Archetipi e cambiamento Lo strutturalismo di Claude Lévy-Strauss e l evoluzionismo
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1 Archetipi e cambiamento Lo strutturalismo di Claude Lévy-Strauss e l evoluzionismo Fabio Zampieri MA, PhD Università degli Studi di Padova, Facoltà di Medicina Dip. di Scienze Medico-Diagnostiche e Terapie Speciali Sezione di Medicina Umanistica
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3 Tutto è cambiamento e trasformazione
4 Tutto è cambiamento e trasformazione Dietro ogni cambiamento c è una struttura
5 Lo strutturalismo di Lévy-Strauss all interno della sua antropologia sociale Nozione di Modello Struttura elementare di parentela, Incesto e Avuncolato come case studies Evoluzionismo moderno: biologia delle popolazioni Struttura elementare di parentela, Incesto e Avuncolato in chiave evoluzionistica
6 L antropologia sociale [ ] la vita dei segni in seno alla vita sociale. Segni linguistici (scritti e orali) Segni corporali e gestuali Segni come regole di convivenza: matrimoni, economia, eccetera. Segni come oggetti tecnici dotati di un significato
7 L antropologia sociale Diciamo che l antropologia sociale li considera [i segni], sia nelle sue manifestazioni più lontane, sia nella prospettiva della loro espressione più generale. Da quest ultimo punto di vista, essa non può fare niente di utile, senza collaborare con le scienze sociali particolari; ma queste ultime, dal canto loro, non potrebbero pretendere alla generalità, se non grazie al concorso dell antropologo, il solo che sia capace di allegar loro verifiche e inventari cercando di renderli completi.
8 L antropologia sociale Uomo nella sua generalità Ambito della ricerca
9 L antropologia sociale Uomo nella sua generalità Ambito della ricerca La scienza dell uomo deve tendere all enucleazione di caratteri invarianti generali. ISTANZA ATEMPORALE?
10 E impossibile discutere su un oggetto, ricostruire la storia che gli ha dato origine, senza sapere, innanzitutto, che cosa esso sia; in altri termini, senza aver esaurito l inventario delle sue determinazioni interne.
11 E impossibile discutere su un oggetto, ricostruire la storia che gli ha dato origine, senza sapere, innanzitutto, che cosa esso sia; in altri termini, senza aver esaurito l inventario delle sue determinazioni interne. PRIMA l oggetto in sé (gli elementi che lo costituiscono), POI la storia
12 OGGETTO: SOCIETA UOMINI E LORO RELAZIONI
13 OGGETTO: SOCIETA DETERMINAZIONI INTERNE [ ] una struttura di parentela non può mai, per quanto semplice sia, essere costruita a partire dalla famiglia biologica composta dal padre, dalla madre e dai loro figli, ma implica sempre una relazione di alleanza data in partenza. Quest ultima deriva dal fatto praticamente universale nelle società umane: affinché un uomo ottenga una sposa, bisogna che quest ultima gli sia ceduta direttamente o indirettamente da un altro uomo il quale, nei casi più semplici, ha nei rapporti di lei la posizione di padre o di fratello.
14 OGGETTO: SOCIETA DETERMINAZIONI INTERNE Già questa duplice possibilità [padre o fratello] avrebbe dovuto bastare a far comprendere che lo zio materno dei figli nati dal matrimonio, fratello della donna ceduta all inizio, figurava nei miei schemi come assegnatario della funzione di donatore di donne, e ciò non in virtù del suo posto particolare in seno ad una genealogia.
15 OGGETTO: SOCIETA DETERMINAZIONI INTERNE La società consiste, essenzialmente, nell unione di due famiglie diverse attraverso un matrimonio.
16 OGGETTO: SOCIETA DETERMINAZIONI INTERNE Fratello
17 OGGETTO: SOCIETA DETERMINAZIONI INTERNE Fratello
18 OGGETTO: SOCIETA DETERMINAZIONI INTERNE Fratello
19 OGGETTO: SOCIETA DETERMINAZIONI INTERNE Fratello Zio materno
20 OGGETTO: SOCIETA DETERMINAZIONI INTERNE Marito e moglie Padre e figli Zio materno e nipote Fratello e sorella (madre e sposa) Consanguineità Relazione di filiazione Parentela d acquisto Correlazione Opposizione
21 MODELLO Rispetto alle scienze naturali, beneficiamo di un vantaggio e soffriamo di un inconveniente: troviamo le nostre esperienze già preparate, ma esse sono ingovernabili. È dunque naturale che ci sforziamo di sostituir loro dei modelli cioè dei sistemi di simboli che tutelano le proprietà caratteristiche dell esperienza, ma che, a differenza dell esperienza, abbiamo il potere di manipolare. (Elogio dell antropologia) [ ] noi immaginiamo [ ] l antropologo alla stregua dell ingegnere, che concepisce e costruisce una macchina per una serie di operazioni razionali [ ] (Elogio dell antropologia)
22 MODELLO: STRUTTURA Nessuna scienza può oggi considerare le strutture del proprio campo come riducentisi a una qualsiasi disposizione di parti qualsiasi. Solo è strutturata la disposizione che obbedisce a due condizioni: deve essere un sistema retto da coesione interna; e tale coesione, inaccessibile dall osservazione di un sistema isolato, si rivela nello studio delle trasformazioni, grazie alle quali ritroviamo proprietà similari in sistemi diversi in apparenza. (Elogio dell antropologia)
23 MODELLO: STRUTTURA Nessuna scienza può oggi considerare le strutture del proprio campo come riducentisi a una qualsiasi disposizione di parti qualsiasi. Solo è strutturata la disposizione che obbedisce a due condizioni: deve essere un sistema retto da coesione interna; e tale coesione, inaccessibile dall osservazione di un sistema isolato, si rivela nello studio delle trasformazioni, grazie alle quali ritroviamo proprietà similari in sistemi diversi in apparenza. (Elogio dell antropologia) La struttura consiste nelle leggi comuni che regolano i diversi modelli delle diverse società. Sono essenzialmente leggi di trasformazione: dati gli elementi essenziali comuni a tutti i modelli, si determina quali cambiamenti seguono la modificazione delle relazioni fra due o più elementi. (Se cambia la relazione fra padre e figlio, come cambiamo le relazioni fra padre e madre, figlio e zio, eccetera )
24 ATOMO DI PARENTELA NEI LAMBUMBU Popolazione indigena dell Isola Maleluka nelle Nuove-Ebridi
25 Marito e moglie Padre e figli Zio materno e nipote Fratello e sorella (madre e sposa) Consanguineità Relazione di filiazione Parentela d acquisto Correlazione Opposizione
26 Relazione fra padre e figlio è familiare: CORRELAZIONE Relazione fra figlio e zio materno è rigida: OPPOSIZIONE Relazione fra sorella e fratello è negativa: OPPOSIZIONE Stando così le cose, gli atteggiamenti fra marito e moglie avranno valore di test. Se, come si afferma, essi sono altrettanto negativi, il sistema da me postulato non sarà applicabile giacché richiede due coppie di atteggiamenti, rispettivamente positivo e negativo, situate tra loro in un rapporto di correlazione e di opposizione che mantiene il sistema in equilibrio. (riflessioni sull atomo di parentela)
27 Relazione fra padre e figlio è familiare: CORRELAZIONE Relazione fra figlio e zio materno è rigida: OPPOSIZIONE Relazione fra sorella e fratello è negativa: OPPOSIZIONE Stando così le cose, gli atteggiamenti fra marito e moglie avranno valore di test. Se, come si afferma, essi sono altrettanto negativi, il sistema da me postulato non sarà applicabile giacché richiede due coppie di atteggiamenti, rispettivamente positivo e negativo, situate tra loro in un rapporto di correlazione e di opposizione che mantiene il sistema in equilibrio. (riflessioni sull atomo di parentela)
28 Relazione fra padre e figlio è familiare: CORRELAZIONE Relazione fra figlio e zio materno è rigida: OPPOSIZIONE Relazione fra sorella (madre e moglie) e fratello è negativa: OPPOSIZIONE Relazione fra marito e moglie è di mancanza di riservatezza : Accadrà spesso che una donna frusterà le parti sessuali di suo marito, se questi la trascura, con ortiche assai dolorose
29 Relazione fra padre e figlio è familiare: CORRELAZIONE Relazione fra figlio e zio materno è rigida: OPPOSIZIONE Relazione fra sorella e fratello è negativa: OPPOSIZIONE Relazione fra marito e moglie è di gelosia: CORRELAZIONE
30 FRATELLO-SORELLA MARITO-MOGLIE PADRE-FIGLIO ZIO-NIPOTE
31 IN GENERALE FRATELLO-SORELLA MARITO-MOGLIE PADRE-FIGLIO ZIO-NIPOTE Il che permette, come visto, di fare anche previsioni
32 FRATELLO-SORELLA MARITO-MOGLIE PADRE-FIGLIO ZIO-NIPOTE
33 FRATELLO-SORELLA MARITO-MOGLIE PADRE-FIGLIO ZIO-NIPOTE
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36 INCESTO La proibizione dell incesto è una regola che, espressa in diversi modi nelle diverse società, ha la funzione di mantenere la struttura elementare di parentela come formata dall incontro di due famiglie diverse: altrimenti, attraverso i rapporti incestuosi, si tratterebbe della riproduzione di una stessa famiglia. Proiettando, se mi è lecita l espressione, le sorelle e le figlie fuori del gruppo consaguineo, e assegnando loro sposi provenienti a loro volta da altri gruppi, essa stabilisce, fra tali gruppi naturali, legami di imparentamento, i primi che si possano qualificare come sociali. La proibizione dell incesto fonda così la società umana, e, in un certo senso, essa è la società. (Elogio dell antropologia)
37 INCESTO La proibizione dell incesto è una regola che, espressa in diversi modi nelle diverse società, ha la funzione di mantenere la struttura elementare di parentela come formata dall incontro di due famiglie diverse: altrimenti, attraverso i rapporti incestuosi, si tratterebbe della riproduzione di una stessa famiglia. Proiettando, se mi è lecita l espressione, le sorelle e le figlie fuori del gruppo consaguineo, e assegnando loro sposi provenienti a loro volta da altri gruppi, essa stabilisce, fra tali gruppi naturali, legami di imparentamento, i primi che si possano qualificare come sociali. La proibizione dell incesto fonda così la società umana, e, in un certo senso, essa è la società. (Elogio dell antropologia) FATTO SOCIALE, PIÙ CHE BIOLOGICO
38 INCESTO Vero è che per il suo carattere di universalità la proibizione dell incesto concerne la natura, e cioè la biologia o la psicologia, oppure l una e l altra insieme; ma non per questo è meno vero che essa, in quanto regola, costituisce un fenomeno sociale, appartenente all universo delle regole, ossia della cultura, ed è dunque di competenza della sociologia, il cui oggetto è appunto lo studio della cultura. (Le strutture elementari della parentela).
39 AVUNCOLATO [ ] la relazione fra zio materno e nipote sembra essere oggetto di importante sviluppo in un grandissimo numero di società primitive. (L analisi strutturale in linguistica) [ ] il termine avuncolato racchiude due sistemi di atteggiamenti antitetici: in un caso, lo zio materno rappresenta l autorità familiare, è temuto, obbedito, e possiede diritti sul nipote; nell altro, è il nipote a esercitare nei confronti dello zio privilegi di familiarità, e può trattarlo più o meno da vittima (ibidem)
40 AVUNCOLATO [ ] due stessi sistemi di atteggiamenti, ma rovesciati: nei gruppi in cui la relazione fra padre e figlio è familiare, quella fra zio materno e nipote è rigorosa; e nei casi in cui il padre appare come l austero depositario dell autorità familiare, è lo zio a essere trattato con familiarità. [ ] la filiazione determina, in ultima analisi, il senso di tali opposizioni. In regime patrilineo, in cui il padre, e la linea del padre, rappresentano l autorità tradizionale, lo zio materno è considerato come una madre mascolina, viene di solito trattato allo stesso modo e talvolta persino chiamato con lo stesso nome della madre. La situazione opposta è realizzata in regime matrilineo: in esso, lo zio materno incarna l autorità, e le relazioni di tenerezza e familiarità si fissano sul padre e sulla sua linea.
41 PATRILINEO
42 MATRILINEO
43 La situazione, in realtà, è ancora più complessa ancora.
44 Vediamo dunque che l avuncolato, per essere capito, deve essere trattato come una relazione interna a un sistema, e che è lo stesso sistema a dover essere considerato nel suo insieme, se si vuole scorgerne la struttura. Questa struttura poggia a sua volta su quattro termini (fratello, sorella, padre, figlio), uniti fra loro da due coppie di opposizioni correlative, e tali che, in ciascuna delle due generazioni in causa, esista sempre una relazione positiva e una relativa. Che cos è, ora, questa struttura e quale può esserne la ragione? La risposta è la seguente: questa struttura è la struttura di parentela più semplice che si possa concepire e che possa esistere. È, più precisamente, l elemento di parentela.
45 Antievoluzionismo di Lévy-Strauss
46 [ ] una struttura di parentela non può mai, per quanto semplice sia, essere costruita a partire dalla famiglia biologica composta dal padre, dalla madre e dai loro figli, ma implica sempre una relazione di alleanza data in partenza. Quest ultima deriva dal fatto praticamente universale nelle società umane: affinché un uomo ottenga una sposa, bisogna che quest ultima gli sia ceduta direttamente o indirettamente da un altro uomo il quale, nei casi più semplici, ha nei rapporti di lei la posizione di padre o di fratello.
47 [ ] una struttura di parentela non può mai, per quanto semplice sia, essere costruita a partire dalla famiglia biologica composta dal padre, dalla madre e dai loro figli, ma implica sempre una relazione di alleanza data in partenza. Quest ultima deriva dal fatto praticamente universale nelle società umane: affinché un uomo ottenga una sposa, bisogna che quest ultima gli sia ceduta direttamente o indirettamente da un altro uomo il quale, nei casi più semplici, ha nei rapporti di lei la posizione di padre o di fratello. La biologia quindi non è sufficiente per comprendere la struttura della parentela
48 Disprezzare la dimensione storica, con il pretesto che i mezzi per valutarla in modo approssimativo sono insufficienti, induce a soddisfarsi di una sociologia rarefatta, in cui i fenomeni sono scollati dal loro supporto Questa professione di fede storica potrà sorprendere, poiché ci hanno talvolta rimproverato di essere chiusi alla storia, e di riservarle un posto trascurabile nei nostri lavori. In effetti, non la pratichiamo, ma ci teniamo a riservarle i suoi diritti. Non è contradditorio che una storia di simboli e di segni generi sviluppi imprevedibili, pur mettendo in funzione combinazioni strutturali il cui numero è limitato. In un caleidoscopio, il combinarsi di elementi identici dà sempre nuovi risultati.
49 NO BIOLOGIA + NO STORIA = NO BIOLOGIA EVOLUZIONISTICA
50 NO BIOLOGIA + NO STORIA = NO BIOLOGIA EVOLUZIONISTICA
51 La biologia evoluzionistica attuale crea modelli matematici che spiegano le società e i comportamenti sociali. Tali modelli si fondano essenzialmente sul concetto di riproduzione differenziale di geni. Il comportamento è visto come frutto di strategie per massimizzare l ottenimento di risorse dagli altri che a sua volta è funzionale alla sopravvivenza e alla riproduzione. I comportamenti sociali possono essere visti come basati su di un sistema in cui altruismo ed egoismo sono le strategie comportamentali di base che vengono regolate a seconda delle situazioni.
52 Innanzitutto, secondo la biologia evoluzionistica contemporanea, l individuo è sempre visto all interno di una relazione genetica con parenti provenienti da due famiglie distinte. Nonno = = Nonno r = 0.25 = Zio/a r = 0.25 Genitore = Genitore r = 0.5 Zio/a = r = 0.25 Cugini r = = SELF Fratelli = r = 0.5 Cugini r = = Figli r = 0.5 Nipoti r = 0.25 Nipoti r = 0,25 r = COEFFICIENTE DI PARENTELA
53 Innanzitutto, secondo la biologia evoluzionistica contemporanea, l individuo è sempre visto all interno di una relazione genetica con parenti provenienti da due famiglie distinte. Nonno = = Nonno r = 0.25 = Zio/a r = 0.25 Genitore = Genitore r = 0.5 Zio/a = r = 0.25 Cugini r = = SELF Fratelli = r = 0.5 Cugini r = = Figli r = 0.5 Nipoti r = 0.25 Nipoti r = 0,25
54 Innanzitutto, secondo la biologia evoluzionistica contemporanea, l individuo è sempre visto all interno di una relazione genetica con parenti provenienti da due famiglie distinte. Nonno = = Nonno r = 0.25 = Zio/a r = 0.25 Genitore = Genitore r = 0.5 Zio/a = r = 0.25 Cugini r = = SELF Fratelli = r = 0.5 Cugini r = = Figli r = 0.5 Nipoti r = 0.25 Nipoti r = 0,25 Primo grado di affinità
55 Innanzitutto, secondo la biologia evoluzionistica contemporanea, l individuo è sempre visto all interno di una relazione genetica con parenti provenienti da due famiglie distinte. Nonno = = Nonno r = 0.25 = Zio/a r = 0.25 Genitore = Genitore r = 0.5 Zio/a = r = 0.25 Cugini r = = SELF Fratelli = r = 0.5 Cugini r = = Figli r = 0.5 Nipoti r = 0.25 Nipoti r = 0,25 Secondo grado di affinità
56 SELEZIONE DI PARENTELA: KIN SELECTION Regola i rapporti di altruismo fra parenti rb > C r = affinità genetica B = beneficio riproduttivo addizionale del beneficiario guadagnato con l atto riproduttivo C = costo riproduttivo dell altruista Hamilton, W. B. (1964), The Genetical Evolution of Social Behaviour, J Theor Biol 7: 1-51.
57 SELEZIONE DI PARENTELA: KIN SELECTION Regola i rapporti di altruismo fra parenti I rapporti di parentela fondano le società perché sono funzionali alla riproduzione differenziale dei geni. L altruismo verso i parenti è funzionale alla trasmissione genetica di una specie.
58 ALTRUISMO ED EGOISMO VERSO INDIVIDUI NON AFFINI Regolano i rapporti fra individui e famiglie non geneticamente affini Gli individui mettono in atto comportamenti altruistici nei confronti di individui estranei perché questi comportamenti, all interno di una società, aumentano le probabilità che l individuo altruista sia oggetto, a sua volta, di un comportamento altruistico.
59 Perché allora non siamo tutti altruisti al 100%? Perché in determinate situazioni è vantaggioso anche ingannare: 1) Quando il partner non scopre l inganno 2) Quando il partner non interrompe il suo altruismo anche se scopre l inganno 3) Quando non è probabile che il partner sopravviva abbastanza per ricambiare l altruismo Così, come la selezione favorisce la capacità di ingannare, favorisce anche la capacità di scoprire gli inganni. Gli individui, dunque, varino non nell essere o altruisti o ingannatori, ma nel grado di altruismo e inganno.
60 Le emozioni etiche sono strumenti che regolano la fitness all interno del sistema altruismo-inganno Pro altruismo Pro inganno Prevenire l inganno Orgoglio Gratitudine Senso del diritto Fedeltà Ipocrisia Simulazione Indignazione Senso di colpa Sospetto
61 I concetti di correlazione e opposizione di Levy-Strauss e la struttura elementare della parentela da cui sono caratterizzati possono trovare una spiegazione e una comprensione migliore analizzandone la loro origine evoluzionistica come atteggiamenti che regolano la fitness degli individui all interno del sistema altruismo-egoismo.
62 AVUNCOLATO Perché il fratello, e non il padre, della donna che viene ceduta a un altro uomo è la figura principale della transazione e della struttura elementare di parentela?
63 AVUNCOLATO ED EREDITÀ BIOLOGICA Le società di primati sono organizzate secondo atteggiamenti di dominanza e sottomissione in cui ci sono maschi dominanti che gestiscono le donne della comunità. La dominanza di un maschio è funzionale alla sua età. Massima durante la piena maturità, declina man mano che invecchia. Il maschio dominante può gradatamente accettare un altro maschio all interno del suo harem, a cui successivamente cede una donna.
64 AVUNCOLATO ED EREDITÀ BIOLOGICA La figura del fratello della donna sembra ricalcare quella del maschio dominante nelle comunità di primati. È il fratello, e non il padre, proprio perché per essere dominante dev essere giovane e fisicamente prestante. In quanto maschio dominante, mantiene dei diritti di eredità anche sui figli della sorella.
65 AVUNCOLATO ED EREDITÀ BIOLOGICA Nei primati, spesso un maschio usa il proprio figlio come scudo contro l aggressione del maschio dominante. La relazione padre-figlio, all interno del sistema dell avuncolato, può variare in funzione della dominanza dello zio materno. La correlazione padre-figlio è direttamente proporzionale dunque all opposizione zio materno-nipote.
66 AVUNCOLATO E ATTEGGIAMENTI La stretta relazione fra zio materno e nipote può essere anche il frutto di una strategia comportamentale in funzione della fitness genetica. Dal punto di vista del nipote, relazionarsi strettamente con lo zio può significare ottenere un surplus di cure parentali, elemento tanto fondamentale nell evoluzione della specie umana. Dal punto di vista dello zio, il nipote dato dalla sorella è affine geneticamente (r = 0.25) (al contrario ovviamente del nipote acquisito). Essere altruista nei suoi confronti significa quindi avvantaggiare i parte dei propri stessi geni.
67 FUNZIONE BIOLOGICA DELLA PROIBIZIONE DELL INCESTO L incesto causa un aumento dell omozigosi (due geni uguali per uno stesso carattere) e una diminuzione dell eterozigosi, il che aumenta la probabilità di espressione di geni disfunzionali. L incesto riduce inoltre la diversità genetica della progenie, perdita che, quando l ambiente cambia, può provocare lòa perdita di intere stirpi o persino di gruppi sociali.
68 FUNZIONE BIOLOGICA DELLA PROIBIZIONE DELL INCESTO Quasi tutti i leoni lasciano il branco in cui sono nati ed errano come nomadi prima di riunirsi alle leonesse di un altro branco. Le giovani femmine del topolino domestico rifiutano i maschi che assomigliano al padre basandosi sull odore. In molti primati, il padre allontana dal gruppo i figli maschi quando raggiungono la maturità sessuale e la madre allontana le figlie.
69 FUNZIONE BIOLOGICA DELLA PROIBIZIONE DELL INCESTO Un campione di 161 bambini cecoslovacchi nati da donne che avevano avuto rapporti sessuali con i loro padri, i loro fratelli o i loro figli era anormale in misura insolita: 15 nacquero morti o morirono entro il primo anno di vita e più del 40 per cento era affetto da varie anomalie fisiche e psichiche, fra cui un grave ritardo mentale, nanismo, deformità del cuore e dell encefalo, sordomutismo, megacolon e anomalie dell apparato urinario.
70 FUNZIONE BIOLOGICA DELLA PROIBIZIONE DELL INCESTO Le complesse regole di parentela che governano le società umane finalizzate ad evitare l incesto sembrano del tutto equivalenti ai comportamenti nomadi degli animali che abbandonano il loro gruppo consanguineo per accoppiarsi con individui di un gruppo geneticamente diverso.
71 FUNZIONE BIOLOGICA DELLA PROIBIZIONE DELL INCESTO Le complesse regole di parentela che governano le società umane finalizzate ad evitare l incesto sembrano del tutto equivalenti ai comportamenti nomadi degli animali che abbandonano il loro gruppo consanguineo per accoppiarsi con individui di un gruppo geneticamente diverso. IPOTESI DI LAVORO DA VERIFICARE
72 Niente in biologia ha senso se non alla luce dell evoluzione T. Dobzhansky
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