Report 2013 (esercizio contabile RICA 2011)

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1 L AGRICOLTURA NEL LAZIO CARATTERISTICHE STRUTTURALI E RISULTATI AZIENDALI Report 2013 (esercizio contabile RICA ) INEA Sede regionale Per il Lazio a cura di Claudio Liberati Irene Maffeo Antonio Papaleo rica.inea.it

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3 L AGRICOLTURA NEL LAZIO CARATTERISTICHE STRUTTURALI E RISULTATI AZIENDALI Report 2013 (esercizio contabile RICA ) Istituto Nazionale di Economia Agraria 2013

4 Coordinamento e responsabile nazionale del progetto RICA Alfonso Scardera Responsabile rete RICA regionale per il Lazio Irene Maffeo Il rapporto è stato ideato ed impostato dal comitato tecnico scientifico del progetto RICA A. Arzeni, C. De Vivo, A. Giampaolo, A. Scardera Elaborazione dati e impostazione dei grafici realizzata da Andrea Arzeni Referente informatico del sistema AREA Mitia Mambella Copertina, elaborazione grafica, edizione internet a cura di Andrea Di Cesare Segreteria Anna Caroleo Fotografie di copertina Irene Maffeo È consentita la riproduzione citando la fonte. Né l Istituto né il personale che opera per suo conto può essere ritenuto responsabile per l uso che può essere fatto delle informazioni in esso contenuti. Rapporto non a stampa e non in vendita, chiuso a marzo 2014 disponibile sul sito RICA. Istituto Nazionale di Economia Agraria

5 Presentazione Il presente rapporto è stato realizzato nell ambito delle attività di ricerca del progetto RICA dell INEA, con l obiettivo di analizzare e commentare i dati regionali diffusi annualmente sul sistema informativo AREA del sito internet della RICA ( all interno del quale sono disponibili le informazioni sugli obiettivi istituzionali dell indagine, la metodologia contabile, l organizzazione del sistema di rilevazione, e le modalità di diffusione dei risultati. La struttura del rapporto, ideata dal comitato tecnico scientifico della RICA, è suddivisa in tre sezioni principali, ed è comune a tutte le regioni e province autonome italiane. Nella prima sezione viene presentato il quadro strutturale ed economico desunto rispettivamente dai dai risultati del 6 censimento dell agricoltura del 2010 e dai conti economici ISTAT del 2012, con un confronto dei principali indicatori territoriali rispetto al dato medio nazionale. Nella seconda parte vengono analizzati i risultati aziendali dell esercizio contabile, con i dati riportati all universo di riferimento dell indagine RICA, a partire dalle dotazioni strutturali delle aziende agricole e finire con i principali risultati economici raggiunti dalle aziende agricole distinte per classe tipologica. I risultati aziendali commentati nei vari capitoli di questa sezione sono stati rappresentati in forma di grafici a barre, all interno dei quali i dai territoriali sono messi a confronto con i risultati medi nazionali. Nella terza sezione vengono presentati i dati campionari dei principali processi produttivi delle coltivazioni agricole e degli allevamenti, oltre ai risultati economici dei prodotti trasformati rappresentati dal vino comune, dal vino di qualità e dall olio di oliva. Nell appendice statistica sono elencate le tabelle dei dati commentati nelle tre sezioni precedenti. I risultati sia aziendali che dei processi produttivi vengono confrontati con i valori medi dell ultimo biennio, a cui è aggiunto il trend dei valori esaminati.

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7 Sommario Un profilo sintetico dell agricoltura regionale... 7 I principali risultati dell indagine nel (universo RICA) Caratteristiche strutturali Situazione patrimoniale Risultati economici I risultati settoriali (dati campionari) Colture Allevamenti Prodotti trasformati Riferimenti Siti Glossario Appendice statistica... 31

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9 Un profilo sintetico dell agricoltura regionale I dati dell ultimo censimento generale dell agricoltura ISTAT evidenziano una trasformazione del tessuto produttivo regionale, frutto di un processo pluriennale che ha visto una forte contrazione dei terreni agricoli e degli allevamenti in un numero sempre minore di realtà aziendali, a fronte però di una crescita della dimensione media aziendale di circa il 75% (da 3,75 a 6,5 ettari). Questo conferma un cambiamento generale nella dimensione dell agricoltura regionale, dovuto alla crisi economica e alla globalizzazione dei mercati, che hanno determinato la chiusura delle aziende di piccole dimensioni ed hanno contribuito ad una progressiva ristrutturazione del comparto a scapito delle imprese più marginali e meno organizzate, evidenziando, nonostante le gravi difficoltà, una certa capacità di adattamento delle aziende agricole. Un riassetto della maglia aziendale regionale che è, però, ancora in una fase iniziale. Il Lazio resta una delle regioni dove l azienda agricola è ancora polverizzata, sia in confronto alla media nazionale che a quella circoscrizionale. Cresce notevolmente la percentuale delle aziende condotte da società di capitale. Le aziende si trasformano per sopravvivere alle modifiche del sistema economico agricolo, anche se, nella regione Lazio, la gestione individuale, sostenuta dalla famiglia, resta la principale forma giuridica di conduzione aziendale con il 96%. Il farm family business continua ad essere il centro decisionale di aziende che per essere competitive, moderne e multifunzionali, devono avere un approccio sempre più imprenditoriale all attività agricola. Non a caso, nelle aziende che hanno resistito alla crisi, è cresciuta la scolarizzazione del conduttore dovuta proprio ad un importante ricambio generazionale. Figura 1 Scostamenti % Lazio / Italia per alcuni indicatori strutturali nel 2010 (valori medi regionali tra parentesi). SAU media aziendale (6,5 ettari) Giornate di lavoro per azienda (137 giorni) Giornate di lavoro ad ettaro (21,1 giorni) Quota di aziende zootecniche (14,8%) -20% -15% -10% -5% 0% 5% 10% 15% Fonte: ISTAT, Censimento 2010 Secondo i dati del Censimento 2010 le aziende presenti nel Lazio sono , contro le della precedente indagine. Il numero totale delle aziende, rispetto al 7

10 censimento del 2000, è diminuito quindi del 48,2%. In particolare le imprese con allevamenti sono dimezzate, passando da a (-51,4%). Tuttavia il fenomeno non ha interessato esclusivamente la regione, ma ha investito l intera penisola, seppure, in termini generali, con percentuali più ridotte. La dimensione media aziendale è cresciuta notevolmente nell ultimo decennio, arrivando ad una SAU media per azienda di 6,5 ettari. Ciò è conseguenza della forte riduzione del numero di aziende agricole e zootecniche attive, cui tuttavia ha fatto riscontro una diminuzione della superficie coltivata assai più contenuta (-11,4%). L effetto delle politiche comunitarie e dell andamento dei mercati ha determinato l uscita delle piccole aziende dal settore, favorendo la concentrazione dell attività agricola e zootecnica in unità di maggiore dimensione e avvicinando il nostro Paese alla struttura aziendale media europea. Anche la dimensione media aziendale in termini di SAT aumenta rispetto al Tuttavia, in valore assoluto, la SAT complessiva, pari a ettari nel 2010, diminuisce del 13,2%, in linea con la SAU che, passando da a ettari, registra un calo dell 11,4%; segnale di un processo di ricomposizione fondiaria che ha trasferito alle aziende agricole attive nel 2010 prevalentemente superfici agricole utilizzate dalle aziende cessate. Come conseguenza della contrazione della SAU, le giornate di lavoro diminuiscono di circa il 30%, passando da nel 2000 a nel Il numero medio di giornate di lavoro per azienda è pari a 137, con una media per ettaro di 21 giorni. Figura 2 Composizione del valore della produzione regionale per attività economica e aggregato contabile Milioni di euro coltivazioni allevamenti servizi Consumi intermedi Valore aggiunto Fonte: ISTAT, Conti territoriali 8

11 La produzione agricola e il valore aggiunto mostrano, nel quadriennio , un trend positivo con crescite, rispettivamente, del 3,6 e del 2,3%; l analisi per anno mostra invece un leggero calo della produzione nel 2012 (-0,34%) e una diminuzione di quasi il 2% del valore aggiunto, mentre i consumi intermedi mantengono il segno positivo per tutto il periodo, anche se fanno registrare una contrazione nell ultimo anno della serie, passando da un +7,1% nel ad un +1,7% nel L annualità che presenta la migliore performance è il, con un aumento del 4,6% della produzione agricola, caratterizzato in particolare da un forte incremento del comparto degli allevamenti, circa il 9%, in linea con il dato nazionale, +10%. Le coltivazioni agricole, invece, aumentano di soli 2 punti percentuali, contro una media nazionale del 7,4%. I consumi intermedi, con un +7,14%, si mantengono in linea con il dato nazionale, +8,5%. 9

12 I principali risultati dell indagine nel (universo RICA) Caratteristiche strutturali L analisi dei dati RICA per l anno rappresenta un agricoltura nel Lazio caratterizzata da aziende agricole con una superficie totale media di 13,5 ettari, di cui circa la metà (49%) in proprietà, una superficie agricola utilizzata di 12,3 ettari e una superficie irrigabile di poco superiore ai 5 ettari per azienda. Il dato medio nazionale indica una dimensione delle aziende agricole maggiore di quella delle aziende laziali di circa il 28% in termini di SAT (18,7 ettari) e il 22% per quanto riguarda la SAU (15,7 ettari), mentre la superficie irrigabile è di poco superiore, 6 ettari per azienda. La percentuale della superficie in proprietà è invece in linea con il dato regionale. Figura 3 Scostamenti % Lazio / Italia per alcune dimensioni strutturali medie (valori regionali tra parentesi) Superficie Totale (13,5 ettari) Sup. Agric. Util. (12,3 ettari) Superficie in proprietà (6,6 ettari) Superficie Irrigabile (5,2 ettari) Potenza Motrice (97,3 KW) Unità di Lavoro annue (1,1 ULA) Unità di Lavoro Familiari (0,9 ULA) Unità Bovine Adulte (7,7 UBA) -30% -25% -20% -15% -10% -5% 0% 5% Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA L incidenza della manodopera familiare sulla forza lavoro complessiva, pari a 1,1 unità di lavoro, è dell 80%, in linea con il dato nazionale, 78,7%, mentre l intensità di lavoro, misurata come SAU per UL è di 10,8 ettari contro i 12,7 ettari a livello paese. L uso dei mezzi meccanici, espresso come intensità di meccanizzazione, 85,8%, e potenza motrice, 97,3 Kw pari, è superiore al corrispondente dato nazionale (77,3% e 95,4 Kw). Anche il dato relativo all incidenza della superficie irrigata, 26%, risulta essere superiore al dato medio nazionale, 24,5%. Per quanto riguarda le dimensioni delle aziende zootecniche, nel Lazio risultano di poco inferiori al resto del paese, con 7,7 unità bovine adulte, contro le 10,3 della media nazionale. 10

13 Figura 4 Scostamenti % Lazio / Italia per alcuni indici strutturali del (valori medi regionali tra parentesi) Intensità del lavoro (10,8 ettari) Incidenza della SAU irrigata (26 %) Incidenza superficie in proprietà (48,9 %) Grado intensità zootecnica (6,8 uba) Carico bestiame (0,6 uba) Incidenza manodopera familiare (80,1 %) Grado mecc. dei terreni (7,9 kw) Intensità di meccanizzazione (85,8 kw) -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40% Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA Così come a livello nazionale, più del 60% delle aziende RICA risulta avere una dimensione economica tra i e i euro; si tratta di aziende con SAU media di 4,6 ettari e con forza lavoro e carico di bestiame che non raggiungono l unità (0,8 UL, 0,9 UBA). Poco meno del 15% è costituito da aziende con una di produzione standard tra i e i euro, le aziende di medie e grandi dimensioni sono tra il 10 e l 11%, mentre risultano essere l 1% le aziende con dimensione economica superiore a euro. Rispetto all orientamento tecnico-economico, prevalgono le aziende specializzate nelle coltivazioni permanenti, 45%, in linea con la media nazionale, a cui seguono le specializzate nei seminativi con il 19,8% (dato nazionale maggiore del 25%) e le specializzate in erbivori, 17,5%, superiore al corrispondente dato nazionale (12% circa). Queste ultime sono anche quelle che godono di una maggiore disponibilità di terra, sia in termini di SAT che di SAU. In merito alla distribuzione geografica, il 61% delle aziende sono localizzate nella collina interna, contro il 35% della media nazionale: si tratta di aziende rappresentative della realtà agricola regionale, con una SAU media di 12,2 ettari, un carico di bestiame pari a 7,6 UBA ed una forza lavoro di 1,1 UL; il 19% delle aziende è invece presente nelle zone di pianura (il relativo dato nazionale è pari al 35%) e il 14,1% nelle zone interne di montagna, in linea con il dato medio nazionale. 11

14 Figura 5 La distribuzione percentuale delle aziende per classi nel da a meno di euro 63,1 Dimensione economica da a meno di euro da a meno di euro da a meno di euro 15,1 10,9 9,9 pari o superiore a euro 1,0 specializzate nei seminativi 19,8 specializzate in ortofloricoltura 5,0 Orientamento recnico-economico specializzate nelle coltivazioni permanenti specializzate in erbivori specializzate in granivori miste con policoltura miste con poliallevamento 0,5 7,0 0,4 17,5 45,2 miste coltivazioni ed allevamenti 4,6 Montagna interna 14,1 Zona altimetrica Montagna litoranea Collina interna Collina litoranea 0,0 5,8 61,0 Pianura 19, Lazio ITALIA Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA 12

15 Situazione patrimoniale L analisi della situazione patrimoniale e finanziaria delle imprese agricole considera i capitali e le fonti finanziarie aziendali e si basa sui valori medi aziendali di alcuni aggregati e sui rapporti tra questi e le principali variabili strutturali. Nel, mediamente, un azienda agricola del Lazio ha potuto disporre di un capitale fisso, di euro, costituito prevalentemente (86%) da capitale fondiario, euro; il capitale agrario è pari invece a euro. Figura 6 Composizione degli impieghi nel, confronto Lazio / Italia (valori medi aziendali) Euro (000) Lazio ITALIA Capitale fondiario Capitale agrario Capitale circolante Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA Rispetto al dato Italia, si registra uno scostamento negativo del 31% in termini di capitale fondiario, mentre il capitale agrario è inferiore di appena il 2% rispetto alla media nazionale. Nel complesso, la disponibilità di capitale fisso delle aziende laziali è inferiore alla media nazionale del 28% circa. Anche in termini di capitale circolante la disponibilità delle imprese regionali è inferiore alla media del paese, -25%, euro nel Lazio contro euro in Italia. La composizione del capitale aziendale in termini percentuali è comunque in linea con la media nazionale: il capitale fondiario incide, infatti, per il 65% sul totale (valore Italia 68%), il capitale agrario per il 10% (Italia 8%) e il capitale circolante per il 25% (Italia 24%). Dall analisi dei dati del triennio, emerge la crescita costante del capitale agrario, che passa dai euro del 2009 ai del e l altalenanza del capitale fondiario, che cresce del 17% nel 2010, per poi tornare ai valori di partenza nel. Il 13

16 ricorso al capitale di terzi è invece quasi raddoppiato nel triennio, passando da euro nel 2009 a nel, con un incidenza sul capitale totale del 3% circa. Anche sul fronte investimenti l andamento si mostra oscillante, con una riduzione di quasi il 50% nel 2010 ed una netta ripresa nel, arrivando ad un valore medio di euro per azienda. Altre considerazioni si possono trarre dall analisi dei dati per classi di DE e di OTE, oltre che per zona altimetrica. Si evidenzia così come tutte le variabili strutturali analizzate denotano valori proporzionalmente crescenti all aumentare delle dimensioni economiche aziendali. Nel mettere in relazione i dati patrimoniali per ordinamento produttivo si rileva che le aziende ad ordinamento seminativi e erbivori presentano i più elevati valori medi del capitale fondiario, superiore ai euro; le aziende a ordinamento poliallevamento sono invece quelle che mostrano il valore più elevato di capitale agrario, euro, e si caratterizzano anche per il notevole ricorso al capitale di terzi, euro, e per i più elevati livelli medi di nuovi investimenti. L analisi per zone altimetriche indica sensibili disparità nelle consistenze dei capitali, rimanendo netta la distinzione tra aziende di pianura e di collina interna, con un capitale totale che in media supera, rispettivamente, i e i euro, e quelle dell area montana, in cui l entità del capitale totale non raggiunge i euro. Le aziende della collina litoranea si collocano in una posizione intermedia con un capitale totale che mediamente supera i euro per azienda. Le aziende site nell area di collina, sia litoranea sia interna, si caratterizzano inoltre per la maggiore entità media del capitale di terzi, mentre le aziende della montagna interna sono più attive sul fronte dei nuovi investimenti. Figura 7 Scostamenti % Lazio / Italia per alcuni indici patrimoniali nel (valori medi regionali tra parentesi) Capitalizzazione fondiaria ( ) Intensità fondiaria ( ) Intensità agraria (2.192 ) Capitalizzazione agraria ( ) Indic. effic. Capitale (1,0 ) Indice della passività (0,008 ) Dinamicità aziendale (212 ) Rotazione dei ricavi (0,2 ) -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA 14

17 Risultati economici L analisi dell indagine sul campione Rica per l anno, in termini di reddito netto, evidenzia per il Lazio un risultato complessivo della gestione aziendale non molto soddisfacente (tabella 4.1 in appendice). Il valore medio del reddito aziendale è pari a poco meno di 17 mila euro, evidenziando una sensibile riduzione rispetto al 2010 (- 13,5%) e un importante scostamento rispetto al valore medio nazionale (-25,5%). Tale situazione è maggiormente evidenziata dal confronto dei ricavi medi totali. I ricavi medi totali delle aziende del Lazio, nel, evidenziano una riduzione del 4% rispetto all anno precedente, in contro tendenza al dato medio nazionale che invece segna un incremento del 3%. Assai inferiore è inoltre il dato regionale rispetto alla media nazionale. In termini relativi, infatti, i ricavi totali ottenuti dalle aziende laziali, in media, mostrano uno scostamento negativo del 24%. La spiegazione di tali fenomeni è da ricercare, evidentemente, solo in alcune delle voci di bilancio delle aziende. Da un lato, ad incidere sul risultato economico delle aziende, sono i minori ricavi conseguiti dalle attività connesse alla ordinaria gestione aziendale, che diminuiscono rispetto al 2010, del 22%. La metodologia RICA definisce come ricavi derivanti dalle attività complementari i risultati derivanti da agriturismo, lavori in conto terzi, allevamento su contratto, produzione di bioenergie etc. Dall altro, a fronte di una diminuzione rispetto al 2010 nel valore della produzione (Produzione Lorda Vendibile) del 3%, i costi, fissi e variabili, hanno invece segnato aumenti piuttosto consistenti, 10,8% e 11,8% rispettivamente. Figura 8 Composizione dei ricavi nel, confronto Lazio / Italia (valori medi aziendali) Reddito netto Euro (000) Redditi distribuiti e saldo gestione extracaratteristica Costi variabili Costi fissi 0 Lazio ITALIA Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA Dall analisi degli indicatori della produttività aziendale emerge che, rispetto al 2010, tutti i valori sono in aumento anche se inferiori in raffronto con i dati nazionali, ad 15

18 eccezione del valore che assume l indice di produttività della terra, determinato dal rapporto tra Valore aggiunto e SAU, che è l unico a presentare scostamenti positivi rispetto alla media nazionale. I dati riferiti alla redditività segnano tutti valori negativi, rispetto all anno precedente. I maggiori scostamenti si rilevano soprattutto nella redditività del lavoro che presenta, peraltro, anche gli scarti maggiori, in negativo, rispetto ai dati medi nazionali. In termini di incidenza dei costi, sia quelli correnti, che pesano per il 35,2% sui ricavi totali dell azienda, sia pluriennali, che ne rappresentano il 10,8%, negli ultimi tre anni hanno subito importanti variazioni positive, rispettivamente del 13,5% e 7,1%, mentre, a livello nazionale, l incidenza dei costi correnti, negli ultimi tre anni è cresciuta solo dell 1,8% e, l incidenza dei costi pluriennali, ovvero ammortamenti ed accantonamenti, è addirittura diminuita di oltre 5 punti. L incidenza dei costi pluriennali delle aziende Rica del Lazio, supera di circa sei punti percentuali l incidenza che questi hanno, in media, sulle aziende a livello nazionale. Figura 9 Scostamenti % Lazio / Italia per alcuni indici economici nel (valori medi regionali tra parentesi) Produttività totale del lavoro ( ) Produttività agricola del lavoro ( ) Produttività totale della terra (3.536 ) Produttività agricola terra (3.420 ) Produttività netta della terra (2.290 ) Incidenza dei costi correnti (35 %) Incidenza dei costi pluriennali (11 %) Incidenza delle attività agricole (97 %) -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% 40% Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA Figura 10 Scostamenti % Lazio / Italia per alcuni indici di redditività nel (valori medi regionali tra parentesi) Redditività netta lavoro aziendale ( ) Redditività lavoro familiare ( ) Redditività lav. azi. ( ) Rendimento del lavoro aziendale ( ) Redditività netta della terra (1.375 ) Indice della produttività agricola (0,97) Indice della gestione straordinaria (1,01) -25% -20% -15% -10% -5% 0% 5% Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA 16

19 I risultati settoriali (dati campionari) Colture L economia agricola regionale, secondo i dati Istat (anno ) in termini di fatturato, possiede una forte componente produttiva in ordine alle coltivazioni erbacee e alla zootecnia. Nel complesso, i due gruppi di prodotti, rappresentano oltre il 65% (con rispettivamente il 35,4% e 30,1%) del valore della produzione di beni e servizi dell agricoltura. Le colture arboree, pur registrando ottimi livelli di valore delle produzioni, rappresentano una quota sensibilmente inferiore alle precedenti, pari a circa il 15%. All interno del campione RICA, che consta per l anno, 561 aziende rilevate, sono state analizzate le colture erbacee ed arboree maggiormente praticate. Tra le erbacee, i seminativi rappresentano le coltivazioni maggiormente praticate. Tra queste quelle per le quali sono presenti il maggior numero di osservazioni fanno riferimento ai cereali, utilizzate prevalentemente per la trasformazione industriale e il reimpiego negli allevamenti. Secondo i dati RICA analizzati, il frumento (duro e tenero) occupano la maggiore superficie investita a cereali. In entrambi i casi, rispetto alla media del biennio , si sono registrati incrementi nelle superfici investite del +5,6% per il duro e del +18,3% frumento tenero. La riduzione delle superfici a livello nazionale è sicuramente dovuta, soprattutto per il frumento duro, all obbligo dell avvicendamento biennale (art. 68 Reg. Ce 73/2009) che ha costretto gli agricoltori a praticare la rotazione ed evitare la monosuccessione. Un altro aspetto che potrebbe aver portato alla riduzione di superficie coltivata è dovuto alle avversità climatiche poco favorevoli nel periodo di semina soprattutto nel nord Italia, cosa che non ha interessato il Lazio. Secondo i dati del campione RICA, le coltivazioni di frumento duro sono diffuse soprattutto nella parte settentrionale della regione ed interessano mediamente 25,15 ettari ad azienda, mentre la coltivazione del frumento tenero è diffusa soprattutto nella parte meridionale della regione ed interessa mediamente 6,15 ettari ad azienda. La resa ad ettaro nel del frumento duro (36,5 q.li) non si discosta molto dalla media del triennio (35,8 q.li, -1,92%), mentre sono ancora più vicini i valori della resa del frumento tenero (-0,23%). Confrontando i dati regionali con i valori nazionali, possiamo notare che è molto simile la resa del frumento duro (-0,27%), mentre la resa del frumento tenero è molto inferiore (-23,23%). Il frumento duro registra una Produzione Lorda Totale (PLT) regionale di 884 euro ad ettaro, inferiore al dato nazionale (1.006 euro/ha); anche il Margine Lordo (ML) risulta inferiore al dato nazionale (620 /Ha contro i 657 /ha del dato nazionale). Analizzando la Produzione Lorda Vendibile (PLV) della coltura, si evidenzia che anch essa è al di sotto del valore nazionale (879 euro/ha contro 992), mentre è superiore alla media del triennio

20 Dall analisi dei costi specifici di queste due colture, il costo ad ettaro nel si attesta su livelli inferiori al dato nazionale, soprattutto per il frumento duro dove vi è uno scarto di circa 85 /Ha. Inoltre, osservando la variazione di questi costi rispetto al biennio , si evince una tendenza alla diminuzione, piuttosto importante per il duro (- 23,4%) mentre, il dato nazionale evidenzia costi specifici in crescita (+4.5% per il duro e +13,2% per il tenero). Figura 11 Scostamenti % Lazio / Italia dei risultati economici medi per alcune colture (valori medi regionali tra parentesi) Frumento tenero In pieno campo Frumento duro In pieno campo Pomodoro da mensa In pieno campo Pomodoro da industria In pieno campo Vite per vino DOC e DOCG In pieno campo Olivo per olive da olio In pieno campo Resa prodotto principale (42 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale (981 /ha) ML - Margine Lordo (519 /ha) Resa prodotto principale (36 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale (844 /ha) ML - Margine Lordo (526 /ha) Resa prodotto principale (380 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale ( /ha) ML - Margine Lordo ( /ha) Resa prodotto principale (867 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale (8.271 /ha) ML - Margine Lordo (5.491 /ha) Resa prodotto principale (142 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale (3.725 /ha) ML - Margine Lordo (2.818 /ha) Resa prodotto principale (31 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale (1.947 /ha) ML - Margine Lordo (1.531 /ha) -50% -25% 0% 25% 50% Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA Alle colture orticole, comprese le patate, secondo i dati dell Istat va il primo posto in termini di valore della produzione delle coltivazioni agricole, inoltre, nel complesso della branca agricoltura queste rappresentano il 24,6% del valore della produzione (che si attesta nel sui milioni di euro). Nel il valore della produzione ai prezzi di base del pomodoro nel complesso, ha osservato una crescita rispetto all anno precedente di circa il 13%. Attestandosi a 18

21 quota 70,6 milioni di euro, rappresenta circa il 12% del valore della produzione delle colture orticole. Secondo i dati del campione RICA, il pomodoro da mensa in pieno campo, rappresenta la coltura con la maggiore redditività in termini di margine lordo. Questo risultato, che segna una riduzione importante rispetto alla media del triennio assume, tuttavia, caratteri soddisfacenti se si considera il considerevole aumento osservato nei costi specifici. Contrariamente, il pomodoro da industria, che comunque possiede una discreta redditività (sempre in termini di margine lordo) a fronte di un aumento nei costi specifici molto più contenuti (rispetto al pomodoro da mensa), ha registrato invece una fortissima riduzione nel margine lordo. In entrambe le coltivazioni si evidenzia la diminuzione di resa ad ettaro rispetto al biennio di circa 20 punti percentuali. Confrontando i dati regionali con quelli nazionali, notiamo che nel Lazio sono molto più alti i costi specifici (esattamente il doppio) a fronte di un margine lordo di poco inferiore (circa il 20%). La superficie media ad azienda del pomodoro da mensa è di 0,8 ettari, mentre per il pomodoro da industria, la superficie media è di 9,0 ettari ad azienda. La coltivazione del pomodoro da industria è praticata soprattutto nella provincia di Viterbo, mentre il pomodoro da mensa viene coltivato principalmente nella provincia di Latina. Secondo i dati Istat, il valore della produzione ai prezzi di base dei prodotti vitivinicoli del Lazio, nel, si attesta sugli 84 milioni di euro, partecipando per il 22,3% al valore della produzione riferita al gruppo delle coltivazioni legnose. Secondo i dati RICA le 29 aziende che coltivano vite per vino DOC e/o DOCG impiegano mediamente 8,6 ettari di superficie. La resa dell uva per vino di qualità si attesta sui 138 quintali ad ettaro, leggermente più bassa del biennio (- 3,4%). La PLT dei vigneti DOC del Lazio risulta inferiore al dato nazionale (-33,72%). Il prodotto riesce a spuntare prezzi di gran lunga inferiori al dato medio nazionale (circa 22 euro al quintale contro i 49,7). Passando ad analizzare il settore olivicolo, i prodotti dell olivicoltura laziale ai prezzi di base nel con poco più di 80 milioni di euro, concorrono per il 21% circa nella determinazione del valore della produzione facenti capo alle coltivazioni legnose regionali. La coltivazione dell olivo da olio è ampiamente diffusa negli orientamenti produttivi delle aziende agricole laziali. Nel campione RICA sono stati rilevati 221 processi per una superficie totale di 500 ettari. Pur essendo una coltura molto presente nella regione le aziende olivicole del campione risultano essere poco specializzate (solamente 22 aziende). La coltivazione di oliveti da olio è diffusa principalmente nella zona nord della regione; in alcune aree (Sabina e Tuscia) rappresenta una coltivazione di pregio con significati storici e paesaggistici dalla quale derivano prodotti di qualità conosciuti sui mercati italiani. La resa in olive è di 30 quintali ad ettaro, inferiore all ultimo biennio (-6,9%) e inferiore al dato nazionale (42 q.li/ha). La PLT è sostanzialmente stabile negli ultimi anni, così come sono di poco variati i costi specifici 19

22 e il margine lordo, ciò evidenzia la tenuta sui mercati di un prodotto caratterizzato da una qualità ed una tradizione poco influenzabile da congiunture economiche negative. L aspetto che guarda alla qualità è indubbiamente il fattore che ne determina il miglior risultato in termini di margine lordo rispetto al dato nazionale. Infatti, i dati del campione evidenziano che il prezzo che gli operatori riescono a spuntare sul mercato è notevolmente maggiore rispetto al dato nazionale. Figura 12 segue Scostamenti % Lazio / Italia dei risultati economici medi per alcune colture (valori medi regionali tra parentesi) Nocciolo In pieno campo Resa prodotto principale (22 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale (4.829 /ha) ML - Margine Lordo (4.386 /ha) Actinidia (Kiwi) In pieno campo Resa prodotto principale (181 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale (8.308 /ha) ML - Margine Lordo (7.012 /ha) Graminacee e leguminose In pieno campo Resa prodotto principale (78 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale (616 /ha) ML - Margine Lordo (447 /ha) Erba medica In pieno campo Resa prodotto principale (78 q.li/ha) PLT - Produzione Lorda Totale (754 /ha) ML - Margine Lordo (613 /ha) -25% 0% 25% 50% 75% Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA 20

23 Secondo i dati Censuari del 2010 il 30% della superficie coltivata a nocciolo in Italia si concentra nella regione Lazio, collocando la regione al primo posto nella classifica nazionale. Anche dal punto di vista delle produzioni, la regione Lazio, con i suoi oltre tonnellate di prodotto realizzate ed un valore di circa 65 milioni euro (dati Istat ), si colloca assieme alla Campania, al primo posto a livello nazionale. La produzione regionale si concentra quasi esclusivamente in circa 30 comuni della provincia di Viterbo e prevalentemente nell area dei monti Cimini. Nel campione RICA sono stati rilevati 48 processi con una superficie media di 9 ettari. La resa è di oltre 23 quintali ad ettaro con un incremento rispetto all ultimo biennio del 15,8%. Il 52,5% della superficie è irrigata, di molto superiore al dato nazionale (22,7%). Il prezzo nell ultimo triennio è aumentato (+20%) portando ad una PLV pari a euro ad ettaro rispetto al dato nazionale (4.983). Al pari del nocciolo, l actinidia, è praticata prevalentemente, con circa l 80% della superficie regionale dedicata a questa coltura, nell areale di una singola provincia Laziale, quella di Latina. L analisi dei dati RICA evidenzia infatti come nel Lazio le aziende con coltivazioni di actinidia sono concentrate nella provincia di Latina e investono mediamente 8,5 ettari per una superfici totale di 153 ettari. Nel corso dell ultimo triennio si è registrato un incremento nell ordine del 10%; di contro, la resa risulta più bassa (-2,9%), a causa di attacchi di malattie quali la batteriosi. La PLT ad ettaro è più bassa rispetto alla media nazionale (-12%), mentre risultano maggiori, di pochi punti percentuali, i costi specifici (+5%) determinando un margine lordo inferiore al dato medio nazionale di circa euro ad ettaro. Nel il campione RICA conta 111 processi di erba medica, per una superficie complessiva di ettari. In regione, la coltivazione di erba medica è praticata nelle aree più interne, collinari e montane. La resa produttiva è inferiore alla media nazionale (-10,7%) pari a 73,3 quintali per ettaro di fieno (considerato come prodotto principale). Circa il 67% della PLT (738 euro ad ettaro) viene reimpiegata in azienda (496 euro ad ettaro) per gli allevamenti. I costi specifici sono in linea con la media nazionale, ma abbiamo un margine lordo inferiore dovuto alla minore quotazione del prodotto sul mercato e alla minore resa dello stesso. 21

24 Allevamenti Il contributo degli allevamenti zootecnici, nel, con oltre 756 milioni di euro (produzione ai prezzi di base), rappresenta circa un terzo del valore della produzione agricola regionale. La quota predominante è occupata dalle carni (in particolare bovine) e dal latte (soprattutto bovino e bufalino) che, nel complesso, rappresentano il 94,6% del valore della produzione derivante da questo settore dell agricoltura regionale. Secondo dati dell Anagrafe Nazionale Zootecnica, nel, la consistenza degli allevamenti è stata pari a circa unità, pari al 7,4% del complesso nazionale. In merito alla specie allevate, gli allevamenti equini occupano il primo posto, cui seguono quello di bovini ed ovini. Anche se nel panorama regionale, gli allevamenti bufalini, in termini di numerosità, risultano di gran lunga inferiori alle altre tipologie di specie allevate, questa tipologia di allevamenti riveste un ruolo particolarmente importante nel panorama bufalino nazionale, contribuendo per più del 25% alla quota nazionale. In merito al numero di capi allevati suddivise per specie, Viterbo e Roma sono le province col più alto numero di animali di specie diverse. Nella provincia di Roma si attesta il primato della maggior concentrazione in termini di capi bovini, le provincie di Viterbo e Rieti vedono invece la maggior presenza di ovini. Mentre sia in termini di numero di allevamenti che di capi allevati, i bufalini, sono concentrati esclusivamente nella provincia pontina, Latina. I dati analizzati dalla RICA si riferiscono a 134 aziende di allevamento bovino, per un totale di circa capi di cui da latte. Rispetto al biennio precedente troviamo un incremento sia della consistenza (+17,2%) che di UBA (+14,4%). Il valore della produzione, riferito ad un Unità di Bovino Adulta (UBA), ammonta a euro, inferiore alla media nazionale; dati equivalenti si riscontrano, invece, nella PLV (circa euro ad UBA). I costi specifici risultano inferiori rispetto alla media nazionale (- 20,5%) grazie al maggior reimpiego di prodotti aziendali e di terreni destinati al pascolo. Secondo i dati RICA, sono state esaminate 19 aziende con allevamento bufalino, per un totale di capi e UBA. Analizzando i dati dell ultimo triennio, possiamo notare un incremento di capi da latte del 30,4% e un aumento del valore della produzione trasformata del 98,7%. I costi specifici (696 /UBA) sono superiori ai dati nazionali (684 /UBA), mentre il margine lordo è inferiore del 15,7%. 22

25 Figura 13 Scostamenti % Lazio / Italia dei risultati economici medi per alcuni allevamenti (valori medi regionali tra parentesi) PLT - Produzione Lorda Totale (1.542 /UBA) Bovini ML - Margine Lordo (857 /UBA) Bufalini PLT - Produzione Lorda Totale (1.318 /UBA) ML - Margine Lordo (609 /UBA) PLT - Produzione Lorda Totale (1.514 /UBA) Caprini ML - Margine Lordo (1.008 /UBA) PLT - Produzione Lorda Totale (1.221 /UBA) Ovini ML - Margine Lordo (732 /UBA) PLT - Produzione Lorda Totale (2.148 /UBA) Suini ML - Margine Lordo (1.485 /UBA) -50% 0% 50%100%150%200%250%300% Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA Dai dati RICA emerge che nel campione sono presenti 67 aziende con allevamento ovino, con una media aziendale di 438 capi, 318 dei quali da latte. La PLT ad UBA è di euro (+7,5% rispetto al biennio ), incremento dovuto soprattutto all aumento dei prezzi di mercato. I dati relativi all ULS registrano variazioni negative nell ordine del 24% mentre la PLV evidenzia un aumento del 52% rispetto al biennio precedente. Il margine lordo è di circa 790 euro ad UBA, maggiore rispetto al dato nazionale (470). Nel campione RICA troviamo un numero di casi con allevamento caprino inferiore all allevamento ovino, ma notiamo che lo stesso ha una PLT superiore (+8%). Nel Lazio troviamo 656 capi (+14% rispetto al biennio ) di cui 182 da latte (-30% rispetto al biennio precedente). Analizzando questo dato possiamo intuire che nel l allevamento caprino ha avuto un incremento di capi destinati alla produzione di carne, piuttosto che alla produzione di latte; ragione per cui quasi il 77% del valore della 23

26 produzione lorda è rappresentata dall Utile Lordo di Stalla, mentre a livello nazionale rappresenta solamente il 48%. Il margine lordo di una UBA caprina nel Lazio, è di 882 euro, quasi il 44% maggiore al dato nazionale. Le aziende del campione RICA hanno mediamente 17 suini in stalla; l allevamento da produzione è individuabile nelle aziende di medio-grandi dimensioni che avviano i suinetti all ingrasso e quindi alla vendita. La PLV per UBA registra un ottimo miglioramento (circa +300 euro) rispetto al biennio precedente, ma si nota anche un leggero aumento dei costi specifici (+15 euro ad UBA). Il margine lordo della regione è di euro ad UBA contro 403 euro relativi al dato nazionale (+62%). Prodotti trasformati Il comparto vitivinicolo regionale vanta una cospicua presenza dei marchi di qualità (36) che si riflette in un elevata percentuale di aziende che opera con disciplinare di tipicità. Secondo i dati Censuari 2010, dei ettari coltivati a vite il 44% circa è destinato alla produzione di vini DOC/DOCG. Nell annualità, secondo i dati congiunturali Istat, il raccolto di uve nel Lazio è stato di oltre tonnellate, delle quali il 90% è stato destinato alla vinificazione e la restante parte al consumo fresco come uva da tavola. A livello territoriale la provincia con la maggiore produzione di uva è quella di Roma, uva prevalentemente utilizzata per la vinificazione, seguita da quella da Viterbo e Latina. Dai dati contabili analizzati, riferiti a 62 aziende viticole, si evince che il 93% del prodotto viene trasformato in azienda e che è totalmente assente l acquisto di materia prima da trasformare in azienda, pratica molto diffusa a livello nazionale. Analizzando separatamente le aziende produttrici di vino comune da quelle che producono vino DOC, possiamo notare che la superficie media relativa a vite per vino comune è di 0,56 ettari ad azienda, maggiore è invece quella impiegata nelle aziende con produzione di vite per vino DOC (7,70 ettari ad azienda). In entrambi i casi si può notare una diminuzione di superficie rispetto al biennio precedente. La PLT del vino comune è superiore al biennio precedente (+23,4%), così come è maggiore rispetto al dato nazionale (circa +7%). Se confrontiamo i dati del vino di qualità, notiamo che nel Lazio la PLT è inferiore a quella nazionale, pur avendo avuto un incremento di circa il 43% rispetto al biennio Il margine lordo del vino DOC è di 146 euro al quintale di prodotto principale (323 euro nazionale) e il prezzo di vendita è di 243 euro al quintale, mentre in Italia gli operatori riescono a spuntare anche 336 auro al quintale. 24

27 Figura 14 Scostamenti % Lazio / Italia dei risultati economici medi per alcune produzioni trasformate (valori medi regionali tra parentesi) Produzione prodotto principale (169 /q.le) Vino Spese trasformazione (3 /q.le) Margine lordo (92 /q.le) Prezzo medio vendita (187 /q.le) Produzione prodotto principale (201 /q.le) Vino DOC Spese trasformazione (11 /q.le) Margine lordo (139 /q.le) Prezzo medio vendita (208 /q.le) Produzione prodotto principale (649 /q.le) Olio Spese trasformazione (41 /q.le) Margine lordo (215 /q.le) Prezzo medio vendita (654 /q.le) Fonte: nostre elaborazioni su dati INEA, indagine RICA -100% -50% 0% 50% L'olio d'oliva è forse il prodotto agricolo regionale che più di altri, negli ultimi anni, è riuscito a costruire un'identità propria ed ad affermarsi come specificità delle diverse aree regionali grazie anche alla presenza di 4 Dop (Canino, Colline Pontine, Sabina, Tuscia). L'olivicoltura nel Lazio investe circa ettari di superfici, il 7,2% della superficie investita a livello nazionale. Sul territorio regionale sono presenti ben 4 DOP dell'olio d'oliva. I dati RICA evidenziano l importanza del comparto oleario del Lazio; quasi la totalità del prodotto viene trasformata (99,7%); il prezzo medio di vendita dell olio si aggira sui 655 euro al quintale, oltre il 30% in più rispetto alla media nazionale (448). I costi per la trasformazione sono più bassi della media nazionale, il margine lordo è leggermente inferiore all ultimo biennio (-16,7%) e di molto inferiore a quello nazionale (-54%). 25

28 Riferimenti Siti Sito di interesse Portale INEA Sito RICA Italiana FADN Comunitaria Ministero dell Agricoltura Portale Sviluppo Rurale AREA RICA BDR Online Censimento agricoltura 2010 Statistiche agricole (rese e superfici) Conti economici regionali Sistema Informativo Agricolo Nazionale Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale UE Movimprese di Infocamere Strumenti RICA per la consulenza aziendale Indice prezzi alla produzione Agricoltura Italiana Online PACIOLI - Studi e ricerche con dati FADN Mercato fondiario Informatore Agrario Agrisole Annuario INEA Regione Lazio Assessorato agricoltura PSR Lazio Regione Lazio - Statistica ANSA Agroalimentare Lazio ARSIAL Coldiretti Lazio Confederazione Italiana Agricoltori Lazio Azienda Romana Mercati Indirizzo internet

29 Glossario SAT SPROP SAU SAUIR SAUIRG SAF KW ULT ULF UBA KF Voce Aziende rappresentate Campione RICA Campo di osservazione Superficie Totale Superficie in proprietà Sup41erficie Agricola Utilizzata Superficie Irrigabile SAU Irrigata SAU Foraggere Potenza Motrice Unità di Lavoro annue Unità di Lavoro Familiari Unità Bovine Adulte Capitale fondiario Descrizione Numero di aziende che rappresentano l universo di riferimento del campione RICA regionale per lo specifico strato. Numerosità ottenuta dal prodotto tra il numero di aziende del campione rilevato e il numero di aziende dell universo. Per maggiori dettagli si veda la sezione metodologia del sito RICA. Il campione RICA viene costruito per raggiungere diversi obbiettivi. Rappresentare l agricoltura a livello di regione o provincia autonoma, con un copertura di oltre il 90% della Produzione Standard del campo di osservazione. Consentire la stima dei principali aggregati economici con un tasso di precisione superiore al 95%. Ridurre la molestia statistica e ottimizzare i costi dell indagine. Il campo di osservazione dell indagine RICA è un sottoinsieme dell universo delle aziende censite dall ISTAT, rappresentato dalle aziende con una Produzione Standard superiore ai euro. La superficie aziendale complessiva, indipendentemente dal titolo di possesso, comprensiva della superficie agricola utilizzata (SAU), della superficie boscata o utilizzata per le piantagioni da legno, e le altre superfici aziendali (tare dei fabbricati, tare degli appezzamenti, e altre superfici non agricole). La superficie destinata sia ad uso agricolo sia per altri usi, di proprietà dell azienda, sia a pieno titolo che in comproprietà con altre aziende o altri soggetti giuridici diversi dall impresa agricola. La SAU rappresenta la superficie agricola utilizzata per realizzare le coltivazioni di tipo agricolo, escluse quindi le coltivazioni per arboricoltura da legno (pioppeti, noceti, specie forestali, ecc.) e le superfici a bosco naturale (latifoglie, conifere, macchia mediterranea). Dal computo della SAU sono escluse le superfici delle colture intercalari e quelle delle colture in atto (non ancora realizzate). La SAU comprende invece la superficie delle piantagioni agricole in fase di impianto. La superfici irrigabile rappresenta la superficie servita dagli impianti di irrigazioni aziendali o consortili che nel corso dell annata agraria può o meno essere oggetto di effettiva distribuzione dell acqua irrigua. La superficie ad uso agricolo effettivamente irrigata nel corso dell annata agraria, con modalità diverse in relazione alla fonte, alle modalità e tipologia di impianti di distribuzione, alla tipologia colturale, e alle caratteristiche pedoclimatiche. La superficie agricola investita a pascoli, prati-pascoli permanenti, prati avvicendati (monofiti o polifiti), erbai annuali monocolturali o polifiti. La potenza delle macchine aziendali, indipendentemente dal titolo di possesso delle stesse, viene espressa in termini di Kw, ed è riferita alle macchine motrici di tipo agricolo, alle semoventi e agli autoveicoli utilizzati per le attività aziendali interne ed esterne (contoterzismo attivo). Sono escluse dal calcolo della potenza motrice le macchine dei servizi di contoterzismo passivo (con o senza operatore). Le unità di lavoro sono rappresentate dalla manodopera familiare e salariata. Le ULT vengono calcolate secondo il parametro ore/anno/persona. Per tutti i componenti della manodopera sia familiare che retribuita (avventizi esclusi) le UL vengono calcolate per ogni soggetto dividendo il numero di ore prestate nel corso dell esercizio contabile per il parametro Nel caso i cui il numero di ore prestate da un singolo componente è superiore alle ore/anno la UL sarà uguale a 1, mentre nel caso in cui invece il numero di ore è inferiore a allora la UL sarà proporzionale alle ore effettivamente prestate. La sommatoria delle UL dei singoli componenti la manodopera così calcolate vengono sommate alle UL della manodopera avventizia, determinata dal rapporto delle ore prestate dai gruppi di avventizi per il parametro Dalle ULT aziendali sono escluse le ore prestate dalla manodopera derivante dai servizi di contoterzismo passivo. Nel calcolo delle ULT è compreso invece lo scambio della manodopera tra aziende agricole limitrofe. Le unità di lavoro familiare sono rappresentate dalla manodopera della famiglia agricola a tempo pieno e part-time (parenti del conduttore, siano essi conviventi che aventi semplici relazioni di parentela naturale o acquisita). Le ULF vengono calcolate secondo il parametro corrispondente a ore/anno/persona. La sommatoria delle ULF dei singoli componenti la manodopera familiare determina le ULF complessive prestate in azienda. La consistenza degli allevamenti viene determinata attraverso le UBA. Tali unità di misura convenzionale. derivano dalla conversione della consistenza media annuale delle singole categorie animali nei relativi coefficienti definiti nel Reg. CE 1974/2006. Sono esclusi da calcolo gli animali allevati in soccida. Per maggiori informazioni consultare la guida di riferimento della procedura GAIA. Rappresenta, dal punto di vista contabile, la principale immobilizzazione materiale delle aziende agricole (il principale asset produttivo). Viene determinato in base alla soma dei valori di mercato dei beni di proprietà: terreni aziendali di qualsiasi tipologia (uso agricolo, forestali, tare), comprensivo dei miglioramenti fondiari effettuati nel tempo, del valore attuale dei fabbricati rurali e delle piantagioni agricole e da legno. 27

30 segue Glossario KA KAF KFIX KM KAC LQ KC INV IMP PC PCS KTZ KN PNET FON RTA PLV ATCO CC Voce Capitale Agrario Capitale Agrario Fisso Capitale Fisso Capitale Macchine Capitale Agrario Circolante Liquidità differite e immediate Capitale Circolante Nuovi investimenti Impieghi Passività correnti Passività consolidate Capitale di terzi Capitale Netto Patrimonio Netto Fonti Ricavi Totali Aziendali Produzione Lorda Vendibile Ricavi Attività Comple_ mentari Costi Correnti Descrizione Rappresenta una immobilizzazione del capitale dell azienda. Questo componente del capitale aziendale, denominato anche Capitale di Esercizio, è a sua volta suddiviso in Capitale Agrario Fisso (macchine, impianti, animali da vita, brevetti, marchi) e Capitale Agrario Circolante (animali da ingrasso, scorte di magazzino, anticipazioni colturali, ed una quota parte del capitale circolante). Rappresentato dalle macchine motrici ed attrezzi di pieno campo, dagli impianti e le attrezzature dei centri aziendali Costituito dal Capitale Fondiario e dal Capitale Agrario Fisso. Rappresenta il capitale con il grado di disponibilità monetaria più bassa. Sono le macchine motrici, gli impianti fissi e mobili, gli attrezzi di campo e le attrezzature dei centri aziendali. Rappresenta una quota più o meno consistente del Capitale Agrario Fisso. È costituito dai prodotti agricoli di scorta (giacenze finali), sia vegetali che animali, prodotti principali e secondari, prodotti primari e prodotti trasformati. Mezzi tecnici extra-aziendali. Consistenza finale in valore degli animali giovani e da ingrasso. Rappresentate rispettivamente dal capitale agrario circolante, dai crediti a breve, dai depositi sul conto corrente e dal fondo cassa contante (liquidità immediate). È costituito dal Capitale Agrario Circolante e dalle Liquidità differite ed immediate. Rappresenta il capitale immediatamente disponibile. Sono rappresentati dagli investimenti aziendali realizzati nel corso dell esercizio contabile, attraverso l acquisizione (acquisti, donazioni, conferimenti) di nuovi fattori produttivi a fecondità ripetuta (terreni, fabbricati, macchine ed impianti, piantagioni, animali da vita). La quota dello stato patrimoniale rappresentato dai capitali investiti in azienda, ossia il totale degli impieghi. Sono rappresentate dai cosiddetti debiti di funzionamento, ossia dalla quantità di debiti verso fornitori non ancora estinti al 31 dicembre dell esercizio contabile. Sono passività del patrimonio con scadenza a breve. Sono voci del passivo dello stato patrimoniale, denominate anche passività redimibili, con scadenze a medio e lungo termine, rappresentate essenzialmente dai mutui e presti da parte di enti finanziatori (banche ed altri istituti di credito e società finanziarie). Sono risorse finanziare destinate prevalentemente ad investimenti aziendali. Rappresenta il finanziamento da parte di terzi. È dato dalla sommatoria delle passività correnti (debiti di funzionamento) e delle passività consolidate (mutui e presti a breve e medio lungo termine, accantonamenti e TFR per dipendenti) Rappresenta un di cui del Patrimonio Netto, ed è costituto, per le aziende agricole, in prevalenza dagli apporti di capitale da parte dell imprenditore. Rappresenta la voce dello stato patrimoniale dell autofinanziamento dell impresa agricola. Le fonti interne di finanziamento sono gli apporti e gli accantonamenti dell imprenditore (nelle diverse forme giuridiche) al netto degli autoconsumi e dei prelevamenti da parte dell imprenditore e dei suoi soci, gli utili di esercizio provenienti dagli anni precedenti, e le eventuali riserve legali accantonate per legge. È denominato anche capitale di rischio in quanto viene utilizzato per coprire eventuali debiti e perdite finanziarie. La quota dello stato patrimoniale rappresentato dal capitale di finanziamento, ossia le diverse fonti di finanziamento sia esterne che interne all azienda agricola. Rappresentano i ricavi complessivi aziendali per la cessione di prodotti e servizi, costituiti a sua volta dai ricavi delle attività primarie agricole e zootecniche (la cosiddetta PLV), e i ricavi derivanti dalle Attività Complementari, conosciute anche come attività connesse (multifunzionalità). Valore della produzione agricola ottenuta dalla vendita, sia dei prodotti primari che trasformati, dall autoconsumo, dalle regalie, dai salari in natura, dalle variazioni di magazzino; dalla capitalizzazione dei costi per le costruzioni in economia e per le manutenzioni straordinarie, dalla rimonta interna di animali giovani, ed dagli aiuti pubblici in conto esercizio del primo pilastro della PAC. Ricavi derivanti dalle diverse attività connesse, consentite dalla legislazione nazionale, e complementari alle attività di produzione di beni e servizi agricoli:. Dall agriturismo, al contoterzismo, dai servizi connessi alle attività zootecniche, agli affitti attivi, alla produzione di energie rinnovabili. Comprendo tutti i costi variabili, inclusi i reimpieghi aziendali, per l acquisizione dei mezzi tecnici a logorio totale e dei servizi necessari per realizzare le attività messe in atto dall azienda, siano esse prettamente agricole sia per realizzare prodotti e servizi derivanti dalle attività complementari. 28

31 segue Glossario VA CP PN RD RO RN SAU/ ULT SAUIR/ SAU SPROP/ SAT UBA/ ULT UBA/ SAU ULF/ ULT KW/ SAU KW/ ULT KF/ ULT KF/ SAU Voce Valore Aggiunto Costi Pluriennali Prodotto Netto Redditi Distribuiti Reddito Operativo Reddito Netto Intensità del lavoro Incidenza della SAU irrigata Incidenza superficie in proprietà Grado intensità zootecnica Carico bestiame Incidenza manodopera familiare Grado di meccanizzazio ne dei terreni Intensità di meccanizza_ zione Capitalizza_ zione fondiaria Intensità fondiaria Descrizione Nella bilancio RICA_INEA il VA rappresenta il saldo tra i Ricavi Totali Aziendali e i Costi Correnti. Nei Conti Economici dell ISTAT è l aggregato calcolato come differenza tra il valore delle produzioni calcolata a prezzi di base (senza aiuti e senza imposte sui prodotti) e i consumi intermedi. Sono rappresentati dai costi sostenuti per l impiego dei fattori produttivi a fecondità ripetuta (le quote di ammortamento annuale delle immobilizzazioni materiali), dagli accantonamenti per i lavoratori dipendenti (TFR), ed altre tipologie di accantonamenti di tipo finanziario. Nel bilancio riclassificato RICA_INEA rappresenta l aggregato del conto economico derivante dalla differenza tra il Valore Aggiunto e i Costi Pluriennali. Nel bilancio riclassificato RICA_INEA rappresentano i costi sostenuti per la remunerazione del lavoro (stipendi, salari, oneri sociali, altri oneri per lavoro dipendente) e per l impiego del fattore terra fornito da terzi (affitti passivi). Nel bilancio riclassificato RICA_INEA rappresenta l aggregato del conto economico derivante dalla differenza tra il Prodotto Netto e il costo del lavoro (Redditi Distribuiti). Rappresenta la remunerazione dell imprenditore agricolo nelle sue diverse forme giuridiche. Nel bilancio riclassificato RICA_INEA è ottenuto come differenza tra il RO e gli oneri finanziari e straordinari (in diminuzione), e gli aiuti pubblici in conto capitale e quelli in conto esercizio del 2 Pilastro della PAC, Indica la disponibilità di superficie agricola utilizzata per unità lavorativa: fornisce una misura della intensità del fattore lavoro. Il valore deve essere interpretato tenendo conto dell indirizzo produttivo e della qualità della terra a disposizione, comparando tra loro aziende simili. Misura, in termini percentuali, l incidenza della superficie irrigata rispetto alla superficie agricola utilizzata. Tale indice deve essere valutato congiuntamente alla produttività della terra (PLV/SAU). Indica, in termini percentuali, l incidenza della superficie dei terreni in proprietà rispetto alla superficie aziendale totale. Tale indice deve essere valutato congiuntamente all indice dell intensità fondiaria (KF/SAU). Questo indice, misura il livello di intensità di meccanizzazione in termini di potenza, espressa in Kw, disponibile per ULT. Esso va valutato in relazione al valore espresso dal grado di meccanizzazione dei terreni (Kw/SAU), alla specializzazione produttiva (OTE), alla dimensione economica, alla forma di conduzione, ed in relazione al valore del capitale agrario fisso. Un valore relativamente alto di questo indice rispetto al dato medio di aziende simili in molti casi indica una eccessiva meccanizzazione. Indica il numero di UBA per ettaro di SAU. Esso misura il carico di bestiame sulla superficie aziendale. Tale indice va letto in relazione alla tipologia di allevamento (estensivo, intensivo), ai sistemi di conduzione (convenzionale, biologico), all estensioni delle superfici a foraggere, e al livello di autosufficienza alimentare. Tale indice è importante soprattutto per le aziende zootecniche specializzate in erbivori (OTE del polo 4). Un valore relativamente basso di questo indice rappresenta per gli allevamenti estensivi una misura del benessere degli animali. Indica l incidenza, in termini percentuali, della manodopera non retribuita rispetto alla manodopera complessiva aziendale. Tale indice varia in relazione alla forma di conduzione e alla forma giuridica, alla dimensione economica, al contesto economico produttivo, alle normative giuridico-amministrative. Indica il grado di meccanizzazione aziendale in termini di potenza, espressa in Kw, disponibile per ettaro di superficie agricola utilizzata. Tale indice va valutato in relazione alla specializzazione produttiva (OTE) alla dimensione economica, alla forma di conduzione, ed in relazione all indice che misura l intensità del capitale agrario fisso. Un valore relativamente alto di questo indice rispetto al dato medio di aziende simili in molti casi indica una eccessiva meccanizzazione. Questo indice, che misura il livello di intensità di meccanizzazione in termini di potenza, espressa in Kw, disponibile per ULT. Esso va valutato in relazione al valore espresso dal grado di meccanizzazione dei terreni (Kw/SSAU), alla specializzazione produttiva (OTE) alla dimensione economica, alla forma di conduzione, ed in relazione al valore del capitale agrario fisso. Un valore relativamente alto di questo indice rispetto al dato medio di aziende simili in molti casi indica una eccessiva meccanizzazione. Esprime il valor del capitale fondiario (KF) per ULT, indica il grado di intensività d uso del capitale fondiario rispetto al lavoro. Tale indice varia in relazione al titolo di possesso dei beni fondiari, al loro livello di obsolescenza (cespiti completamente ammortizzati), all ordinamento tecnico e all ubicazione dell azienda rispetto agli usi alternativi degli stessi beni impiegati nella gestione aziendale. Esprime il valor del capitale fondiario (KF) per ettaro di SAU, indica il grado di intensività fondiaria del fattore terra e dei capitali stabilmente investiti su di essa. Tale indice varia in relazione al titolo di possesso dei beni fondiari, all ordinamento tecnico e all ubicazione dell azienda rispetto agli usi alternativi degli stessi beni impiegati nella gestione aziendale. 29

32 segue Glossario KAT/ SAU KAT/ ULT KAT/ VA PCS/ FON INV/ SAU RTA/ IMP RTA/ ULT PLV/ ULT RTA/ SAU PLV/ SAU VA/ SAU CC/ RTA CP/ RTA PLV/ RTA RN/ ULT RN/ ULF RO/ ULT VA/ ULT RN/ SAU RN/ RO Voce Intensità agraria Capitalizza_ zione agraria Efficienza capitale agrar. Indice della passività Dinamicità aziendale Rotazione dei ricavi Produttività totale lavoro Produttività agric. lavoro Produttività totale terra Produttività agricola terra Produttività netta terra Incidenza dei costi correnti Incidenza dei costi plur.li Incidenza attività agr.le Redditività netta lavoro Redditività lavoro famil.re Redditività lorda lavoro Rendimento lavoro Redditività netta terra Indice della gestione straordinaria Descrizione Esprime il valore del capitale agrario totale (KAT) per ettaro di SAU, ed indica il grado di intensività agraria del capitali tecnici impiegati nella gestione aziendale dell impresa agricola. Esprime il valore del capitale agrario totale (KAT) per unità di lavoro aziendale, ed indica il livello di meccanizzazione dell impresa agricola. Rappresenta il rapporto tra il capitale agrario fisso e il valore aggiunto, ed esprime l efficienza economica dei capitali tecnici impiegati nel processo produttivo. Rappresenta il rapporto tra tutte le passività (debiti di funzionamento e mutui e prestiti) rispetto al totale delle fonti di finanziamento. Esprime il grado di dipendenza da fonti esterne. Rapporto tra il volume degli investimenti e la superficie agricola utilizzata. Questo indice esprime il grado di dinamicità dell azienda in funzione dell estensione della superficie agricola. L indice economico esprime il volume dei ricavi rispetto ai capitali investiti (totale degli impieghi). Indice economico dell efficienza del lavoro aziendale in termini di ricavi complessivi, rapporto tra i ricavi totali aziendali e le unità di lavoro (sia retribuite che dipendente). L indice economico esprime la produttività unitaria del lavoro rispetto ai ricavi aziendali derivanti dalle attività tradizionalmente agricole. Indice economico che esprime la produttività complessiva della superficie aziendale rispetto ai ricavi sia delle attività agricole sia delle attività complementari. Esprime la produttività unitaria della superficie agricola utilizzata. Indice economico che esprime il grado di efficienza produttiva della terra. Esprime la produttività netta unitaria della SAU. Indice economico che esprime il grado di efficienza di utilizzo del fattore terra al netto dei costi variabili. Indice economico che esprime il grado di efficienza dell utilizzo dei mezzi tecnici calcolato in base all incidenza dei costi correnti rispetto ai ricavi totali. Indice economico che esprime il grado di efficienza dell utilizzo dei capitali fissi, calcolato in base all incidenza dei costi pluriennali rispetto ai ricavi totali. Indice economico che esprime il grado di efficienza agraria dell azienda, calcolato in base all incidenza dei ricavi per attività prettamente agricole rispetto ai ricavi totali. Indice della redditività netta del lavoro aziendale. Misura la redditività unitaria del lavoro rispetto a tutte le attività praticate in azienda. Indice della redditività netta del lavoro familiare. Misura la redditività unitaria del lavoro non retribuito rispetto a tutte le attività praticate in azienda. Indice della redditività lorda del lavoro aziendale. Misura la redditività unitaria del lavoro rispetto all attività aziendale al netto dei ricavi e degli oneri straordinari. Redditività della gestione caratteristica. Indice economico che esprime il livello di rendimento del lavoro aziendale rispetto al valore aggiunto. Indice reddituale che esprime la redditività complessiva della superficie aziendale rispetto ai ricavi sia delle attività agricole sia delle attività complementari. Indice reddituale che consente di esprimere il peso della gestione extra-caratteristica nella formazione del reddito netto. Ulteriori termini possono essere consultati sulla procedura web denominata GLOSSARIO RICA accessibile al seguente link: Maggiori dettagli sulla documentazione tecnica a supporto sia degli utenti che utilizzano le procedure contabili RICA_INEA, sia agli utenti che accedono ai sistemi informativi (AREA e BDR Online) sono disponibili sul sito del Sistema Documentale RICA accessibile al seguente link: 30

33 Appendice statistica Tabella 1.1 Caratteristiche strutturali dell agricoltura regionale Indicatore Var.% Aziende totali Lazio ,2 con allevamenti ,4 Giornate di lavoro (migliaia) ,2 Superficie totale (mig. ettari) ,2 SAU (mig. ettari) ,4 ITALIA Aziende totali ,4 con allevamenti ,3 Giornate di lavoro (migliaia) ,4 Superficie totale (mig. ettari) ,0 SAU (mig. ettari) ,5 Fonte: ISTAT, Censimento agricolo 2010 Tabella 1.2 Composizione del valore della produzione (milioni di euro correnti) Aggregato Media Trend % 2012 Produzione agricola Lazio ,6 coltivazioni ,7 allevamenti ,4 attività di supporto ,7 attività secondarie* ,0 Consumi intermedi ,1 Valore aggiunto ,3 ITALIA Produzione agricola ,1 coltivazioni ,4 allevamenti ,0 servizi ,5 attività secondarie* ,4 Consumi intermedi ,8 Valore aggiunto ,5 *saldo Fonte: ISTAT, Conti territoriali 31

34 Tabella 2.1 Dimensioni strutturali medie aziendali (Universo RICA) Indicatore Unità di misura Media Var.% Trend % 2012 Lazio Aziende rappresentate numero ,8 14,1 Superficie Totale ettari 14,1 15,1 13,5 14,2-10,3 1,1 Superficie in proprietà ettari 7,7 8,2 6,6 7,5-19,5-2,8 Superficie Agricola Utilizzata ettari 12,7 13,6 12,3 12,8-9,5 1,2 Superficie Irrigabile ettari 3,4 5,1 5,2 4,6 3,1 22,4 Potenza Motrice KW 83,5 88,4 97,3 89,7 10,1 6,4 Unità di Lavoro annue ULA 1,1 1,2 1,1 1,1-5,1 2,7 Unità di Lavoro Familiari ULA 0,9 0,9 0,9 0,9-2,4-2,2 Unità Bovine Adulte UBA 7,1 7,9 7,7 7,6-2,1 6,1 ITALIA Aziende rappresentate numero ,8 7,6 Superficie Totale ettari 20,1 18,9 18,7 19,2-1,3-4,8 Superficie in proprietà ettari 9,5 9,3 9,1 9,3-2,1-1,8 Superficie Agricola Utilizzata ettari 17,3 15,9 15,7 16,3-1,3-6,0 Superficie Irrigabile ettari 5,9 5,8 6,2 6,0 5,3 1,1 Potenza Motrice KW 100,7 96,2 95,4 97,4-0,8-3,4 Unità di Lavoro annue ULA 1,2 1,2 1,2 1,2 0,2 1,9 Unità di Lavoro Familiari ULA 1,0 1,0 1,0 1,0 0,9 1,1 Unità Bovine Adulte UBA 14,2 10,5 10,3 11,7-1,2-24,4 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) Tabella 2.2 Indici strutturali, valori medi aziendali (Universo RICA) Indicatori Unità di misura Media Var.% Trend % 2012 Intensità del lavoro ettari Lazio 11,3 11,3 10,8 11,2-4,6-1,6 Incidenza della SAU irrigata % 18,3 22,8 26,0 22,4 14,1 15,8 Incidenza superficie in proprietà % 54,7 54,6 48,9 52,7-10,3-4,0 Grado intensità zootecnica uba 6,3 6,6 6,8 6,6 3,2 3,5 Carico bestiame uba 0,6 0,6 0,6 0,6 8,1 4,9 Incidenza manodopera familiare % 84,8 77,9 80,1 80,9 2,8-4,9 Grado di meccanizzazione dei terreni kw 6,6 6,5 7,9 7,0 21,6 5,5 Intensità di meccanizzazione kw 74,6 74,0 85,8 78,1 16,0 4,1 ITALIA Intensità del lavoro ettari 14,4 12,9 12,7 13,4-1,6-8,2 Incidenza della SAU irrigata % 22,6 30,5 24,5 25,8-19,6 13,3 Incidenza superficie in proprietà % 47,1 49,4 49,0 48,5-0,8 2,8 Grado intensità zootecnica uba 11,8 8,5 8,4 9,6-1,4-27,1 Carico bestiame uba 0,8 0,7 0,7 0,7 0,1-16,7 Incidenza manodopera familiare % 79,4 78,1 78,7 78,7 0,7-0,8 Grado di meccanizzazione dei terreni kw 5,8 6,0 6,1 6,0 0,5 2,4 Intensità di meccanizzazione kw 84,0 78,1 77,3 79,8-1,0-5,5 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 32

35 Tabella 2.3 Dimensioni strutturali medie aziendali per classi nel (Universo RICA) Classi SAT (ettari) SAU (ettari) Macchine (KW) Lavoro (UL) Bestiame (UBA) Dimensione economica da a meno di euro 5,0 4,6 70 0,8 0,9 da a meno di euro 12,9 11,5 94 1,1 4,4 da a meno di euro 22,9 21, ,5 11,9 da a meno di euro 50,8 46, ,3 41,6 pari o superiore a euro 89,9 79, ,7 114,6 Orientamento tecnico-economico (polo OTE) specializzate nei seminativi 22,2 20, ,2 0,6 specializzate in ortofloricoltura 3,4 2, ,1 0,0 specializzate nelle coltivazioni permanenti 5,8 5,3 81 0,9 0,2 specializzate in erbivori 30,4 27, ,3 38,3 specializzate in granivori 5,4 4,0 72 1,6 50,3 miste con policoltura 7,4 6,7 95 1,4 0,3 miste con poliallevamento 29,2 27, ,2 24,3 miste coltivazioni ed allevamenti 7,7 6,3 73 1,3 9,4 Zona altimetrica Montagna interna 16,2 14,6 54 0,9 10,5 Montagna litoranea * * * * * Collina interna 13,5 12, ,1 7,6 Collina litoranea 4,2 3,7 82 1,2 1,5 Pianura 14,5 13, ,5 8,1 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 33

36 Tabella 3.1 Aggregati dello Stato Patrimoniale, valori medi aziendali in euro (Universo RICA) Aggregati Media Var.% Trend 2012 Lazio Capitale fondiario ,7 5,9 Capitale agrario ,5 13,8 Capitale di terzi ,1 13,8 Passività correnti ,3 23,5 Passività consolidate ,8-14,0 Nuovi investimenti ,8-14,5 Patrimonio Netto ,2 8,2 ITALIA Capitale fondiario ,6-0,1 Capitale agrario ,3-5,3 Capitale di terzi ,4 1,7 Passività correnti ,7 8,0 Passività consolidate ,5-10,0 Nuovi investimenti ,2 11,6 Patrimonio Netto ,7 3,0 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) Tabella 3.2 Indici e quozienti patrimoniali (Universo RICA) Indicatori UM Media Var.% Trend 2012 Capitalizzazione fondiaria Lazio ,1 3,0 Intensità fondiaria ,8 4,4 Intensità agraria ,1 12,9 Capitalizzazione agraria ,5 11,9 Indice efficienza del capitale agra nr 0,63 0,65 0,96 0,75 46,33 12,27 Indice della passività nr 0,010 0,005 0,008 0,008 63,8-24,5 Dinamicità aziendale 197,7 94,4 212,5 168,2 125,1-13,9 Rotazione dei ricavi nr 0,18 0,17 0,17 0,17-0,5-6,1 ITALIA Capitalizzazione fondiaria ,8-2,1 Intensità fondiaria ,8 5,4 Intensità agraria ,7 0,5 Capitalizzazione agraria ,0-7,4 Indice efficienza del capitale agra nr 0,82 0,74 0,78 0,78 6,1-5,3 Indice della passività nr 0,009 0,008 0,007 0,008-10,2-14,5 Dinamicità aziendale 137,8 159,0 216,2 171,0 36,0 15,4 Rotazione dei ricavi nr 0,18 0,16 0,16 0,17-2,5-5,8 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 34

37 Tabella 3.3 Dimensioni patrimoniali medie aziendali in euro per classi nel (Universo RICA) Classi Capitale fondiario Capitale agrario Capitale di terzi Passività correnti Passività consol.te Nuovi invest.ti Patrimonio netto Dimensione economica da a meno di euro da a meno di euro da a meno di euro da a meno di euro pari o superiore a euro Orientamento tecnico-economico (polo OTE) specializzate seminativi specializzate ortofloricoltura specializzate permanenti specializzate erbivori specializzate granivori miste policoltura miste poliallevamento miste coltivazioni ed allevamenti Zona altimetrica Montagna interna Montagna litoranea * * * * * * * Collina interna Collina litoranea Pianura Fonte: INEA, AREA RICA ( 35

38 Tabella 4.1 Aggregati del Conto Economico, valori medi aziendali in euro (Universo RICA) Aggregato Media Var.% Trend 2012 Lazio Ricavi Totali Aziendali ,0 3,0 Produzione Lorda Vendibile ,2 1,9 Premi e contributi ,4 4,8 Ricavi da attività connesse ,0 35,0 Costi variabili ,8 4,4 Valore Aggiunto ,8 2,2 Costi fissi ,8-1,7 Prodotto Netto ,2 3,0 Reddito Netto ,4-5,6 ITALIA Ricavi Totali Aziendali ,2-2,4 Produzione Lorda Vendibile ,3-3,0 Premi e contributi ,9-0,8 Ricavi da attività connesse ,5 14,1 Costi variabili ,0-6,3 Valore Aggiunto ,8 0,0 Costi fissi ,0-7,0 Prodotto Netto ,9 1,1 Reddito Netto ,3-1,7 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) Tabella 4.2 Indici economici, valori medi aziendali (Universo Rica) Indicatore UM Lazio Media Var.% Trend 2012 Produttività totale del lavoro ,2 0,3 Produttività agricola del lavoro ,0-0,7 Produttività totale della terra ,0 1,9 Produttività agricola della terra ,9 0,8 Produttività netta della terra ,5 1,0 Incidenza dei costi correnti % ,4 1,7 Incidenza dei costi pluriennali % ,4-4,5 Incidenza delle attività agricole % ,8-1,1 ITALIA Produttività totale del lavoro ,9-4,4 Produttività agricola del lavoro ,0-5,0 Produttività totale della terra ,5 3,2 Produttività agricola della terra ,6 2,7 Produttività netta della terra ,6 5,5 Incidenza dei costi correnti % ,6-3,9 Incidenza dei costi pluriennali % ,1-4,4 Incidenza delle attività agricole % ,1-0,6 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 36

39 Tabella 4.3 Indici di redditività, valori medi aziendali (Universo Rica) Indicatore UM Media Var.% Trend 2012 Lazio Redditività netta lavoro aziendale ,7-8,5 Redditività lavoro familiare ,2-3,1 Redditività lorda del lavoro aziendale ,6-3,7 Rendimento del lavoro aziendale ,0-0,6 Redditività netta della terra ,3-6,6 Indice della produttività agricola nr 0,98 0,96 0,97 0,97 0,8-1,1 Indice della gestione straordinaria nr 1,06 0,98 1,01 1,02 3,4-4,3 ITALIA Redditività netta lavoro aziendale ,6-3,7 Redditività lavoro familiare ,3-2,8 Redditività lorda del lavoro aziendale ,5-1,3 Rendimento del lavoro aziendale ,0-2,0 Redditività netta della terra ,0 4,0 Indice della produttività agricola n 0,97 0,97 0,97 0,97 0,1-0,6 Indice della gestione straordinaria nr 1,05 1,02 1,01 1,03-1,1-2,3 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) Tabella 4.4 Dimensioni economiche medie aziendali in euro per classi nel (Universo RICA) Classi RTA PLV CV CF RN Gruppo di dimensione economica da a meno di euro da a meno di euro da a meno di euro da a meno di euro pari o superiore a euro Orientamento tecnico-economico (polo OTE) specializzate nei seminativi specializzate in ortofloricoltura specializzate nelle coltivazioni permanenti specializzate in erbivori specializzate in granivori con policoltura con poliallevamento miste coltivazioni ed allevamenti Zona altimetrica Montagna interna Montagna litoranea * * * * * Collina interna Collina litoranea Pianura Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 37

40 Tabella 5.1 Risultati economici delle principali colture Frumento tenero In pieno campo Frumento duro In pieno campo Indicatore UM media var.% su media media var.% su media Lazio Dimensione del processo Osservazioni numero , ,5 Superficie coltura ettari , ,3 Incidenza Superficie irrigata % 22,2 14,8 101,6 20,1 14,2 78,2 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 42,3 42,2 0,3 36,5 35,8 3,0 Prezzo prodotto principale /q.le 23,4 21,7 12,5 23,4 21,8 10,9 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,3 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,8 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasform /ha , ,1 CS - Costi Specifici /ha , ,4 ML - Margine Lordo /ha , ,4 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero , ,3 Superficie coltura ettari , ,2 Incidenza Superficie irrigata % 11,1 10,7 6,1 3,8 3,3 23,8 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 55,1 54,6 1,3 36,6 36,0 2,3 Prezzo prodotto principale /q.le 21,7 18,8 24,4 26,2 22,4 28,4 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,3 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,2 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasform /ha , ,5 CS - Costi Specifici /ha , ,5 ML - Margine Lordo /ha , ,9 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 38

41 Tabella 5.1 (segue) Risultati economici delle principali colture Pomodoro da mensa In pieno campo Pomodoro da industria In pieno campo Indicatore UM media var.% su media media var.% su media Lazio Dimensione del processo Osservazioni numero , ,5 Superficie coltura ettari , ,1 Incidenza Superficie irrigata % 100,0 100,0 0,0 100,0 100,0 0,0 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 326,2 379,7-19,8 762,2 866,9-21,5 Prezzo prodotto principale /q.le 48,4 49,0-1,9 8,4 9,4-19,8 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,1 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,1 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasformata /ha CS - Costi Specifici /ha , ,3 ML - Margine Lordo /ha , ,5 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero , ,5 Superficie coltura ettari , ,5 Incidenza Superficie irrigata % 91,8 93,9-3,4 74,0 76,9-5,6 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 530,4 516,7 4,0 701,4 678,3 5,2 Prezzo prodotto principale /q.le 27,1 27,4-1,6 9,1 8,7 5,8 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,1 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,1 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasformata /ha , ,7 CS - Costi Specifici /ha , ,0 ML - Margine Lordo /ha , ,4 Fonte: INEA, AREA RICA ( 39

42 Tabella 5.1 (segue) Risultati economici delle principali colture Vite per vino DOC e DOCG In pieno campo Olivo per olive da olio In pieno campo Indicatore UM media var.% su media media var.% su media Lazio Dimensione del processo Osservazioni numero , ,8 Superficie coltura ettari , ,6 Incidenza Superficie irrigata % 49,0 45,1 13,8 13,9 13,2 8,2 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 138,5 141,8-3,4 30,0 31,4-6,9 Prezzo prodotto principale /q.le 22,3 23,2-6,0 85,1 72,6 28,1 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,5 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,1 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasform /ha , ,4 CS - Costi Specifici /ha , ,9 ML - Margine Lordo /ha , ,8 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero , ,3 Superficie coltura ettari , ,8 Incidenza Superficie irrigata % 30,2 28,5 9,3 24,7 24,3 2,1 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 106,4 104,1 3,4 42,0 40,0 7,8 Prezzo prodotto principale /q.le 49,7 48,7 3,1 35,9 35,9 0,0 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,9 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,1 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasform /ha , ,1 CS - Costi Specifici /ha , ,1 ML - Margine Lordo /ha , ,5 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 40

43 Tabella 5.1 (segue) Risultati economici delle principali colture Nocciolo In pieno campo Actinidia (Kiwi) In pieno campo Indicatore UM media var.% su media media var.% su media Lazio Dimensione del processo Osservazioni numero , ,0 Superficie coltura ettari , ,4 Incidenza Superficie irrigata % 52,5 42,2 41,5 99,3 99,3 0,1 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 23,8 21,7 15,8 177,1 180,7-2,9 Prezzo prodotto principale /q.le 250,8 222,8 20,1 43,4 46,2-8,8 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,4 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,4 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasformata /ha CS - Costi Specifici /ha , ,4 ML - Margine Lordo /ha , ,5 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero , ,8 Superficie coltura ettari , ,7 Incidenza Superficie irrigata % 22,7 15,9 80,2 96,9 96,4 0,8 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 21,4 23,0-10,2 183,5 186,0-2,0 Prezzo prodotto principale /q.le 233,0 201,7 25,3 46,8 47,1-0,8 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,9 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,9 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasformata /ha CS - Costi Specifici /ha , ,3 ML - Margine Lordo /ha , ,6 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 41

44 Tabella 5.1 (segue) Risultati economici delle principali colture Graminacee e leguminose In pieno campo Erba medica In pieno campo Indicatore UM media var.% su media media var.% su media Lazio Dimensione del processo Osservazioni numero , ,8 Superficie coltura ettari , ,3 Incidenza Superficie irrigata % 15,7 18,9-23,8 27,9 24,0 26,5 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 84,2 77,5 13,6 73,3 77,8-8,4 Prezzo prodotto principale /q.le 5,9 6,6-15,8 11,4 10,6 12,5 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,2 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,8 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasform /ha , ,8 CS - Costi Specifici /ha , ,8 ML - Margine Lordo /ha , ,1 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero , ,5 Superficie coltura ettari , ,9 Incidenza Superficie irrigata % 3,4 4,5-32,2 23,7 22,5 8,7 Indici per ettaro Resa prodotto principale q.li/ha 48,6 49,1-1,4 82,1 82,4-0,6 Prezzo prodotto principale /q.le 8,7 8,7 0,6 10,6 10,5 0,6 PLT - Produzione Lorda Totale /ha , ,0 PLV - Produzione Lorda Vendibile /ha , ,8 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasform /ha , ,8 CS - Costi Specifici /ha , ,3 ML - Margine Lordo /ha , ,5 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 42

45 Tabella 5.2 Risultati economici dei principali allevamenti Bovini Bufalini Indicatore UM media var.% su media media var.% su media Lazio Dimensione del processo Osservazioni numero , ,7 Unità Bovina Adulta (UBA) UBA , ,9 Consistenza capi capi , ,7 di cui capi da latte capi , ,4 Indici per UBA PLT - Produzione Lorda Totale /UBA , ,8 PLV - Produzione Lorda Vendibile /UBA , ,3 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasformata /UBA , ,7 ULS - Utile Lordo di Stalla /UBA , ,9 CS - Costi Specifici /UBA , ,3 ML - Margine Lordo /UBA , ,7 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero , ,5 Unità Bovina Adulta (UBA) UBA , ,8 Consistenza capi capi , ,7 di cui capi da latte capi , ,3 Indici per UBA PLT - Produzione Lorda Totale /UBA , ,1 PLV - Produzione Lorda Vendibile /UBA , ,0 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasformata /UBA , ,2 ULS - Utile Lordo di Stalla /UBA , ,2 CS - Costi Specifici /UBA , ,1 ML - Margine Lordo /UBA , ,9 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 43

46 Tabella 5.2 (segue) Risultati economici dei principali allevamenti Caprini Ovini Indicatore UM media var.% su media media var.% su media Lazio Dimensione del processo Osservazioni numero , ,1 Unità Bovina Adulta (UBA) UBA , ,5 Consistenza capi capi , ,1 di cui capi da latte capi , ,5 Indici per UBA 0 PLT - Produzione Lorda Totale /UBA , ,5 PLV - Produzione Lorda Vendibile /UBA , ,1 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasformata /UBA , ,7 ULS - Utile Lordo di Stalla /UBA , ,5 CS - Costi Specifici /UBA , ,5 ML - Margine Lordo /UBA , ,7 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero , ,6 Unità Bovina Adulta (UBA) UBA , ,7 Consistenza capi capi , ,8 di cui capi da latte capi , ,1 Indici per UBA 0 PLT - Produzione Lorda Totale /UBA , ,9 PLV - Produzione Lorda Vendibile /UBA , ,6 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasformata /UBA , ,8 ULS - Utile Lordo di Stalla /UBA , ,0 CS - Costi Specifici /UBA , ,5 ML - Margine Lordo /UBA , ,5 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 44

47 Tabella 5.2 (segue) Risultati economici dei principali allevamenti Suini Indicatore UM media var.% su media Lazio Dimensione del processo Osservazioni numero ,9 Unità Bovina Adulta (UBA) UBA ,0 Consistenza capi capi ,7 di cui capi da latte capi 0 0 Indici per UBA PLT - Produzione Lorda Totale /UBA ,6 PLV - Produzione Lorda Vendibile /UBA ,4 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasform /UBA ,9 ULS - Utile Lordo di Stalla /UBA ,4 CS - Costi Specifici /UBA ,8 ML - Margine Lordo /UBA ,2 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero ,8 Unità Bovina Adulta (UBA) UBA ,9 Consistenza capi capi ,2 di cui capi da latte capi 0 0 Indici per UBA PLT - Produzione Lorda Totale /UBA ,1 PLV - Produzione Lorda Vendibile /UBA ,4 PRT - Produzione Reimpiegata/Trasform /UBA ,1 ULS - Utile Lordo di Stalla /UBA ,2 CS - Costi Specifici /UBA ,7 ML - Margine Lordo /UBA ,1 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 45

48 Tabella 5.3 Risultati economici dei prodotti trasformati Vino Vino DOC Indicatore UM media var.% su media media var.% su media Lazio Dimensione del processo Osservazioni numero , ,7 Superficie coltura ettari , ,1 Indici Produzione materia prima q.li/ha 68,3 80,2-20,7 126,0 131,3-7,7 di cui trasformata % 93,6 89,8 6,5 90,4 90,1 0,7 Valore materia prima trasformata /q.le 50,4 49,3 3,4 50,9 35,0 166,7 Quantità materia prima acquistata q.li/ha 0,0 0,0 0,0 0,0 Valore materia prima acquistata /q.le 0,0 0,0 0,0 0,0 Produzione prodotto principale q.li/ha 44,2 47,5-10,0 82,3 77,1 14,3 Prodotto principale acquistato q.li/ha 0,0 0,0 0,0 0,0 Valore prodotto acquistato /q.le 0,0 100,0-100,0 0,0 0,0 PLT prodotto principale aziendale /q.le 193,5 169,0 23,4 237,1 201,1 43,6 Spese trasformazione /q.le 4,0 3,0 59,3 20,8 10, ,1 Margine lordo /q.le 116,6 92,0 46,2 145,8 138,7 10,7 Prezzo medio vendita /q.le 222,1 187,3 30,7 243,4 207,8 41,3 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero , ,3 Superficie coltura ettari , ,5 Indici Produzione materia prima q.li/ha 112,1 102,6 14,6 93,8 91,0 4,7 di cui trasformata % 75,7 78,7-5,6 90,3 91,0-1,1 Valore materia prima trasformata /q.le 40,5 41,6-4,0 62,5 60,6 4,8 Quantità materia prima acquistata q.li/ha 12,3 10,7 25,9 4,8 4,0 31,6 Valore materia prima acquistata /q.le 27,7 32,6-20,9 75,3 66,9 20,0 Produzione prodotto principale q.li/ha 61,5 56,3 14,3 58,9 58,0 2,2 Prodotto principale acquistato q.li/ha 0,0 0,1 0,8 1,1-33,5 Valore prodotto acquistato /q.le 0,0 75,8-100,0 134,5 122,3 15,7 PLT prodotto principale aziendale /q.le 180,1 177,0 2,7 357,2 349,2 3,4 Spese trasformazione /q.le 13,6 8,8 113,2 34,0 25,0 66,0 Margine lordo /q.le 166,5 168,2-1,5 323,2 323,9-0,3 Prezzo medio vendita /q.le 179,5 178,7 0,7 336,0 337,0-0,4 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 46

49 Tabella 5.3 (segue) Risultati economici dei prodotti trasformati Olio Indicatore UM media var.% su media Lazio Osservazioni numero ,3 Superficie coltura ettari ,0 Indici 0 Produzione materia prima q.li/ha 31,3 32,5-5,3 di cui trasformata % 99,7 100,9-1,7 Valore materia prima trasformata /q.le 63,9 60,6 8,5 Quantità materia prima acquistata q.li/ha 1,0 1,0-1,4 Valore materia prima acquistata /q.le 51,0 43,5 28,2 Produzione prodotto principale q.li/ha 4,7 5,1-9,9 Prodotto principale acquistato q.li/ha 0,0 0,0 Valore prodotto acquistato /q.le 0,0 0,0 PLT prodotto principale aziendale /q.le 651,5 649,4 0,5 Spese trasformazione /q.le 39,8 41,2-5,0 Margine lordo /q.le 190,1 215,4-16,7 Prezzo medio vendita /q.le 655,1 653,9 0,3 ITALIA Dimensione del processo Osservazioni numero ,5 Superficie coltura ettari ,1 Indici 0,00 Produzione materia prima q.li/ha 42,7 40,3 9,3 di cui trasformata % 79,3 80,9-3,0 Valore materia prima trasformata /q.le 42,7 45,7-9,8 Quantità materia prima acquistata q.li/ha 0,0 0,0 Valore materia prima acquistata /q.le 49,1 45,7 11,5 Produzione prodotto principale q.li/ha 5,9 5,7 6,7 Prodotto principale acquistato q.li/ha 0,0 0,0 Valore prodotto acquistato /q.le 695,5 655,4 9,5 PLT prodotto principale aziendale /q.le 460,6 473,3-4,0 Spese trasformazione /q.le 42,7 38,8 15,5 Margine lordo /q.le 417,9 434,4-5,6 Prezzo medio vendita /q.le 448,7 465,4-5,3 Fonte: INEA, AREA RICA ( ) 47

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