MANUALE PER L INVENTORE

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1 MANUALE PER L INVENTORE Impulso all innovazione La ricerca scientifica ha bisogno di individui, idee, investimenti ed educazione all Innovazione e al Trasferimento Tecnologico A cura di Paola Bettinsoli, Ph.D. Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico

2 Il Manuale per l inventore vuole essere una guida chiara e semplice sui temi dell innovazione e del trasferimento tecnologico e sulle procedure operative da seguire per trasformare un processo innovativo in un prodotto nuovo e competitivo, attraverso il supporto del Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico. Il seguente manuale è pensato per rispondere alle principali domande che tipicamente i ricercatori, e non solo, si pongono in materia di trasferimento tecnologico e nello specifico sulle competenze, i compiti e i servizi che il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico svolge e può garantire ai ricercatori. Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare: Università degli studi di Brescia Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico Dott.ssa Antonella Melito - Responsabile del servizio antonella.melito@unibs.it Dott.ssa Emanuela Mongiardo emanuela.mongiardo@unibs.it Dott.ssa Daniela Valcamonico daniela.valcamonico@unibs.it Dott.ssa Paola Bettinsoli paola.bettinsoli@unibs.it 2

3 Indice 1. Premessa Cosa è il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico? Quali sono le competenze del Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico? Quali sono i vantaggi di lavorare con il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico? Come valorizzare il proprio lavoro: brevetti, start up e spin-off Il brevetto Le start up e gli spin-off I percorsi di valorizzazione Perchè i ricercatori dovrebbero partecipare al processo di Trasferimento Tecnologico? Perchè comunicare l innovazione? Quali sono le procedure operative per valorizzare I risultati della ricerca? Procedura per la domanda di brevetto Procedura per la costituzione di spin-off Accreditamento di spin-off già costituite Uscita da spin-off partecipate

4 1) Premessa Negli ultimi anni il sistema universitario è stato protagonista di grandi cambiamenti che hanno portato a ridefinire i rapporti e i ruoli tra il mondo accademico e imprenditoriale. Questa trasformazione ha aumentato le relazioni con l ambiente esterno con l obiettivo di promuovere l immagine, le ricerche e i prodotti dell università, migliorando tra l altro i rapporti con il territorio e coinvolgendo anche le piccole medie imprese ad investire sui progetti. Si costituisce così la terza missione, ovvero l insieme delle attività con cui le università entrano in contatto diretto con la società; l ateneo è chiamato a capire e a rispondere alle esigenze della società per rendere l asse università-imprese competitivo e contribuire allo sviluppo socio-economico del paese. Questo comporta l applicazione e lo sfruttamento delle conoscenze fuori dall ambiente accademico, avendo sempre come base la didattica e la ricerca che restano le missioni prime e fondamentali. 2) Cosa è il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico? Il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico è una parte integrante del sistema universitario ed ha la responsabilità di tutelare e valorizzare la proprietà intellettuale, ovvero i frutti dell inventiva e dell ingegno umano, appartenenti alla comunità accademica dell Università degli studi di Brescia. 3) Quali sono le competenze del Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico? Il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico ha il ruolo di riconoscere, proteggere, promuovere e gestire il trasferimento della conoscenza favorendo lo sviluppo di una rete tra l università e il tessuto imprenditoriale locale. Inoltre è al servizio dei ricercatori per consulti relativi ai temi del trasferimento tecnologico e della valorizzazione della ricerca. Il trasferimento della conoscenza si può fare by project e by head ovvero attraverso la condivisione del lavoro e di persone specializzate che diffondono le loro idee e progetti influenzandosi a vicenda e accrescendo il loro bagaglio professionale. Il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico svolge una serie di attività tra cui: l organizzazione di eventi e corsi di formazione sul tema della proprietà intellettuale; la diffusione di informazioni, novità e bandi inerenti al trasferimento tecnologico; 4

5 la creazione e la diffusione di una cultura dell innovazione attraverso la cooperazione e lo scambio di idee tra i ricercatori e il territorio circostante ; l interazione con i dipartimenti universitari e i laboratori per la creazione di brevetti e spin-off; il supporto, l orientamento e il monitoraggio dei rapporti tra università e imprese. Per favorire un approccio diretto e attivo con i gruppi di ricerca universitari il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico è stato arricchito con una nuova figura professionale, interdisciplinare che funge da raccordo tra la struttura amministrativa e la realtà scientifica. Il Knowledge transfer manager, che affianca le figure professionali esistenti, rappresenta la nuova interfaccia verso i dipartimenti, i laboratori, i gruppi di ricerca e le aziende con i quali costruire un dialogo. E importante capire i bisogni della società in cui si vive, aprire le ricerche universitarie innovative alle imprese, conoscere le strutture più adatte a cui rivolgersi in modo tale da poter incanalare le risorse e i progetti sul territorio di appartenenza. Tutto ciò è fattibile grazie al raggiungimento di un delicato equilibrio tra la domanda e l offerta del mondo universitario e quello imprenditoriale. 4) Quali sono i vantaggi di lavorare con il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico? Il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico ha le capacità, le conoscenze, i contatti e gli strumenti appropriati per contribuire alla valorizzazione dei risultati della ricerca e promuovere la loro diffusione. E uno strumento importante che l università ha messo a disposizione dei suoi ricercatori per indirizzare i laboratori di ricerca e i dipartimenti verso il percorso migliore da intraprendere per diffondere i frutti delle loro ricerche, supportandoli durante l intero processo. 5) Come valorizzare il proprio lavoro: brevetti, start up e spin-off Diversi sono gli strumenti messi a disposizione per proteggere e promuovere il lavoro dei gruppi di ricerca tra cui i brevetti, le licenze e la costituzione di start up e spin-off 5.1 Il brevetto Il brevetto è un titolo giuridico in forza del quale al richiedente viene conferito un diritto esclusivo di sfruttamento limitato non rinnovabile (20 anni) e territoriale (solo nei paesi in 5

6 cui il brevetto è esteso) che vieta a terzi di produrre, vendere o utilizzare l invenzione senza autorizzazione. Il brevetto è lo strumento che consente di trasferire conoscenza e tecnologia in modo sicuro e a basso costo. Un invenzione per poter essere brevettabile deve rispondere a una serie di requisiti di brevettabilità, quali: la novità: un invenzione è considerata nuova se non è compresa nello stato dell arte ovvero se non è stata resa accessibile al pubblico tramite pubblicazioni, congressi scientifici, tesi di laurea, libri di testo o eventuali domande di brevetto già pubblicate prima del deposito della domanda di brevetto; l attività inventiva: un invenzione è considerata come implicante un attività inventiva se, per una persona esperta del settore, non risulta come un estricazione del normale progresso tecnico. Non c è attività inventiva se l invenzione riproduce sostanzialmente la stessa funzione o il medesimo risultato di una tecnica nota; l applicazione industriale: un invenzione è considerata atta ad avere un applicazione industriale se il suo oggetto può essere fabbricato o utilizzato in qualsiasi genere di industria, compresa quella agricola; la sufficiente descrizione: un invenzione deve essere descritta in modo sufficientemente chiaro e completo affinché ogni persona esperta del ramo possa attuarla; la liceità: un invenzione non può essere contraria all ordine pubblico o al buon costume. Per verificare se un invenzione possiede i requisiti sopra citati è necessario eseguire una ricerca di anteriorità nelle apposite banche dati, prima di depositare la domanda di brevetto. Ci sono tre principali modalità di protezione brevettuale: Nazionale la cui gestione è affidata all Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM), organo amministrativo che opera nell ambito del Ministero per lo sviluppo economico, che verifica la completezza e la correttezza del deposito e della rispettiva documentazione. Generalmente ci vogliono tre anni circa affinché l UIBM esamini la domanda e decida di concedere o rifiutare il brevetto 6

7 Europeo la cui gestione è affidata all Ufficio Brevetti Europeo (EPO) e in cui si può decidere in quali stati estendere la domanda di brevetto. Si tratta di una procedura che non fornisce un titolo unico valido in tutti i paesi aderenti alla Convenzione sul Brevetto Europeo (attualmente 38) ma un fascio di brevetti nazionali, ciascuno dei quali segue un iter diverso a seconda del paese. Generalmente ci vogliono dai 3 ai 5 anni per la concessione del brevetto; Internazionale tramite PCT (Patent Cooperation Treaty - trattato di cooperazione di Washington in materia di brevetti) gestito dall Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO). Con questa procedura si hanno a disposizione 30 mesi dal primo deposito per scegliere i paesi in cui chiedere la tutela brevettuale (attualmente sono 144 gli stati membri). 5.2 Le start up e gli spin-off Le start up rappresentano le nuove imprese innovative, sotto forma di società di capitali, fondate da giovani studenti, laureati o dottori di ricerca dell Ateneo basate su beni e servizi innovativi sviluppati grazie alle competenze acquisite durante la formazione in ateneo. Gli spin-off della ricerca pubblica rappresentano le nuove imprese innovative costituite da almeno un professore/ricercatore universitario e/o da un dottorando/contrattista o studente che abbia effettuato attività di ricerca pluriennale sul tema oggetto di creazione dell impresa. Gli spin-off sono uno strumento di valorizzazione dei risultati delle attività di ricerca svolte in ateneo. Le imprese spin-off possono essere: universitarie: alle quali le università partecipano in qualità di socio; accademiche: nelle quali le università italiane non hanno una quota di partecipazione; di prodotto/servizio: costituite per realizzare prodotti e/o servizi innovativi rispetto all esistente; di consulenza: costituite per offrire servizi basati su tecnologie e conoscenze ben consolidate e non sono necessariamente frutto di specifici risultati di ricerca svolti nelle università. 7

8 Sia le start up che gli spin-off permettono di valorizzare e applicare i risultati della ricerca, di colmare i gap tra la ricerca pubblica e l innovazione industriale, creare nuove competenze e opportunità di lavoro qualificato e poter contribuire allo sviluppo economico locale. Creare imprese innovative non è solo una moda ma un opportunità che le università hanno per far conoscere, sviluppare ed applicare i progetti e le ricerche scientifiche. 5.3 I percorsi di valorizzazione Fig.1 I percorsi possibili per la valorizzazione della ricerca pubblica. Corso Fondamentale sulla valorizzazione dei risultati della ricerca. Prof. Alberto di Minin. Pavia, Ottobre

9 Fig. 2 Il ciclo della conoscenza. Corso Fondamentale sulla valorizzazione dei risultati della ricerca. Prof. Riccardo Pietrabissa. Pavia, Ottobre ) Perché i ricercatori dovrebbero partecipare al processo di Trasferimento Tecnologico? Le ragioni sono uniche per ogni ricercatore e/o gruppo di ricerca e possono includere: Riconoscimento del proprio lavoro e dei risultati ottenuti Applicare sul territorio i risultati scientifici ottenuti Partecipare al progresso sociale ed economico Contribuire a creare e diffondere una vera e propria educazione all innovazione e al trasferimento tecnologico Favorire lo sviluppo di opportunità lavorative per giovani studenti, dottorandi e assegnisti di ricerca Soddisfazione personale 7) Perché comunicare l innovazione? La comunicazione dell innovazione non è separabile dall innovazione stessa. L innovatore è colui che è capace di tradurre in fatti concreti le idee e le tecniche che ha sviluppato, e quindi in un certo senso le comunica alla società. La diffusione della conoscenza e la sua comunicazione hanno un ruolo centrale in quanto sono lo strumento che permette di valutare le potenzialità e i campi di applicazione della conoscenza, ovvero il suo valore. Non basta comunicare l innovazione ma è importante che gli strumenti utilizzati per la comunicazione siano innovativi adottando tecniche, linguaggi e strumenti contemporanei e raggiungibili da tutti. Non è solo importante la cultura dell innovazione, ma bisogna adottare anche un sistema adeguato che possa diffondere la cultura della comunicazione. 8) Quali sono le procedure operative per valorizzare i risultati della ricerca? Nel momento in cui un ricercatore decide di proteggere e promuovere i risultati delle proprie attività scientifiche può rivolgersi al Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico che saprà guidarlo attraverso la corretta procedura da seguire. 9

10 8.1 Procedura per la domanda di brevetto Il Ricercatore informa il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico sulla volontà di avviare la procedura di domanda di un brevetto e presentando, in via del tutto informale, la propria idea Il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico informa il Ricercatore sulle linee guida strategiche in materia di valorizzazione della ricerca, sui moduli da compilare per la domanda di brevetto, presenti sul sito dell università nella sezione innovazione e trasferimento tecnologico Il Ricercatore, con il supporto del Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico, procede alla compilazione dettagliata dei moduli, ovvero: Modulo di comunicazione di un invenzione brevettabile Modulo di descrizione di un invenzione brevettabile Proposta di contratto di cessione del diritto al brevetto, qualora il ricercatore voglia cedere all università i propri diritti di proprietà intellettuale sul bene immateriale Lettera di trasmissione del moduli sopra indicati I moduli devono essere inviati ufficialmente, tramite posta certificata, al Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico Il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico, valutata la correttezza del moduli presentati, convoca la Commissione brevetti composta da due membri fissi, il Prorettore alla Ricerca e il Delegato del Rettore al Trasferimento Tecnologico, dal Direttore del dipartimento a cui afferiscono gli inventori e da un esperto esterno del settore. Inoltre partecipano alla commissione i componenti amministrativi del Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico e gli inventori stessi che sono invitati a preparare una piccola presentazione e/o esposizione orale per presentare il proprio progetto alla Commissione, 10

11 mettendo ben in evidenza lo stato dell arte e come la nuova invenzione possa essere la soluzione ad un problema tecnico esistente. La Commissione valuta la validità della proposta e può consigliare eventuali modifiche o miglioramenti alla richiesta In caso di parere positivo della Commissione, il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico si incarica di richiedere almeno tre preventivi di studi brevettuali, presenti nell albo fornitori dell ateneo, per la stesura della domanda e procede alla selezione dello studio al quale affidare la pratica Lo studio brevettuale incaricato provvederà ad effettuare la ricerca di anteriorità in apposite banche dati per accertare che non esistano brevetti precedenti identici a quello che si intende depositare. In caso di esito negativo lo studio brevettuale redigerà la domanda, con l aiuto e le indicazioni degli inventori, e darà comunicazione al Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico della data di deposito della domanda di brevetto. I tempi di concessione del brevetto variano a seconda della modalità scelta per la sua protezione (paragrafo 5 del manuale) Il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico prende in carico la domanda e le relative spese di mantenimento del brevetto, qualora ci sia stata la cessione dei diritti di proprietà intellettuale sul bene immateriale dall inventore all università. In caso contrario le spese sono a carico dell inventore/i. 8.2 Procedura per la costituzione di spin-off Il Ricercatore informa il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico sulla volontà di voler avviare la procedura di costituzione di una spin-off e presentando, in via del tutto informale, la propria idea imprenditoriale Il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico informa il Ricercatore sulle linee guida strategiche in materia di promozione della nuova imprenditorialità e spin-off, presenti sul 11

12 sito dell università nella sezione innovazione e trasferimento tecnologico, supportandolo nelle prime valutazioni, nelle verifiche su requisiti e compatibilità, nella definizione e strutturazione dell idea In seguito alle verifiche preliminari il Ricercatore procede alla preparazione di una serie di documenti, ovvero: un piano di business in cui illustrare una serie di elementi, indicati nelle linee guida, attraverso i quali capire e analizzare i punti di forza e le eventuali debolezze dell iniziativa; il Ricercatore può altresì prevedere un piano di agevolazioni, servizi di incubazione e di supporto che hanno l obiettivo di sostenere le aziende spin-off nei primi anni di vita durante le fasi critiche di sviluppo e di entrata nel mercato. Le agevolazioni possono essere erogate dall ateneo o da altri soggetti partner; Eventuale richiesta di partecipazione diretta dell Università al capitale sociale; Ogni altra documentazione ritenuta utile per la presentazione dell iniziativa imprenditoriale I documenti devono essere inviati ufficialmente, tramite posta certificata, al Servizio di Trasferimento Tecnologico Il Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico, valutata la correttezza della domanda, convoca la Commissione spin-off composta da due membri fissi, il Prorettore alla Ricerca e il Delegato del Rettore al Trasferimento Tecnologico, dal Direttore del dipartimento a cui afferiscono gli inventori e da un esperto esterno del settore. Inoltre partecipano alla commissione i componenti amministrativi del Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico e il/ i ricercatore/i. La Commissione valuta la proposta di costituzione della spin-off e tutti i documenti presentati, riservandosi di richiedere integrazioni o ulteriori informazioni al/i proponente/i. 12

13 8.2.5 In caso di parere positivo della Commissione la proposta di costituzione della spin-off viene sottoposta alla valutazione del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione dell Ateneo. In caso di approvazione l iniziativa imprenditoriale sarà considerata come spin-off dell Università 8.3 Accreditamento degli spin-off già costituite Le società già costituite hanno la possibilità di richiedere di essere accreditate come spinoff dell Università; la richiesta deve essere presentata al Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico e contenere una serie di informazioni indicate nelle linee guida. Anche in questo caso la richiesta verrà presentata e valutata dalla Commissione spin-off e, in caso di parere positivo, sottoposta alla valutazione del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione dell Ateneo. 8.4 Uscita da spin-off partecipate L università può valutare l opportunità di uscire dalla spin-off, come socio, entro un periodo di tempo quantificato in circa 6 anni dalla data di costituzione della spin-off stessa. 13

14 Riferimenti legislativi D.Lgs Decreto Legislativo n.30, Codice della proprietà industriale D.Lgs. Decreto Legislativo 297/99, Procedure per il sostegno alla ricerca scientifica e tecnologica, per la diffusione delle tecnologie, per la mobilità dei ricercatori Decreto legge 18 Ottobre 2012, n 179, Decreto Sviluppo Bibliografia XII Rapporto Netval sulla Valorizzazione della Ricerca Pubblica Italiana, 2015 UK University Technology Transfer: behind the headlines ( Tutela della proprietà industriale, opuscolo del Ministero dello Sviluppo Economico ( Guida operativa al sistema della proprietà intellettuale in Italia, a cura del Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per l impresa e l internalizzazione, Direzione generale per la lotta alla contraffazione - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi ( Sitografia (sito web delle quattro università aderenti a U4I) (sito web dell Ufficio Italiano Brevetti e Marchi- UIBM) (sito web dell Ufficio Europeo Brevetti- EPO) (sito web dell Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale- WIPO) worldwide.espacenet.com (sito web di Espacenet, database per la ricerca in materia brevettuale) (sito web per la ricerca degli spin-off italiani) 14

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