Workshop 13 aprile 2011, Roma. Filiere corte. Quale impatto sul mondo produttivo e sulla società. Silvio Franco Università della Tuscia, CURSA
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1 Workshop 13 aprile 2011, Roma Filiere corte. Quale impatto sul mondo produttivo e sulla società RISULTATI DEL PROGETTO FILIERA CORTA Silvio Franco Università della Tuscia, CURSA
2 Il progetto Filiere corte Obiettivi principali: 1. ampliare il quadro conoscitivo sulle filiere corte; 2. individuare le aree di impatto economico, sociale e ambientale di queste forme di commercializzazione dei prodotti agroalimentari; 3. valutare le caratteristiche di una forma rilevante di filiera corta attraverso un indagine diretta su produttori e consumatori; 4. fornire indicazioni al legislatore su come promuovere lo sviluppo delle filiere corte
3 Metodologia della ricerca
4 Fase 1. Quadro conoscitivo delle filiere corte Analisi della normativa Analisi della letteratura Analisi dell offerta Chiave territoriale Chiave settoriale Caratteristiche aziendali Distribuzione territoriale Analisi della legislazione vigente a livello nazionale e locale Rassegna della letteratura internazionale - in chiave settoriale, per individuare le diverse tipologie di filiere corte; - in chiave territoriale, per individuare le aree di impatto delle varie forme di filiera corta Analisi dell offerta a livello nazionale e locale (aziende che vendono in forma diretta i propri prodotti) per determinare - la loro caratterizzazione in termini strutturali e produttivi - la loro distribuzione e concentrazione territoriale
5 2. Analisi qualitativa impatto delle filiere corte Aree di impatto Tipologie Ambiental e Sociale Economica Farmers Market Vendita diretta Gruppi d acquisto Sostenibilità dei Farmers Market Dalla lettura territoriale sono state individuate le aree di impatto (ambientale, sociale, economica) e la loro natura (positiva, negativa) ed entità (scarsa, media, elevata) per le tre diverse tipologie di filiera corta evidenziate dalla lettura settoriale: Farmers market (mercati contadini) Vendita diretta (in azienda o con punto vendita esterno) Gruppi di acquisto (GAS)
6 Aree di impatto Contributo alla sostenibilità
7 Aree di impatto Contributo alla sostenibilità
8 Aree di impatto Contributo alla sostenibilità
9 3. Indagine diretta sui Farmers Market Mappatura mercati Metodologia d indagine Piano della rilevazione dei FM: Selezione casi studio Intervista organizzatori Questionari produttori Questionari consumatori - mappatura nazionale (943) Tipologie mercati - selezione casi di studio (13) Risultati indagine Strumenti di rilevazione dei dati: Organizzatore mercato: intervista in profondità; Produttori: questionario Produttori (158 interviste) Consumatori: questionario Consumatori (458 interviste)
10 Tipologie di Farmers Market Da osservazione e interviste agli organizzatori si sono prodotte delle schede mercati sulla base delle quali sono state distinte tre tipologie: - Mercati piccoli/in avvio: frequenza settimanale - Mercati grandi: frequenza (quasi) giornaliera - Mercati alternativi: frequenza (mediamente) bisettimanale (week-end) Tipologia FM Sede Numero Produttori Consumatori Piccoli/in avvio Grandi Alternativi Padova, Vetralla (VT) S. Giovanni Valdarno (AR) Milano, Torino, Bari Montevarchi (AR), Taranto Roma-Circo Massimo Bologna, Urbino/Fano (PU) Roma-Testaccio Pontecagnano (SA) Totale
11 Caratteristiche dei produttori Distanza dal mercato: Piccoli (media): 20 km, Grandi: 50km, Alternativi: 72km Prodotti venduti Mercati Piccoli Mercati Grandi Mercati Alternativi Prodotti commercializzati: (percentuale di produttori che vendono la tipologia di prodotti) Frutta 45% 25% 29% Ortaggi 50% 29% 20% Trasformati del latte 15% 26% 13% Trasformati vegetali 15% 14% 36% Altro (uova, erbe, dolci, ) 20% 32% 40% Offerta di prodotti biologici (superficie certificata delle aziende): Piccoli: 16%, Grandi 34%, Alternativi 50% Altri canali di vendita dei prodotti:
12 Opinioni dei produttori Motivazione della partecipazione ai mercati: Volontà di far conoscere i propri prodotti (più della metà dei produttori) Valorizzazione della qualità dei prodotti aziendali sul mercato Forte sollecitazione da parte delle associazioni di categoria (solo Piccoli) Aumento del prezzo di vendita citato da pochissimi produttori Aspetti negativi: insoddisfazione per la scarsa visibilità e pubblicità del mercato, problematiche organizzative Aspetti positivi: rapporto con i consumatori, diverso nelle varie tipologie di mercati Argomenti di conversazione con i consumatori:
13 Caratteristiche dei consumatori Profilo demografico dei clienti donne di età matura livello di istruzione superiore famiglie di piccola dimensione (media 2,7 componenti) con pochi bambini Età: Piccoli (60 anni), Grandi (56), Alternativi (47*) * Elevata significatività statistica Titolo di studio:
14 Opinioni dei consumatori Profilo di consumo Budget per la spesa alimentare: spesso inferiore a 100 /settimana Spesa media (per ogni visita): da 13 nei Piccoli a 25 negli Alternativi Altri luoghi di spesa: Motivazioni: - prioritaria e generalizzata: ricerca di prodotti freschi, di qualità e del territorio - nei Piccoli e Grandi: volontà di risparmiare - negli Alternativi: salvaguardia dell ambiente - nei Piccoli: localizzazione del mercato vicino ai luoghi frequentati Aspetti positivi: qualità dei prodotti Aspetti negativi: organizzazione degli spazi e delle strutture dove si svolge il mercato
15 Dalle evidenze dell indagine alle azioni di promozione delle filiere corte Mercati diversi per produttori diversi per consumatori diversi Localizzazione (città, zona) Dimensione (numero partecipanti) Frequenza (settimanale, week-end, giornaliero) Organizzazione (attività connesse, parcheggio) Comunicazione (messaggi, media) Dimensione aziendale Distanza dal mercato Tipologia dell offerta (prodotti, quantità, biologico) Altri canali di vendita Motivazioni per la partecipazione Profilo demografico (età, istruzione) Profilo di consumo (spesa media, altri negozi) Motivazioni per la frequentazione
16 Politiche locali (coordinate) per mercati locali (efficienti) - Local Market oriented: Filiere corte come generatrici di esternalità positive (economiche, ambientali, sociali) - Supply oriented: Filiere corte come strumento di promozione e valorizzazione del tessuto produttivo locale - Demand oriented: Filiere corte come risposta alle esigenze (espresse o implicite) dei consumatori locali Indicazioni per il legislatore?
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