MALATTIE ESANTEMATICHE2009

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1 MALATTIE ESANTEMATICHE2009 Claudia Di Domenico CATTEDRA DI PEDIATRIA CLINICA PEDIATRICA

2 MORBILLO

3 RNA-VIRUS FAMIGLIA DEI PARAMYXOVIRUS

4 MORBILLO PICCOLO MORBO (per distinguerlo nel Medioevo dai grandi morbi: peste, colera, vaiolo, febbre gialla) EZIOLOGIA Paramixovirus a RNA Mortalità in Africa: 20 %. Mortalità in Europa (ante vaccinazione): 0,2 % Provoca depressione del sistema immunitario colpendo linfociti B e T con riduzione anche della blastizzazione e della sensibilità ritardata. Contagio diretto dal 7 gg di incubazione al 5 gg dopo la comparsa dell esantema. Periodo di incubazione: 7-14 giorni. Indice di contagiosità: 95 % Immunità per tutta la vita. Gli anticorpi materni conferiscono protezione parziale per buona parte del 1 anno di vita.

5 MORBILLO 1 fase: incubazione 7-14 gg (soggetto asintomatico) 2 fase: periodo enantematico e delle mucositi : febbre elevata (remittente), enantema: macchie di Koplik (puntini bianchi come spruzzatura di calce sulla mucosa delle guance) che compaiono subito prima dell esantema. E detto anche periodo delle mucositi: rinite (starnuti e secrezione siero-mucosa), congiuntivite (lacrimazione e fotofobia), laringite (tosse secca insistente), bronchite 3 fase: esantema: alla fine del periodo enantematico si ha caduta febbrile, comparsa dell esantema con ripresa della febbre. L esantema maculo-papulare diffonde in senso cranio caudale iniziando in regione retro-auricolare per distribuirsi a tutto il corpo

6 MORBILLO - COMPLICANZE: 1) Per localizzazione del virus: Polmonite interstiziale (compare nelle prime fasi della malattia) 2) Da sovrainfezione: Polmonite batterica (per depressione immunitaria) (1-2 %) Otite media acuta (5 %) Nevrassite Meningoencefalite virale (convulsioni fino a stato soporoso, coma e morte 1:1000 casi) dovuta a reazione immuno-allergica. La mortalita e elevata (20%) o, spesso, lascia esiti neurologici. Nel liquor: aumento delle cellule e delle proteine e possibile isolamento del virus. PanEncefalite Sclerosante Subacuta (PESS) rara (1: ) forma degenerativa con latenza di 7 anni. Determina un progressivo decadimento delle funzioni neurologiche (paralisi spastica) ed intellettive fino a morte.

7 COMPLICANZE 10% dei casi Mastoidite -Otite media purulenta Laringite, Tracheite, Bronchite 5% Polmonite, Broncopolmonite 1-5% Encefalomielite acuta Encefalite post infettiva 1/1000 casi Panencefalite subacuta sclerosante (1: casi) Morte 0,1-2%

8 DIAGNOSI IgM Morbillo nella fase acuta IgG Morbillo 4 volte il titolo nel morbillo recente

9 TERAPIA Sintomatica Antibiotici in caso di complicanze batteriche Immunoglobuline specifiche Vaccinazione: virus attenuato (consigliata)

10 MORBILLO PROFILASSI Vaccinazione con v. vivo attenuato Il non vaccinato che viene a contatto con pz affetto da morbillo puo essere profilassato con y-globuline specifiche (0,25 mg/kg)

11 Morbillo

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13 Koplik

14 Koplik

15 Morbillo

16 Morbillo

17 Morbillo

18 Morbillo

19 Morbillo

20 Morbillo

21 Morbillo

22 Morbillo

23 Morbillo

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25 VARICELLA

26 VARICELLA epidemiologia in condizioni naturali malattia infettiva molto contagiosa ubiquitaria ed endemica colpisce preferibilmente bambini di età <9a l incidenza della malattia è maggiore nel periodo inverno-primavera, con picchi epidemici ogni 2-3 anni circa l 85% dei soggetti è naturalmente immune a 12 anni

27 LATENZA DEL VIRUS dopo il superamento dell infezione primaria il virus rimane latente nei gangli sensoriali la sua riattivazione determina il quadro clinico dell herpes zoster

28 VARICELLA SOGGETTI A RISCHIO DI COMPLICANZE Nei bambini immunocompetenti ha decorso benigno (3-5% di complicanze) Maggiore severità del quadro clinico e più alta incidenza di complicanze si verificano in: Bambini di età <12m Adulti sani suscettibili Bambini affetti da linfoma o leucemia Bambini e adulti immunocompromessi (compresa infezione da HIV)

29 VARICELLA IN GRAVIDANZA Le complicanze sono rappresentate da: Varicella grave della madre (se contratta nel 3 trimestre) Varicella grave in forma disseminata, nel bambino (se la madre sviluppa la malattia in un periodo compreso tra 5gg prima e 2 gg dopo il parto) Sindrome da varicella congenita nel bambino, se la madre contrae la malattia tra 8 e 20 EG (non disponendo di un metodo affidabile per diagnosticare la varicella congenita prima della nascita, risulta difficile dare un consiglio alle donne che contraggono l infezione in questo arco di tempo) = FETOPATIA

30 VIRUS DELLA VARICELLA famiglia degli HERPESVIRIDAE DNA a doppia elica Patogeno solo per uomo e scimmie antropomorfe Poco resistente ad ambiente esterno Inattivato da calore e tripsina Isolato su diverse linee cellulari Il virione è composto da p.b. Il virione è attualmente completamente sequenziato

31 VARICELLA: QUADRO CLINICO Periodo prodromico: febbre e malessere generale della durata di circa 24 ore. Subito dopo compare l esantema. Esantema: lesioni inizialmente maculo-papulari che evolvono in vescicole di 2-3mm di diametro, circondate da alone eritematoso, a contenuto dapprima liquido ed in seguito torbido (pustole). Entro 4-6 giorni si trasformano in croste che in seguito cadono senza lasciare cicatrici evidenti (a volte cicatrici appena visibili) L esantema della varicella si manifesta inizialmente alla parte superiore del tronco quindi al volto, al cuoio capelluto ed alle estremità. (a volte inizia dal cuoio capelluto). Rush cutaneo a cielo stellato nella fase di stato sono presenti elementi in tutti i diversi stadi evolutivi, cioe esistono gittate successive tutti i diversi stadi evolutivi.

32 VARICELLA Complicanze: 1) superinfezione delle vescicole da stafilococco o altri germi 2) polmonite (soprattutto negli adulti) 3) manifestazioni neurologiche: encefalite (molto rara): compare dopo 1-2 settimane dalla fine della malattia (segni cerebellari, atonia, tremori, convulsioni, coma) sindrome di Reye (aspirina come antipiretico!)

33 VARICELLA Terapia: Aciclovir, farmaco antivirale attivo sugli Herpesvirus (dose 15 mg/kg/die e.v.). Riduce l intensità e la durata del quadro clinico e contrasta la disseminazione viscerale dell infezione. E indicato soprattutto nei casi piu gravi e quando il paziente è immunodepresso: tumori, trapianto d organo o di midollo, steroidi ad alte dosi, malattie immunodeficitarie congenite e acquisite, neonati o in caso di complicanza: polmonite, encefalite. Profilassi: passiva con gammaglobuline iperimmuni entro 48 ore dall esposizione.

34 VARICELLA

35 VARICELLA

36 Varicella VESCICOLA

37 Varicella emorragica

38 Varicella emorragica in risoluzione

39 Varicella

40 Varicella

41 Varicella

42 Varicella

43 Varicella

44 V MALATTIA (Megaloeritema infettivo)

45 V MALATTIA: MEGALOERITEMA EZIOLOGIA: parvovirus B19 (DNA) individuato nel Si riproduce nelle cellule della serie rossa del midollo. Contagiosità piuttosto bassa (25%) Periodo di incubazione: 4-17 gg. PERIODO PRODROMICO: cefalea, febbricola o febbre, mialgia. ESANTEMA: rosso, abbastanza rilevato, inizialmente a farfalla (aspetto di viso schiaffeggiato), poi diffonde in tutto il corpo con aspetto a festoni (simile ad una forma allergica). L esantema puo durare anche settimane. COMPLICANZE: - Anemie aplastiche (a. aplastica temporanea dopo contatto con B19 nei soggetti con condizione emolitica cronica) - Forme di artrite (10% dei bambini) TERAPIA: sintomatici (antipiretici)

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47 Marginato a coccarda

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49 V malattia

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55 V MALATTIA

56 V MALATTIA

57 VI MALATTIA

58 VI MALATTIA: ESANTEMA CRITICO EZIOLOGIA: HHV-6, a DNA di tipo HSV, isolato nel 1988 EPIDEMIOLOGIA: colpisce prevalentemente i primi 6-12 mesi. I soggetti siero-positivi sono molto frequenti. Si presenta spesso con sintomi attenuati, cioe senza esantema QUADRO CLINICO: - iperpiressia per circa 3 giorni - possibili convulsioni durante il rialzo febbrile - sfebbramento rapido per crisi -esantema maculopapulare, soprattutto al tronco, dopo la defervescenza DIAGNOSI DIFFERENZIALE: allergie, morbillo, rosolia.

59 VI MALATTIA

60 VI MALATTIA

61 SCARLATTINA

62 SCARLATTINA EZIOLOGIA: Streptococco β-emolitico di gruppo A (S.Pyogenes) produttore della tossina eritrogenica INCUBAZIONE: 2-3 giorni

63 FASE PRODROMICA: faringotonsillite (angina), febbre elevata, cefalea, dolori addominali, vomito. La febbre (senza terapia antibiotica) dura 3-6 giorni. Con adeguata terapia scompare dopo ore. ESANTEMA: maculopapulare (elementi piccoli 0,5-1-2 mm), rosso vivo, aspetto vellutato per la tendenza a confluire senza lasciare zone di cute indenne), inizia alla radice degli arti e diffonde a tutta la cute in modo uniforme. Coesiste enantema: lingua inizialmente bianca patinosa con margini rossi rosso lampone. Linfoadenomegalia laterocervicale dolente. Dopo una settimana segue una desquamazione furfuracea soprattutto a mani e piedi (attualmente si osserva raramente per la somministrazione della terapia antibiotica)

64 SCARLATTINA SEGNI CARATTERISTICI MASCHERA DI FILATOW: l esantema risparmia la regione periorale SEGNO DELLA MANO GIALLA: spingendo la mano sull addome l esantema scompare e rimane l impronta gialla STRIE DI PASTIA: strie rubre nella regione flessoria degli arti (fragilità vasale) DERMATOGRAFISMO BIANCO: strisciando l unghia sulla pelle rimane un segno bianco DIAGNOSI 1) Quadro clinico 2) Tampone faringeo 3) Laboratorio: Ves e TASL, leucocitosi neutrofila, eosinofilia

65 SCARLATTINA COMPLICANZE Precoci di tipo settico Otite Osteomielite Artrite Miocardite Nefrite Tardive Malattia reumatica Glomerulonefrite

66 Scarlattina

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68 Scarlattina

69 Maschera Di Filatow

70 SCARLATTINA Diagnosi differenziale Morbillo: che pero presenta mucositi (rinite, congiuntivite, laringite, bronchite) Terapia - Penicillina o meglio penicilline semisintetiche (amoxicillina o acido clavulanico) alla dose di mg/kg/die per 10 giorni - oppure macrolidi (eritromicina, ecc) alla dose di mg/kg/die per 10 giorni (azitromicina per tre giorni?)

71 IV MALATTIA SCARLATTINETTA È una forma lieve di scarlattina

72 VIRUS COXSACKIE

73 INFEZIONI DA VIRUS COXSACKIE COXSACKIE: enterovirus ubiquitari responsabili di malattie che in genere presentano decorso bifasico 1 FASE: localizzazione alla mucosa respiratoria e/o intestinale e ai linfonodi 2 FASE: disseminazione con localizzazione cutanee, polmonari,cardiache, muscolari, SNC EPIDEMIOLOGIA: si trasmettono con meccanismo: feci mano bocca

74 INFEZIONE DA VIRUS COXSACKIE QUADRI CLINICI MALATTIA FEBBRILE INDIFFERENZIATA: febbre, mialgie, rash cutaneo maculo-papulare HERPANGINA: febbre per 3-7 gg, esantema vescicolare localizzato alla gola S. MANO-PIEDE-BOCCA: così detta per le zone colpite PLEURODINIA: febbre e dolori toracici MIOSITE EPATITE MIOCARDITE E PERICARDITE MENINGO-ENCEFALITE BRONCOPOLMONITE

75 Mano-bocca

76 COX

77 COX

78 COX

79 COX

80 COX

81 MONONUCLEOSI INFETTIVA

82 Virus di Epstein-Barr della famiglia degli HSV. E anche l agente eziologico del linfoma di Burkitt (linfoma maligno che colpisce i bambini negri dell Africa) e del carcinoma nasofaringeo dei cinesi. Epidemiologia: è una malattia diffusissima, la sieroconversione aumenta con l età. Gli adulti sono quasi tutti siero-positivi. Il contagio avviene con le goccioline di saliva Incubazione: gg (adulti e adolescenti) gg (bambini)

83 CLINICA FEBBRE: durata variabile (pochi gg o anche un mese) ANGINA ROSSA: pseudo-membranosa o lacunare a placche POLIADENOMEGALIA DIFFUSA EPATOMEGALIA e SPLENOMEGALIA ESANTEMA MACULO-PAPULARE (10 %) simil rosolia o morbillo

84 MONONUCLEOSI

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86 EBV

87 EBV

88 EBV

89 EBV

90 EBV

91 EBV

92 REAZIONI SIEROLOGICHE reazione di Paul-Bunnel agglutinine eterofile (aspecifica, ma precoce) IgM-VCA - IgG-VCA anti-ebna - ultimi a comparire indicativi di infezione non recente CLINICA DIAGNOSI LABORATORIO EMOCROMO: linfomonocitosi assoluta. Aumento di linfociti atipici attivati. Sono linfociti T che non contengono il virus e si oppongono (insieme con i NK) alla proliferazione dei linfociti infetti aumento modesto delle TRANSAMINASI (quasi costante)

93 PROGNOSI: buona RARISSIME LE COMPLICANZE: RESPIRATORIE (broncopolmonite interstiziale) EMATOLOGICHE (piastrinopenia, a. emolitica, rottura milza) CARDIACHE (miocarditi) NEUROLOGICHE (meningo-encefaliti, S. di Guillain-Barrè) POSSIBILE COMPLICANZE in soggetti immunodefedati: sovrinfezioni gravi, tumori. TERAPIA: sintomatica: antipiretici (paracetamolo). NO ASPIRINA (rischio di sindrome di Reye). Nei casi piu gravi e prolungati: cortisonici.

94 MONOTEST +

95 MONOTEST -

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97 EBV

98 EBV

99 EBV

100 EBV

101 EBV

102 EBV

103 PAROTITE EPIDEMICA

104 PAROTITE

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110 P.

111 P.

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114 P.

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116 P.

117 P.

118 ROSOLIA

119 EZIOLOGIA: virus a RNA comparsa dell esantema fino a 1-2 settimane dopo la CONTAGIO: diretto da una settimana prima della remissione INCUBAZIONE: 2-3 settimane PERIODO PRODROMICO (1-5 giorni): linfoadenomegalia retronucale e laterocervicale, modica splenomegalia, febbricola ESANTEMA: maculopapulare, non confluente o modestamente confluente, diffuso su tutto il corpo, leggero (meno intenso del morbillo). Inizia al viso e procede in senso caudale. Non sempre e presente.

120 DIAGNOSI QUADRO CLINICO LABORATORIO: leucopenia, plasmacellule e cellule di Turk (stato irritativo delle plasmacellule) ANTICORPI SPECIFICI IgM e IgG (valutare aumento titolo) INFEZIONE CONGENITA: ricerca di Ig M specifiche nel liquido amniotico, sangue cordonale o dai villi coriali PROFILASSI PASSIVA: γ-globuline specifiche ATTIVA: vaccino vivo attenuato in una unica dose (vaccinazione a mesi: anti-morbillo, rosolia, parotite)

121 R.

122 Sindrome della ROSOLIA CONGENITA (SRC) Infezione nel I trim. di gravidanza SRC nel 70% dei casi Infezione nel II trim. di gravidanza SRC nel 15% dei casi Infezione nel III trim. di gravidanza SRC % trascurabile QUADRO CLINICO: TRIADE DI GREGG 1) cardiopatia congenita (pervietà del dotto di Botallo) 2) cataratta 3) sordità - microcefalia Alla nascita può essere presente un quadro settico: ittero, porpora trombocitopenica, epatosplenomegalia

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