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1 Introduzione Questo programma sulla televisione coglierà forse un po di sorpresa insegnanti, psicologi, pedagogisti e altri amici che seguono da anni, con simpatia e interesse, il lavoro del Gruppo MT. Forse si domanderanno: che rapporto c è fra il lavoro psicopedagogico sui processi cognitivi promosso dai classici programmi del gruppo e una serie di attività che hanno a che fare con questo strumento di comunicazione? Un programma centrato sull uso della televisione può rientrare negli spazi e nelle finalità del lavoro didattico? Ebbene, col presente programma (e con i due in corso di preparazione, relativi rispettivamente alla scuola materna e alla scuola media) pensiamo di aver colmato un importante vuoto e di aver messo a disposizione di chi opera sui processi di apprendimento un arma potentissima, mai sfruttata pienamente nelle sue potenzialità. Certamente per il nostro gruppo di lavoro si è trattato di un impegno in parte nuovo, che proprio per questo ha richiesto uno sforzo particolare. Una parte significativa della vita dei bambini si svolge davanti al televisore. Con questo programma proponiamo non tanto di predisporre tempi di apprendimento nuovi associati all uso della televisione, quanto di sfruttare in maniera più intelligente e produttiva i momenti che il bambino già passa davanti alla TV. La televisione entra prepotentemente nella vita dei nostri bambini: a due anni essi sono spesso già in grado di usare il telecomando, molto presto sviluppano i loro interessi e le loro preferenze nell uso del mezzo televisivo. Le nostre ricerche hanno documentato che la maggioranza degli alunni della scuola dell obbligo guarda la televisione per una media giornaliera di tre o più ore. Possiamo ignorare questo fenomeno, nascondendo come lo struzzo la testa nella sabbia? Oppure considerarlo importante, ma al tempo stesso ritenere che i giovani abbiano bisogno di spazi propri, senza bisogno di intrusioni moralistiche e pedagogiche? A noi sembra che, così facendo, perderemmo un opportunità eccezionale per migliorare la fruizione della televisione e, al tempo stesso, rafforzare il processo di apprendimento. Ci rendiamo conto che l operazione è rischiosa, ma pensiamo che se riuscirà almeno in parte potrà conseguire con costi modesti dei benefici impressionanti. Si pensi al significato di un impresa che, con poche decine di ore di sforzo didattico, possa migliorare la qualità dell apprendimento spontaneo che si verifica in più di mille ore annue! Di fronte all uso passivo, insignificante, annoiato, ripetitivo, esorbitante della televisione molti educatori hanno reagito con posizioni di estremismo antitelevisivo. Altri invece (in parte riconoscibili in documenti pubblici, quali la carta di Treviso, il codice di regolamentazione della TV per i minori sottoscritto da molte reti) hanno assunto posizioni più equilibrate, sottolineando l importanza di migliorare la qualità dei programmi e di ridurre il numero di ore davanti al televisore dei più giovani. Noi facciamo certamente più parte di questo secondo gruppo. In primo Introduzione 7

2 luogo, talvolta siamo noi stessi un po stanchi, un po passivi, ma anche compiaciuti, nei confronti della televisione, e non ci sentiamo quindi di demonizzare i nostri giovani se si comportano in maniera simile. In secondo luogo, pensiamo che la televisione sia una finestra importante sul mondo, sulla vita, sull arte, e quindi sia un peccato non sfruttarla per quello che può offrire. Parecchi anni or sono, in collaborazione con Lucia Lumbelli e il suo gruppo dell Università di Trieste, avevamo potuto evidenziare le difficoltà di comprensione dei reportage giornalistici incontrate soprattutto da ragazzi con bassi livelli di comprensione nella lettura (Lumbelli e Cornoldi, 1994). Il programma che qui presentiamo è però il risultato di un lungo lavoro successivo nato alcuni anni fa da due esperienze sviluppatesi parallelamente presso l Università di Padova e in seno alla settimana psicopedagogica che ogni anno viene svolta a Civitanova Marche. Proprio in questa sede marchigiana, per iniziativa di Cornoldi, Cacciamani, Calafati, Massi, Quatrini, Scodanibbio e altri insegnanti si costruì un questionario sull uso della televisione, poi proposto a più di mille alunni della scuola dell obbligo (Berti e Gruppo MT, 1998; Calafati et al., 1998). L analisi dei risultati del questionario permise di ottenere una fotografia aggiornata della già nota «omologazione televisiva» dei nostri giovani, non solo fruitori accaniti del mezzo, ma anche allineati in un uso poco critico e discretamente ignorante. Concordemente con altre ricerche, si osservava che i nostri ragazzi tendono a guardare tutti gli stessi programmi, conoscono poco il mondo produttivo e il lessico sottostante il fenomeno TV. Meno del 20% dei bambini delle ultime classi elementari sanno scegliere, fra cinque alternative, quella che corrisponde al significato di termini come «audience», «palinsesto», «differita», «Auditel». Circa la metà di questi bambini nega di aver mai incontrato qualche difficoltà nel comprendere messaggi televisivi, là dove invece è noto che il fenomeno è piuttosto frequente. Quasi tutti comunque tendono a ricercare i programmi dove il problema della comprensione è limitato, perché la complessità e la rilevanza dell informazione sono ridotte al minimo e il lessico è drammaticamente impoverito. Molte ricerche, come ad esempio quella di Stanovich e Kunningham (1993), hanno dimostrato che i programmi televisivi di successo sono semanticamente più poveri dei testi che si possono trovare in libri per bambini di quattrocinque anni! Il programma di insegnamento L esperienza col questionario ha stimolato il Gruppo MT a un lavoro sistematico di preparazione di attività didattiche centrate sulla televisione. A questo fine è stata coinvolta anche Maddalena Bernardinis, che aveva già condotto presso il Dipartimento di Scienze dell Educazione ricerche sugli aspetti pedagogici della televisione. La discussione sulle linee guida ci ha portato a cercare un difficile punto di equilibrio fra valorizzazione degli aspetti positivi del mezzo e ridiscussione delle modalità di utilizzazione. Non volevamo assumere atteggiamenti moralistici, né creare nel bambino diffidenze nei confronti delle attività proposte o perdita di interesse per la televisione. Il significato della prima area del programma è proprio quello di sottolineare che non è una colpa il fatto di trarre piacere dalla televisione, e anzi questo piacere può essere accresciuto e reso più consapevole. 8 Il bambino metatelevisivo

3 Ciao, siamo gli autori del libro e vorremmo parlarti prima che cominci a usare questo materiale. Durante la fase di preparazione di questo volume abbiamo cercato di immaginarti, di informarci sulle tue conoscenze sull argomento, di capire quali attività potevano esserti utili per usare la televisione in modo «piacevole, distensivo, utile, intelligente, ricreativo, ecc.». Molti adulti pensano che i bambini guardando la TV diventino incapaci di pensare, di riflettere, o troppo aggressivi noi vorremmo essere dalla tua parte per insegnarti a utilizzare la televisione senza cadere nelle sue trappole. Ci rendiamo conto che alla fine abbiamo accumulato un buon numero di schede di lavoro. Questo è successo perché volevamo dare a ogni bambino molte occasioni di allenamento. Tu puoi scegliere di impegnarti un po su ogni argomento, su alcuni in particolare, o su quelli concordati in classe con i tuoi compagni e insegnanti. Se vuoi puoi decidere fin da ora quali obiettivi raggiungere. Ragionevolmente possiamo aspettarci che voglia diventare: obiettivo 1 un esperto telespettatore consapevole delle possibilità offerte dalla TV e del suo funzionamento. Oppure che da ora in poi: obiettivo 2 modificherai le tue vecchie abitudini nel guardare la TV. Se ti fa piacere, puoi concordare con i tuoi genitori che ti consegnino il diploma di esperto utilizzatore della TV. Se noteranno inoltre un nuovo atteggiamento e comportamento nel tuo modo di guardare la TV, ad esempio se vedranno che scegli i programmi sulla guida TV, che programmi la registrazione di un filmato per la sua utilità a scuola, che le tue conoscenze durante le conversazioni sono arricchite anche da conoscenze apprese dalla TV, potranno consegnarti ufficialmente il diploma che abbiamo preparato per chi vuole raggiungere l obiettivo n. 2. Se invece lavori per il primo obiettivo, il diploma di esperto telespettatore TV può esserti consegnato anche dai tuoi insegnanti. In questo caso, le tue abitudini potrebbero rimanere invariate, ma potresti avere raggiunto la consapevolezza degli effetti che la TV ha sulle tue emozioni e sui tuoi comportamenti. Inoltre aumenterai le tue conoscenze riguardo ai trucchi televisivi e ai diversi modi di presentare i programmi. Ti auguriamo di conquistare i diplomi che ti interessano e se avrai qualche osservazione che potrebbe esserci utile per migliorare questo lavoro saremo contenti di prenderla in considerazione. Con la speranza di esserti utili, ti auguriamo Buon lavoro! Gli autori Il rapporto tra bambino e televisione 17

4 Area A Ti piace la TV? Questionario Tra i personaggi della TV quale ti è più simpatico? Perché? Tra i personaggi della TV quale ti è più antipatico? Perché? Scrivi il nome del personaggio televisivo a cui vorresti assomigliare. Descrivi le sue caratteristiche. Ti piace giocare imitando i personaggi televisivi? 1999, Cornoldi e Gruppo MT, Il bambino metatelevisivo, Trento, Erickson Il piacere della TV 41

5 Area A Questionario Di solito le storie nei cartoni animati hanno un lieto fine. Cosa ne pensi? Va bene così perché: mi rassicurano mi coinvolgono emotivamente mi sento stimolato Non va bene così perché: manca la sorpresa finale sono noiose vince sempre il protagonista Se dipendesse da te, che tipo di storie trasmetteresti per i bambini della tua età? Mentre guardi la TV che cosa ti piace di più? (Scegli al massimo due risposte) Seguire la trama/storia Seguire i personaggi TV Ascoltare la musica Vedere belle immagini Ascoltare belle parole Vedere i costumi In quali occasioni non ti stacchi dalla TV perché sei molto preso da ciò che viene trasmesso? (Non più di tre risposte) Durante una partita quando la tua squadra preferita sta per vincere Durante la proiezione di un film quando l attore principale sta per essere ucciso Nel corso di un reportage sulla guerra Quando vedi scene impressionanti al telegiornale o in altre trasmissioni Quando vedi scene commoventi Quando trasmettono un concerto del tuo cantante preferito Quando vedi trasmissioni di tipo umoristico Durante una trasmissione in cui i personaggi sono mostri costruiti artificialmente 42 Il piacere della TV 1999, Cornoldi e Gruppo MT, Il bambino metatelevisivo, Trento, Erickson

6 Area E Guardare e non capire: può succedere? Ti è mai capitato? Scheda 2 Questo è il dialogo tra due amici che stanno seguendo un documentario in TV. Leggilo con attenzione. Cosa stava succedendo? Non ho capito bene. CHIARA Ancora! Ma stai guardando o cosa stai facendo? CIRO Sì che guardavo! Però non ho capito bene... È impossibile! Se tu avessi guardato avresti certamente capito! CHIARA CIRO 1999, Cornoldi e Gruppo MT, Il bambino metatelevisivo, Trento, Erickson Comprendere la TV 153

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