Situazione e gestione della resistenza ai fungicidi antioidici

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1 M. COLLINA Centro di Fitofarmacia Dipartimento di Scienze Agrarie Situazione e gestione della resistenza ai fungicidi antioidici Incontro tecnico Vite: Problemi fitosanitari e strategie di difesa 27 febbraio, Faenza (RA)

2 Il rischio di resistenza agli antioidici della vite Gruppi Principio attivo Livello di rischio (sec. FRAC) Nitrofenoli Meptyldinocap Rischio non conosciuto Idrossipirimidine Bupirimate Rischio medio, si strategia di gestione 1. DMI (Triazoli) I B S 2. Spiroketalamine Analoghi strobilurine Propiconazole, Triadimenol, Penconazole, Myclobutanil, Cyproconazole,Difenoconazole, Tebuconazole, Fenbuconazole, Tetraconazole Spiroxamine Azoxystrobin, Kresoxim-methyl, Trifloxystrobin Pyraclostrobin Rischio medio Resistenza incrociata (non ben chiarita) Si strategia di gestione (max 4 tratt./anno) Rischio medio-basso, non incrociato con DMI Si strategia di gestione (max 4 tratt./anno) Rischio elevato Resistenza incrociata Si strategia di gestione (max 3 tratt./anno) Quinoline Quinoxyfen Rischio medio Resistenza incrociata Quinazolinoni Proquinazid Si strategia di gestione (max. 3 tratt./anno) Benzofenoni Metrafenone, (Pyriofenone) Rischio medio, si strategia di gestione Piridincarbossamidi Fenilacetamidi Boscalid Cyflufenamid Rischio medio Si strategia di gestione (max 3 tratt./anno) Si rischio, non ancora quantificato Si strategia di gestione

3 Gli antioidici della vite coinvolti nel problema della resistenza in Italia DMI (triazoli) Propiconazole, Triadimenol, Penconazole, Myclobutanil, Cyproconazole, Difenoconazole, Tebuconazole, Fenbuconazole, Tetraconazole Casi di resistenza a fenarimol e triadimefon ma non ad altri IBS (anni 80-90) Efficacia considerata sempre soddisfacente (anche grazie alla resistenza non completamente incrociata tra i diversi p.a.) Analoghi strobilurine Azoxystrobin, Kresoxim-methyl, Trifloxystrobin Pyraclostrobin Casi sporadici di ridotta efficacia in diverse regioni Valutazioni in corso

4 Quinoxyfen Il monitoraggio condotto dal 2009 al 2014 In seguito a dubbi sull efficacia del prodotto in campo nel , è stata intrapresa una ampia indagine (ER in particolare ma anche Trentino, Piemonte, Veneto, Toscana e Puglia) su campioni provenienti da vigneti commerciali e prove sperimentali

5 1. Saggio su pianta Trattamento: mg/l di quinoxyfen Inoculazione: sospensione conidica ( /mL) Rilievo: n foglie infette e percentuale media sporulazione sulle foglie dopo 10, 20, 30 giorni dall inoculazione DE 50 (dosedelp.a.capacediinibireil50%della crescita del fungo rispetto al non trattato) e CMI (Concentrazione Minima Inibitoria)

6 2. Germinazione conidica Trattamento: mg/l di quinoxyfen Inoculazione: sospensione conidica ( /mL) Rilievo: 5 e 7 gg dopo inoculazione, prelievo conidi dalle foglie con scotch poi osservato al microscopio e calcolata la % di conidi germinati DE 50 e CMI

7 Ottenimento isolati monoconidici Prelievo di singoli conidi posti su foglie in piastre petri Isolati trasferiti, dop gg, su semenzali

8 Valori di DE50 di 34 popolazioni di E. necator Baseline da to 3.3 mg/l (Green and Duriatti, 2005; Green and Gustafson, 2006)

9 Conclusioni I valori di DE50 non sono apparsi diversi da quelli di popolazioni sensibili di riferimento Le CMI delle popolazioni è stata, nella gran parte dei casi, sempre molto più bassa della concentrazione utilizzata in campo NeglisporadicicasineiqualiivaloridiCMIsonorisultatianaloghiaquelliutilizzati in campo, il fenomeno è stato interpretato come un adattamento delle popolazioni del fungo al fungicida (infatti negli anni successivi i valori rientrano nella normalità) che non impedisce comunque a quest ultimo di bloccare l infezione e continuare a garantire completa efficacia.

10 La gestione del rischio resistenza ai fungicidi Con la moderna evoluzione dei fungicidi il rischio di sviluppo di resistenze non è praticamente evitabile Unica possibilità concreta: limitare il rischio attraverso un utilizzo controllato dei principi attivi finalizzato a ridurne l azione selettiva sugli eventuali individui mutati Senza dimenticare: la mancata efficacia dei trattamenti può dipendere da molti fattori: la resistenza deve essere considerata solo quando effettivamente dimostrata

11 La gestione del rischio resistenza ai fungicidi Le linee guida per limitare la pressione selettiva dei fungicidi a rischio impiegarli in miscela (persistenza analoga) o alternanza con uno o più prodotti a diverso meccanismo d azione, meglio se multi-sito limitare il numero di applicazioni per stagione o ciclo colturale applicarli in modo preventivo, evitando l uso post-infezionale (curativo e ancora più eradicante) applicarli correttamente (dosi, intervalli, distribuzione) in modo da ottimizzare la protezione

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