26/10/2011. Prende in considerazione: studio delle popolazioni. studio delle malattie a livello di popolazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "26/10/2011. Prende in considerazione: studio delle popolazioni. studio delle malattie a livello di popolazione"

Transcript

1 Prende in considerazione: Epidemiologia distribuzione geografica e caratteristiche ecologiche (es.: habitat) degli agenti eziologici specie e categorie animali interessate e/o a rischio (recettivi, portatori, serbatoi...) modalità di trasmissione e fonti di infezione conseguenze socio-economiche e riflessi negativi sulle produzioni animali fattori condizionanti l insorgenza, diffusibilità e mantenimento in natura (relativi all agente eziologico, agli ospiti e all ambiente) frequenza di comparsa ed andamento spazio-temporale (malattie endemiche, epidemiche, sporadiche) morbilità, mortalità e letalità causate EPIDEMIOLOGIA studio delle popolazioni studio delle malattie a livello di popolazione 1

2 EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA MOLECOLARE EPIDEMIOLOGIA CLASSICA clinica, patologia, epidemiologia 2

3 EPIDEMIOLOGIA scopo ultimo dell'epidemiologia veterinaria è quello di «acquisire dati sui quali basare decisioni razionali per la prevenzione ed il controllo delle malattie in popolazioni animali e, di conseguenza, ottimizzare lo stato di salute e quindi la produttività». 3

4 EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA 4

5 OBIETTIVI DELL EPIDEMIOLOGIA determinare l'origine di una malattia la cui causa è conosciuta (perché si è verificato un focolaio? da dove ha avuto origine? perché il numero di casi di una determinata malattia è aumentato? perché la malattia si è estesa a nuovi territori?); studiare e controllare una malattia la cui causa è inizialmente sconosciuta; acquisire informazioni sulla ecologia e sulla storia naturale di una malattia (quali situazioni favoriscono i determinanti della malattia? quale è l'andamento naturale della malattia nella popolazione, cioè in assenza di qualsiasi intervento?); pianificare e monitorare i programmi di controllo delle malattie (quale è la strategia migliore per controllare una malattia? quali sono le malattie da controllare prioritariamente? i piani di controllo già in corso sono efficaci?) valutare l'impatto economico delle malattie ed analizzare il rapporto costi/benefici dei piani di controllo (quanti danni produce una malattia? qual è il risparmio ottenuto con un piano di controllo e, più in generale, le risorse spese per il controllo sono spese bene?). INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE identificare la causa e l'origine delle malattie, sptt quelle diffusive; identificare la presenza di determinate malattie in un territorio; accertare l'assenza di determinate malattie; questo è spesso richiesto dai partner commerciali (che non intendono correre il rischio di importare nuove malattie in territori indenni attraverso l'acquisto di animali o di loro prodotti) e vale soprattutto per le malattie trasmissibili; individuare la frequenza, o la localizzazione geografica, o l'andamento nel tempo delle malattie 5

6 INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE valutare l'importanza (sanitaria, economica, zoonosica ecc.) delle malattie esistenti in un territorio; determinare le priorità di intervento, tenuto conto delle risorse disponibili; pianificare ed implementare piani di controllo e sorvegliarne l'andamento; soddisfare le richieste di informazioni provenienti da organismi internazionali (es. OIE) 6

7 "epidemiologia descrittiva ha lo scopo di stimare la frequenza di malattia e le sue caratteristiche a livello di popolazione. L'attributo "descrittiva" deriva dal fatto che, nello studio, si osserva e si descrive una situazione senza interferire con la sua evoluzione. risponde a quattro quesiti principali (le quattro W): cos è (What) il fenomeno che deve essere valutato? quali animali (Who) manifestano il fenomeno? quando (When) si è manifestato il fenomeno? dove (Where) si è manifestato il fenomeno? La malattia viene caratterizzata su base geografica "epidemiologia analitica ha lo scopo di verificare una ipotesi; le ipotesi più frequenti riguardano l'effetto di uno o più (presunti) determinanti di malattia. L'attributo "analitica" indica che ci si basa su procedimenti propri dell'analisi. In questo tipo di studi si interferisce attivamente con la malattia in studio, manipolando una o più delle variabili in causa. In genere, gli studi descrittivi ("studi ecologici") rappresentano un substrato prezioso per gli studi analitici, e quindi li precedono. risponde a cinque quesiti principali (le cinque W): What? Who? When? Where? Why? 7

8 INDAGINE EPIDEMIOLOGICA Raccolta dei dati Elaborazione dei dati Interpretazione dei dati DATI: numeri o valori in un dato contesto INDAGINE EPIDEMIOLOGICA E una raccolta di dati pertinente, corretta, accurata. QUANDO FARE UN INDAGINE EPIDEMIOLOGICA?? SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA EMERGENZA EPIDEMICA STRUMENTO DI PREVENZIONE 8

9 INDAGINE EPIDEMIOLOGICA E una raccolta di dati pertinente, corretta, accurata. Deve essere eseguita in due direzioni: Indagine prospettica (follow-up) Indagine retrospettiva (trace-back) DPR 17/05/1996, n.362 MISURE GENERALI DI LOTTA CONTRO ALCUNE MALATTIE DEGLI ANIMALI ART. 7 L indagine epidemiologica riguarda: a) il periodo durante il quale la malattia può essere stata presente nell azienda prima della notifica o del sospetto PERIODO A RISCHIO b) ORIGINE DELL INFEZIONE 9

10 DPR 17/05/1996, n.362 MISURE GENERALI DI LOTTA CONTRO ALCUNE MALATTIE DEGLI ANIMALI ART. 7 c) identificazione di altre aziende in cui si trovano animali di specie sensibili che possono essere stati infettati o contaminati; ALLEVAMENTI A RISCHIO PER CONTATTI DIRETTI O INDIRETTI CON IL FOCOLAIO d) i movimenti di persone e di veicoli, nonché i trasporti di animali carcasse, materiali o materie che possono aver portato fuori o dentro l agente in questione; e) l eventuale presenza e distribuzione di vettori della malattia. - DIFFUSIONE INFEZIONE - ESTENSIONE AREA A RISCHIO Chi fa l indagine epidemiologica? ASL supportato da: IIZZSS e CdR Visita clinica, prelievi, prove di laboratorio OEVR Campionamenti, questionari, rintracci Regione Collegamenti istituzionali, supporto legislativo Veterinario aziendale Visita clinica, prelievi, questionari 10

11 ATTENZIONE!!!! Effettuare un indagine epidemiologica non vuole dire raccogliere un anamnesi collettiva 21 ANAMNESI COLLETTIVA Ha fini diagnostici L attenzione è focalizzata sui capi malati Non standardizzata INDAGINE EPIDEMIOLOGICA Può avere fini diagnostici Coinvolge sia capi malati che capi sani Standardizzazione modalità di raccolta dei dati 11

12 COSA SAPERE.. EPIDEMIOLOGIA Resistenza agente eziologico Modalità di diffusione Vettori, portatori, serbatoi Fattori di rischio PATOGENESI Periodo di incubazione SINTOMATOLOGIA COSA SAPERE.. LESIONI ANATOMO-PATOLOGICHE DIAGNOSI Diagnosi diretta e indiretta Metodiche diagnostiche applicate Campioni da prelevare Trasporto, conservazione dei campioni biologici PROFILASSI Protocolli vaccinali disinfezioni 12

13 FASI DELL INDAGINE EPIDEMIOLOGICA RACCOLTA E ANALISI DEI DATI FORMULAZIONE DELLE IPOTESI RACCOLTA E ANALISI DEI RISCONTRI CONFERMA/RIGETTO DELLE IPOTESI FONTE DEI DATI Documentazione sanitaria mod. 4, mod. 7, registri di stalla, registri di macellazione, passaporti, cedolini, libretti di pascolo vagante (mod. 8), mod. 2/33 e 2bis/33, certificati sanitari, ricette, rapporti di prova di laboratorio, registro dei farmaci, bolle consegna mangime, registro visitatori, ecc. Documentazione fiscale: fatture, bolle ecc Risultati precedenti indagini Bibliografia Intervista all allevatore e al personale ATTENZIONE!!! 13

14 DOMANDE DA PORRE AL PERSONALE C è stata mortalità superiore alla norma? Gli animali hanno avuto problemi respiratori, sintomi nervosi, diarrea? La produzione di uova/il consumo di alimento è calato? Chiedere sempre: Da quando? In quali capannoni? RACCOLTA DEI DATI Modello unico SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA 14

15 SCHEDA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA Anagrafica azienda ragione sociale della proprietà, ubicazione, indirizzo produttivo Censimento specie e categoria Anamnesi Visita clinica Datazione delle lesioni Controlli sanitari precedenti Profilassi vaccinale Terapie SCHEDA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA Fattori di rischio ambientali presenza vettore, allevamenti vicini, pascoli, contatti con animali selvatici o di altri allevamenti, acqua, ecc. Mappa dell allevamento animali presenti, esami clinici o di laboratorio eseguiti per box/capannone Movimenti di animali in entrata e in uscita 15

16 SCHEDA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA Movimenti di persone personale di stalla, veterinari, maniscalchi, fecondatori, rappresentanti, mediatori, disinfestatori, manutentori, etc. Altri contatti indiretti movimenti di mangimi, liquami, carcasse, latte, uova etc. Eventuali fattori di rischio specifici per la malattia Note e osservazioni INDAGINE EPIDEMIOLOGICA in caso di focolaio: Visita clinica e datazione delle lesioni Prelievo e analisi di campioni idonei numero, tipo, modalità prelievo e conservazione Controlli di identità, censimento Controlli documentali Intervista all allevatore e compilazione questionari (verbali o relazioni) Segnalazioni Raccolta e analisi dei riscontri 16

17 L INDAGINE EPIDEMIOLOGICA risponde a 5 domande.. L infezione/malattia: QUANDO E ENTRATA? COME E ENTRATA? DA DOVE E ARRIVATA? Indagine retrospettiva (trace-back) COME POTREBBE ESSERE USCITA? DOVE POTREBBE ESSERE ANDATA? Indagine prospettica (follow-up) QUANDO E ENTRATA? PERIODO A RISCHIO DI ALCUNE MALATTIE ESOTICHE Malattia t max inc Malattia t max inc Peste bovina 21 giorni Peste Picc. Rum. 21 giorni MVS 28 giorni Blue Tongue 40 giorni Mal. Emorr. cervi 40 giorni Vaiolo OVC 21 giorni Stomatite Vesc. 21 giorni Malattia Teschen 40 giorni Dermatite nodul. contagiosa 28 giorni Febbre Valle del Rift 30 giorni 17

18 QUANDO E ENTRATA? PERIODO A RISCHIO DI ALCUNE MI Malattia t max inc Malattia t max inc Afta epizootica 14 giorni (bovini,suini) Pesti Suine 30 giorni 21 giorni (ovi-caprini) Influenza Aviare 21 giorni Malattia di 30 giorni Newcastle BSE 7 anni Scrapie 10 anni L INDAGINE EPIDEMIOLOGICA RISPOSTA ALLE 5 DOMANDE L infezione/malattia: QUANDO E ENTRATA? COME E ENTRATA? DA DOVE E ARRIVATA? COME POTREBBE ESSERE USCITA DOVE POTREBBE ESSERE ANDATA? Si può tentare di rispondere con un accurata raccolta dei dati e degli avvenimenti accaduti durante il PERIODO DI RISCHIO (movimentazioni, contatti indiretti, modifiche mangement ecc) 18

19 Link utile it/epi/homepage.html 19

Malattia Vescicolare del Suino

Malattia Vescicolare del Suino 1 MALATTIA VESCICOLARE DEL SUINO La malattia Malattia Vescicolare del Suino La malattia vescicolare del suino (MVS) è una malattia infettiva e contagiosa ad eziologia virale (genere Enterovirus appartenente

Dettagli

L epidemiologia nella gestione delle emergenze causate da malattie infettive

L epidemiologia nella gestione delle emergenze causate da malattie infettive L epidemiologia nella gestione delle emergenze causate da malattie infettive Francesco Feliziani area tematica centri di referenza Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche E M E R G E N

Dettagli

per alcune malattie causate da prodotti tossici dell agente (ad es. tossine batteriche) non si può parlare di trasmissibilità Raffaella Baldelli DSMV

per alcune malattie causate da prodotti tossici dell agente (ad es. tossine batteriche) non si può parlare di trasmissibilità Raffaella Baldelli DSMV Malattie trasmissibili Malattie sostenute da un agente biologico (agente eziologico), che si trasmette da un individuo ad un altro (ospiti) in natura in modo diretto o indiretto per alcune malattie causate

Dettagli

INDAGINE EPIDEMIOLOGIA PER MALATTIA VESCICOLARE E PESTE SUINA CLASSICA DEL SUINO 1. ANAGRAFE DELL AZIENDA

INDAGINE EPIDEMIOLOGIA PER MALATTIA VESCICOLARE E PESTE SUINA CLASSICA DEL SUINO 1. ANAGRAFE DELL AZIENDA INDAGINE EPIDEMIOLOGIA PER MALATTIA VESCICOLARE E PESTE SUINA CLASSICA DEL SUINO La malattia è stata diagnosticata/sospettata in seguito a: SOSPETTO CLINICO/ANATOMO-PATOLOGICO SIEROPOSITIVITA ISOLAMENTO

Dettagli

per alcune malattie causate da prodotti tossici dell agente (ad es. tossine batteriche) non si può parlare di trasmissibilità Raffaella Baldelli DSMV

per alcune malattie causate da prodotti tossici dell agente (ad es. tossine batteriche) non si può parlare di trasmissibilità Raffaella Baldelli DSMV Malattie trasmissibili Malattie sostenute da un agente biologico (agente eziologico), che si trasmette da un individuo ad un altro (ospiti) in natura in modo diretto o indiretto per alcune malattie causate

Dettagli

Fasi dell indagine: individuazione e descrizione del focolaio

Fasi dell indagine: individuazione e descrizione del focolaio Fasi dell indagine: individuazione e descrizione del focolaio Anna Duranti Osservatorio Epidemiologico Veterinario Marche Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche Le tappe dell indagine /1

Dettagli

Dipartimento di prevenzione

Dipartimento di prevenzione ARTICOLAZIONE TERRITORIALE E SEDI CHIVASSO CIRIE' (temporaneamente BORGARO) CUORGNE' GASSINO IVREA LANZO SETTIMO Presentazione P.A.I.S.A. 20 Ivrea 8//20 DISTRIBUZIONE DEL PERSONALE AMM.VI OPERATORI TEC.

Dettagli

L epidemiologia nella gestione delle emergenze causate da malattie infettive

L epidemiologia nella gestione delle emergenze causate da malattie infettive L epidemiologia nella gestione delle emergenze causate da malattie infettive Francesco Feliziani area tematica centri di referenza Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche E M E R G E N

Dettagli

SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER PESTI SUINE

SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER PESTI SUINE ALLEGATO 14: fac - simile scheda di indagine epidemiologica SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER PESTI SUINE sospetto n.: data codice allevamento conferma n.: data Pag. 66 di 75 L'INDAGINE EPIDEMIOLOGICA

Dettagli

Direzione Generale Sanità Pubblica Veterinaria Alimenti e Nutrizione Ufficio VI REGIONI E PROVINCE AUTONOME ASSESSORATI SANITA SERVIZI VETERINARI

Direzione Generale Sanità Pubblica Veterinaria Alimenti e Nutrizione Ufficio VI REGIONI E PROVINCE AUTONOME ASSESSORATI SANITA SERVIZI VETERINARI Ministero della Salute Direzione Generale Sanità Pubblica Veterinaria Alimenti e Nutrizione Ufficio VI REGIONI E PROVINCE AUTONOME ASSESSORATI SANITA SERVIZI VETERINARI CEA IZS-TORINO COVEPI IZS-TERAMO

Dettagli

ZONA DI PROTEZIONE E ZONA DI SORVEGLIANZA

ZONA DI PROTEZIONE E ZONA DI SORVEGLIANZA Pag. 1 di 6 ZONA DI PROTEZIONE E ZONA DI 3.1 MISURE SANITARIE PREVISTE IN PRESENZA DI CIRCOLAZIONE VIRALE... 2 3.1.1 COMPETENZE DEL LIVELLO CENTRALE Autorità Centrale... 2 3.1.1.1 Definizione della zona

Dettagli

controllo delle malattie dei pesci

controllo delle malattie dei pesci Epidemiologia nel controllo delle malattie dei pesci Dr Ignacio de Blas Facoltà di Veterinaria Università di Zaragoza (Spagna) Erice, 24 ottobre 2008 Workshop Acquacoltura mediterranea: aspetti normativi

Dettagli

SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA

SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA ALLEGATO 2 TUBERCOLOSI BOVINA / BUFALINA SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA DR... Recapito telefonico.... A.S.L. n... Data.../.../... Allevamento TIPOLOGIA INSEDIAMENTO FOCOLAIO di TBC Data denuncia di

Dettagli

Blue Tongue situazione epidemiologica in Italia e aspetti normativi. Treviso 30 aprile 2008

Blue Tongue situazione epidemiologica in Italia e aspetti normativi. Treviso 30 aprile 2008 Blue Tongue situazione epidemiologica in Italia e aspetti normativi Treviso 30 aprile 2008 Situazione epidemiologica Analisi del rischio introduzione e circolazione 1 Flussi animali da zone a rischio Consistenza

Dettagli

da PT0 nella BDN saranno apportate direttamente dal Servizio Veterinario della AUSL.

da PT0 nella BDN saranno apportate direttamente dal Servizio Veterinario della AUSL. ALLEGATO A Indicazioni tecniche e operative in attuazione delle Linee guida per l adozione dei Piani di controllo e per l assegnazione della qualifica sanitaria degli allevamenti nei confronti della Paratubercolosi

Dettagli

INFETTIVE, PROFILASSI E POLIZIA VETERINARIA AA

INFETTIVE, PROFILASSI E POLIZIA VETERINARIA AA Presentazione e Syllabus del corso di insegnamento di EPIDEMIOLOGIA VETERINARIA del corso integrato MALATTIE INFETTIVE, PROFILASSI E POLIZIA VETERINARIA AA 202-203 docente titolare: prof. Fabio Ostanello

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 18/16 DEL

DELIBERAZIONE N. 18/16 DEL Oggetto: Piano regionale di controllo e di sorveglianza della Tubercolosi, Brucellosi e Leucosi bovina e della Brucellosi ovi-caprina, anno 2015. L Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale

Dettagli

Zoonosi nei selvatici: le nuove linee guida del piano nazionale di sorveglianza

Zoonosi nei selvatici: le nuove linee guida del piano nazionale di sorveglianza Fauna selvatica in Liguria: valutazione dell'attività svolta e nuove prospettive Pontedassio, (IM) 16-12-16 Zoonosi nei selvatici: le nuove linee guida del piano nazionale di sorveglianza Riccardo Orusa

Dettagli

Epidemiologia e profilassi generale delle malattie infettive

Epidemiologia e profilassi generale delle malattie infettive Epidemiologia e profilassi generale delle malattie infettive INFEZIONE MALATTIA INFETTIVA ASPETTI GENERALI Interazione di un agente biologico (microrganismo) e un ospite recettivo (uomo, animale). Implica

Dettagli

L efficacia dei sistemi di sorveglianza

L efficacia dei sistemi di sorveglianza L efficacia dei sistemi di sorveglianza Dr. Angelo Ferrari IZS Piemonte, Liguria e Valle d'aosta 9 Giugno 2010 Migliorare con l esperienza La pandemia influenzale A (H1N1) 2009: Modello di gestione delle

Dettagli

PROTOCOLLO OPERITIVO PER LA GESTIONE DELLE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI INTERESSANTI LA ASL RM A

PROTOCOLLO OPERITIVO PER LA GESTIONE DELLE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI INTERESSANTI LA ASL RM A Sede Legale: Via Ariosto, 3 00185 Roma P.I. 04735671002 Prot. N. Del Dipartimento di Prevenzione S.I.S.P U.O.S.Epidemiologia e Profilassi Malattie Infettive Responsabile: Dr.ssa ERCOLE Andreina Sede: Via

Dettagli

LA SCRAPIE: programma 2010 2012 e identificazione degli animali

LA SCRAPIE: programma 2010 2012 e identificazione degli animali LA SCRAPIE: programma 2010 2012 e identificazione degli animali CARATTERISTICHE DELLA MALATTIA Caratterizzata da lungo periodo di incubazione Dura a lungo ed è mortale Colpisce gli animali di età compresa

Dettagli

SCHMALLENBERG: DISPOSIZIONI NORMATIVE E MISURE DI CONTROLLO IN ITALIA

SCHMALLENBERG: DISPOSIZIONI NORMATIVE E MISURE DI CONTROLLO IN ITALIA SCHMALLENBERG: DISPOSIZIONI NORMATIVE E MISURE DI CONTROLLO IN ITALIA MINISTERO DELLA SALUTE Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti Direzione Generale

Dettagli

Allevamento Bovino e Biosicurezza in Regione Emilia Romagna

Allevamento Bovino e Biosicurezza in Regione Emilia Romagna MODENA 7 giugno 2011 Allevamento Bovino e Biosicurezza in Regione Emilia Romagna SNatalini@regione.emilia-romagna.it romagna.it Consistenza e caratteristiche del patrimonio bovino in Emilia-Romagna Stato

Dettagli

controllo del rispetto delle norme sulla registrazione degli allevamenti e identificazione e rispetto delle norme di identificazione,

controllo del rispetto delle norme sulla registrazione degli allevamenti e identificazione e rispetto delle norme di identificazione, DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE AREA DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA Obblighi di pubblicazione concernenti i controlli sulle imprese (art.25 D.lgs n 33/2013) effettuati dal Servizio di Sanità Animale TIPOLOGIE

Dettagli

CONCETTO DI SALUTE. La salute è uno stato di ottimale rendimento produttivo, ottenuto nel rispetto dell uomo, dell ambiente e degli animali stessi

CONCETTO DI SALUTE. La salute è uno stato di ottimale rendimento produttivo, ottenuto nel rispetto dell uomo, dell ambiente e degli animali stessi CONCETTO DI SALUTE La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia o di infermità (Atto di Fondazione O.M.S., 1948) La salute è uno stato di ottimale

Dettagli

definizione (definizione sorveglianza in sanità pubblica, CDC) definizione Terrestrial Animal Health Code OIE

definizione (definizione sorveglianza in sanità pubblica, CDC) definizione Terrestrial Animal Health Code OIE SORVEGLIANZA definizione sistematica raccolta, archiviazione, analisi e interpretazione di dati, seguita da una diffusione delle informazioni a tutte le persone che le hanno fornite e a coloro che devono

Dettagli

Attività di controllo per una filiera alimentare sicura

Attività di controllo per una filiera alimentare sicura Conferenza stampa 7 aprile 2015 Attività di controllo per una filiera alimentare sicura Dott. Silvio Borrello 1 Controlli su animali e prodotti derivati provenienti dall UE Perché? Per tenere traccia e

Dettagli

INICE parte prima BASI NORMATIVE. capitolo 1 Fonti normative

INICE parte prima BASI NORMATIVE. capitolo 1 Fonti normative INICE parte prima BASI NORMATIVE capitolo 1 Fonti normative Costituzione e codice civile Diritto comunitario Leggi Altri atti aventi forza di legge Rapporto tra leggi nazionali e leggi regionali: competenza

Dettagli

Coxiellosi o Febbre Q

Coxiellosi o Febbre Q Coxiellosi o Febbre Q Descritta per la prima volta in Australia nel 1936 in addetti alla macellazione. Impatto È una zoonosi: causa una malattia simil-influenzale, polmonite, epatite granulomatosa, aborto

Dettagli

definizione (definizione sorveglianza in sanità pubblica, CDC) definizione Terrestrial Animal Health Code OIE

definizione (definizione sorveglianza in sanità pubblica, CDC) definizione Terrestrial Animal Health Code OIE SORVEGLIANZA definizione sistematica raccolta, archiviazione, analisi e interpretazione di dati, seguita da una diffusione delle informazioni a tutte le persone che le hanno fornite e a coloro che devono

Dettagli

Epidemiologia e disegni di studio

Epidemiologia e disegni di studio Epidemiologia e disegni di studio L epidemiologia valuta le associazioni tra fattori di esposizione ed esiti di salute all interno di predefinite cornici logico-formali Esposizione X Malattia Y Tali cornici

Dettagli

Il sistema a rete dell epidemiologia veterinaria: randagismo e Leishmaniosi. Anna Duranti Centro Epidemiologico Regionale Veterinario

Il sistema a rete dell epidemiologia veterinaria: randagismo e Leishmaniosi. Anna Duranti Centro Epidemiologico Regionale Veterinario Il sistema a rete dell epidemiologia veterinaria: randagismo e Leishmaniosi. Anna Duranti Centro Epidemiologico Regionale Veterinario Leishmaniosi canina Grave malattia del cane, con andamento generalmente

Dettagli

Bollettino epidemiologico 2016

Bollettino epidemiologico 2016 Bollettino epidemiologico 2016 1 Situazione epidemiologica 2 Piano di sorveglianza 3 Risultati delle attività di sorveglianza 4 Definizione di caso negli equidi 28 luglio 2016 n. 4 1 Situazione epidemiologica

Dettagli

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA. la legge 23 dicembre 1978, n.833 e successive modifiche ed integrazioni;

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA. la legge 23 dicembre 1978, n.833 e successive modifiche ed integrazioni; Prot. n. (VET/02/24708) VISTI: LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA la legge 23 dicembre 1978, n.833 e successive modifiche ed integrazioni; il D.Lgs 502/92 e successive modifiche ed integrazioni; il

Dettagli

Obiettivi di uno studio epidemiologico

Obiettivi di uno studio epidemiologico Lezione 2 Obiettivi di uno studio epidemiologico OBIETTIVO: - acquisire informazioni sugli obiettivi di base della epidemiologia; - differenziare l'epidemiologia descrittiva (osservazionale) da quella

Dettagli

CONCETTO DI SALUTE. La salute è uno stato di ottimale rendimento produttivo, ottenuto nel rispetto dell uomo, dell ambiente e degli animali stessi

CONCETTO DI SALUTE. La salute è uno stato di ottimale rendimento produttivo, ottenuto nel rispetto dell uomo, dell ambiente e degli animali stessi CONCETTO DI SALUTE La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia o di infermità (Atto di Fondazione OMS, 1948) http://www.who.int/en/ La salute

Dettagli

Proposta campionamento a seguito di positività per Blue tongue in Regione Veneto

Proposta campionamento a seguito di positività per Blue tongue in Regione Veneto Proposta campionamento a seguito di positività per Blue tongue in Regione Veneto In data 31 agosto 2016 è stato confermato da parte del CRN un sospetto Blue tongue in un gregge che effettua il pascolo

Dettagli

Blue tongue aggiornamenti epidemiologici LEBANA BONFANTI IZSVE

Blue tongue aggiornamenti epidemiologici LEBANA BONFANTI IZSVE Blue tongue aggiornamenti epidemiologici LEBANA BONFANTI IZSVE Blue tongue - 2015 In data 21 Agosto 2015 è stato segnalato un sospetto clinico di BT in un allevamento nella regione di Allier, nella Francia

Dettagli

Malattia d Aujeszky 1 MALATTIA D AUJESZKY

Malattia d Aujeszky 1 MALATTIA D AUJESZKY 1 MALATTIA D AUJESZKY Malattia d Aujeszky La malattia La malattia d Aujeszky è una patologia contagiosa del suino sostenuta da un Herpesvirus (Suid herpesvirus 1). La malattia colpisce primariamente il

Dettagli

INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER MALATTIA DI AUJESZKY DEL SUINO SIEROPOSITIVITA * CORRELAZIONE EPIDEMIOLOGICA SINTOMI CLINICI

INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER MALATTIA DI AUJESZKY DEL SUINO SIEROPOSITIVITA * CORRELAZIONE EPIDEMIOLOGICA SINTOMI CLINICI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER MALATTIA DI AUJESZKY DEL SUINO L INFEZIONE E STATA DIAGNOSTICATA/SOSPETTATA IN SEGUITO A: SIEROPOSITIVITA * CORRELAZIONE EPIDEMIOLOGICA SINTOMI CLINICI * controllo eseguito

Dettagli

Situazione epidemiologica della malattia di Aujeszky in Umbria dal 1997 al 2011

Situazione epidemiologica della malattia di Aujeszky in Umbria dal 1997 al 2011 Situazione epidemiologica della malattia di Aujeszky in Umbria dal 1997 al 2011 Premessa La malattia d Aujeszky è una patologia contagiosa del suino sostenuta da un Herpesvirus (Suid Herpesvirus1). La

Dettagli

ALLEGATO II DECISIONE 2008/185/CE E FUTURA ACQUISIZIONE DI QUALIFICA DI TERRITORIO UFFICIALMENTE INDENNE Verona, 27/04/2017

ALLEGATO II DECISIONE 2008/185/CE E FUTURA ACQUISIZIONE DI QUALIFICA DI TERRITORIO UFFICIALMENTE INDENNE Verona, 27/04/2017 ALLEGATO II DECISIONE 2008/185/CE E FUTURA ACQUISIZIONE DI QUALIFICA DI TERRITORIO UFFICIALMENTE INDENNE Verona, 27/04/2017 Il Veneto è inserito nell elenco delle regioni in cui si applicano programmi

Dettagli

RETI DI EPIDEMIOSORVEGLIANZA STEM - SOTTOSISTEMA EMERGENZE MOVIMENTAZIONI DA FOCOLAIO/ZONE DI RESTRIZIONE

RETI DI EPIDEMIOSORVEGLIANZA STEM - SOTTOSISTEMA EMERGENZE MOVIMENTAZIONI DA FOCOLAIO/ZONE DI RESTRIZIONE RETI DI EPIDEMIOSORVEGLIANZA STEM - SOTTOSISTEMA EMERGENZE MOVIMENTAZIONI DA FOCOLAIO/ZONE DI RESTRIZIONE 1. PREMESSA Il presente documento si riferisce agli spostamenti da focolaio e/o zona di restrizione

Dettagli

Ordinanza di abbattimento per pascolo non confinato. IL RESPONSABILE DELL UNITA DI PROGETTO PER LA ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA

Ordinanza di abbattimento per pascolo non confinato. IL RESPONSABILE DELL UNITA DI PROGETTO PER LA ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA Prot. 19906 Nr. 2 del 19.10.2015 Oggetto: Ordinanza di abbattimento per pascolo non confinato. IL RESPONSABILE DELL UNITA DI PROGETTO PER LA ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA lo Statuto Speciale

Dettagli

INGRESSO DELL INFEZIONE IN ITALIA

INGRESSO DELL INFEZIONE IN ITALIA INGRESSO DELL INFEZIONE IN ITALIA ANNO 2000 SARDEGNA-> L unica ipotesi accettabile è l arrivo dall Africa attraverso i venti. CALABRIA -> Tramite ingresso di animali dalla Sardegna (BTV2). Per il BTV9

Dettagli

SALUTE VERONA 6 FEBBRAIO Riunione annuale veterinaria su scambi intracomunitari di bovini (Italia Francia)

SALUTE VERONA 6 FEBBRAIO Riunione annuale veterinaria su scambi intracomunitari di bovini (Italia Francia) SALUTE VERONA 6 FEBBRAIO 2014 Riunione annuale veterinaria su scambi intracomunitari di bovini (Italia Francia) Marco Farioli Regione Lombardia D.G. Salute U.O. Veterinaria SALUTE CONTESTO ZOOTECNICO LOMBARDO

Dettagli

Il Piano Regionale di Sorveglianza della Fauna Selvatica

Il Piano Regionale di Sorveglianza della Fauna Selvatica Il Piano Regionale di Sorveglianza della Fauna Selvatica Maria Cristina Radaelli Osservatorio Epidemiologico IZS Piemonte, SOMMARIO Criteri di costituzione del Piano Documentazione Risultati BACKGROUND

Dettagli

DIAGNOSTICA DI LABORATORIO DELLE MALATTIE INFETTIVE

DIAGNOSTICA DI LABORATORIO DELLE MALATTIE INFETTIVE DIAGNOSTICA DI LABORATORIO DELLE MALATTIE INFETTIVE La metodologia diagnostica può essere ricondotta a quattro punti fondamentali e consequenziali fra loro Anamnesi Rilievi anatomo-patologici Scelta e

Dettagli

AFTA EPIZOOTICA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA

AFTA EPIZOOTICA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA AFTA EPIZOOTICA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA 1/13 Al momento del sopralluogo nell azienda sospetta i veterinari della ASL competenti per territorio dovranno compilare la sezione 1 dell indagine epidemiologica

Dettagli

Il Piano BVD in provincia di Trento -Stato dell arte-

Il Piano BVD in provincia di Trento -Stato dell arte- Il Piano BVD in provincia di Trento -Stato dell arte- Dr. Enrico Francione Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Folgaria, 04-03-2015 Vet Neve - La diarrea virale del bovino (BVD-MD) è una

Dettagli

Allevare la sicurezza.

Allevare la sicurezza. Allevare la sicurezza. TBC, brucellosi e leucosi negli allevamenti della Regione. La prevenzione, i risultati, i prossimi obiettivi. Ottimi risultati, ma non abba ssiamo la guardia. ( ) La tubercolosi

Dettagli

REGIONE SICILIA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE Corso Gelone n Siracusa Partita Iva

REGIONE SICILIA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE Corso Gelone n Siracusa Partita Iva Prot. n. 439/SSA del 08.03.2016 Oggetto: Valutazione obiettivi anno 2015. Al Direttore Generale Al Direttore Sanitario Al Direttore Amministrativo Il Servizio di Sanità Animale ha come obiettivo prioritario

Dettagli

QUANDO RACCOGLIERE DATI SU BASE CAMPIONARIA??

QUANDO RACCOGLIERE DATI SU BASE CAMPIONARIA?? QUANDO RACCOGLIERE DATI SU BASE CAMPIONARIA?? 1) QUANDO SI ESEGUE UNA SPERIMENTAZIONE PILOTA 2) QUANDO E IMPRATICABILE, PER MOTIVI PRATICI, ECONOMICI ecc... RACCOGLIERE DATI SULL INTERA POPOLAZIONE (ad

Dettagli

Il Morbo di Aujeszky

Il Morbo di Aujeszky Ordine dei Medici Veterinari di Verona Isola della Scala -Verona 22 marzo 2007 Il Morbo di Aujeszky Situazione italiana e programmi di eradicazione 100 nm Loris ALBORALI Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Dettagli

Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte

Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte a cura di Marcello Caputo,, Giuliana Moda, Giuseppe Ru Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Piano Regionale di Prevenzione 2010- OBIETTIVI

Dettagli

PROGRAMMA CORSO. 3/4/10/11/24/25 novembre 2011

PROGRAMMA CORSO. 3/4/10/11/24/25 novembre 2011 CORSO DI FORMAZIONE SULLA FAUNA SELVATICA PER MEDICI VETERINARI DI SANITA PUBBLICA FAUNA SELVATICA IN ITALIA: DALLA CONOSCENZA DELLE PATOLOGIE ALLA LORO GESTIONE SANITARIA In collaborazione con 3/4/10/11/24/25

Dettagli

BLUE TONGUE: LA PROFILASSI VACCINALE IN SARDEGNA

BLUE TONGUE: LA PROFILASSI VACCINALE IN SARDEGNA Gli indicatori macrostrutturali di qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie BLUE TONGUE: LA PROFILASSI VACCINALE IN SARDEGNA di Fausto Sulis, Renato Uleri, Cristiana Patta e Sandro Rolesu Il 1

Dettagli

Ruolo del. Centro di Referenza Nazionale per la Ricerca di OGM. nel controllo ufficiale degli alimenti e dei mangimi

Ruolo del. Centro di Referenza Nazionale per la Ricerca di OGM. nel controllo ufficiale degli alimenti e dei mangimi Ruolo del Centro di Referenza Nazionale per la Ricerca di OGM nel controllo ufficiale degli alimenti e dei mangimi Ilaria Ciabatti Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana Centro di Referenza

Dettagli

MALATTIA DI NEWCASTLE

MALATTIA DI NEWCASTLE Allegato 6 Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Centro Regionale di Epidemiologia Veterinaria - Regione Veneto MALATTIA DI NEWCASTLE SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA 2003 Data compilazione.../.../...

Dettagli

Malattia Vescicolare del Suino

Malattia Vescicolare del Suino Malattia Vescicolare del Suino Malattia contagiosa causata da un enterovirus Colpisce solo il suino Indistinguibile clinicamente da afta epizootica Spesso asintomatica (solo sieroconversione) Non mortale

Dettagli

IMPRESE COINVOLTE CRITERI MODALITA' DI SVOLGIMENTO OBBLIGHI E ADEMPIMENTI

IMPRESE COINVOLTE CRITERI MODALITA' DI SVOLGIMENTO OBBLIGHI E ADEMPIMENTI PIANO DI SORVEGLIANZA NAZIONALE DELL'AIE DEGLI EQUIDI DELLA WEST NILE DISEASE SALMONELLA - POLLAME DA RIPRODUZIONE (Gallus gallus ) SALMONELLA - GALLINE OVAIOLE allevamenti di equini allevamenti di equini

Dettagli

STORIA DEI SERVIZI VETERINARI

STORIA DEI SERVIZI VETERINARI STORIA DEI SERVIZI VETERINARI 1988 istituzione di: veterinario provinciale veterinario di confine e porto condotta comunale 1945 istituzione ACIS, dipendente dalla Presidenza del Consiglio. Autorità locale:

Dettagli

Centro di Referenza Nazionale per le Salmonellosi Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

Centro di Referenza Nazionale per le Salmonellosi Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Centro di Referenza Nazionale per le Salmonellosi Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Centro Regionale di Epidemiologia Veterinaria - Regione Veneto SCHEDA INDAGINE EPIDEMIOLOGICA POSITIVITA

Dettagli

Brucellosi bovina. Premessa

Brucellosi bovina. Premessa Premessa Brucellosi bovina La brucellosi bovina è un infezione causata principalmente da B. abortus ma può essere sostenuta anche da B. melitensis; si presenta con decorso lento e sintomi clinici spesso

Dettagli

D. Salute animale e igiene urbana veterinaria

D. Salute animale e igiene urbana veterinaria D. Salute animale e igiene urbana veterinaria N. Programmi/attività Componenti del programma Prestazioni i D1 sui concentramenti e spostamenti animali - Controllo delle strutture - Verifica della documentazione

Dettagli

IL RESPONSABILE DELL UNITA DI PROGETTO PER LA ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA

IL RESPONSABILE DELL UNITA DI PROGETTO PER LA ERADICAZIONE DELLA PESTE SUINA AFRICANA REGIONE AUTÒNOMA DE SARDIGNA Prot. n. 50 Determinazione n. 5 del 30.11.2015 Oggetto: Quinto provvedimento attuativo del Programma straordinario di eradicazione della Peste Suina Africana 2015-2017, recante

Dettagli

Il ruolo degli II.ZZ.SS. nella sorveglianza e il controllo dell influenza

Il ruolo degli II.ZZ.SS. nella sorveglianza e il controllo dell influenza Il ruolo degli II.ZZ.SS. nella sorveglianza e il controllo dell influenza Dr. Angelo Ferrari IZS Piemonte, Liguria e Valle d'aosta 16 Luglio 2009 Progetto Emergenza: Prepariamoci alla Pandemia LA RETE

Dettagli

C O R O - Network Co-Ordinamento della Ricerca Oncologica

C O R O - Network Co-Ordinamento della Ricerca Oncologica C O R O - Network Co-Ordinamento della Ricerca Oncologica A. OBIETTIVI GENERALI DEL NETWORK ATTIVITÀ I. Stabilire una rete di risorse per le applicazioni cliniche della ricerca oncologica II. Fornire supporto

Dettagli

PROCEDURA PER LA MOVIMENTAZIONE INTRAREGIONALE DI ANIMALI SENSIBILI ALLA BLUE TONGUE NON VACCINATI IN AREE OMOGENEE DI CIRCOLAZIONE VIRALE.

PROCEDURA PER LA MOVIMENTAZIONE INTRAREGIONALE DI ANIMALI SENSIBILI ALLA BLUE TONGUE NON VACCINATI IN AREE OMOGENEE DI CIRCOLAZIONE VIRALE. PROCEDURA PER LA MOVIMENTAZIONE INTRAREGIONALE DI ANIMALI SENSIBILI ALLA BLUE TONGUE NON VACCINATI IN AREE OMOGENEE DI CIRCOLAZIONE VIRALE. 1. CAMPO DI APPLICAZIONE Con Dispositivo Dirigenziale del Ministero

Dettagli

Programma 9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare

Programma 9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare Programma 9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Gran parte delle azioni previste dal programma

Dettagli

Con il presente documento si forniscono le istruzioni operative per l applicazione delle linee guida nel territorio della Regione Piemonte.

Con il presente documento si forniscono le istruzioni operative per l applicazione delle linee guida nel territorio della Regione Piemonte. ISTRUZIONI OPERATIVE PER L APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA MINISTERIALI IN MATERIA DI CONTROLLO E DI CERTIFICAZIONE NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA PREMESSA La Regione Piemonte con Deliberazione

Dettagli

1. ANAGRAFE DELL AZIENDA

1. ANAGRAFE DELL AZIENDA 1. ANAGRAFE DELL AZIENDA Asl Distretto Codice Azienda Comune Provincia Località Indirizzo Proprietario Detentore (solo se diverso dal proprietario) Lat. Long. 1 2. TIPOLOGIA DELL AZIENDA 2.1 Specie Allevata:

Dettagli

Un Piano per il controllo della Leishmaniosi canina nelle Marche. Stefano Gavaudan Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche

Un Piano per il controllo della Leishmaniosi canina nelle Marche. Stefano Gavaudan Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche Un Piano per il controllo della Leishmaniosi canina nelle Marche Stefano Gavaudan Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche L Istituto Zooprofilattico Sperimentale Si occupa di diagnostica

Dettagli

SSPV di RE CONTROLLO UFFICIALE IN ALLEVAMENTO DI OVINI E CAPRINI CHECK LIST ANAGRAFE

SSPV di RE CONTROLLO UFFICIALE IN ALLEVAMENTO DI OVINI E CAPRINI CHECK LIST ANAGRAFE Pag.1 di 10 LISTA DI RISCONTRO/ STATO DELLE REVISIONI - SERVIZIO VETERINARIO E IGIENE ALIMENTI REGIONE EMILIA ROMAGNA Rev. N. MOTIVAZIONE DELLA REVISIONE DATA 01 Aggiornamento normativo e Formattazione

Dettagli

Indagini sierologiche per la ricerca di anticorpi verso Brucella suis e Yersinia enterocolitica in suini al macello

Indagini sierologiche per la ricerca di anticorpi verso Brucella suis e Yersinia enterocolitica in suini al macello I risultati della ricerca corrente condotta dall Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell Abruzzo e del Molise "G. Caporale Anno 2013 Teramo, 6 Giugno 2014 Indagini sierologiche per la ricerca di anticorpi

Dettagli

PERCORSO FORMATIVO E PROFESSIONALE

PERCORSO FORMATIVO E PROFESSIONALE PERCORSO FORMATIVO E PROFESSIONALE - Ricercatore confermato presso la Facoltà di Medicina Veterinaria (SSD VET/05 Malattie Infettive degli animali domestici), Università degli studi di Padova (Marzo 2006,

Dettagli

ATTIVITA DI CONTROLLO PER LA BRUCELLOSI OVINA E CAPRINA

ATTIVITA DI CONTROLLO PER LA BRUCELLOSI OVINA E CAPRINA PIANO 1/2010 ATTIVITA DI CONTROLLO PER LA BRUCELLOSI OVINA E CAPRINA Articolo 1: Obiettivi Le misure sanitarie previste per il controllo della brucellosi ovi-caprina sul territorio regionale hanno le seguenti

Dettagli

F O R M A T O E U R O P E O

F O R M A T O E U R O P E O F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome PATTI GIOVANNI Indirizzo Via della Stazione 217 04015 Priverno ( LT ) Telefono 3497848415-0773281466 Fax

Dettagli

Ce.R.R.T.A. Centro di Riferimento Regionale sulle Tossinfezioni Alimentari

Ce.R.R.T.A. Centro di Riferimento Regionale sulle Tossinfezioni Alimentari Cosa chiede l Unione l Europea La distinzione tra focolai verificati e focolai possibili viene abbandonata. per i focolai in cui nessun particolare veicolo è sospettato o per quei focolai in cui le evidenze

Dettagli

LEPRE, SITUAZIONE SANITARIA IN LOMBARDIA

LEPRE, SITUAZIONE SANITARIA IN LOMBARDIA Giornata di studio e confronto: la lepre, ecologia, patologie e modelli gestionali che ne influenzano l andamento demografico LEPRE, SITUAZIONE SANITARIA IN LOMBARDIA Mario Chiari Sorveglianza Epidemiologica

Dettagli

La Mixomatosi:una malattia sempre attuale

La Mixomatosi:una malattia sempre attuale La Miomatosi:una malattia sempre attuale Brescia 9 giugno 2011 Workshop Mio - Brescia - 9 giugno 2011 Προφυλάσσω PROFILASSI προφύλαξη (= difendere in anticipo) Workshop Mio - Brescia - 9 giugno 2011 Evitare

Dettagli

DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE

DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE Servizio Comunicazione viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030/3838315 Fax 030/3838280 E-mail: servizio.comunicazione@aslbrescia.it

Dettagli

PrP Sc. PrP c. Viene completamente lisata dal Trattamento con proteasi K. La proteasi K non ha Alcun effetto. Struttura α-elica. Struttura β-lamine

PrP Sc. PrP c. Viene completamente lisata dal Trattamento con proteasi K. La proteasi K non ha Alcun effetto. Struttura α-elica. Struttura β-lamine LA SCRAPIE Malattia neurodegenerativa e trasmissibile della pecora e della capra appartenente al gruppo delle Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili (EST) LA SCRAPIE Rappresenta il prototipo delle EST

Dettagli

Peso dei fattori eziologici sulla mortalità precoce

Peso dei fattori eziologici sulla mortalità precoce Peso dei fattori eziologici sulla mortalità precoce fattori genetici 20% accesso alle cure 10% stili di vita 50% ambiente fisico 20% The Case for More Active Policy Attention to Health Promotion The People

Dettagli

LO STUDIO VIADANA 2. Studio di genotossicità su un campione (~600) della coorte esaminata costituita da 4130 bambini (studio Viadana 1)

LO STUDIO VIADANA 2. Studio di genotossicità su un campione (~600) della coorte esaminata costituita da 4130 bambini (studio Viadana 1) LO STUDIO VIADANA 2 Studio di genotossicità su un campione (~600) della coorte esaminata costituita da 4130 bambini (studio Viadana 1) Sorveglianza epidemiologica di tutta la coorte DA DOVE SI PARTE? Da

Dettagli

Sistema di sorveglianza nazionale della rosolia in gravidanza e della rosolia congenita

Sistema di sorveglianza nazionale della rosolia in gravidanza e della rosolia congenita Sistema di sorveglianza nazionale della rosolia in gravidanza e della rosolia congenita Bianca Maria Borrini Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della Rosolia congenita. Corso ROSOLIA CONGENITA

Dettagli

PARATUBERCOLOSI. Malattia infettiva e contagiosa dei ruminanti, sostenuta da Mycobaterium avium subsp. paratuberculosis (Map)

PARATUBERCOLOSI. Malattia infettiva e contagiosa dei ruminanti, sostenuta da Mycobaterium avium subsp. paratuberculosis (Map) PARATUBERCOLOSI Malattia infettiva e contagiosa dei ruminanti, sostenuta da Mycobaterium avium subsp. paratuberculosis (Map) Nota anche come malattia di Johne (Johne's Disease) MALATTIA CRONICA CON LUNGO

Dettagli

IL DIRIGENTE DELL UNITA ORGANIZZATIVA VETERINARIA

IL DIRIGENTE DELL UNITA ORGANIZZATIVA VETERINARIA DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N. 1637 DEL 24.2.2010 Oggetto: modifica del D.D.U.O. 1531/2005 Disciplina dello spostamento di animali per ragioni di 473/2005 Piano di controllo e sorveglianza nei confronti

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E DELLA COMUNICAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA SETTORE SALUTE UFFICIO V - MALATTIE INFETTIVE

Dettagli

SBV. Ministero della Salute. il virus di Schmallenberg. Marzo 2015

SBV. Ministero della Salute. il virus di Schmallenberg. Marzo 2015 Marzo 2015 Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA, DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE DELLA SANITÀ ANIMALE

Dettagli

MALATTIE DEI SUINI SOGGETTE A CONTROLLO

MALATTIE DEI SUINI SOGGETTE A CONTROLLO MALATTIE DEI SUINI SOGGETTE A CONTROLLO L'attività di controllo sanitario eseguita dai Servizi Veterinari negli suinicoli ha permesso di garantire un livello elevato di attenzione verso il pericolo di

Dettagli

DECRETO N. 28 del 16 settembre Oggetto: Profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini Adempimenti Anni

DECRETO N. 28 del 16 settembre Oggetto: Profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini Adempimenti Anni L Assessore del 16 settembre 2013 Oggetto: Profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini Adempimenti Anni 2013-2014. VISTO lo Statuto Speciale della Sardegna e le relative norme

Dettagli

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N DEL 22 AGOSTO 2007 Identificativo Atto n. 909

DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N DEL 22 AGOSTO 2007 Identificativo Atto n. 909 DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N. 9312 DEL 22 AGOSTO 2007 Identificativo Atto n. 909 Oggetto: URGENTI MISURE IGIENICO SANITARIE PER CONTENERE LA DIFFUSIONE DELL'INFEZIONE DA INFLUENZA AVIARIA LPAI

Dettagli

La sorveglianza delle zoonosi: Prevenzione

La sorveglianza delle zoonosi: Prevenzione Dipartimento di Prevenzione Fabriano Corso di Formazione SORVEGLIANZA DELLE ZOONOSI E NUOVO PIANO NAZIONALE DI PREVENZIONE VACCINALE Jesi - 08/09/2012 La sorveglianza delle zoonosi: I Il Lavori Progetto

Dettagli

Problematiche legate alla gestione degli animali nelle emergenze non epidemiche

Problematiche legate alla gestione degli animali nelle emergenze non epidemiche Problematiche legate alla gestione degli animali nelle emergenze non epidemiche dr. Angelo Seghesio Dirigente Veterinario PMPPV AL foto ALLUVIONE Alessandria 6 novembre 1994 Presidenza del Consiglio dei

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI Ordinanza del Ministro della Salute Misure urgenti di protezione per casi di influenza

Dettagli

Influenza aviare ad alta patogenicità Emilia Romagna -2013

Influenza aviare ad alta patogenicità Emilia Romagna -2013 Influenza aviare ad alta patogenicità Emilia Romagna -2013 Luisa Loli Piccolomini Servizio Veterinario e Igiene Alimenti Regione Emilia Romagna Annalisa Santi Sorveglianza Epidemiologica Emilia-Romagna

Dettagli

Capitolo. I AZIENDE BOVINE. Criteri di selezione per il controllo al latte di massa in aziende bovine da Latte o Misto

Capitolo. I AZIENDE BOVINE. Criteri di selezione per il controllo al latte di massa in aziende bovine da Latte o Misto ALLEGATO Monitoraggio sulla presenza dell esaclorocicloesano nelle matrici di origine animale e destinate all alimentazione animale prodotte nella valle del fiume Sacco. Extrapiano regionale per l anno

Dettagli