIO CAPITALE TERRITORIALE VULNERABILITÀ
DettagliPer un Volontariato competente INVECCHIAMENTO E NUOVO PROTAGONISMO SOCIALE. Verso la Banca della Solidarietà Presentazione di Dino Bertocco
Per un Volontariato competente INVECCHIAMENTO E NUOVO PROTAGONISMO SOCIALE Verso la Banca della Solidarietà Presentazione di Dino Bertocco IL PROGETTO DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO DI PADOVA Per conoscere
DettagliCITTADINANZA E COSTITUZIONE CURRICOLO VERTICALE
CITTADINANZA E COSTITUZIONE CURRICOLO VERTICALE TRAGUARDI: (dalle Indicazioni Nazionali) Identità e appartenenza Relazione OBIETTIVI (dalle Indicazioni Nazionali) Educare alla cittadinanza partecipata
DettagliSaranno considerati quali ulteriori requisiti qualificanti anche: INTERVENTO PRECOCE E PREVENTIVO
Perché una call? A seguito dell emanazione delle Linee guida regionali sulla tutela dei minori (d.g.r. n. 4821/2016), la Regione Lombardia è interessata a far emergere buone pratiche e modelli operativi
DettagliINSPIRE INNOVATIVE SERVICES FOR FRAGILE PEOPLE IN ROME (EASI 2014 PROGRESS AXIS) Diparimento Poliiche Sociali, Sussidiarietà e Salute
INSPIRE INNOVATIVE SERVICES FOR FRAGILE PEOPLE IN ROME (EASI 2014 PROGRESS AXIS) INSPIRE INNOVATIVE SERVICES FOR FRAGILE PEOPLE IN ROME Servizi innovativi per la popolazione fragile a Roma INSPIRE è un
Dettagli12 lezione il sistema di sicurezza sociale
Stato sociale È caratterizzato dal fatto che le autorità pubbliche si interessano del benessere dei cittadini e si preoccupano di sostenere e aiutare i più bisognosi nel rispetto dei valori di solidarietà
DettagliIl nuovo ciclo di programmazione territoriale Osservatorio Sociale Regionale
Il nuovo ciclo di programmazione territoriale Osservatorio Sociale Regionale A cura di Vinicio Biagi SETTORE GOVERNANCE E PROGRAMMAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIALI L Osservatorio sociale
DettagliLA RETE DEI SERVIZI E LA PRESA IN CARICO INTEGRATA. Rabih Chattat
LA RETE DEI SERVIZI E LA PRESA IN CARICO INTEGRATA Rabih Chattat Dipartimento di Psicologia Universita di Bologna Indice Definizioni Attori Operazionalizzazione e indicatori Implementazione Misura esito
DettagliCOMUNE DI CALTANISSETTA
ALL. A COMUNE DI CALTANISSETTA PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2016/2018 Descrizione introduttiva Premesso che il D. Lgs. 11/04/2006 n. 198 e s.m.i., recante Codice delle pari opportunità
DettagliPROGETTO PROGRAMMA SOCIALE PER IL TRIENNIO (approvato dall Assemblea dei Soci in data 05/07/2016)
PROGETTO PROGRAMMA SOCIALE PER IL TRIENNIO 2016 2019 (approvato dall Assemblea dei Soci in data 05/07/2016) PREMESSA Il lavoro e l elaborazione compiuta in questi anni hanno permesso il consolidamento
DettagliMODENA AZIENDA CASA EMILIA-ROMAGNA DELLA PROVINCIA DI MODENA MEDIAZIONE SOCIALE. info: 059/
MODENA AZIENDA CASA EMILIA-ROMAGNA DELLA PROVINCIA DI MODENA MEDIAZIONE SOCIALE info: 059/891814 mediazione@aziendacasamo.it lo stile ACCOGLIENZA ASCOLTO ACCOMPAGNAMENTO 2 gli obiettivi VIVERE IN SERENITÀ
DettagliFamiglialab II parte Concertazione territoriale in Italia: germogli di buone pratiche
II parte Concertazione territoriale in Italia: germogli di buone pratiche Egidio Riva, UCSC Milano Il progetto 8 casi di studio: Mantova, Pavia, Treviso, Bologna, Firenze, Ancona, Lecce, Catania Temi di
DettagliMigliorare il welfare per migliorare il paese
Migliorare il welfare per migliorare il paese Osservatorio Sociale della Contrattazione Territoriale Rapporto 2016 Ripartire dalla contrattazione sociale di prossimità per un welfare integrato e inclusivo
DettagliArt. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)
LEGGE REGIONALE 11 novembre 2008, n. 32 Interventi contro la violenza sulle donne ( B.U.R. 20 novembre 2008, n. 108 ) Art. 1 (Finalità) 1. La Regione riconosce che ogni forma o grado di violenza contro
DettagliPROGRAMMAZIONE PER LA FAMIGLIA IN REGIONE VENETO: QUALE FUTURO?
PROGRAMMAZIONE PER LA FAMIGLIA IN REGIONE VENETO: QUALE FUTURO? 1 In Italia, le Istituzioni, a tutti i livelli (Stato, Regioni, Comuni, enti statali, ) e il Mercato (realtà produttive, commerciali, sindacali,
DettagliPERCORSI CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PERCORSI DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE PERCORSO PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Laboratorio triennale di educazione alla gestione dei diritti e dei doveri in famiglia, a scuola e e inter. Finalità:
DettagliProtezione sociale e Welfare State : Sanità, Previdenza, Assistenza
Protezione sociale e Welfare State : Sanità, Previdenza, Assistenza Il welfare state: La classificazione di Esping Andersen: REGIMI DI WELFARE: dipendono dalle politiche sociali dello Stato, dalla storia
DettagliCOSA E IL CATALOGO. Documento dinamico con un aggiornamento almeno triennale legato al processo di consolidamento di eventuali sperimentazioni.
COSA E IL CATALOGO E un sistema di classificazione delle categorie dei servizi socio-assistenziali che rientrano nell'autorizzazione e accreditamento e quindi nelle E' lo strumento di riferimento per gli
DettagliPROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE - POR FSE
Questo documento offre una sintesi del POR 2014-2020 con particolare riferimento agli interventi previsti a favore degli immigrati. PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE - POR FSE 2014-2020 Il Programma Operativo
DettagliNascita e operatività di un partenariato di filiera
Nascita e operatività di un partenariato di filiera «Coltiviamo sviluppo con l integrazione delle filiere produttive» Convegno Catania/Palermo, 5 e 6 Dicembre 2011 Serena Tarangioli GdL Progettazione Integrata
DettagliArt. 2 (Funzioni della Regione)
Testo storico LEGGE REGIONALE 11 novembre 2008, n. 32 Interventi contro la violenza sulle donne ( B.U. 20 novembre 2008, n. 108 ) La pubblicazione del testo non ha carattere di ufficialita' Sommario Art.
DettagliECONOMIA DELL AMBIENTE
ECONOMIA DELL AMBIENTE Le procedure di valutazione Prof. Francesco Zecca a.a. 2011/2012 TIPOLOGIE DI PROCEDURE Analisi Costi-Benefici; Analisi Costi-Efficacia; Analisi del Ciclo di vita (Life Cycle Assessment);
Dettagli20 MILIONI DI POVERI IN MENO NEL 2020? LE STRATEGIE EUROPEE E NAZIONALI
socialcohesiondays 4, 5, 6 giugno 2015 Reggio Emilia 20 MILIONI DI POVERI IN MENO NEL 2020? LE STRATEGIE EUROPEE E NAZIONALI Vito Peragine Università di Bari Crescita e disuguaglianza in Italia Fonte:
Dettagli15 giugno Il Rapporto Le povertà in Toscana. Paola Garvin Dirigente Settore Welfare e Sport
15 giugno 2017 Il Rapporto Le povertà in Toscana Paola Garvin Dirigente Settore Welfare e Sport Le Povertà in Toscana Primo rapporto specifico sulle povertà Non esiste un solo tipo di povertà: essa si
DettagliDeleghe a Sindaco, Assessori e Consiglieri Delegati
Deleghe a Sindaco, Assessori e Consiglieri Delegati Alessandro Del Dotto: Sindaco con deleghe all'esercizio di funzioni di indirizzo e di coordinamento in materia di: Investimenti Strategici; Politiche
DettagliRIORDINO DEL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE DEL COMUNE DI BOLOGNA
RIORDINO DEL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE DEL COMUNE DI BOLOGNA LE SFIDE Scheda ATTUALI analitica DEL WELFARE A Bologna... Sostanziale mantenimento della spesa pubblica sociale e sociosanitaria per il
DettagliDALLA PEDAGOGIA GENERALE ALLA PEDAGOGIA DELLA FAMIGLIA
DALLA PEDAGOGIA GENERALE ALLA PEDAGOGIA DELLA FAMIGLIA Il concetto di famiglia nel nostro tempo si è alquanto modificato, al punto che, con il ricorso ad esso, non è più possibile indicare un unico modello
DettagliSENATO DELLA REPUBBLICA XVI LEGISLATURA
SENATO DELLA REPUBBLICA XVI LEGISLATURA Doc. XVIII n. 58 RISOLUZIONE DELLA 11ª COMMISSIONE PERMANENTE (Lavoro, previdenza sociale) (Estensore SPADONI URBANI) approvata nella seduta del 20 ottobre 2010
DettagliIL CONTRIBUTO DELLE ESPERIENZE ALLA COSTRUZIONE DELLA COMUNITA COMPETENTE. 3 seminario «Empowerment e comunità» 5 marzo 2015
IL CONTRIBUTO DELLE ESPERIENZE ALLA COSTRUZIONE DELLA COMUNITA COMPETENTE 3 seminario «Empowerment e comunità» 5 marzo 2015 Riprendiamo le fila del progetto.. Gli Obiettivi Il progetto si propone di sostenere
Dettagli#SCE2014 ACADEMY Social Enterprise e Social Innovation: un matrimonio utile all innovazione?
#SCE2014 ACADEMY Social Enterprise e Social Innovation: un matrimonio utile all innovazione? Fabio Lenzi 24 ottobre 2014 Che cosa è impresa? Consiglio di Stato Sentenza 3897 del 16/6/2009 La giurisprudenza
DettagliDELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT Area: POL. SVIL. SOCIO-EC. COM., SERV. MIL. E UNIV. AGR.
REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 806 18/11/2014 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 19768 DEL 14/11/2014 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT Area: POL.
DettagliRipartire dai Poveri Marina Ponti UN Millennium Campaign Caritas Italiana Roma, 4 maggio 2009
Ripartire dai Poveri Marina Ponti UN Millennium Campaign Caritas Italiana Roma, 4 maggio 2009 Povertà non più come sola mancanza di reddito Indice di Sviluppo Umano 1990 - é un indicatore di sviluppo realizzato
DettagliFragilità economica e fragilità sociale, una sfida per tutti: un #pattosociale per rigenerare il Paese
Assemblea Nazionale dei contrattualisti sociali Cisl Roma, 7 Luglio 2015 Fragilità economica e fragilità sociale, una sfida per tutti: un #pattosociale per rigenerare il Paese Maurizio BERNAVA Segretario
DettagliFrancesco Marsico CARITAS ITALIANA Alleanza contro la povertà in Italia POLITICHE E MODELLI DI LOTTA ALLA POVERTÀ
Francesco Marsico CARITAS ITALIANA Alleanza contro la povertà in Italia POLITICHE E MODELLI DI LOTTA ALLA POVERTÀ Fondazione Ebbene Roma, 4 NOVEMBRE 2015 I contenuti della presentazione 1 2 3 4 La normalità
DettagliLAFUNZIONE DELL ASSISTENTE SOCIALE NELLA SOCIETA DEL III MILLENNIO: NUOVI BISOGNI, NUOVE FUNZIONI. IL CODICE DEONTOLOGICO E LA TRASPARENZA NELL AGIRE!
ORIENTAMENTI PROFESSIONALI PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA NEGLI AMBITI DEL SERVIZIO SOCIALE! 17 novembre 2015! LAFUNZIONE DELL ASSISTENTE SOCIALE NELLA SOCIETA DEL III MILLENNIO: NUOVI BISOGNI, NUOVE
DettagliA tal proposito sovviene ricordare la differenza tra l apprendimento formale, non formale e informale.
La Commissione europea il 23 novembre scorso ha proposto un nuovo programma nel campo dell istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport: Erasmus for All Questo programma, che è ora al vaglio
DettagliCITTA' DI CALIMERA PROVINCIA DI LECCE
COPIA Deliberazione della Giunta Comunale N. 44 del 11/05/2016 CITTA' DI CALIMERA PROVINCIA DI LECCE Oggetto: Progetto P.I.S.A. - Patti per l`inclusione sociale attiva. Pareri art. 49 D.Lgs n 267 REGOLARITA'
DettagliMODULO RICHIESTA CONTRIBUTO
MODULO RICHIESTA CONTRIBUTO Al Presidente Dell Unione Reno Galliera Via Fariselli 4 40016 San Giorgio di Piano BO Il/la sottoscritto/a ALBERTO GUIDONI nato/a il 6 GENNAIO 1958 a FIRENZE (prov FI) residente
DettagliIntervento di Rosa M. Amorevole Consigliera di Parità effettiva per l Emilia Romagna
LE COMPETENZE COMUNICATIVE E ORGANIZZATIVE DEI COMPONENTI DEL CUG Intervento di Rosa M. Amorevole Consigliera di Parità effettiva per l Emilia Romagna Rimini, 8 Maggio 2014 ARPA Emilia Romagna-Marche Rosa
DettagliCOMUNE DI PONTECAGNANO FAIANO PROVINCIA DI SALERNO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA
COMUNE DI PONTECAGNANO FAIANO PROVINCIA DI SALERNO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA Approvato con delibera di C.C. n. 39 del 20.10.2000
DettagliI centri famiglia in Italia: nascita, diffusione e caratteristiche
I centri famiglia in Italia: nascita, diffusione e caratteristiche EMMA CICCARELLI VICE PRESIDENTE FORUM DELLE ASSOCIAZIONI FAMILI ARI 21 GI UGNO 2019 Il contesto di riferimento STRUTTURA DELLE FAMIGLIE
DettagliL Europa Urbana tra globale e locale
L Europa Urbana tra globale e locale Yuri Kazepov (Università di Urbino) Seminari del Centro di Educazione Europea 5.5.2004 1 I quesiti a cui si vuole dare una risposta (parziale) Scopo del mio intervento
DettagliCITTADINANZA E COSTITUZIONE. Introduzione
CITTADINANZA E COSTITUZIONE Introduzione La scuola, in quanto luogo istituzionale costituzionalmente deputato a formare giovani cittadini attraverso la cultura, i saperi, la mediazione delle discipline,
Dettagli0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!"(5(+)#(' *#, (!#0*(%#") "(' 7'(%)""($)(+(4
!"#$#%& "#' (&&))!"*(+)#),--')%. /') ")'#%(') ' #*/()++(+)#) %##&)%. $ ''(0#*# $ ''(!#%) "1%)0)' ' (!!#%)(+)#) ' *(,,*! "(+!#%)(') ) %)""($))!)/#') (!!#%)(")!"(-)')!%##),*)%),)$)*)2 *)& "#' &#$(')"1$)
DettagliConvenzione ONU e sistema di indicatori statistici per il monitoraggio della condizione delle persone con disabilità
Convenzione ONU e sistema di indicatori statistici per il monitoraggio della condizione delle persone con disabilità Presentazione degli indicatori e modalità di rappresentazione Alessandra Battisti Istat
DettagliDi nuovo, per Sinnai
1 ELEZIONI AMMINISTRATIVE COMUNALI DEL 16 Giugno 2019 Raggruppamento Di nuovo, per Sinnai Candidato alla carica di Sindaco TARCISIO ANEDDA LISTE COLLEGATE PARTITO DEMOCRATICO DEMOCRAZIA COMUNE CENTRO POPOLARE
DettagliSeminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale
Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale Roma, 30 settembre 2009 CLARA TOMMASINI 1 Povertà materiale (deprivazione) cause dirette: disoccupazione, sovraffollamento mancanza di risorse
DettagliEconomia e Gestione delle Imprese
Economia e Gestione delle Imprese Azienda soggetto economico Lezione 1 L azienda come dimensione economica delle Istituzioni Prof. Paolo Di Marco Azienda soggetto economico Argomenti Lez1: I caratteri
DettagliCostruiamo la strategia regionale. della PAC
Costruiamo la strategia regionale della PAC 2021-2027 PAC 2021-2027 3 OBIETTIVI GENERALI E 9 SPECIFICI (I E II PILASTRO) 3 OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVO TRASVERSALE Ammodernamento del settore Parole chiave
DettagliDOMANDA DI CONTRIBUTO A FAVORE DI ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO, ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE, ASSOCIAZIONI DI SOLIDARIETÀ FAMILIARE PROGETTI
ALLEGATO DOMANDA DI CONTRIBUTO Organizzazioni di volontariato SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA DOMANDA DI CONTRIBUTO A FAVORE DI ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO, ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE, ASSOCIAZIONI
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per le Marche Direzione Generale
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per le Marche Direzione Generale L oriente è il luogo dal quale ha origine la vita, è la possibilità di illuminare
DettagliQuale futuro per il WELFARE locale?
Quale futuro per il WELFARE locale? Il disagio abitativo: come affrontarlo Biella, 15 novembre 2013 Intervento a cura di : Germana Romano Dirigente dei Servizi Sociali Comune di Biella Cos è il disagio
DettagliDispensa di Diritto e Legislazione Socio-Sanitaria
Dispensa di Diritto e Legislazione Socio-Sanitaria Classe 4^ Istituto Professionale per i servizi socio-sanitari 1 Programma: MODULO 1: Ordinamento amministrativo: struttura e finalità della P.A.. MODULO
DettagliPROVINCIA DI CATANIA AREA V - SERVIZI ALLA COLLETTIVITA - SERVIZIO ATTIVITA SOCIALI PROGETTO : SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE MINORI
C O M U N E D I G I A R R E PROVINCIA DI CATANIA AREA V - SERVIZI ALLA COLLETTIVITA - SERVIZIO ATTIVITA SOCIALI Fax n. 095/963511 - Tel. n. 095/963522 PROGETTO : SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE MINORI
DettagliGli interventi rientranti nel presente Programma riguardano i seguenti ambiti:
Programma provinciale annuale AS 2008/2009 per gli interventi di qualificazione delle scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli enti locali nonché per le azioni di miglioramento
DettagliProposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1
Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa 1 Bozza di lavoro 1 Considerati la Legge del 27 dicembre 2006 n. 296 articolo 1, comma 622, che prevede
DettagliPrimi esiti della ricerca sul benessere e sugli stili di vita di preadolescenti e adolescenti Donata Bianchi Responsabile Servizio ricerca e
Primi esiti della ricerca sul benessere e sugli stili di vita di preadolescenti e adolescenti Donata Bianchi Responsabile Servizio ricerca e monitoraggio Istituto degli Innocenti Contenuti Premessa e contesto
DettagliSOCIAL CARD E CASE ZANARDI: UNA SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO SIA (SOSTEGNO ALL'INCLUSIONE SOCIALE) Laura Chillè Bologna, 22 aprile 2015
SOCIAL CARD E CASE ZANARDI: UNA SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO SIA (SOSTEGNO ALL'INCLUSIONE SOCIALE) Laura Chillè Bologna, 22 aprile 2015 LA NUOVA SOCIAL CARD SPERIMENTALE La nuova social card sperimentale
Dettaglile ragioni del progetto
1 le ragioni del progetto 2 Il progetto mira a mettere in luce l importanza delle energie rinnovabili e il loro possibile utilizzo come strumento per contrastare la povertà, garantire uno sviluppo sostenibile
DettagliUniversità degli Studi di Pisa Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
Università degli Studi di Pisa Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Matteo Villa matteo.villa@sp.unipi.it Rachele Benedetti rachele.benedetti@sp.unipi.it 3 domande 1. Generalmente si promuovono
DettagliPIANO DI AZIONI POSITIVE 2017/2019 (ART. 48, DEL d.lgs n. 198)
PIANO DI AZIONI POSITIVE 2017/2019 (ART. 48, DEL d.lgs. 11.04.2006 n. 198) Premessa L art. 48 del D.Lgs. 11.04.2006 n. 198 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell art. 6 della legge
DettagliEconomia degli intermediari finanziari. La struttura finanziaria dell economia
Economia degli intermediari finanziari La struttura finanziaria dell economia 1. Il collegamento fra i circuiti reali e monetari L utilizzo della moneta nel regolamento degli scambi comporta uno sdoppiamento
DettagliLe risorse pubbliche per lo sviluppo dei territori secondo i conti pubblici territoriali: Italia e Calabria
Le risorse pubbliche per lo sviluppo dei territori secondo i conti pubblici territoriali: Italia e Calabria Rosanna Nisticò Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza Giovanni Anania Cittadella Regionale
DettagliMonitoraggio Sperimentazione Nazionale di Cittadinanza e Costituzione
Monitoraggio Sperimentazione Nazionale di Cittadinanza e Costituzione Consulenza scientifica del monitoraggio: INVALSI Elaborazione dati e grafici: CED e Sezione Documentazione ANSAS a. s. 2009/ 2010 1
DettagliCONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ NEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E POLITICHE A SOSTEGNO DELL ADOZIONE
CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ NEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E POLITICHE A SOSTEGNO DELL ADOZIONE - 10 giugno 2011 2 Dalle politiche agli interventi Dove poggia il sistema? 3 Convenzioni internazionali
DettagliPatti Sociali di Genere PROGETTO MAFALDA. Il principio di Pari Opportunità e Non Discriminazione nell attuazione del P.O.
Patti Sociali di Genere PROGETTO MAFALDA Il principio di Pari Opportunità e Non Discriminazione nell attuazione del P.O. FESR 2007-2013 Partners: Agenzia per l inclusione sociale; Centri per l Impiego
DettagliProgramma di attività di SERVIZIO POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA E ADOLESCENZA. Versione: 2/2015 (14/09/2015) Stato: Approvato
Programma di attività di SERVIZIO POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA E ADOLESCENZA Versione: 2/2015 (14/09/2015) Stato: Approvato Responsabile: PASSARINI GINO Email: Infanzia@regione.emilia-romagna.it Tel.
DettagliInclusione scolastica nelle scuole del 1 ciclo della Città di Torino Interventi a sistema di Egle Bolognesi
Divisione Servizi Educativi Settore Sostegno Obbligo Scolastico Inclusione scolastica nelle scuole del 1 ciclo della Città di Torino Interventi a sistema di Egle Bolognesi Lavorare con le singole realtà
DettagliPolitiche di attivazione e lavoro. Roberto Rizza, Professore Associato di Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro, Università di Bologna
Politiche di attivazione e lavoro Roberto Rizza, Professore Associato di Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro, Università di Bologna Attivazione Politiche di welfare influenzate dall idea che
DettagliCONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO XV LEGISLATURA ANNO 2016 DISEGNO DI LEGGE 29 aprile 2016, n. 133 Disposizioni in materia di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari e non alimentari
DettagliSpending review: opportunita o ostacolo allo sviluppo del Green Public Procurement? Ecomondo, 9 novembre Patrizia Bianconi
Piani per gli acquisti verdi: dalla teoria alla pratica Il Piano d azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici in Emilia-Romagna ai sensi della L.R. 29/12/2009 n. 28 (introduzione dei criteri
DettagliIl servizio sanitario
Il servizio sanitario Il confronto tra varie regioni A.A. 2016/2017 Mihaela Baciu Luana Guglietta 1/21 Claudia Valentini Indice Domanda di ricerca Sanità e ragioni di intervento Analisi normativa Analisi
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LA F.A.N.D. E LA FISH
PROTOCOLLO DI INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA, LA F.A.N.D. E LA FISH L anno 2009, il giorno. del mese di.. sono presenti: - per la Regione Toscana, con sede in Firenze, Piazza Duomo 10 (Cod. Fisc. ), rappresentata
DettagliLe Politiche di contrasto alla povertà
Le Politiche di contrasto alla povertà Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 1 Definizione di povertà La povertà rappresenta
DettagliALLEGATO A) G.C. N. 24 DEL 27/002/2017 COMUNE DI BRICHERASIO
COMUNE DI BRICHERASIO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2017 2019 Premessa: Le azioni positive sono misure temporanee speciali che, in deroga al principio di uguaglianza formale, sono mirate a rimuovere
DettagliLEGGE PROVINCIALE N. 1 DEL REGIONE TRENTO (Prov.)
LEGGE PROVINCIALE N. 1 DEL 02-03-2011 REGIONE TRENTO (Prov.) Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE
DettagliReferente tecnico Rete Pugliese Città Sane - OMS Dott.ssa Maria Rosaria BIANCHI
Referente tecnico Rete Pugliese Città Sane - OMS Dott.ssa Maria Rosaria BIANCHI Insieme di interventi Connessione di risorse Strategie e competenze o r i e n t a t e a p r o d u r r e C O E N N A T A C
DettagliObiettivi del Millennio. Le conseguenze della crisi economica mondiale sui diritti dell infanzia tra politiche locali e strategie internazionali
Obiettivi del Millennio. Le conseguenze della crisi economica mondiale sui diritti dell infanzia tra politiche locali e strategie internazionali Considerazioni su disuguaglianze, diritti e povertà Dott.ssa
Dettagli