EUREKA! Autore: Andrea Maffia PRESENTAZIONE OBIETTIVI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "EUREKA! Autore: Andrea Maffia PRESENTAZIONE OBIETTIVI"

Transcript

1 EUREKA! Autore: Andrea Maffia PRESENTAZIONE Scopo del laboratorio è l introduzione al principio di galleggiamento dei corpi immersi in un fluido. L acqua è utilizzata come unico fluido e il galleggiamento di corpi di diverse dimensioni e densità è studiato direttamente dagli studenti. Esperienze in laboratorio si alternano a esperienze in classe col fine ultimo di lasciar costruire agli studenti un proprio enunciato per il principio di Archimede (lasciando loro la possibilità di dire davvero Eureka! ) OBIETTIVI Introduzione al principio di Archimede Introduzione al metodo scientifico Descrivere qualitativamente e quantitativamente fenomeni naturali Determinare il rapporto causa/effetto fra fenomeni osservati METODOLOGIA La metodologia didattica scelta è di tipo inquirybasedlearning, cioè gli studenti sono guidati a scoprire in modo indipendente le leggi scientifiche sottostanti il fenomeno studiato. FASE 1: Che cosa galleggia? FASI DI LAVORO FASE 2: Volume e densità: cosa sono e come si trovano FASE 3: Quanto va a fondo un iceberg? FASE 4: Elaborazione dei dati raccolti

2 FASE 1: CHE COSA GALLEGGIA? (2h) IN LABORATORIO MATERIALE: DESCRIZIONE DELL'ESPERIENZA - Vaschette con acqua - Oggetti di materiali diversi con stesso volume - Oggetti dello stesso materiale con diversi volumi - Bilancia - Scheda studente L operatore accoglie i ragazzi in laboratorio facendoli sedere a gruppi intorno ai tavoli già predisposti per l attività. Inizia quindi a raccontare la storia di Archimede: Secondo la leggenda, il famoso matematico e fisico Archimede si trovava nella vasca da bagno della sua casa a Siracusa quando ebbe una idea geniale: aveva capito perché alcuni corpi galleggiano e altri no. L uomo fu così contento della propria scoperta che, urlando Eureka! (ossia Ho trovato! ), saltò fuori dalla vasca da bagno e corse tutto nudo per la città per andare a raccontare quello che aveva scoperto. Non si sa quanto questa storia possa essere vera, quello di cui però si è certi è che il principio di galleggiamento dei corpi immersi in un liquido continua a portare il nome di Archimede. Ma cosa aveva scoperto Archimede? E come ha fatto a scoprirlo? Verrà spiegato ai ragazzi che, per cercare di capire cosa venne in mente ad Archimede, proveranno a ripetere gli esperimenti che lo scienziato greco avrebbe potuto fare nella propria vasca da bagno. Ogni gruppo avrà una vaschetta piena d acqua e una serie di oggetti tutti dello stesso volume 1 ma di pesi diversi. I ragazzi dovranno compilare la scheda delle osservazioni (allegato 1) facendo prima delle previsioni su quali saranno gli oggetti che galleggeranno e quali no per poi verificarlo immergendo gli oggetti, una alla volta, nella vaschetta. 1 L ideale è fornire cubetti di materiali diversi ma con lo stesso lato in modo che, successivamente, sarà sufficiente fornire all insegnante la misura del lato per poter poi calcolarne il volume in classe.

3 I diversi gruppi si alterneranno intanto nella pesa degli oggetti con la bilancia. Quando il gruppo avrà terminato questa fase di esplorazione si chiederà di scrivere, in fondo alla scheda, un sunto delle scoperte fatte. Chiaramente ci si aspetta che in questo momento le osservazioni siano tutte relative al peso 2. A questo punto l operatore farà vedere altri quattro oggetti ai ragazzi: due saranno di uno dei materiali che nell esperimento precedente affondava e due di uno che non affondava. Per ciascuno dei due materiali si avrà un oggetto più grande rispetto ai precedenti e uno più piccolo. Risulta fondamentale che l oggetto più leggero ma più grande sia più pesante della variante più piccola dell oggetto di materiale più denso. Verrà quindi chiesto agli studenti quali, fra quegli oggetti, galleggeranno e quali no. Si aprirà una discussione cercando di spingere gli studenti ad argomentare le proprie ipotesi riferendo perché danno una certa risposta piuttosto che un altra. L uso di materiali presenti nell esperienza comune dei ragazzi (come per esempio il legno) potrebbe favorire il ricorso a osservazioni fatte nella vita quotidiana. L operatore in questo momento si limiterà a fare da moderatore alla discussione, raccogliendo le ipotesi degli studenti, eventualmente evidenziando quali fra queste sono in accordo e quali sono in contrasto e appuntando le principali ipotesi sulla lavagna. Si passerà quindi a una verifica delle ipotesi fatte: a ogni gruppo verranno consegnanti i nuovi quattro oggetti, ancora una volta si procederà alla pesa e all immersione in acqua. Tutte le osservazioni verranno appuntate nella seconda parte della scheda di lavoro. Quando tutti i gruppi avranno terminato anche questa seconda fase allora l operatore fornirà alcuni stimoli aggiuntivi attraverso alcune immagini. 2 In questa descrizione si farà sempre riferimento al peso piuttosto che alla massa dato che ci si aspetta che questa prima grandezza sia più familiare per gli studenti. L insegnante deciderà poi se introdurre la differenza fra le due grandezze.

4 Commento alla figura: Un tronco può pesare anche più di 100kg eppure galleggia Commento: Lo stesso vale per gli esseri umani Commento: Navi e balene possono pesare anche diverse tonnellate eppure galleggiano. Come è possibile?

5 Lasciando aperte queste domande, l operatore darà appuntamento agli studenti all incontro successivo chiedendo loro di lavorare, nel frattempo, con l insegnante per dare delle risposte a queste domande. FASE 2: VOLUME E DENSITA : COSA SONO E COME SI TROVANO(3h) IN CLASSE CON L INSEGNANTE MATERIALE: - Contenitore graduato con acqua - Piccoli oggetti di volume diverso - Bilancia (opzionale) Scopo di questa fase è arrivare a stabilire che la grandezza che fornisce delle indicazioni sulla galleggiabilità dei corpi è la loro densità 3. Per arrivare a questo si propone di richiamare un metodo per la misura del volume attraverso l immersione in un liquido. L insegnante avrà a disposizione le schede compilate dai ragazzi durante l attività in laboratorio. A partire da queste porrà alcune domande: - Ricordate le ultime domande sulla balena e sulla nave? - Proviamo a dare una risposta a quelle domande riguardando gli esperimenti che avete fatto: cosa avevate notato? - Come è possibile che alcuni oggetti più pesanti galleggiassero? Si suggerisce di alternare questo domande alle risposte degli studenti avviando così una discussione in cui gli studenti siano anche liberi di interagire fra di loro rispondendosi a vicenda e non solo rispondendo alle domande dell insegnante. Si 3 Come specificato nella nota 1, non si farà differenze fra densità e peso specifico. L introduzione della differenza fra le due grandezze è lasciata alla discrezione dell insegnante.

6 invita quindi a spronare gli studenti a commentare le affermazioni dei propri compagni. L insegnante potrà poi aggiungere altre domande per favorire la discussione. studenti gli oggetti più pesanti vanno a fondo galleggiano gli oggetti più grandi "galleggiavano gli oggetti che erano fatti di legno insegnante eppure nelle vostre schede leggo che un oggetto di 10g affondava mentre uno di 40g galleggiava, come è possibile? Continuo a leggere dalle vostre schede: qui ci sono oggetti col lato di 5cm che galleggiano e altri col lato di 10cm che vanno a fondo. Come possiamo spiegarlo? "quindi tutti gli oggetti di un certo materiale galleggiano? Come è noto, per i ragazzi può non essere facile ragionare in maniera proporzionale e quindi è difficile che siano loro a introdurre l idea di rapporto. L importante è però che i ragazzi si rendano conto che la galleggiabilità non dipende solo da una delle due variabili in gioco (dimensioni e peso) ma da entrambe in relazione fra loro e che questa relazione è caratteristica di un determinato materiale. Tuttavia non è da escludere che qualche studente ricordi il tema della densità se trattato precedentemente. In ogni caso l insegnate suggerirà, a questo punto, di provare a comprendere la relazione fra dimensioni e peso cercando di definire con più precisione cosa significano queste grandezze e stabilendo come si possono misurare. Si chiederà quindi agli studenti come si potrebbe fare a dire quanto è grande un oggetto fornendo una sola misura (usando cioè un unico numero). Gli studenti potrebbero avere già incontrato il volume, inteso come lo spazio occupato da un corpo, in passato e quindi potrebbero richiamare le conoscenze pregresse. Altrimenti si discute con gli studenti a proposito delle loro esperienze quotidiane della misura di spazio e volume. Si dovrà quindi fornire un modo per misurare il volume di un

7 oggetto qualsiasi: l insegnante immergerà un oggetto in acqua chiedendo agli studenti di notare cosa succede. Quando gli studenti avranno notato che il livello dell acqua si alza si porterà avanti la discussione finché non saranno proprio loro a suggerire di usare la differenza fra i due livelli della superficie come misura del volume. Sarà poi l insegnante a fornire agli studenti l equivalenza 1 ml = 1 cm 3 Se gli oggetti che usano sono dei cubetti, allora si può anche chiedere agli studenti di misurarne il lato e quindi verificare che facendo l l l si ottiene esattamente lo stesso valore. Si può anche introdurre la notazione con le potenze l 3. Avendo definito il volume è adesso possibile notare che oggetti dello stesso materiale, al crescere del volume aumentano di peso. Per farlo si possono utilizzare diversi oggetti dello stesso materiale, calcolarne il volume (immergendoli in acqua o misurando il lato se sono cubici) e quindi metterli in un diagramma cartesiano pesovolume. Si noterà che le due grandezze sono direttamente proporzionali il che sarà tradotto (con suggerimento dell insegnante nel caso in cui non siano gli studenti a comprenderlo da sé) nel fatto che il rapporto fra peso e volume è costante.

8 Quest ultima affermazione verrà verificata calcolando tale rapporto per i diversi oggetti usati per costruire il diagramma. Tale rapporto verrà definito come densità 4. A questo punto rimane un ultima domanda a cui rispondere: per quali valori di densità i corpi galleggiano? L insegnante porrà agli studenti questa domanda chiedendo loro di suggerire un modo di operare che porti alla risposta a questa domanda. Le proposte che potrebbero venir fuori sono di due tipi: effettuare alcune misure, con oggetti diversi, in classe oppure utilizzare le schede di laboratorio. In entrambi i casi si suggerisce di utilizzare il g/cm 3 come unità di misura. In questo modo si potrà notare che gli oggetti con densità maggiore di 1 non galleggiano. Sarà poi l insegnante a suggerire che questo valore è proprio la densità dell acqua il cui calcolo può essere fatto dalla classe pesando un certo volume di acqua. FASE 3: QUANTO VA A FONDO UN ICEBERG? (2h) IN LABORATORIO MATERIALE: - Recipienti graduati contenenti acqua - Cubetti di ghiaccio - Oggetti di materiali diversi - Bilancia - Scheda studente L operatore accoglie gli studenti in laboratorio facendoli disporre come nell incontro precedente. Prima di iniziare la nuova attività, viene chiesto ai ragazzi di raccontare se e come hanno risolto il mistero delle balene e delle navi che, seppur molto pesanti, riescono a galleggiare. Quando sarà stato richiamato il concetto di densità l operatore farà i complimenti ai ragazzi per poi avvisarli che anche stavolta vorrà il loro aiuto per risolvere un problema scientifico. 4 Si veda la nota precedente.

9 L operatore prenderà un contenitore trasparente contenente acqua e chiederà agli studenti che cosa succederà nel momento in cui verranno messi nel contenitore dei cubetti di ghiaccio. I cubetti di ghiaccio che galleggiano nelle bibite dovrebbero far parte del bagaglio di esperienze comuni dei ragazzi, perciò non dovrebbe essere difficile per loro arrivare a stabilire che il ghiaccio galleggerà. Tuttavia si cercherà di discutere insieme a loro per arrivare a spiegare che questo fenomeno avviene proprio perché il ghiaccio ha densità minore dell acqua. Un ulteriore esperienza a conferma di questo può essere quella di mettere una bottiglia d acqua in un freezer per poi rilevare il livello raggiunto dal ghiaccio. A questo punto l operatore mostrerà agli studenti un immagine: Si chiederà agli studenti di descrivere la figura e sicuramente diversi di loro riconosceranno in essa un iceberg. A questo punto si porrà loro la domanda: - Come mai parte dell iceberg sta sotto l acqua e parte no? Verrà quindi spiegato che l attività che verrà svolta servirà proprio a cercare una risposta per questa domanda. A ogni gruppo di ragazzi vengono dati diversi oggetti, tutti dello stesso volume ma di densità diverse (tutte minori della densità dell acqua). Ogni gruppo sarà invitato a provare a immergere, uno alla volta, i diversi oggetti e a compilare la scheda per le osservazioni (all. 2).

10 Gli studenti registreranno, nella scheda, il peso dei diversi oggetti e il volume che rimane immerso quando l oggetto è messo in acqua (ricavabile dal cambiamento di livello dell acqua all interno del recipiente graduato). A ogni gruppo verrà poi chiesto di realizzare un diagramma cartesiano peso/volume-immerso a partire dai dati raccolti. Quando ogni gruppo avrà terminato la propria attività, si discuterà collettivamente sui risultati ottenuti. Quello che dovrebbe sicuramente emergere è che i dati sono più o meno allineati sul grafico, che gli oggetti con densità più vicina a quella dell acqua sono quelli che affondano di più e viceversa. In questa fase potrebbe essere utile riportare i dati di almeno un gruppo su un foglio elettronico di modo che si possa discutere guardando un grafico alla LIM. FASE 4: ELABORAZIONE DEI DATI RACCOLTI (1h30) IN CLASSE CON L INSEGNANTE MATERIALE: - Foglio elettronico (facoltativo) Scopo di questa attività sarà quello di completare l elaborazione dei dati raccolti in laboratorio allo scopo di arrivare a una formulazione generale del principio di Archimede. Si suggerisce di lavorare utilizzando un foglio elettronico in modo da rendere più veloce la fase di calcolo e far familiarizzare gli studenti con questo strumento. Tuttavia l attività proposta può essere eseguita con carta, penna e calcolatrice. In prima battuta sarà necessario verificare che tutti i gruppi abbiano completato per intero la tabella di raccolta dati avuta in laboratorio, in particolare controllando che sia stata calcolata la densità dei vari oggetti. Potrà inoltre essere necessario fare le opportune trasformazioni da ml a cm 3 laddove gli studenti non l avessero già fatto in laboratorio.

11 Si aggiungerà poi un ulteriore valore da calcolare per ciascuno degli oggetti: il rapporto fra il volume totale e il volume sommerso ovvero la percentuale di volume che rimane sommerso. Una volta terminati i calcoli si chiederà di confrontare i valori della percentuale di volume sommerso con i valori delle densità. Dovrebbe essere facile notare che i valori coincidono e arrivare alla conclusione che la percentuale di volume che rimane sotto acqua è determinabile a partire dal rapporto fra la densità dell oggetto e la densità dell acqua. Si possono allora porre delle domande alla classe a mo di indovinelli: - Se il sughero ha densità 0.25 g/cm 3 allora mettendo un oggetto di sughero in acqua, che percentuale di volume sarà sommersa e che percentuale rimarrà fuori? - E cosa succede se invece metto in acqua del legno con densità 0.50 g/cm 3? - Se gli iceberg stanno per il 92% immersi in acqua, qual è la densità del ghiaccio? Arrivati a questo punto ci si avvia verso la fase più delicata dal lavoro: la formalizzazione di quanto emerso. Ancora una volta si suggerisce di ricorrere alla discussione di classe. Si chiederà agli studenti perché gli oggetti con densità maggiore vanno più a fondo, si ascolteranno i pareri degli studenti cercando di focalizzare su quegli interventi che fanno riferimento alla necessità di una spintamaggiore da parte dell acqua o di una maggiore quantità di acqua spostata nel momento in cui l oggetto viene immerso.

12 Man mano che si trova accordo all interno della classe su alcune spiegazioni, le si scrivono alla lavagna cercando di unirle insieme in modo che alla fine si avrà un enunciato personalizzato per il principio di Archimede. Non ci si deve stupire se l enunciato non sarà uguale a quello standard riportato generalmente sui libri ( la spinta ricevuta da un corpo immerso in un fluido è pari al peso del volume ). In prima battuta si possono tranquillamente accettare anche enunciati del tipo: Quando si mette un oggetto in acqua, questo galleggia se la sua densità è minore di quella dell acqua perché altrimenti l acqua non riesce dare la spinta necessaria. Quando un oggetto galleggia allora sarà sommerso quel tanto che sposta l acqua necessaria a dargli la spinta per rimanere a galla Solo successivamente si andrà a confrontare l enunciato creato dalla classe con quello presente nel libro. Il confronto fra i due e la discussione sulla loro equivalenza sarà l occasione per paragonare quello che viene scritto nel libro con le esperienze realizzate in laboratorio e in classe. Infine potrà essere usato il dinamometro per misurare quantitativamente la spinta ricevuta da oggetti di densità maggiore di 1 quando sono immersi.

13 ALL. 1 SCHEDA DI LABORATORIO: CHE COSA GALLEGGIA? FASE 1 Materiale Peso Lung. Lato Galleggia? Oggetto 1 Oggetto 2 Oggetto 3 Oggetto 4 Osservazioni di gruppo: FASE 2 Materiale Peso Lung. Lato Galleggia? Oggetto 1 Oggetto 2 Oggetto 3 Oggetto 4 Osservazioni di gruppo:

14 ALL. 2 SCHEDA DI LABORATORIO: QUANTO VA A FONDO UN ICEBERG? Materiale Peso Volume oggetto Densità (P:V) Volume immerso Oggetto 1 Oggetto 2 Oggetto 3 Oggetto 4 Osservazioni di gruppo:

Galleggiare/ affondare di un materiale

Galleggiare/ affondare di un materiale Appunti sul galleggiamento a cura di E. Giordano Per studenti frequentanti e non frequentanti del Corso di laurea in Scienze della formazione primaria. Draft Non diffondere senza l autorizzazione della

Dettagli

Da Archimede ai sommergibili: il concetto di densita

Da Archimede ai sommergibili: il concetto di densita Tocca con mano SCHEDA INSEGNANTE Da Archimede ai sommergibili: il concetto di densita Premessa Da lavori di ricerca didattica è emerso che l acquisizione consapevole dei concetti e il superamento di ostacoli

Dettagli

Appunti sul galleggiamento a cura di E. Giordano e S. Rossi a.a 2015/2016. Galleggiare/affondare di un oggetto

Appunti sul galleggiamento a cura di E. Giordano e S. Rossi a.a 2015/2016. Galleggiare/affondare di un oggetto Appunti sul galleggiamento a cura di E. Giordano e S. Rossi a.a 2015/2016 Galleggiare/affondare di un oggetto Prima di tutto diamo una definizione condivisa del termine galleggiare : un corpo galleggia

Dettagli

3. Le forze nell acqua (

3. Le forze nell acqua ( Corso di Preparazione di Esperienze didattiche di Fisica: Laboratorio didattico in rete G. Rinaudo, D. Allasia e V. Montel - S.F.P. 2002-03 3. Le forze nell acqua (http://www.iapht.unito.it/fsis/fsispre.html)

Dettagli

Esperimenti sul galleggiamento

Esperimenti sul galleggiamento Laboratorio di scienze Esperimenti sul galleggiamento Galleggiare e volare sono due fenomeni che, pur basandosi su leggi scientifiche, rimangono sempre alquanto misteriosi. Facendo le esperienze che ti

Dettagli

Il mio zaino: ma quanto pesa? Scuola Primaria Incisa - classe quinta A Insegnante: Stefania Innocenti a.s. 2017/2018

Il mio zaino: ma quanto pesa? Scuola Primaria Incisa - classe quinta A Insegnante: Stefania Innocenti a.s. 2017/2018 Il mio zaino: ma quanto pesa? Scuola Primaria Incisa - classe quinta A Insegnante: Stefania Innocenti a.s. 2017/2018 Dalle indicazioni nazionali: (Traguardi per lo sviluppo delle competenze) Riconosce

Dettagli

La spinta idrostatica

La spinta idrostatica La spinta idrostatica Nozioni preliminari Un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso l alto pari al peso del volume del liquido spostato. Un corpo immerso in un liquido, in forza

Dettagli

Codi-Amo con Musica & Gioco

Codi-Amo con Musica & Gioco Codi-Amo con Musica & Gioco Musica & Gioco divertiamoci alla ricerca dell algoritmo Codi-Amo con Musica & Gioco 1 DURATA DELLA LEZIONE : 60 MIN OBIETTIVI DELLA LEZIONE L obiettivo della lezione è scoprire

Dettagli

AFFONDA O GALLEGGIA?

AFFONDA O GALLEGGIA? AFFONDA O GALLEGGIA? Relazione del laboratorio di fisica a.a 2014/2015 Gruppo: Basciu Marta, Murtas Michele, Picchedda Laura, Pistis Antonella, Sanna Debora, Testa Laura TEORIA La legge di Archimede afferma

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI BARBERINO DI MUGELLO Scuola Secondaria di primo grado classi prime Insegnante: Enrico Masi. Solidi, liquidi e gas

ISTITUTO COMPRENSIVO DI BARBERINO DI MUGELLO Scuola Secondaria di primo grado classi prime Insegnante: Enrico Masi. Solidi, liquidi e gas ISTITUTO COMPRENSIVO DI BARBERINO DI MUGELLO Scuola Secondaria di primo grado classi prime Insegnante: Enrico Masi Solidi, liquidi e gas 1 PREFAZIONE Alcune note sul metodo usato Non si deve dare definizioni

Dettagli

Classe III A Primaria Goldoni Ins. R. Santarelli

Classe III A Primaria Goldoni Ins. R. Santarelli Classe III A Primaria Goldoni Ins. R. Santarelli Perché i sassi? Davide è stato nel Centro Minerario della Valle Imperina, nei pressi di Agordo, dove ha raccolto dei sassi che ha portato a scuola. Davide

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE Pag. 1 di 6 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE Disciplina Fisica e Laboratorio a.s. 2015/2016 Classe: I Sez. S INDIRIZZO: Elettronica ed elettrotecnica DocentI : Prof.ssa Murgia C. - Prof. Bruzzo R.

Dettagli

F A > P. ρ c < ρ l RELAZIONE DI FISICA: SPERIMENTARE IL GALLEGGIAMENTO

F A > P. ρ c < ρ l RELAZIONE DI FISICA: SPERIMENTARE IL GALLEGGIAMENTO RELAZIONE DI FISICA: SPERIMENTARE IL GALLEGGIAMENTO Gruppo: Federica Schirru, Martina Putzu, Jessica Atzeni, Federica Pitzalis, Veronica Orgiu, Giorgia Canetto, Irene Sini, Valentina Sotgiu, Pilleri Deborah.

Dettagli

Classe V A Scuola primaria di Rignano sull Arno Istituto Comprensivo Rignano Incisa. Insegnante Stefania Innocenti

Classe V A Scuola primaria di Rignano sull Arno Istituto Comprensivo Rignano Incisa. Insegnante Stefania Innocenti Classe V A Scuola primaria di Rignano sull Arno Istituto Comprensivo Rignano Incisa Insegnante Stefania Innocenti Il mio zaino Attività prevista dal progetto: A16 Insegnamento reciproco tra i partner attraverso

Dettagli

Solidi, liquidi e gas. 0 In natura le sostanze possono trovarsi in tre stati di aggregazione:

Solidi, liquidi e gas. 0 In natura le sostanze possono trovarsi in tre stati di aggregazione: Solidi, liquidi e gas 0 In natura le sostanze possono trovarsi in tre stati di aggregazione: Caratteristiche di un fluido FLUIDO sostanza senza forma propria (assume la forma del recipiente che la contiene)

Dettagli

UNA ESPERIENZA SU CUI RIFLETTERE IL GALLEGGIAMENTO

UNA ESPERIENZA SU CUI RIFLETTERE IL GALLEGGIAMENTO UNA ESPERIENZA SU CUI RIFLETTERE IL GALLEGGIAMENTO L OSSERVAZIONE FENOMENOLOGICA PORTA AD AFFRONTARE ALCUNI PROBLEMI 0 A CHE SERVE LAVORARE SUL GALLEGGIAMENTO??? 1 - OGGETTI O MATERIALI? MATERIALI OMOGENEI

Dettagli

SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN LIQUIDO TRAMITE IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE

SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN LIQUIDO TRAMITE IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN LIQUIDO TRAMITE IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE I Titolo dell esperienza N 4 DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN LIQUIDO CON IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE

Dettagli

GAIALAB:INCONTRIAMO L AMBIENTE IN LABORATORIO

GAIALAB:INCONTRIAMO L AMBIENTE IN LABORATORIO LABORATORIO DI FISICA Chi galleggia e chi va a fondo Perché alcuni corpi in acqua affondano e altri galleggiano? Per rispondere a questa domanda facciamo un esperimento: Appendiamo a un dinamometro due

Dettagli

Esercizio. Dire cosa si intende con numero scritto in notazione scientifica e trasformare i seguenti numeri in notazione scientifica:

Esercizio. Dire cosa si intende con numero scritto in notazione scientifica e trasformare i seguenti numeri in notazione scientifica: DOMaNDE - In 5 righe 1. Definisci che cosa si intende per unità di misura di una grandezza fisica. 2. Illustra che cos è l ordine di grandezza di un numero e fornisci un esempio significativo. 3. Fornisci

Dettagli

Giochi di galleggiamento

Giochi di galleggiamento Relazione del laboratorio di Fisica Giochi di galleggiamento Scopo Confermare empiricamente l'ipotesi: I corpi galleggiano in base alla densità del liquido in cui sono immersi? La densità d di un corpo

Dettagli

Appunti sul galleggiamento a cura di E. Giordano e S. Rossi Tirocinio Formativo Attivo Classe A059 a.a 2014/2015. Galleggiare/affondare di un oggetto

Appunti sul galleggiamento a cura di E. Giordano e S. Rossi Tirocinio Formativo Attivo Classe A059 a.a 2014/2015. Galleggiare/affondare di un oggetto Appunti sul galleggiamento a cura di E. Giordano e S. Rossi Tirocinio Formativo Attivo Classe A059 a.a 2014/2015 Galleggiare/affondare di un oggetto Prima di tutto diamo una definizione condivisa del termine

Dettagli

UDA: UNITA DI APPRENDIMENTO (ossia cosa può/deve aggiungere l insegnante al libro)

UDA: UNITA DI APPRENDIMENTO (ossia cosa può/deve aggiungere l insegnante al libro) UDA: UNITA DI APPRENDIMENTO (ossia cosa può/deve aggiungere l insegnante al libro) Classe: III elementare Materia: Scienze Durata: Tre giorni Spazio: Aula e cortile Le foglie Modello di insegnamento:

Dettagli

Statica dei fluidi & Termodinamica: I principio, gas perfetti e trasformazioni, calore

Statica dei fluidi & Termodinamica: I principio, gas perfetti e trasformazioni, calore Statica dei fluidi & Termodinamica: I principio, gas perfetti e trasformazioni, calore Legge di Stevino La pressione in un liquido a densità costante cresce linearmente con la profondità Il principio di

Dettagli

TI STIMO. Scuola secondaria di I grado di Incisa - Classe 1^ C Insegnante: Antonio Ezio Ignaccolo

TI STIMO. Scuola secondaria di I grado di Incisa - Classe 1^ C Insegnante: Antonio Ezio Ignaccolo TI STIMO Scuola secondaria di I grado di Incisa - Classe 1^ C Insegnante: Antonio Ezio Ignaccolo A. S. 2017-2018 Obiettivi di apprendimento Comprendere il significato dei concetti di misura, stima, grandezza.

Dettagli

Lez. 6 Corso di Elementi di Fisica UniMC Prof. M. Bellesi LEZIONE 6 I FLUIDI -Pressione e pressione atmosferica - Principio di Pascal -Legge di Stevin

Lez. 6 Corso di Elementi di Fisica UniMC Prof. M. Bellesi LEZIONE 6 I FLUIDI -Pressione e pressione atmosferica - Principio di Pascal -Legge di Stevin Lez. 6 Corso di Elementi di Fisica UniMC Prof. M. Bellesi LEZIONE 6 I FLUIDI -Pressione e pressione atmosferica - Principio di Pascal -Legge di Stevin(o) -Legge di Archimede - Applicazioni CHI SONO I FLUIDI?

Dettagli

calore e temperatura Bottega delle scienze Patrizia Roberta Iotti 12/11/2009 1

calore e temperatura Bottega delle scienze Patrizia Roberta Iotti 12/11/2009 1 calore e temperatura Bottega delle scienze Patrizia Roberta Iotti 1 obiettivo didattico generale proporre ai ragazzi un percorso sperimentale che, partendo da una domanda iniziale, li conduca attraverso

Dettagli

Densità La densità di una sostanza o di un corpo, è pari al rapporto tra la massa del corpo e il volume che il corpo occupa.

Densità La densità di una sostanza o di un corpo, è pari al rapporto tra la massa del corpo e il volume che il corpo occupa. Idrostatica L idrostatica è una branca della fisica che studia le caratteristiche dei liquidi e per estensione, dei fluidi in quiete, immersi in un campo gravitazionale. Pone principalmente l interesse

Dettagli

Grandezze e Misure.

Grandezze e Misure. Grandezze e Misure www.fisicaxscuola.altervista.org Grandezze e Misure Introduzione Il Metodo Sperimentale Unità di Misura Grandezze Fondamentali e Derivate Massa e Densità Strumenti di misura Misure dirette

Dettagli

LA RELAZIONE del LAVORO SPERIMENTALE

LA RELAZIONE del LAVORO SPERIMENTALE LA RELAZIONE del LAVORO SPERIMENTALE Qualsiasi attività di misura realizzata in un aula che rappresenta il laboratorio, dovrebbe essere seguita dalla compilazione di un rapporto, la cosiddetta relazione

Dettagli

Soluzioni di alcuni esercizi degli esoneri e di due esercizi dei fogli di esercizi. 1 2 n + 5 n 10 n n + 1.

Soluzioni di alcuni esercizi degli esoneri e di due esercizi dei fogli di esercizi. 1 2 n + 5 n 10 n n + 1. Soluzioni di alcuni esercizi degli esoneri e di due esercizi dei fogli di esercizi NOTA: PER FARE PIÚ ALLA SVELTA NON HO SCRITTO TUTTI I DETTAGLI DELLE SOLUZIONI. HO CERCATO DI SPIEGARE LE IDEE PRINCIPALI.

Dettagli

Coca Cola o Coca Cola light?

Coca Cola o Coca Cola light? Il ruolo dell esperimento Coca Cola o Coca Cola light? DIARIO DI BORDO SCUOLA: Scuola Secondaria di 1 grado Giovanni XXIII Cava de Tirreni DESTINATARI: alunni classe terza F La classe è costituita da 31

Dettagli

SISTEMA INTERNAZIONALE (S.I.) Le grandezze che si possono misurare sono dette grandezze fisiche.

SISTEMA INTERNAZIONALE (S.I.) Le grandezze che si possono misurare sono dette grandezze fisiche. 1. GRANDEZZE FONDAMENTALI SISTEMA INTERNAZIONALE (S.I.) Le grandezze che si possono misurare sono dette grandezze fisiche. Secondo il Sistema Internazionale (SI) ci sono sette grandezze fondamentali. 2.

Dettagli

Meccanica dei Fluidi. Fisica con Elementi di Matematica 1

Meccanica dei Fluidi. Fisica con Elementi di Matematica 1 Meccanica dei Fluidi Fisica con Elementi di Matematica 1 Alcuni concetti di base: Vi sono fenomeni fisici per i quali una descrizione in termini di forza, massa ed accelerazione non è la più adeguata.

Dettagli

UNITÀ DI APPRENDIMENTO n 1

UNITÀ DI APPRENDIMENTO n 1 Liceo Scientifico UNITÀ DI APPRENDIMENTO n 1 CLASSE DISCIPLINA TITOLO ASSI CULTURALI DURATA (in ore) III Linguistico-Scienze Umane FISICA Introduzione alla fisica Scientifico - tecnologico COMPETENZE ABILITA

Dettagli

Progetto SIGMA a.s. 16/17 AREA TEMATICA: Numeri Competenze nella risoluzione di un problema Il Minigolf

Progetto SIGMA a.s. 16/17 AREA TEMATICA: Numeri Competenze nella risoluzione di un problema Il Minigolf Progetto SIGMA a.s. 16/17 AREA TEMATICA: Numeri Competenze nella risoluzione di un problema Il Minigolf Livello scolare e classe: Scuola Primaria classe 5 Scuola: I.C. Loro Ciuffenna plesso San Giustino

Dettagli

Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema. Laboratori del Sapere Scientifico

Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema. Laboratori del Sapere Scientifico Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico Percorso sul peso specifico Scuola secondaria di primo grado Classe

Dettagli

Titolo: «Matematica conto e racconto» «Io misuro, tu misuri...» Classe: terza sez. C. Docente coinvolta: Anna Potenza. Materia implicata : matematica

Titolo: «Matematica conto e racconto» «Io misuro, tu misuri...» Classe: terza sez. C. Docente coinvolta: Anna Potenza. Materia implicata : matematica 2 ISTITUTO COMPRENSIVO - CASSINO (FR) Titolo: «Matematica conto e racconto» «Io misuro, tu misuri...» Classe: terza sez. C Docente coinvolta: Anna Potenza Materia implicata : matematica Anno scolastico

Dettagli

Meccanica dei Fluidi 1

Meccanica dei Fluidi 1 Meccanica dei Fluidi 1 Solidi, liquidi e gas In natura le sostanze possono trovarsi in tre stati di aggregazione: Caratteristiche di un fluido fluido: insieme di molecole sistemate casualmente e legate

Dettagli

MODULO 3. La pressione

MODULO 3. La pressione MODULO 3 La pressione La pressione L obiettivo del modulo è comprendere gli effetti delle forze che dipendono dalla superficie su cui esse vengono applicate. Il grado di concentrazione di una forza sulla

Dettagli

EQUILIBRIO TERMICO. Misure di temperatura. Caso I

EQUILIBRIO TERMICO. Misure di temperatura. Caso I EQUILIRIO ERMICO Una delle grandezze utilizzate per descrivere i fenomeni termici è la temperatura. La temperatura è una grandezza fondamentale del Sistema Internazionale, si misura con il termometro,

Dettagli

Progettazione di un Episodio di Apprendimento Situato

Progettazione di un Episodio di Apprendimento Situato Progettazione di un Episodio di Apprendimento Situato Format per la progettazione Nome docente Perazzoli Titolo EAS Target (Classe, alunni) Competenza/e che EAS mira a sviluppare Competenze matematica

Dettagli

Triangoli equilateri e parabole

Triangoli equilateri e parabole Triangoli equilateri e parabole Livello scolare: 2 biennio Abilità interessate Realizzare semplici costruzioni di luoghi geometrici. Risolvere semplici problemi riguardanti rette, circonferenze, parabole.

Dettagli

Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema. Laboratori del Sapere Scientifico

Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema. Laboratori del Sapere Scientifico Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico 1 Forze e galleggiamento Scuola Secondaria di primo grado G. Mazzini,

Dettagli

Verifica del principio di Archimede Relazione dell esperimento

Verifica del principio di Archimede Relazione dell esperimento Verifica del principio di Archimede Relazione dell esperimento È stato effettuato un esperimento per far comprendere e dimostrare il principio di Archimede, ma soprattutto che il valore della spinta non

Dettagli

Tavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste

Tavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste Tavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste Modulo 1 - LE GRANDEZZE FISICHE Competenze Abilità/Capacità Conoscenze Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale

Dettagli

Il Syllabus per il test d ingresso. PISA 10 dicembre 2008

Il Syllabus per il test d ingresso. PISA 10 dicembre 2008 Il Syllabus per il test d ingresso PISA 10 dicembre 2008 Sommario incontro del 10 dicembre Presentazione del Syllabus Lavoro individuale di commento Lavoro a gruppi di produzione quesiti È importante che

Dettagli

Storie bambine. Emiliano Ricotta & Angelo Ricotta 1

Storie bambine. Emiliano Ricotta & Angelo Ricotta 1 Storie bambine Qualche giorno fa stavo riordinando la mia raccolta di Topolino allorché da un fascicolo è scivolato via un foglietto manoscritto contenente dei calcoli con la grafia del mio papà. Avevo

Dettagli

Affonda o galleggia?

Affonda o galleggia? ffonda o galleggia? llo stesso livello! Cominciamo con questa osservazione: se mettiamo un liquido in un recipiente formato da più tubi comunicanti vediamo che il liquido si dispone in tutti i tubi allo

Dettagli

Ciascuna Unità di Apprendimento sarà adattata alle peculiarità della classe.

Ciascuna Unità di Apprendimento sarà adattata alle peculiarità della classe. Lo spazio e le figure Analizzare, confrontare e classificare i poligoni (regolari e non) in base a diversi criteri. Scoprire e descrivere le proprietà del cerchio. Eseguire disegni geometrici utilizzando

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE Pag 1 di 5 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE Disciplina Fisica e Laboratorio a.s. 2016/2017 Classe: 1 Sez. P-Q-R INDIRIZZO: MARCONI CAGLIARI Docenti : Prof. Meloni G. a.s.2013/2014 Pag 2 di 5 Livelli

Dettagli

Portare il bambino a pensare come un piccolo matematico, uno scienziato, predisponendo ambienti e materiali in modo tale che il suo approccio verso

Portare il bambino a pensare come un piccolo matematico, uno scienziato, predisponendo ambienti e materiali in modo tale che il suo approccio verso Portare il bambino a pensare come un piccolo matematico, uno scienziato, predisponendo ambienti e materiali in modo tale che il suo approccio verso il mondo sia da osservatore attento. Attività Classificare

Dettagli

Programmazione modulare

Programmazione modulare Programmazione modulare 2016-2017 Indirizzo: BIENNIO Disciplina: FISICA Classe: I a D - I a E - I a F Ore settimanali previste: 3 (2 ore di teoria 1 ora di Laboratorio) Titolo Modulo Contenuti Conoscenze

Dettagli

Grandezze e Misure.

Grandezze e Misure. Grandezze e Misure www.fisicaxscuola.altervista.org Grandezze e Misure Introduzione Il Metodo Sperimentale Unità di Misura Grandezze Fondamentali e Derivate Massa e Densità Strumenti di misura Misure dirette

Dettagli

VOLUME E CAPACITA matematica, scienze o educazione ambientale?

VOLUME E CAPACITA matematica, scienze o educazione ambientale? VOLUME E CAPACITA matematica, scienze o educazione ambientale? Percorso didattico per la quinta classe della scuola primaria Prima parte Anna Dallai, Elena Scubla, 2013 CONFRONTIAMO LIQUIDI Coinvolgiamo

Dettagli

Spinta d Archimede - Metodi di misura diversi e compatibilità dei risultati

Spinta d Archimede - Metodi di misura diversi e compatibilità dei risultati Spinta d Archimede - Metodi di misura diversi e compatibilità dei risultati Materiali -dinamometro -bottiglia di plastica trasparente di capacità uguale o superiore a 1,5 L -cannucce -silicone -forbici

Dettagli

I FLUIDI DI LUIGI BOSCAINO B I B L I O G R A F I A : I P R O B L E M I D E L L A F I S I C A - C U T N E L L, J O H N S O N, YO U N G, S TA D L E R

I FLUIDI DI LUIGI BOSCAINO B I B L I O G R A F I A : I P R O B L E M I D E L L A F I S I C A - C U T N E L L, J O H N S O N, YO U N G, S TA D L E R I FLUIDI DI LUIGI BOSCAINO BIBLIOGRAFIA: I PROBLEMI DELLA FISICA - CUTNELL, JOHNSON, YOUNG, STA DLER I FLUIDI: DEFINIZIONE E SUDDIVISIONE I fluidi sono sostanze che possono scorrere. In base alle loro

Dettagli

fosforo: IMPARA PROVA GIRA CONCORSO SCOLASTICO la festa della scienza In collaborazione con:

fosforo: IMPARA PROVA GIRA CONCORSO SCOLASTICO la festa della scienza In collaborazione con: In collaborazione con: fosforo: la festa della scienza CONCORSO SCOLASTICO IMPARA PROVA GIRA 2017 IMPARA PROVA GIRA COSA FARE PER I DOCENTI La classe dovrà girare un videoclip della propria esperienza

Dettagli

(ossia cosa può/deve aggiungere l insegnante al libro)

(ossia cosa può/deve aggiungere l insegnante al libro) (ossia cosa può/deve aggiungere l insegnante al libro) Cosa si intende per UDA? E un percorso didattico che privilegia le modalità in cui avviene l apprendimento rispetto ai contenuti. Una Unità di apprendimento

Dettagli

Tutte le parabole sono simili?

Tutte le parabole sono simili? Tutte le parabole sono simili? Livello scolare: biennio Abilità interessate Individuare proprietà invarianti per similitudini. Analizzare e risolvere semplici problemi mediante l'applicazione delle similitudini.

Dettagli

Prodo3o realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema. Laboratori del Sapere Scien0fico

Prodo3o realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema. Laboratori del Sapere Scien0fico Prodo3o realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scien0fico LA SEZIONE AUREA IN CLASSE I numeri e la geometria CLASSI 3 - Scuola

Dettagli

Progetto SIGMA a.s. 16/17 AREA TEMATICA: Numeri

Progetto SIGMA a.s. 16/17 AREA TEMATICA: Numeri Progetto SIGMA a.s. 16/17 AREA TEMATICA: Numeri Livello scolare e classe: Scuola secondaria di primo grado- classi terza C e terza D Scuola: I.C. Petrarca -Montevarchi Docenti: M. Pontenani e P. Bizzarri

Dettagli

Nuclei tematici. I numeri

Nuclei tematici. I numeri AMBITO DI COMPETENZA Competenze chiave: Competenze di base in Matematica, Scienza e Tecnologia Istituto Comprensivo A. Manzoni Via Dei Mille 16 27051 Cava Manara Tel. 0382 554332 554335 fax 0382 554410

Dettagli

GRANDEZZE FISICHE E MISURA

GRANDEZZE FISICHE E MISURA GRANDEZZE FISICHE E MISURA 1 Una grandezza è la proprietà di un fenomeno, corpo o sostanza, che può essere espressa quantitativamente mediante un numero e un riferimento Quindi il colore delle matite non

Dettagli

MODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica

MODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica CLASSE PRIMAFISICA MODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica Conoscere il concetto di grandezza, di misura, di unità di misura, di equivalenza e gli strumenti matematici per valutare le grandezze. ABILITA

Dettagli

L insegnante avvia un progetto con l ausilio di un ambiente di apprendimento

L insegnante avvia un progetto con l ausilio di un ambiente di apprendimento L insegnante avvia un progetto con l ausilio di un ambiente di apprendimento Materiale della durata di un ora circa, suggerimenti relativi all elaborazione e alla realizzazione di un progetto. 1. Finalità

Dettagli

Progetto Una montagna di sassi

Progetto Una montagna di sassi a.s. 2011/2012 Progetto Una montagna di sassi Classe III D Scuola secondaria di primo grado J. Foroni Valeggio sul Mincio Ogni giorno noi camminiamo, andiamo in auto, in bici, in pullman, ma ci siamo mai

Dettagli

PIANO DELLE UDA NUCLEI ESSENZIALI classe terza liceo linguistico, scienze umane e scienze umane opz. ec. sociale

PIANO DELLE UDA NUCLEI ESSENZIALI classe terza liceo linguistico, scienze umane e scienze umane opz. ec. sociale I QUADRIMESTRE PIANO DELLE UDA NUCLEI ESSENZIALI classe terza liceo linguistico, scienze umane e scienze umane opz. ec. sociale E UDA n. 1 GRANDEZZE E MISURE Distinguere tra tipi di grandezze fisiche.

Dettagli

Sulla strada dell argomentazione

Sulla strada dell argomentazione 12^ Seminario sul Curriculum Verticale Roma 23 Maggio 2017 Sulla strada dell argomentazione Eleonora Fioravanti Dalle indagini nazionali e internazionali Risulta che le difficoltà maggiori in matematica

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE BUCCARI MARCONI Indirizzi: Trasporti Marittimi / Apparati ed Impianti

Dettagli

SCIENZE INTEGRATE - FISICA

SCIENZE INTEGRATE - FISICA SCIENZE INTEGRATE - FISICA Primo Anno 1. MISURA DELLE GRANDEZZE FISICHE QUALITATIVAMENTE E QUANTITATIVAMENTE ENERGIA A PARTIRE DALL ESPERIENZA. Acquisire il concetto di misura di una grandezza fisica,

Dettagli

2. Le forze: la fionda (

2. Le forze: la fionda ( Corso di Preparazione di Esperienze didattiche di Fisica: Laboratorio didattico in rete G. Rinaudo, D. Allasia e V. Montel - S.F.P. 2002-03 2. Le forze: la fionda (http://www.iapht.unito.it/fsis/fsispre.html)

Dettagli

Grandezze e Misure 1

Grandezze e Misure 1 Grandezze e Misure 1 Grandezze e Misure Introduzione Il Metodo Sperimentale Unità di Misura Grandezze Fondamentali e Derivate Massa e Densità Misure dirette e indirette Strumenti di misura Errori nelle

Dettagli

Un genio universale. Archimede di Siracusa

Un genio universale. Archimede di Siracusa Un genio universale Archimede di Siracusa Il culmine della scienza antica è rappresentato dall opera di Archimede. Archimede nacque a Siracusa e studiò ad Alessandria d Egitto. Tornato in patria si dedicò

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CLUSONE A.S CURRICOLO DI MATEMATICA QUARTO BIMESTRE. Classe QUARTA COMPETENZE

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CLUSONE A.S CURRICOLO DI MATEMATICA QUARTO BIMESTRE. Classe QUARTA COMPETENZE ISTITUTO COMPRENSIVO DI CLUSONE A.S. 2013-2014 CURRICOLO DI MATEMATICA QUARTO BIMESTRE Classe QUARTA COMPETENZE Indicazioni ABILITA CONOSCENZE AMBIENTE DI APPRENDIMENTO NUMERI L alunno si muove con sicurezza

Dettagli

FISICA PROGRAMMAZIONE INIZIALE

FISICA PROGRAMMAZIONE INIZIALE FISICA PROGRAMMAZIONE INIZIALE ANNO SCOLASTICO: 2018-2019 INSEGNANTE: CARTOSIO ANDREA CLASSE: 1A Ele SETTORE: Industria e artigianato INDIRIZZO: MANUTENZIONE ASSISTENZA TECNICA (OPERATORE ELETTRICO) FINALITA

Dettagli

AREA LOGICO - MATEMATICA TEMA PARI E DISPARI

AREA LOGICO - MATEMATICA TEMA PARI E DISPARI ESTENSIONE DEL METODO BRIGHT START UNITA COGNITIVE DI RIFERIMENTO RELAZIONI QUANTITATIVE CONFRONTI CLASSE SECONDA A TEMPO PIENO- SCUOLA ELEMENTARE C. CAVOUR SANTENA AREA LOGICO - MATEMATICA TEMA PARI E

Dettagli

A proposito di valutazione scolastica

A proposito di valutazione scolastica A proposito di valutazione scolastica Livello scolare: 2 biennio Abilità interessate Identificare situazioni che richiedono di rilevare lo stesso carattere su una unità statistica formata da 2 elementi,

Dettagli

Unità didattica n 2. Conoscenze e abilità implicate dagli obiettivi annuali

Unità didattica n 2. Conoscenze e abilità implicate dagli obiettivi annuali Unità didattica n 2 Obiettivi annuali: 1. Osservare, descrivere, confrontare, correlare elementi della realtà circostante : distinguere piante e parti di esse cogliendone somiglianze e differenze 2. Riconoscere

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA I G.LEOPARDI A.S. 2012/13. Prof.ssa Gesualdi Maria Felicia

SCUOLA SECONDARIA I G.LEOPARDI A.S. 2012/13. Prof.ssa Gesualdi Maria Felicia SCUOLA SECONDARIA I G.LEOPARDI A.S. 2012/13 Prof.ssa Gesualdi Maria Felicia CLASSE IC Con questa attività si è inteso far superare il concetto di operazione di potenza come mera sequela di procedimenti

Dettagli

Chicchi di riso Piano

Chicchi di riso Piano Chicchi di riso Piano M@t-abel Un esempio di percorso didattico per la scuola secondaria di primo grado Rossana Coppiano di estrema importanza è lo sviluppo di un atteggiamento corretto verso la matematica,

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO PROGRAMMAZIONE ANNUALE MATEMATICA CLASSE III SECONDARIA I GRADO LIVELLI DI COMPETENZE I QUADRIMESTRE

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO PROGRAMMAZIONE ANNUALE MATEMATICA CLASSE III SECONDARIA I GRADO LIVELLI DI COMPETENZE I QUADRIMESTRE ISTITUTO COMPRENSIVO SAN VENANZO PROGRAMMAZIONE ANNUALE MATEMATICA CLASSE III SECONDARIA I GRADO MACRO INDICATORI Curricolo verticale I QUADRIMESTRE LIVELLI DI COMPETENZE I QUADRIMESTRE II QUADRIMESTRE

Dettagli

PROGETTO DI TIROCINO «LE MISURE DI PESO» DI Marina Scalvini Classe IIIA

PROGETTO DI TIROCINO «LE MISURE DI PESO» DI Marina Scalvini Classe IIIA PROGETTO DI TIROCINO «LE MISURE DI PESO» DI Marina Scalvini Classe IIIA COMPETENZA ATTESA: «Il bambino sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative,

Dettagli

INDIRIZZO Scientifico PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE. Classe I Sezione A A.S / Data di presentazione 30/11/2015

INDIRIZZO Scientifico PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE. Classe I Sezione A A.S / Data di presentazione 30/11/2015 Istituto Statale d'istruzione Superiore R.FORESI LICEO CLASSICO LICEO SCIENTIFICO LICEO DELLE SCIENZE APPLICATE FORESI LICEO SCIENZE UMANE FORESI ISTITUTO PROFESSIONALE PER L INDUSTRIA E L ARTIGIANATO

Dettagli

Libri di testo :. per la parte teorica si fa riferimento ai testi di Scienze naturali e di Fisica in adozione

Libri di testo :. per la parte teorica si fa riferimento ai testi di Scienze naturali e di Fisica in adozione Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE E. MATTEI Istituto Professionale - Istituto Tecnico Economico - Istituto Tecnico Tecnologico Liceo Scientifico

Dettagli

Prof. Claudio CANCELLI

Prof. Claudio CANCELLI Prof. Claudio CANCELLI Claudio Cancelli Modello di Relazione Tecnica 1 RELAZIONI DI LABORATORIO MODELLO DI RELAZIONE Il metodo scientifico utilizzato per osservare e documentare un fenomeno fisico è alla

Dettagli

FONDAZIONE MALAVASI LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE

FONDAZIONE MALAVASI LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE FONDAZIONE MALAVASI LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE PIANO DI LAVORO E PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINA: FISICA DOCENTE: LIPPI CRISTINA CLASSE I SEZ. A A.S.2017 /2018 1. OBIETTIVI E COMPETENZE

Dettagli

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche

L insegnamento del Laboratorio di Fisica. Alcune considerazioni didattiche L insegnamento del Laboratorio di Fisica Alcune considerazioni didattiche La Fisica nasce come scienza sperimentale, ma è spesso insegnata in modo soltanto teorico. Senza il supporto del laboratorio, si

Dettagli

L'importante è non smettere di fare domande.[ Einstein]

L'importante è non smettere di fare domande.[ Einstein] L'importante è non smettere di fare domande.[ Einstein] Quest anno alla scuola dell infanzia Montessori i bambini hanno indossato il camice dello scienziato e si sono completamente immersi nello spirito

Dettagli

RELAZIONE FINALE. Sono stati coinvolti 12 alunni delle classi quinte della scuola Don Milani di Manzolino.

RELAZIONE FINALE. Sono stati coinvolti 12 alunni delle classi quinte della scuola Don Milani di Manzolino. RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI POTENZIAMENTO IN MATEMATICA L equilibrio della bilancia. CLASSI QUINTE A/B DON MILANI MANZOLINO Il progetto ha avuto la durata di 5 lezioni per un totale di 10 ore, dal

Dettagli

S± S [cm 2 ] h± h [cm] 79±3 12,7±0,2 201±5 5,0±0,2 314±6 3,2±0,2 452±8 2,2±0,2

S± S [cm 2 ] h± h [cm] 79±3 12,7±0,2 201±5 5,0±0,2 314±6 3,2±0,2 452±8 2,2±0,2 SOLUZIONI VERIFICA A CLASSI I^L I^F- I^D TESTO Supponiamo di avere svolto il seguente esperimento: si sono presi 4 cilindri di vetro di diametro diverso e si è versato in ciascuno di essi SEMPRE 1 LITRO

Dettagli

MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA CLASSE 4ª. - Leggere e scrivere i numeri naturali entro le migliaia usando materiale strutturato.

MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA CLASSE 4ª. - Leggere e scrivere i numeri naturali entro le migliaia usando materiale strutturato. MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA CLASSE 4ª NUMERI INDICATORI DISCIPLINARI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE L alunno sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a molte

Dettagli

Le proprietà fisiche e la misura

Le proprietà fisiche e la misura Fondamenti e Didattica della Fisica A.A. 20011-12 Le proprietà fisiche e la misura Ornella Pantano Dipartimento di Fisica G.Galilei - Università di Padova Tel. 049 8277140 email: ornella.pantano@unipd.it

Dettagli

Calibrazione di una molla come sensore di forze

Calibrazione di una molla come sensore di forze Calibrazione di una molla come sensore di forze Materiale occorrente: un supporto metallico, una molla, un cestello, bulloni di uguale massa, una bilancia, una riga millimetrata, carta millimetrata. Esecuzione

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA Obiettivi DALLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO. Rev. n. Data Descrizione 1 17/10/2015 Emissione

SCUOLA PRIMARIA Obiettivi DALLE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO. Rev. n. Data Descrizione 1 17/10/2015 Emissione Classe terza (DAL PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE) Utilizza le tecniche e le procedure del calcolo, scritto e mentale, anche in contesti reali Riconosce e risolve problemi

Dettagli

La bottiglia di plastica principio di Pascal

La bottiglia di plastica principio di Pascal La bottiglia di plastica principio di Pascal Una bottiglia di plastica da un litro e mezzo è piena di acqua e chiusa con il suo tappo di diametro 28 mm. Una persona di 68 kg la mette di traverso sul pavimento,

Dettagli

Potenziamento degli apprendimenti nell area logico matematica

Potenziamento degli apprendimenti nell area logico matematica Potenziamento degli apprendimenti nell area logico matematica Dirigente scolastico Dott.sa Maria Salvia Docente Babusci Marina Potenziamento degli apprendimenti nell area logico matematica Ai ragazzi,

Dettagli

LA MISURA DELLE SUPERFICI PIANE

LA MISURA DELLE SUPERFICI PIANE LA MISURA DELLE SUPERFICI PIANE Approccio al concetto di area Percorso didattico per la classe quarta della scuola elementare A cura del gruppo di ricerca sul curricolo verticale di matematica del CIDI

Dettagli

PERCORSO DIDATTICO SUL GALLEGGIAMENTO

PERCORSO DIDATTICO SUL GALLEGGIAMENTO PERCORSO DIDATTICO SUL GALLEGGIAMENTO Leonardo Barsantini, 2011 Il percorso vuole introdurre gli studenti alla fisica del galleggiamento e al principio di Archimede, ma vuole anche essere una applicazione

Dettagli

LA MONGOLFIERA Un esperimento realizzato dalla 3 a F dell Istituto Comprensivo di Trescore Balneario (BG) per EXPOLANGUE

LA MONGOLFIERA Un esperimento realizzato dalla 3 a F dell Istituto Comprensivo di Trescore Balneario (BG) per EXPOLANGUE LA MONGOLFIERA Un esperimento realizzato dalla 3 a F dell Istituto Comprensivo di Trescore Balneario (BG) per EXPOLANGUE - 2014 La mongolfiera è UNA STRUTTURA che può UTILIZZARE aria calda (O PROPANO un

Dettagli

Dotto Formazione a tutto tondo. Corso di Fisica

Dotto Formazione a tutto tondo. Corso di Fisica Dotto Formazione a tutto tondo Rapid Training 2018 Corso di Fisica Argomento 8 Fluidi 2 La densità La densità è il rapporto tra la massa m di una porzione di fluido e il volume V da essa occupato: ρ =

Dettagli