L impianto di Cogenerazione di Reggello da Gassificazione di Legno

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1 16/12/12 HOTEL I CILIEGI 1 da Gassificazione di Legno L'inserimento territoriale Lunedi 17 Dicembre 2012 RELATORE Emanuele Biondi

2 2 Localizzazione: zona artigianale Matassino Reggello

3 3 Caratteristiche Potenza: 120 Kwe, 230 Kwt Fabbisogno: 1200 t/anno per 7800 ore (~325 gg) Fattori principali da considerare Approvvigionamento materiale (origine e logistica) Completo sfruttamento dell'energia termica prodotta Piano di approvvigionamento (ventennale) Localizzazione ottimale dell'impianto

4 4 Rinnovabilità

5 5 Approvvigionamento materiale Diagramma di flusso semplificato

6 6 Manutenzioni idrauliche Spesso estremamente antieconomichi, gli interventi di manutenzione e ripulitura degli alvei sono fondamentali per il regolare deflusso delle acque. Devono essere eseguiti bilanciando le esigenze di riduzione del rischio idraulico con quelle di mantenimento di habitat naturali delle zone umide (tagli selettivi) t/ha per Km (asta fluviale di circa 20 mc)

7 7 Agricoltura Potature di vigneti ed oliveti Occorre sperimentazione per individuare la giusta pezzatura del materiale lavorato e il suo rendimento

8 8 Verde urbano Potature ed abbattimenti di parchi giardini e pertinenze Quantità retraibile estremamente variabile in base all'aggregato urbano ed allo stato fitosanitario: t/anno. Attualmente classificato come rifiuto e smaltito in discarica. Occorre fare attenzione ad eventuali inquinanti (es. distributori di benzina).

9 9 Short rotation forestry Impianti a ciclo breve senza concimazioni e irrigazioni, su terreni marginali e incolti (Baldini) Occorre attenzione alla diffusione della robinia

10 10 Superfici boscate La produttività annua potenziale, di un bacino, comprensorio o distretto, corrisponde alla quota parte di massa legnosa annualmente retraibile in base ai principi selvicolturali, cioè entro i limiti di naturale rinnovabilità della risorsa bosco che dipendono: - dall'entità della superficie forestale locale - dai valori di incremento legnoso attribuibili alle diverse forme di governo ed alle specie presenti

11 11 Superfici boscate Dal punto di vista operativo risulta indispensabile la verifica dei seguenti fattori: - la classificazione della superficie in base alla normativa vigente (ceduo semplice, ceduo composto, fustaia su ceduo) - la presenza e lo stato della rete viaria d'esbosco

12 12 Superfici boscate - sostenibilità ambientale (multifunzionalità) - sostenibilità economica Enea

13 13 Analisi del territorio Esempio di analisi territoriale (Basosi) Biomassa potenziale nei comuni di interesse N. impianti potenziali: 50

14 14 Analisi del territorio Altre tipologie di biomassa presenti sul territorio Impianti potenziali: 34

15 15 Analisi del territorio Localizzazione centri di raccolta Esempio modello di filiera di approvvigionamento Impianto

16 16 I centri di raccolta sono localizzati in base: Analisi del territorio -alla loro distanza dai siti di approvvigionamento (analisi della concentrazione della biomassa forestale, punti di esbosco e concentramento) -alla rete viaria forestale e urbana (tipo, caratteristiche, stato) -agli impatti potenziali generabili (consumi, inquinamento) -alla potenziale realizzazione di altri impianti e/o di fornitura di materiale a terzi Una buona localizzazione dell'impianto permette di maneggiare il materiale il meno possibile, il target è quello di trasportare il materiale direttamente dal luogo di produzione al piazzale di stoccaggio dell'impianto.

17 17 Criticità

18 18 Conflitto con la domanda attuale di biomassa: Criticità -teleriscaldamento -legna da ardere (maggior valore di mercato)

19 19 Criticità Altri fattori limitanti: -Materiale residuo da selvicoltura prelevabile solo attraverso la realizzazione delle utilizzazioni potenziali e spesso insufficiente al fabbisogno -Presenza di zone protette (S.I.R., S.I.C., parchi, riserve, oasi ecc.) -Multifunzionalità della risorsa bosco (boschi di protezione, turistico-ricreativi, di notevole valore ambientale ecc.) -Limiti di filiera (mancanza di una organizzazione strutturata) -Struttura della proprietà forestale toscana (89% privata e polverizzata) -Difficoltà ottenimento permessi a costruire in alcune realtà di ambito rurale (capannone, piattaforma di stoccaggio) -qualifica di rifiuto del materiale legnoso (potature urbane, semilavorati, scarti industriali, alcuni tipi di prodotti esausti)

20 20 Per quanto detto risulta indispensabile: Soluzioni -prevedere un piano di approvvigionamento con materiale di diversa origine (boschi, alvei, srf, scarti industriali di legno vergine ecc.) -limitare la logistica ad una superficie di Km di raggio (perchè altrimenti non stabile e sostenibile) -utilizzare opzionalmente assortimenti forestali non commerciabili in specifici periodi di crisi (es. pino, legna da ardere) -localizzare quando possibile l'impianto in una zona artigianale o industriale -collegarsi preferibilmente ad una proprietà forestale sufficiente al fabbisogno, in modo che realizzi per tempo la pianificazione necessaria all'assestamento del prelievo

21 21 Piano di taglio in corso: Un caso pratico Superficie pianificata 248 Ha Periodo pianificato 12 anni Sup. annua utilizzata 20 Ha Mat. annuo utilizzato 1458 t Mat. residuo 437,4 t N. impianti sostenibili 1 Ma con l'utilizzo di legna da ardere

22 22 Lo strumento consorziale per la gestione della biomassa Raggruppamento di interesse e di capacità operativa Possesso: titolo Lavorazione: Logistica: proprieteri del materiale a diverso utilizzatori, trasformatori trasportatori, gestori centri di raccolta

23 23 Utilizzo energia termica prodotta: Completo sfruttamento energia termica Essiccamento: -materiale alimentazione impianto -materiale per altre produzioni (pellet, briquettes, insilati) Riscaldamento/raffreddamento: -residenziale, sportivo, turistico-ricreativo -artigianale, industriale, turistico-ricreativo pubblici/privati Abbattimento costi di produzione: -artigianale, industriale, turistico-ricreativo pubblici/privati

24 16/12/12 HOTEL I CILIEGI 24 Grazie per l'attenzione

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