I FUNGHI. Sono funghi di due specie, cioè buoni da mangiare e mortiferi (Cit. Dioscoride)

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1 I FUNGHI Sono funghi di due specie, cioè buoni da mangiare e mortiferi (Cit. Dioscoride)

2 CLASSIFICAZIONE DEGLI ESSERI VIVENTI? WORK IN PROGRESS Monera Protista Plantae Fungi Animalia 1) Sistema a cinque regni Bacteria Archaea Eukarya 2) Sistema a tre domini Regni dei Bacteria Regni degli Archaea Regni dei protisti Plantae Fungi Animalia 3) Quanti regni?

3 LA FILOGENESI NEI FUNGHI

4 MA CHE COS È UN FUNGO?

5 NÉ PIANTE, NÉ ANIMALI. Piante Funghi Animali Parete cellulare Sì, cellulosa Sì, chitina No Polisaccaridi di riserva Organizzazione in filamenti Amido Glicogeno Glicogeno No Sì, ife No Stadi di vita flagellati Sì (in alcuni gruppi) No (solo alcuni gruppi) Sì, nei gameti Trofismo Fotoautrofo Eterotrofo (per assorbimento) Eterotrofo Propagazione agamica per conidi No Sì No Ciclo riproduttivo Aplodiplonte Aplonte o Diplonte aplodiplonte Propagazione per spore Sì Sì No

6 Sono organismi eucarioti eterotrofi, unicellulari (lieviti) e/o pluricellulari costituiti da strutture tubulari filamentose chiamate ife. L insieme di queste ife forma il micelio. La parete cellulare delle cellule fungine è costituita da circa l 80% di polisaccaridi. A differenza delle piante, il ruolo di sostegno è svolto principalmente dalla chitina, che, come la cellulosa consiste di lunghe molecole aggregate in strutture cristalline. E un amino-polisaccaride composto da subunità di N-acetilglucosammina, unite da legami β-1,4. Tipi di ife Funghi a organizzazione cenocitica (ife non settate) Funghi ad organizzazione cellulare (ife settate) con parete trasversale forata Zigomiceti Ascomiceti Basidiomiceti

7 ASCOMICETI: CORPI DI WORONIN BASIDIOMICETI: DOLIPORI

8 Il micelio fungino può organizzarsi in diverse strutture adibite a speciali funzioni Intrecci ifali: canali per la traslocazione di acqua e nutrienti. Possibilità di conservare e riclare azoto su substrati poveri. Austori: estroflessioni delle ife dei funghi parassiti che penetrano all interno dei tessuti dell ospite per l assorbimento dei nutrienti. Rizomorfe: cordoni miceliari la cui funzione è quella di aggressiva colonizzazione per l esplorazione del substrato (utilizzati soprattutto da funghi parassiti di radici). Sclerozi: strutture costituite da aggregazioni di ife, ricche di nutrienti, che rimangono dormienti o quiescenti quando l ambiente è avverso.

9 MA DI COSA SI NUTRE UN FUNGO? Essendo un organismo eterotrofo ha necessità di procurarsi elementi nutritivi con varie modalità. In ogni caso, un micete, per svilupparsi, ha bisogno di alcuni elementi fondamentali: - Acqua - Sali minerali (Na, K, N, P, S, C, Mg, Zn, Mn, Cu, Mo) - Zuccheri - Proteine, dai cui amminoacidi ricavano soprattutto zolfo e azoto - Vitamine - Acidi grassi, come fonte alternativa al carbonio Saprotrofitismo Simbiosi Parassitismo

10 Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Circa specie (Italia 950). Ife settate perforate, quindi il citoplasma e i nuclei possono attraversarle; pluricellulari (tranne i lieviti), con setto semplice, lasse. Le ife del micelio possono essere uni- e multinucleate. La riproduzione vegetativa avviene per conidi portati su ife conidiofore spesso riunite in porzioni di micelio. Le spore durature, con parete cellulare spessa, sono dette clamidospore. Diversi tipi di ascocarpo. Spore Aschi con spore

11 Alcune specie di ascomiceti sono amotalliche (autofertili) e possono produrre strutture sessuali a partire da un singolo ceppo genetico, altre sono eterotalliche e richiedono l interazione di ceppi + e -. In questa classe si può avere la formazione di gametangi femminili, ascogoni, sormontati da un prolungamento, tricogino, e maschili, anteridi. GAMETANGIOGAMIA ascogonio tricogino anteridio

12 Riproduzione vegetativa Conidioforo Ciclo ascomiceti gametangi Uncino su Dicarion Cariogamia Formazione dell asco

13 Divisione Basidiomycota Classe Teliomycetes (ruggini) Classe Ustomycetes (carboni, galle) Sottoclasse Phragmobasidiomycetidae Classe Basidiomycetes Sottoclasse Holobasidiomycetidae

14 Classe Basidiomycetes Sottoclasse Holobasidiomycetidae Ife pluricellulari. Basidi clavati con produzione di basidiospore. Germinando, una basidiospora produce un micelio primario, che può inizialmente essere multinucleato, ma ben presto si divide formando cellule monocariotiche (uninucleate). Di solito il micelio secondario viene prodotto per fusione di ife primarie appartenenti a opposte polarità (eterocariotico), oppure per la mancata formazione di setti dopo la divisione dei nuclei di un ifa primaria (omocariotico) ; in ogni caso abbiamo il DICARION. Le cellule apicali (m.secondario), si dividono con formazione di giunti a fibbia. Giunti a fibbia

15 Ciclo Basidiomiceti Basidi con basidiospore in Tricoloma sp.

16 Nei Basidiomycetes è lo stato dicariontico ad avere il sopravvento e si può propagare per anni sempre formando dei corpi fruttiferi non appena lo consentano le condizioni ambientali. Negli Ascomycetes, invece il micelio dicariontico ha vita breve ed inoltre, viene nutrito dal micelio aploide, prima che si possano avere i corpi fruttiferi deve aversi la gamia.

17 Classe Basidiomycetes Sottoclasse Phragmobasidiomycetidae Chiamati anche eterobasidiomiceti, formano sporofori ben visibili ad occhio nudo, ed hanno di solito consistenza gelatinosa e carne elastica. Presentano basidi settati trasversalmente (Auriculariales) e longitunalmente (Tremellales), costituiti da quattro cellule ognuna portante una spora Tremella mesenterica Auricularia auricula-judae

18 Pregiudizi ed errori da non commettere - I funghi sarebbero commestibili se l argento, l aglio, la mollica di pane o il prezzemolo non cambiano colore durante la loro cottura - I funghi erosi da lumache o da piccoli roditori sarebbero sempre commestibili - I funghi che ospitano larve di insetti non conterrebbero sostanze nocive - I funghi mangiati da animali domestici senza alcun danno sarebbero innocui anche per l uomo - La cottura dei funghi sarebbe sufficiente ad eliminare le sostanze tossiche dal fungo - I funghi raccolti su legno non sarebbero velenosi - I funghi che crescono nei pascoli, nei prati o in pianura non sarebbero velenosi - I funghi che mutano colore al tocco o al taglio sarebbero velenosi

19 Intossicazione da funghi -Tipo di veleno in causa - Specie animale che la ingerisce -Peso del soggetto - Dose che viene assunta -Sue condizioni di salute -Concomitante assunzione di altre sostanze -Ipersensibilità individuale

20 Le sindromi in micotossicologia I principi tossici possono essere suddivisi in due grandi categorie: - principi termolabili (eliminabili): - principi termostabili (ineliminabili): Sono veleni termolabili, cioè eliminabili col calore; si ottiene tale risultato quando la temperatura raggiunge i 70 C circa, e una cottura di almeno 30 minuti. Siamo in presenza di principi tossici la cui intensità è molto variabile e quindi il grado di disturbo causato è anch esso soggetto a variazioni. In questo caso qualsiasi intervento operiamo sul fungo non modifichiamo le sue caratteristiche di tossicità. Anche in questo caso abbiamo varie gradazioni di tossicità che vanno da lievi a gravi e gravissimi avvelenamenti che possono culminare con la morte.

21 Le sindromi in micotossicologia Le intossicazioni da ingestioni di funghi possono essere: - a Lunga Latenza Sindrome falloidea Sindrome orellanica Sindrome giromitrica - a Breve Latenza Sindrome gastrointestinale Sindrome muscarinica Sindrome panterinica Sindrome coprinica Sindrome paxillica (potenzialmente mortale) Sindrome rabdiomolitica (Tricoloma equestre) Sindrome emolitica

22 Sindrome falloidea Alcuni funghi che la determinano: Amanita phalloides, A. verna, A. virosa, Lepiota brunneoincarnata, L.helveola, L pseudohelveola, L. josserandii, Galerina marginata, G. hydrophila Principi attivi: - amatossine, sono resistenti all acidità dei succhi gastrici, all ebollizione, all essiccamento - fallotossine, sono sostanze non assorbite dal tubo digerente - fallina, non interviene nel quadro di avvelenamento in quanto viene distrutta dal calore a 60 e dai succhi gastrici - virotossine, presenti solo in A. virosa, costituiti da un gruppo di sei composti di cui la viroisina è il rappresentante più abbondante Sintomatologia: Il primo impatto avviene sempre con l apparato gastroenterico: l azione tossica si evidenzia sempre con una latenza non inferiore alle 8-15 ore (nausea, vomito prima alimentare poi biliare, violenti dolori addominali e diarrea coleriforme ogni minuti). La seconda fase è legata all azione tossica della amanitina a livello delle cellule epatiche

23 Diagnostica di laboratorio -Valutazione micologica macroscopica della specie -Esame microscopico, con ricerca e colorazione di spore amiloidi di Amanita nell aspirato gastrico ed eventualmente nelle feci -Ricerca dell amanitina nei residui dei funghi (test di Meixner) -Analisi cromatografica HPLC per la ricerca delle amanitine nel siero -Dosaggio RIA (Radio Immuno Assai) di alfa amanitina nelle urine, da eseguirsi prima di iniziare l idratazione forzata Terapia Ospedaliera e rapida. Terapia rimozionale: lavanda gastrica, carbone attivo a dosi ripetute, purganti osmotici, lattulosio Terapia infusionale: introduzione di liquidi pari a circa 1 litro ogni 10 Kg di perso corporeo

24 Sindrome orellanica Alcuni funghi che la determinano: Cortinarius orellanus e C. speciosissimus Principi attivi: - orellanina, non si inattiva con l essiccamento, resiste all ebollizione e all azione di altri agenti fisici, solo le altissime temperature (oltre 270 C) e la luce ultravioletta la trasformano in orellinina e orellina, metaboliti inattivi. Dose letale g di fungo fresco. Sintomatologia: Il primo impatto avviene sempre con l apparato gastroenterico: l azione tossica si evidenzia con una latenza che va dalle 12 ore ad anche 3-4 giorni (20 giorni) e provoca nausea, vomito, dolori addominali, ma soprattutto sapore metallico in bocca. La seconda fase si manifesta con sintomi genitourinari, all inizio assenti, dopo alcuni giorni compaiono dolori lombari, poliuria, insufficienza renale acuta. Compaiono anche sintomi muscolo scheletrici.

25 Diagnostica di laboratorio -Valutazione micologica macroscopica della specie -Esame microscopico, con ricerca delle spore nell aspirato gastrico ed nelle feci -Test colorimetrico al cloruro ferrico per la ricerca dell orellaninanei funghi crudi o cotti (Test di Poder e Moser) -Cromatografia a strato sottile (TLC) - HPLC -Isotacoforesi Terapia Ospedaliera in reparto nefrologico. Nelle prime 6 ore sono forse di qualche utilità la lavanda gastrica, carbone attivo, lassativi. Tra le 6 e le 24 ore: emodialisi, terapia della insufficienza renale classica, controllo dell equilibrio acido basico, idratazione, dieta ipoproteica

26 Sindrome gastrointestinale Molti funghi determinano questa sindrome: Hypholoma fasciculare, Amanita citrina, Boletus satanas, Omphalotus olearius, alcune specie di Lactarius, Russula e Armillaria Sintomatologia: Il periodo di latenza è variabile da 1 ora a 8 ore dal pasto. Compaiono disturbi digestivi, crampi epigastrici, vomito ripetuto, diarrea profusa con rischio di grave disidratazione e insufficienza renale secondaria. Spesso sopravvengono disturbi neurologici, accompagnati da brividi. Terapia Ospedaliera, soprattutto nei casi con latenza oltre le 6 ore, nella minaccia di disidratazione e del rischio di interessamento epatico e renale. Il trattamento è sintomatico, in mancanza di un antitodo specifico.

27 Sindrome panterinica Alcuni funghi che determinano questa sindrome: Amanita muscaria, Amanita pantherina Principi attivi: Sono derivati isossazolici, localizzati prevalentemente nella cuticola e nello strato sottocuticolare, identificati in acido ibotenico che si trasforma in muscimolo, muscazone e acido tricolomico. Sono sostanze resistenti all essiccamento e alla cottura. Sintomatologia: A breve distanza dal pasto (30 minuti a 2-3 ore) compaiono disturbi digestivi, assenti nei casi gravi per la rapida evoluzione verso il coma. Seguono disturbi motori, stati confusionali, vertigini, allucinazioni. Terapia Ospedaliera; messa in atto dei classici sistemi di rimozione delle tossine, gastrolusi, purganti salini; trattamento sintomatico, sedativi benzodiazepinici. L evoluzione in ambiente idoneo è favorevole.

28 Sindrome coprinica Alcuni funghi che determinano questa sindrome: Coprinus atramentarius, Boletus luridus E dovuta all ingestione di funghi in contemporanea assunzione di alcoolici Principi attivi: Si tratta principalmente di una sostanza detta coprina perché estratta da C. atramentarius. Questa sostanza di per sé non è tossica per l organismo umano, ma un suo metabolita ha la proprietà di bloccare la degradazione dell alcool al livello dell aldeide acetica, che è tossica. Sintomatologia: Comparsa quasi istantanea, con disturbi cardiovascolari. C è congestione con arrossamento del collo e del viso, vampe di calore, cefalea, espressione di vasodilatazione a livello dei vasi cerebrali, tachicardia, ipotensione. La scomparsa del quadro non preclude una sua ricomparsa a distanza di vari giorni con l assunzione di bevande alcoliche. Terapia A casa con sintomatici, salvo casi di complicazione.

29 Sindrome emolitica Alcuni funghi che determinano questa sindrome: Amanita vaginata e relativo gruppo, Amanita rubescens, generi Helvella e Morchella, ma anche generi Lactarius, Russula e Tricoloma. Principi attivi: Composti di natura proteica chiamati emolisine. Queste sono sostanze che liberano l emoglobina dai globuli rossi tramite interruzione ddella loro attività strutturale; vengono inattivate in 30 minuti a circa 70 C. Sintomatologia: Disturbi gastrointestinali, segni di emolisi Evoluzione Dai dati di letteratura non si evincono casi ad evoluzione sfavorevole

30 Panorama normativo di riferimento Legge 23/08/93 n.352 Norme quadro in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati DPR 14/07/95 n. 376 Regolamento concernente la disciplina della raccolta e della commercializzazione di funghi epigei freschi e conservati Decreto 29/11/96 n.686 Regolamento concernente i criteri per il rilascio dell attestato di micologo Decreto 21/09/98 Elenco nazionale dei micologi Legge regionale della Campania 24/07/2007 n.8 Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei

31 Divisione Ascomycota Classe Ascomycetes Ordine Pezizales Ordine Tuberales Famiglia Helvellaceae Famiglia Morchellaceae Famiglia Tuberaceae Genere: Helvella, Gyromitra Genere: Morchella Genere: Tuber

32 Ordine Pezizales Famiglia Morchellaceae Genere Morchella Carpofori omogenei, caratterizzati da u un cappello (mitria) saldato interamente al gambo composto da alveoli a nido d ape Gambo liscio o rugoso, corto o slanciato, cavo e Odori lievi Crescita primaverile, su prati e luoghi umidi TUTTE LE SPECIE COMMESTIBILI BEN COTTE, TOSSICHE DA CRUDE

33 Ordine Tuberales Famiglia Tuberaceae Genere Tuber Carpofori ipogei di forma globosa racchiussi da un peridio a superficie decorata da verruche o liscia Gleba che va dal brunastro all ocraceo al grigiastro Odori e sapori molto decisi Simbionti di aghifoglie e latifoglie TUTTE LE SPECIE COMMESTIBILI

34 Divisione Basidiomycota Classe Basidiomycetes Sottoclasse Phragmobasidiomycetidae Sottoclasse Holobasidiomycetidae Ordine Auriculariales Ordine Tremellales Ordine Polyporales Ordine Cantharellales Ordine Agaricales Ordine Russulales Ordine Boletales Include le classi Gasteromycetes e Hymenomycetes

35 Sottoclasse Holobasidiomycetidae Ordine Polyporales Famiglia Polyporaceae (imenio a solchi o tubuli a rapido accrescimento) Genere Polyporus (tubuli non separabili dal cappello) Genere Fomes (basidiocarpi a forma di mensola, imenio a tubuli, legnoso a maturità) Fomes fomentarius Polyporus sp.

36 Ordine Cantharellales - Famiglia Cantharellaceae Genere Cantharellus Carpofori omogenei più o meno pileati-stipitati Imenoforo rappresentato da pliche (o pseudolamelle) decorrenti sul gambo Colori vivaci e odori particolari Carne fibrosa Simbionti di latifoglie e aghifoglie TUTTE LE SPECIE APPARTENENTI A QUESTO GENERE SONO COMMESTIBILI

37 ATTENZIONE!!! Cantharellus cibarius Omphalotus olearius

38 Omphalotus olearius XXXX XXXX Sindrome gastrointestinale

39 Ordine Cantharellales Famiglia Hydnaceae Genere Hydnum Carpofori pileati-stipitati, omogenei Imenoforo costituito da aculei (idni) facilmente separabili dalla carne Colorazioni giallo-aranciate, o completamente bianche Consistenza carnosa Simbionti di conifere o latifoglie TUTTI I FUNGHI APPARTENENTI A QUESTO GENERE SONO COMMESTIBILI

40 Ordine Agaricales Famiglia Tricholomataceae Genere Armillaria Carpofori pileati-stipitati, omognei; Cappello decorato da minute squamule di vario colore Imenoforo a lamelle, da adnate a leggermente decorrenti; presenza o meno di un anello XXXX Carne fibrosa Crescita solitamente cespitosa; parassiti (dopo saprofiti) di aghifoglie e latifoglie COMMESTIBILI DOPO SBOLLENTATURA

41 ATTENZIONE!!! Armillaria mellea Hypholoma fasciculare

42 Hypholoma fasciculare Sindrome gastrointestinale

43 Ordine Agaricales Famiglia Amanitaceae Genere Amanita Carpofori eterogenei, pileo-stipitati Imenoforo a lamelle, leucosporei Volva basale e anello (non sempre presente), annessi caratterizzanti il genere, sono rinvenibili in modo palese o in forma di residui Cappello liscio o con tracce di placche o verruche, a margine intero o striato Gambo slanciato, cavo, bulboso, decorato, provvisto di anello singolo o doppio, mobile Solitamente simbionti ALCUNE SPECIE COMMESTIBILI, ALTRE VELENOSE MORTALI

44

45 Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Agaricus Carpofori pileo-stipitati, carne soda Imenoforo a lamelle, fitte, libere al gambo, da pallide a rosa in esemplari giovani, di seguito viola bruno, infine nerastre Cappello liscio o variamente decorato Gambo cilindrico, anche bulboso, spesso con residui miceliari Odore aniseo, di mandorla amara o sgradevole (inchiostro) Specie saprofite ALCUNE SPECIE COMMESTIBILI, ALTRE TOSSICHE

46 Ordine Agaricales FamigliaAgaricaceae Genere Macrolepiota Carpofori eterogenei di grande taglia;con carne virante o non Imenoforo a lamelle, leucosporei Cappello talvolta umbonato, ornamentato da squame Gambo fibroso, cavo, bulboso, decorato, provvisto di anello singolo o doppio, mobile Ubiquitari, saprofiti o simbionti POCHE SPECIE TOSSICHE, LA MAGGIOR PARTE COMMESTIBILI DOPO ADEGUATA COTTURA

47 Ordine Agaricales Famiglia Agaricaceae Genere Lepiota Carpofori eterogenei di taglia medio-piccola; slanciati, carne scarsa Imenoforo a lamelle; leucosporei Cappelli generalmente forniti di ornamentazioni e di umbone Gambi bulbillosi con anelli poco appariscenti TUTTE LE SPECIE NON COMMESTIBILI, NUMEROSE VELENOSE, ALCUNE DELLE QUALI MORTALI

48 ATTENZIONE!!! Sindrome falloidea

49 Ordine Agaricales Famiglia Pleurotaceae Genere Pleurotus Carpofori omogenei Imenoforo a lamelle decorrenti; leucosporei Forme singole o cespitosegambi eccentrici, laterali o assenti Lignicoli o terricoli Parassiti e simbionti SPESSO COMMESTIBILI

50 Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Russula Carpofori di diverse dimensioni e colori, persino nell ambito della stessa specie Senza volva ed anello; carne gessante Imenoforo a lamelle Cappello da globoso ad appiattito, spesso con cuticola separabile Gambo cilindrico più o meno regolare Odori e sapori diversi (carne piccante o dolce). Eccezione R. olivacea Specie simbionti MOLTE COMMESTIBILI, ALCUNE TOSSICHE

51 Ordine Russulales Famiglia Russulaceae Genere Lactarius Simile al precedente, ma con ife laticifere Latice bianco e acre, da evitare Latice colorato (rosso-arancio) e dolce commestibili

52 Ordine Boletales Famiglia Boletaceae Genere Boletus Carpofori omogeneri di diverse dimensioni e colori Carne soggetta a viraggio Imenoforo a tubuli facilmente separabile dalla carne del cappello A pori rossi da evitare Soprattutto simbionti, raramente parassite o lignicole MOLTE COMMESTIBILI, ALCUNE AMARE, ALTRE TOSSICHE

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