La popolazione della provincia di Lucca dal 1991 al Previsioni di base

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La popolazione della provincia di Lucca dal 1991 al Previsioni di base"

Transcript

1 La popolazione della provincia di Lucca dal 1991 al Previsioni di base 1

2 La popolazione della provincia di Lucca dal 1991 al Previsioni di base 1 Centro Statistica Aziendale - Firenze 1 Introduzione: Previsioni demografiche Prevedere che cosa avverrà in futuro è il fine più ambito in quasi tutti i campi di studio e di ricerca. Su questo versante gli studiosi sono sempre attivi ed è sempre acceso l'interesse collettivo. E' così anche per la demografia alla quale si chiede, oltre che descrivere e interpretare i fenomeni del passato, anche di prevedere quelli futuri. Data la relativa gradualità con cui i fenomeni demografici mutano nel tempo, per questa disciplina è possibile realizzare previsioni per periodi lunghi anche fino a venti o trent'anni. Tuttavia la questione non è così semplice come può superficialmente apparire. In primo luogo, affinché le previsioni demografiche possano essere di una certa utilità, non devono limitarsi a valutare soltanto il numero totale di abitanti in una certa area in un dato momento. Si richiede un dettaglio ben più elevato sia nella composizione della popolazione (per età, sesso, famiglie, stato civile ecc.) sia nell'ambito territoriale di riferimento, che deve essere più circoscritto possibile, come (in questo caso) il comune. Talvolta sono richieste, non solo le previsioni di base, ma anche le cd. previsioni "derivate" 2, vale a dire, ad esempio, quante persone frequenteranno corsi scolastici nei vari ordini, o quanti presumibilmente avranno bisogno di assistenza medica. Le previsioni derivate presentano difficoltà ulteriori dovute alla previsione della probabilità che individui, in una certa data futura, di un certo sesso ed età si comportino in un determinato modo (vadano a scuola, si ammalino ecc.). E' superfluo ricordare che la combinazione del dettaglio territoriale con la ricchezza dell'informazione e l'allungamento della scala temporale comporta un maggior rischio di errore. In statistica, per tener conto dell'eventuale errore della stima rispetto al dato "vero", di solito si fornisce un "intervallo di confidenza" associato ad una certa probabilità, dicendo, ad 1 Redazione del rapporto a cura di Donatella Cicali. Paragrafo 2 a cura di Gustavo De Santis. 2 Oltre alle previsioni di base il CSA ha realizzato delle previsioni derivate fino al 2011 relative ai nuclei familiari, alla popolazione attiva, alla popolazione per grado di istruzione e alla popolazione in stato di salute non buono. 2

3 esempio, che con il 95% di probabilità il valore sarà compreso nell'intervallo x della stima realizzata. In demografia, questa via non viene normalmente seguita, sia a causa delle troppe serie di variabili di cui si dovrebbe indicare il relativo intervallo di confidenza (troppo oneroso anche per i lettori), sia perché le previsioni demografiche non sono generalmente costruite sulla base di un modello formalizzato, in grado di "spiegare" il futuro corso degli eventi. L'alternativa comunemente seguita è quella di costruire "scenari" in relazione alle ipotesi poste sui comportamenti fecondi, di mortalità (i meno soggetti a brusche variazioni) e migratorietà. 2. Previsioni demografiche comunali in Toscana: aspetti tecnici Predisporre previsioni demografiche a livello comunale (con possibilità di riaggregazione dei risultati a vari livelli superiori) costituisce un progetto di difficile realizzazione, che deve contemperare due esigenze contrapposte: da una parte quella dell elasticità, dall altra quella della semplicità di gestione delle previsioni stesse. Da una parte, infatti, la variabile chiave su cui occorre agire nella preparazione di previsioni demografiche sono i cosiddetti comportamenti, ovvero le caratteristiche di intensità3 e cadenza4 della fecondità, della migratorietà, della mortalità e della nuzialità. In una previsione relativa ai singoli comuni della Toscana, occorrerebbe poter controllare tutti questi comportamenti per 287 volte (una per ogni comune), creando quindi una situazione molto difficile da gestire, sia sul piano pratico che su quello concettuale. Sul piano pratico per l eccessiva onerosità dei dati, ad esempio in fase di input; sul piano pratico concettuale per l esigenza di formulare ipotesi sensate per ogni singolo comune, le conoscenze sul quale non sono però spesso sufficienti a questo fine. Una possibile soluzione al problema è quella di imporre a ogni singolo comune gli stessi comportamenti regionali (cioè la stessa mortalità, la stessa fecondità, ecc.), ma questa strada non appare praticabile, per almeno due ordini di ragioni. In primo luogo perché è facile verificare 3 Ovvero, il numero di eventi a testa nell arco dell intera vita, nell ipotesi di assenza di eventi perturbatori. Ad esempio, nel caso della fecondità, la misura dell intensità è il TFT, o tasso di fecondità totale, che fornisce il numero totale di figli per donna nell arco dell intera vita riproduttiva, nell ipotesi che le donne non muoiano e non emigrino prima dei 50 anni. 4 Ovvero la distribuzione per età dei fenomeni, benché, in pratica, la cadenza si sintetizza quasi sempre in un età media. Ad esempio, per quanto riguarda la fecondità, si considera come principale indicatore sintetico di cadenza l età media delle madri al parto, sempre nell ipotesi di assenza di eventi perturbatori, di cui si è detto nella nota precedente. 3

4 che questa ipotesi non rispecchia sufficientemente bene la realtà: ad esempio, il numero dei nati previsto comune per comune imponendo gli stessi tassi di fecondità a tutte le donne toscane, anche se corretto in media per l intera regione, si mostrerebbe però errato in (quasi) tutti i singoli comuni, ora per eccesso ora per difetto, con scostamenti talvolta notevoli. La seconda ragione, legata alla prima, è che questo modo di procedere sarebbe in contraddizione con lo stesso spirito del lavoro qui proposto: si tratterebbe, in effetti, in questo caso, non di una vera previsione comunale, ma di poco più di una previsione regionale, con redistribuzione proporzionale degli effetti (nati, morti, ecc.) tra i vari comuni. Qui, al contrario, si vuole essere in grado di seguire, con un certo grado di dettaglio, l evoluzione demografica dei diversi comuni che è legata, tra l altro alla loro specificità anche in termini di comportamenti sin qui osservati. Per queste due ragioni, in questo lavoro si è scelta una strada diversa: per ognuno dei comportamenti in gioco (migratorietà, fecondità. ecc.) si è innanzi tutto osservato il valore medio regionale nell ultimo periodo in esame (concretamente, il quinquenio ), e si è in un primo tempo formulata l ipotesi di comodo che questi comportamenti fossero uguali in tutti i comuni della Toscana. Come si è già detto, questa ipotesi, conduce però a errori nella stima del numero di nascite, decessi, saldo migratorio e matrimoni del quinquennio per ogni comune: gli eventi stimati risulteranno talvolta maggiori e talvolta minori del vero numero di eventi registrati in quel comune5. Questi errori, tuttavia, rivelano non deficienze di calcoli, ma falsità di ipotesi: se è falso che i comuni sono tutti uguali tra di loro, e tutti uguali al tipico comune toscano, è vero allora il contrario: che i comuni hanno una loro specificità, la quale può essere rilevata e misurata proprio dagli scostamenti tra i dati osservati (specifici) e i dati ipotizzati in caso di omogeneità. Il secondo passo della strategia di stima tiene appunto conto di questa indicazione: ogni comune si ipotizza essere caratterizzato da un comportamento che riflette in parte la media toscana, e in parte la specificità sua propria, individuata nel modo che si è sopra descritto. Questo vale per quanto riguarda il periodo già osservato, ossia il quinquennio Per il futuro, coerentemente, il set di previsioni agisce essenzialmente su due parametri di controllo per ogni comportamento: il valor medio regionale e il grado di convergenza dei comportamenti comunali verso la media regionale. Ad esempio, per quanto riguarda la fecondità, si possono prevedere, separatamente, sia il numero medio di figli per la tipica donna toscana nei prossimi anni (in questo caso, fino al 2011), sia il fatto che, nel loro insieme, i comuni toscani tendano 5 Come si detto, però, nell insieme, per costruzione, il numero di eventi stimati per tutta la Toscana coincide con il numero osservato. 4

5 verso una certa omogeneità (convergenza verso i valori medi regionali), verso una maggior eterogeneità (ulteriore allontanamento dai valori medi regionali), oppure, infine, tendano a mantenere anche in futuro la stessa posizione relativa (rispetto alla media toscana) che hanno mostrato nel quinquennio Le previsioni demografiche qui presentate utilizzano i dati del censimento del 1991 come punto di partenza, e il quinquennio come unità temporale elementare. In altre parole questo significa che, per quanto riguarda l età delle persone, si ragiona sempre in termini di classi quinquennali di età (0-4, 5-9,...; 75-79; 80+)6. Per quanto riguarda invece il tempo di calendario, conviene distinguere i dati di stock dai dati di flusso. Per i primi, si hanno previsioni della popolazione totale, per sesso e per classi quinquennali di età, al 31 dicembre degli anni 1996, 2001, 2006 e Per i secondi invece (dati di flusso), si hanno previsioni del numero di nati, morti, matrimoni e migrati netti (saldo migratorio) per i quinquenni ; ; ; Per quanto riguarda la tecnica delle previsioni demografiche vera e propria, quella che si è qui seguita non si discosta dagli standard classici, riportati con un certo grado di dettaglio in tutti i principali manuali di demografia8, ai quali si rimanda per eventuali necessità di approfondimento. Di essa si forniranno comunque qui di seguito i tratti essenziali. Si è utilizzata la tecnica della previsione per componenti (o analitica), contrapposta alle previsioni di tipo sintetico. In breve, si è proceduto in modo da poter prevedere non solo l ammontare totale della popolazione, ma anche ciascuna della sue parti elementari, ovvero la sua composizione per sesso e per classi quinquennali di età. Per capire come funzioni il procedimento, conviene considerare inizialmente un solo aggregato territoriale (che potrebbe essere, per esempio, il complesso della Toscana), e far riferimento al diagramma di Lexis9 della figura 1. 6 Le età sono indicate in anni compiuti. Ad esempio, le persone di 0-4 anni sono quelle fino al 5 compleanno (escluso); quelle di 80+ anni sono le persone che hanno già festeggiato, in un qualunque momento precedente, il loro 80 compleanno. 7 In realtà, il programma è flessibile, e consente di considerare un diverso punto di partenza (ad esempio, il 1 gennaio del 1998), e di ripartire poi da quel punto con le previsioni, ma sempre con passo pari a 5 anni. 8 Qui, in particolare, si è fatto riferimento al manuale di Massimo Livi Bacci, Introduzione alla demografia, Torino, Loescher, Nel diagramma di Lexis (così chiamato dal nome di uno dei suoi ideatori, un demografo tedesco del secolo scorso), in generale, le linee rappresentano individui e le aree rappresentano eventi. Graficamente, l unità di misura è il tempo (e non il numero di individui o eventi osservati). Sulle ascisse si trova il tempo di calendario, sulle ordinate, invece, l età degli individui. 5

6 Fig. 1. Rappresentazione sul diagramma di Lexis delle variabili necessarie per una previsione demografica C Età B A 5-9 D Tempo In un diagramma di Lexis sono rappresentati sulle ascisse il tempo e sulle ordinate le età degli individui. Se si usa la stessa unità di misura, tutta la figura appare come una scacchiera regolare: la particolarità è che la vita degli individui e delle generazioni è rappresentata da una freccia diagonale, che punta verso destra (man mano che il tempo passa) e verso l alto (man mano che la popolazione invecchia). Per procedere è necessario in primo luogo che siano note le condizioni di partenza, e cioè le caratteristiche della popolazione al 1991 (distribuzione per sesso e per età). In secondo luogo, occorre stimare, per ognuno dei gruppi elementari al 1991 (ovvero la popolazione per sesso e classe quinquennale di età), il numero dei decessi e dei migranti netti (v. oltre). Ad esempio, consideriamo le bambine di 0-4 anni al 1991 (segmento AB), che, per tutta la Toscana, sono : queste sono le bambine da cui si origina la maggior parte delle bambine di 5-9 anni previste al 1996 (segmento BD). Le 63 mila bambine iniziali, infatti, nel corso del quinquennio , tendono a ridursi per effetto della mortalità (che si prevede mieta 52 vittime tra questo gruppo di bambine), e, inoltre, tendono a variare per effetto della migratorietà. In generale, i movimenti migratori possono portare ad afflussi o a deflussi netti di popolazione nelle varie età: in questo caso, nel quinquennio si sono previsti afflussi netti pari a bambine di questa classe di età. Nel diagramma di Lexis della fig. 1, sia i 52 decessi che le immigrazioni nette sono rappresentati nel parallelogramma ABCD. In definitiva, le bambine di 5-9 anni al 1996 risultano dalla somma algebrica: 6

7 = Se questo sistema di organizzare i dati consente di capire come si ragiona dal punto di vista tecnico, più complesso è, ovviamente, prevedere quanti saranno sia i decessi sia le immigrazioni nette in ogni classe di età. Per rispondere a questa domanda si possono seguire più strade: in questo lavoro si è optato per la seguente. Per ogni possibile fenomeno demografico (mortalità, migratorietà, nuzialità e fecondità) si è prima di tutto selezionata una famiglia di curve modello atte a rappresentare i vari fenomeni per età. Ad esempio, nel grafico 1 sono rappresentate diverse curve di sopravvivenza, appartenenti tutte a una medesima famiglie e tutte atte a rappresentare la mortalità per i maschi in Toscana, sia pure in periodi diversi. Sono rappresentate sia la curva standard, usata come base di riferimento, sia le altre, ottenute modificando opportunamente la curva base. Graf. 1. Curve di sopravvivenza previste in Toscana per la popolazione maschile, da 1991 al 2011 Standard 100,0% Sopravviventi 80,0% 60,0% 40,0% 20,0% Curve dei sopravviventi, maschi, Toscana ,0% Età Numericamente, queste ipotesi si traducono nei valori sintetici mostrati nella tabella Nella tab. 1, e 0 indica la speranza di vita alla nascita; sm il saldo migratorio (medio annuo nel quinquennio, per mille abitanti); TFT, come già detto, il tasso di fecondità totale, o numero di figli per donna e TNT il tasso di nuzialità totale, o numero di matrimoni per donna (nell arco della vita, e in assenza di eventi perturbatori). 7

8 Tab. 1. Ipotesi di previsione adottate Periodo e 0 (1) sm (.000) (2) TFT (3) TNT (4) dal al Maschi Femmine M/F Femmine Femmine ,9 82,4 4,0 1,04 0, ,3 82,9 4,2 1,20 0, ,9 83,5 4,2 1,40 0, ,5 84,0 4,1 1,60 0,80 1) Speranza di vita alla nascita, o durata media della vita, 2) Tasso del saldo migratorio, ovvero immigrati netti per mille abitanti, 3) Tasso di fecondità totale, o numero medio di figli per donna, 4) Tasso di nuzialità totale, o numero medio di matrimoni per donna. Per la sopravvivenza maschile, ad esempio, si è previsto nel quinquennio , un valore pari a 75,9 anni di durata media della vita, progressivamente in aumento fino a raggiungere i 77,5 anni nel quinquennio Si tratta di un aumento pari a 1,6 anni nel corso di 15 anni che appare forse fin troppo prudente rispetto all evoluzione recente del fenomeno (la durata media della vita si è in realtà allungata di oltre 2 anni ogni 10 anni solari nel corso dell ultimo secolo), ma che è coerente con l idea, oggi diffusa, che i progressi nella lotta alla mortalità debbano prima o poi scontrarsi con ostacoli sempre maggiori, legati, ad esempio, alle caratteristiche biologiche della specie umana, alla possibile crescita dell inquinamento, alle possibili minori cure per gli anziani che vivono sempre più spesso da soli, ecc. Mentre la previsione della curva di sopravvivenza che potrebbe essere prevalente nel prossimo futuro è un operazione altamente soggettiva, il calcolo da essa delle probabilità di sopravvivenza e di morte, quinquennio per quinquennio, e il calcolo, quindi, del numero previsto dei decessi per sesso e per singola classe di età ritorna a essere una procedura esclusivamente tecnica. L aggregazione dei decessi di tutte le classi di età fornisce poi il totale dei decessi dell intera popolazione nel quinquennio considerato. Analogamente, sia pure, è ovvio, con gli aggiustamenti del caso, si procede per la mortalità femminile, per le migrazioni nette di entrambi i sessi, per i matrimoni e per le nascite, e cioè: si individua un contingente di persone omogenee per sesso e classi di età; si applica a questo contingente uno specifico tasso (o una specifica probabilità) di accadimento di un evento (nascita, morte, matrimonio, ecc.); 8

9 si sommano tutti gli eventi così ottenuti per calcolare il totale dei nati, dei morti, delle migrazioni nette, ecc. Questo schema, che si è qui presentato con riferimento a una sola unità territoriale e a un solo quinquennio di previsione, deve essere poi replicato per quattro quinquenni (dal al ) e per 287 unità territoriali, tante quanti sono i comuni della Toscana. La tecnica rimane invariata; quello che cambia è la previsione dei comportamenti, che come si è detto, tiene conto del valor medio previsto per la Toscana nel suo complesso, della specificità comunale mostrata nel periodo e delle ipotesi sulla convergenza dei valori comunali verso la media regionale. Le ipotesi sull evoluzione dei comportamenti medi in Toscana, come si è detto, sono quelle descritte nella tabella 1. La durata media della vita dovrebbe presumibilmente crescere, sia per i maschi (da 75,9 anni a 77,5) che per le femmine (da 82,4 a 84 anni). Come si può notare, si è previsto un lieve avvicinamento delle condizioni di sopravvivenza tra i due sessi: il vantaggio delle donne rimane, ma esso potrebbe un poco ridursi, come in effetti sembra stia avvenendo in tempi recenti in tutta Italia e negli altri paesi industrializzati. E forse opportuno ricordare qui che il saldo migratorio della Toscana comprende non solo gli scambi con l estero, ma anche gli scambi con le altre regioni italiane. La Toscana è stata fino a oggi una regione di immigrazione, e non appare irragionevole prevedere, anche per il futuro, un sostanziale mantenimento degli afflussi migratori, in ragione di circa il 4 per mille all anno, con deboli oscillazioni. Senza ombra di dubbio, le previsioni sulla nuzialità e sulla fecondità costituiscono la parte più delicata di tutto l impianto qui presentato, e, incidentalmente, sono anche quelle rispetto alle quali appare opportuno disegnare la gamma più ampia possibile di scenari alternativi. Lo scenario che si propone qui è quello che si giudica, soggettivamente e allo stato attuale delle conoscenze, come il più probabile ma i margini di incertezza sono elevati, probabilmente più elevati di quanto non avvenga per i movimenti migratori e per la mortalità. Come evidenziato nella tabella 1, in questo lavoro si è forse generosamente ipotizzata una ripresa della fecondità, dai circa 1,04 figli per donna attuali agli 1,6 che si potrebbero osservare nel quinquennio Si tratta, è bene ricordarlo di una valore ancora modesto, inferiore, ad esempio, a quello che attualmente caratterizza l Europa nord-occidentale o gli Stati Uniti d America (attestati su 1,7-1,8), e inferiore anche al livello necessario al rimpiazzo delle generazioni 11, ma decisamente superiore ai valori attuali. In parallelo, abbiamo ipotizzato una ripresa anche della nuzialità, su livelli ancora bassi rispetto all esperienza storica del nostro 9

10 paese e della Toscana, ma elevati rispetto al resto dei paesi sviluppati (dove si è invece diffusa la coabitazione more uxorio) e anche rispetto ai comportamenti oggi prevalenti in Italia. Da un valore attuale di circa 67 matrimoni ogni 100 donne (osservate nell arco di tutta la loro vita), in prospettiva, secondo queste ipotesi, si potrebbe risalire fino al 80 matrimoni ogni 100 donne. Queste due previsioni sono tra loro legate: da una parte, gli studi recentemente effettuati nel nostro paese indicano che la forte diminuzione della nuzialità osservata negli ultimi tempi non è dovuta tanto a una crisi della famiglia tradizionale e da una sua sostituzione con forme alternative di convivenza tra giovani adulti, quanto a un allungamento della durata della vita in famiglia. Sembra però ancora vero che, alla lunga, gli italiani preferiscano approdare a un matrimonio piuttosto che a un unione informale, e coerentemente con questa ipotesi, si è qui anche ipotizzato che la fecondità possa riprendersi un po, pur rimanendo comunque bassa in una prospettiva storica. Oltre alle previsioni sull evoluzione media degli andamenti nel periodo, come accennato, contano le previsioni sul grado di convergenza dei comportamenti comunali verso la media regionale. A questo proposito, le ipotesi che si sono formulate sono riassunte nella tabella 2 Tab. 2. Previsioni di convergenza dei comportamenti comunali verso lo standard regionale Periodo Rischi di morte TFT Migr. Netta TNT ** ** ** ** ** ** ,0 80,0 80,0 80,0 80,0 80, ,0 60,0 60,0 60,0 60,0 60, ,0 40,0 40,0 40,0 40,0 40,0 Per il primo quinquennio di previsione, come è ovvio, il problema non si pone: i comportamenti comunali sono semplicemente quelli effettivamente osservati. Per i periodi successivi, invece, si è ipotizzata una progressiva convergenza dei comportamenti comunali verso lo standard regionale, e la si è imposta uguale per tutti i comuni, per i vari comportamenti e per i due sessi. Il valore di 80 che si legge per il periodo , ad esempio, significa che, in quel quinquennio, si ipotizza qui che lo scostamento relativo di ogni comune rispetto al valor medio regionale si ridurrà all 80% rispetto allo scostamento osservato nel quinquennio Ad esempio, nel , il comune di Pontremoli (MS) ha evidenziato una fecondità un po più elevata della media regionale, di circa il 10%. Con le ipotesi della tabella 2, si sta assumendo che la fecondità di Pontremoli resterà più elevata della 11 Questo richiederebbe il raggiungimento di circa due figli per donna: a quel punto, ogni donna metterebbe al modo, mediamente, un maschio e una femmina, e ogni generazione successiva si troverebbe a essere numerosa come la precedente. 10

11 media regionale anche nel quinquennio , ma che tale eccesso di fecondità sarà pari solo all 80% dell 10% (cioè, all 8%), rispetto alla media regionale. E poiché per la media regionale si è prevista una fecondità pari a 1,2 figli per donna (cfr. tab. 1), questo significa che per Pontremoli si sta ipotizzando, nel , una fecondità pari a 1,2 x 1,08 1,3 figli per donna. 3. Previsioni demografiche per la provincia di Lucca fino all'anno 2011 Il Centro Statistica Aziendale di Firenze, ha realizzato un sistema di previsioni demografiche con dettaglio comunale valide fino all'anno Si tratta sia di previsioni "di base" della popolazione in Toscana fino al 2011, per comune, sesso, e classe quinquennale di età, sia di previsioni "derivate. Secondo le ipotesi su cui si basano le previsioni demografiche del Centro Statistica Aziendale di Firenze nei prossimi anni si prevede per la Toscana una lieve ripresa della fecondità, (e della natalità: da 73 a 84 nati per mille persone), un allungamento della durata media della vita per uomini e donne (da 75,9 a 77,5 per gli uomini e da 82,4 a 84,0 per le donne) e un rafforzamento dei flussi migratori verso la regione, sia dal resto d'italia che dall'estero. Accentuati cambiamenti riguardano, però, la struttura della popolazione. Com'è noto, l invecchiamento delle popolazioni oggi sviluppate è determinato, nel lungo periodo, essenzialmente dall allungamento della durata media della vita, ma, nel breve periodo, soprattutto dalla diminuzione della fecondità. 3.1 Previsioni demografiche per la provincia di Lucca fino all'anno 2011:i risultati Le condizioni strutturali di partenza e le ipotesi poste concorrono a determinare il risultato finale del lavoro di previsione demografica. Si consideri lo scenario che potrebbe delinearsi nel prossimo futuro nella provincia di Lucca. In termini globali, ciò che potrebbe avvenire è descritto nella tabella 3: i circa 377 mila abitanti censiti nella provincia di Lucca al 1991 appaiono destinati a rimanere costanti nel prossimo futuro. Infatti, dopo il calo a 375 mila persone, si vedrà probabilmente, nel periodo 2002/06, una ripresa che riporterà la popolazione complessiva sui livelli del

12 Tab. 3. Struttura per età della popolazione di Lucca prevista fino all'anno 2011 Anno Popolazione per sesso Popolazione per sesso % M F Totale M F Totale ,0 52,0 100, ,0 52,0 100, ,1 51,9 100, ,2 51,8 100, ,4 51,6 100,0 Periodo Variazioni assolute Variazioni percentuali M F Totale M F Totale ,3-0,5-0, ,3-0,1 0, ,6 0,2 0, ,3-0,3 0, ,8-0,7 0,0 Con maggiore dettaglio, dalla tabella 4, si osserva che dei 377 mila abitanti della provincia, oltre il 40% risiede nella Piana di Lucca e pressoché la stessa quota si trova in Versilia. La crescita nulla della popolazione complessiva durante il periodo 1992/2011 è il risultato della riduzione dei residenti nella Piana di Lucca e nella Valle del Serchio rispettivamente dello 0,9% e del 5,4% e dell'aumento della popolazione della Versilia del 3,1%. Tab. 4. Popolazione di Lucca per aree fino al (Valori di stock e fussi) Anno Popolazione per aree - Valori assoluti Piana di Lucca Versilia M. V. del Serchio Garfagnana V. del Serchio Totale Provincia Periodo Variazioni assolute

13 Tab. 4. Popolazione di Lucca per aree fino al (Percentuali) Anno Popolazione per aree - Valori % Piana di Lucca Versilia M. V. del Serchio Garfagnana V. del Serchio Totale Provincia ,8 41,8 8,1 8,3 16,4 100, ,7 42,2 8,0 8,1 16,1 100, ,6 42,6 7,8 8,0 15,9 100, ,5 42,9 7,7 7,9 15,7 100, ,4 43,1 7,6 7,8 15,5 100,0 Periodo Variazioni % ,7 0,5-2,2-2,0-2,1-0, ,2 0,9-1,5-1,3-1,4 0, ,2 1,1-1,0-0,8-0,9 0, ,2 0,5-1,2-1,1-1,2 0, ,9 3,1-5,8-5,0-5,4 0,0 Interessante è però osservare i flussi che potrebbero caratterizzare i vari quinquenni in questo scenario. Il numero dei morti appare destinato ad aumentare, da quasi 4 mila 400 all anno nel a oltre 4 mila 500 nel A fronte di questo vi potrebbe essere una ripresa delle nascite (però, come si è detto, largamente congetturale), che dal valore attuale di circa 2 mila 700 all anno potrebbero passare a oltre 3 mila 100 nel primo scorcio del nuovo secolo. Si tratta però di un valore ancora largamente inferiore a quello dei decessi. 13

14 Tab. 5. Nati, morti e saldi naturale in provincia di Lucca per aree (valori assoluti) Periodo Flusso P. di Lucca Versilia M. V. del Serchio Garfagnana V. del Serchio Totale prov. Nati /1996 Morti Saldo Nati /2001 Morti Saldo Nati /2006 Morti Saldo Nati /2011 Morti Saldo Nati /2011 Morti Saldo Nell'intero periodo, ciascuna area del territorio provinciale vedrà un saldo naturale negativo e la crescita media annua sarà di -4,2 nella Piana di Lucca, -3 in Versilia e - 3,8 nella Valle del Serchio. 14

15 Tab. 6. Indici di nati, mortalità e crescita in provincia di Lucca per aree (Valori annui per 1000 abitanti) Periodo Indici P. di Lucca Versilia M. V. del Serchio Garfagnana V. del Serchio Totale prov. Natalità 7,3 8,0 7,0 2,8 4,8 7,2 1992/1996 Mortalità 12,4 11,8 14,3 4,3 9,2 11,6 Crescita -5,0-3,8-7,4-1,5-4,4-4,4 Natalità 8,4 8,8 8,5 3,1 5,8 8,1 1997/2001 Mortalità 12,5 11,6 14,7 4,4 9,5 11,6 Crescita -4,1-2,8-6,1-1,3-3,7-3,5 Natalità 8,9 9,1 9,0 3,2 6,1 8,5 2002/2006 Mortalità 12,3 11,5 14,2 4,4 9,3 11,4 Crescita -3,4-2,4-5,2-1,2-3,2-2,9 Natalità 8,7 8,7 8,8 3,1 5,9 8,3 2007/2011 Mortalità 12,8 12,0 14,8 4,7 9,7 11,9 Crescita -4,1-3,2-6,0-1,7-3,8-3,7 Natalità 8,3 8,7 8,3 3,0 5,6 8,0 1992/2011 Mortalità 12,4 11,7 14,4 4,4 9,4 11,6 Crescita -4,2-3,0-6,2-1,4-3,8-3,6 Graf. 2. Nati, morti e saldo naturale in provincia di Lucca per aree (flussi del periodo ) Nati Morti Saldo Piana di Lucca Versilia Valle del Serchio Come può la popolazione toscana mantenere la sua sostanziale stazionarietà? Ciò avviene grazie ai migranti, che, come accennato, potrebbero affluire ancora numerosi nella nostra 15

16 regione, sia dall estero che dal resto d Italia, e in particolare dal Mezzogiorno. L afflusso netto dei migranti, un po più maschi che femmine, in Toscana, si potrebbe mantenere nell ordine di circa mila unità annue. Nella tabella 7 è riportato il flusso migratorio netto in ogni comune del territorio provinciale. Tab. 7. Flusso migratorio netto in provincia di Lucca per comune (Flussi nei quinquenni) Area Comune Migrazioni nette 1992/ Piana di Lucca Altopascio Capannori Lucca Montecarlo Pescaglia Porcari Villa Basilica Versilia Camaiore Forte dei Marmi Massarosa Pietrasanta Seravezza Stazzema Viareggio M. V. del Serchio Bagni di Lucca Barga Borgo a Mozzano Coreglia Ant Fabbriche di Vall Garfagnana Camporgiano Careggine Castelnuovo Garf Castiglione Garf Fosciandora Gallicano Giuncugnano Minucciano Molazzana Piazza al Serchio Pieve Fosciana San Romano Garf Sillano

17 Vagli di Sotto Vergemoli Villa Collemandina Tab. 8. Indici di migratorietà in provincia di Lucca per comune (Valori annui per 1000 abitanti) Area Comune Migratorietà netta 1992/ Piana di Lucca Altopascio 6,5 6,0 5,5 4,9 Capannori 5,1 4,8 4,6 4,3 Lucca 2,1 2,4 2,8 3,1 Montecarlo 10,1 8,9 7,7 6,4 Pescaglia 8,1 7,3 6,5 5,6 Porcari 6,3 5,8 5,3 4,8 Villa Basilica -4,7-2,9-1,1 0,5 3,7 3,7 3,8 3,8 Versilia Camaiore 3,5 3,5 3,6 3,7 Forte dei Marmi -5,5-3,4-1,5 0,3 Massarosa 11,6 10,0 8,5 7,0 Pietrasanta 4,4 4,2 4,1 4,0 Seravezza 7,2 6,5 5,9 5,2 Stazzema 3,3 3,4 3,5 3,6 Viareggio 4,6 4,4 4,3 4,1 4,8 4,7 4,5 4,3 M. V. del Serchio Bagni di Lucca 0,4 1,1 1,8 2,4 Barga 3,5 3,5 3,5 3,5 Borgo a Mozzano 1,1 1,7 2,2 2,8 Coreglia Ant. 7,6 6,7 6,0 5,3 Fabbriche di Vall. 2,8 2,9 3,1 3,2 2,8 3,0 3,2 3,4 Garfagnana Camporgiano 5,2 4,8 4,6 4,3 Careggine -11,1-7,5-4,5-1,7 Castelnuovo Garf. -1,3-0,2 0,9 1,9 Castiglione Garf. -0,1 0,7 1,5 2,3 Fosciandora 10,6 9,2 8,1 6,8 Gallicano 5,3 5,0 4,7 4,3 Giuncugnano 7,9 6,9 6,4 5,6 Minucciano 0,5 1,2 1,8 2,5 Molazzana 2,3 2,5 2,8 3,1 Piazza al Serchio 1,9 2,3 2,8 3,2 Pieve Fosciana -0,7 0,3 1,2 2,0 San Romano Garf. 5,5 5,1 4,9 4,6 Sillano 10,1 9,2 8,1 6,6 Vagli di Sotto -9,2-6,3-3,6-1,1 17

18 Vergemoli -5,0-3,2-1,5 0,0 Villa Collemandina 9,2 8,1 7,2 6,1 1,6 2,2 2,7 3,1 Migrazioni nette Graf. 3. Migrazioni nette in alcuni comuni della provincia di Lucca (flussi nei quinquenni) Lucca Pietrasanta Barga Piazza al Serchio / Periodo Infine, il numero medio dei matrimoni per anno, nonostante l aumento della propensione a sposarsi che si è qui ipotizzato, appare destinato a diminuire, dai circa mille e 800 l'anno del periodo 1992/96 ai circa mille e 400 del 2007/11, principalmente a causa dell invecchiamento della popolazione, che riduce il numero dei giovani potenzialmente interessati a formare una famiglia. Tab. 9a.Matrimoni previsti in provincia di Lucca per aree (valori assoluti dei flussi) Periodo Matrimoni per aree - Valori assoluti Piana di Lucca Versilia M. V. del SerchioGarfagnana V. del Serchio Tot. Prov. 1992/ / / / /

19 Tab. 9b.Matrimoni previsti in provincia di Lucca per aree (valori percentuali dei flussi) Periodo Matrimoni per aree - Valori % Piana di Lucca Versilia M. V. del Serchio Garfagnana V. del Serchio Tot. Prov. 1992/ ,3 44,3 7,4 7,9 15,3 100,0 1997/ ,0 43,6 7,5 7,9 15,4 100,0 2002/ ,5 43,3 7,2 8,0 15,2 100,0 2007/ ,2 43,9 7,2 7,8 15,0 100,0 1992/ ,0 43,8 7,3 7,9 15,2 100,0 Graf. 4..Matrimoni previsti in provincia di Lucca per aree (valori assoluti dei flussi) Numero di matrimoni Piana di Lucca Versilia Valle del Serchio / / / /11 Periodo Tab. 10.Indice di nuzialità in provincia di Lucca per aree (valori annui per abitanti) Periodo Matrimoni per 1000 abitanti Piana di Lucca Versilia M. V. del SerchioGarfagnana V. del Serchio Tot. Prov. 1992/1996 4,7 5,1 4,5 4,7 4,6 4,8 1997/2001 4,6 4,8 4,4 4,6 4,5 4,7 2002/2006 4,2 4,3 3,9 4,2 4,1 4,2 2007/2011 3,8 3,9 3,5 3,7 3,6 3,8 Nella tabella 11 sono riportati i principali tassi demografici previsti a Lucca e in Toscana, si tratta di tassi annui per abitanti. Tabella 11 - Tassi demografici previsti per la provincia di Lucca e per la Toscana (tassi annui per 1.000) 19

20 Periodo Natalità Mortalità Migratorietà Nuzialità Crescita Lucca Tosc. Lucca Tosc. Lucca Tosc. Lucca Tosc. Lucca Tosc. 1992/1996 7,6 7,3 12,3 11,6 3,9 4,1 4,8 4,6-0,8-0,2 1997/2001 8,5 8,1 12,3 12,0 3,9 4,3 4,7 4,5 0,2 0,3 2002/2006 8,9 8,5 12,1 12,2 4,0 4,3 4,2 4,1 0,8 0,7 2007/2011 8,7 8,4 12,6 12,8 3,9 4,2 3,8 3,7-0,1-0,3 In tutto il periodo studiato, il tasso di natalità a Lucca dovrebbe mantenersi a livelli più elevati rispetto ai valori regionali. La mortalità, leggermente inferiore in Toscana nel complesso rispetto a Lucca, dovrebbe aumentare a causa dell'invecchiamento della popolazione e in Toscana più che nella provincia in esame. Si prevede, invece, un tasso di migratorietà costante e a Lucca sempre inferiore rispetto ai livelli regionali. La nuzialità sarà in costante diminuzione anche se a Lucca continuerà ad essere più elevata che in Toscana. Complessivamente la popolazione rimarrà numericamente pressoché costante grazie al saldo migratorio sempre positivo che compenserà il saldo naturale sempre negativo. Interessante è l'analisi della struttura della popolazione evidenziata dalla tabella 12 Tabella 12a Popolazione per classi di età in provincia di Lucca previsioni fino al 2011 (valori assoluti e flussi) Anno Popolazione per età Popolazione per età % Totale Totale ,4 61,3 19,3 100, ,9 62,6 20,5 100, ,3 62,6 21,1 100, ,9 60,8 22,3 100, ,4 59,5 23,0 100,0 Periodo Variazioni assolute Variazioni percentuali Totale Totale ,2 1,8 5,4-0, ,2 0,0 3,2 0, ,5-2,4 6,3 0, ,5-2,2 3,1 0, ,1-2,8 19,2 0,0 Tabella 12b Popolazione per classi di età in provincia di Lucca previsioni fino al 2011 (valori percentuali) Anno Popolazione per età Popolazione per età % Totale Totale 20

21 ,8 61,6 19,5 100, ,4 62,6 21,0 100, ,8 62,4 21,8 100, ,3 60,6 23,1 100, ,8 59,5 23,7 100,0 Periodo Variazioni assolute Variazioni percentuali Totale Totale ,2 1,4 7,5-0, ,2-0,3 3,8 0, ,1-2,5 6,2 0, ,0-2,1 2,6-0, ,7-3,4 21,5 0,1 A Lucca il numero dei giovani, superiore a 63 mila nel 1996, potrebbe scendere di oltre 2 mila unità nel 2001 (riducendosi a circa 61 mila giovani), salvo poi risalire fino a quasi 66 mila, nel 2011, se, come qui ipotizzato, anche la fecondità ricomincerà a crescere, sia pur moderatamente. Per contro, il numero degli anziani continuerà la sua progressione: da quasi 77 mila del 96 a quasi 87 mila alla fine del In termini relativi, gli anziani potrebbero diventare presto quasi un quarto del totale della popolazione lucchese (e anche toscana), mentre i giovani appaiono destinati a scendere a circa un sesto. Comparativamente meno fluttuazioni mostrerà la classe centrale di età, tra 20 e 64 anni, che passerà dal 62,6% al 59,5%. Si osservino nel grafico x le variazioni percentuali subite dalla popolazione lucchese nelle diverse classi di età. Grafico 5 - Struttura per età in provincia di Lucca (numeri indice 1996=100) 21

22 Num. indice Popolazione (1991=100) Totale Periodo Per avere una chiara rappresentazione visiva della struttura per età si sono costruite le piramidi della popolazione relative ai diversi anni (grafici 6a e 6b). Col passare degli anni, la piramide si restringe alla base mentre si allarga in alto, tanto da diventare quasi capovolta. Grafico.6. Distribuzione di frequenza dei residenti nella Provincia di Lucca per classi di età al e più Maschi Femmine

23 Graf. 6b. Distribuzione di frequenza dei residenti nella provincia di Lucca per classi di età - previsione al 2011 Maschi Femmine 80 e più La struttura evidenziata dal grafico 6a è tipica di una popolazione vecchia che contribuisce alla riduzione del tasso di natalità e all aumento della mortalità. La situazione si presenta ancor più grave se si considerano le previsioni per il 2011 rappresentate nel grafico 6b che evidenzia una diminuzione delle frequenze rilevate nelle classi di età più giovani. Nella tabella 13 sono indicati, oltre all'ammontare complessivo previsto della popolazione della provincia di Lucca, alcuni indicatori della struttura per età e sesso. Tabella 13 - Indice di vecchiaia in provincia di Lucca per Comune e per Sel (periodo ) Pop. residente Indice di mascolinità 92,3 92,5 92,8 93,2 93,7 Età media 42,4 43,4 44,2 45,0 45,6 Indice di vecchiaia 152,0 173,6 174,1 175,0 172,5 % pop. anziana 19,3 20,5 21,1 22,3 23,0 Indice di ricambio 96,6 118,5 159,1 156,5 170,0 Indice di dipendenza 41,7 45,3 47,7 52,0 54,7 23

24 Lo squilibrio strutturale è evidente anche osservando, nel grafico 7a, la crescita dell'indice di dipendenza (dato dal rapporto tra i bambini fino a 14 anni più gli anziani di oltre 65 anni e la popolazione in età lavorativa, in questo caso, tra i 15 e i 64 anni) sia nel breve che nel lungo periodo. Si prevede un aumento dell'indice dal 41,7 al 54,7% che significa che gli inattivi saranno numericamente più delle forze lavoro. Grafico 7a - Indici di dipendenza e di ricambio nella provincia di Lucca (periodo ) , , ,5 159, ,3 118, ,7 96, Ind. di dipendenza Ind. di ricambio Si consideri anche l'indice di ricambio, calcolato come percentuale della popolazione nella classe di età rispetto a quella nella classe In sintesi si tratta del rapporto tra coloro che stanno per uscire dalla popolazione in età attiva e coloro che vi stanno entrando. L'interesse dell'indice è soprattutto congiunturale: un suo aumento sarebbe un segnale positivo per le giovani leve che devono entrare nel mondo del lavoro potendo rimpiazzare coloro che si avviano al pensionamento. Tuttavia, come sappiamo, sono molti i fattori che influenzano l'andamento del mercato del lavoro, tra cui la congiuntura economica e la produttività del lavoro. Negli ultimi decenni si è visto come i numerosi pensionamenti abbiano reso più facile un periodo di continua riduzione di posti di lavoro. Per quello che in questa sede ci interessa, è sufficiente notare che il previsto aumento dell'indice di ricambio dal 118,5 al 170% rispecchia il grave squilibrio strutturale di una popolazione invecchiata che, al 2011, vedrà soltanto un giovane in età anni ogni quasi due persone nella classe di età Nel grafico 7b sono indicati gli stessi indici in riferimento al dato regionale. 24

25 Grafico 7b - Indici di dipendenza e di ricambio in Toscana (periodo ) ,5 184, ,5 50,3 158,3 165, , ,8 101, Ind. di dipendenza Ind. di ricambio I problemi strutturali rilevati in provincia di Lucca presentano caratteristiche analoghe al contesto regionale. 25

Carla Ge Rondi ESERCIZI DI DEMOGRAFIA. Anno Accademico 2010/11

Carla Ge Rondi ESERCIZI DI DEMOGRAFIA. Anno Accademico 2010/11 DIPARTIMENTO DI STATISTICA ED ECONOMIA APPLICATE LIBERO LENTI Carla Ge Rondi ESERCIZI DI DEMOGRAFIA Anno Accademico 2010/11. Sezione I POPOLAZIONE: STRUTTURA, DINAMICA Riferimenti bibliografici: - BLANGIARDO

Dettagli

Le imprese femminili in provincia di Lucca

Le imprese femminili in provincia di Lucca Le imprese femminili in provincia di Lucca La dinamica imprenditoriale lucchese secondo una prospettiva di genere. Anno 2015 Il presente report è stato realizzato dall della Camera di Commercio di Lucca

Dettagli

Come cambierà la popolazione della Città metropolitana di Bologna nei prossimi 15 anni. Marzo 2016

Come cambierà la popolazione della Città metropolitana di Bologna nei prossimi 15 anni. Marzo 2016 Come cambierà la popolazione della di Bologna nei prossimi 15 anni Marzo 2016 Capo Area Programmazione, Controlli e Statistica: Gianluigi Bovini Dirigente dell Ufficio Comunale di Statistica: Franco Chiarini

Dettagli

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2010

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2010 REGIONE AGRARIA N : 1 REGIONE AGRARIA N : 2 GARFAGNANA ZONA NORD OVEST Comuni di: CAREGGINE, GIUNCUGNANO, MINUCCIANO, VAGLI SOTTO CARFAGNANA ZONA CENTRO NORD Comuni di: CAMPORGIANO, CASTELNUOVO GARFAGNANA,

Dettagli

Appendice A Confronto con le città metropolitane

Appendice A Confronto con le città metropolitane Appendice A Confronto con le città metropolitane Confronto con le città metropolitane a città metropolitane ambiti provinciali Il processo di invecchiamento demografico, osservato analizzando la popolazione

Dettagli

Fondazione Nord Est Settembre 2012

Fondazione Nord Est Settembre 2012 A5. PREVISIONI ISTAT DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE: SECONDO L IPOTESI CENTRALE LA POPOLAZIONE DEL NORD EST CRESCERÀ DI OLTRE IL 9% TRA IL 2011 E IL 2030, RAGGIUNGENDO GLI 8 MILIONI DI ABITANTI Le più recenti

Dettagli

Il Quadro demografico della città di Messina

Il Quadro demografico della città di Messina DIPARTIMENTO STATISTICA Il Quadro demografico della città di Messina Le principali caratteristiche demografiche 2011 A C U R A D E L DIPARTIMENTO DI STATISTICA Premessa L Istituto Nazionale di Statistica

Dettagli

Fondazione Nord Est Settembre 2012

Fondazione Nord Est Settembre 2012 A6. LE PREVISIONI SULLA POPOLAZIONE. LA DINAMICA PER CLASSI D ETÀ SE- CONDO L IPOTESI CENTRALE : IN LEGGERA CRESCITA BAMBINI E ADOLE- SCENTI; IN FORTE CALO I TRENTENNI; IN AUMENTO SOPRATTUTTO CINQUAN-

Dettagli

Andamento della popolazione residente secondo la componente straniera e non

Andamento della popolazione residente secondo la componente straniera e non COMUNICATO STAMPA INDICATORI DEMOGRAFICI DEL COMUNE DI TERNI (Stima per l anno 2016) (a cura dei Servizi Statistici del Comune di Terni) Al primo gennaio 2017 si stima che a Terni la popolazione ammonti

Dettagli

Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia

Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia Servizio di Epidemiologia Direzione Centrale di Salute, Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali Aspetti Demografici del Friuli Venezia Giulia Silvia

Dettagli

ANNO

ANNO 1. La demografia L evoluzione demografica della popolazione residente nel comune di Monteprandone è stata caratterizzata da una crescita sostenuta che porta al raddoppio della popolazione residente in

Dettagli

La dimensione della popolazione

La dimensione della popolazione La dimensione della popolazione Consideriamo un conto corrente bancario: il saldo (fenomeno statico) è riferito ad un certo istante, ad es. inizio anno. Nel corso dell anno si verificano entrate ed uscite

Dettagli

Osservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto

Osservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto 1 STRUTTURA E DINAMICA DEMOGRAFICA Il capitolo si articola in due paragrafi. Nel primo sono riportati i dati e i commenti riguardanti la struttura demografica della popolazione della Valle d Aosta. Nel

Dettagli

CONTESTO DEMOGRAFICO DEMOGAFIA

CONTESTO DEMOGRAFICO DEMOGAFIA CONTESTO DEMOGRAFICO DEMOGAFIA In base agli ultimi dati ISTAT disponibili(*), nel biennio 2009-2010, l Italia presenta un saldo totale positivo (+4,8 ), anche se in diminuzione rispetto al biennio precedente.

Dettagli

equazione della popolazione o bilancio demografico:

equazione della popolazione o bilancio demografico: La dimensione della popolazione Consideriamo un conto corrente bancario: il saldo (fenomeno statico) è riferito ad un certo istante, ad es. inizio anno. Nel corso dell anno si verificano entrate ed uscite

Dettagli

2 - La popolazione residente dal 2001 al 2008

2 - La popolazione residente dal 2001 al 2008 5 2 - La popolazione residente dal 2001 al 2008 2.1 - La dinamica: numero di residenti, flussi migratori e flussi naturali La popolazione residente nella provincia di Rovigo, al 31 dicembre 2008, ammonta

Dettagli

1 Sito Internet

1 Sito Internet 1.5 Analisi di tendenza demografica Al fine di effettuare una più adeguata programmazione per la realizzazione delle strutture di offerta idonee a soddisfare i bisogni della della Regione Molise è stata

Dettagli

Struttura della popolazione Italiana Anni 1972, 2010, 2050

Struttura della popolazione Italiana Anni 1972, 2010, 2050 Struttura della popolazione Italiana Anni 1972, 2010, 2050 La struttura per sesso ed età E una caratteristica fondamentale delle popolazioni umane poichè ha un impatto considerevole sui processi sanitari,

Dettagli

Esercizi di DEMOGRAFIA Prof. Giuseppe De Bartolo a.a. 2007/2008

Esercizi di DEMOGRAFIA Prof. Giuseppe De Bartolo a.a. 2007/2008 Esercizi di DEMOGRAFIA Prof. Giuseppe De Bartolo a.a. 2007/2008 STANDARDIZZAZIONE Esercizio 1. Disponendo dei seguenti dati confrontare la mortalità dei 2 paesi: PAESE A PAESE B Classe d età Quozienti

Dettagli

Comune di Brescia Unità di Staff Statistica. La popolazione di Brescia nella crisi: meno nascite e immigrazione stabile

Comune di Brescia Unità di Staff Statistica. La popolazione di Brescia nella crisi: meno nascite e immigrazione stabile Comune di Brescia Unità di Staff Statistica Statistiche rapide fascicolo 2/2016 La popolazione di Brescia nella crisi: meno nascite e immigrazione stabile IN SINTESI Negli anni dal 2011 al compreso, il

Dettagli

POPOLAZIONE: INDICI DI STRUTTURA E DINAMICA. Anno Anticipazione

POPOLAZIONE: INDICI DI STRUTTURA E DINAMICA. Anno Anticipazione Ragioneria Generale I Direzione Sistemi informativi di pianificazione e controllo finanziario U.O. Statistica POPOLAZIONE: INDICI DI STRUTTURA E DINAMICA Anno 2016 Anticipazione Indice La popolazione a

Dettagli

Cambiamento demografico in Emilia-Romagna. Le proiezioni per il periodo Angelina Mazzocchetti

Cambiamento demografico in Emilia-Romagna. Le proiezioni per il periodo Angelina Mazzocchetti Cambiamento demografico in Emilia-Romagna. Le proiezioni per il periodo 2015-2035 Angelina Mazzocchetti Servizio statistica, comunicazione, sistemi informativi geografici, educazione alla sostenibilità,

Dettagli

Dossier statistico 1/2016

Dossier statistico 1/2016 Dossier statistico 1/2016 La popolazione di Brescia nella crisi: meno nascite e immigrazione stabile IN SINTESI Negli anni dal 2011 al 2015 compreso, il numero dei nati in totale ha evidenziato una diminuzione

Dettagli

Masterplan Città di Castello smart Scheda: demografia Versione 1.1 (maggio 2014)

Masterplan Città di Castello smart Scheda: demografia Versione 1.1 (maggio 2014) Masterplan Città di Castello smart Scheda: demografia Versione 1.1 (maggio 2014) La situazione demografica Il comune di Città di Castello ha la sua popolazione al 1/01/2013 pari a 40.016 abitanti residenti

Dettagli

Popolazione. Dinamica della popolazione residente

Popolazione. Dinamica della popolazione residente AREA POPOLAZIONE I dati relativi alla Popolazione sono stati forniti dall Ufficio Anagrafe del Comune di Aosta, e dalla consultazione dell Annuario Statistico e dei Censimenti del 1981-1991-2001-2011.

Dettagli

SISTEMA PER L OFFERTA TURISTICO-CULTURALE INTEGRATA DELLA PROVINCIA DI LUCCA. rete: la domanda e l offerta turistico-culturalenella Provincia di Lucca

SISTEMA PER L OFFERTA TURISTICO-CULTURALE INTEGRATA DELLA PROVINCIA DI LUCCA. rete: la domanda e l offerta turistico-culturalenella Provincia di Lucca SISTEMA PER L OFFERTA TURISTICO-CULTURALE INTEGRATA DELLA PROVINCIA DI LUCCA L analisidi scenario a fondamento del sistema di rete: la domanda e l offerta turistico-culturalenella Provincia di Lucca Lucca,

Dettagli

Indicatori disponibili

Indicatori disponibili Indicatori disponibili Per ognuna delle 3 fonti è possibile richiedere il calcolo di uno o più indicatori demografici/epidemiologici. Di seguito sono elencati gli indicatori disponibili per ogni fonte.

Dettagli

1. La popolazione residente

1. La popolazione residente 1. La popolazione residente La popolazione residente in Italia al 31/12/2009 è pari a 60.340.328 unità, con un incremento di 295.260 unità (+0,5%) rispetto al 31 dicembre dell anno precedente dovuto prevalentemente

Dettagli

Capitolo 3 Demografia

Capitolo 3 Demografia Capitolo 3 Demografia Capitolo 3 Demografia Paragrafi 3.1 Distribuzione ed evoluzione della popolazione residente 3.2 Composizione per età della popolazione 3.3 Bilancio demografico 3.4 Popolazione straniera

Dettagli

Fig. 1 Tassi di natalità in serie storica dei due distretti della provincia di Rimini. Fonte: Rem

Fig. 1 Tassi di natalità in serie storica dei due distretti della provincia di Rimini. Fonte: Rem 4.NATALITA, MORTALITA, SPERANZA DI VITA 4.1 LA NATALITÀ Il tasso di natalità, in caduta libera dagli anni 70 (del secolo scorso) ha raggiunto il valore più basso alla fine degli anni 80 (7,6 nati per mille

Dettagli

BILANCIO DEMOGRAFICO 2010 La popolazione del Piemonte nel 2010

BILANCIO DEMOGRAFICO 2010 La popolazione del Piemonte nel 2010 BILANCIO DEMOGRAFICO 2010 La popolazione del Piemonte nel 2010 La pubblicazione presenta i dati dei bilanci demografici ISTAT anno 2010 suddivisi per comune, provincia, Asl, comunità montane, zone altimetriche

Dettagli

Demografia CdLS Scienze delle professioni sanitarie - della riabilitazione (SNT-SPEC/2) - tecniche-diagnostiche (SNT-SPEC/3)

Demografia CdLS Scienze delle professioni sanitarie - della riabilitazione (SNT-SPEC/2) - tecniche-diagnostiche (SNT-SPEC/3) Demografia CdLS Scienze delle professioni sanitarie - della riabilitazione (SNT-SPEC/2) - tecniche-diagnostiche (SNT-SPEC/3) Docente Prof. Vincenzo Guardabasso Il corso si propone di fornire conoscenze

Dettagli

UNIONE DELLA ROMAGNA FAENTINA SETTORE DEMOGRAFIA, RELAZIONI CON IL PUBBLICO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA Servizio Elettorale, Stato Civile e Statistica

UNIONE DELLA ROMAGNA FAENTINA SETTORE DEMOGRAFIA, RELAZIONI CON IL PUBBLICO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA Servizio Elettorale, Stato Civile e Statistica UNIONE DELLA ROMAGNA FAENTINA SETTORE DEMOGRAFIA, RELAZIONI CON IL PUBBLICO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA Servizio Elettorale, Stato Civile e Statistica Popolazione residente a Faenza anno 2018 Edizione 1/ST/st/22.01.2019

Dettagli

Bilancio demografico regionale

Bilancio demografico regionale Bilancio demografico regionale Anno 2004 28 luglio 2005 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Sardegna risultanti dalle registrazioni anagrafiche degli

Dettagli

Demografia e mercato del lavoro

Demografia e mercato del lavoro Demografia e mercato del lavoro Prometeia Calcolo 25 gennaio 2001 Prometeia 1 La visione consolidata L immagine ancora largamente diffusa sulle prospettive demografiche per i prossimi decenni è quella

Dettagli

BILANCIO DEMOGRAFICO 2009 La popolazione del Piemonte nel 2009

BILANCIO DEMOGRAFICO 2009 La popolazione del Piemonte nel 2009 BILANCIO DEMOGRAFICO 2009 La popolazione del Piemonte nel 2009 La pubblicazione presenta i dati dei bilanci demografici ISTAT anno 2009 suddivisi per comune, provincia, Asl, comunità montane, zone altimetriche

Dettagli

La popolazione straniera e italiana all in Emilia-Romagna

La popolazione straniera e italiana all in Emilia-Romagna Direzione generale centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica Servizio statistica e informazione geografica La popolazione straniera e italiana all 1.1.215 in Emilia-Romagna Bologna,

Dettagli

Capitolo 3. Popolazione

Capitolo 3. Popolazione Capitolo 3 Variabili e indicatori utilizzati: residente Densità demografica per kmq straniera Saldo migratorio (saldo tra iscritti e cancellati) Saldo naturale Tasso di natalità Tasso di mortalità Composizione

Dettagli

Gli indicatori analizzati

Gli indicatori analizzati Gli indicatori analizzati - Popolazione (D); - Struttura della popolazione (D); - Edificazione del suolo (P); - Produzione edilizia (P); - Patrimonio edilizio (S/P); - Accessibilità delle aree di verde

Dettagli

DOCUMENTO PRELIMINARE DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO OSPEDALE UNICO DELLA VALLE DEL SERCHIO

DOCUMENTO PRELIMINARE DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO OSPEDALE UNICO DELLA VALLE DEL SERCHIO ALLEGATO 1 DOCUMENTO PRELIMINARE DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO OSPEDALE UNICO DELLA VALLE DEL SERCHIO TRA REGIONE TOSCANA COMUNE DI ALTOPASCIO COMUNE DI BAGNI DI LUCCA COMUNE DI BARGA COMUNE

Dettagli

Volontariato Lucca - modulo revisione

Volontariato Lucca - modulo revisione 1 di 9 17/06/2009 10.12 Volontariato Lucca - modulo revisione RISERVATO ALL'UFFICIO n progressivo archivio (intestazione dell Associazione) Data, Oggetto: Trasmissione moduli per la revisione annuale del

Dettagli

SCENARI DEMOGRAFICI A TRIESTE Nel periodo

SCENARI DEMOGRAFICI A TRIESTE Nel periodo SCENARI DEMOGRAFICI A TRIESTE Nel periodo 2016-2026 Trieste febbraio 2016 Ufficio Statistica del. Riproduzioni e stampe dovranno riportare in modo visibile la fonte e la proprietà dell informazione. 1

Dettagli

I NUMERI DI ROMA Numero 2 aprile/giugno 2007 Roma e i grandi comuni: crescita in controtendenza

I NUMERI DI ROMA Numero 2 aprile/giugno 2007 Roma e i grandi comuni: crescita in controtendenza I NUMERI DI ROMA Numero aprile/giugno Roma e i grandi comuni: crescita in controtendenza All inizio del Roma conta oltre.. abitanti. Un risultato che, anche se influenzato in gran parte dalle operazioni

Dettagli

LA POPOLAZIONE DI PRATO: LE DETERMINANTI DEL CAMBIAMENTO

LA POPOLAZIONE DI PRATO: LE DETERMINANTI DEL CAMBIAMENTO Prato - Palazzo Comunale - Saletta matrimoni 14 Novembre 2006 LA POPOLAZIONE DI PRATO: LE DETERMINANTI DEL CAMBIAMENTO La popolazione di Prato: analisi territoriale e scenari demografici Silvana Salvini

Dettagli

Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere

Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere Tra Provincia di Lucca Prefettura di Lucca Procura della Repubblica Questura di Lucca Arma dei Carabinieri

Dettagli

Capitolo 1 Il contesto demografico

Capitolo 1 Il contesto demografico Capitolo 1 Il contesto demografico 1.1 La popolazione residente nel Veneto Con quasi 4.800.000 abitanti il Veneto è la quinta regione italiana in termini di numerosità della popolazione (dopo Lombardia,

Dettagli

RAPPORTO SULLA POPOLAZIONE RESIDENTE

RAPPORTO SULLA POPOLAZIONE RESIDENTE popolazione residente Comune di Sassari 2002 - I residenti nel Comune di Sassari al 31/12/ sono pari a 128.700. Rispetto all'anno precedente è stata registrata una crescita poco significativa, pari a 149

Dettagli

Tab. 1 - POPOLAZIONE RESIDENTE Anno 2003 (valori assoluti e percentuali) PROVINCE E Popolazione al 31/12/03

Tab. 1 - POPOLAZIONE RESIDENTE Anno 2003 (valori assoluti e percentuali) PROVINCE E Popolazione al 31/12/03 La popolazione residente in Liguria nel 2003 risulta pari a 1.577.474 unità. Rispetto al 2002 essa si incrementa di 5.277 unità (+0,3%). Tale incremento è il risultato di andamenti differenziati: mentre

Dettagli

Perché dobbiamo fare più figli? Istantanea sulla realtà demografica italiana

Perché dobbiamo fare più figli? Istantanea sulla realtà demografica italiana erché dobbiamo fare più figli? Istantanea sulla realtà demografica italiana Esperienza di laboratorio Orientamento consapevole Imparare dai dati: la Statistica come strumento della conoscenza ietro Sacco

Dettagli

Lezione II RAPPORTI DI COMPOSIZIONE E COSTRUZIONE DI PIRAMIDI PER ETÀ. Agnese Maria Di Brisco

Lezione II RAPPORTI DI COMPOSIZIONE E COSTRUZIONE DI PIRAMIDI PER ETÀ. Agnese Maria Di Brisco Lezione II RAPPORTI DI COMPOSIZIONE E COSTRUZIONE DI PIRAMIDI PER ETÀ Agnese Maria Di Brisco a.dibrisco@campus.unimib.it Testo di Riferimento: G.A., DEMOGRAFIE, MILANO, MC GRAW-HILL, 2010 - Cap. 2.1 A.

Dettagli

Analisi di contesto Ambito 3

Analisi di contesto Ambito 3 Servizio Studi e Statistica per Analisi di contesto Ambito 3 Comune di Bologna Territorio Dati al 01/01/ Super. Popolazione Densità Ambito 3 140,86 386.663 2745,0 Il territorio dell ambito 3 corrisponde

Dettagli

I principali cambiamenti socio-demografici del Veneto tra i due censimenti

I principali cambiamenti socio-demografici del Veneto tra i due censimenti I principali cambiamenti socio-demografici del Veneto tra i due censimenti 2001 2011 Luca Romano Direttore di Local Area Network 25 settembre 2013 Hotel ViEst - VI IL TREND DELLA POPOLAZIONE Andamento

Dettagli

28 luglio Tabella 1. Popolazione residente al 31 dicembre 2004 e variazioni rispetto al 2003 per provincia

28 luglio Tabella 1. Popolazione residente al 31 dicembre 2004 e variazioni rispetto al 2003 per provincia 28 luglio 2005 Bilancio demografico regionale Anno 2004 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Piemonte risultanti dalle registrazioni anagrafiche nei

Dettagli

PROBLEMATICHE SOCIALI E ANALISI DEI BISOGNI DEL TERRITORIO. Michele Beudò

PROBLEMATICHE SOCIALI E ANALISI DEI BISOGNI DEL TERRITORIO. Michele Beudò IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana PROBLEMATICHE SOCIALI E ANALISI DEI BISOGNI DEL TERRITORIO Michele Beudò FORMAZIONE, LAVORO E SVILUPPO NELL AREA FIORENTINA SUD-EST San Casciano,

Dettagli

Bilancio demografico regionale Anno 2004

Bilancio demografico regionale Anno 2004 Bilancio demografico regionale Anno 2004 28 luglio 2005 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Basilicata risultanti dalle registrazioni anagrafiche degli

Dettagli

Bilancio demografico regionale Anno 2004

Bilancio demografico regionale Anno 2004 Bilancio demografico regionale Anno 2004 28 luglio 2005 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Umbria risultanti dalle registrazioni anagrafiche degli

Dettagli

Scenari demografici per la provincia di Parma al nelle proiezioni del Servizio Statistica della Regione Emilia-Romagna

Scenari demografici per la provincia di Parma al nelle proiezioni del Servizio Statistica della Regione Emilia-Romagna Scenari demografici per la provincia di Parma al nelle proiezioni del Servizio Statistica della Regione Emilia-Romagna La popolazione complessiva al Le proiezioni stimano poco più di 460.000 residenti

Dettagli

Comune di Brescia. Unità di Staff Statistica. Brescia Storia ed evoluzione della popolazione dei comuni della provincia di Brescia

Comune di Brescia. Unità di Staff Statistica. Brescia Storia ed evoluzione della popolazione dei comuni della provincia di Brescia Comune di Brescia Unità di Staff Statistica Brescia 31 Storia ed evoluzione della popolazione dei comuni della provincia di Brescia Una grande provincia 1.169.259 residenti (4) 2% della popolazione italiana

Dettagli

DINAMICA DEMOGRAFICA Popolazione residente al : abitanti. (popolazione legale validata da parte ISTAT) A casa

DINAMICA DEMOGRAFICA Popolazione residente al : abitanti. (popolazione legale validata da parte ISTAT) A casa DINAMICA DEMOGRAFICA 26 Popolazione residente al 31.12.26: 14.463 abitanti (popolazione legale validata da parte ISTAT) Indice di natalità n nati 16 14 12 8 6 4 2 A casa 143 In Strutt. Ospedaliere All'Estero

Dettagli

Bilancio demografico regionale Anno 2004

Bilancio demografico regionale Anno 2004 28 luglio 2005 Bilancio demografico regionale Anno 2004 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Calabria risultanti dalle registrazioni anagrafiche degli

Dettagli

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE La parte dedicata alla popolazione assistibile contiene le principali informazioni di carattere demografico sulla popolazione residente in Provincia di Bolzano: struttura della popolazione e sua distribuzione

Dettagli

Capitolo 3. Popolazione

Capitolo 3. Popolazione Capitolo 3 Variabili e indicatori utilizzati: residente Densità demografica per kmq straniera Saldo migratorio (saldo tra iscritti e cancellati) Saldo naturale Tasso di natalità Tasso di mortalità Composizione

Dettagli

Lezione VI COSTRUZIONE DELLE TAVOLE, FUNZIONI BIOMETRICHE, MISURE DI SINTESI. Agnese Maria Di Brisco

Lezione VI COSTRUZIONE DELLE TAVOLE, FUNZIONI BIOMETRICHE, MISURE DI SINTESI. Agnese Maria Di Brisco Lezione VI COSTRUZIONE DELLE TAVOLE, FUNZIONI BIOMETRICHE, MISURE DI SINTESI Agnese Maria Di Brisco a.dibrisco@campus.unimib.it Testo di Riferimento: G.A., DEMOGRAFIE, MILANO, MC GRAW-HILL, 2010 - Cap.

Dettagli

Bilancio demografico regionale Anno 2004

Bilancio demografico regionale Anno 2004 28 luglio 2005 Bilancio demografico regionale Anno 2004 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente nelle Marche risultanti dalle registrazioni anagrafiche nei

Dettagli

OPEN - Fondazione Nord Est Ottobre 2011

OPEN - Fondazione Nord Est Ottobre 2011 A4. TENDENZE DELLA NATALITÀ E DELLA MORTALITÀ Il saldo naturale del Nord Est è positivo dal 2004; quello dell Italia rimane negativo Il saldo naturale del Nord Est nel periodo 1992-2003 è risultato sempre

Dettagli

ANALISI DEL QUADRO DEMOGRAFICO DELL ASL DI BERGAMO. A cura dell Osservatorio Socio-Sanitario Direzione Sociale ASL di Bergamo

ANALISI DEL QUADRO DEMOGRAFICO DELL ASL DI BERGAMO. A cura dell Osservatorio Socio-Sanitario Direzione Sociale ASL di Bergamo ANALISI DEL QUADRO DEMOGRAFICO DELL ASL DI BERGAMO A cura dell Osservatorio Socio-Sanitario Direzione Sociale ASL di Bergamo Indice delle tavole Note sintetiche a commento dei principali fenomeni osservati...

Dettagli

Dipartimento Trasformazione Digitale U.O. Statistica - Open Data LE CARATTERISTICHE DELL OCCUPAZIONE A ROMA

Dipartimento Trasformazione Digitale U.O. Statistica - Open Data LE CARATTERISTICHE DELL OCCUPAZIONE A ROMA LE CARATTERISTICHE DELL OCCUPAZIONE A ROMA Anno 2017 Indice Le caratteristiche dell a Roma... 4 La base occupazionale secondo il sesso e l età... 4 Il livello di istruzione degli occupati... 8 Pubblicato

Dettagli

Principali dinamiche demografiche

Principali dinamiche demografiche Epidemiologia e popolazione Principali dinamiche demografiche Roma, Università la Sapienza. AIE giovani, 5-6 giugno 2017 Roma, Sapienza. 5 giugno 2017 Nicola Caranci Agenzia Sanitaria e Sociale, Regione

Dettagli

1. La popolazione residente 1

1. La popolazione residente 1 1. La popolazione residente 1 Le analisi contenute nel Bilancio Demografico Nazionale 2 pubblicato dall ISTAT per l anno 2017 evidenziano un numero di residenti in Italia pari a 60.483.973 unità, di cui

Dettagli

Indicatori di sintesi utilizzati per la descrizione della struttura per età della popolazione 1

Indicatori di sintesi utilizzati per la descrizione della struttura per età della popolazione 1 Indicatori Indicatori di sintesi utilizzati per la descrizione della struttura per età della popolazione 1 Anziani per un bambino si ottiene rapportando il numero degli ultrasessantacinquenni a quello

Dettagli

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE La parte dedicata alla popolazione assistibile contiene le principali informazioni di carattere demografico sulla popolazione residente in Provincia di Bolzano: struttura della popolazione e sua distribuzione

Dettagli

NOTA STATISTICA. Numero 1

NOTA STATISTICA. Numero 1 NOTA STATISTICA Numero 1 Maggio 2017 Nota redatta dall'ufficio Statistica Associato Dirigente: Ing. Vincenzo Massaro Respons. Ufficio: Roberto Elefante Esperto Statistico: Carolina Graziani 1 LA POPOLAZIONE

Dettagli

COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO Servizio Aziende e Partecipazioni comunali. Popolazione residente a Faenza anno 2010

COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO Servizio Aziende e Partecipazioni comunali. Popolazione residente a Faenza anno 2010 COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO Servizio Aziende e Partecipazioni comunali Popolazione residente a Faenza anno 2010 Edizione 1/ST/st/05.01.2011 Supera: nessuno Popolazione residente Nel 2010

Dettagli

LA DEMOGRAFIA NEL TERRITORIO DELL ULSS 1 - BELLUNO

LA DEMOGRAFIA NEL TERRITORIO DELL ULSS 1 - BELLUNO LA DEMOGRAFIA NEL TERRITORIO DELL ULSS 1 - BELLUNO La popolazione residente nel 2014 era composta da 59.924 uomini e 64.786 donne per un totale di 124.710 unità, con una proporzione di maschi sul totale

Dettagli

TURISMO RURALE: NUOVE STRATEGIE E

TURISMO RURALE: NUOVE STRATEGIE E 28 giugno 2017 Borgo a Mozzano TURISMO RURALE: NUOVE STRATEGIE E OPPORTUNITÀ Presentazione delle strategie e misure attivate dal Gal MontagnAppennino in materia di turismo GARFAGNANA MEDIA VALLE DEL SERCHIO

Dettagli

Conseguenze sociali della recente evoluzione demografica in Liguria

Conseguenze sociali della recente evoluzione demografica in Liguria Conseguenze sociali della recente evoluzione demografica in Giulia Rivellini Facoltà di Scienze Politiche e Sociali Università Cattolica, Milano giulia.rivellini@unicatt.it 1) Evoluzione della popolazione

Dettagli

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE

1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE La parte dedicata alla popolazione assistibile contiene le principali informazioni di carattere demografico sulla popolazione residente in Provincia di Bolzano: struttura della popolazione e sua distribuzione

Dettagli

Sistema Informativo Statistico DEMOGRAFIA PREVISIONI DELLA POPOLAZIONE NELLE MARCHE

Sistema Informativo Statistico DEMOGRAFIA PREVISIONI DELLA POPOLAZIONE NELLE MARCHE 2012 Sistema Informativo Statistico DEMOGRAFIA PREVISIONI DELLA POPOLAZIONE NELLE MARCHE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 LA POPOLAZIONE MARCHIGIANA ALL'ORIZZONTE DEL 2065 L'Istat ha elaborato e diffuso

Dettagli

L applicativo PRED. Ipotesi evolutive

L applicativo PRED. Ipotesi evolutive L applicativo PRED Il modulo PRE.D. (PREvisioni Demografiche a medio-lungo periodo) integra il sistema di moduli precedentemente prodotti dal Settore Statistico della Regione Piemonte ed intende produrre,

Dettagli

RELAZIONE STATISTICA

RELAZIONE STATISTICA Premessa Le indagini contenute nella presente relazione costituiscono parte integrante alla relazione tecnica del Piano regolatore cimiteriale. I dati sono stati reperiti nel sito dell ISTAT e presso l

Dettagli

1.1 Dati demografici e statistici di sfondo

1.1 Dati demografici e statistici di sfondo 1.1 Dati demografici e statistici di sfondo Sommario 1. Le trasformazioni di carattere demografico 2. La diminuzione delle fasce più giovani 3. I fattori del calo demografico 4. L'invecchiamento della

Dettagli

ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA

ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NELL ATS INSUBRIA - ANNO 2017 A cura di: Direzione Sanitaria - U.O.C. Epidemiologia INTRODUZIONE La demografia (demos = popolazione)

Dettagli

Esercitazione 4: Calcolo e relazioni tra le principali funzioni biometriche delle tavole. Misure di sintesi. Viviana Amati

Esercitazione 4: Calcolo e relazioni tra le principali funzioni biometriche delle tavole. Misure di sintesi. Viviana Amati Esercitazione 4: Calcolo e relazioni tra le principali funzioni biometriche delle tavole. Misure di sintesi. Viviana Amati 13/05/2009 Le funzioni biometriche della tavola di mortalità Nell esercitazione

Dettagli

Dati demografici di base Aldopaolo Palareti

Dati demografici di base Aldopaolo Palareti Dati demografici di base Aldopaolo Palareti La popolazione dell Emilia-Romagna La popolazione emiliana-romagnola era, alla mezzanotte del 31 dicembre 2000, di 4.008.841 abitanti, di cui 1.943.715 maschi

Dettagli

PREVISIONE AL 31/12/2020 DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE IN ETÀ SCOLARE NEL COMUNE DI FAENZA

PREVISIONE AL 31/12/2020 DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE IN ETÀ SCOLARE NEL COMUNE DI FAENZA COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO E POLITICHE EUROPEE Servizio Aziende Comunali, Servizi pubblici e Statistica Edizione 1/FR-ST/fr/21.10.2014 PREVISIONE AL 31/12/2020 DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE

Dettagli

Capitolo 2. Popolazione

Capitolo 2. Popolazione Capitolo 2 Popolazione 2. Popolazione Dinamica della popolazione residente Al 31 dicembre 2012 la popolazione residente in Italia è pari a 59.685.227 unità; rispetto al 1 gennaio 2012 - anno in cui la

Dettagli

2. Popolazione: la popolazione residente

2. Popolazione: la popolazione residente 2. Popolazione: la popolazione residente Dopo due decenni in cui a Roma come in altri grandi comuni del nord la popolazione residente è andata costantemente diminuendo, nel corso del 2003 e del 2004 si

Dettagli

Bilancio demografico regionale Anno 2004

Bilancio demografico regionale Anno 2004 Bilancio demografico regionale Anno 2004 28 luglio 2005 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Molise risultanti dalle registrazioni anagrafiche degli

Dettagli

1. La popolazione residente 1

1. La popolazione residente 1 1. La popolazione residente 1 Le analisi contenute nel Bilancio Demografico Nazionale pubblicato dall ISTAT per l anno 2016 evidenzia un numero di residenti in Italia pari a 60.589.445 unità, di cui 5.047.028

Dettagli

Capitolo. Popolazione

Capitolo. Popolazione 2 Capitolo Popolazione 2. Popolazione Per saperne di più... f f f f Dinamica della popolazione residente ISTAT. Banche dati e sistemi informativi. Roma. http://www.istat.it. ISTAT. Elenco dei comuni al

Dettagli

Popolazione Marineo

Popolazione Marineo Popolazione Marineo 2001-2010 Andamento demografico della popolazione residente nel comune di Marineo dal 2001 al 2010. Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno http://www.tuttitalia.it/sicilia/41-marineo/statistiche/

Dettagli

ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NELL ATS INSUBRIA - ANNO 2016

ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NELL ATS INSUBRIA - ANNO 2016 ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NELL ATS INSUBRIA - ANNO 2016 A cura di: U.O.S. Analisi Statistiche e Flussi Informativi (Direzione Sanitaria - U.O.C. Epidemiologia)

Dettagli

COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO

COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO Popolazione residente a Faenza: l evoluzione degli ultimi anni Sintesi del rapporto La popolazione faentina continua ad essere interessata da importanti mutamenti. L analisi di alcuni fenomeni demografici

Dettagli

Perché dobbiamo fare più figli? Istantanea sulla realtà demografica italiana

Perché dobbiamo fare più figli? Istantanea sulla realtà demografica italiana erché dobbiamo fare più figli? Istantanea sulla realtà demografica italiana Esperienza di laboratorio Orientamento consapevole Imparare dai dati: la Statistica come strumento della conoscenza ietro Sacco

Dettagli

Occupazione e forze lavoro in provincia di Bergamo. Anno 2016

Occupazione e forze lavoro in provincia di Bergamo. Anno 2016 Occupazione e forze lavoro in provincia di. Anno 2016 Servizio Studi della Camera di Commercio di 15/03/2017 OCCUPAZIONE E FORZE LAVORO NEL 2016 A BERGAMO Secondo i dati medi annui provinciali dell indagine

Dettagli

PROFILO DEMOGRAFICO AMBITO 1.2 TRIESTE... 3

PROFILO DEMOGRAFICO AMBITO 1.2 TRIESTE... 3 PROFILO DEMOGRAFICO AMBITO 1.2 TRIESTE... 3 Indice Graf. 1 Mappa popolazione residente nella provincia di Trieste al 1 gennaio 2011... 3 Tab. 1 - Popolazione residente nei comuni, nell ambito distrettuale

Dettagli

Relazione riguardante profilo demografico

Relazione riguardante profilo demografico Relazione riguardante profilo demografico Il profilo demografico è preso in relazione alle fasce di età per il numero di abitanti, per il sesso, per la scolarizzazione e per i flussi migratori (immigrazioni

Dettagli

C omune di B evagna. Statistiche Demografiche. Dati aggiornati al 31 Dicembre 2010

C omune di B evagna. Statistiche Demografiche. Dati aggiornati al 31 Dicembre 2010 C omune di B evagna Statistiche Demografiche Dati aggiornati al 31 Dicembre 2010 Corso Giacomo Matteotti, 58 06031 Bevagna (PG) Tel. 0742-368111 - fax 0742-361647 e-mail: info@comune.bevagna.pg.it Il presente

Dettagli

Posti disponibili per incarichi a tempo determinato docenti scuole secondarie di I grado - provincia di Lucca

Posti disponibili per incarichi a tempo determinato docenti scuole secondarie di I grado - provincia di Lucca A022 Borgo a Mozzano 1 1 31/08/2018 A022 Stazzema 1 12h Camaiore 3 6h A022 Camporgiano 1 1 31/08/2018 A022 Viani 1 1 A022 Motto 1 1 A022 Coreglia 1 1 31/08/2018 A022 Bagni di Lucca 1 16h Barga 2h 31/08/2018

Dettagli