Le buone pratiche di COOPERATIVE LEARNING nella scuola dell Infanzia: selezionarle, documentarle, trasferirle
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- Amerigo Elia
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1 Le buone pratiche di COOPERATIVE LEARNING nella scuola dell Infanzia: selezionarle, documentarle, trasferirle Torino, 20 ottobre 2011 UST: Fabrizia Monfrino
2 Quando un progetto/un esperienza può essere definito buono? Se funziona Se funziona qui Se funziona con i mezzi che ho efficace trasferibile sostenibile
3 Buone pratiche Fonte: Best Practices Portal for Health Promotion and Chronic Disease Prevention, CBPI Working Group, Public Health Agency of Canada (2008): azioni efficaci che possono essere esportate in altri ambiti o contesti. interventi, esperienze, strategie che hanno dimostrato di ottenere i cambiamenti desiderati mediante l utilizzo di ben documentate metodologie di ricerca o valutazione. Hanno caratteristiche di replicabilità,, adattabilità e trasferibilità. Una buona pratica è la migliore possibile alla luce delle prove disponibili e della particolare situazione o contesto.
4 Trasferibilit Trasferibilità: "l'applicazione del progetto /esperienza in luoghi e situazioni diverse da quelle in cui è stato realizzato.(v. ISFOL, "La" metodologia ISFOL per l'individuazione e l'analisi delle buone pratiche in ambito FSE", 2004 [29/3/2005]. Riproducibilità: "la possibilit : "la possibilità offerta dal progetto/esperienza di essere riprodotto in presenza di situazioni analoghe o simili..
5 Qualche precisazione. Senza che dimostri una efficacia in un certo contesto (geografico, economico, sociale) una BP è solo una PROMISING PRACTICE (pratica promettente) Una BP che funziona oggi potrebbe non funzionare domani, anche nello stesso contesto Le BP sono spesso soggettive, legate al contesto e al tempo Il termine italiano MIGLIORI o BUONE traduce male il BEST, ma esprime meglio il concetto che una certa PRATICA non è un punto di arrivo, ma è un PROCESSO continuo
6 COS'E' UNA BUONA PRATICA? Descrive i risultati, i punti di forza, di criticità e i processi di un esperienza Richiede, come condizione necessaria, la combinazione fra sapere e fare Possiede la caratteristica della trasferibilità
7 Descrive i risultati, i punti di forza, di criticità e i processi di un esperienza: nelle sue linee operative nell efficacia dello svolgimento nella sua realizzazione Presuppone che siano sempre comprensibili le modalità, le risorse, le valutazioni e gli esiti delle azioni
8 Richiede, come condizione necessaria, la combinazione fra sapere e fare: Non basta saper costruire un esperienza, è essenziale farla e documentare ciò che si è appreso nel processo di interazione fra teoria e pratica. Alla fine non abbiamo un modello che rinvia all idea di certezza e di paradigma ma un esperienza contingente. Per questo la buona pratica funziona in un determinato contesto locale e temporale. Può essere esportata solo se non riproduce se stessa, solo se assume la funzione di supporto e di facilitazione per la produzione di una nuova buona pratica. Ogni pratica traccia un solco, su cui si innestano nuove e diverse opportunità e innovazioni.
9 Possiede la caratteristica della trasferibilità se è: concreta: il risultato di più persone che vivono nella stessa realtà e mettono assieme esperienze sia soggettive che collettive un percorso di lavoro in cui la fiducia, l attenzione e la comunicazione sono al centro dell agire portatrice di elementi di novità realizzata preferibilmente in rete (reale o virtuale)
10 Scriverle/descriverle.documenti/strumen ti Farle circolare banche dati Condividere Sviluppare Valutarle griglia Utilizzare Riflettere Metterle a sistema.pof
11 Se funziona Se funziona qui Se funziona con i mezzi che ho efficace trasferibile sostenibile La griglia delle buone pratiche
12 Dotarsi di uno strumento comune per selezionare, analizzare e valorizzare le buone pratiche, per Orientare la programmazione Non disperdere il patrimonio di esperienze finora maturato Ridurre le diseguaglianze di offerta Aumentare il livello di qualità delle esperienze Facilitare l accesso alla documentazione Arricchire il repertorio di strumenti validati. concentrando gli sforzi su interventi in grado di produrre esperienze sempre più significative
13 La griglia delle buone pratiche
14 efficace Orientamento verso le risorse personali e sociali ed empowerment Setting (ambiente) Partecipazione Modelli teorici Prove di efficacia ed esempi di buona pratica Analisi di contesto Obiettivi Valutazione di processo Valutazione di impatto e di risultato
15 trasferibile Gruppo di lavoro Collaborazioni Comunicazione Documentazione sostenibile Risorse, tempi e vincoli Sostenibilità
16 Griglia metodologica per l individuazione delle buone pratiche Istituto scolastico Esiste un gruppo di lavoro multidisciplinare (componenti) interistituzionale Referente del progetto Titolo del progetto Campo di esperienza Contesto Il progetto coinvolge: singola sezione interclasse plesso rete tra scuole rete territoriale Obiettivi cognitivi sociali Tempi Materiali Verifiche Valutazione
17 Grazie per l attenzione Buon Cooperative Learning!
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