XXXIII CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI

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1 XXXIII CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA MULTILATERALE ED IL PROGRAMMA DI "BACINO DEL MEDITERRANEO": RUOLI, VINCOLI ED OPPORTUNITÀ PER L ITALIA E IL MEZZOGIORNO Ilaria GRECO 1 SOMMARIO Il Programma Bacino del Mediterraneo si inserisce nel quadro della Politica Europea di Vicinato (PEV) dell Unione Europea e del relativo Strumento finanziario ENPI (European Neighbourhood and Partnership Instrument) che, attraverso la nuova componente di cooperazione transfrontaliera (Cross-Border Cooperation), mira a rafforzare la cooperazione tra i territori ai confini esterni dell UE. Il Programma ha quale obiettivo generale promuovere il processo di cooperazione sostenibile e armoniosa dei territori che condividono la frontiera liquida del Bacino Mediterraneo. Il paper, organizzato in due parti, tratta dapprima i principi, il funzionamento e le caratteristiche principali degli strumenti di cooperazione transfrontaliera dell ENPI, analizzandone gli elementi di rottura e di forte innovatività rispetto ai precedenti programmi di cooperazione territoriale con il Mediterraneo quali Interreg nel quadro della politica interna di sviluppo regionale ed i Programmi dell assistenza esterna come Meda, Cards, Tacis e poi, nella seconda parte, affronta il ruolo specifico delle Regioni e degli Enti Locali italiani nella cooperazione transfrontaliera attraverso lo studio del Programma Bacino Mediterraneo e dei progetti ad oggi presentati e finanziati, cogliendone i vincoli ancora esistenti ma, anche, le opportunità. 1 Università degli Studi del Sannio, Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali (S.E.A.), Via delle Puglie 1, 82100, Benevento, ilagreco@unisannio.it. 1

2 1. La cooperazione transfrontaliera nella Politica Europea di Vicinato La Politica di Vicinato lanciata nel 2003 dalla Commissione Europea ha aperto la strada a nuove relazioni tra l Unione Europea ed i suoi vicini, in vista anche dell allargamento dell Ue verso est e verso sud avvenuto nel Ad essa partecipano i Paesi della sponda sud del Mediterraneo (Algeria, Autorità Palestinese, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria e Tunisia) ed i Paesi confinanti dell Europa dell Est e del Caucaso meridionale (Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Moldavia e Ucraina). Sebbene anche la Russia sia un paese limitrofo, le sue relazioni con l UE sono disciplinate da un partenariato strategico distinto. La strategia mira ad una cooperazione rinforzata, una progressiva integrazione al mercato comune europeo e un approccio differenziato per paese, con l obiettivo di creare una zona di pace e di amichevole vicinato intorno all Unione Europea. Per il raggiungimento di questo obiettivo, la Commissione Europea ha riconosciuto un ruolo strategico ed innovativo alla cooperazione transfrontaliera, alla quale si applica il principio di partenariato. La cooperazione decentrata allo sviluppo (esterna all Europa) e la cooperazione territoriale (interna all Europa), dapprima distinte, si sono progressivamente integrate nell area di vicinato e di pre-adesione, grazie soprattutto alle componenti di cooperazione transfrontaliera e transnazionale del programma Interreg, fino ad arrivare all attuale interdipendenza tra le politiche europee di assistenza esterna e di sviluppo regionale grazie a strumenti come l Enpi (European Neighbourhood and Partnership Instrument) e l IPA (Instrument for Pre-accession Assistence). A partire dagli anni Novanta, la cooperazione transfrontaliera è stata attuata prevalentemente attraverso il Programma di Iniziativa Comunitaria (PIC) Interreg nel quadro della politica interna di sviluppo regionale. Interreg promuoveva, infatti, la coesione economica e sociale interna, ma era aperto alla partecipazione di autorità regionali e locali di Paesi terzi e, secondo il principio di partenariato alla base dei Fondi Strutturali, prevedeva la partecipazione congiunta di tutti i partner alla progettazione, gestione e realizzazione dei programmi, compresa quella dei Paesi terzi. Il coinvolgimento dei Paesi terzi era considerato, dunque, importante ma in funzione dello sviluppo delle regioni comunitarie. In realtà, la partecipazione effettiva di partner esterni ha incontrato grandi difficoltà sia di tipo procedurale - le strutture comuni di gestione e realizzazione dei programmi Interreg non hanno di fatto coinvolto partner di Paesi terzi-, che finanziario dato che il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) poteva finanziare solamente interventi interni all Unione. Di conseguenza, la 2 La Politica Europea di Vicinato (PEV) è stata delineata per la prima volta nel marzo 2003, nella COM (2003) 393 intitolata Europa ampliata - Prossimità: Un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali, cui ha fatto seguito nel maggio 2004 la COM(2004) 373 Politica europea di prossimità Documento di strategia che spiega concretamente come l UE intenda collaborare più strettamente con questi Paesi: 2

3 partecipazione di partner di Paesi terzi a progetti Interreg ha richiesto autofinanziamenti, finanziamenti di programmi dell assistenza esterna o, nella maggioranza dei casi, finanziamenti da parte dei partner europei. Il Coinvolgimento di Paesi Terzi è stato, dunque, molto limitato. Tra il 2004 ed il 2006, con la fase di transizione della Politica Europea di Vicinato, sono stati previsti meccanismi di coordinamento tra la cooperazione territoriale di Interreg e i programmi dell assistenza esterna come Meda, Tacis e Cards volti, almeno nelle dichiarazioni e negli impegni, a rafforzare la partecipazione dei Paesi terzi alla pianificazione, gestione e valutazione delle iniziative 3 (Cfr.: Riquadro seguente). Strumenti dell UE che promuovono la cooperazione transfrontaliera e subregionale/transnazionale L Iniziativa Comunitaria Interreg è uno strumento finanziario operante nel quadro dei fondi strutturali dell'unione europea, sostiene la cooperazione transfrontaliera e transnazionale tra Stati membri e paesi limitrofi. Sebbene i programmi Interreg coinvolgano direttamente i paesi confinanti, i fondi strutturali possono essere utilizzati soltanto all'interno dell'unione. I programmi destinati alle frontiere esterne dell'unione Europea necessitano pertanto di una fonte di finanziamento per le attività condotte nei paesi vicini. Nel contesto dello strumento Phare di preadesione nei paesi candidati, i programmi Phare di cooperazione transfrontaliera (CBC) sostengono la cooperazione transfrontaliera con gli Stati membri e tra i paesi candidati attraverso i programmi nazionali Phare. Nel periodo l'ambito geografico di Phare CBC viene esteso per includere i confini esterni della Bulgaria e della Romania. Programma Tacis di cooperazione transfrontaliera (CBC) promuove la cooperazione transfrontaliera nelle regioni limitrofe occidentali della Russia, Bielorussia, Ucraina e Moldavia. In questo contesto riveste particolare importanza lo strumento a favore dei "microprogetti", che sostiene in modo crescente iniziative transfrontaliere e altre azioni di cooperazione realizzate insieme ad Interreg. Nei Balcani occidentali Cards costituisce uno strumento fondamentale per il processo di stabilizzazione e associazione, sostenendo una serie di attività condotte in questo campo. Tra gli obiettivi indicati nel regolamento istitutivo figura la promozione della cooperazione regionale, transnazionale, transfrontaliera e interregionale tra i paesi beneficiari, tra questi ultimi e l'unione europea, nonché tra i paesi beneficiari e altri paesi della regione. Nel bacino mediterraneo, il programma Meda sostiene la collaborazione regionale in senso lato tra i paesi del versante meridionale e orientale del Mar Mediterraneo. A partire dal 2004, sull esperienza passata di Interreg, sono stati introdotti i Programmi di Vicinato che vedono la partecipazione congiunta alla progettazione di tutti i paesi partner, dell Unione Europea e dei Paesi terzi, riguardando tutte o alcune delle quattro priorità della Politica di Vicinato: - Promuovere lo sviluppo sostenibile economico e sociale nelle aree di frontiera; - Lavorare insieme per le sfide comuni, in settori come l ambiente, la salute pubblica, la prevenzione e lotta al crimine organizzato; 3 Il coordinamento tra Interreg e Tacis e Cards è stato regolato da specifiche linee guida della Commissione Europea mentre quello tra Interreg e Meda è stato di tipo ad hoc. I Paesi dell area Tacis, inoltre, avevano già sperimentato sin dal 1996 un programma apposito di cooperazione transfrontaliera, il Tacis CBC (Cross Border Cooperation) e, quindi, nella fase di transizione hanno potuto partecipare pienamente alla fase di programmazione sulla base dell esperienza acquisita nel corso degli otto anni precedenti; cosa che non è potuta avvenire per i Paesi Meda. 3

4 - Assicurare confini efficienti e sicuri; - Promuovere azioni locali del tipo people-to-people, di cooperazione tra popoli. Con l obiettivo 3 della programmazione , la cooperazione territoriale esce dal ristretto ambito dei programmi di iniziativa comunitaria e diventa obiettivo fondante ed esplicito delle politiche dell Unione insieme alla coesione (obiettivo 1) ed alla competitività (obiettivo 2). Seguendo l impostazione di Interreg, l obiettivo 3. Cooperazione territoriale europea è volto a sostenere: - la cooperazione transfrontaliera, il cui obiettivo è quello di integrare zone separate da confini nazionali con problemi comuni e per cui proporre soluzioni comuni; - la cooperazione transnazionale, che ha lo scopo di promuovere la cooperazione tra gli Stati Membri su questioni di importanza strategica; - la cooperazione interregionale, la quale punta a rafforzare ed innovare i sistemi regionali attraverso lo scambio di esperienze a livello territoriale. L obiettivo Cooperazione interviene in modo complementare agli altri due obiettivi e, quindi, le regioni ammissibili possono altresì utilizzare fondi relativi agli obiettivi Convergenza o Competitività regionale ed occupazione e, come per tutte le attività finanziate dalla politica di coesione economica e sociale, il terzo obiettivo funzionerà secondo il principio di partenariato: tutti gli attori parteciperanno in maniera congiunta alla preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei programmi operativi. La cooperazione territoriale in ambito europeo è finanziata dal FESR, mentre la cooperazione esterna finalizzata all integrazione dei Paesi terzi e dei Paesi in preadesione è sostenuta dai nuovi strumenti introdotti con la programmazione : lo strumento Europeo di Vicinato e Partenariato Enpi (European Neighbourhood and Partnership Instrument) quale strumento di prossimità e l Ipa (Instrument for Pre-accession Assistence) quale strumento di preadesione. Mentre l Obiettivo 3 riconosce solo alle regioni dell Unione Europea un ruolo di primo piano nella realizzazione delle politiche comunitarie di cooperazione territoriale, l ENPI e l IPA, in quanto strumenti di assistenza esterna, lo estendono anche alle Regioni dei paesi terzi attraverso la cooperazione transfrontaliera. Essi rappresentano, quindi, il cuore dell azione esterna dell Ue a cui si aggiungono altri due strumenti geografici (DCI e ICI) e quattro strumenti orizzontali gestiti direttamente dall UE per gli interventi settoriali specifici. Strumenti geografici: - IPA (Instrument for Pre-accession Assistence), programma dedicato alla cooperazione con i paesi dell Est Europa in fase di preadesione; - ENPI (European Neighbourhood and Partnership Instrument), programma dedicato alle cooperazione con i paesi terzi confinanti con i paesi UE; 4

5 - DCI (Development Cooperation Instrument), è lo strumento che raggrupperà gli aiuti allo sviluppo erogati dall UE in Africa, Asia, America latina. I programmi sono aperti alla partecipazione di tutti gli Stati membri senza limitazioni; - ICI (Instrument for Cooperation with Industrialised Countries), è lo strumento che finanzierà la cooperazione con i paesi industrializzati. Anche in questo caso i programmi sono aperti alla partecipazione di tutti gli Stati Membri. Strumenti orizzontali: strumento di stabilità; strumento per la promozione della democrazia e dei diritti umani; strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare; strumenti per l aiuto umanitario. A seguito delle rivendicazioni e degli scontri che hanno scosso la sponda sud del Mediterraneo dall aprile del 2011, l UE ha adottato una serie di iniziative per riformare la Politica di Vicinato in corso per il periodo e rilanciare i partenariati con i paesi dell area. La nuova strategia Partenariato per la democrazia e la prosperità condivisa con il Mediterraneo del Sud, approvata nel marzo 2011, è stata successivamente dettagliata nel documento di maggio Una risposta nuova al vicinato in trasformazione, con la definizione di quattro pilastri fondamentali 4 : - sostenere i progressi per la democrazia e rafforzare la cooperazione politica e di sicurezza nella regione e l impegno per la risoluzione dei conflitti; - sostenere lo sviluppo economico e sociale, attraverso il supporto al miglioramento dell ambiente imprenditoriale nella regione. Tra le azioni previste rientra l ampliamento dell area operativa del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e il supporto alla creazione di ampie zone di libero scambio; - istituire partenariati regionali efficaci nell ambito della politica europea di vicinato attraverso programmi globali di sviluppo istituzionale, un forte dialogo su migrazione, mobilità e sicurezza con Tunisia, Marocco e Egitto, una maggiore cooperazione euromediterranea nel settore industriale e l implementazione dell Unione per il Mediterraneo con progetti concreti; - fornire strumenti e risorse adeguate (aggiuntive) sulla base di una definizione più chiara delle priorità mediante un orientamento politico più forte. Nel maggio 2012, ad un anno di distanza, l UE ha lanciato una valutazione generale della nuova Politica di Vicinato con lo scopo di adeguare l assistenza in funzione dei progressi compiuti in termini di riforme democratiche/associazione politica/integrazione economica. Congiuntamente l UE ha presentato le future iniziative programmate per i Paesi del vicinato orientale e meridionale in una roadmap che individua gli obiettivi, gli strumenti e gli interventi 4 Commissione Europea, Comunicazione Congiunta al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni Una risposta nuova ad un vicinato in mutamento Bruxelles , COM(2011) 303: 5

6 per il periodo nel: i) Supporto alla democrazia; ii) Sviluppo economico inclusivo, commercio e investimenti; iii) Mobilità delle persone; iv) Cooperazione settoriale La componente di cooperazione transfrontaliera di ENPI: i Programmi di Bacino Marittimo Dal 1 gennaio 2007 lo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato (Enpi), istituito con Regolamento (CE) N. 1638/2006, ha sostituito il Programma MEDA e, in parte, il Programma TACIS, rappresentando uno strumento finanziario unico per il sostegno della cooperazione europea con i paesi limitrofi, con una dotazione complessiva di 11,18 miliardi di euro 6. Di questa cifra, però, 10,6 miliardi, pari al 95% delle risorse, sono riservati ai programmi nazionali, multinazionali e tematici, mentre poco più di 1 miliardo di euro, pari al 5%, è riservato ai programmi di cooperazione transfrontaliera, di cui 527 milioni sono risorse Enpi e 591 milioni sono a carico del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Le risorse provengono dalla Rubrica Relazioni esterne del bilancio comunitario. Nonostante l esiguità delle risorse, l Enpi attraverso la nuova componente di cooperazione transfrontaliera (CBC- Cross-Border Cooperation), mira a rafforzare la cooperazione tra i territori ai confini esterni dell UE, contribuendo ad uno sviluppo sostenibile e durevole tra regioni vicine e ad una integrazione territoriale armoniosa nella Comunità e con i Paesi partner, combinando quindi gli obiettivi della politica esterna con quelli della coesione economica e sociale. Per la prima volta, infatti, i fondi comunitari per lo sviluppo interno dell Unione (provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e i fondi Enpi concorreranno all attuazione unitaria della cooperazione transfrontaliera, a beneficio comune degli Stati Membri e dei Paesi terzi. I Paesi terzi considerati da Enpi sono: Algeria, Armenia, Autorità palestinese della Cisgiordania e di Gaza, Azerbaigian, Bielorussia, Egitto, Federazione russa, Giordania, Georgia, Israele, Libano, Libia, Marocco, Moldova, Siria, Tunisia e Ucraina. Lo strumento Enpi sancisce un importante punto di svolta nelle politiche europee di assistenza esterna introducendo il principio dei benefici comuni e della partecipazione delle autorità locali attraverso il partenariato tra attori interni ed esterni, particolarmente evidente proprio nella componente della cooperazione transfrontaliera. Il riconoscimento del ruolo delle autorità locali 5 European Commission, Partnership for Democracy and Shared Prosperity: Report on activities in 2011 and Roadmap for future action , Brussels, : _report_ roadmap_en.pdf. 6 I Paesi beneficiari del Programma sono elencati nell allegato I e II del citato regolamento e corrispondono ad una parte ex TACIS (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Federazione Russa, Georgia, Moldova e Ucraina) ed ai paesi ex MEDA (Algeria, Autorità Palestinese della Cisgiordania e di Gaza, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria e Tunisia). Per le Repubbliche dell Asia Centrale coperte dal Programma TACIS (Kazakstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan), i programmi di assistenza saranno finanziati, in primo luogo, nell ambito dello strumento per la cooperazione allo sviluppo DCI e potranno, inoltre, beneficiare dei finanziamenti a valere sul Programma ENPI/regione orientale. 6

7 implica, anche, l applicazione del principio di sussidiarietà verticale anche nella politica di assistenza esterna e non solo nella politica interna di sviluppo regionale. Benefici comuni, Partenariato, Complementarietà e Cofinanziamento sono, infatti, alcuni dei principi chiave introdotti nell art. 4 del Regolamento Enpi 7. I principi applicati sono, dunque, quelli della cooperazione territoriale dei Fondi Strutturali ovvero la programmazione pluriannuale, il partenariato e il co-finanziamento. Il principio di partenariato, in particolare, dovrebbe assicurare l adozione di un approccio partecipativo e bottom-up in tutte le fasi della cooperazione transfrontaliera di Enpi e, quindi, il coinvolgimento di tutti gli attori nella progettazione, gestione e realizzazione dei programmi. L ampiezza geografica degli interventi transfrontalieri e transnazionali finanziati dall Obiettivo 3 continuerà a riguardare le unità territoriali della Comunità di livello NUTS II di frontiera e quelle di livello NUTS III situate lungo le frontiere terrestri interne e talune frontiere terrestri esterne, nonché tutte le unità di livello NUTS III situate lungo le frontiere marittime separate, in via di principio, da un massimo di 150 chilometri, e le regioni marittime di livello NUTS II appartenenti a un bacino marittimo comune. I Bacini marittimi considerati sono quello del Baltico, del Mar Nero e del Mediterraneo. I programmi di bacino beneficeranno dell esperienza dei programmi di cooperazione transnazionale Interreg III come Medocc, Archimed e Cadses. I confini marittimi hanno ottenuto un primo importante riconoscimento dovuto soprattutto alle pressioni delle Regioni euro-mediterranee e delle associazioni di regioni organizzate a livello europeo come la Conferenza delle regioni periferiche e marittime (CRPM). La cooperazione interregionale coinvolgerà, invece, tutto il territorio comunitario. Il Documento di Strategia per la Cooperazione Transfrontaliera di ENPI, che comprende il Programma Indicativo per il , prevede i seguenti Programmi congiunti, con relativi impegni di spesa (in milioni di Euro) 8 (Cfr. Tab. 1). I Programmi CBC saranno preparati dai paesi partner e approvati dalla Commissione Europea e hanno una durata di 7 anni. Essi saranno finanziati sia dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che dall Enpi, la distinzione tra fondi esterni e interni che ha operato durante la fase di transizione non è, infatti, più in essere e le risorse potranno essere spese indistintamente sul territorio degli Stati Membri o in quello degli Stati terzi. L Italia partecipa, in particolare, a due programmi operativi di cooperazione transfrontaliera di Enpi, il programma Italia-Tunisia e il programma Bacino Mediterraneo. 7 Regolamento (CE) n. 1638/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 ottobre 2006 recante disposizioni generali che istituiscono uno strumento europeo di vicinato e partenariato : LexUriServ/site/it/oj/ 2006/l_310/l_ it pdf. 8 Commissione Europea, European Neighbourhood & Partnership Instrument. Cross-Border Cooperation. Strategy Paper Indicative Programme , final 2006 : border/documents/summary_ of_straregy_paper_en.pdf. 7

8 Programmi sulle Frontiere interne terrestri Budget Nord/Russia Carelia/Russia Finlandia del Sud-Est-Russia Estonia, Lettonia, Russia Lettonia, Lituana, Bielorussia Lituania, Polonia, Russia Polonia, Bielorussia, Ucraina Ungheria, Slovacchia, Ucraina, Romania Romania, Moldavia, Ucraina Programmi sugli Stretti Marittimi Spagna, Marocco del Nord Spagna, Marocco del Sud Italia, Tunisia Programmi di Bacino Marittimo Mar Nero Mar Mediterraneo Mar Baltico Totale Tabella 1 - ENPI Cross-Border Cooperation Indicative allocations per programme, (Euro) Fonte: Commissione Europea, Indicative Programme , final

9 Il documento di strategia della Commissione Europea, valido per il periodo , stabilisce le modalità di applicazione dei Programmi congiunti e, in particolare, i criteri e le procedure per lo stanziamento dei fondi, il tasso di cofinanziamento, la selezione dei progetti congiunti, la gestione tecnica e finanziaria dell assistenza, il controllo e l audit finanziario, il monitoraggio e la valutazione, la visibilità e la pubblicità 9. Il documento di strategia prevede anche l eventuale associazione ai programmi congiunti di una o più regioni limitrofe. I programmi saranno gestiti da un Autorità di Gestione Congiunta (JMA) 10. I Programmi comprenderanno una specifica serie di priorità e di misure che rifletteranno le specificità delle aree prese in considerazione. Dovrà, inoltre, essere assicurata la coerenza e la complementarietà tra i Programmi CBC e i Piani di Azione nazionali della Politica Europea di Vicinato (le quattro Road Map nel caso della Russia). In virtù del già richiamato principio dei benefici comuni e della partecipazione delle autorità locali attraverso il partenariato tra attori interni ed esterni, possono beneficiare di un finanziamento finalizzato all attuazione dei programmi d azione, dei programmi congiunti di cooperazione transfrontaliera o delle misure speciali una molteplicità di attori pubblici e privati statali e non. I programmi di cooperazione transfrontaliera finanziati da ENPI mirano, infatti, al rafforzamento degli scambi della società civile e alla costruzione di ponti tra diversi attori come sindacati, autorità regionali e locali, personale sanitario, ONG e associazioni culturali. Nello specifico, ai sensi del Regolamento possono essere attori eleggibili: a) paesi e regioni partner e relative istituzioni; b) enti decentrati dei paesi partner quali regioni, dipartimenti, province e comuni; c) organismi misti istituiti dai paesi e dalle regioni partner e dalla Comunità; d) organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie internazionali, banche di sviluppo; e) istituzioni e organi della Comunità unicamente nell esecuzione delle misure di sostegno; f) le agenzie dell Unione Europea; g) enti e organismi degli Stati membri, dei paesi e delle regioni partner o di qualsiasi altro Stato terzo che ottemperino alle disposizioni in materia di accesso all assistenza esterna della Comunità, nella misura in cui essi contribuiscano agli obiettivi del presente regolamento, sia nella forma di enti pubblici o parastatali (amministrazioni o autorità locali e relativi consorzi), privati 11 (società, imprese e altri operatori economici privati, istituzioni finanziarie), attori non 9 Commissione Europea, European Neighbourhood & Partnership Instrument. Cross-Border Cooperation. Strategy Paper Indicative Programme , final Commissione Europea, Implementing rules of the CBC Programmes financed within the framework of the legal basis ENPI (draft): draft_020506_en.pdf. 11 Quale limite per la partecipazione di società private è previsto che il risultato del progetto non deve generare profitti per il partner privato. 9

10 statali (organizzazioni non governative, organizzazioni che rappresentano minoranze nazionali e/o etniche, associazioni professionali e gruppi d iniziativa locali, cooperative, sindacati, organizzazioni locali/reti) che operano nel settore della cooperazione e dell integrazione regionali decentrate; associazioni di consumatori, organizzazioni di ricerca scientifica, università, ecc. Ciascun programma, dunque, conterrà una definizione di attori eleggibili regionali e locali, cercando di garantire la massima partecipazione. Tuttavia, la Commissione raccomanda che sia data priorità alle autorità regionali e locali, alla società civile e alle ONG, alle camere di commercio, alla comunità accademica e del mondo dell istruzione. La partecipazione delle autorità nazionali sarà indispensabile nello sviluppo di tutte le fasi dei programmi e, laddove necessario, nella loro realizzazione. 3. Il programma Enpi CBC - Bacino Mediterraneo Il lungo e articolato processo di cooperazione dell Ue verso i paesi limitrofi prende avvio nel 1995, con la Conferenza euro-mediterranea dei Ministri degli Affari esteri svoltasi a Barcellona il 27 e 28 novembre 1995, in cui l Europa si rivolge esclusivamente ai paesi del bacino del Mediterraneo. Il partenariato euro-mediterraneo ha, infatti, rappresentato una tappa fondamentale del processo di integrazione e cooperazione transfrontaliera europea, con l ambizione di creare uno spazio comune di cooperazione (Greco I, 2010). Ad oltre quindici anni dall avvio di quello che è stato considerato da più parti un partenariato fallimentare, questa ambizione viene rilanciata attraverso la nuova componente Enpi della cooperazione transfrontaliera ed, in particolare, con il programma Bacino del Mediterraneo che guarda al bacino del Mediterraneo come ad un area strategica per uno sviluppo armonioso delle relazioni tra l Unione Europea e le aree limitrofe. Il Programma Bacino del Mediterraneo s inscrive, infatti, nel quadro della componente di Cooperazione Transfrontaliera (CBC) del nuovo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato (Enpi) ed ha quale obiettivo generale quello di contribuire alla promozione di un processo d integrazione sostenibile e armonioso dei territori che condividono la frontiera liquida del Bacino Mediterraneo, affrontando le sfide comuni e valorizzando le potenzialità dell area. Al programma, secondo un approccio di tipo regionale multi-laterale partecipano 15 Paesi di cui 7 appartenente all Unione Europea (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna) e 8 Paesi partner mediterranei (Autorità Palestinese, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Siria, Tunisia), con le loro Regioni 12. Allo stesso tempo, secondo il principio del partenariato e di 12 Sono aree eleggibili ben 117 regioni costiere che si affacciano sul Mar Mediterraneo, appartenenti a 19 Paesi con oltre 140 milioni di abitanti: Algeria, Autorità Palestinese, Cipro, Egitto, Francia, Regno Unito (Gibilterra), Giordania, Grecia, Israele, Italia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Portogallo, Spagna, Siria, Tunisia, Turchia. 10

11 una governance multi-livello è incentivata da parte della Commissione Europa la partecipazione al programma di diversi livelli di governo nell ambito delle strutture istituzionali di ogni singolo Stato, dallo Stato centrale alle Autorità locali, nonché della società civile, del mondo della ricerca e della formazione e del sistema economico. Il ruolo chiave attribuito dalla Politica di Vicinato dell Unione Europea a Regioni ed Enti Locali ha, infatti, posto la questione della governance multi-livello, ossia del coordinamento tra i vari livelli di governo, con i Paesi Terzi. Secondo il principio di partenariato per la prima volta anche le regioni dei paesi terzi potranno partecipare al processo di programmazione della cooperazione transfrontaliera, con un ruolo paritario tra attori coinvolti. A livello politico, quindi, il coinvolgimento attivo dei territori nei processi di programmazione, gestione e realizzazione dei programmi congiunti di cooperazione transfrontaliera potrebbe avere importanti effetti sui processi di decentramento e democratizzazione in molti paesi terzi, in particolare del Mediterraneo. Il programma operativo tiene conto dei principi chiave dalla Politica di Vicinato ma, anche, di una serie di principi definiti nell ambito del dialogo tra i partecipanti che integrano quelli previsti dal Regolamento ENPI: - co-ownership, - sviluppo sostenibile, - uguaglianza delle opportunità, non discriminazione e rispetto dei diritti umani, Algeria, Libia, Turchia e Regno Unito (Gibilterra) rientrano tra i Paesi eleggibili ma non hanno ancora formalmente aderito al Programma, e non partecipano per il momento alle sue attività. 11

12 - dimensione territoriale del processo di sviluppo e valorizzazione delle potenzialità endogene della zona di cooperazione, - rafforzamento della competitività, - integrazione e coordinamento con altre iniziative nazionali e locali. Le azioni di cooperazione definite nel Programma sono, inoltre, complementari a quelle previste nell ambito del partenariato euro-mediterraneo, avviato nel 1995 con il Processo di Barcellona, che continua ad essere un elemento chiave delle relazioni tra l UE e i Paesi Mediterranei. Nello specifico, le 4 priorità tematiche del programma spaziano dalla promozione socio-economica e alla sostenibilità ambientale a livello di bacino; dalla promozione di migliori condizioni e modalità per la mobilità delle persone, dei beni e dei capitali al dialogo culturale e di una migliore governance a livello locale. Esse sono articolate in 10 misure per un finanziamento complessivo di 173,6 milioni di euro di contributo comunitario, più almeno il 10% di cofinanziamento a livello di ciascun progetto (Cfr.: Tabella 2) Priorità Misure Budget 1.1 Sostenere i processi di sviluppo locale promuovendo l innovazione e la ricerca istituendo e organizzando una comunità scientifica e tecnologica mediterranea Priorità 1: Promozione socioeconomica e rafforzamento dei territori Priorità 2: Promozione della sostenibilità ambientale a livello di Bacino (sfide comuni) Priorità 3: Promozione di migliori condizioni per garantire la mobilità delle persone, dei beni e dei capitali (frontiere) Priorità 4: promozione del dialogo culturale e della governance locale (cooperazione people-topeople): 1.2 Sostenere lo sviluppo di filiere economiche trans-mediterranee mettendo in sinergia il potenziale dei territori in termini di produzione di beni e servizi 1.3 Sviluppare strategie di sviluppo territoriale mediterranee integrando le diverse scale: locale, metropolitana, urbana, rurale e di bacino euro (40%) 2.1 Preservare e valorizzare il patrimonio ambientale e culturale comune euro 2.2 Promuovere azioni congiunte a sostegno della salute pubblica e dello sviluppo sociale (30%) 3.1 Favorire la circolazione legittima delle persone euro 3.2 Rendere sicura ed efficiente la circolazione di merci e capitali (10%) 4.1 Promuovere la mobilità, gli scambi, la formazione e la crescita professionale dei giovani Sostenere ogni forma di sforzo creativo per facilitare il dialogo tra euro comunità (20%) 4.3 Sostenere il rafforzamento dei processi di governance a livello locale Tabella 2 ENPI/CBC-Mediterranean Sea Basin - The Strategy: general objective, priorities and measures Fonte: ENPI/CBC Mediterranean Sea Basin, Final Version 2008 Le modalità di gestione sono quelle tradizionali che derivano dall impostazione del PIC Interreg ma innovate per il coinvolgimento dei paesi del Sud del Mediterraneo. Come previsto nel Regolamento di realizzazione dei programmi di cooperazione transfrontaliera di ENPI, il programma operativo della CBC Bacino Mediterraneo avrà, quindi, strutture congiunte di gestione e amministrazione: un 12

13 Comitato di Monitoraggio Congiunto (JMC) 13, il Comitato di selezione dei progetti (PSC) 14, un Comitato di Gestione Congiunta (JMA) 15, un Segretariato Tecnico Congiunto (JTS) 16. Il Programma finanzierà progetti congiunti presentati da partenariati che includono attori provenienti dagli Stati Membri dell UE e dai Paesi Partner Mediterranei. Sono previste due tipologie di progetti, selezionati attraverso il lancio di bandi, con una procedura a due fasi: 1) concept note; 2) progetto dettagliato: - Progetti standard, da a 2 milioni di euro, vertenti su tutte le aree tematiche trattate dal Programma; - Progetti strategici, da 2 a 5 milioni di euro, vertenti su tematiche individuate dal Comitato di Monitoraggio secondo una procedura top down come strategiche a livello di bacino. La Commissione aveva proposto ai Paesi e alle Regioni un calendario ambizioso, un tight timetable because our objective is to programmes up and running in 2007, secondo il quale era necessario decidere al più presto le Implementing rules, Guidelines for programming, Joint programmes. Per questo era importante to establish contact points to start discussions on implementing rules, decidere le Managing Authorities, e avviare un bottom up process for the preparation of the joint programmes. Rispetto a quanto proposto il programma CBC ENPI Bacino Mediterraneo accusa una serie di ritardi a cui hanno contribuito tutti gli attori. La Commissione ha presentato il Documento di Strategia in autunno, il che ha ritardato la definizione delle Implementing rules. Anche l Autorità di Gestione è stata individuata in autunno e gli Stati e le Regioni hanno avviato la redazione del programma operativo congiunto che, dopo una fase di lenta maturazione, è stato approvato nell agosto del Al fine di evitare la frammentazione e la dispersione delle azioni del Programma, i Paesi partecipanti hanno deciso di concentrare le risorse intorno a settori e campi d intervento volti a: i) produrre risultati di cui può beneficiare l intero spazio di cooperazione (sfide comuni); ii) fertilizzare i territori con elementi di innovazione (tecnologica e organizzativa); iii) mobilitare le competenze di attori di diversa natura (pubblici e privati) e vari livelli (nazionale e locale); iv) apportare un valore aggiunto ad altri programmi e ad altre iniziative in corso nel Bacino del Mediterraneo. 13 È l organismo di decisione ed è composto dai rappresentanti dei paesi partecipanti al Programma. 14 Costituito in occasione dei lanci di ogni bando è composto da 7 membri provenienti da Paesi partecipanti al programma, è incaricato di valutare le proposte di progetto. (Nell ambito dell ultimo JMC meeting si è proposto in occasione del II^ bando standard - di allargare la partecipazione a tutti i Paesi di Programma). 15 Organismo esecutivo e Contracting Authority del programma. La JMA è la Regione Autonoma della Sardegna e ha sede a Cagliari. 16 Assiste la JMA nell amministrazione quotidiana del programma. Si compone di uno staff internazionale ed è ubicato a Cagliari. 17 Il Programma Operativo à stato adottato con Decisione C(2008)4242 dalla CE il 14 agosto

14 Al primo bando per progetti standard, pubblicato nel 2009 con una dotazione di 55 milioni di euro 18, hanno risposto in 600: i 35 progetti approvati vanno dalla promozione di nuove forme di turismo alla gestione innovativa dell acqua nel contesto urbano, fino al potenziamento della cooperazione della comunicazione. Anche il bando per progetti strategici lanciato nel 2011 per un ammontare di circa 62 milioni di euro ha riscosso successo: 300 proposte progettuali, di cui 50 preselezionate, esclusivamente sulle tematiche delle Priorità 1 e 2, ovvero sulla definizione di iniziative a sostegno della R&S, del trasferimento tecnologico, con particolare riferimento alle PMI ed alle loro filiere, di metodologie congiunte per la pianificazione di processi di gestione costiera integrata e sicurezza marittima (ICZM), della gestione della risorsa idrica, del trasferimento tecnologico nel settore dell energia solare. Nel 2012 è stato presentato il secondo bando per i progetti standard, con uno stanziamento di circa 56 milioni di euro. Gli esperti prevedono che, alla fine della selezione, saranno finanziate circa 40 proposte. I progetti - di durata tra i 18 e i 24 mesi - dovranno rientrare in un range che va da 500mila euro a 2milioni di euro. I lead partner e gli altri partner (almeno tre) devono trovarsi in uno dei 14 Paesi Membri. 4. L Italia e l Enpi CBC - Bacino Mediterraneo: priorità, progettualità e partenariati L Italia ha un ruolo di grande rilevanza nella componente di cooperazione transfrontaliera di ENPI con particolare riferimento al disegno e alla realizzazione del programma Enpi multilaterale marittimo sul Bacino del Mediterraneo di cui fanno parte, oltre all Italia, le regioni Nuts 2 degli Stati membri quali Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Cipro, Malta, Gibilterra per il Regno Unito e dei Paesi partner quali Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Israele, Autorità palestinese di West Bank e Gaza, Libano, Siria, Turchia. Il programma operativo Bacino del Mediterraneo rappresenta, infatti, una grande opportunità in particolar modo per l Italia dando un forte impulso al ruolo politico ed operativo delle regioni italiane nella politica europea di assistenza esterna verso il Mediterraneo, sia per la numerosità dei territori coinvolti che in termini di gestione strategica ed operativa dei progetti. L Italia è, infatti, uno dei paesi con il maggior numero di regioni partecipanti al programma, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana, regioni che per la prima volta attraverso la cooperazione transfrontaliera intervengono nella governance multi-livello dello sviluppo territoriale nel Mediterraneo. La Regione Sardegna è stata, inoltre, designata dai Paesi partecipanti al Programma quale Autorità di Gestione Comune, a cui fanno capo direttamente altre due strutture decentrate che operano come 18 Data la qualità dei progetti il Comitato di Sorveglianza ha incrementato le risorse da 32,8 a 55 mln di euro. 14

15 antenne al fine di promuovere il programma e facilitarne l attuazione in tutte le aree geografiche coinvolte: una prima Antenna ha sede ad Aqaba (Giordania) per il Mediterraneo orientale, l altra a Valencia (Spagna) che funge anche da Liaison Office per assicurare il coordinamento con il Programma transnazionale Mediterraneo finanziato dai Fondi strutturali FESR. Sempre in Sardegna, a Cagliari, ha anche sede il Segretariato Tecnico Congiunto. Al termine della selezione del Primo Bando per Progetti Standard l Italia è al primo posto nella graduatoria ufficiale per numerosità dei progetti effettivamente approvati: le regioni italiane operano, infatti, in veste di lead partner (beneficiario principale) in ben 18 Progetti dei 35 complessivamente finanziati e sono, dunque, responsabili della gestione, attuazione e coordinamento delle attività tra i partner coinvolti, oltre ad essere legalmente responsabili per l intero partenariato. Il lead partner ha, in dettaglio, il compito di presentare la proposta progettuale per conto del partenariato e di firma del Grant Agreement con l Autorità di Gestione se il progetto viene selezionato. Provvede, inoltre, alle richieste di pagamento, riceve i pagamenti e assicura la distribuzione dei finanziamenti agli altri partner beneficiari ed è responsabile per il recupero delle somme non spese o indebitamente erogate e per la loro restituzione all Autorità di Gestione. A seguire, la Francia con 5 progetti finanziati, la Grecia con 4, la Spagna ed Israele con 3 e Cipro con 2 progetti. (Cfr.: Grafico 1) Cipro 5 Francia 4 Grecia 3 Israele Italia 3 Spagna Grafico 1 - Progetti Standard ammessi al finanziamento- Nazionalità del Lead Partner Fonte: Ns. elaborazione su dati Ad eccezione di Israele, dunque, nessuno degli otto Paesi partner del Mediterraneo opera come lead partner (beneficiario principale) nella gestione dei 35 progetti standard attualmente ammessi a finanziamento. Ciò conferma come le asimmetrie politiche ed istituzionali tra gli Stati del 19 Tutti i progetti ammessi a finanziamento sono consultabili nella sezione Projects del sito: 15

16 bacino del Mediterraneo si ripercuotono, di fatto, in una partecipazione multi-livello differenziata al programma operativo CBC Bacino Mediterraneo. In alcuni Stati, come l Italia, infatti, la richiesta delle Regioni di incidere sulla programmazione e di avere una rappresentanza nei Comitati di gestione è molto forte, mentre in altri Stati, soprattutto del Mediterraneo meridionale, il potere di negoziazione e di decisione è strettamente legato al Governo centrale e ai Ministeri competenti e le rappresentanze regionali trovano poco spazio. In assoluto il maggior numero di progetti riguarda la Priorità 2 ed, in particolare, la Misura 2.1 Prevenzione e riduzione dei fattori di rischio per l ambiente e valorizzazione del patrimonio naturale comune, con un numero totale di progetti pari a 10, di cui ben 5 a leadership italiana, per oltre 18 mln di euro. Tra gli obiettivi e le azioni previste dai progetti italiani rientrano: - ottimizzazione, validazione e trasferimento di strumenti per la gestione sostenibile dei porti e delle aree portuali al fine di garantire sia la tutela delle risorse naturali che lo sviluppo turistico (progetti MAPMED e MESP 20 ); - adozione di nuove tecnologie e approcci congiunti di pianificazione per la protezione ambientale, la gestione dei rischi ed una più efficiente gestione delle risorse idriche (progetti ENSIAP, NANOWAT e SWMED 21 ). La seconda misura per finanziamenti concessi è la Misura 1.3 Rafforzamento delle strategie nazionali di pianificazione territoriale attraverso l integrazione dei vari livelli e promozione di uno sviluppo socio-economico equilibrato e sostenibile, con progetti per oltre 10 milioni di euro. In questo caso, le Autorità Regionali e Locali italiane sono lead partner addirittura di 4 progetti su 4. I progetti hanno quale obiettivo la cooperazione istituzionale e tra amministrazioni operanti nel campo della pianificazione territoriale e dello sviluppo sostenibile in chiave socioeconomica, con particolare riferimento alla valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale, allo sviluppo delle New Cities, alla creazione di network territoriali di enti locali, alla gestione di servizi sociali ed educativi, all energia (progetti MIDEMP, NEWCIMED, T-NET 22 ). 20 Progetto I-B/2.1/395 Management of port areas in the Mediterranean Sea Basin (MAPMED), Progetto I- B/2.1/134 Managing the Environmental Sustainability of Ports for a durable development (MESP). 21 Progetto I-B/2.1/249 Improving the Environmental Sustainability of Irrigated Agricultural Production in Lebanon and Jordan (ENSIAP), Progetto I-B/2.1/049 Diffusion of nanotechnology based devices for water treatment and recycling (NANOWAT), Progetto I-B/2.1/548 Sustainable domestic Water Use in Mediterranean Regions (SWMED). 22 Progetto I-B/1.3/561 New Cities of the Mediterranean Sea Basin (NEWCIMED), Progetto I-B/1.3/482 Empowerment of Management Capacities of the Middle Eastern Public Bodies on Public Services and Socio- Economical Local Development (MIDEMP), Progetto I-B/1.3/563 Territorial networking for capacity building and local development: a cross-border experience linking Lebanon, Jordan, France, Italy (T-Net); Progetto I-B/1.3/350 Local Agenda 21 in territorial planning in energy and waste management. 16

17 L Italia guida anche altri tre progetti sempre nell ambito della priorità 1, promuovendo azioni a sostegno dello sviluppo locale attraverso l innovazione e la ricerca e lo sviluppo di filiere ad esempio nel settore della pesca (progetti Archeomed, FISHINMED, MARAKANDA 23 ). Sono altresì a leadership italiana 3 dei 5 progetti nell ambito della misura 4.2 Sostegno alla creatività artistica in tutte le sue forme per incoraggiare il dialogo tra le comunità ; essa è la seconda misura in termini di numerosità di progetti ammessi a finanziamento. Tra le azioni previste rientrano la cooperazione nel settore audiovisivo, iniziative di scambio interculturale, promozione attraverso la digitalizzazione e la diffusione on line delle culture mediterranee (progetti JOUSSOUR, NOSTOI, MEDINA) 24. Infine, l Italia è l unica ad aver presentato un progetto a valere sulla misura 4.1 Sostegno alla mobilità, agli scambi, alla formazione e alla professionalizzazione dei giovani, con un intervento nel campo della botanica. Il totale dei fondi di programma assorbiti dai 35 progetti è di circa 52,8 mln in quanto le priorità 3 e 4 sotto i euro non hanno utilizzato tutti i fondi disponibili (Cfr. Tabella 3). Priorità 1 Priorità 2 Priorità 3 Priorità 4 Totale Totale Misure Misure Misure Misure progetti budget Lead Partner Cipro ,9 Francia ,0 Grecia ,4 Israele ,5 Italia ,4 Spagna ,6 Totale Progetti Totale budget 5,1 6,1 10,2 18,3 4,8-1,1-2,0 3,5 49,4 52,8 Tabella 3 - Progetti approvati Priorità per Paese lead partner. Budget in mln di Euro. Fonte: Ns. elaborazione su dati List of awarded grant contracts (updated on ) L Italia è anche partner in 12 progetti aventi come capofila la Grecia, la Francia, la Spagna, Cipro ed Israele, svolgendo un ruolo attivo nello sviluppo e nell attuazione del progetto, secondo quanto stabilito nel Partnership Agreement. In generale, i partner curano la realizzazione delle attività progettuali di propria competenza, forniscono al Beneficiario principale le informazioni 23 Progetto I-B/1.1/051 Cultural and Archaeological heritage in the Mediterranean Basin (Archeomed), Progetto I- B/1.2/441 Mediterranean Network of sustainable small-scale fishing communities (FISHINMED), Progetto I- B/1.2/442 (MARAKANDA). 24 Progetto I-B/4.2/275 JOUSSOUR, Progetto I-B/4.2/164 Histoires de retours et d exodes (NOSTOI), Progetto I- B/4.2/192 Mediterranean for the valorization and fruition of inscriptions preserved in museums (MEDINA), 17

18 necessarie per le richieste di pagamento e assicurano che le proprie spese siano certificate da un auditor, predispongono la propria parte dei report finanziari, tecnici e di audit e provvedono alla loro puntuale trasmissione al Beneficiario principale. Priorità 1 Priorità 2 Priorità 3 Priorità 4 Totale Misure Misure Misure Misure Lead Partner Cipro Francia Grecia Israele 1 1 Spagna 2 2 Totale Tabella 4 - Partner dell Italia Priorità per Paese lead partner Fonte: Ns. elaborazione su dati List of awarded grant contracts (updated on ) Anche all interno dell Italia si registrano volontà e capacità distinte da Regione a Regione nella partecipazione alla cooperazione transfrontaliera e nella creazione di partenariati più o memo ampi. Tra i territori eleggibili è la regione Lazio a mostrare una maggiore capacità con la presentazione di ben 7 progetti rispondenti a tre Priorità differenti. Segue poi la Toscana con 4 Progetti e la Liguria e la Sardegna con 2 progetti. Tutte le altre Regioni, ad eccezione della Calabria e della Campania, partecipano con 1 progetto. Significativo è il dato che su 18 progetti con Beneficiario principale una Regione italiana, ben 11 siano stati promossi dalle regioni Lazio e Toscana a discapito delle regioni del Mezzogiorno che per posizione geografica, storia e tradizione dovrebbero essere più legate e proiettate verso il Mediterraneo (Cfr. Tabella 5). Priorità 1 Priorità 2 Priorità 3 Priorità 4 Totale Misure Misure Misure Misure Regioni Basilicata 1 1 Lazio Liguria Puglia 1 1 Sardegna Sicilia 1 1 Toscana Totale Tabella 5 Italia: ripartizione regionale dei progetti Priorità per Regione capofila Fonte: Ns. elaborazione su dati List of awarded grant contracts (updated on ) 18

19 La Campania e la Calabria sono presenti, infatti, solo come partner: se la Calabria partecipa comunque a 4 progetti in partnership con Grecia e Cipro, la Campania è invece presente in un solo progetto quale partner della Grecia, insieme alla Sicilia e alla Liguria (Cfr: Tabella 6) Lead Partner Cipro Francia Grecia Israele Spagna Priorità 1 Priorità 2 Priorità 3 Priorità 4 Totale Misure Misure Misure Misure (Puglia) 1 (Calabria) 1 (Lazio, Puglia) 1 (Liguria) 1 (Sardegna) 1 (Campania, Sicilia, Liguria) 1 (Sicilia, Calabria) 1(Toscana) 1(Lazio, Sardegna) 1 (Puglia, Calabria) 1 (Sardegna) 1 (Calabria) Totale Tabella 6 Italia: partnership regionali Priorità per Paese Lead partner Fonte: Ns. elaborazione su dati List of awarded grant contracts (updated on ) Tra i principali attori coinvolti, secondo quanto previsto per le diverse priorità e misure del Programma, si hanno Enti pubblici e Amministrazioni locali, regionali e nazionali, Università e centri di ricerca, Società e organizzazioni private, Associazioni di categoria e organizzazioni rappresentanti degli interessi socio-economici ed Organizzazioni non governative. 42,80% 34,70% 2% Autorità regionali e locali ONG 21% Partner economici Università, Centri di Ricerca Grafico 2 Partenariato: Status giuridico dei Lead Partner per Priorità/Progetto Fonte: Ns. elaborazione su dati List of awarded grant contracts (updated on ) 19

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