FEDERCHIMICA WORKSHOP 02/10/2013 GESTIRE LA SICUREZZA DI PROCESSO

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1 FEDERCHIMICA WORKSHOP 02/10/2013 GESTIRE LA SICUREZZA DI PROCESSO Oliviero Bistoletti EDAM SOLUZIONI AMBIENTALI SRL Fausto Ferrazzi SERICHIM SRL

2 CHI SIAMO Società che offre alle aziende, in particolare del settore chimico, farmaceutico e petrolifero, servizi speciali con elevati standard qualitativi. È formata da tre divisioni: Emergenze & Sinistri: dedicata all intervento in contesti emergenziali ed alla gestione delle problematiche complesse legate a sinistri, inquinamenti o blocchi di reparti produttivi; Bonifica, Risanamento, Manutenzione: attiva in ambito industriale ed ambientale con servizi legati alle manutenzioni speciali degli impianti e alle problematiche ambientali; Edam School: Attività di formazione rivolta ad Risk Manager, responsabili di stabilimento e operatori assicurativi su tematiche operative e gestionali tipiche degli interventi in contesti emergenziali e dei loro risvolti normativi, amministrativi e penali. Centro di Ricerca e Sviluppo nato dallo spin-off della Divisione R&D di Caffaro/Snia, dalla quale capitalizza oltre 60 anni di esperienza nella sintesi e nel processo chimico industriale. La struttura è dotata di nuovi laboratori ed attrezzature completamente ristrutturati negli ultimi anni con un investimento di oltre 3,5 milioni di Euro. SERICHIM svolge: Attività di ricerca per industrie chimiche e farmaceutiche; Supporto di 1 e 2 livello in sinistri con coinvolgimento di prodotti chimici; Validazione di sistemi e progetti di bonifica suolo e sottosuolo; Supporto scientifico per la parametrazione della restituibilità degli ambienti a seguito di ripristino post sinistro. 2

3 GESTIONE DELLE EMERGENZE IN CASO DI SINISTRO Cos è l emergenza Quale emergenza? Come si governa: Business Continuity Plan Analisi rischi Analisi assicurativa Documento «Procedure operative» Pronto intervento Fase operativa Procedure di primo intervento Emergenze fermo impianti di produzione Emergenza Ambientale Incendi, allagamenti ed eventi catastrofali Supporto scientifico 3

4 COS È L EMERGENZA? Evento inatteso che comporta danni materiali e/o immateriali, che sono però contenibili mediante opportuni accorgimenti ed azioni preventive. Tre principali tipologie: 1) Emergenze da fermo o malfunzionamento impianto produttivo (Polimerizzazione accidentale resine nei reattori, sversamento prodotti chimici in aree produttive, ) 2) Emergenze ambientali (Sversamento e contaminazione delle matrici ambientali con prodotti chimici, petroliferi, ) 3) Sinistri da Incendi, allagamenti ed eventi catastrofali (Terremoti, esplosioni, ) 4 4

5 BUSINESS CONTINUITY PLAN COME SI GOVERNA? Attività di pianificazione strategica che consente di analizzare preventivamente i propri rischi e predisporre le misure necessarie a garantire la continuità produttiva (o la sua ripresa nel più breve tempo possibile) e la salvaguardia delle strutture, attrezzature, macchinari e informazioni (dati e documenti cartacei e digitali) in contesti emergenziali. Le principali attività comprese in una corretta pianificazione di business continuity sono: Analisi dei rischi; Analisi assicurativa; Documento Procedure d emergenza ; Formazione del personale; Partnership con qualificata società di pronto intervento. 5

6 Analisi dei rischi Analisi preventiva dei rischi specifici per la realtà ed unità produttiva locale. Vengono considerati: rischi diretti: legati alle proprie attività (es. manipolazione o stoccaggio di sostanze pericolose); rischi indiretti: legati al contesto in cui si colloca l attività (es. posizionamento del sito produttivo in area ad alto rischio idro-geologico). Analisi assicurativa È necessaria per l azienda la certezza di possedere una valida copertura assicurativa che eviti difficoltà al momento della richiesta di risarcimento e comprenda: Danni diretti; Danni indiretti; Adeguati massimali; Copertura completa per tutte le possibili casistiche di sinistro; Corretti scoperti e franchigie. COME SI GOVERNA? 6

7 COME SI GOVERNA? Documento Procedure d emergenza Documento che definisce priorità, obiettivi, le corrette procedure da seguire ( Cosa fare e cosa non fare.. ) ed assegna ruoli e competenze all interno di contesti emergenziali ( Chi fa che cosa? ). Viene anche prevista la modalità di convocazione dell Unità di Crisi e i suoi ruoli e funzioni. Partnership con società di pronto intervento La presenza al fianco dell azienda di un partner qualificato e di fiducia che, tramite una convenzione di pronto intervento, garantisca: a) Intervento tempestivo sul luogo del sinistro (entro 4 ore. In caso di sinistri ambientali le 4 ore possono essere già un tempo eccessivo per un adeguata operazione di riduzione del danno) b) Un riferimento certo dal punto di vista normativo, a cui affidarsi in caso di bisogno c) Una professionale interfaccia con gli Enti e il disbrigo degli adempimenti normativi in caso di sinistro d) Competenza nella gestione delle emergenze, sia tecnica che a livello di coordinamento e) Supporto scientifico a cui rivolgersi per la manipolazione di sostanze pericolose in contesti emergenziali f) Formazione di base al personale del cliente per l attuazione delle prime misure di messa in sicurezza 7 d emergenza 7

8 LA FASE OPERATIVA FINALITÀ DEL PRONTO INTERVENTO Contenimento del danno/contaminazione Riduzione dei danni indiretti Riduzione dei danni a terzi Rapida ripresa dell attività produttiva Eliminare il rischio di sanzioni (mancate comunicazioni danno ambientale e/o utilizzo di procedure non conformi agli obblighi di legge) PRINCIPI ISPIRATORI DELLE SCELTE 1. Sicurezza delle persone e degli operatori 2. Minor rischio per l ambiente 3. Semplicità e rapidità d esecuzione 4. Economicità 8

9 PROCEDURE DI PRIMO INTERVENTO PROCEDURE DI PRIMO INTERVENTO 1. Attivazione della centrale operativa e comunicazione dell incidente: l informazione deve essere dettagliata e priva di enfatizzazioni o omissioni; 2. Attivazione di uomini, attrezzature e mezzi: valutazione dei dati a disposizione, valutazione delle risorse a disposizione, passaggio delle informazioni disponibili al tecnico in campo; 3. Verifica dei rischi a cui sono sottoposti gli operatori: verifica preventiva sulla base delle informazioni in possesso e verifica da parte del tecnico mediante attività di monitoraggio ambientale 4. Protezione degli operatori: con idonei D.P.I. e informazione sul rischio da affrontare. Gli operatori devono avere già svolto precedentemente attività di formazione specifica. 5. Preparazione dei luoghi per eseguire un corretto sopralluogo 6. Raccolta dei dati che consentono un puntuale sopralluogo: raccolta di informazioni su specifiche caratteristiche del sito, sui materiali presenti e sulle criticità specifiche dell area. 9

10 INTERVENTO TIPOLOGIE DI EMERGENZE Emergenze da fermo o malfunzionamento impianto produttivo Tipicamente: Polimerizzazione accidentale resine nei reattori Sversamento prodotti chimici in aree produttive Etc 10

11 INTERVENTO TIPOLOGIE DI EMERGENZE Emergenze Ambientali Sversamenti accidentali di merci pericolose rappresentano la casistica d intervento più frequente relativa a questa categoria. D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., Testo Unico ambientale È la norma vigente di riferimento per gli interventi a seguito di potenziale contaminazione di una o più matrici ambientali. In particolare evidenziamo: Autodenuncia: entro le 24h obbligo di comunicazione agli enti e attuazione delle prime misure di Messa in Sicurezza d Emergenza (MISE). Mancato adempimento: sanzioni amministrative e penali Co-responsabilità: da parte di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel sinistro. La catena di co-responsabilità risponde delle mancate comunicazioni agli Enti e mancata attività di MISE Procedura semplificata: possibilità, in determinate condizioni, di chiudere la procedura di autodenuncia se la contaminazione viene eliminata entro i 30 giorni dal sinistro 11

12 INTERVENTO TIPOLOGIE DI EMERGENZE Sinistri da Incendi, allagamenti ed eventi catastrofali Rientrano in questa categoria le tipologie di sinistro maggiormente distruttive e quindi più rilevanti al fine di garantire la business continuity dell attività produttiva. 12

13 INTERVENTO TIPOLOGIE DI EMERGENZE Incendi Stop Corrosion su apparecchiature e macchinari interessati dall aggressione acida di fumi e depositi carboniosi Decontaminazione chimica Bonifica civile Bonifica meccanica, elettrica ed elettronica di apparecchiature, impianti e macchinari Pulizia criogenica Bonifica dei terreni, acque e fognature contaminate dal trascinamento di prodotti e sostanze veicolate dalle acque di spegnimento Bonifica amianto e fibre cancerogene Demolizione selettiva e messa in sicurezza di impianti e strutture interventi speciali per il consolidamento strutturale (rinforzi con fibre di carbonio) Sgombero e smaltimento rifiuti Salvataggio e ripristino meccanico, elettrico ed elettronico di apparecchiature, attrezzature, macchinari e quadri elettrici 13

14 INTERVENTO TIPOLOGIE DI EMERGENZE Allagamenti Interventi speciali di aspirazione/evacuazione liquami e scavo con sistemi pneumatici e sottovuoto Deumidificazione ambienti Deodorizzazione e sanificazione ambienti Salvataggio e ripristino meccanico, elettrico ed elettronico di apparecchiature, attrezzature, macchinari e quadri elettrici Controllo termografico a fine lavori per verifica funzionamento impiantistico Salvataggio e recupero del archivi e documenti cartacei (mediante congelamento e successiva liofilizzazione) e digitali 14

15 SUPPORTO SCIENTIFICO Importanza di un supporto scientifico che sia garanzia di qualità ed esperienza nella gestione delle problematiche complesse: Supporto di 1 e 2 livello in sinistri con coinvolgimento di prodotti chimici Validazione di sistemi e progetti di bonifica suolo e sottosuolo Supporto scientifico per la parametrazione della restituibilità degli ambienti a seguito di ripristino post sinistro. 15

16 GRAZIE PER L ATTENZIONE Oliviero Bistoletti SEDE CENTRALE Via Guido Rossa 9/ GALLARATE (VA) Fausto Ferrazzi SEDE Piazzale Marinotti, TORVISCOSA (UD) SEDI PERIFERICHE TORVISCOSA (UD) VIGGIANO (PZ) GELA (CL) PIATTAFORME OPERATIVE Aosta, Vercelli, Bressanone, Pordenone, Treviso, Padova, Lucca, Rimini, Ascoli Piceno, Sassari, Napoli, Potenza, Ragusa Tel 0331/ Fax 0331/ info@edam.it 16

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