I.T.I.S. E. FERMI _ MODENA

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1 I.T.I.S. E. FERMI _ MODENA Programma svolto del corso di Analisi Chimica, Elab. Dati e Laboratorio Classe 3^C a.s Docenti: Giorgia Messori, Claudia Tacconi I l libro di testo utilizzato è stato : Chimica Analitica_ A. Crea L. Falchet Dispense di laboratorio : Laboratorio di chimica analitica_luisa Capitani Sono state svolte le unità didattiche : UD1, UD2, UD3, UD7, UD8 (p ),ud9, UD10, UD11, UD12, UD13, UD14, UD15 (p ; p ), UD16 (p ), UD17 (p ; ), UD18,19,20 (solo i saggi svolti nelle dispense) ANALISI CHIMICA PARTE TEORICA 1. Concetti e linguaggio della chimica di base [ UD1, UD2]: nomenclatura chimica (ossidi, idrossidi,acidi, sali, idracidi, idruri, perossidi); dissociazione ionica e ionizzazione di un composto molecolare; reazioni di precipitazione, acido- base (in forma molecolare e in forma ionica). 2. Soluzioni [UD2]: Definizione di soluzione e caratteristiche dei solventi; momento di dipolo e costante dielettrica; solubilità ed influenza della temperatura; caratteristiche chimico-fisiche dell acqua ed interazioni soluto-solvente; elettoliti e non elettroliti; espressioni della concentrazione (molarità. normalità, %m/m, %m/v, %V/V, ppm, frazione molare) e calcoli per la preparazione di soluzioni. 3. Ossidoriduzioni [UD1, UD2]: definizione e calcolo del numero di ossidazione (composti inorganici ed organici); definizione di ossidazione, riduzione, ossidante, riducente; reazioni di ossidoriduzione e loro bilanciamento (metodo delle semireazioni complete in forma ionica e metodo del numero di ossidazione); reazioni di dismutazione. Calcoli stechiometrici: coefficienti stechiometrici, calcolo delle quantità di reagenti e di prodotti a reazione completa, calcolo del reagente limitante, calcolo della resa di una reazione. 4. Analisi qualitativa [dispense e UD18, UD19, UD20]: elettroliti forti e deboli; precipitazione e solubilità di composti ionici; riconoscimento di anioni e cationi per via secca e umida con saggi specifici; cenni sulla ricerca sistematica dei cationi. 5. Equilibri ionici in soluzione [UD7, UD8, UD12]: acidi e basi; costruzione teorica di curve di titolazione acido-base(forti e deboli, mono e poliprotici); curva di titolazione in funzione del ph; criteri di titolabilità; indicatori acido-base: caratteristiche relative soprattutto agli equilibri acido-base, scelta in funzione del sistema analizzato; 6. Il lavoro con i dati sperimentali UD3: Concetto di misura; Portata e sensibilità di uno strumento; Misura della massa e del volume; Incertezza delle misure, errore assoluto, errore relativo e percentuale, valore medio di una serie di misure, incertezza del valore medio. Deviazione standard, limite di accettabilità di una misura, t di student. Il metodo analitico: dal campione al risultato. 7. Analisi quantitativa Analisi gravimetrica: [UD10 e dispense] generalità; apparecchiature e tecniche operative; formazione del precipitato; filtrazione e lavaggio; essiccamento e calcinazione; Esempi ed esercizi applicativi. Analisi volumetrica: [UD11 e dispense] fasi operative, preparazione e standardizzazione delle soluzioni; curve di titolazione e calcolo teorico per punti Acidimetria e alcalimetria [UD12 e dispense] curve di titolazione di acidi forti e basi forti; di acidi e basi forti con acidi e basi deboli mono e poliprotici. Esempi ed esercizi applicativi. Argentometria [UD13 e dispense] costante di equilibrio e prodotto di solubilità, fattori che influenzano l equilibrio di precipitazione, precipitazione frazionata, metodo di Mohr, metodo di Volhard diretto e indiretto. Esempi ed esercizi applicativi. Complessometria [UD14, UD15 e dispense] reazioni di complessazione, composti di coordinazione e loro impieghi analitici, nomenclatura, costante di formazione; equilibri di complessazione; tipi di leganti e loro stabilità, acido etilendiamminotetraacetico (EDTA), influenza di equilibri multipli nella formazione del complesso Me-EDTA, curva di titolazione in funzione del ph e della k f, indicatori metallocromici e loro principali caratteristiche; durezza delle acque e parametri ad essa collegati. Esempi ed esercizi applicativi. Ossidimetria (permanganatometria e iodometria) [UD16, UD17 e dispense] definizione di potenziali elettrodici, elettrodo standard a idrogeno, forza ossidante e forza riducente, costruzione ed utilizzo della serie elettrochimica, forza elettromotrice di una pila, reazione di cella, equazione di Nernst. Ossidanti, Riducenti e loro applicazione pratica: reazioni caratteristiche del permanganato di potassio in diversi ambienti, reazioni parallele e di degradazione.reazioni implicate nella standardizzazione. Esempi ed esercizi applicativi. Reazioni caratteristiche dello iodio come titolante diretto o indiretto. Reazioni parallele e di degradazione. Reazioni implicate nella standardizzazione. Esempi ed esercizi applicativi.

2 ANALISI CHIMICA PARTE TEORICA ED APPLICAZIONI IN LABORATORIO 1.OPERAZIONI DI BASE E STRUMENTI DELL ANALISI CHIMICA 2.ANALISI CHIMICA QUALITATIVA relative ESPERIENZA 1 Determinazione della solubilità dei composti ionici in acqua preparazione di una soluzione di un catione a concentrazione nota; reazioni di uno o due cationi per alunno con quattordici soluzioni degli anioni; raccolta dei risultati sperimentali di tutta la classe; passaggio dalla tabella delle osservazioni macroscopiche (miscugli omogenei ed eterogenei) alla tabella delle solubilità dei composti ionici in acqua; scrittura delle reazioni chimiche coinvolte in forma ionica; regole di solubilità in acqua che si desumono dalla tabella. ESPERIENZA 2 Determinazione della solubilità dei composti ionici poco solubili in acqua in acido forte Reazioni di alcuni composti poco solubili in acqua con acido nitrico; raccolta dei risultati sperimentali di tutta la classe; scrittura delle reazioni chimiche coinvolte in forma ionica; regole di solubilità in acido forte che si desumono dalla tabella. ESPERIENZA 3 Identificazione di un catione Applicazione dei risultati sperimentali ottenuti nelle Esp. 1 e 2 per l identificazione di un catione incognito in soluzione acquosa. ESPERIENZA 4 Identificazione e separazione di una miscela (quattro) di cationi Applicazione dei risultati sperimentali ottenuti nelle Esp. 1 e 2 per l identificazione di una terna di cationi in soluzione acquosa e successiva loro separazione. Saggi di riconoscimento di cationi sulla sostanza solida iniziale Saggi alla fiamma per i cationi: litio, calcio, stronzio, bario, rame, sodio potassio. Saggio per lo ione ammonio con idrossido di sodio. (Saggio per lo ione cromico con diossido di piombo e idrossido di sodio: dimostrativa). (Saggio per lo ione manganoso con diossido di piombo e acido solforico: dimostrativa). (Saggio per lo ione ferrico, rameico: dimostrativa) Saggi di riconoscimento di anioni sulla sostanza solida iniziale Saggi per lo ione carbonato: a) con acido cloridrico concentrato; b) con acido cloridrico diluito e idrossido di bario. Saggio per lo ione acetato con solfato acido di potassio. Saggi per lo ione solfuro: a) con solfato acido di potassio; b) con acetato piomboso e acido cloridrico. Saggio per lo ione nitrato con Lega di Devarda e idrossido di sodio, sia in assenza che in presenza dello ione ammonio nella sostanza iniziale. Saggi di riconoscimento di anioni sulla soluzione alcalina Quando è necessario preparare la soluzione alcalina e perché. Modalità di preparazione della soluzione alcalina e reazioni che avvengono. Saggio per gli ioni cloruro, bromuro e ioduro con acido nitrico e argento nitrato. Saggio per gli ioni bromuro e ioduro con acido acetico, acqua di cloro e cicloesano. Saggio per lo ione solfato con acido nitrico e di cloruro di bario. Saggio per lo ione ossalato con acido acetico e di cloruro di calcio e prova di conferma con acido solforico e permanganato di potassio. Saggio per lo ione fosfato con acido nitrico, ammonio nitrato e molibdato di ammonio. ESPERIENZA 5 Identificazione di un composto Applicazione dei risultati sperimentali ottenuti nelle Esp. 1 e 2 e dei saggi dei cationi e degli anioni sulla sostanza iniziale per l identificazione del catione e dell anione presenti in un composto solido incognito.

3 ESPERIENZA 6 (analisi fiscale) Identificazione di un miscuglio formato da più composti Applicazione dei risultati sperimentali ottenuti nelle Esp. 1 e 2 e dei saggi dei cationi e degli anioni sulla sostanza iniziale e sulla soluzione alcalina per l identificazione dei catione e degli anioni presenti in un miscuglio di più composti solidi incogniti. 3.STRUMENTAZIONE DI BASE PER L ANALISI CHIMICA QUANTITATIVA Libro di testo: UD 10,11 Come lavorare in laboratorio, pag.299 e pag,325 Bilancia analitica: caratteristiche e modalità d uso di una bilancia analitica di tipo elettronico. Essiccatore: funzione, modalità d uso, pulizia e manutenzione. Vetreria tarata e graduata: caratteristiche, modalità d uso e manutenzione Stufa e forno a muffola: funzione e modalità d uso. 4.ANALISI CHIMICA QUANTITATIVA GRAVIMETRICA Libro di testo: UD 10, Analisi gravimetrica, pag. 299 Principio generale di un analisi gravimetrica. Classificazione: analisi per volatilizzazione, analisi per precipitazione. Tecnica operativa generale di un analisi chimica quantitativa gravimetrica: taratura a massa costante del recipiente vuoto, procedimento analitico, taratura a massa costante del recipiente pieno, calcoli finali. ESPERIENZA 7 Determinazione dell acqua di cristallizzazione di un composto idrato Applicazione di un metodo di analisi quantitativa gravimetrica per volatilizzazione. Risultato espresso come: % m/m di acqua nel composto idrato. ESPERIENZA 7a Determinazione dei solfati come solfato di bario Applicazione di un metodo di analisi quantitativa gravimetrica per precipitazione, con filtrazione su carta e successivo incenerimento e calcinazione in crogiolo. Risultato espresso come: massa (g) di ione solfato nel volume totale di soluzione in esame (250 ml). ANALISI CHIMICA QUANTITATIVA VOLUMETRICA Libro di testo: UD 11, Analisi volumetrica, pag. 325 Principio generale di un analisi volumetrica; definizione di: titolazione, soluzione titolante, soluzione titolata. Classificazione in base al tipo di reazione: acidimetria, alcalimetria, argentometria, complessometria, permanganometria, iodometria. Requisiti che deve possedere una reazione chimica per essere utilizzata in analisi volumetrica. Tecnica operativa generale di un analisi chimica quantitativa volumetrica: preparazione della soluzione titolante, preparazione della soluzione del campione (soluzione titolata) scelta di un indicatore che segnala la fine della titolazione, esecuzione della titolazione, calcoli finali. Modalità di preparazione delle soluzioni titolanti: soluzioni a titolo approssimato da standardizzare successivamente, soluzioni cosiddette Normex preparate con fiale già predosate, soluzioni a titolo esattamente noto o soluzioni di standard primari. Requisiti che deve possedere una sostanza chimica per essere classificata come standard primario o sostanza madre. Come si eseguono i calcoli per determinare la massa di standard primario da pesare per eseguire la standardizzazione di una soluzione a titolo approssimato: esempio con standard primario carbonato di sodio per la standardizzazione di una soluzione di acido cloridrico circa 0,1 M. Come si eseguono i calcoli per determinare la Molarità accurata e il fattore di correzione di una soluzione in base ai dati sperimentali di una titolazione: esempio della standardizzazione di una soluzione di acido cloridrico 0,1 M con standard primario carbonato di sodio. Come si redige una relazione tecnica di un esperienza di analisi volumetrica.

4 5.TITOLAZIONI ACIDO - BASE Libro di testo: UD 12, Curve di titolazione e indicatori acido-base, pag. 341 alla costruzione di una curva di titolazione al computer con foglio elettronico Excel Costruzione sperimentale di una curva di titolazione: modalità d uso di un ph-metro con elettrodo a vetro, operazione di taratura con soluzioni tampone a ph noto, operazione di aggiunta del titolante in base alla variazione di ph. Utilizzo del foglio elettronico Excel per la costruzione di una curva di titolazione da misure sperimentali. Come si determina graficamente sulla curva di titolazione il volume di titolante e il ph al punto equivalente. Costruzione sperimentale di alcune curve di titolazione per via potenziometrica. Come si effettua la scelta dell indicatore acido-base sulla curva di titolazione. ESPERIENZA 8A Titolazione di una soluzione di acido cloridrico circa 0,1 M con NaOH normex M Titolazione potenziometrica e costruzione della curva di titolazione (programma di chimica fisica) ESPERIENZA 8B Titolazione di una soluzione di acido acetico circa 0,1 M con NaOH normex M Titolazione potenziometrica e costruzione della curva di titolazione (programma di chimica fisica) ESPERIENZA 9 Preparazione e standardizzazione di una soluzione di idrossido di sodio circa 0,1 M Standard primario: ftalato acido di potassio solido. Scelta dell indicatore acido-base effettuata analizzando la curva di titolazione fornita in fotocopia dall insegnante; indicatore utilizzato: timolftaleina. Risultato espresso come: Molarità accurata (mol/l) e fattore di correzione della soluzione di idrossido di sodio. ESPERIENZA 10 Determinazione dell acido solforico Campione in esame: soluzione di acido solforico circa 0,05 M. Soluzione titolante: idrossido di sodio 0,1 M a titolo noto (Esp. 11). Scelta dell indicatore acido-base effettuata analizzando la curva di titolazione costruita sperimentalmente da alcuni alunni; indicatore utilizzato: metilarancio o verde di bromocresolo o rosso metile o fenolftaleina o timolftaleina. Risultato espresso come: massa (g) di ione acido solforico nel volume totale di soluzione in esame (250 ml). ESPERIENZA 11 Preparazione e standardizzazione di una soluzione di acido cloridrico circa 0,1 M Standard primario: carbonato di sodio solido. Scelta dell indicatore acido-base effettuata analizzando la curva di titolazione riportata sul libro di testo a pag. 235; indicatore utilizzato: verde di bromocresolo. Risultato espresso come: Molarità accurata (mol/l) e fattore di correzione della soluzione di acido cloridrico. ESPERIENZA 12 Determinazione di una sostanza basica (idrossimetilamminometano) Campione in esame: ogni alunno ha ricevuto una sostanza nota di massa incognita con le seguenti caratteristiche: sostanza a carattere acido o basico mono o polifunzionale con diversi criteri di titolabilità. Soluzione titolante: acido cloridrico 0,1 M a titolo noto (Esp. 13), oppure idrossido di sodio 0,1 M a titolo noto (Esp. 11). Scelta dell indicatore acido-base effettuata costruendo sperimentalmente la curva di titolazione con un ph-metro; indicatore utilizzato: diversi indicatori acido-base. Risultato espresso come: massa (g) di sostanza in esame nel volume totale di soluzione in esame (250 ml). ESPERIENZA 13 Determinazione di acidi incogniti in prodotti commerciali (acido citrico, acido lattico, acido tartarico, acido acetico) Campione in esame: prodotti commerciali Soluzione titolante: idrossido di sodio 0,1 M a titolo noto Scelta dell indicatore acido-base effettuata analizzando la curva di titolazione Risultato espresso come: massa (g) di acido in 250 ml, %m/v ESPERIENZA 14 _AREA DI PROGETTO_(a) Determinazione del grado di acidità, indice di rifrazione, densità dell aceto balsamico; (b) Determinazione dell'anidride solforosa libera e totale negli aceti di vino con metodo iodimetrico. (a) Campioni in esame: aceto balsamico, aceto di vino. Soluzione titolante: idrossido di sodio 0,1 M a titolo noto Scelta dell indicatore acido-base effettuata in base all acido principale presente nel prodotto in esame; indicatore utilizzato: fenolftaleina. Risultato espresso come: aceto: grado di acidità (massa (g) di acido acetico in 100 ml di aceto) Utilizzo del rifrattometro: IDR in valore assoluto (b) Campioni in esame: aceto di vino. Soluzione titolante: iodio 0,1 N a titolo noto Risultato espresso come: aceto: massa di anidride solforosa nel campione (mg/l)

5 6. TITOLAZIONI ARGENTOMETRICHE Libro di testo: UD 13, Curve di titolazione e indicatori, pag. 403 Principio generale di un analisi argentometrica. Determinazione del punto finale di una titolazione argentometrica: metodo di Mohr, metodo di Volhard diretto e indiretto. ESPERIENZA 15 Preparazione e standardizzazione di una soluzione di argento nitrato circa 0,1 M Metodo di Mohr diretto Standard primario: cloruro di sodio solido. Indicatore utilizzato: cromato di potassio, in ambiente neutro o debolmente basico. Risultato espresso come: Molarità accurata (mol/l) e fattore di correzione della soluzione di argento nitrato. ESPERIENZA 16 Preparazione e standardizzazione di una soluzione di tiocianato di potassio circa 0,1 M Metodo di Volhard diretto Standard secondario: soluzione di argento nitrato 0,1 M a titolo noto. Indicatore utilizzato: allume ferrico, in ambiente acido per acido nitrico. Risultato espresso come: Molarità accurata (mol/l) e fattore di correzione della soluzione di tiocianato di potassio. ESPERIENZA 17 Determinazione dei cloruri Metodo di Mohr diretto Campione in esame: massa nota di un miscuglio contenente cloruro di sodio. Soluzione titolante: argento nitrato 0,1 M a titolo noto. Indicatore utilizzato: cromato di potassio, in ambiente neutro o debolmente basico. Risultato espresso come: grammi di ione cloruro nel campione in esame. ESPERIENZA 18 Determinazione dei cloruri Metodo di Volhard indiretto Campione in esame: massa nota di un miscuglio contenente cloruro di sodio. Soluzioni titolanti: argento nitrato 0,1 M a titolo noto e tiocianato di potassio 0,1 M a titolo noto. Indicatore utilizzato: allume ferrico, in ambiente acido per acido nitrico ed in presenza di etere etilico. Risultato espresso come: %in massa di ione cloruro nel volume totale di soluzione in esame. 7.TITOLAZIONI COMPLESSOMETRICHE CON EDTA Libro di testo: UD 15, Curve di titolazione e indicatori, pag. 445 Principio generale di un analisi complessometrica con EDTA. Determinazione del punto finale di una titolazione complessometrica: indicatori metallocromici. ESPERIENZA 19 Preparazione e standardizzazione di una soluzione di EDTA circa 0.02M Standard primario: zinco metallico solido. Indicatore utilizzato: Nero Eriocromo T (NET), in ambiente tamponato a ph 10. Risultato espresso come: Molarità accurata (mol/l) e fattore di correzione della soluzione di EDTA. ESPERIENZA 20 Determinazione del rame (ico) Campione in esame: soluzione di ioni rameici circa 0,03 M. Soluzione titolante: EDTA 0,02 M a titolo noto (Esp. 15). Indicatore utilizzato: PAN, in ambiente debolmente acido per acido acetico Risultato espresso come: massa (g) di ione rameico nel volume totale di soluzione in esame (250 ml). ESPERIENZA 21 Determinazione della durezza di un acqua Durezza totale Campioni in esame: acque minerali in bottiglia e acqua dell acquedotto di Modena. Soluzione titolante: EDTA 0,02 M a titolo noto (Esp.15). Indicatore utilizzato: Nero Eriocromo T (NET) oppure compresse indicatore-tampone Merck (NET+rosso metile+ammonio cloruro), in ambiente tamponato a ph 10. Risultato espresso come: gradi Francesi. Durezza permanente Campione in esame: acque minerali in bottiglia e acqua dell acquedotto di Modena.

6 Soluzione titolante: EDTA 0,02 M a titolo noto Indicatore utilizzato: Nero Eriocromo T (NET) oppure compresse indicatore-tampone Merck (NET+rosso metile+ammonio cloruro), in ambiente tamponato a ph 10. Risultato espresso come: gradi Francesi. Durezza temporanea Campione in esame: acque minerali in bottiglia e acqua dell acquedotto di Modena. Determinata sottraendo dal valore di durezza totale il valore della durezza permanente. Risultato espresso come: gradi Francesi. ESPERIENZA 22 Determinazione del Manganese con metodo della retrotitolazione Campioni in esame: soluzione di Mn 2+ (da diluire in modo opportuno) Soluzione titolante: EDTA 0,02 M a titolo noto e ione Zinco a titolo noto. Indicatore utilizzato: Nero Eriocromo T (NET), in ambiente tamponato a ph 10. Risultato espresso come: massa (g) di ione manganoso nel volume totale di soluzione. 8. TITOLAZIONI PERMANGANOMETRICHE Libro di testo: UD 17, Curve di titolazione e indicatori redox, pag. 498 Libro di testo pag.523 Principio generale di un analisi ossidimetrica. Analisi volumetrica con permanganato di potassio (permanganometria): equilibri redox del permanganato di potassio in ambiente fortemente acido, fortemente basico, neutro o debolmente acido o basico; titolazioni in ambiente fortemente acido: rilevazione del punto di fine titolazione (sistema autoindicante), reagente acido utilizzato. Modalità di preparazione di una soluzione acquosa di permanganato di potassio. Classificazione delle altre titolazioni ossidimetriche: iodimetria, iodometria, dicromatometria, cerimetria, bromatometria ESPERIENZA 23 Preparazione e standardizzazione di una soluzione di permanganato di potassio circa 0,1 N Standard primario: ossalato di sodio solido. Indicatore utilizzato: permanganato di potassio autoindicante, in ambiente nettamente acido per acido solforico. Risultato espresso come: Normalità accurata (eq/l) e fattore di correzione della soluzione di permanganato di potassio. ESPERIENZA 24 Determinazione del ferro Campione in esame: massa incognita di ferro(ii) ammonio solfato esaidrato Soluzione titolante: permanganato di potassio 0,1 N a titolo noto (Esp. 23). Indicatore utilizzato: permanganato di potassio autoindicante, in ambiente nettamente acido per acido solforico 2M e acido fosforico. Risultato espresso come: massa (g) di ione ferroso nel volume totale di soluzione in esame (250 ml). ESPERIENZA 24 bis Determinazione del ferro con riduzione iniziale: metodo di Zimmermann Campione in esame: massa incognita di ferro(ii) ammonio solfato esaidrato Soluzione titolante: permanganato di potassio 0,1 N a titolo noto (Esp. 23). Soluzione di SnCl 2 e HgCl 2 e soluzione di Zimmermann (MnSO 4 + H 3PO 4 + H 2SO 4) Indicatore utilizzato: permanganato di potassio autoindicante Risultato espresso come: massa (g) di ione ferroso nel volume totale di soluzione in esame (250 ml). ESPERIENZA 25 Determinazione del titolo dell'acqua ossigenata commerciale Campioni in esame: acqua ossigenata al 3%vol (da prelevare e diluire in modo opportuno) Soluzione titolante: permanganato di potassio 0,1 N a titolo noto (Esp. 23). Indicatore utilizzato: permanganato di potassio autoindicante, in ambiente nettamente acido per acido solforico 2M. Risultato espresso come: volumi di ossigeno liberato in 100 ml di campione ESPERIENZA 26 Determinazione dei persolfati: Metodo della retrotitolazione Campioni in esame: massa incognita di persolfato d'ammonio (da diluire in modo opportuno) Soluzione titolante: permanganato di potassio 0,1 N a titolo noto (Esp. 23) e ossalato di sodio 0,1 N a titolo noto (esp.23). Indicatore utilizzato: permanganato di potassio autoindicante, in ambiente nettamente acido per acido solforico 2M. Risultato espresso come: grammi di ione persolfato in 250 ml.

7 9. TITOLAZIONI IODOMETRICHE Libro di testo: UD 17, Curve di titolazione e indicatori redox, pag. 498 Libro di testo Principio generale dell'analisi iodometrica. Modalità di preparazione di una soluzione acquosa di tiosolfato di sodio. Sistema iodio/ioduro. Preparazione e proprietà della salda d'amido. ESPERIENZA 27 Preparazione e standardizzazione di una soluzione di tiosolfato di sodio circa 0,05M Standard primario: iodato di potassio. Indicatore utilizzato: salda d'amido in ambiente acido per acido cloridrico. Risultato espresso come: Normalità accurata (eq/l) e fattore di correzione della soluzione di tiosolfato di sodio. ESPERIENZA 28 Determinazione del rame Campione in esame: massa incognita di rame(ii) solfato pentaidrato Soluzione titolante: tiosolfato di sodio 0,05 N a titolo noto (Esp. 26). Indicatore utilizzato: salda d'amido in ambiente prima ammoniacale poi acido per acido acetico con aggiunta di ioduro in eccesso. Risultato espresso come: massa (g) di ione rameico nel volume totale di soluzione in esame. PROGETTI PER L ARRICCHIMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA: Si riportano di seguito le attività svolte: Area di progetto: Attività di approfondimento Partecipazione alle seguenti conferenze Visite ACETO BALSAMICO (interclasse sulle terze): prevede l acquisizione della metodologia analitica, sia teorica sia pratica, per l analisi dell aceto balsamico Gli obiettivi di questa esperienza sono stati: organizzazione del laboratorio per la gestione dell'elevato numero di campioni (raccolta dati, gestione calcoli, rintracciabilità, ricerca bibliografica mirata); ottimizzazione del metodo analitico e del lavoro di gruppo; approfondimento e discussione delle difficoltà riscontrate; presentazione dei risultati. <ACETUM> progetto e-twinning Tale progetto ha permesso di stabilire legami di amicizia tra colleghi (alunni, insegnanti) di diverse nazionalità, di creare e/o migliorare la coscienza europea degli alunni e insegnanti, di ampliare l'orizzonte culturale e linguistica degli alunni. Migliorare le abilità pratiche nell'ambito della chimica. Migliorare la capacità di lavorare in gruppo. Seminario La lezione di Primo Levi, chimico e scrittore, relatore Prof. Luigi Dei del Dipartimento di Chimica dell Università di Firenze. Il seminario affianca con rara efficacia argomenti chimici alle esperienze personali e alle riflessioni dello scrittore nel corso del suo internamento nei lager. Laboratorio didattico presso il Dipartimento di Chimica dell Università di Modena e Reggio Emilia: sono state proposte due esperienze didattiche (Metodi chimici per la rilevazione delle impronte digitali e di tracce ematiche latenti e Indagini chimiche su materiali cartacei storici e moderni) che gli studenti hanno svolto sotto la supervisione di docenti universitari. Conferenza in classe del Prof. Baraldi Pietro In occasione della settimana Fabbriche Aperte visita allo stabilimento della ditta Ferro di Fiorano: ruolo della chimica nella società le insegnanti del corso: i rappresentanti di classe: Giorgia Messori Claudia Tacconi Modena il

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