AGGIORNAMENTO AL 1^ SEMESTRE 2010 TAGIKISTAN

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1 Tagikistan

2 AGGIORNAMENTO AL 1^ SEMESTRE 2010 TAGIKISTAN 1. QUADRO MACROECONOMICO a) Andamento congiunturale e rischio Paese Dopo la dissoluzione dell Unione Sovietica e la lunga guerra civile, solo nel 1997 il Governo tagiko ha potuto iniziare un processo di rinnovamento nell economia con la trasformazione delle imprese collettive in imprese private. Il Governo ha anche abolito il controllo statale sui prezzi e sul commercio. Negli ultimi anni il governo ha seguito strettamente le prescrizioni delle istituzioni finanziarie internazionali riguardo alle riforme, assicurando così la forte crescita economica e la stabilizzazione della valuta locale. Comunque per un periodo di breve durata la politica governativa sarà mirata alla gestione, con l aiuto delle agenzie internazionali, delle conseguenze della crisi energetica ed alimentare subita dal Paese nell inverno del 2007/08. Il Tagikistan rimane dipendente dagli aiuti internazionali per quanto riguarda le forniture di prodotti alimentari, e la riparazione di infrastrutture. Secondo il parere degli Organismi Internazionali la crescita continua nell ultimo decennio riflette la stabilità dell economia del Tagikistan. Nell aprile 2009 il Consiglio Esecutivo del FMI ha aprovato un accordo triennale con la Repubblica del Tagikistan sulla Poverty Reduction and Growth Facility (PRGF) per una somma totale di 116 milioni USD, e il Tagikistan ha potuto ricevere immediatamente dal FMI la somma di 38,7 milioni USD. Secondo l analisi del FMI, formulata nell ottobre 2009 nell ambito delle prospettive di sviluppo dell economia regionale dei Paesi della Comunità di Stati Indipendenti e del Medio Oriente, dopo aver raggiunto il fondo della crisi, il Tagikistan si stava lentamente riprendendo. Il processo di ripresa economica, secondo tale analisi, si prospetta lungo e difficile, con il rischio della seconda onda della crisi nel Nel frattempo, nell autunno 2009 il volume delle esportazioni e aumentato del 12% grazie all aumento dei prezzi internazionali del cotone e dell alluminio, che rappresentano da soli il 75% dell export e rimangano le principali forze trainanti dell economia. La strategia attuale della Banca Mondiale verso il Tagikistan, Country Partnership Strategy, mira ad ottenere risultati concreti nell opera di sostegno al governo tagiko, con la finalità ultima di ridurre la povertà mediante il sostegno alla crescita economica. La strategia, in particolare, e diretta a: 1. migliorare le opportunità di investimento nelle aree rurali ed urbane, anche attraverso il rafforzamento del settore finanziario e la riduzione dei costi inerenti l attività d impresa; 2. accrescere la qualità del capitale umano attraverso, ad esempio, la creazione di un migliore sistema scolastico; 3. sfruttare il potenziale idroelettrico del Paese, anche assistendo il Governo nell attrazione degli investimenti esteri nello specifico settore.

3 Il Tagikistan rimane tuttora un Paese essenzialmente agricolo, infatti la popolazione rurale rappresenta più del 75% del totale, e di questa la maggior parte e impiegata in agricoltura, dove il cotone e il grano sono prodotti principali. Il giudizio espresso dal Doing Business, rapporto annuale curato dalla Banca Mondiale per valutare il grado di apertura di 183 Paesi agli investimenti esteri, posiziona il Tagikistan, per l anno 2010, in 152^ posizione, con un leggero miglioramento rispetto all anno passato (l Italia e classificata in 78^ posizione). I criteri utilizzati per la ricerca tengono in considerazione una pluralità di fattori tra i quali l ottenimento di linee di credito, la disciplina che regola l assunzione ed il licenziamento del personale, e le procedure previste per iniziare un attività economica. La ricerca effettuata dalla Banca Mondiale, in particolare, evidenzia che la deludente posizione occupata dal Tagikistan dipende essenzialmente dalle criticità connesse alla protezione degli investimenti e dai costi, dalla durata e dalle difficoltà correlate alle procedure di import/export. Il Tagikistan e classificato in settima ed ultima categoria di rischio dalla SACE. Principali macroeconomici indicatori sem 2010 PIL ai prezzi di mercato (Sm milioni) 9272, , , ,8 9662,1 PIL ai tassi di cambio di mercato (US$ mln.) 2696,2 3712,2 5134,1 4719,2 2211,0 Crescita reale del PIL % 7,0% 7,8% 7,9% 3,4% 7,4% PIL procapite (US$) 385,0 522,8 699,2 629,2 588,5 Tasso d inflazione medio % 9,8% 13,1% 20,5% 5,0% 2,8% Popolazione (milioni) 6,990 7,100 7,300 7,500 7,500 Esportazioni di beni (US$ milioni) 1399,0 1468,1 1406,4 1008,9 557,1 Importazioni di beni (US$ milioni) 1722,6 2455,5 3269,8 2568,8 1131,5 Saldo della bilancia commerciale (US$ mln.) -323,6-987,4-1863,4-1559,9-574,4 Debito estero (US$ milioni) ,0 1366,0 1691,3 - Riferimenti:Banca Nazionale del Tadjikistan; Economist Intelligence Unit, Country Report Bilancia commerciale Secondo il Comitato Statale di Statistica, nel primo semestre del 2010 il deficit commerciale si e attestato sui US$ 574,4 milioni. Il volume commerciale e aumentato del 4,5% anno per anno arrivando a US$ 1,689 mld. I paesi CSI hanno inciso per il 41,7% del commercio del Tagikistan. Le esportazioni sono aumentate del 35,3% arrivando a US$ 557,1 milioni, sui quali i Paesi non CSI hanno inciso per l 86,9%. Le importazioni hanno segnato un -6,0% a US$ 1,131 mld., sui quali i Paesi CSI hanno inciso per 55,8%. Prodotto Interno Lordo Nel primo semestre del 2010, secondo il Comitato Statale di Statistica, la crescita del PIL reale annuale e stata del 7,4%, mentre nei primi sei mesi del 2009 la crescita e stata del 2,8%.

4 La produzione industriale e aumentata del 12,0% nel primo semestre del 2010 a 3,475 mld. somoni, a fronte del decremento del 13,3% nello stesso periodo dell anno precedente. La produzione agricola e aumentata del 34,1% nei primi cinque mesi del 2010 a 1,104 mld. somoni. Industria Nel 2009 più dell 11,2% del totale delle imprese industriali del Tagikistan non funzionavano. La produzione industriale è diminuita del 6,3%, con contrazioni registrate anche nel settore dei combustibili ed energia (-2,3%). Secondo i dati del Comitato di statistica, la produzione della metallurgia non ferrosa è calata del 7,6% rispetto al La fonderia statale dell alluminio (Compagnia Tagika dell Alluminio) nel 2009 ha ridotto la produzione dell alluminio fino a 361,200 tonnellate (riduzione del 10,0% su base annua). La riduzione della produzione e stata causata da problemi legati alle forniture di energia elettrica, nonché dall andamento dei prezzi (nell ultimo trimestre 2009 il prezzo era diminuito del 25% rispetto allo stesso periodo del 2008). Nel 2009 la produzione di energia elettrica è diminuita di 42 mln chilowattora rispetto all anno precedente. Oltre al basso livello nei bacini idrici, il settore e stato penalizzato dalle dispute regionali su petrolio, energia elettrica e acqua. Come soluzione di lungo termine, e per creare la possibilità di esportare energia elettrica, il Governo progetta la costruzione di nuove importanti centrali idroelettriche, a Sangtuda e a Rogun. Oltre ai summenzionati grandi progetti, il Governo collabora con l Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione per l installazione di piccoli impianti idroelettrici nei villaggi. Per progetti simili esistono anche trattative con la Banca Mondiale. Nel gennaio maggio del 2010 il Ministero dell Energia e dell Industria della Repubblica ha speso piu di 10.7 milioni di somoni ($ 2.4 milioni) per la costruzione di otto piccole centrali idroelettriche. Durante il periodo trascorso nel Paese sono state costruite 14 piccole centrali idroelettriche la potenza complessiva delle quali ammonta 529 kwh. Queste piccole centrali idroelettriche sono prevalentemente situate nelle regioni montagnose della Repubblica - nella vallata Rashtskiy e nella regione di Sogd. Durante il periodo degli anni in Tagikistan e prevista la costruzione di 60 piccole centrali idroelettriche. Dall inizio dell anno 2010 per la costruzione degli impianti elettroenergetici in Tagikistan sono stati versati piu di 500 milioni di somoni pari a milioni di dollari. Il Tagikistan possiede 35 giacimenti di carbone conosciuti. Le riserve totali sono stimate in quattro miliardi di tonnellate, la produzione annuale e di 70 mila tonnellate. Nel maggio 2007 le compagnie AES (USA), UES (Russia), e Kitaka (Kazakhstan) hanno manifestato interesse per lo sfruttamento della miniera Fan Yagnob, localizzata nella provincia di Soghd, considerata la piu grande miniera del paese. Le stesse societa hanno inoltre mostrato interesse alla costruzione di una centrale termoelettrica, con un costo di US$ 180 milioni. Lo stesso progetto prevede anche la ristrutturazione delle centrali termoelettriche di Dushanbe e di Yuvon. Nel nord del paese presso la Miniera Koni Mansur esiste un giacimento d argento da 50 mila tonnellate. A gennaio del 2008 il locale dipartimento di geologia ha rivelato che e stato scoperto un nuovo giacimento d argento nelle montagne del Pamir orientale, su una piattaforma

5 a metri sopra il livello del mare. Il giacimento dovrebbe contenere approssimativamente 75 milioni di tonnellate di minerali. Nel 1985 la produzione totale di petrolio e gas e stata rispettivamente di 389 mila tonnellate e 309 milioni m3. Nel 1996 la produzione di petrolio era scesa a 26 mila tonnellate, quella di gas a 47 milioni m3. Secondo le stime degli esperti le riserve del Tagikistan sono: petrolio 113,1 milioni tonnellate; gas 863 miliardi m3; condensato di gas 36 milioni tonnellate. Circa l 80,8 % delle riserve del petrolio e del gas sono situate nel sud-ovest del Paese. Il settore edile e delle infrastrutture risente ancora degli effetti della guerra civile, che ha devastato la maggior parte delle infrastrutture del Paese, e della scarsezza di investimenti nel settore. L inadeguatezza dei lavori eseguiti dalle imprese tagike rispetto agli standard internazionali ha fatto sì che molti progetti di costruzione e ricostruzione rimanessero incompiuti. A partire dal 2003 la produzione nel settore è tuttavia aumentata, anche grazie ai fondi stanziati da alcuni Paesi donatori e da organismi finanziari internazionali 1. L industria tessile, ancora poco sviluppata, utilizza circa il 12-15% della produzione di cotone grezzo. Il settore tessile potrebbe costituire una forza trainante per l economia del Paese, tuttavia, la maggior parte degli impianti soffre per la mancanza di fondi e per i macchinari obsoleti. Dopo l indipendenza, sono state formate diverse J.V con la partecipazione di investitori esteri. La maggior parte si trovano nel nord del Paese, ma non funzionano a pieno regime. La loro principale attività e la produzione di filato di cotone. Le J.V. generalmente esportano la loro produzione, mentre quella delle imprese statali e meno competitiva e venduta principalmente in loco e nei paesi CIS. Secondo le statistiche ufficiali la produzione industriale e aumentata del 12.0% nel primo semestre del 2010 rispetto a primi sei mesi del Agricoltura Il contributo del settore agricolo tende a diminuire progressivamente a causa della lentezza delle riforme strutturali, della mancanza di investimenti, del cattivo stato delle infrastrutture e del predominante ruolo che lo Stato continua ad esercitare. Infatti, anche dopo la privatizzazione 2, lo Stato ha continuato a mantenere una forte presenza nel settore agricolo attraverso il controllo sulla produzione e sul raccolto (in media il 70% del cotone viene prodotto dalle aziende collettive appartenenti allo Stato). Nei primi cinque mesi del 2010, La produzione agricola e aumentata del 34,1% a 1,104 mld. somoni. La produzione di cotone, a cui è destinato un terzo degli ha di terreno coltivabile, costituisce approssimativamente il 60% dell intero output del settore, e rappresenta una delle principali fonti di ricavo delle esportazioni. Ciò nonostante il settore cotoniero e ritenuto funzionare inefficacemente, con scarsi raccolti e bassi redditi. 1 Per esempio, gli USA hanno stanziato US$12 milioni per la costruzione di un ponte sul fiume Pianj, che divide il Tagikistan dall Afghanistan. 2 A partire dal 1995 il governo ha distribuito ha di terreno a coltivatori privati (le cd. terre presidenziali) e ha. di terreno come eredità vitalizia a molte famiglie rurali (le cd. dehqan o terre dei contadini). Tuttavia, il processo di distribuzione della terra non è stato imparziale. Gli imprenditori più ricchi ed i grossi gruppi d interesse, infatti, si sono assicurati le terre più fertili a scapito di molti lavoratori dei Kolkhoz (aziende agricole collettive) che sono, invece, rimasti senza terra.

6 Il Tagikistan e il terzo produttore di cotone del Centro Asia dopo Uzbekistan e Turkmenistan. La produzione del cotone e concentrata in tre aree geografiche: la provincia Khotlon, nel Sud del Paese, la provincia di Sugd, nel Nord, e nei dintorni di Dushahbe, nel Centro del Paese Nel 2009 la raccolta del grano ha raggiunto di tonnellate. Nonostante rappresenti il massimo livello della produzione, tale quantità non è ancora sufficiente a soddisfare le esigenze domestiche, pari a 1,2 milioni di tonnellate. Per coprire il deficit il Tagikistan ha importato grano per un controvalore di 77 milioni USD, principalmente dal Kazakhstan, ma anche dall Uzbekistan e dalla Russia. Il Tagikistan ha ricevuto poi aiuti umanitari, soprattutto grano e farina di cereali. Secondo il WFP, nonostante l aiuto umanitario internazionale, circa il 10% della popolazione tagica, soprattutto quella residente nelle aree rurali, è nutrita insufficientemente. Il Tagikistan importa di solito circa il 90% del fabbisogno interno di grano e di farina dal Kazakhstan. Terziario Il settore dei servizi contribuisce a circa la metà del PIL del Paese, grazie anche all incremento del turnover del commercio al dettaglio, positivamente influenzato dall aumento reale dei salari e delle ingenti rimesse dei lavoratori all estero. Nel primo semestre del 2010 la crescita del commercio al dettaglio, riflettendo un rafforzamento delle domanda interna negli ultimi anni, è stata del 12,0%. Infatti, nello stesso periodo, i redditi personali in Tagikistan sono cresciuti più del 41% e i prezzi per i prodotti di largo consumo sono aumentati più velocemente, incluso la farina (aumento del 70%) e l olio alimentare (aumento del 50 %). Il settore turistico, che potrebbe trarre vantaggio dal magnifico paesaggio e dalla ricchezza culturale del Paese, risente della mancanza delle infrastrutture necessarie per promuoverne lo sviluppo. Il sistema finanziario è costituito da una banca centrale (Banca Nazionale del Tagikistan NBT) e da otto banche commerciali. La Banca Nazionale è la principale autorità di regolamentazione e di controllo. Inflazione e tasso di cambio. Rimesse. Come conseguenza di una politica monetaria restrittiva da parte della banca centrale, il Somoni 3, il cui tasso ufficiale di cambio, a giugno del 2010, era di 4,38 Somoni per 1 $ USD, e rimasto sostanzialmente stabile. Nel primo semestre del 2010, nonostante la forte domanda dei beni a causa dei salari più alti e all aumento delle rimesse, l inflazione dei prezzi al consumo e incominciata a scendere e l inflazione media annuale e stata del 2,8% mentre nel 2009 era stata del 5,0%. L ONU e la Banca Mondiale stimano il tasso di disoccupazione al 30-40% della forza lavoro. Circa il 60% degli occupati è impegnata in lavori agricoli, mentre l occupazione nel settore industriale rimane ancora bassissima. Nel 2009 il Ministro dello Sviluppo Economico e del Commercio ha affermato che il 53% della popolazione viveva al disotto della soglia di povertà; una grande parte della popolazione vive 3 Moneta nazionale tagika introdotta nell ottobre del 2000 al cambio di 2,2 somoni per dollaro.

7 grazie alle rimesse dei familiari che lavorano all estero (circa 1,5 milioni di cittadini tagiki sono ritenuti lavorare all estero, principalmente in Russia e Kazakhstan). Nel primo semestre del 2010 il salario medio mensile e stato di Sm 348 (US$ 80), insufficiente per coprire il costo del paniere minimo degli alimenti. Esistono sperequazioni retributive fra i diversi settori, i più bassi sono gli stipendi degli impiegati nell agricoltura, educazione e sanità. Secondo fonti governative, le famiglie tagike ricevono mensilmente tra i 40 ed i 70 milioni USD di rimesse dagli emigranti. Debito estero Nel 2009 il debito con l estero del Tagikistan e aumentato di circa 320 milioni USD, raggiungendo 1,619 miliardi USD (35,8% del PIL). 812 milioni USD del debito totale con l estero sono contratti nei confronti di Istituzioni Finanziarie Internazionali, comprese la Banca Mondiale (372 milioni USD) e la Banca Asiatica del Sviluppo (301 milioni USD). Il Tagikistan ha inoltre dei debiti nei confronti dell Uzbekistan (43 milioni USD), Iran (20 milioni USD), Kazakhstan (7 milioni USD), e Turchia (3 milioni USD). Riserve estere I tentativi che il Governo ha intrapreso, a partire dal 1997, per stabilizzare l economia ed aumentare le riserve di valuta estera attraverso politiche monetarie e fiscali restrittive, sono stati ostacolati da numerosi shock, interni ed esterni. L aumento dei prezzi del petrolio, le fluttuazioni in termini di scambi, la crisi finanziaria russa, l instabilità politica interna, la grave siccità e l elevato indebitamento delle imprese statali, hanno impedito alla Banca Nazionale del Tagikistan di accumulare riserve estere. Nel primo semestre del 2010 le riserve del Tagikistan sono aumentate del 25,7% a USD 441,6 milioni, equivalenti a circa 2,3 mesi di copertura delle importazioni. b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri Nel 2009 i più grandi partners commerciali del Tagikistan tra i paesi della Comunita di Stati Indipendenti sono stati la Russia, il Kazakhstan, e l Uzbekistan. Turchia, Paesi Bassi e Cina sono stati i principali partner commerciali del Tagikistan tra i paesi non-cis. La vulnerabilità dell economia, soggetta alle fluttuazioni dei prezzi del cotone e dell alluminio sui mercati internazionali e la relativa rigidità della domanda per la maggior parte delle importazioni - alimenti, ossido di alluminio e idrocarburi hanno condotto il Paese, sin dall indipendenza, a registrare un saldo negativo nella bilancia commerciale. Nel primo semestre del 2010 le esportazioni del Tagikistan sono state pari a US$ 557,1 milioni, mentre le importazioni hanno raggiunto i US$ 1131,5 milioni. Nel 2009 le esportazioni del Tagikistan erano state pari a USD 1008,9 milioni, mentre le importazioni avevano raggiunto i USD 2568,8 milioni. Il deficit commerciale, nel 2009 pari a USD 1559,9 milioni, era considerevolmente diminuito, rispetto ai USD 1863,4 milioni del 2008.

8 Saldo scambi commerciali con l estero (USD milioni ) sem 2010 Esportazioni di beni 908,7 1399,0 1468,1 1406,4 1008,9 557,1 Importazione di beni 1329,8 1722,6 2455,5 3269,8 2568,8 1131,5 Bilancia commerciale -421,1-323,6-987,4-1863,4-1559,9-574,4 Fonti: Agenzia Nazionale di Statistica del Tagikistan; Economist Intelligence Unit, Country Report, 2010 Esportazioni Il lento processo delle riforme strutturali e l assenza di investimenti hanno ostacolato una diversificazione delle esportazioni, che continuano ad essere costituite prevalentemente dall alluminio e dalla fibra di cotone, beni che rappresentano circa i due terzi dell export tagiko. L alluminio rimane la voce più importante nel 2009, costituendo il 58,2% dell intero export tagiko. Secondo il Comitato Statale di Statistica, nel 2009 le esportazioni della fibra di cotone sono ammontate a 86,6 tonnellate, pari a 99,8 milioni USD. Le esportazioni, in particolare del cotone e dell alluminio, sono dirette per l 84,0% verso i mercati non-cis e sono pari a USD 1,18 mld. Importazioni Il notevole aumento delle importazioni registrato nei primi mesi del 2009 è attribuibile in larga parte agli elevati prezzi mondiali delle materie prime, che il Paese importa per l industria dell alluminio, e dei prodotti energetici. Le cospicue rimesse dei lavoratori emigrati hanno inoltre consentito di aumentare i redditi delle famiglie e sostenere la domanda di beni di consumo che, data la debole industria manifatturiera, devono essere importati. Le importazioni sono costituite per la maggior parte da elettricità, ossido di alluminio, idrocarburi e prodotti alimentari. Il Tagikistan rimane molto dipendente dai paesi ex sovietici. Circa i due terzi del totale delle importazioni, costituite prevalentemente da fonti energetiche, provengono dalle Repubbliche della CSI (dati relativi al 2007), ed in particolare dalla Russia (21,2% del totale), dal Kazakistan (9,5%) e dall Uzbekistan (9,0%).

9 Investimenti Gli investimenti diretti esteri (IDE) nell economia tagika continuano a rimanere estremamente bassi, tanto che la loro media annuale risulta essere tra le più basse fra tutti i Paesi membri della CSI. Nonostante gli incentivi, l ammontare dei capitali in entrata rimane basso, principalmente per il fattore rischio-paese, ancora elevato a causa della fragile situazione politica, sociale ed economica, dell isolamento geografico, della lentezza nella realizzazione delle riforme e dell esecuzione del processo di privatizzazione (in particolare delle medie e grandi imprese), dal limitato accesso ai finanziamenti e dal fenomeno della corruzione non ancora tenuto sotto adeguato controllo. c) Andamento dell interscambio commerciale con l Italia e degli investimenti diretti esteri bilaterali Secondo i dati ISTAT le importazioni provenienti dall Italia nel primo semestre 2010 sono state pari a euro. Tra le voci che compongono l export italiano, nel primo semestre 2010 i capitoli più importanti sono stati: indumenti e accessori di abbigliamento, caldaie, macchine, apparecchi e congegni meccanici e navigazione aerea o spaziale.

10 IMPORTAZIONI DALL ITALIA (valori in euro) Prodotti o gruppi di prodotti Gen.-Giu Indumenti e accessori di abbigliamento Legno, carbone di legna e lavori di legno Estratti per concia e per tinta Lavori di pietre, gesso, cemento, amianto,materie simili Carta e cartone Materie plastiche e lavori di tali materie Mobili Navigazione aerea o spaziale Ghisa, ferro e acciaio e loro lavori Veicoli e materiale per strade ferrate Caldaie, macchine, apparecchi e congegni meccanici Macchine, apparecchi e materiale elettrico Vetture automobili, trattori, motocicli e simili Strumenti ed apparecchi di ottica e medico-chirurgici Lavori diversi Merci non classificate altrove Totale Fonte: ISTAT Sempre secondo i dati ISTAT, nel primo semestre 2010 le esportazioni tagike verso l Italia sono state pari a euro. Tra le voci che compongono le esportazioni verso l Italia, la piu importante e alluminio e lavori di alluminio, seguita da stoffe a maglia, indumenti e accessori di abbigliamento e da cotone.

11 ESPORTAZIONI VERSO L ITALIA valori in euro Prodotti o gruppi di prodotti Gen.-Giu Alluminio e lavori di alluminio Cotone Stoffe a maglia; indumenti ed accessori di abbigliamento a maglia e diversi da quelli a maglia Caldaie, macchine, apparecchi e congegni meccanici Macchine, apparecchi e materiale elettrico Veicoli e materiale per strade ferrate Navigazione aerea o spaziale Merci non classificate altrove Totale Fonte: ISTAT L interscambio con l Italia, che nel periodo primi cinque mesi del 2010 e stato di euro, e aumentato del 26,1% rispetto ai primi cinque mesi del 2009, quando si e attestato a euro. In particolare secondo i dati ISTAT, nel gennaio-maggio 2010 le esportazioni italiane hanno raggiunto i euro, in aumento del 34,5% rispetto allo stesso periodo del In particolare, le voci: indumenti e accessori di abbigliamento, caldaie, macchinari, apparecchi e congegni meccanici e navigazione aerea o spaziale, hanno rappresentato circa il 20% del nostro export verso il Tagikistan. Sempre nei primi cinque mesi del 2010, secondo i dati statistici italiani, le esportazioni tagike verso l Italia sono state pari a euro, in aumento del 23,7% rispetto allo stesso periodo del Nel periodo gennaio-maggio 2010 la bilancia commerciale bilaterale ha quindi segnato un saldo attivo per il Tagikistan, pari a euro ( euro nei primi cinque mesi del 2009). Secondo i dati statistici tagiki, nel 2009 l Italia ha occupato la 20esima posizione nell interscambio commerciale tagiko, rispetto alla 15esima occupata nel Nel 2009, in particolare, gli stessi dati mostrano che l Italia ha occupato la 12esima posizione tra i Paesi che esportavano in Tagikistan (nona nel 2008), e la 25esima tra i Paesi che importavano dal Tagikistan (16sima nel 2008). Per quanto concerne gli investimenti, l Italia e presente nel settore tessile con la CARRERA, che ha un proprio stabilimento per la produzione di capi di vestiario. In Tagikistan e inoltre presente la CODEST (Gruppo Rizzani de Eccher), impegnata nella costruzione, a Dushanbe, del Palazzo delle Nazioni, e con la Busi Impianti S.p.A.. La stessa CODEST ha inoltre ultimato il nuovo ponte sul fiume Pianj (alto corso dell Amudarja) al confine con l Afghanistan, inaugurato nell agosto 2007, ed il Centro Ismailita, inaugurato nell ottobre 2009.

12 Sono in corso di negoziato tra il Governo tagiko e quello italiano i seguenti accordi: Accordo sulla promozione e protezione degli investimenti; Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali. Nell aprile 2009 e' stato sottoscritto a Dushanbe' l'accordo sulla cooperazione economica, industriale e tecnica tra i Governi dell'italia e della Repubblica del Tagikistan che entrera in vigore dopo le previste procedure. 2. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI INTERVENTO Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale La struttura economica tagika, pur se in miglioramento, e tutt ora fragile a causa dell elevato indebitamento estero, e della natura quasi monosettoriale della produzione industriale, agricola, e delle esportazioni. Tuttavia, con la stabilizzazione del sistema politico ed economico e tenuto conto della insufficiente produzione interna, si nota un crescente interesse verso i beni di consumo e i prodotti provenienti dall estero. In questo momento più che opportunità per operazioni meramente commerciali il Paese potrebbe offrire possibilità di collaborazioni industriali in diversi settori di attività che, prioritari per l economia tagika, potrebbero trovare nell offerta italiana idonee risposte in termini di tecnologie d avanguardia, flessibilità, competitività, esperienza ed assistenza per il conseguimento del processo di modernizzazione e ripresa industriale (macchinari, tecnologie e know-how) di cui il Paese ha assoluta ed urgente necessità. 3. POLITICA PROMOZIONALE E PROPOSTE OPERATIVE DI INTERVENTO CONGIUNTO La tendenza positiva mostrata dall andamento economico del Tagikistan, unita alla ferma volontà di risanamento e rilancio economico, industriale, finanziario, e sociale, suggerirebbero di intensificare la presenza italiana nel Paese attraverso iniziative di collaborazione industriale, nonchè di formazione e promozione. Al momento, non essendo previste azioni promozionali specifiche da realizzarsi nel Paese, verrà estesa agli imprenditori tagiki la partecipazione alle missioni che verranno organizzate per gli operatori delle altre Repubbliche Centro Asiatiche per visitare le principali Fiere settoriali italiane.

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