La politica economica in ambito europeo
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- Regina Bartoli
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1 Scuola superiore dell economia e delle finanze Aggiornamento sull economia politica e politica economica per i professionisti del Ramo statistico-attuariale dell INPS. La politica economica in ambito europeo Giovanni Di Bartolomeo giovanni.dibartolomeo@uniroma1.it 26 settembre 2006 (9,00-13,00 14,00-17,00)
2 Piano del corso Il corso è articolato in 5 parti Visione di insieme Il Trattato di Maastricht Politica monetaria Politica fiscale Cenni alla strategia di Lisbona
3 Parte I Una visione di insieme
4 Integrazione europea Dichiarazione di Schuman: CECA (1952) Trattato di Roma (1957): CEE e Euratom. Atto Europeo (1986) Delors: Mercato Comune Europeo (MEC) Trattato di Maastricht (UE) Trattati di Amsterdam (1997) e Nizza (2000) e la Costituzione Europea (2003).
5 Evoluzione dell integrazione
6 Cyprus Malta
7 L Unione Europea oggi
8 Popolazione
9 Reddito pro-capite
10 Peso delle economie nazionali
11 Commercio estero (macroaree)
12 Commercio estero (UE 15)
13 L Unione Europea e i 3 pilastri
14 La istituzioni dell Unione Europea Consiglio Europeo Consiglio dei Ministri Parlamento Europeo Commissione Europea Corte di Giustizia Europea Banca Centrale Europea
15 Politiche Europee Mercato (concorrenza e antitrust) Politica agricola Politica regionale Politica monetaria Politica fiscale (vincoli) Strategia di Lisbona
16 Evoluzione della spesa dell UE
17 Finanziamento della spesa
18 Ripartizione della spesa
19 Il mercato: L impatto della CEE
20 L Europa
21 L Europa a metà anni 70
22 Evoluzione della politica agricola Total CAP cost (mill.euros) CAP's budget share (right scale) Total CAP cost (mill.euros) CAP's budget share (right scale) Million euros % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% M illion euros % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%
23 Reddito pro-capite in Europa Index, EU-25 = 100 < >= 125 Canarias (E) Guadeloupe Martinique RÈunion (F) (F) (F) Guyane (F) AÁores (P) Madeira (P) Kypros SIG16
24 Vantaggi comp. e specializzazione Low-education labour Medium-education labour High-education labour Portugal Spain Italy Greece Ireland UK Belgium France Netherlands Finland Austria Sweden Denmark Germany -30% -35% -42% -50% -52% -16% -9% -4% 15% 13% 25% 44% 58% 83% -80% -60% -40% -20% 0% 20% 40% 60% 80% 100%
25 Parte II Il Trattato di Maastricht e l integrazione monetaria
26 Integrazione Monetaria in Europa Gold Standard ( ) Periodo tra le due guerre Bretton Woods ( ) Il serpente monetario (1976) Lo SME 1 ( ) [a) : bande strette (±2.25%); b) : centrato sul marco tedesco; c) : bande larghe (±15%)]. Il Trattato di Maastricht (1993) L Unione Monetaria e lo SME 2 (1999) L Euro (2002)
27 Il crollo del sistema di Bretton Woods
28 Evoluzione dello SME
29 La via verso l Euro
30 Un area monetaria ottima?
31 Il Trattato (Unione monetaria) Un fermo accordo per una moneta unica nel Cinque criteri per l ammissione Un preciso disegno per il sistema delle banche centrali Ulteriore condizione (es. La procedura per il deficit eccessivo)
32 Criteri di convergenza Inflazione Tasso di interesse (lungo periodo) Cambio fisso Deficit Debito
33 Inflazione France Italy Spain Germany Belgium Portugal Greece average of three lowest + 1.5%
34 Tassi di interesse
35 Debito e deficit (1997) Maastricht fiscal criteria Public Debt (%GDP) Deficit (% GDP)
36 Parte III La politica monetaria
37 Il sistema (Eurosystem) N paesi con N banche centrali che continuano ad operare ma senza più gestire la politica monetaria Una nuova banca centrale (BCE) al centro del sistema. The European System of Central Banks (ESCB): la BCE e tutte le banche centrali della UE. L Eurosystem: la BCE e le banche centrali dell area Euro.
38 Come opera l Eurosystem? a) Obiettivi b) Strumenti c) Strategia
39 a) Gli obiettivi Trattato di Maastricht art. 105: "The primary objective of the ESCB shall be to maintain price stability. Without prejudice to the objective of price stability, the ESCB shall support the general economic policies in the Community with a view to contributing to the achievement of the objectives of the Community as laid down in Article 2." Ovvero: Combattere l inflazione è la priorità asoluta, Il supporto a crescita ed occupazione viene dopo.
40 Quale inflazione? La stabilità dei prezzi è definita come un incremento annuale dell Harmonised Index of Consumer Prices (HICP) per l area dell Euro al di sotto (vicino al) del 2%. La stabilità dei prezzi va perseguita nel medio periodo. Ma dove al di sotto del 2%? Cos è il medio periodo?
41 b) Gli strumenti I canali di trasmissione (tassi di interesse di lungo periodo, credito, prezzi delle attività finanziarie, tasso di cambio) non sono controllati direttamente dalla banca centrale. La BCE controlla il tasso di interesse di breve periodo: European Over Night Index Average (EONIA), che agisce sui canali di trasmissione attraverso le aspettative del mercato.
42 Crezione del corridoio L Eurosystem controlla EONIA stabilendo un tetto e un pavimento nel mezzo dei quali si muove il mercato. Le banche depositano e prendono a prestito. 1. Il pavimento è rappresentato dal tasso a cui l Eurosystem accetta depositi (the deposit facility). 2. Il tetto è il tasso a cui l Eurosystem è pronto a prestare alle banche (the marginal lending facility). 3. Nel mezzo: Aste settimanali (main refinancing facility).
43 Il corridoio EONIA EONIA Deposit facility Marginal lending facility Main refinancing 0 Jan.99 Jul.99 Jan.00 Jul.00 Jan.01 Jul.01 Jan.02 Jul.02 Jan.03 Jul.03
44 c) La strategia dei due pilastri Ogni mese le decisioni sul tasso di interesse nell Eurosystem vengono riviste sulla base di due pilastri. 1. Analisi economica: rassegna generale delle condizioni economiche (crescita, occupazione, tassi di cambio, settore estero). 2. Analisi monetaria: evoluzione degli aggregati monetari (M3, ecc.).
45 La strategia della BCE
46 Confronto con altre strategia Il Fed americano Obiettivi non lessicografici Strategia discrezionale Regime di inflation-targeting (Repubblica Ceca, Polonia, Svezia, Gran Bretagna, etc.) Annuncia il target (es. 2.5%), il margine (es. ±1%) e l orizzonte (2 3 anni) Confronto tra le stime di inflazione e il target e azioni conseguenti.
47 I risultati delle BCE Periodo difficile da valutare: Shock petrolifero (2000) Recessione mondiale 11 settembre Crollo del mercato finaziario (2002) Afghanistan, Irak.
48 Inflazione Jan.99 Jan.00 Jan.01 Jan.02 Jan.03
49 Cambio Euro/Dollaro The euro/dollar exchange rate Jan.99 Jul.99 Jan.00 Jul.00 Jan.01 Jul.01 Jan.02 Jul.02 Jan.03 Jul.03
50 Shock asimmetrici ma non troppo 14.0 Inflation 20.0 GDP growth Average Min Max Average Min Max
51 Altri aspetti Indipendenza Accontability Trasparenza Esiste un deficit democratico?
52 Parte IV La politica fiscale
53 La politica fiscale In una unione monetaria la politica fiscale ha una grande importanza Unico strumento di stabilizzazione macroeconomica a livello nazionale Maggiore efficacia (limiti: razionalità dei consumatori e lenta implementazione) Importate distinzione tra politiche discrezionali e stabilizzatori automatici.
54 Perché vincolare la politica fiscale Pro: esternalità (deficit bias, commercio, crisi), ciclo politico, sostegno alla politica monetaria. Contro: unico stumento macroeocnomico nazionale e vantaggio informativo dei governo nazionali
55 Il Patto di Stabilità e Crescita Concordato a Dublino nel dicembre 1996 tra gli stessi paesi aderenti al Trattato. Include: La Risoluzione del Consiglio europeo relativa al Patto di stabilità e crescita (Amsterdam, 17 giugno 1997), due Regolamenti del Consiglio (7 luglio 1997) n. 1466/97 [Rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche] e n. 1467/97 [Accelerazione e chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi].
56 Maastricht diventa permanente? Il Patto prevede:gli stati membri si impegnano a rispettare l'obiettivo, indicato nei loro programmi di stabilità o di convergenza, di un saldo di bilancio a medio termine prossimo al pareggio o positivo e ad adottare le misure correttive eventualmente necessarie una elaborata procedura per gestire eventuali disavanzi eccessivi nell area dell euro.
57 Come funziona Enfasi sul limite del 3% per il deficit Considerazione della recessione: Se il PIL si riduce di almeno il 2% la procedura per il deficit eccessivo viene sospesa automaticamente Se il PIL diminuisce di più del 0.75%, il paese può chiedere la sospensione Codifica una precisa procedura che va dagli avvisi (warnings) alla multa
58 La procedura Quando il limite del 3% non è rispettato La Commissione manda un rapporto all ECOFIN ECOFIN decide se il deficit è eccessivo. Se è così invia precise raccomandazioni al paese (unità a precise scadenze) Il paese deve optare per le azioni correttive richieste. ECOFIN può decidere di imporre una multa (dallo 0.2% del PIL con aumenti dello 0.1% per ogni punto percentuale di deficit in eccesso) La procedura dura due anni.
59 Riassumendo Garante della disciplina fiscale Il patto codifica e formalizza la procedura per il debito eccessivo La procedura per il debito eccessivo rende permanete i limiti del 3% per il deficit e del 60% per il debito e considera delle possibili sanzioni per le deviazioni
60 Alcuni problemi Il divieto di disavanzi eccessivi è privo di forza e quindi sarà disatteso La richiesta di una posizione di bilancio in pareggio o in surplus non è sostenuta da incentivi adeguati e sarà disattesa. La proibizione di avere disavanzi superiori al 3% del PIL può compromette la funzionalità della politica fiscale. Se rispettata, la proibizione di disavanzi superiori al 3% potrebbe addirittura costringere ad un uso pro-ciclico della politica fiscale.
61 Parte V La crescita, la coesione sociale e la strategia di Lisbona
62 Crescita: Germania, Francia e USA
63 Strategia di Lisbona (2000) L Unione europea punta a crescere e a diventare entro il 2010 l economia basata sulla conoscenza più competitiva e più dinamica al mondo. Stato sociale attivo e dinamico (coesione sociale ed economica) Nuova economia della conoscenza: Integrazione economica, finanziaria e monetaria; Ricerca dell innovazione e imprenditorialità.
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