Gli obiettivi generali di crescita del sistema di welfare locale

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1 Gli obiettivi generali di crescita del sistema di welfare locale Una opzione di fondo della L. 328/2000 è la qualità, intesa non solo come metodo di valutazione degli interventi sociali, ma come strategia di cambiamento. La strada della qualità negli interventi sociali è una strada complessa. Comporta una sfida per tutti gli attori coinvolti nella produzione e nella gestione dei servizi di welfare. Si tratta infatti di intervenire sui fattori centrali di funzionamento dei servizi: dai modelli professionali alle modalità di controllo, dalle politiche di management alle modalità di produzione delle prestazioni. La qualità degli interventi sociali deve essere monitorata e misurata attraverso specifici indicatori. E riduttivo immaginare l analisi di qualità solo in termini di customer satisfation o di qualità percepita. La qualità dei servizi pubblici e sociali è innanzitutto un problema di qualità di vita democratica. Occorre dare ai cittadini la possibilità di verificare, intervenire e incidere sui servizi in funzione delle loro legittime aspettative. La qualità del welfare è quindi un volano della riforma degli interventi. Un altra questione da affrontare è l avvio di un welfare universalistico. Per troppo tempo le politiche sociali sono state considerate esclusivamente politiche per i deboli, rischiando talvolta di diventare anch esse politiche deboli. E necessario che le politiche sociali recuperino la loro centralità, orientando le politiche pubbliche di sviluppo locale. Occorre quindi che il Piano di Zona consideri prioritaria l integrazione con le politiche sanitarie, ma anche con quelle educative, abitative, dell occupazione, dei trasporti e delle infrastrutture. Le politiche sociali si dovranno gradualmente intrecciare con le politiche delle scuole, della formazione e del lavoro. La lotta all esclusione sociale passa attraverso misure attive per l occupazione, sia per quanto concerne l accesso dei giovani al mondo del lavoro, sia per prevenire e ridurre la disoccupazione di lunga durata. Il Piano di Zona dovrà integrare poi gli interventi sociali con le politiche abitative e urbanistiche. Esiste infatti un fortissimo legame tra le precarietà abitative e i rischi di povertà. Le politiche di prevenzione e di reinserimento sociale passano per un forte intervento sull abitazione. Allo stesso tempo, la qualità della vita nei quartieri dipende in larga misura da scelte di ordine urbanistico, dalla disponibilità e fruibilità di mezzi di trasporto pubblici, dall utilizzo sociale degli spazi della città, dalla presenza o meno di servizi di carattere commerciale, culturale, sportivo e ricreativo. 1

2 In particolare il Piano dovrà integrare il sistema sociale con quello sanitario, a partire dalla realizzazione dei distretti socio-sanitari, che sono il perno dell integrazione e della programmazione socio-sanitaria territoriale. L integrazione tra sociale e sanitario è di assoluta necessità per costruire una rete efficace di interventi. Essa deve riguardare tutti i livelli istituzionali e avere conseguenze pratiche sul piano gestionale, organizzativo e professionale. Occorre individuare percorsi operativi vincolanti, così che le competenze si esprimano a sostegno della persona nello stesso tempo e nello stesso spazio, per dare risposte globali, unitarie e continuative al bisogno di assistenza. L integrazione socio-sanitaria è la grande scommessa sul futuro del welfare. L atto di indirizzo emanato dal Governo, nel rilevare i livelli di prestazioni, definisce gli ambiti delle competenze e dei soggetti istituzionali, ai quali il cittadino può rivolgersi, evitando così una frammentazione di responsabilità! Il Piano Regionale delle politiche sociali voluto dalla Regione Puglia individua insieme alle scelte strategiche (famiglia e inclusione sociale), le priorità per il primo triennio. Tipologie di servizi Annualità di attivazione Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale e Sportelli unici di accesso Servizi di assistenza domiciliare (ADS e ADI) Pronto intervento sociale per casi di abuso e maltrattamento per donne e minori Pronto intervento sociale per altri casi Centri comunitari e a ciclo diurno per disabili Altri centri comunitari Strutture residenziali per disabili gravi (dopo di noi) Strutture residenziali per adolescenti a rischio, anche dell area penale Altre strutture residenziali I annualità II annualità III annualità Questo ambito ritiene di assicurare tutte le priorità indicate dal Piano Regionale: il servizio sociale professionale, garantito da Assistenti Sociali iscritti all Albo, è finalizzato alla decodifica della domanda sociale, alla presa in carico della persona e della famiglia, alla predisposizione di progetti personalizzati, all accompagnamento nel processo di emancipazione dal bisogno; il Segretariato Sociale, assicurato da Assistenti Sociali iscritti all Albo, è un servizio di informazione e consulenza per l accesso alla rete integrata: Porta Unica d Accesso 2

3 (PUA). Il cittadino può rivolgersi gratuitamente all per essere informato sui propri diritti, ascoltato circa i propri bisogni, orientato rispetto ai servizi della rete; il servizio di Assistenza Domiciliare è rivolto a soggetti e nuclei familiari con fragilità sociali. Per il bisogno socio-sanitario la risposta deve essere integrata ed unitaria (ADI); il servizio di Pronto Intervento Sociale per casi di abuso e maltrattamento per donne e minori; detto servizio dovrà essere assicurato anche per altri casi in cui è necessario intervenire prontamente; Centri Comunitari a ciclo diurno per disabili, finalizzati alla socializzazione dei diversabili; Centri Comunitari a ciclo diurno per anziani, volti a consentire l aggregazione e la possibilità di svolgere attività ludico-culturali per la terza età; Strutture residenziali per disabili gravi (Dopo di noi) per i soggetti privi di supporto familiare; Altre strutture residenziali e semiresidenziali, con particolare riferimento ai giovani a rischio. 3

4 Gli obiettivi specifici ed i servizi da potenziare e/o attivare per area prioritaria d intevento Considerate le carenze del welfare territoriale ed i bisogni emergenti cui rispondere, possiamo cominciare a tracciare gli obiettivi, per area tematica, verso cui tendere con il primo Piano Sociale di Zona. Area Responsabilità familiari L art. 29 della Costituzione recita La Repubblica riconosce i diritti della famiglia, come società naturale fondata sul matrimonio e l art. 30 aggiunge è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Infine l art. 31 prevede che La Repubblica agevola con misure economiche ed altre provvidenze la formazione della famiglia e l adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Se la famiglia di diritto si costituisce mediante il matrimonio, nella realtà esistono diversi tipi di nuclei familiari, cui comunque la Corte Costituzionale riconosce la necessità di tutela quali formazioni sociali in cui si sviluppa la personalità dell individuo. Nell attuale società, in rapido cambiamento, anche la famiglia viene investita da profondi mutamenti. Il sostegno che s intende riconoscere a quest area mira a supportare in particolare le famiglie più fragili. Come per es. quelle monogenitoriali con minori a carico, oppure con anziani non autosufficienti (domiciliarità). Occorre ancora ricordare che l incremento del lavoro femminile, comporta la necessità di presidiare le famiglie e i minori con adeguati servizi sociali (asili nido, ludoteche, ecc.). Non si può non evidenziare la necessità di prevenire e/o intervenire prontamente nei casi di violenza e/o maltrattamento, che spesso si consumano tra le mura domestiche. In questo senso è stata avviata una Rete Antiviolenza tra le istituzioni coinvolte nella gestione del fenomeno (Prefettura, Servizi Sociali R.P., Pari Opportunità, T.M., Questura, Carabinieri, ASL BA/4, Centro Servizi Sociali Adulti, U.Servizi Sociali Minori, Centro Servizi Amministrativi, Dirigenti Scolastici, Comunità S. Rita, Centro Donna, Club Alcolisti, Coop. Ghenos, Ass. Giraffa, Fondazione Lelio Basso) con la stipula di un protocollo d intesa. 4

5 Obiettivi specifici - Rete di accoglienza orientamento sociale (segretariato sociale, servizio sociale professionale); - Sostegno alla genitorialità; - Prevenzione delle crisi familiari e sostegno nelle fasi critiche (separazioni) ricorrendo alla mediazione familiare; - Prevenzione e pronto intervento nei casi di violenza e maltrattamento mediante anche un Centro ed una Rete antiviolenza; - Sostegno alle famiglie con componenti fragili (disabili o anziani non autosufficienti in particolare); - Sensibilizzazione alla cultura del mutuo aiuto e dell affidamento familiare, in contrapposizione all istituzionalizzazione; - Creazione di luoghi neutri per bambini contesi, d intesa con il Tribunale per i Minorenni. Servizi da potenziare/attivare Figure professionali Segretariato sociale e Servizio sociale professionale in tutti i Comuni Centri famiglia in ogni Comune composti da moduli: - Sportello genitori - Formazione famiglie affidatarie - Mediazione familiare - Centro Antiviolenza - Luogo neutro per bimbi contesi Psicologo Educatore Mediatore familiare Sostegno socio economico alle famiglie svantaggiate Educativa domiciliare Assistente familiare Educatore/home maker 5

6 Area Minori L analisi dei dati demografici dell ambito evidenzia una progressiva riduzione della popolazione minorile che dal 2001 al 2003 diminuisce del 4,7%. A ciò si aggiunge un diffuso disagio minorile, soprattutto in età adolescenziale, determinato da più cause: nuclei familiari con difficoltà economiche, deprivazione socio-culturale dei genitori, instabilità della coppia genitoriale. Sono presenti nell ambito comportamenti a rischio di devianza con fenomeni tipici di bullismo. Sono abbastanza frequenti le richieste di intervento sociale riguardante i minori, sia da parte delle famiglie che da parte del Tribunale per i Minorenni. Si rende pertanto necessario creare più coordinamento tra i servizi (Comune/ASL/Scuola) ed implementare politiche di prevenzione del disagio minorile, anche con l attivazione di: - spazi d aggregazione e di protagonismo giovanile; - servizi ludoteche; - servizi per il sostegno educativo-scolastico; - laboratori di formazione artigianale. Va infine evidenziata la necessità di tutelare i minori sottoposti a maltrattamento e violenza. Obiettivi specifici - Sostegno a minori con la promozione dell affidamento familiare e dell adozione mediante équipe socio-sanitaria; - Formazione a sostegno delle famiglie affidatarie ed adottive; - Interventi di educativa domiciliare a minori con difficoltà socio-relazionali; - Interventi di sostegno educativo-scolastico; - Azioni e progetti di orientamento e formazione accompagnata al lavoro, per giovani fuori dall obbligo scolastico; - Spazi ludici per bambini; - Spazi di aggregazione giovanile; - Costituzione équipe socio-sanitaria per tutelare i minori sottoposti a maltrattamento e violenza. 6

7 Servizi da potenziare/attivare Figure professionali Sensibilizzazione, formazione e sostegno delle famiglie affidatarie e adottive Psicologo Educativa domiciliare per la tutela dei minori a rischio Educatore professionale Progetti di formazione-lavoro per minori con difficoltà d inserimento Animatore Educatore Tutor Sostegno educativo-scolastico Educatore Psicologo Animatore Insegnante Ludoteca Animatore Ludotecario Operatore di base Asilo Nido Educatore Centro d aggregazione giovanile Educatore Animatore Lotta all abuso e al maltrattamento Educatore Mediatore Psicologo 7

8 Area Anziani Oltre il generale dato di allungamento della vita media dell uomo, il nostro ambito, registra un forte invecchiamento della popolazione anziana che nel Comune di Mola addirittura supera nel 2003 la popolazione minorile. E un dato eclatante che non può non indirizzare le politiche sociali. Non è un caso che a Mola vi sia una rete completa di servizi per anziani (domiciliare, semi residenziale e residenziale). La sfida principale per il futuro è rappresentata da un potenziamento di questa rete in tutto l ambito, privilegiando la domiciliarità, soprattutto integrata. Obiettivi specifici - Potenziamento Assistenza Domiciliare Sociale; - Protocolli operativi con la AUSL per l Assistenza Domiciliare Integrata; - Sostegno socio-economico ad integrazione del reddito per nuclei familiari con anziani non autosufficienti; - Potenziamento Centri diurni polivalenti per la socializzazione di anziani autosufficienti e non autosufficienti; - Telesoccorso; - Attività socio-culturali e di socializzazione, soprattutto intergenerazionali; - Trasporto sociale anziani con difficoltà di deambulazione; - Residenza Sanitaria Assistenziale (in fase di attivazione da parte della AUSL BA/4 nel Comune di Mola). Servizi da potenziare/attivare Figure professionali Assistenza Domiciliare Sociale Assistenza Domiciliare Integrata Assistente Domiciliare Assistente Domiciliare Medico Infermiere Terapista della riabilitazione Sostegno socio-economico 8

9 Centro diurno polivalente Animatore Personale ausiliare Telesoccorso/teleassistenza Operatore specializzato Trasporto sociale Autista Affidamento anziani Servizio di soggiorno climatico Servizio civile e laboratori intergenerazionali 9

10 Area Disabilità La condizione dei diversamente abili presuppone problemi aggiuntivi nel normale percorso di vita, poiché necessita di una rete di sostegno nei servizi di riabilitazione, nella scuola e nel lavoro. Tutti questi servizi, nonostante la crescita socio-culturale degli ultimi anni, non sempre sono facilmente fruibili dall utente. L obiettivo primario dell ambito è quindi quello dell integrazione sociale e del miglioramento della qualità della vita, rendendo partecipi in primis i soggetti stessi e le loro famiglie, ma anche l associazionismo ed il terzo settore in generale, insieme alle istituzioni pubbliche (ASL, Comuni, ecc.). Nella definizione della strategia complessiva si evidenzia come nodo cruciale la necessaria personalizzazione dell intervento. Per i diversamente abili che hanno limitazioni minori occorrerà prevedere luoghi di socializzazione; per coloro che presentano limitazioni maggiori sono necessari interventi di aiuto alla persona; per i casi di limitazione grave occorrerà progettare forme di assistenza domiciliare integrata. Obiettivi specifici - Aiuto alla persona nel processo di autonomia; - Potenziamento servizi per l integrazione scolastica dei diversabili; - Assistenza Domiciliare Integrata per disabili; - Centro diurno socio-educativo-riabilitativo; - Comunità socio-riabilitativa (Dopo di noi); - Trasporto sociale. Servizi da potenziare/attivare Figure professionali Assistenza Domiciliare Sociale Assistenza Domiciliare Integrata Assistente Domiciliare Assistente Domiciliare Medico Infermiere Terapista della riabilitazione 10

11 Aiuto alla persona nel processo di autonomia e trasporto sociale Operatore Sociale Autista Integrazione scolastica Educatori specializzati Operatori sociali di base Centro diurno socio-educativo-riabilitativo Operatore sociale di base Animatore Medico Infermiere Terapista della riabilitazione Comunità socio-riabilitativa Operatore di base Medico Infermiere Terapista della riabilitazione 11

12 Area Immigrati La popolazione immigrata censita dell ambito è di 1222 unità (1,80 della popolazione residente). La presenza di immigrati può rappresentare una ricchezza per il complessivo sviluppo sociale del territorio a condizione che si avvii un processo di forte integrazione interculturale. Obiettivi specifici - Promozione della cultura dell integrazione e dell associazionismo interculturale; - Servizi di orientamento, informazione, consulenza e mediazione linguistico-culturale. Servizi da potenziare/attivare Figure professionali Sportello informativo integrato con il Segretariato Sociale Mediatore culturale e linguistico Centro interculturale con i seguenti compiti: Promozione dell associazionismo interculturale; Corsi di lingua e cultura italiana per adulti; Educazione alla multiculturalità. Mediatore culturale e linguistico 12

13 Area Dipendenze L analisi quali-quantitativa del fenomeno evidenzia come le dipendenze interessano non tanto la fascia giovanile, quanto quella adulta. Tra i giovani è frequente l uso di alcool e droghe sintetiche. Si sta inoltre incrementando il fenomeno della doppia diagnosi (dipendenza + patologia psichiatrica) per approcciare il quale è necessario stabilire forti sinergie tra SERT e SIM. Mola di Bari Noicattaro Rutigliano Numero utenti S.E.R.T. al Comune N utenti Ambito n Obiettivi specifici - Fare prevenzione promuovendo stili di vita salubri, in continuità con le attività già avviate con le annualità precedenti del Fondo per la Lotta alla droga; - Interventi educativi per minori a rischio; - Azioni di reinserimento sociale e lavorativo per ex-tossicodipendenti; - Affidare al Terzo settore, mediante bando di gara, interventi per un importo pari al 48% del fondo d area in ottemperanza alle linee guida del Piano Regionale. Servizi da potenziare/attivare Figure professionali Prevenzione e promozione della salute Medico Psicologo Reinserimento lavorativo 13

14 Area Contrasto alla povertà Nella nuova strategia programmatoria assume rilevanza prioritaria il welfare universalistico: tutti i cittadini devono poter accedere ai servizi che non devono essere servizi per poveri. Ciò detto va evidenziato come la povertà economica spesso si accompagna ad una più complessiva deprivazione socio-culturale. Ed è per questo che la progettualità sociale deve saper approcciare tutte le problematiche ed i disagi che sottendono l esclusione sociale. Occorre personalizzare l intervento focalizzando l attenzione sulle capacità del soggetto e ponendo in essere un percorso virtuoso di inclusione sociale e di emancipazione del bisogno. Obiettivi specifici - Prevenzione dell esclusione sociale ed azioni d inclusione sociale; - Azioni di formazione e inserimento lavorativo per soggetti deboli; - Reddito Minimo d Inserimento (RMI); - Contributi economici; - Contributi per l affitto ed intermediazione abitativa. Servizi da potenziare/attivare Figure professionali Reddito Minimo d Inserimento Contributi economici d integrazione al reddito e per l affitto Inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati 14

15 Area Salute Mentale Occorre evidenziare che l area della salute mentale non può ridursi all assistenza psichiatrica erogata dai servizi specialistici. Va ribadita invece una prospettiva ecologica della salute mentale, in cui la prevenzione del disagio psico-sociale costituisce uno dei capisaldi, insieme alla rete di servizi e strutture residenziali leggere e semiresidenziali di cui s avverte una grave carenza nell ambito. I dati quantitativi evidenziano come Mola abbia un tasso di utenti più alto rispetto agli altri Comuni. Utenti in carico al CSM al maschi Femmine totale di cui>65 anni Mola di Bari Noicattaro Rutigliano Totale Utenti inseriti in strutture di riabilitazione psichiatrica a gestione indiretta al C.D. C.T.R. (H/24) C.A. (H12) G.A. Totale di cui ex ricoveratio.p. Mola di Bari Noicattaro Rutigliano Totale Utenti inseriti in attività di riabilitazione psichiatrica territoriale a gestione diretta al maschi femmine totale Mola di Bari 17 Noicattaro 13 Rutigliano 18 Totale 48 Utenti inseriti in strutture residenziali di lungoassistenza (residenze protette) al totale di cui >65 anni di cui ex ricoverati O.P. Mola di Bari Noicattaro Rutigliano

16 Totale Utenti inseriti in progetti terapeutico-riabilitativi tramite sussidi (ex l.r. n.26/87) al numero utenti numero progetti spesa annua in Mola di Bari ,00 Noicattaro ,00 Rutigliano ,00 Totale ,00 Obiettivi specifici - Una carenza particolare riguarda la fascia minorile per la quale i Centri di Salute Mentale non hanno competenza; da qui l urgenza di un servizio territoriale di neuropsichiatria infantile per la diagnosi precoce e la terapia dei minori con disturbi psichiatrici conclamati; - Azioni di domiciliarità socio-sanitaria (home maker) per famiglie con componenti affetti da disturbi mentali, dove talvolta convivono anche minori esposti a rischio; - Azioni di prevenzione primaria con riduzione dei fattori di disagio/emarginazione e promozione dell educazione alla salute mentale; - Integrazione socio-lavorativa dei disabili psichici per il miglioramento della qualità di vita. Servizi da potenziare/attivare Figure professionali Prevenzione e promozione della salute mentale Operatore Sociale Medico psichiatra Psicologo Mantenimento e/o recupero dei livelli di autonomia della persona (Centro diurno socio-educativo-riabilitativo) Psicologo Medico Psichiatra Infermiere Terapista Tirocinio formativo e inserimento socio-lavorativo Operatore Sociale Medico Psichiatra Psicologo 16

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