COME CONCIMARE IL CARCIOFO IRRIGATO CON ACQUE SALMASTRE

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1 ANIA IERNA - GIUSEPPE SANOIEMMA - NUNZIO MORELLO SARA LOMBARDO - ROSARIO MAURO - GIOVANNI MAUROMICALE COME CONCIMARE IL CARCIOFO IRRIGAO CON ACQUE SALMASRE Estratto da: «L Informatore Agrario» - Verona, LXII (32), 2006

2 ESPERIENZA CON CONCIMI ORGANO-MINERALI NELLA PIANA DI GELA Come concimare il carciofo irrigato con acque salmastre L impiego di organo-minerali ha comportato un miglioramento sia della precocità di produzione che del ritmo di emissione dei capolini, soprattutto quando è stata utilizzata acqua con elevata conducibilità elettrica di A. Ierna, G. Santoiemma, N. Morello, S. Lombardo, R. Mauro, G. Mauromicale Negli ultimi decenni, in Sicilia, al pari di altre regioni meridionali, a causa delle crescenti richieste idriche per usi civili e industriali, si è andato sempre più diffondendo e consolidando, soprattutto lungo le aree costiere, l utilizzo per l irrigazione di acque sotterranee che, a causa sia del forte emungimento dei pozzi che, soprattutto durante i periodi più caldi, degli scarsi apporti meteorici, si arricchiscono di sali per infiltrazione di acqua marina (Szalbocs, 992; Cucci et al., 998). Queste acque sono frequentemente caratterizzate da alti valori di conducibilità elettrica (ECW) e concentrazione di sodio (Fierotti et al., 998). ra le aree in cui è più diffuso l utilizzo di acque salmastre in Sicilia sono da annoverare quelle che ricadono nelle piane di Gela (Caltanissetta), Acate (Ragusa) e Licata (Agrigento), dove la coltura del carciofo è molto estesa (oltre ha) e fornisce una plv di circa 00 milioni di euro, per cui rappresenta un pilastro portante del sistema economico e sociale. Il carciofo è classificato come una specie moderatamente tollerante alla salinità in termini di produzione dei capolini e tollerante in termini di sopravvivenza (Graifenberg et al., 993). La tolleranza sembra maggiore per la crescita vegetativa piuttosto che per la produzione di capolini Veduta panoramica del campo in cui sono state effettuate le prove Il carciofo è considerato una specie moderatamente tollerante alla salinità in termini di produzione di capolini (Francois, 995). Nell ambito di quest ultima, il carciofo è più tollerante con riguardo al numero di capolini che non al loro peso unitario (Bianchimano et al., 2005). In precedenti ricerche effettuate nelle piane di Acate e Gela è emersa una buona tolleranza delle cultivar studiate, sia in termini fisiologici che produttivi anche a livelli di conducibilità abbastanza elevati (fino a 9, ds/m), verosimilmente attribuibile a un efficiente meccanismo di aggiustamento osmotico nelle foglie più vecchie (Mauromicale et al., 996; Licandro et al., 2004). uttavia, in considerazione del fatto che in Sicilia l utilizzo di acque ad elevata conducibilità è abbastanza diffuso e presumibilmente aumenterà nel tempo, è auspicabile che la ricerca si impegni a sviluppare strategie e tecniche che possano attenuare gli effetti negativi che la salinità può comportare sia nel terreno che nella pianta. In quest ottica la possibilità offerta negli ultimi anni dai concimi organo-minerali sembra aprire

3 ECNICA Capolini/pianta (n.) Capolini/pianta (n.) gen. 5 feb. 28 feb. 5 mar. concime organo-minerale 6 appl. concime organo-minerale 3 appl. 3 mar. 5 apr. 30 apr. 5 mag. concime minerale 6 appl. concime minerale 3 appl. Il segmento verticale indica il valore della DMS per P 0,05. GRAFICO - Produzione in rapporto ai trattamenti di concimazione nella prova con acqua irrigua a più alta conducibilità elettrica (4,6 ds/m) 3 gen. 5 feb. 28 feb. 5 mar. concime organo-minerale 6 appl. concime organo-minerale 3 appl. 3 mar. 5 apr. 30 apr. 5 mag. concime minerale 6 appl. concime minerale 3 appl. Il segmento verticale indica il valore della DMS per P 0,05. GRAFICO 2 - Produzione in rapporto ai trattamenti di concimazione nella prova con acqua irrigua a più bassa conducibilità elettrica (,6 ds/m) Le maggiori differenze produttive tra la concimazione minerale e organo-minerale sono state registrate il 30 aprile per poi attenuarsi a fine stagione. Il positivo effetto della concimazione organo-minerale si è avuto soprattutto durante la prima fase del ciclo con incrementi compresi tra il 58 e il 75%. ABELLA - Caratteristiche delle acque utilizzate per l irrigazione delle due carciofaie oggetto della ricerca Parametri Acqua irrigua (prova ) Acqua irrigua (prova 2) Reazione (ph) 6,7 6,2 Conducibilità elettrica 4,6,6 ECW (ds/m a 25 C) Sali solubili totali (DS) (g/l) 2,9,0 Calcio (Ca ++ ) (mg/l) 87 8 Magnesio (Mg ++ ) (mg/l) 20 5 Sodio (Na + ) (mg/l) Potassio (K + ) (mg/l) 0 0 Carbonati (CO 3 ) (mg/l) 0 0 Bicarbonati (HCO 3 ) (mg/l) 543,0 65 Solfati (SO 4 ) (mg/l) 820,0 340 Cloruri (Cl ) (mg/l) 950,0 297 Azoto nitrico (NO 3 ) 53,0 8,3 SAR,4 5, nuove prospettive. Essi, infatti, consentono l apporto equilibrato e regolare nel tempo degli elementi nutritivi e riescono a veicolarne, rispetto a quelli minerali, una maggiore percentuale nella pianta. I concimi organo-minerali, inoltre, contribuiscono a mantenere nel terreno il contenuto di sostanza organica alla quale si attribuisce anche la capacità di contenere gli effetti negativi dell elevata presenza di sali nel terreno. Poiché, come detto in precedenza, l uso di acque a elevata conducibilità si va diffondendo sempre più nelle aree interessate alla coltura del carciofo, si è voluto valutare, in una ricerca condotta nella piana di Gela, la possibilità di contenere gli effetti negativi della salinità attraverso l utilizzo di alcuni concimi organo-minerali. Risultati L impiego di concimi organo-minerali si è rivelato utile sia ai fini del miglioramento della precocità di produzione che dell incremento del ritmo di emissione dei capolini durante la stagione produttiva (grafici e 2). L efficacia dei concimi organo-minerali è apparsa, tuttavia, più manifesta nella prova che prevedeva l utilizzo di acque a elevata conducibilità elettrica (grafico ) che non in quella a più bassa salinità (grafico 2). ABELLA 2 - ipo di concime e modalità di applicazione Modalità di applicazione ipo di concime applicazioni impianto copertura in copertura (n.) Minerale solido solido 3 Minerale solido liquido 6 Organo-minerale solido solido 3 Organo-minerale solido liquido 6 L impiego di concimi organominerali abbinato alla fertirrigazione permette di limitare gli effetti negativi della salinità delle acque Nella prima prova (acqua irrigua con conducibilità ECW 4,6 ds/m), l utilizzo dei concimi organo-minerali, in luogo di quelli minerali, ha anticipato di 5 giorni la raccolta dei capolini e incrementato significativamente il numero di capolini/ pianta raccolti durante tutto l arco della stagione produttiva. A circa mese dall inizio della raccolta (28 febbraio), infatti, le piante concimate con concime organo-minerale avevano fornito una produzione di,5 capolini/pianta contro 0,5 di quelle concimate con minerale. Le differenze produttive tra i due tipi di concime sono risultate ancora piuttosto evidenti a fine marzo (4,5 capolini/pianta prodotti nelle parcelle concimate con organominerale contro 3 capolini/pianta prodotti in quelle che prevedevano l impiego di concime minerale), hanno raggiunto lo scarto maggiore al 30 aprile, per poi attenuarsi soltanto alla fine della stagione produttiva (5 maggio) (grafico ). ra le due modalità di somministrazione del concime (3 o 6 applicazioni) sia nell ambito di quelli organo-minerali che di quelli minerali, le differenze produttive solo poche volte hanno raggiunto la significatività statistica, anche se, relativamente ai primi 45 giorni della stagione produttiva, la somministrazione del concime frazionato in 6 interventi ha mostrato una maggiore efficacia rispetto 72 L Informatore Agrario 32/2006

4 Quattro strategie di fertilizzazione in prova La ricerca realizzata nell annata nella Piana di Gela (Caltanissetta) è stata articolata in due prove: una impiegando acqua di irrigazione con bassa conducibilità elettrica (,6 ds/m) e l altra utilizzando acqua irrigua caratterizzata da più elevati valori di conducibilità (4,6 ds/m) (tabella ). In entrambe le prove il terreno (Fierotti, 988) era a tessitura argilloso-limosa con caratteristiche pressoché uguali. In ciascuna prova utilizzando un unico livello di concimazione (222, 62, 54 kg/ha, rispettivamente di N, P 2 O 5 e K 2 O) sono stati posti allo studio 4 trattamenti di fertilizzazione, realizzati impiegando concimi organo-minerali o minerali secondo lo schema riportato nella tabella 2. Le dosi di unità fertilizzanti sono state scelte sulla base delle esigenze della pianta e corrispondono in linea di massima a quelle consigliate nel disciplinare di produzione del carciofo nell area di Gela (Foti e Mauromicale, 2000). Sono stati distribuiti all impianto il 00% di P 2 O 5 e K 2 O e il 20% di N; in copertura l 80% di N in 3 applicazioni (concimi solidi) o 6 applicazioni (concimi liquidi). Per la concimazione minerale sono stati utilizzati all impianto urea, perfosfato minerale (9%) e solfato di potassio (5%) e in copertura nitrato ammonico in 3 applicazioni e nitro 34 in 6 applicazioni. Per la concimazione organo-minerale sono stati utilizzati all impianto Precoce MBS (9,5 3,5 3); in copertura Azotop (8,5-0-0) (solido) in 3 applicazioni o Newferstim (8 0 0) (liquido) in 6 applicazioni. I concimi minerali e organo-minerali allo stato solido sono stati distribuiti in 3 applicazioni manualmente sul solco, mentre quelli in forma liquida in 6 applicazioni mediante fertirrigazione. È stato utilizzato un clone di Violetto di Provenza, varietà caratterizzata da precocità elevata, e soprattutto buone caratteristiche organolettiche dei capolini (Mauromicale, 987, Mauromicale et al., 2004). Il trapianto è stato effettuato in epoca tardiva (prima metà di settembre) come in uso nella zona allorquando si impiegano acque con elevata conducibilità, per attenuarne gli effetti negativi. Sono stati utilizzati ovoli pregermogliati posti a,4 m su file distanti 0,7 m (investimento unitario pari a pianta/m 2 ). È stato adottato in ciascuna prova un disegno sperimentale a blocchi randomizzati con 4 ripetizioni. Le operazioni colturali sono state eseguite in sintonia con le esigenze della coltura e con quanto in uso nella zona. RILIEVI EFFEUAI. Sono stati effettuati rilievi meteorici (temperature e umidità relativa dell aria e precipitazioni); fenologici (data di differenziazione del capolino principale, data di raccolta del capolino principale e di quelli di ordine successivo); produttivi, con il conteggio dei capolini raccolti per pianta (i capolini sono stati raccolti in corrispondenza dello loro maturazione commerciale, stadio «D») (Foury, 967); qualitativi (peso unitario e diametri longitudinale e trasversale). Sono stati calcolati il decorso della produzione, inteso come produzione cumulata dei capolini nelle successive raccolte e il rapporto fra diametro longitudinale e trasversale quale indice rappresentativo della loro forma. I dati sono stati sottoposti all analisi della varianza (ANOVA) e le medie confrontate con la DMS. L andamento meteorico durante lo svolgimento della prova non si è discostato molto da quello ordinario e ha permesso un regolare sviluppo della coltura. a quella che prevedeva 3 applicazioni. L efficacia produttiva della concimazione organo-minerale, seppure in misura meno marcata, si è manifestata anche nella prova che prevedeva l utilizzo di acque irrigue a più bassa conducibilità elettrica (,6 ds/m) (grafico 2). L efficacia dei concimi organo-minerali in luogo di quelli minerali si è rivelata chiara e apprezzabile soprattutto nella prima fase Violetto di Provenza della stagione produttiva (fino al 28 febbraio), dove ha determinato incrementi produttivi compresi tra il 58 e il 75%. ra le modalità di somministrazione del concime, quella frazionata in 6 interventi è risultata più efficace allorquando è stato utilizzato il concime organo-minerale, mentre quella frazionata in 3 interventi si è rivelata migliore con il concime minerale (grafico 2). Le principali caratteristiche dei capolini (peso unitario, forma) non sono risultate influenzate, nelle due prove, né dal tipo di concime utilizzato né dalla modalità di applicazione (dati non riportati). Conclusioni I risultati, seppure limitati a una sola annata, hanno messo in evidenza come l utilizzazione di concimi organo-minerali abbia comportato un miglioramento sia della precocità di produzione che del ritmo di emissione dei capolini durante larga parte della stagione produttiva. La loro efficacia è risultata maggiore allorquando è stata utilizzata acqua con elevata conducibilità elettrica. La somministrazione frazionata in 6 interventi (a mezzo fertirrigazione) piuttosto che in 3 è risultata più efficace, sia utilizzando i concimi minerali che, ancor più, quelli organo-minerali. Questo potrebbe avere un importante ricaduta pratica sia per una migliore razionalizzazione della concimazione che per un risparmio di manodopera, atteso che è possibile abbinare la fertilizzazione alla microirrigazione che si va sempre più affermando nella moderna cinaricoltura. Anita Ierna Isafom - Cnr Sezione colture erbacee strategiche Catania A.Ierna@isafom.cnr.it Giuseppe Santoiemma Nunzio Morello Regione Siciliana Sezione operativa per l assistenza tecnica - Gela (Caltanissetta) Sara Lombardo Rosario Mauro Giovanni Mauromicale Dacpa - Sezione di scienze agronomiche Università di Catania La bibliografia sarà consultabile all indirizzo: 32/2006 L Informatore Agrario 73

5 BIBLIOGRAFIA Bianchimano V., Bianco V.V., Cantore V., Boari F. (2005) - Response of artichoke to salinity. Acta Horticulturae, 68: Cucci G., Flagella Z., De Caro A. (998) - Evoluzione dei terreni salinizzati con acqua di irrigazione. Proceedings Convegno Nazionale Nazionale GRU.S.I., Irrigazione e Ricerca: Progressi nell uso della risorsa acqua. Valenzano, Bari: Fierotti G. (988) - Carta dei suoli della Sicilia. Istituto di Agronomia, Università di Palermo e Regione Sicilia, Assessorato erritorio e Ambiente, Palermo. Fierotti G., Lombardo V., Dazzi C. (998) - Ricerche sulla qualità delle acque per uso irriguo in Sicilia. Proceedings Convegno nazionale GRU.S.I., Irrigazione e Ricerca: Progressi nell uso della risorsa acqua. Valenzano, Bari: Foti S., Mauromicale G. (2000) - Disciplinare di produzione del carciofo nella piana di Gela e Niscemi. Foury C. (967) - Etude de la biologie florale de l artichaut (Cynara scolymus L.). Application à la sélection. ere partie. Donné sur la biologie florale. Annales d Amélioration des Plantes, 7: Francois L.E. (995) - Salinity effects on bud yield and vegetative growth of artichoke (Cynara scolymus L.). HortScience, 30: Graifenberg A., Lipucci di Paola M., Giustiniani L., emperini O. (993) - Yield and growth of globe artichoke under saline-sodic conditions. HortScience, 28: Licandro P., Hsiao.C., Mauromicale G. (2004) - Physiological response of globe artichoke plant to salinity. Acta Horticulturae, 660: Mauromicale G. (987) - Panorama varietale del carciofo e sua possibile evoluzione. L Informatore Agrario, 4: Mauromicale G., Ierna A., Lanteri S., Licandro P., Longo A.M.G., Santoiemma G., Morello N. (2004) - Panorama varietale del carciofo in Sicilia. L Informatore Agrario, 52: 5-8. Mauromicale G., Ierna A., Donzella G., Assenza M. (996) - Influenza dell epoca di trapianto e dell acido gibberellico sulla produzione del carciofo propagato per seme e irrigato con acqua salmastra. Sementi Elette, 42: Szalbocs I. (992) - Salinization and desertification. Acta Agronomica Hungarica, 4: /2006 L Informatore Agrario

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