Dalla teoria alla pratica: Disturbo oppositivo provocatorio e della condotta.
|
|
- Franca Lorenzi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate S.C Neuropsichiatria Infantile Direttore Dott.ssa Armida Lazzeri Dalla teoria alla pratica: Disturbo oppositivo provocatorio e della condotta. Dott.ssa Erika Innocenti Dott.ssa Rachele D Aparo
2 Aggressività Intesa come tendenza costante ad un azione o reazione aggressiva, impulso spontaneo, manifestazione della forza vitale che può trasformarsi in grinta Aggressività come dimensione normale della psiche DIVERSO Violenza uno degli esiti possibili dell aggressività Risulta necessario quindi interrogarsi sull INTENZIONALITA poiché un comportamento apparentemente aggressivo può in realtà avere motivazioni diverse dal desiderio di danneggiare altri
3 MODELLI A CONFRONTO MODELLO PSICOANALITICO: Secondo la teoria duale degli istinti di Freud nell essere umano sarebbero attivi fin dalla nascita due tipi di istinti: l istinto di vita, Eros, che guida la persona alla ricerca del piacere al soddisfacimento dei propri desideri e l istinto di morte, Thanatos, che dirigerebbe l individuo verso l autodistruzione. La lotta antagonista tra Eros e Thanatos è causa di conflitti intrapsichici che possono essere risolti spostando la forza distruttiva verso un altra persona. L aggressione sarebbe quindi una caratteristica ineliminabile della natura umana e non sarebbe completamente controllabile dalla persona. MODELLO FRUSTRAZIONE: Secondo Dollard l'intensità dell'istigazione all'aggressività varia in proporzione diretta alla quantità della frustrazione, in funzione dell intensità dell'istigazione alla risposta frustrata, del grado di interferenza con la risposta frustrata e del numero delle risposte frustrate. MODELLO ETOLOGICO: Secondo l etologo Lorenz l organismo accumula continuamente energia aggressiva che verrà liberata in funzione di quanta ne è stata accumulata e dello stimolo che la elicita. Il comportamento aggressivo sarebbe quindi un istinto funzionale alla sopravvivenza della specie favorendo il membro più forte e maggiormente adattato all ambiente. Lorenz sostiene che non si può eliminare l aggressività, ma che si può incanalarla verso forme di scarica non pericolose come attività sportive, artistiche, ecc. MODELLO COGNITIVO-NEOASSOCIAZIONISTA: Secondo Berkowitz gli antecedenti delle condotte aggressive devono essere rintracciati in tutte quelle situazioni di dolore, di malessere e di dispiacere cui un individuo può andare incontro.
4 Trasgressività Caratteristica universale dell adolescenza, fisiologica e legata al sistema di valori che può cambiare nel tempo Espressione del desiderio di crescita e di maggiore autonomia VS Segnale di disagio individuale, familiare e sociale GESTO TRASGRESSIVO Necessità di comprenderne il significato simbolico BISOGNO sottostante Fantasia di recupero maturativo (Novelletto)
5 Disturbi del comportamento Insieme eterogeneo di condotte socialmente disfunzionali, che si caratterizzano genericamente per una mancanza di controllo in diversi ambiti o livelli, e che possono essere raggruppate e classificate come disturbi esternalizzanti del comportamento : i bambini imparano a dirigere verso l esterno le loro emozioni critiche sotto forma di oppositività, impulsività, iperattività e rabbia. DIVERSO DA COMPORTAMENTO DISTURBANTE riferito a qualsiasi tipo di comportamento che non è adattivo rispetto alle richieste esterne.
6 Disturbi del comportamento Disturbo da deficit d attenzione e iperattività (ADHD) Disturbo oppositivo provocatorio (DOP) Disturbo della condotta (DC) Caratteristiche comuni Difficoltà scolastiche Difficoltà di socializzazione Bassa stima di sé Resistenza alla disciplina Tratti oppositivi e provocatori
7 Fattori di rischio e fattori protettivi (Vitiello e Stoff, 1997; Frazier, 2000) Fattori di Rischio Lutto, esclusione, frustrazioni Gruppo dei pari negativo Bande Isolamento Sovraffollamento Basso livello socioeconomico Difficoltà familiari Genitori respingenti Accesso alle armi Fattori Protettivi Supportività Gruppo dei pari positivo Non coinvolgimento in bande Coinvolgimento in attività sociali Organizzazione e dotazione delle scuole Medio o alto livello socioeconomico Risoluzione dei conflitti intrafamiliari Genitori contenitivi e comprensivi Non accesso ad armi
8 Fattori di rischio familiari Comportamento antisociale dei genitori Uso di sostanze Scarsa competenza educativa (poca sorveglianza, negligenza, punizioni fisiche, scarsa comunicazione) Cattiva relazione genitori-figli Abuso fisico e/o sessuale Depressione materna Gravidanza precoce Genitore singolo Cambio frequente di chi si prende cura del bambino Basso livello socio-economico Disoccupazione Basso livello scolarità nei genitori (madre) Mancanza di controllo rispetto ai pericoli (armi etc.) Incapacità di moderare gli stati di attivazione
9 Stili educativi a rischio Fattori che favoriscono l insorgenza delle condotte aggressive infantili Permissivismo: è caratterizzato da una mancanza di regole definite, che impedisce al bambino di capire quali saranno le risposte genitoriali alle sue azioni. Incoerenza: i genitori mancano di tempismo nei loro interventi, alternano punizioni e ricompense senza una ragione precisa, lasciandosi molto condizionare dai loro stati d animo. Rifiuto: la coppia parentale trascura il figlio, esercita su di lui uno scarso controllo, e nei suoi riguardi nutre aspettative molto basse. Il rapporto genitori-figli è freddo e poco comunicativo. Disinteresse: i genitori, forse per la volontà di non apparire opprimenti, lasciano molta libertà al bambino, arrivando a non mostrare il giusto grado di interesse per le sue attività, i suoi pensieri, i suoi stati d animo. Uso eccessivo delle punizioni: La punizione non farà altro che rafforzare ancor più la sua tendenza, in quanto egli imparerà dai loro modello comportamentali, che l aggressività è il mezzo più utile per imporre la propria volontà. Iperprotezione: ostacola la crescita perché può rendere il soggetto poco sicuro di se stesso, può determinare atteggiamenti di ribellione capaci di sfociare in vere e proprie condotte aggressive, con rifiuto dell autorità
10 Tappe evolutive del comportamen to antisociale secondo Patterson, De Baryshe e Ramshey (1989) e Patterson, Reid e Dishion (1992). Evoluzione a rischio
11 DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO Il bambino oppositivo e provocatorio presenta spesso una modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio nei confronti delle figure che si prendono cura del bambino e dell autorità in genere. Mostra chiari atteggiamenti di rifiuto delle regole, scarsa o assente tolleranza alla frustrazione, litigi con adulti e coetanei, azioni deliberate che causano fastidio ad altri, umore collerico ed irritabile, attribuzione del proprio cattivo comportamento ad altri, assunzione di atteggiamenti sprezzanti e vendicativi, utilizzo di linguaggio scurrile.
12 Epidemiologia Disturbo oppositivo provocatorio maggiore per i maschi nell infanzia equivalente nei due sessi in adolescenza, ad eccezione degli aspetti di aggressività fisica e distruttività, prevalenti nei maschi
13 DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO Talvolta l ambiente è responsabile di questo tipo di atteggiamento del bambino Spesso sono presenti modalità educative del tutto prive di autorevolezza: la gestione dei conflitti sembra essere in mano al bambino e l adulto risulta incapace di arginare la crisi del bambino e di definire alcune semplice regole quotidiane per favorire una maggiore tolleranza alla frustrazione. Altre volte, possono essere presenti atteggiamenti che possono andare da vere e proprie noncuranze e dimenticanze ad estrema intrusività e criticismo.
14 Caratteristiche Maestria nel fare andare a monte qualsiasi tipo di attività, anche se ben organizzata Scatena risate generali, innervosisce i compagni, ribalta le sedie, assume un atteggiamento di passivo rifiuto nei confronti di chiunque cerchi di avvicinarsi Mette in atto una sorta di resistenza verbale, pronunciando frasi del genere non può dirmi quello che devo fare e cerca di attirare l attenzione dei compagni facendo commenti spregevoli sull insegnante o imitandone i gesti. Fa smorfie, guarda in un altra direzione quando si parla con lui, fa apposta quello che gli si dice di non fare. Se rimproverato può far finta di niente o fingere di ascoltare tacitamente e scoppiare a ridere proprio nel momento in cui si credeva di averlo intimorito.
15 Relazione tra pari Nel contesto ludico si mostrano poco inclini alla collaborazione di squadra e all alternanza di turni, si intromettono negli spazi d azione dei compagni, impedendone la partecipazioni ai giochi comuni. Comandano e tentano di imporre la propria volontà ad ogni costo, arrivando ad aggredire con insulti e minacce chi non si mostra concorde con le loro idee. RIFIUTO da parte dei coetanei aggraverà la loro condizione di disadattati, infatti, dalla posizione marginale nella quale si troveranno relegati, risulterà loro molto difficile acquisire quelle competenze sociali che si apprendono attraverso le relazioni con il prossimo. L immagine che ha di sé è molto svalutante, si considera un incapace, indegno dell amore altrui e crede che nessuno mai gli potrà essere amico. Si sente rifiutato, ma sa di essere lui stesso la causa del suo isolamento e così sviluppa livelli molto bassi d autostima e spesso anche dei Disturbi dell Umore.
16 DISTURBO DELLA CONDOTTA Comportamento in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole appropriate per l età vengono violate AGGRESSIONI A PERSONE O ANIMALI (fa il prepotente, minaccia o intimorisce gli altri; dà inizio a colluttazioni fisiche; ha usato un arma; è stato fisicamente crudele con persone/ animali; ha rubato affrontando la vittima; ha forzato qualcuno ad attività sessuali) DISTRUZIONI DELLA PROPRIETA (ha deliberatamente appiccato fuoco; ha deliberatamente distrutto proprietà altrui) FRODE O FURTO (è penetrato in un edifico, un domicilio, o auto altrui; spesso mente e raggira gli altri; ha rubato articoli di valore senza affrontare la vittima) GRAVI VIOLAZIONI DI REGOLE (spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni; marina la scuola; è fuggito da casa di notte)
17 Epidemiologia Aumento dell incidenza in adolescenza anche se l età media di insorgenza è tra 8 e 10 anni; nei maschi il disturbo insorge più precocemente ed è 3-4 volte più frequente; Differenze clinica in base al sesso: MASCHI: aggressività fisica, furto, vandalismo, problemi di disciplina scolastica. FEMMINE: menzogne, assenze da scuola, fughe, uso di sostanze, promiscuità sessuale
18 Caratteristiche Quando si trovano in situazioni ambigue, questi ragazzi, sono soliti travisare le intenzioni degli altri, le considerano più ostili e minacciose del vero, e ritengono ragionevole reagire con violenza. Assumono un atteggiamento prepotente e intimidatorio, possono dare inizio a colluttazioni fisiche e, in casi estremi, possono arrivare a far uso d armi. A causa della loro incapacità ad instaurare relazioni durevoli, si ritrovano spesso ad essere isolati, quindi cercano rifugio nelle bande, in genere composte da delinquenti e criminali in erba, aggravando ancor più la loro condizione Il disturbo della condotta è associato ad una scarsa inibizione sessuale, al precoce utilizzo di sostanze illecite, di fumo ed alcool, ad attività molto pericolose, a idee e tentativi di suicidio.
19 Cautela nella diagnosi Così come per il DOP anche per la diagnosi del DC si richiede particolare cautela. Il disturbo dovrà essere diagnosticato solo nel caso in cui, i problemi di condotta siano manifestazioni di un mancato equilibrio interno e non quando rappresentano semplici reazioni ad un contesto sociale problematico. violenza e l aggressività non indice di un disturbo psichico, ma diventano necessità di sopravvivenza (es. bambini si trovano costretti a combattere e ad uccidere nei paesi afflitti da guerre)
20 Ruolo degli adulti VALORIZZAZIONE come sostegno alla costruzione del Sé di un ruolo sociale e sessuale CONTROLLO come aiuto a regolare gli impulsi RIFLESSIONE per capire i bisogni evolutivi LEGAME come antidoto alla chiusura e all insensibilità RESPONSABILITA rispetto alle scelte/decisioni
21 Risposte possibili REAGIRE AL COMPORTAMENTO producendo paura, colpevolizzando e ipercontrollando ha effetto iatrogeno e aumenta i comportamenti aggressivi e distruttivi INTERVENIRE SUI FATTORI DI RISCHIO avendo l obiettivo di aiutare l adolescente ad integrare competenze e capacità in termini compensatori. È utile ma parte dalla visione che ci sia un deficit del pensiero, rischio: temporaneità INTERVENIRE SUL BISOGNO SOTTOSTANTE AL COMPORTAMENTO DISFUNZIONALE aiutando a fornire soluzioni alternative, esprimendo le intenzioni consce ed inconsce. Cambio di prospettiva: si crea alleanza
22 Intervento MULTISISTEMICO lavorando anche sul contesto (famiglia, scuola, gruppo dei pari) MULTIMODALE il progetto terapeutico non deve essere solo psicologico, ma deve comprendere necessariamente interventi educativi specifici e condivisi MULTIDISCIPLINARE lavoro di rete è indispensabile! L intervento efficace si sintonizza sulla spinta evolutiva, in quanto sostenuto da fattori terapeutici naturali quali i processi di maturazione celebrale e l acquisizione di un ruolo sociale diverso o nuove relazioni stabilizzanti
23 PER CONCLUDERE EVITARE LE FORME: PRIMA DI AGIRE PENSA! FAI!AGISCI!MA SCEGLI LA COSA GIUSTA CHE TI PERMETTE DI REALIZZARTI!
24 È bene ricordare COMPORTAMENTO MANIFESTATO L unica soluzione a disposizione per far fronte ai bisogni e per affrontare i compiti evolutivi richiesti dalla crescita
Criteri diagnostici per il disturbo oppositivo provocatorio
Criteri diagnostici per il disturbo oppositivo provocatorio A. Una modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio che dura da almeno 6 mesi, durante i quali sono stati presenti quattro
DettagliCosa fare quando i bambini non
Cosa fare quando i bambini non funzionano come la scuola vorrebbe Paola Venuti Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione (www.odflab.unitn.it) Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive I diversi
DettagliCap. 3 - ANTECEDENTI EMOTIVI E COGNITIVI DEL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO
Cap. 3 - ANTECEDENTI EMOTIVI E COGNITIVI DEL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO Per comprendere le differenze individuali del comportamento aggressivo nell infanzia ed adolescenza occorre focalizzarsi su alcune
DettagliSPAZIO DEDICATO AI GENITORI: CHE COSA MI ASPETTO?
ITC C. Deganutti - Udine SPAZIO DEDICATO AI GENITORI PRIMO INCONTRO ESSERE GENITORI OGGI: AIUTARE I FIGLI NEL LORO PERCORSO DI CRESCITA Programma specifico FSE nr.. 13 Azione B Istituto: ITC C. Deganutti
DettagliLA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE GENITORIALI. 14/2/2007 A CURA DELL A.S.Sara Giacopuzzi
LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE GENITORIALI 14/2/2007 A CURA DELL A.S.Sara Giacopuzzi INDAGINE SOCIALE Si colloca nella fase della rilevazione ma anche nella fase della diagnosi o valutazione, intesa come
DettagliConoscere il fenomeno per Prevenirlo. Dott.ssa Gaetanina Parrella Dottore in Psicologia-Counselor Dott.ssa Francesca Siano Psicologa Psicoterapeuta
Conoscere il fenomeno per Prevenirlo Dott.ssa Gaetanina Parrella Dottore in Psicologia-Counselor Dott.ssa Francesca Siano Psicologa Psicoterapeuta 1. Abuso fisico 2. Abuso sessuale 3. Abuso psicologico
DettagliProtezione dei minori con autismo dalla violenza e dall abuso e Prevenzione della violenza commessa da minori con autismo
Protezione dei minori con autismo dalla violenza e dall abuso e Prevenzione della violenza commessa da minori con autismo Alcune caratteristiche delle persone autistiche L autismo non è un problema di
DettagliCristina Guadagnino AUSL - UONPIA - Ferrara QUELLI CHE L ADOLESCENZA
Cristina Guadagnino AUSL - UONPIA - Ferrara QUELLI CHE L ADOLESCENZA La salute mentale dei bambini e degli adolescenti implica un senso di identita e di consapevolezza di sé, solide relazioni con i familiari
DettagliDott. Calogero Lo Destro Dott.ssa Corinna Gasparini
Dott. Calogero Lo Destro Dott.ssa Corinna Gasparini Istituto Medicina e Scienza dello Sport Coni Roma Sapienza Università di Roma Terni, 21 Novembre 2015 1 Di cosa parleremo oggi Il Disagio Giovanile Cos
DettagliSeminario Dott.sa Benvenuto Sabrina. DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO
Seminario Dott.sa Benvenuto Sabrina DALL INFANZIA ALL ADOLESCENZA Un percorso di crescita sportiva - - - IO E IL GRUPPO, IO E IL GRUPPO SPORTIVO SdS Coni Liguria - Genova, 03 dicembre 2011 Dott.sa Sabrina
DettagliLa motivazione ad apprendere tra ricerca psicologica e senso comune
La motivazione ad apprendere tra ricerca psicologica e senso comune Pietro Boscolo Università di Padova Conegliano, 12 febbraio 2009 Due definizioni di motivazione 1. processo dinamico mediante cui caratteristiche
DettagliSIGMUND FREUD ( )
1. Che cos è la psicoanalisi - La psicoanalisi è al tempo stesso un metodo di cura per le malattie mentali e una teoria di indagine della psiche umana in tutta la sua complessità. - Essa prende le mosse
DettagliIncontro Adozione e scuola
Incontro Adozione e scuola Cremona, 27 gennaio 2016 marco.chistolini@gmail.com 1 Adozione: due pericoli frequenti 1. Sottostimare. 2. Generalizzare. 2 marco.chistolini@gmail.com I fattori di rischio nella
DettagliLinee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002
Ogni intervento va adattato alle caratteristiche del soggetto in base all età, alla gravità dei sintomi, ai disturbi secondari, alle risorse cognitive, alla sua situazione familiare e sociale Linee guida
DettagliGloria Soavi - Centro contro la violenza all infanzia Ausl di Ferrara Vicepresidente CISMAI Firenze 19 dicembre 2012
Gloria Soavi - Centro contro la violenza all infanzia Ausl di Ferrara Vicepresidente CISMAI Firenze 19 dicembre 2012 La comunità:affrontare problemi e obiettivi diversi Mamma e bambino hanno bisogni, tempi
DettagliPROGETTO FARO PERCORSI FORMATIVI PER I GENITORI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CURNO SCUOLA PRIMARIA DI MOZZO «Mosè del Brolo» PROGETTO FARO PERCORSI FORMATIVI PER I GENITORI Relatrice Insegnante Elisabetta Bonati PROGETTO FARO Presso Scuola Secondaria I grado
DettagliPSICOLOGIA CLINICA. dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta
PSICOLOGIA CLINICA dott.ssa Paoletta Florio psicologa-psicoterapeuta CAREGIVER E CAREGIVER BURDEN IL CAREGIVER il caregiver può essere chiamato a rispondere a bisogni fisici, sociali, emotivi ed economici
DettagliIndice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede
Indice delle schede Prefazione dell edizione italiana Ringraziamenti dell editore Guida alla lettura XIII XV XIX XXI Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo
DettagliDanneggiare gli altri
Capitolo 8 Danneggiare gli altri 1 8.1 Che cos è l aggressività? Aggressività = infliggere in maniera intenzionale qualche tipo di danno agli altri L aggressività si esprime a diversi livelli. Variabilità
DettagliPICCOLE PESTI PER BAMBINI DAI 6 AGLI 11 ANNI
PICCOLE PESTI PER BAMBINI DAI 6 AGLI 11 ANNI Interventi Specialistici a sostegno di bambini in situazioni di grave disagio emotivo/sociale e delle loro famiglie IMMAGINIAMO UN FUTURO! CHI SONO LE PICCOLE
DettagliSindromi Ipercinetiche:ADHD. Dott.ssa Tiziana Catalucci Responsabile UFSMIA ASL 6 Zona Val di Cornia
Sindromi Ipercinetiche:ADHD Dott.ssa Tiziana Catalucci Responsabile UFSMIA ASL 6 Zona Val di Cornia Breve definizione dell ADHD Livello di inattenzione e/o iperattività impulsività inadeguata rispetto
DettagliQualità del rapporto interpersonale
Qualità del rapporto interpersonale DOP umorale: oppositività, distanziamento per suscettibilità, irritabilità alternata a facilità di contatto, affabilità, talvolta esibizionismo teatralità. DOP comportamentale:
DettagliCHILD ABUSE. Tutte le forme di abuso fisico e/o psicoemozionale,
CHILD ABUSE Tutte le forme di abuso fisico e/o psicoemozionale, di abuso sessuale, di trascuratezza o di trattamento negligente, di sfruttamento commerciale o assenza di azioni e cure con conseguente danno
DettagliL ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD
L ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD Francesca Manaresi Antonella Marianecci ASTREA-Centro Clinico De Sanctis ARPAS (Associazione per la Ricerca in Psicologia dell Attaccamento
DettagliErsilia Menesini, Bullismo che fare? Prevenzione e strategie d intervento nella scuola Firenze
Ersilia Menesini, Bullismo che fare? Prevenzione e strategie d intervento nella scuola Firenze - 2000 Nel delineare i percorsi di adattamento o di disadattamento, un fattore significativo è risultato essere
DettagliAVV. GIULIA FACCHINI 16/01/2014 LA CAPACITÀ GENITORIALE NELLA PROSPETTIVA INTERDISCIPLINARE
LA CAPACITÀ GENITORIALE NELLA PROSPETTIVA INTERDISCIPLINARE Dalla consapevolezza dei diritti alla coniugazione dei doveri nella crisi di coppia EDUCATORIO DELLA PROVVIDENZA Torino - 12 aprile 2013 Le fonti
Dettagli1. Tra rischio e trasgressione
23 gennaio 2015 ore 21.00 Oratorio di S. Stefano - Parabiago ADOLESCENZA: PROBLEMA O RISORSA? 1. Tra rischio e trasgressione dott.ssa Luisa Santoro NODI CRUCIALI DELLA CRESCITA Separazione dalla famiglia
Dettagliuna prospettiva clinica
Vicenza, 24 maggio 2013 FAMIGLIA E SCUOLA DI FRONTE AL BAMBINO CON DISTURBO ESTERNALIZZANTE una prospettiva clinica dr.ssa Silvia Maria Radaelli psicologo psicoterapeuta UOC NPIA ULSS 4 Alto Vicentino
DettagliDEVIANZA O DEVIANZE IN ADOLESCENZA?
PROGRAMMA HIPPOKRATES Rete di sostegno per la prevenzione della violenza in ambito scolastico Aosta 11-12 Settembre 2003 DEVIANZA O DEVIANZE IN ADOLESCENZA? Elena Cattelino Università degli Studi di Torino,
DettagliAdolescenza: genitori e figli. Bartolomea Granieri
Adolescenza: genitori e figli Bartolomea Granieri L adolescenza L'adolescenza è una fase transitoria che si pone tra l'infanzia e il mondo adulto. E un periodo di grandi cambiamenti fisici, intellettuali,
DettagliDott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI
INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI L INTELLIGENZA EMOTIVA Descrizione: le emozioni sono alla base sia dello sviluppo cognitivo che di quello sociale. Il corso, attraverso esercitazioni teoriche e pratiche,
DettagliLa figura del maltrattante.
La figura del maltrattante. L uomo che agisce violenza nella relazione di coppia. Chi è e come nasce un maltrattante/stalker. Strategie e comportamenti che istigano e placano un maltrattante/stalker. Dott.
DettagliIL RUOLO DEL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA Nadia Lugli pediatra
CONTRASTO DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE: PROTOCOLLO OPERATIVO PER L ATTUAZIONE DI AZIONI CONCRETE IN CASO DI EMERGENZA 22 Marzo 2014 Auditorium scuola media Via Genova 10, MEDOLLA IL RUOLO DEL PEDIATRA
DettagliI DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico
I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico Notari, Gandione M, Tocchet A, Galli dela Mantica M, Longo E, Notari D, Davico C, Larosa P, Gerardi S, Bartolotti I, Pagana L, Ruffino C Dipartimento
DettagliLinee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati Dicembre 2014
Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati Dicembre 2014 L ADOZIONE realizza il diritto di tutti i bambini ad avere una famiglia 2 Paese al mondo per n di minori accolti
DettagliQUANDO LA TRISTEZZA SFOCIA NELLA DEPRESSIONE...
Il sentirsi tristi e l avere un umore depresso in alcune fasi della vita è un esperienza molto più comune di quanto generalmente si pensa. Questi vissuti di per sé non indicano la presenza di un disturbo
DettagliQUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).
QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO Gentile genitore, le sottoponiamo il presente questionario anonimo al termine dell incontro a cui ha partecipato. La valutazione da lei espressa ci aiuterà a capire
DettagliGiochi, affetti e relazioni senza corpo degli adolescenti nativi digitali. Matteo Lancini
Giochi, affetti e relazioni senza corpo degli adolescenti nativi digitali Matteo Lancini Identità nell era cibernetica: adolescenti d oggi Parma 20 novembre 2013 Premessa Quale posizione critica assumere
DettagliDisturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa Nicoletta Businaro
Insegnamento Psicologia delle disabilità e dell integrazione (Prof.ssa Ottavia Albanese) Disturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa
DettagliL ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro
L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente
DettagliSTRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI. Dott.ssa Erika Belcastro 1
STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI Dott.ssa Erika Belcastro 1 COME INIZIARE IL LAVORO EDUCATIVO? Il lavoro educativo ha il suo punto di avvio con la VALUTAZIONA FUNZIONALE
DettagliL importanza del Sostegno a Domicilio nei pazienti affetti da Disturbo del Comportamento Alimentare. Relatore: Dott.ssa Alessia Lorenzetto
L importanza del Sostegno a Domicilio nei pazienti affetti da Disturbo del Comportamento Alimentare Relatore: Dott.ssa Alessia Lorenzetto Lo Psicologo a Domicilio Un nuovo modo di fare Psicologia modificando
DettagliGESTIONE DELLO STRESS NEL CONTESTO SANITARIO
Relazioni sintomatiche tra: CONTESTO, GESTIONE DELLO STRESS NEL CONTESTO SANITARIO CONTESTO SINTOMI VULNERABILITA Mario Di Pietro www.educazione-emotiva.it Relazioni sintomatiche tra: CONTESTO, Relazioni
DettagliAlunni con deficit di attenzione/iperattività(adhd)
Alunni con deficit di attenzione/iperattività(adhd) Caratteristiche del Disturbo Lavoro realizzato dal CTI Area Ulss 7, con la consulenza della Dott.ssa Rita Agnolet 1 Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività
DettagliSTOP AL BULLISMO strategie per ridurre i comportamenti aggressivi e passivi in ambito scolastico
STOP AL BULLISMO strategie per ridurre i comportamenti aggressivi e passivi in ambito scolastico Ufficio Scolastico di Milano - 16 maggio 2005 COSA SI INTENDE PER BULLISMO? Un ragazzo subisce delle prepotenze
DettagliIL PARENT TRAINING 19/02/2011. Cosa si può fare per il bambino con ADHD? Cosa si può fare per il bambino con ADHD? COSA SI PUO FARE PER L ADHD
COSA SI PUO FARE PER L ADHD L INTERVENTO PSICOEDUCATIVO IN UN OTTICA MULTIFOCALE Mestre, 18 Febbraio 2011 Dott.ssa Tiziana De Meo U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile di San Donà di Piave ULSS n. 10 Veneto
DettagliSNADIR. Corso di formazione Sviluppo sociale
SNADIR Corso di formazione Sviluppo sociale SVILUPPO SOCIALE by Donatello Barone Piergiorgio Barone E un ambito estremamente variegato e ampio per cui non esiste una definizione onnicomprensiva ma possiamo
DettagliCentro di Intervento per il benessere fisico, psicologico e relazionale del bambino, dell' individuo e della famiglia
1 Centro di Intervento per il benessere fisico, psicologico e relazionale del bambino, dell' individuo e della famiglia "L'intervento breve con famiglie in difficoltà: utilizzare le potenzialità terapeutiche
DettagliA scuola cosa si fa? Cinzia Scheriani Dirigente scolastico- Trieste
CONVEGNO A.I.D.A.I (Associazione Italiana Disturbo dell Attenzione/Iperattività) Pescara, 16-17 settembre 2011 A scuola cosa si fa? Cinzia Scheriani Dirigente scolastico- Trieste ADHD in età prescolare
DettagliL AGGRESSIVITA Hobbes: Rousseau: Freud:
L AGGRESSIVITA Modelli differenziati di comprensione del fenomeno dell aggressività: Hobbes: le persone sono inclini all aggressività e, quindi, necessitano di sistemi sociali in grado di reprimere le
DettagliDSA e ricadute emotive-motivazionali. Elena Bortolotti
DSA e ricadute emotive-motivazionali Elena Bortolotti Alta percentuale di bambini (stima dell 80%) con difficoltà di apprendimento presenta anche disturbi emotivi e/o sociali Insuccesso scolastico spesso
DettagliPERCHE questi incontri
20 Febbraio 2015 PERCHE questi incontri La vita di un individuo e della sua famiglia è fatta di momenti, passaggi, trasformazioni. I ragazzi stanno crescendo e a volte, per non dire spesso, i genitori
DettagliLavorare con le infanzie infelici. I bambini in situazione di gravità e rischio di allontanamento
Lavorare con le infanzie infelici. I bambini in situazione di gravità e rischio di allontanamento 19 marzo 2013 Isabella Lapi Psicologa psicoterapeuta Responsabile UFSMIA sud est Al centro il minore e
DettagliG. Vettorato Psicosociologia della devianza. Da: Gambini P., Il tossicodipendente e la sua famiglia, Roma, LAS, 2005
G. Vettorato Psicosociologia della devianza Da: Gambini P., Il tossicodipendente e la sua famiglia, Roma, LAS, 2005 Fattori adolescenziali che allontanano dalla famiglia Autonomia dalla famiglia Allontanamento
DettagliBacchini Maria-Grazia Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile. Ravenna 11/03/2015
Bacchini Maria-Grazia Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile Ravenna 11/03/2015 Violenza Sessuale Ogni situazione in cui il bambino sia tratto a espressioni sessuali alle quali, in ragione della
DettagliSTRESS LAVORO CORRELATO
STRESS LAVORO CORRELATO Stress e valutazione del rischio CREMONA 24 febbraio 2009 Cos è lo Stress Lo stress è una condizione fisica o psicologica che insorge in una persona quando si trova ad affrontare
DettagliBen-essere a scuola: l insegnante come base sicura. Rosalinda Cassibba Università degli Studi di Bari
Ben-essere a scuola: l insegnante come base sicura Rosalinda Cassibba Università degli Studi di Bari Teoria dell attaccamento Legame emotivo con adulti significativi Radice di uno sviluppo psicologico
DettagliServizio Tutela Minori del Cissabo
Servizio Tutela Minori del Cissabo Genitorialità oggi più difficile? Ass.Soc. Dott.ssa Daniela Ioris PERCORSO FORMATIVO PRINCIPI GUIDA dell intervento Finalizzato a comprendere l intero sistema famigliare
DettagliTerapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI)
Terapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI) Cesare Cornoldi (Università di Padova) Gian Marco Marzocchi (Sissa La Nostra Famiglia) Sintomi primari e problemi associati
DettagliADOLESCENZA E DINTORNI
ADOLESCENZA E DINTORNI LE FASI DELLO SVILUPPO 1. INFANZIA (0-5) 2. FANCIULLEZZA (6-10) 3. PREADOLESCENZA (11-12) 4. ADOLESCENZA (13-18) 5. GIOVINEZZA (19-29) 6. ETA ADULTA (da 30 in poi) L EVOLUZIONE DEL
DettagliAdolescenza e malattia cronica. Fondamenti - prof.ssa N. Bobbo
Adolescenza e malattia cronica Caratteri dell adolescenza Ricerca d identità e trasformazioni fisiche Nuove relazioni interne alla famiglia Nuovi rapporti con i coetanei Pensiero ipotetico e progettazione
DettagliLA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù Genova, 18 ottobre 2008
LA PSICOLOGIA SCOLASTICA Teatro della Gioventù INDAGINE sui Servizi psicologici nella scuola svolta in collaborazione con IRRE Liguria Percezione della psicologia nelle scuole 09/12/08 Composizione sociodemografica
DettagliLe conseguenze psicologiche dell aborto volontario. Dott.ssa Sara Pagnini
Le conseguenze psicologiche dell aborto volontario Dott.ssa Sara Pagnini L aborto è un fallimento di antichi sentimenti inconsci di maternità Il concepimento costituisce la realizzazione e l appagamento
DettagliRisvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità CONVEGNO DISABILITA E SPORT MODENA 10 MAGGIO 2013
Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità CONVEGNO DISABILITA E SPORT MODENA 10 MAGGIO 2013 Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità È interessante,
DettagliCOME AIUTARE I NOSTRI RAGAZZI A SCEGLIERE LA SCUOLA GIUSTA? L ADOLESCENZA
LA SCELTA DOPO LA TERZA MEDIA Mi informo, rifletto, confronto, scelgo Ciclo di seminari tematici per famiglie ragazzi/e classi terze e insegnanti anno 2016 16 Novembre 2016, 17.30-19.30 COME AIUTARE I
DettagliAspetti psicologici del dolore
OSPEDALE SENZA DOLORE Aspetti psicologici del dolore di Marcello Giove Ivrea, 7.11.2011 IL DOLORE È. "un'esperienza sgradevole, sensoriale ed emotiva, associata a un danno dell'organismo: attuale o potenziale
Dettaglidr.ssa Lorella Gabriele
dr.ssa Lorella Gabriele Obiettivo del corso Fornire metodologie, strategie per riconoscere e decodificare il linguaggio del corpo. Parte teorica Parte laboratoriale Argomenti Linguaggio Linguaggio e Comunicazione
DettagliIl tossicodipendente e la sua famiglia
Il tossicodipendente e la sua famiglia Uno dei maggiori compiti evolutivi dell adolescente è quello di costruire la propria identità cercando anche di staccarsi dalla sua famiglia di origine, non sentendosi
DettagliINTRODUZIONE INAUGURAZIONE. Giuseppe Di Mauro
INTRODUZIONE INAUGURAZIONE Giuseppe Di Mauro Ma è altrettanto vero che molti cambiamenti non coincidono con un radicale, indispensabile e indifferibile cambiamento del ruolo del Pediatra Si è assistito,
DettagliComportamenti problema e difficoltà emotive
Comportamenti problema e difficoltà emotive Paola Venuti, Dipartimento di Psicologia e di Scienze Cognitive Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione www.odflab.unitn.it Università di Trento Corso
DettagliSCHEDA DI RILEVAZIONE PER LA SEGNALAZIONE DI ALUNNI BES NELLA SCUOLA PRIMARIA
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE MILANI - TERRACINA Scuole Statali dell Infanzia - Primaria - Secondaria di I grado Via Olivetti, 41 04019 Terracina
DettagliDISTRETTO SANITARIO DI SORGONO CONSULTORIO FAMILIARE *** COMUNITÀ MONTANA GENNARGENTU MANDROLISAI
DISTRETTO SANITARIO DI SORGONO CONSULTORIO FAMILIARE *** COMUNITÀ MONTANA GENNARGENTU MANDROLISAI LO SPORTELLO MEDIAZIONE FAMIGLIA SCUOLA La famiglia è centrale nell educazione dei figli. Essa rappresenta
DettagliL amicizia tra bambini. Floriana La Femina Lasino, 22 marzo 2010
L amicizia tra bambini Floriana La Femina Lasino, 22 marzo 2010 Oltre i genitori Lo sviluppo sociale del bambino è influenzato anche da altre figure significative: nonni educatori e insegnanti pari Gli
DettagliVivere soli nel mondo: bisogno di sostegno e di rete
Vivere soli nel mondo: bisogno di sostegno e di rete Gloria Soavi- Presidente CISMAI Bologna 20 gennaio 2017 Sono bambini e ragazzi che hanno sperimentato gravi forme di mal-trattamento in famiglia Adozioni
DettagliI bisogni indispensabili dei nostri bambini: perché amare non significa viziare
20 novembre 2010: GIORNATA MONDIALE DELL INFANZIA GRUPPO AIUTO ALLATTAMENTO MATERNO GAAM-CARPI I bisogni indispensabili dei nostri bambini: perché amare non significa viziare Alessandra Bortolotti Psicologa
DettagliLa regolazione emotiva nel Coping Power Program. Lisa Polidori, Pietro Muratori
La Spezia, 28 Settembre 2013 IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITÀ La regolazione emotiva nel Coping Power Program Lisa Polidori, Pietro Muratori Al di là delle nuvole: Servizio per il trattamento
DettagliFISM VENEZIA Formazione insegnanti scuola dell'infanzia INSIEME PER EDUCARE. La corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia
FISM VENEZIA Formazione insegnanti scuola dell'infanzia INSIEME PER EDUCARE La corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia 16 febbraio 2016 Manuela Vanin Per far crescere un bambino ci vuole un villaggio
DettagliIL SENSO DELLA PSICOLOGIA
INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE IL SENSO DELLA PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 IL SENSO DELLA PSICOLOGIA -----------------------------------------------------------------------------------------
DettagliEMDR e terremoto: esperienze ed evidenze cliniche di elaborazione del trauma. Fabio D Antoni
EMDR e terremoto: esperienze ed evidenze cliniche di elaborazione del trauma Fabio D Antoni Cos è un trauma? «Il trauma psicologico è l esperienza unica individuale di un evento, di una serie di eventi,
DettagliIL RUOLO DELLA CULTURA
IL RUOLO DELLA CULTURA La frequenza e l intensitàdelle condotte aggressive varia, sia entro una stessa cultura, sia fra le diverse culture in rapporto a specifici eventi e cambiamenti sociali La cultura
DettagliEMOZIONI E SENTIMENTI. DOTT.SSA M.Carla Acler
EMOZIONI E SENTIMENTI DOTT.SSA M.Carla Acler Definizioni Un emozione è una reazione affettiva intensa con insorgenza acuta e di breve durata, determinata da uno stimolo ambientale.la sua comparsa provoca
DettagliAIUTIAMOLI A SCEGLIERE: quale percorso dopo la scuola media? Dott.ssa Monica Panzeri. Rassegna OrientaLamente Lecco 04 Ottobre 2012
AIUTIAMOLI A SCEGLIERE: quale percorso dopo la scuola media? Dott.ssa Monica Panzeri Rassegna OrientaLamente Lecco 04 Ottobre 2012 L adolescente: come un neonato di fronte alla scelta della scuola superiore!
DettagliBagnasco, Barbagli, Cavalli, Corso di sociologia, Il Mulino, 2007 Capitolo VI. Identità e socializzazione. Identità e socializzazione
Identità e socializzazione 1 Ogni società deve assicurare la propria continuità nel tempo. È necessario, quindi, che essa disponga di pratiche e istituzioni, atte a trasmettere almeno una parte del patrimonio
DettagliIL DISTURBO OPPOSITIVO - PROVOCATORIO E IL DISTURBO DELLA CONDOTTA
IL DISTURBO OPPOSITIVO - PROVOCATORIO E IL DISTURBO DELLA CONDOTTA I disturbi del comportamento comprendono, secondo il DSM-IV, i seguenti disturbi: - ADHD (Disturbo di Deficit dell Attenzione con Iperattività)
DettagliRESILIENZA. Elementi chiave: condizione di avversità, manifestazione di adattamento positivo
E VULNERABILITÀ In fisica indica la proprietà dei materiali di riprendere la forma originaria dopo aver subito un colpo. In psicologia indica la capacità di un individuo o di un gruppo sociale di riuscire
DettagliRiferimenti. dg, centro tiama,
Riferimenti Quanto presentato sull argomento riguardante gli abusanti sessuali si accorda con i contenuti della Dichiarazione di consenso in tema di abuso sessuale all infanzia, Cismai, 2001, cui si rinvia.
DettagliCentro Antiviolenza Telefono Rosa Piacenza
Fisica (aggressioni di vario tipo) Sessuale Psicologica Economica Religiosa Stalking VIOLENZA FAMILIARE Qualsiasi combinazione di violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica agita all'interno della
Dettagliautismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio
autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio Criteri diagnostici per il disturbo autistico (DSM IV) Compromissione qualitativa dell interazione sociale
DettagliCORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA Modulo 7 - L empatia con la donna Aspetti più rilevanti F. PELLEGRINO, Salerno
CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA Modulo 7 - L empatia con la donna Aspetti più rilevanti F. PELLEGRINO, Salerno empatia http://www.tuttogreen.it L empatia si basa sull autoconsapevolezza; quanto più si è
DettagliL intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori
L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori Simone Cuva, Paola Venuti Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione Università
DettagliDott.ssa Primola Rossella Psicologa - Psicoterapeuta
Dott.ssa Primola Rossella Psicologa - Psicoterapeuta Paura, rabbia, frustrazione, dolore, tristezza, senso di impotenza, dipendenza, solitudine, diversità, paura per il futuro, scoraggiamento, sfiducia
DettagliAutonomia e responsabilità nei bambini
Autonomia e responsabilità nei bambini Scuola Materna Liduina Salvatori Dott.sa Sandra Magnolini Psicologa e Psicoterapeuta sandramagnolini@libero.it Cell. 348 1489841 Autonomia Diritto o libertà di governarsi
DettagliLA COSTRUIZIONE DELL'AUTOSTIMA Architrave della nostra vita e di quella dei nostri figli. Dott.ssa Barbara Tonin Psicoterapeuta Analista Junghiana
LA COSTRUIZIONE DELL'AUTOSTIMA Architrave della nostra vita e di quella dei nostri figli Dott.ssa Barbara Tonin Psicoterapeuta Analista Junghiana AUTOSTIMA PAROLA SCONOSCIUTA NEGLI ANNI '70 OGGI DALLA
DettagliFisiologiche: Viscerali Espressive: Psicologiche:
EMOZIONI & SPORT EMOZIONI Reazione affettiva intensa con insorgenza acuta e di breve durata determinata da uno stimolo ambientale. La sua comparsa comporta: modificazione a livello somatico, vegetativo
DettagliLe ragioni dell apprendere
Motivazione come variabile complessa 1 a Approccio comportamentista alla motivazione ed evoluzione 2 a La teoria degli obiettivi di riuscita 1 b Tre dimensioni nel concetto di motivazione ad apprendere
DettagliDott. ssa Monica Castagnetti consulente psico - educativa Dott. ssa Simona Valle pedagogista clinico
Dott. ssa Monica Castagnetti consulente psico - educativa Dott. ssa Simona Valle pedagogista clinico Dall osservazione alla pratica di aiuto Osservazione della dinamica individuale Alla ricerca delle storie
DettagliMEDIA FANCIULLEZZA LO SVILUPPO SOCIALE
MEDIA FANCIULLEZZA LO SVILUPPO SOCIALE 1 Dalla prima alla media fanciullezza Discontinuità nei metodi di studio prima fanciullezza media fanciullezza osservazione del comportamento misure indirette strumenti
DettagliIl bambino affetto da obesità: aspetti psicologici e relazionali
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Settore Psicosociale Dipartimento Materno-Infantile U.O. Pediatria Direttore: Prof.ssa F. Balli Il bambino affetto da obesità: aspetti psicologici e relazionali
DettagliCuriosa Ribelle Diversa Ansiogena Impegnativa Critica Spensierata.. CAMBIAMENTO Cambiamento corporeo (gioia e paura di crescere) CAMBIAMENTO Bisogno di essere riconosciuti: amicizia (bisogno di confidenza),
Dettagli