Fisco & Contabilità La guida pratica contabile

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1 Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N Irregolare tenuta delle scritture contabili Le responsabilità configurabili in capo agli amministratori Categoria: Diritto societario Sottocategoria: Varie Il Codice civile, come noto, impone agli amministratori la tenuta del libro giornale e del libro degli inventari, nonché delle altre scritture contabili richieste dalla legge. La tenuta delle scritture contabili in violazione delle norme del Codice civile comporta la loro irregolarità, e, quindi, la loro irrilevanza giuridica. In considerazione di quanto appena esposto, si potrebbe sollevare il seguente interrogativo: l irregolare tenuta della contabilità può, da sola, rilevare ai fini della responsabilità in capo agli amministratori? Dal punto di vista della responsabilità civile l orientamento non è univoco, posto che, con alcune pronunce la giurisprudenza ha ritenuto che le irregolarità contabili non sono, da sole, produttive di danno, mentre, con altre, si è parlato di una vera e propria responsabilità degli amministratori, dalla quale potrebbe conseguire l obbligo al risarcimento del danno. Premessa Il Codice civile, come noto, impone agli amministratori la tenuta del libro giornale e del libro degli inventari, nonché delle altre scritture contabili richieste dalla legge. La tenuta delle scritture contabili in violazione delle norme del Codice civile comporta la loro irregolarità, e, quindi, la loro irrilevanza giuridica 1

2 MANCATO RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI CODICISTICHE IN TEMA DI REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ IRREGOLARITÀ NELLA TENUTA DELLE SCRITTURE CONTABILI Rilevanza ai fini penali (reati fallimentari) Le scritture contabili non possono essere utilizzate come mezzo di prova L irregolare tenuta della contabilità può, da sola, rilevare ai fini della responsabilità in capo agli amministratori? Reati fallimentari L irregolare tenuta della contabilità rileva, in special modo, in occasione delle procedure concorsuali. In tal caso, potrebbe essere avviato un procedimento penale per bancarotta documentale, semplice o fraudolenta. BANCAROTTA FRAUDOLENTA DOCUMENTALE Nel caso di cattiva tenuta delle scritture contabili, può parlarsi di bancarotta fraudolenta documentale solo nel caso in cui sia impossibile ricostruire il patrimonio (o sia possibile solo con abilità o diligenza eccezionali). Pertanto, nel caso in cui sia comunque possibile ricostruire la situazione patrimoniale con i documenti del fallito, non si può parlare di bancarotta documentale fraudolenta Articolo 216 Bancarotta fraudolenta E` punito con la reclusione da tre a dieci anni, se è dichiarato fallito, l'imprenditore, che: 1) ha distratto, occultato, dissimulato, distrutto o dissipato in tutto o in parte i suoi beni ovvero, allo scopo di recare pregiudizio ai creditori, ha esposto o riconosciuto passività inesistenti; 2) ha sottratto, distrutto o falsificato, in tutto o in parte, con lo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o di recare pregiudizi ai creditori, i libri o le altre scritture contabili o li ha tenuti in guisa da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari. 2

3 BANCAROTTA DOCUMENTALE SEMPLICE L omessa o la cattiva tenuta delle scritture contabili potrebbe rilevare anche ai fini del reato di bancarotta documentale semplice. Articolo 217 L.F. Bancarotta semplice E' punito con la reclusione da sei mesi a due anni, se è dichiarato fallito, l'imprenditore, che, fuori dai casi preveduti nell'articolo precedente:. 2. La stessa pena si applica al fallito che, durante i tre anni antecedenti alla dichiarazione di fallimento ovvero dall'inizio dell'impresa, se questa ha avuto una minore durata, non ha tenuto i libri e le altre scritture contabili prescritti dalla legge o li ha tenuti in maniera irregolare o incompleta. In questo caso non è richiesto, affinché si configuri il reato, che sia resa impossibile la ricostruzione del patrimonio, ed è pertanto sufficiente il mancato rispetto delle norme in tema di vidimazione e bollatura affinché si possa parlare di bancarotta documentale semplice. È inoltre da rilevare come la norma faccia riferimento all incompletezza delle scritture contabili, ragion per cui, ben potrebbe accadere che il reato sia ricondotto alla mancata rilevazione di singole operazioni. BANCAROTTA SEMPLICE FRAUDOLENTA Rilevano le mere irregolarità nella tenuta delle scritture contabili. È punibile a titolo di colpa. La contabilità deve risultare incomprensibile. È richiesta, in capo all imprenditore, la volontà di rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio (dolo). 3

4 ALTRE INOSSERVANZE DA PARTE DEL FALLITO È inoltre da rilevare che, nel caso in cui le scritture contabili non siano consegnate al curatore fallimentare entro 3 giorni decorrenti dalla data di notificazione della sentenza di fallimento, si rendono applicabili le disposizioni di cui all art. 220 L.F., il quale stabilisce quanto segue: E` punito con la reclusione da sei a diciotto mesi il fallito, il quale, fuori dei casi preveduti all'articolo 216, nell'elenco nominativo dei suoi creditori denuncia creditori inesistenti od omette di dichiarare l'esistenza di altri beni da comprendere nell'inventario, ovvero non osserva gli obblighi imposti dagli artt. 16, nn. 3 e 49.. L art. 16 L.F. (richiamato dal 220 LF) stabilisce che, con la sentenza che dichiara il fallimento, il tribunale ordina al fallito il deposito dei bilanci e delle scritture contabili e fiscali obbligatorie: appare immediatamente evidente come la norma appena richiamata assuma particolare rilievo nella fattispecie in oggetto. Profili fiscali In questa sede, particolare rilievo deve essere dato all art. 9 del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 471, che stabilisce quanto segue: 1. Chi non tiene o non conserva secondo le prescrizioni le scritture contabili, i documenti e i registri previsti dalle leggi in materia di imposte dirette e di imposta sul valore aggiunto ovvero i libri, i documenti e i registri, la tenuta e la conservazione dei quali è imposta da altre disposizioni della legge tributaria, è punito con la sanzione amministrativa da lire due milioni a lire quindici milioni. 2. La sanzione prevista nel comma 1 si applica a chi, nel corso degli accessi eseguiti ai fini dell'accertamento in materia di imposte dirette e di imposta sul valore aggiunto, rifiuta di esibire o dichiara di non possedere o comunque sottrae all'ispezione e alla verifica i documenti, i registri e le scritture indicati nel medesimo comma ovvero altri registri, documenti e scritture, ancorché non obbligatori, dei quali risulti con certezza l'esistenza. 3. La sanzione può essere ridotta fino alla metà del minimo qualora le irregolarità rilevate nei libri e nei registri o i documenti mancanti siano di scarsa rilevanza, sempreché non ne sia derivato ostacolo all'accertamento delle imposte dovute. Essa è irrogata in misura doppia se vengono accertate evasioni dei tributi diretti e dell imposta sul valore aggiunto complessivamente superiori, nell'esercizio, a lire cento milioni. 4

5 Anche per le sanzioni irrogabili in caso di irregolare tenuta della contabilità è possibile ricorrere al ravvedimento operoso, sempre che la regolarizzazione avvenga entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all'anno nel corso del quale è stata commessa la violazione. È inoltre necessario che non siano iniziati accessi, ispezioni o verifiche. LA RESPONSABILITÀ DEL PROFESSIONISTA In questo contesto, una pronuncia che può assumere sicuro rilievo, è l ordinanza n 365, del Cassazione civile, sez. Tributaria. Con l Ordinanza in oggetto viene infatti chiarito che: Erroneamente la CTR ha escluso la responsabilità della società (ai fini sanzionatori) in ordine alla irregolare tenuta delle scritture contabili, scaricandola sul consulente fiscale, che, tutt'al più, potrebbe essere un concorrente nell'illecito costituito dalla violazione di un obbligo che fa capo all'ente e per esso al legale rappresentante. Trattasi di obbligazioni di carattere pubblico/sanzionatorio che come tali non sono delegabili. Profili di responsabilità civile Gli amministratori possono essere chiamati a rispondere, nei confronti della società, per l irregolare tenuta delle scritture contabili? Può essere configurata una vera e propria responsabilità in capo agli stessi? Una risposta al quesito prospettato non è semplice, in quanto la giurisprudenza ha avuto orientamenti contrastanti nel corso del tempo. È infatti da rilevare come, in alcune sentenze, sia stato chiarito che le irregolarità contabili non sono, da sole, produttive di danno. La responsabilità dell amministratore si ritiene infatti connessa all esistenza di un vero e proprio pregiudizio economico in capo alla società. Si vedano a tal proposito le sentenze della Cassazione n. 3652/1997, n. 4415/1997, n. 2671/1977. Non sono tuttavia mancate anche sentenze di segno opposto. Con la sentenza n del 3 febbraio 2014, infatti, è stato chiarito che l amministratore potrebbe essere chiamato al risarcimento del danno nei confronti della società nel caso di irregolare tenuta delle scritture contabili per violazione dei doveri imposti dalla legge. E ciò anche nel caso in cui dimostri che, ad esempio, la tenuta della contabilità era affidata ad un professionista esterno o che era attribuita ad uno specifico membro del consiglio di amministrazione. 5

6 Più precisamente, con la sentenza in oggetto, si chiarisce che l amministratore risponde della irregolare tenuta della contabilità, salvo che lo stesso dimostri l assenza di pregiudizio. In altre parole, per salvarsi dalla responsabilità, l amministratore sarà tenuto a dare prova del fatto che, anche se la contabilità non è stata correttamente tenuta, non vi sono stati pregiudizi per la società. Può sicuramente parlarsi di responsabilità degli amministratori nel caso in cui la contabilità non è correttamente tenuta per celare l utilizzo del denaro e dei beni della società da parte dell amministratore stesso. In questo caso, però, rileva l utilizzo illecito del denaro e non l irregolare tenuta della contabilità. Stesso dicasi per tutti gli altri casi in cui ricorrono illeciti diversi dalla semplice irregolare tenuta delle scritture contabili. Quanto appena esposto assume particolare rilievo, soprattutto in considerazione della normativa fiscale prima richiamata. Si pensi, a tal proposito, al caso di un società che subisca un controllo da parte dell Agenzia delle Entrate, a seguito del quale la contabilità viene qualificata come inattendibile. In questi casi l Agenza delle Entrate potrà rideterminare i maggiori ricavi extra contabilmente. È possibile che, in conseguenza di quanto appena esposto, i soci possano rifarsi sugli amministratori? Ebbene, nel caso in cui i soci riuscissero a dimostrare che, a causa dell inosservanza dello specifico obbligo di legge, la società ha subito un danno dal punto di vista patrimoniale, ci sarebbero buone possibilità per i soci di ottenere un risarcimento da parte degli amministratori. - Riproduzione riservata - 6

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