La stabilità funzionale del rachide nel canottaggio

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1 La stabilità funzionale del rachide nel canottaggio Articolo tratto dalla tesi di ricerca svolta da Paolo Braida in collaborazione con il Centro Ricerche SUISM dell Università di Torino (Direttore: Prof. D. Riva). Si ringraziano il Prof. D. Riva, la Prof. ssa P. Trevisson e la Delos s.r.l per aver messo a disposizione gli strumenti per la realizzazione dello studio. Il canottaggio è uno sport in cui la componente equilibrio è molto importante; per poter esprimere il massimo del potenziale è necessario infatti mantenere stabile l imbarcazione e l atleta è costretto a gestire numerose situazioni di disequilibrio provocate da agenti esterni. Il vento e le condizioni dello specchio d acqua sono gli elementi che generalmente causano i più gravi disturbi al moto dell imbarcazione e solo gli atleti con un grande senso dell equilibrio sono in grado di reagire senza causare eccessive perdite di stabilità e di efficacia del gesto tecnico. Alla base di questa capacità vi è la propriocezione, ossia l insieme di tutti quegli stimoli provenienti dai recettori muscolari, articolari, tendinei e vestibolari che informano il sistema nervoso centrale riguardo alla posizione del corpo nello spazio. Stabilità funzionale Per la valutazione della stabilità funzionale della colonna vertebrale negli atleti che praticano il canottaggio e l individuazione del tipo di strategia di equilibrio da essi utilizzato nelle situazioni di instabilità è stato impiegato il Delos Postural Proprioceptive System, strumento in grado di analizzare le differenti strategie posturali, composto da una tavola basculante-traslante elettronica con tracking visivo (DEB), da una struttura metallica di sostegno per evitare le cadute dotata di sensore infrarosso (DPA) e da un dispositivo elettronico per la lettura del controllo posturale (DVC). Quest ultimo dispositivo, applicato a livello sternale, registra e visualizza in tempo reale i movimenti angolari del tronco in senso latero-laterale e antero-posteriore. DEB DPA DVC Il test utilizzato per valutare i soggetti è stato il Test di Riva Dinamico-Seduto, consistente in una serie di prove di equilibrio in posizione seduta su DEB della durata di 30 secondi ciascuna, ripetute 6 volte; i soggetti analizzati sono stati 20 (18 uomini e 2 donne), 8 dei quali appartenenti alla Squadra Nazionale.

2 Per valutare più dettagliatamente i risultati ottenuti sono stati suddivisi gli atleti in sottogruppi; in particolare i confronti hanno interessato gli accoppiamenti Nazionale-Club, Coppia-Punta, Pari-Dispari, Squadra02-Squadra03. Nell analisi dei dati raccolti sono stati utilizzati alcuni dei numerosi parametri che il software Delos può offrire; di particolare rilevanza sono stati il Massimo tempo senza aiuto, l Errore medio DEB, il DVCx asse medio, il DVC2d asse medio, l Instabilità uomotavola e l Indicatore di strategia. Le variabili del programma Massimo tempo senza aiuto Espresso in secondi, rappresenta il più lungo e consecutivo intervallo di tempo senza appoggio delle mani alla barra-sensore del Delos Postural Assistant (DPA) nel corso di una prova. La traccia ottenuta senza appoggio delle mani è gialla mentre diventa rossa quando il soggetto si appoggia alla barra-sensore (strategia precauzionale). La durata della prova è considerata come un cerchio: in questo cerchio si individua il più lungo periodo di tempo senza appoggio ( Max tempo senza appoggio ). Quando l inclinazione della tavola supera i 15 anche la parte di traccia oltre questo valore si colora di rosso. Quest ultimo valore viene preso in considerazione come appoggio solo per tempi di permanenza a fine corsa superiori ad 1 secondo. Modalità di calcolo del Max tempo senza appoggio : A Esempio: A = inizio-fine prova AA = 30 secondi CC = 30 secondi BC = tempo con appoggio C B Max tempo senza appoggio = CC - BC, cioè 30 secondi - BC DVC - DELOS VERTICAL CONTROLLER Scostamento da asse medio Espresso in gradi, indica di quanto il soggetto si è scostato dall asse medio della prova. Può essere calcolato rispetto all asse X latero-laterale (a), all asse Y antero-posteriore (b) o rispetto al piano orizzontale X; Y (c). In visualizzazione 2D rappresenta l ampiezza del cono di movimento. a b c

3 DEB - DELOS EQUILIBRIUM BOARD Errore medio Indica di quanti gradi il soggetto si è scostato mediamente dal compito assegnato (nelle prove standard il compito è mantenere la tavola orizzontale). Valori elevati sono indice di un basso livello di precisione e quindi di uno scarso controllo propriocettivo. Possono essere indicati come gradi di inclinazione. VARIABILI DI SISTEMA INSTABILITA UOMO-TAVOLA - IUT Espressa in gradi, è la somma delle variabili Ampiezza cono (DVC-Scostamento 2d) e Ampiezza DEB (DEB-Errore medio). Rappresenta l instabilità totale del sistema. + = INSTABILITA DI SISTEMA Instabilità uomo Instabilità tavola Nazionale-Club Il confronto tra atleti della Nazionale e atleti di Club ha voluto ricercare i motivi delle differenti prestazioni ottenute dai due gruppi nel Test di Riva Dinamico-Seduto e valutare se questa disparità potesse essere ricollegata all utilizzo di una differente strategia di equilibrio tra i due gruppi o se invece, a parità di strategia, fosse una maggiore abilità tecnica a consentire una migliore prova su DEB. Al primo gruppo appartenevano 8 atleti, mentre al secondo i restanti 12. L analisi statistica ha rivelato una maggiore abilità nella gestione del disequilibrio da parte degli atleti della nazionale, lo dimostra il risultato della variabile Massimo tempo senza aiuto la cui media si attesta sui 26,26 s contro la media ottenuta dagli atleti di club di 14,37 s (p<0,05). Un altro valore con differenza statisticamente significativa è quello dell Ampiezza del cono posturale che rivela un valore medio di 2,65 per gli atleti della Nazionale contro il 4,98 degli atleti di club (p>0,05). Questo valore dimostra che durante la gestione del disequilibrio i primi muovono in maniera molto meno marcata la parte superiore del busto

4 rispetto ai secondi; da ciò consegue un risultato medio del valore Instabilità uomo-tavola decisamente a favore degli atleti azzurri (5,49 contro 8,91 ; p<0,05). Interessante è notare che non si sono riscontrate differenze significative riguardo alla variabile Indicatore di strategia così come anche per la Priorità posturale il che può voler significare che, a prescindere dal livello degli atleti, tutti i canottieri utilizzano la medesima strategia di gestione del disequilibrio. Pari-Dispari Quello che volevo osservare, e che alla fine ho dimostrato, è che un pari tende a privilegiare una posizione del busto spostata verso sinistra nell affrontare una situazione di instabilità e che di conseguenza un dispari si ritroverà nella stessa situazione con il busto spostato verso destra; questo tipo di postura permane anche nella normale vita di relazione. I risultati ottenuti nella variabile Asse medio del cono posturale dimostrano statisticamente questa mia ipotesi: il valore medio dei pari è infatti stato negativo (-1,83 ) mentre quello ottenuto dai dispari è stato positivo (1,60 ) (p<0,05). Per tutte le altre variabili prese in considerazione non si sono riscontrate differenze statisticamente significative. Coppia-Punta Nel confronto tra i dati ottenuti dagli atleti di coppia e quelli di punta non ho riscontrato differenze statisticamente significative. Squadra 02-Squadra 03 Lo studio ha interessato gli atleti di una squadra di Torino (la R.S. Canottieri Cerea) testati due volte a distanza di un anno; il confronto ha voluto dimostrare l utilità e l efficacia della preparazione muscolare della zona lombare e addominale a fini preventivi. A tal proposito ho deciso di inserire all inizio e alla fine di ciascun allenamento un momento dedicato al rinforzo della muscolatura addominale e lombare proponendo agli atleti degli esercizi specifici. L obiettivo era quello di osservare un miglioramento nella prova di gestione del disequilibrio, oltre che quello di prevenire i frequenti infortuni a livello lombare dovuti alla pratica prolungata e incontrollata di questo sport. Una variabile che è mutata notevolmente è quella relativa al Max tempo senza aiuto che nel 2002 era di 9,86 s e che nel 2003 è salito a ben 21,28 s (p=0,07). Statisticamente significative (p<0,05) sono state le variazioni che riguardavano le variabili Ampiezza del cono posturale e Instabilità uomo-tavola; nel 2002 il valore della prima variabile era di 4,66 mentre nel 2003 è stato di 2,48 (p<0,05). Questo dato dimostra che nella gestione della prova gli atleti riuscivano a controllare molto meglio la tavola (lo dimostra il valore del Max tempo senza aiuto) muovendo il busto in maniera molto meno pronunciata. Questi risultati si ricollegano poi a quelli relativi alla variabile che indica l instabilità del sistema uomo-tavola: il risultato del 2003 (5,55 ) ha migliorato molto quello del 2002 (9,09 ) dimostrando quindi che il sistema nel suo insieme è risultato molto più equilibrato (p<0,05).

5 Conclusioni Dall analisi delle prove svolte è emerso che gli atleti della Nazionale Italiana di Canottaggio presentano una gestione delle situazioni di instabilità ad alta frequenza notevolmente più raffinata di quella posseduta dagli atleti di club, con valori migliori di circa il 50%. Queste differenze potrebbero essere dovute alle differenti tipologie e intensità di allenamento o derivare dalla presenza di capacità coordinative di livello superiore che consentono un esecuzione del gesto tecnico di migliore qualità. Potrebbe quindi essere che atleti con capacità condizionali di alto livello acquisiscano con l allenamento quelle doti di equilibrio e di stabilità fondamentali per ottenere risultati di vertice, oppure che atleti che già possiedono quelle capacità di controllo, innate o acquisite con le esperienze motorie vissute in età giovanile, riescano ad ottenere gli stessi risultati concentrandosi sull allenamento delle capacità condizionali. E però certo che nel canottaggio, uno sport che si svolge all aperto con numerose variabili che possono interferire sull esito della prestazione, la componente dell equilibrio sia di fondamentale importanza; penso quindi che sia naturalmente avvantaggiato un atleta che già possiede doti di sensibilità ed equilibrio poiché potrà sfruttare al meglio il tempo dedicato all allenamento per migliorare le proprie capacità condizionali, rispetto ad un atleta che invece possieda delle strepitose capacità condizionali ma che sia carente dal punto di vista delle capacità coordinative, dell equilibrio e del controllo. E indicativo il fatto che, sia a livello nazionale che internazionale, gli atleti appartenenti alla categoria Pesi leggeri, che mediamente pesano 30 kg meno rispetto agli atleti Senior e che quindi hanno dei valori fisiologici decisamente inferiori, non ottengano riscontri cronometrici tanto dissimili da quelli ottenuti dagli atleti Senior, a dimostrazione del fatto che spesso le qualità tecniche possono sopperire alle carenze fisiche. Come già avviene per altri sport, come ad esempio nel Pattinaggio artistico, credo che sarebbe utile introdurre l utilizzo del Delos Postural Proprioceptive System per monitorare e allenare le capacità di controllo propriocettivo degli atleti, per ottimizzare il lavoro di chi queste capacità le deve acquisire e per controllarne nel tempo i miglioramenti. Ho infine dimostrato come l allenamento della muscolatura della cintura addominale e lombare, abbinato all allenamento con la tavola propriocettiva basculante-traslante, possa migliorare le prestazioni d equilibrio e possa prevenire l insorgere dei classici infortuni dovuti alla pratica di questo sport.

6 Bibliografia Il canottaggio per tutti, AA.VV., 1984 Gremese Editore Canottaggio che passione, AA.VV., 1995 Marchesi Grafiche Editoriali Paramorfismi e canottaggio, T. Trombaccia, F. Bove, 1981 Studio PS4 Canottaggio e alterazioni morfologiche della colonna vertebrale, S. Beraldo, G. De Capua I fondamenti del canottaggio italiano, G. La Mura, Federazione Italiana Canottaggio Backache in oarsmen, M.C. Stalard, 1980 Brit. J. Sports Med. Patologia del remero, P. Pomar, I.N.E.F. Sport & Medicina, D. Riva, G.P. Soardo, n Sport & Medicina, D. Riva, n Sport & Medicina, D. Riva, P. Trevisson, n Sport & Medicina, D. Riva, M. Botta, P. Trevisson, R. Minoletti, N. Venturin, n Il Fisioterapista, D. Riva, P. Trevisson, R. Minoletti, N. Venturin, M.C. Riccio, n Il Fisioterapista, D. Riva, P. Trevisson, R. Minoletti, N. Venturin, O. Ottino, n Terapia Manuale, D. Riva, n Professione Fitness, D. Riva, R. Minoletti, n Professione Fitness, D. Riva, R. Minoletti, P. Trevison, n Professione Fitness, D. Riva, R. Minoletti, P. Trevisson, n Grande enciclopedia dei giochi olimpici, AA.VV, Edi-Ermes. Fisiologia umana, Schmidt, Thews, 1992 Idelson Istituzioni di anatomia dell uomo, G. Chiarugi, Ed. Vallardi

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