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1 272 PRESCRIVERE NEWS n. 5 Settembre-Ottobre 2004 Confezioni complementari Nel territorio GLICLAZIDE (Ipoglicemizzanti orali A10BB09) Diamicron RM (SERVIER) 30 mg 60 cpr ril mod 7 13,14 Diabete non-insulino-dipendente (di tipo 2) nell adulto, quando misure dietetiche, esercizio fisico e calo ponderale non siano da soli sufficienti a controllare la glicemia. PIÙ CONVENIENTE ECONOMICO Nuovo dosaggio e nuova formulazione farmaceutica di principio attivo autorizzato con procedura di mutuo riconoscimento. Diamicron RM è una nuova formulazione a rilascio controllato di gliclazide, un ipoglicemizzante orale appartenente alla categoria delle sulfaniluree, indicato per il trattamento del diabete di tipo 2. Talvolta i pazienti affetti da questa forma di diabete possono essere controllati con un adatto regime alimentare, tuttavia spesso richiedono un intervento farmacologico per mantenere un livello glicemico soddisfacente. Le sulfaniluree agiscono soprattutto aumentando la secrezione di insulina e pertanto sono efficaci solo quando è presente un attività residua delle cellule β del pancreas. Gliclazide è attualmente commercializzata in forma di compresse da 80 mg, da somministrare due volte al giorno, per un dosaggio giornaliero di mg. Il dosaggio giornaliero della nuova formulazione a rilascio modificato (compresse da 30 mg) è di mg da somministrare una volta al giorno (preferibilmente al mattino). Efficacia L efficacia e il profilo di sicurezza della nuova formulazione sono stati valutati in 2 RCT in doppio cieco. Un primo trial condotto su 800 pazienti ha valutato l efficacia di gliclazide ril mod vs gliclazide in termini di controllo della glicemia, misurando i valori di emoglobina glicata (HbA 1c ) e il livello della curva da carico di glucosio (FPG - Fasting Plasma Glucose). I pazienti arruolati, dopo un periodo di wash-out della durata di 2 settimane, sono stati randomizzati a gliclazide ril mod 30 mg o gliclazide 80 mg. Durante le prime 4 settimane di terapia il dosaggio dei 2 trattamenti è stato incrementato, quando necessario, fino al raggiungimento di un controllo metabolico soddisfacente. I 4 steps di dosaggio sono stati quindi 30, 60, 90 e 120 mg per gliclazide ril mod e 80, 160, 240 e 320 mg per gliclazide. La somministrazione è avvenuta una volta al giorno per il primo trattamento e 2 volte al giorno per il secondo (ad eccezione del dosaggio di 80 mg somministrato 1 volta/die). Al termine del periodo di induzione, i pazienti sono stati trattati con il dosaggio ottimale per 10 mesi. Entrambi i trattamenti hanno ridotto i livelli di glicemia fino al raggiungimenti di valori target, tuttavia la differenza fra le due formulazioni è risultata clinicamente non significativa: 0,08% per HbA 1c (90% CI; - 0,22; 0,06) e 0,14 mmol/l per FPG (90% CI; -0,15-0,44); p <0,001 per entrambi i parametri rispetto al basale. Alcuni pazienti, 23 dei 401 trattati con gliclazide ril mod (5,7%) e 27 dei 399 trattati con gliclazide (6,8%), hanno abbandonato lo studio per mancanza di efficacia. Al termine dei 10 mesi di terapia tutti i soggetti sono stati trattati in aperto con gliclazide ril mod (conversione dose for dose dei soggetti trattati con gliclazide). Durante il periodo di follow-up (2 mesi) il controllo metabolico raggiunto è risultato stabile e comparabile nei 2 gruppi 1. Un secondo studio clinico ha confrontato l efficacia di gliclazide ril mod con quella di glimepiride, somministrati in monoterapia o in combinazione con altri trattamenti (metmorfina o inibitori della α-glicosidasi). I soggetti sono stati trattati complessivamente per 27 settimane (9 settimane di induzione e 18 settimane di mantenimento). I dosaggi valutati nello studio sono stati 30, 60, 90 e 120 mg per gliclazide ril mod e 1, 2, 3, 4 e 6 mg per glimepiride. I pazienti sono stati inizialmente trattati al dosaggio inferiore di entrambi i farmaci. Durante il periodo di induzione, quando necessario, la dose è stata incrementata ogni 3 settimane fino al raggiungimento del controllo metabolico. La distribuzione dei dosaggi è risultata comparabile per i 2 trattamenti. L efficacia dei 2 trattamenti è stata valutata in termini di HbA 1c (end point primario) e FPG, livelli lipidici ed episodi di ipoglicemia (end point secondari). Degli 845 soggetti arruolati, 778 hanno concluso lo studio (35 drop-out nel gruppo trattato con gliclazide ril mod e 32 drop-out nel gruppo trattato con glimepiride). Il controllo della glicemia è risultato significativo in entrambi i gruppi di trattamento rispetto al basale. La riduzione dei livelli di HbA 1c è stata del 1,1% con gliclazide ril mod vs 1,0% con glimepiride; la riduzione del FPG è stata di 1,4 mmol/l vs 1,3 mmol/l con p<0,0001 per entrambi i parametri considerati. I livelli plasmatici di lipidi sono rimasti costanti in entrambi i gruppi di trattamento. Gliclazide ril mod è pertanto risultato statisticamente non-inferiore a glimepiride 2. Nel primo studio considerato, l incidenza di reazioni avverse è risultata comparabile nei 2 gruppi: 46,9% con gliclazide ril mod vs 50,3% con gliclazide. Le reazioni maggiormente segnalate sono state artralgia (3,4%), artrite (2,8%), dolore alla schiena (3,4%) e bronchite (4,9%), con una frequenza simile nei 2 gruppi. Pochi pazienti hanno manifestato ipoglicemia (5,2% vs 4,0%) di lieve o moderata entità, ad eccezione di un caso nel gruppo trattato con gliclazide, che ha richiesto l intervento di assistenza. Nessuno dei soggetti arruolati ha manifestato ipoglicemia notturna 1. Nel secondo studio preso in esame, l ipoglicemia, con documentati valori di glucosio < 3mmol/L, è stata significa-

2 n. 5 Settembre-Ottobre 2004 PRESCRIVERE NEWS 273 tivamente meno frequente nel gruppo trattato con gliclazide ril mod vs quello trattato con glimepiride (3,7% vs 8,9%; p=0,003). Sintomi di ipoglicemia, senza misurazione dei livelli plasmatici di glucosio, sono stati registrati nel 8,4% dei soggetti appartenenti al primo gruppo vs 11,8% del secondo gruppo. Nessuno degli episodi è stato di gravità tale da richiedere assistenza medica e non sono stati riportati casi di ipoglicemia notturna 2. Il costo per 28 giorni di terapia con gliclazide ril mod (30 mg/die) è stato confrontato con quello di gliclazide (160 mg/die) e con gliperimide (2 mg/die). Gliclazide ril mod risulta essere meno costoso rispetto alle. gliclazide ril mod 30 mg/die gliclazide 80 mg/die glimepiride 2 mg/die 7 3,85 7 6,13 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 7,00 8,00 9,00 costo per 28 giorni di terapia (7) 7 8,92 Diamicron RM è una nuova forma farmaceutica a rilascio modificato della già nota gliclazide, un ipoglicemizzante orale. La nuova formulazione permette di ridurre ad una sola il numero delle somministrazioni quotidiane e quindi presumibilmente di aumentare la compliance del paziente. L efficacia e la tollerabilità di gliclazide a rilascio modificato sono state valutate in 2 studi clinici. In un primo studio gliclazide ril mod è stato confrontato con gliclazide e le due formulazioni sono risultate comparabili sia in termini di efficacia che di tollerabilità; nel secondo vs studio glimepiride, la nuova formulazione farmaceutica è risultata non inferiore al trattamento di controllo. Il solo potenziale vantaggio della nuova specialità consiste nella mono-somministrazione quotidiana che comunque non eslude l assunzione di più compresse al giorno 3. Il costo per 28 giorni di terapia con gliclazide ril mod è risultato di poco inferiore a quello delle altre sulfaniluree. Gliclazide ril mod, pur non apportando alcun vantaggio in termini di efficacia e tollerabilità, può essere potenzialmente più conveniente dei prodotti già presenti in commercio in quanto permette la mono-somministrazione quotidiana e il costo risulta inferiore. 1. Diamicron RIL MOD study group, Drouin P. Diamicron RIL MOD once daily is effective and well tolerated in type 2 diabetes. A double-blind, randomized, multinational study. J Diabetes Complications 2000; 14: Schernthaner G et al. GUIDE study: double-blind comparison of oncedaily gliclazide RIL MOD and glimepiride in type 2 diabetic patients. Eur J Clin Invest 2004; 34: Gliclazide. Nuovelle forme:l évaluation n en sort pas renforcée. Rev Prescr 2002; 224: POTASSIO CANRENOATO (Diuretici, antagonisti dell aldosterone C03DA02) Kanrenol (ABBOT) 200 mg 20 cpr ,75 Iperaldosteronismo primario, stati edematosi da iperaldosteronismo secondario (scompenso cardiaco congestizio, cirrosi epatica in fase ascetica, sindrome nefrosica) ed ipertensione arteriosa essenziale laddove altre terapie non sono risultate sufficientemente efficaci o PIÙ COSTOSO tollerate. Nuovo dosaggio di principio attivo autorizzato con procedura nazionale. Il 26 giugno 2004 è stata commercializzata la nuova confezione contenente 20 compresse di potassio canrenoato 200 mg. Questa si affianca alle confezioni con 20 compresse da 100 mg, già in commercio. Pur adeguandosi meglio alla somministrazione per via orale di un dose pari a 200 mg/die, con le nuove compresse questo dosaggio costa circa il 33% in più. Vista la disponibilità in commercio del generico nella confezione da 100 mg 20 cpr, il costo giornaliero per una dose di 200 mg (2 cpr/die) sarebbe di 7 0,50 e 30 giorni di terapia costerebbero 7 7,40 in meno rispetto al costo sostenuto con la nuova confezione.

3 274 PRESCRIVERE NEWS n. 5 Settembre-Ottobre 2004 VALSARTAN / IDROCLOROTIAZIDE (Antagonisti dell angiotensina II e diuretici - C09DA03) Cotareg (NOVARTIS) Combisartan (MENARINI) 160 mg/12,5 mg 28 cpr riv ,85 Trattamento dell ipertensione arteriosa per i pazienti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata dalla monoterapia con valsartan. NIENTE DI NUOVO Nuovo dosaggio di principio attivo autorizzato con mutuo riconoscimento. L associazione di valsartan (Val), antagonista dell angiotensina II con il diuretico tiazidico idroclorotiazide (HCTZ), è già nota in terapia alle dosi rispettivamente di 80 mg e 12,5 mg. Ad essa si aggiunge la combinazione al dosaggio di 160 mg di valsartan. L efficacia terapeutica di valsartan/idroclorotiazide a vari dosaggi è stata valutata in termini di abbassamento della pressione in differenti RCT multicentrici ed in doppio cieco, sostanzialmente su soggetti con ipertensione essenziale moderata. Due studi a lungo termine hanno inoltre indagato il mantenimento dell abbassamento pressorio a seguito di terapie della durata di almeno un anno 1. Per ciò che riguarda il dosaggio di valsartan 160 mg in associazione con (val 160 mg/hctz 12,5 mg), in letteratura sono presenti due trial qui di seguito commentati. Efficacia Il primo RCT del , sponsorizzato da Novartis, è in doppio cieco a gruppi paralleli che confronta, vs placebo, valsartan 80 mg o 160 mg, da solo od in combinazione con o 25 mg, misurando l end point dell abbassamento pressorio. Il trial ha coinvolto in totale 871 soggetti con ipertensione essenziale (pressione diastolica tra i mmhg) non complicata da patologie cerebro o cardiovascolari, randomizzati in ben 9 gruppi di trattamento. Solo una piccola parte di ipertesi (97) ha ricevuto la combinazione in analisi. Alla fine del trattamento, durato 8 settimane, l associazione Val 160mg/HCTZ 12,5 mg ha determinato un abbassamento statisticamente significativo rispetto al placebo della pressione sistolica (-15,84 mmhg; p<0,001) e della pressione diastolica (-9,39 mmhg; p<0,001); significativa è stata anche la diminuzione rispetto ai singoli principi attivi non associati Val 160 mg e HCTZ 12,5 mg. Il controllo pressorio si è verificato nel 76% dei pazienti in terapia con l associazione Val 160 mg/hctz 12,5 mg e la percentuale di responders è significativamente superiore rispetto ai trattamenti in monoterapia con Val 160 mg (59%) e con HCTZ 12,5 mg (41%). Particolarità del trial è stata la selezione a monte dei soggetti in studio: durante il periodo iniziale di wash-out in singolo cieco con placebo durato dalle 2 alle 4 settimane, i pazienti che rispondevano al placebo con un abbassamento della pressione diastolica di 10 mmhg sono stati esclusi dal trial. Ciò non è certamente etico per i restanti pazienti eleggibili che sono stati successivamente randomizzati a placebo (n=94), visto che il 78% di essi aveva già ricevuto in precedenza trattamenti antipertensivi. Il secondo più recente studio 3 indaga l efficacia dell associazione su ipertesi non adeguatamente controllati dal trattamento di Val 160 mg in monoterapia. Si tratta di un trial multicentrico, randomizzato, in doppio cieco a gruppi paralleli, condotto in Europa, Nord e Sud America, che valuta l efficacia e la tollerabilità di dosi di Val 160 mg in combinazione con HCTZ 12,5 mg o 25 mg. Sono stati reclutati pazienti con ipertensione non complicata di grado medio-moderato e con inadeguato controllo pressorio dopo 4 settimane di monoterapia con Val 160 mg. I soggetti sono stati randomizzati in tre gruppi di trattamento per ulteriori 8 settimane a valsartan 160 mg, valsartan 160 mg + HCTZ 12,5 mg, valsartan 160 mg + HCTZ 25 mg. È stata misurata l entità dell abbassamento della pressione diastolica e sistolica nei 3 gruppi: rispetto al trattamento di confronto con il solo Val 160 mg l abbassamento della pressione risulta statisticamente significativo per entrambe le combinazioni di Val 160 mg in associazione con HCTZ. Gli autori dello studio sottolineano che il sottogruppo di pazienti con età superiore od uguale a 65 anni (n=435, poco meno del 22% del campione totale) ha una percentuale di risposta alla terapia superiore rispetto agli ipertesi con meno di 65 anni. Questo dato è da considerare con cautela, poiché il sottogruppo di over 65, avendo già agli inizi del trial una pressione diastolica basale più bassa rispetto al gruppo più giovane, poteva rientrare più facilmente nella categoria dei responders (soggetti che dopo la terapia che avevano raggiunto i 90 mmhg e quelli che avevano ottenuto un calo della pressione diastolica superiore a 10 mmhg). L associazione valsartan + idroclorotiazide ha una buona tollerabilità in soggetti con ipertensione di grado medio e moderato. I più comuni effetti collaterali, accertati anche negli studi a lungo termine, sono vertigini, mal di testa e affaticabilità 1. Nello studio multicentrico del sono stati segnalati, anche se meno frequenti, mal di schiena, rinofaringiti e tosse. L associazione è stata confrontata con tutte le altre combinazioni a base di sartani e idroclorotiazide. valsartan 160 mg + telmisartan 80 mg + losartan 100 mg + idroclorotiazide 25 mg candesartan 16 mg + ibersartan 300 mg + valsartan 80 mg + alte dosi basse dosi costo per 28 giorni di trattamento (7) 7 27, , , , , ,76 ibersartan 150 mg ,00 telmisartan 40 mg ,04 losartan 50 mg + idroclorotiazide 25 mg 7 27,96 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00

4 n. 5 Settembre-Ottobre 2004 PRESCRIVERE NEWS 275 L associazione Val 160mg/HCTZ 12,5 mg riduce in modo significativo la pressione in soggetti con ipertensione essenziale di grado medio e moderato, senza complicanze cerebro- o cardiovascolari, quando confrontata con placebo oppure con valsartan o idroclorotiazide in monoterapia. Gli studi hanno soltanto valutato l end point surrogato della diminuzione della pressione diastolica o sistolica e non si hanno dati sul beneficio clinico a lungo termine e sulla morbilità o mortalità cardiovascolare. L associazione è stata confrontata sempre con se stessa in diverse combinazioni di dose o con i singoli componenti in monoterapia e mancano comunque dati di confronto con altre molecole antipertensive. Una presunta maggior percentuale di responders tra i pazienti ultra-sessantacinquenni, andrebbe argomentata con studi ad hoc e non su analisi per sottogruppi di pazienti come sostenuto nello studio di Mallion 3. L associazione HCTZ 12,5 mg a Valsartan 160 mg potrebbe essere una alternativa solamente in soggetti con ipertensione media e moderata quando non sufficientemente controllati con il sartano in monoterapia. 1. Wellington K, Faulds DM. Valsartan/Hydrochlorothiazide: a review of its pharmacology, therapeutic efficacy and place in the management of hypertension. Drugs 2002; 62: Benz JR et al. Valsartan and hydrochlorothiazide in patients with essential hypertension. A multiple dose, double-blind, placebo controlled trial comparing combination therapy with monotherapy. J Hum Hyper 1998; 12: Mallion JM et al. Valsartan/Hydrochlorothiazide is effective in hypertensive patients inadequately controlled by valsartan monotherapy. Blood Pressure 2003; 12: In ospedale OLANZAPINA (Farmaci antipsicotici N05AH03) Zyprexa (ELI LILLY) im 10 mg 1 fl - 7 5,28 Classe H NON SIAMO D ACCORDO Controllo dell agitazione e dei disturbi comportamentali in pazienti con schizofrenia o episodi di mania, quando la terapia orale non è appropriata. Non appena clinicamente possibile, il trattamento im deve essere interrotto ed iniziato quello per os. Nuova forma farmaceutica di principio attivo autorizzato con procedura centralizzata europea. Olanzapina è il primo antipsicotico atipico per uso im ad essere presente sul mercato italiano. Finora era in commercio come compresse semplici e orodispersibili. È indicata per il rapido controllo dell agitazione e dei disturbi comportamentali in pazienti con schizofrenia o episodi di mania, quando la terapia orale non è appropriata 1. La prima scelta per tale indicazione è un antipsicotico e/o una benzodiazepina 2, solitamente aloperidolo e/o lorazepam. Per tali indicazioni esistono in commercio anche altri principi attivi in forma iniettabile: clorpromazina, clotiapina, perfenazina, droperidolo, levosulpiride (che ha questa indicazione unicamente nella formulazione im iv da 50 mg). Olanzapina im è destinata solo ad un impiego di breve termine, fino ad un massimo di tre giorni consecutivi. Non appena clinicamente possibile, il trattamento deve essere interrotto e iniziato quello per via orale. L impiego di olanzapina im è stato valutato sia in pazienti schizofrenici che in quelli con episodi maniacali. che ne documentano l efficacia e la sicurezza in pazienti con diagnosi di schizofrenia 3. Nel primo studio 4, condotto su 270 pazienti, olanzapina alle dosi di 2, ,5 e 10 mg è stata confrontata con placebo e con aloperidolo 7,5 mg. Il controllo degli stati di agitazione (end point primario) è stato misurato come riduzione del 40% del punteggio della scala PANSS EC (Positive and Negative Symptoms Scale - Exicited Component)* dopo 2 ore dalla somministrazione. Se entro 2 o 4 ore non si verificava l effetto di tranquillizzazione, lo sperimentatore era autorizzato a effettuare una seconda o terza iniezione. Per il 76,1% dei pazienti trattati con olanzapina 10 mg, il 75% dei trattati con aloperidolo e il 33,3% dei trattati con placebo non sono state necessarie ulteriori iniezioni. La percentuale di responders, cioè i soggetti in cui si è osservata una riduzione dello stato di agitazione, è stata per olanzapina alle diverse dosi rispettivamente del 50%, 62,2%, 73,9%, 80,4%, per aloperidolo del 60% e per placebo del 20%. Non si sono osservate differenze statisticamente significative tra olanzapina e aloperidolo che invece risultano entrambi superiori a placebo. Nel secondo studio 5 sono stati randomizzati 311 pazienti. L efficacia di olanzapina im 10 mg è stata confrontata con placebo e con aloperidolo 7,5 mg (secondo le modalità dello studio precedente). Per il 76,3% dei pazienti trattati con olanzapina 10 mg, il 71,4% dei trattati con aloperidolo e il 50% dei trattati con placebo non sono state necessarie ulteriori iniezioni. Sia olanzapina che aloperidolo hanno dimostrato un efficacia superiore a placebo nel controllo dello stato di agitazione (scala PANSS-EC): 73,3% dei pazienti trattati con olanzapina vs il 33,3% dei trattati con placebo e il 69,0% con aloperidolo (p=0,001). Mancano studi comparativi con altri antipsicotici, oltre a olaperidolo, comunemente utilizzati in terapia. Schizofrenia Nel dossier registrativo dell EMA sono riportati 2 studi con olanzapina im e aloperidolo im vs placebo, in doppio cieco, * PANSS (Positive and Negative Syndrome Scale) è una scala con cui si valutano la presenza/assenza e la severità della psicopatologia positiva, negativa e generale della schizofrenia.

5 276 PRESCRIVERE NEWS n. 5 Settembre-Ottobre 2004 Episodi maniacali Olanzapina somministrata, secondo lo stato clinico del paziente, in 3 momenti (10 mg + 10 mg + 5 mg) è stata confrontata vs lorazepam im 5 mg/die somministrata in 3 volte (2 mg + 2 mg + 1 mg) e placebo (3 iniezioni, se necessario l ultima poteva essere sostituita da 10 mg di olanzapina) in uno studio 6 condotto su 201 pazienti bipolari in fase maniacale o mista. Olanzapina e lorazepam si sono dimostrati superiori a placebo nel controllo dello stato di agitazione (scala PANSS-EC) entro le 24 ore. Olanzapina è risultata superiore a lorazepam dopo 2 ore dalla prima somministrazione con l 81% di pazienti in cui si è osservato il controllo dello stato di agitazione (riduzione del 40% del punteggio della scala PANSS EC) vs il 64% per lorazepam e il 44% per placebo, ma la differenza tra olanzapina e lorazepam non era più statisticamente significativa a 24 ore. Il numero di somministrazioni nelle 24 ore di lorazepam è stato, tuttavia, significativamente superiore a quello di olanzapina. Secondo il CPMP ciò è imputabile alla bassa dose di lorazepam scelta (2 mg). Inoltre è stato evidenziato che la scala PANSS - EC non era appropriata per la misura degli end point dello studio. Nel primo studio si è osservata una differenza significativa nella incidenza di parkinsonismo tra olanzapina (nessun caso su 107 trattati con dosi da 2,5 a 7,5 mg e un solo caso sui 35 trattati con olanzapina 10 mg) e aloperidolo (6 pazienti su 36, 16,7%) 4. Nel secondo studio di confronto olanzapina vs aloperidolo è stata osservata una differenza significativa nella incidenza di distonie acute: nessun paziente su 131 trattati con olanzapina e 9 su 126 trattati con aloperidolo (7,1%) (p=0,001). Un paziente (0,8%) trattato con olanzapina ha presentato sindrome extrapiramidale vs 7 (5,6%) trattati con aloperidolo alla dose di 7,5 mg (p=0,003) 5. Nessuna distonia acuta è stata segnalata nello studio svolto sui pazienti bipolari in fase maniacale 6. Tra i pazienti trattati con olanzapina non è stata osservata alcuna alterazione dei parametri cardiovascolari e dell ECG, in particolare dell intervallo QTc 4-5. Dall immissione in commercio di olanzapina im sono state registrate segnalazioni spontanee di 49 eventi avversi seri, di cui 8 fatali. Pertanto, la ditta produttrice, con l approvazione dell EMA, ha ritenuto opportuno inviare a tutti i medici prescrittori una lettera allo scopo di ricordare le raccomandazioni d uso di Zyprexa iniettabile. Nel registro degli effetti collaterali di olanzapina im l incidenza di bradicardie, tachicardia, ipotensione ortostatica e irritazione in prossimità del sito di iniezione è risultata frequente (1-10%) 1. L ipotensione ortostatica è più frequente con olanzapina 10 mg (11,9%) vs ad aloperidolo 7,5 mg (3,2%) 3. Olanzapina è in classe H: il costo di un iniezione è di 5,28 7 e dunque il costo di un trattamento (1 o 2 fiale/die) va da 5,28 a 10,56 7. Aloperidolo è in classe A: il costo di una iniezione di è 0,71 7 e dunque il costo del trattamento (5-10 mg im o iv da ripetere ogni ora fino al raggiungimento adeguato del controllo dei sintomi e comunque fino ad un massimo di 60 mg/die) va da 0,71 7 a 8,52 7. olanzapina 10 mg/ iniezione aloperidolo 5 mg/ iniezione 7 0,71 0,00 1,00 2,00 3,00 costo/iniezione (7) 7 5,28 4,00 5,00 6,00 Per il trattamento im dell agitazione negli schizofrenici la documentazione disponibile indica che olanzapina im presenta effetti terapeutici sovrapponibili a quelli di aloperidolo. La minore incidenza negli studi di reazioni distoniche e di sindrome extrapiramidale potrebbe rappresentare un vantaggio, ma aloperidolo è stato utilizzato ad un dosaggio superiore di quello raccomandato (7,5 mg vs i 5 mg usualmente consigliati per tale indicazione) e gli studi erano di piccole dimensioni 7. Nel trattamento degli episodi maniacali olanzapina è stata confrontata solo con lorazepam in uno studio con importanti limiti metodologici. Inoltre è opportuno ricordare i problemi di safety a carico di questo antipsicotico che ha fatto registrare un incremento della mortalità per eventi cerebrovascolari in pazienti anziani affetti da demenza e un aumentato rischio di iperglicemia/ diabete (cfr DsF 1/2004 pag. 46 e DsF 3/2004 pag. 147). Pertanto si pongono seri interrogativi circa il profilo beneficio/rischio di questo principio attivo che non ha per altro dimostrato di essere superiore in termini di efficacia a trattamenti tradizionali quali aloperidolo. Il costo di una iniezione di olanzapina è più elevato di quello di aloperidolo. Inoltre, olanzapina è commercializzata come polvere e dunque la soluzione iniettabile deve essere allestita, mentre aloperidolo è già pronto per l uso in caso d urgenza. L uso di olanzapina iniettabile può essere limitato ai pazienti con intolleranza dimostrata ad aloperidolo. 1. Zyprexa. Riassunto delle caratteristiche del prodotto. 2. American Psychiatric Association: Practice Guideline for the Treatment of Patients With Schizophrenia. Second Edition 12/4/ Olanzapina European Public Assesment Report (EPAR) in euint/humandocs/zyprexa/zyprexa.htm 4. Breier A. et al. A double-blind, placebo-controlled dose-response comparison of intramuscular olanzapine and haloperidol in the treatment of acute agitation in schizophrenia. Arch Gen Psychiatry. 2002; 59: Wright P. et al. Double-blind, placebo-controlled comparison of intramuscular olanzapine and intramuscular haloperidol in the treatment of acute agitation in schizophrenia. Am J Psychiatry 2002; 158: Meehan K. et al. A double-blind, randomized comparison of the efficacy and safety of intramuscular injections of olanzapine, lorazepam, or placebo in treating acutely agitated patients diagnosed with bipolar mania. J Clin Psychopharmacol. 2001; 21: Olanzapine injectable: pas de gain démontré dans l agitation. Rev Prescr 2004; 247:

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