Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale dell epatocarcinoma INDICE
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- Valeria Mura
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1 Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale Stesura Verifica/Approvazione Emissione Direzione Sanitaria di Presidio AO S.Croce e Carle Direzione Sanitaria d Azienda AO Dott. Luigi Fenoglio (ff) Dr. Alessandro Garibaldi S.Croce e Carle Dr.ssa Paola Malvasio Direzione Sanitaria (ASL CN1) Dr. Mirco Grillo Direzione Sanitaria (ASL CN2) Dr.ssa Maria Cristina Frigeri Direzione Sanitaria d Azienda ASL CN1 Dr.ssa Gloria Chiozza Direzione Sanitaria d Azienda ASL CN2 Dr. Giovanni Messori Ioli INDICE Pagina/ Paragrafo Titolo Pagina 1 TITOLO E DESCRIZIONE SINTETICA Parole chiave Terminologia, definizioni e abbreviazioni Codice di diagnosi Codice di procedura 3 2 STATO DI REVISIONE 4 3 AGGIORNAMENTO 4 4 OBIETTIVI 4 5 AMBITO DI APPLICAZIONE 5 6 CRITERI DI SCELTA Criteri di inclusione Criteri di esclusione 5 7 DESCRIZIONE DELLE FASI E DELLE ATTIVITA Risorse disponibili Centro di accoglienza e servizi (CAS) Gruppo interdisciplinare di cure (GIC) ATTIVITÀ Fase diagnostica (sospetto di neoplasia) Definizione del piano di trattamento e fase terapeutica (neoplasia accertata) Fase assistenziale Cure palliative Follow-up DIAGRAMMA DI FLUSSO epatocarcinoma diagnosi epatocarcinoma terapia 12 8 DEFINIZIONE DI CRITERI, INDICATORI E STANDARD Modalità di rilevazione 13 9 BIBLIOGRAFIA ELENCO DI DISTRIBUZIONE 13 Pagina 1 di 13
2 Gruppo di Lavoro per l elaborazione del PDTA (I componenti del Gruppo di Lavoro sono stati identificati e autorizzati dal Direttore/Responsabile della struttura di appartenenza) Struttura Qualifica Nome/Cognome Firma AO Chirurgo Giorgio Giraudo CN1 Chirurgo Franco Bertolino CN1 Chirurgo Fabrizio Perotto CN2 Chirurgo Vincenzo Scuderi CN2 Chirurgo Luigi Esercizio AO Radioterapista Elvio Grazioso Russi AO Radiologo interventista Maurizio Grosso AO Medico nucleare Alberto Biggi AO Internista Luigi Fenoglio AO Epatologo - gastroenterologo Alberto Mattalia CN1 Epatologo - gastroenterologo Corrado Genovesi CN2 Epatologo - gastroenterologo Sabina Martini CN2 Epatologo - gastroenterologo Sandro Boscarino CN2 Epatologo - gastroenterologo Riccardo Vanni AO Oncologo Cristina Granetto CN1 Oncologo Paolo Bruna CN1 Oncologo Pietro La Ciura CN2 Oncologo Paolo Allione AO Infermiere Michela Rovera CN 1 Infermiere Attilio Marengo CN 2 Infermiere Mara Lavagna Pagina 2 di 13
3 1. TITOLO PDTA INTERAZIENDALE_ 006: PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE DELL EPATOCARCINOMA 1.1 Parole chiave PDTA; epatocarcinoma; tumore del fegato; tumore; paziente; percorso; fegato; rete oncologica. 1.2 Terminologia, definizioni e abbreviazioni Termine, Abbreviazione CAS CEUS CPRC DH GIC HCC MDC MMG PDTA RMN SC TC Definizione Centro Accoglienza e Servizi Ecografia epatica con mezzo di contrasto Centro Programmazione Ricoveri Chirurgici Day Hospital Gruppo Interdisciplinare di Cura Epatocarcinoma Mezzo di contrasto Medico di Medicina Generale Percorso diagnostico terapeutico assistenziale Risonanza Magnetica Nucleare Struttura complessa Tomografia Computerizzata 1.3 Codice di diagnosi Codice Diagnosi 155 Neoplasia del fegato 1.4 Codice di procedura Codice Procedura 50.0 Epatotomia 50.1 Procedure diagnostiche sul fegato 50.2 Asportazione o demolizione locale di tessuti o lesioni del fegato 50.3 Lobectomia del fegato 50.4 Epatectomia totale Pagina 3 di 13
4 88.01 Tomografia assiale computerizzata (TAC) dell'addome Iniezione o infusione di sostanze chemioterapiche per tumore ecografia addome Risonanza magnetica nucleare (RMN) di altre sedi non specificate 2. STATO DI REVISIONE Indice di revisione Es 00 Pagine modificate STATO DI REVISIONE Descrizione delle modifiche Trattasi di prima stesura 3. AGGIORNAMENTO I percorsi prevedono un aggiornamento annuale ed una eventuale ridefinizione sulla base delle indicazioni della Rete Oncologica o di significative variazioni in ambito diagnostico o terapeutico in caso di diffusione di nuove linee guida nazionali o internazionali. Per l aggiornamento del PDTA far pervenire eventuali proposte di modifica al Coordinatore del GdL/GIC. 4. OBIETTIVI Gli obiettivi del PDTA sono i seguenti: - Formalizzare in un documento il percorso diagnostico-clinico-assistenziale per la gestione del/la paziente con epatocarcinoma al fine di assicurare una continuità assistenziale, efficiente ed efficace, in coerenza con le linee guida regionali, nazionali e internazionali basate sulle prove di evidenza e in sintonia con le più recenti acquisizioni della ricerca scientifica. - Ottimizzare le reti di servizi esistenti e condividere gli standard professionali e organizzativi favorendo la tempestività nella diagnosi, nella terapia e nell accesso al supporto psico-sociale. - Migliorare l approccio al/la paziente sotto l aspetto comunicativo per garantire un flusso omogeneo di informazioni mettendo i bisogni del/la paziente al centro dell attenzione. - Ottimizzare e monitorare i livelli di qualità delle cure prestate, attraverso l identificazione di indicatori di processo e di esito nonché la messa a punto di un sistema di raccolta e analisi dei dati. Pagina 4 di 13
5 - Programmare ed espletare iniziative di aggiornamento scientifico, clinico ed assistenziale relativamente alla tematica della patologia oncologica in ambito ematologico rivolte alle diverse figure professionali operanti nei servizi coinvolti nel processo 5. AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente PDTA si applica a tutti i pazienti con sospetto clinico o diagnosi certa di epatocarcinoma (facendo riferimento alla DGR del 31 Marzo 2015, n ), dal momento dell ingresso in ASL CN1, ASL CN2 o AO S. Croce e Carle, fino alla fase di follow-up post-trattamento compresi eventuali percorsi di cure palliative e di fine vita. 6. CRITERI DI SCELTA Nel 2015, in Italia, il 3% di tutti i nuovi casi di tumore è composto da carcinomi epatocellulari, con un rapporto di circa 2:1 tra maschi e femmine. L andamento nel tempo dell incidenza del carcinoma epatocellulare appare in riduzione significativa tra gli uomini dalla metà degli anni 90, al netto dell effetto causato dall invecchiamento progressivo della popolazione. In Italia attualmente risiedono circa 27 mila persone con pregressa diagnosi di carcinoma epatico, l 1% di tutti i pazienti con tumore. Nel 2012 in Italia si sono verificati decessi per tumore del fegato. Rientra tra le prime 5 cause di morte per tumore solo nei maschi (7%), tra i quali risulta al terzo posto (8%) nella fascia di età anni. 6.1 Criteri di inclusione Pazienti con sospetta neoplasia o diagnosi certa di epatocarcinoma (come da DGR del 31 Marzo 2015, n ) 6.2 Criteri di esclusione Non rientrano nel percorso i pazienti che non presentano le caratteristiche descritte nei criteri di inclusione. 7 DESCRIZIONE DELLE FASI ED ATTIVITÀ 7.1 Risorse disponibili 1. Centro Accoglienza e Servizi (CAS) 2. Gruppo Interdisciplinare di Cure (GIC) 3. Radiodiagnostica 4. Medicina di Laboratorio 5. Anatomia patologica 6. Gastroenterologia 7. Medicina Interna 8. Chirurgia Generale 9. Oncologia 10. Cure Palliative Pagina 5 di 13
6 7.1.1 Centro Accoglienza e Servizi (CAS) I Centri Accoglienza e Servizi dell AO S. Croce e Carle, ASL CN1 e ASL CN2 offrono al paziente con elevato sospetto o diagnosi certa di neoplasia di pancreas e vie biliari un servizio di accoglienza e informazione relativa al suo percorso diagnostico e terapeutico, ai servizi erogati presso le tre aziende e i relativi tempi di attesa. Il paziente giunge al CAS inviata dal Medico di Medicina Generale, dagli ambulatori specialistici ospedalieri oppure dal Pronto Soccorso o DEA. Nel caso di paziente ricoverato con forte sospetto di epatocarcinoma, tale paziente può essere segnalato al CAS Gruppo interdisciplinare di cure (GIC) Il GIC tumori del fegato è un team formato da specialisti (Oncologo, Chirurgo esperto in chirurgia epatica, Gastroenterologo - endoscopista, Radioterapista, Radiologo, Laboratorista, Anatomo-Patologo, Algologo, infermieri) per la diagnosi ed il trattamento degli epatocarcinomi, che periodicamente si riunisce per la discussione dei casi clinici. Attualmente il GIC per gli epatocarcinomi è il GIC dell AO S. Croce e Carle (ospedale Hub per queste patologie), il coordinatore è il dott. Luigi Fenoglio. Nel caso in cui il paziente con epatocarcinoma provenga dall ASL CN2, al GIC dei tumori del fegato partecipa anche un chirurgo con esperienza in chirurgia epatica della ASL CN2. Il GIC si incontra con periodicità bimensile presso la SC di Radioterapia dell AO S. Croce e Carle. 7.2 Attività Fase diagnostica (sospetto di neoplasia) Nella fase diagnostica il paziente giunge all attenzione del MMG o del DEA con sintomatologia sospetta per epatocarcinoma, oppure è sorvegliato con ecografie periodiche in quanto paziente con cirrosi epatica. Il paziente esegue una ecografia addome completo e una serie di esami ematochimici. Se l ecografia addome completo conferma il sospetto di epatocarcinoma, il paziente esegue esami specifici in base alla condizione clinica di partenza: Se il paziente è cirrotico e il nodulo è maggiore o uguale a 1cm, o in caso di nodulo di qualsiasi dimensione sospetto per lesione solida del fegato in paziente non cirrotico, il paziente esegue una TC addome completo + TC torace con mezzo di contrasto presso la SC di Radiodiagnostica dell AO, la SC Radiodiagnostica dell ASL CN1 (nelle sedi di Mondovì, Ceva, Savigliano, Saluzzo e Fossano) o presso la SOC Radiodiagnostica dell ASL CN2 nelle sedi di Alba o Bra. Se anche la TC addome completo + TC torace confermano il sospetto di epatocarcinoma, il paziente viene inviato a visita CAS. In caso di paziente asintomatico o paucisintomatico che non necessita di ricovero, si effettua la prima visita presso il CAS delle ASL CN1, ASL CN2 o AO S. Croce e Carle. La visita è prenotata dal paziente tramite la segreteria CAS munito di impegnativa /ricetta dematerializzata del curante o impegnativa /ricetta dematerializzata di altro specialista. Nel caso in cui la paziente acceda dal Pronto Soccorso si prevede la segnalazione telefonica al CAS. In caso di paziente con neoplasia fortemente sospetta o accertata che necessiti di ricovero, si procede all effettuazione una segnalazione al CAS. Discorso analogo vale per le pazienti ricoverate per altre condizioni cliniche con sospetto di epatocarcinoma, in cui la struttura di degenza provvede ad avvisare il CAS. Il medico che effettua la visita CAS può richiedere una RM dinamica con mdc epatospecifico a completamento dell iter diagnostico, se l aspetto contrastografico non è tipico per HCC. La RM può essere Pagina 6 di 13
7 effettuata presso la SC di Radiodiagnostica dell AO, la SC Radiodiagnostica dell ASL CN1 (sede di Savigliano) o presso la SOC Radiodiagnostica dell ASL CN2 nella sede di Alba. Il medico che effettua visita CAS attesta inoltre il diritto del paziente all esenzione 048, e ne fa richiesta attraverso la compilazione di apposito modulo aziendale che verrà inoltrato al personale infermieristico e/o amministrativo del CAS per quanto riguarda le ASL CN1 e ASL CN2 e al distretto di residenza del paziente per quanto riguarda l AO S. Croce e Carle. Il personale amministrativo del CAS inserisce il paziente in un registro degli accessi CAS (cartaceo o su sistema informatico) contenente almeno l anagrafica del paziente, la data di accesso e la data di visita CAS. Il personale infermieristico del CAS prende in carico il paziente con forte sospetto di neoplasia somministrando la scheda sintetica di valutazione, indirizzata ad esaminare l area biologico-sanitaria, l area psicologica e l area sociale; compila inoltre la scheda G8 in caso di pazienti anziani e la scheda di fragilità familiare. Tramite il counseling infermieristico quindi l infermiere del CAS centrale individua le fragilità sociali (segnalazione all'assistente Sociale), presenza o meno di dolore (prenotazione visita algologica), calo ponderale (prenotazione visita dietologica), fragilità psicologica (segnalazione al servizio di Psicologia; infine, se lo score della scheda G8 è < di 14 e il paziente ha almeno 80 anni, viene prenotata visita geriatrica. Nel caso che i dati clinici e di imaging in possesso del medico che effettua la visita CAS (o una rivalutazione CAS in seguito all esecuzione della RMN) consentano di definire una strategia terapeutica, alla visita (o rivalutazione) CAS fa seguito l attivazione del GIC dei tumori del fegato presso l AO S. Croce e Carle di Cuneo. L attivazione del GIC avviene da parte del personale medico e infermieristico CAS dell AO S. Croce e Carle di Cuneo. Nello specifico, il personale infermieristico si occupa della raccolta della documentazione clinica del paziente necessaria per la discussione. Nel caso il paziente sia stato preso in carico da CAS di ASL CN1 o ASL CN2, l attivazione del GIC avviene tramite passaggio delle informazioni (in formato cartaceo) del paziente dal CAS della CN1 o CN2 al CAS dell AO S. Croce e Carle, che si occupa poi di attivare il GIC. Nel caso invece che i dati in possesso del medico che effettua visita CAS non consentano di definire una strategia terapeutica, viene richiesta dal medico che effettua la rivalutazione CAS una biopsia epatica eco o TC guidata. Tale biopsia viene effettuata presso la SC radiodiagnostica dell AO S. Croce e Carle o presso l SOC di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell ospedale di Bra (ASL CN2). Se il paziente non ha eseguito EGDS durante l ultimo anno, viene richiesta una EGDS per valutare la presenza di varici esofagee. Nel caso durante la visita CAS emerga la possibilità che vi sia estensione extraepatica della malattia, viene richiesta una scintigrafia ossea total body, eseguita presso la SC Medicina Nucleare dell AO S. Croce e Carle. A seguito del risultato di questi esami, il caso in esame viene presentato al GIC Definizione del piano di trattamento e fase terapeutica (neoplasia accertata) Il paziente che ha terminato la fase diagnostica viene sottoposto alla valutazione del GIC dei tumori del fegato. La presentazione dei casi al GIC avviene tramite il CAS dell AO S. Croce e Carle al termine del percorso di diagnosi e stadiazione. Durante la discussione GIC ha luogo la discussione collegiale del caso clinico con revisione della documentazione clinica e radiologica, e la prenotazione di esami e/o procedure diagnostiche che vengono proposte in sede di valutazione collegiale. La refertazione della discussione GIC prevede la redazione di un referto (in cui sia descritto il percorso terapeutico proposto) e la compilazione di Pagina 7 di 13
8 una cartella informatizzata (con software Opera). Il caso è presentato al GIC dal medico Specialista che ha di fatto eseguito la visita CAS oppure dallo Specialista che ha in follow-up il paziente (se recidiva di malattia), insieme a tutti gli esami di diagnosi e stadiazione effettuati. In seguito alla discussione collegiale GIC viene deciso l iter terapeutico del paziente. Se le condizioni generali, il Performance Status, le comorbidità e l età sono compatibili con trattamenti oncologici attivi, segue una fase terapeutica radicale o palliativa. In caso contrario il paziente viene indirizzato alla gestione delle Cure Palliative per il controllo dei sintomi. In sede di discussione GIC viene individuato il case manager che si farà carico di comunicare l esito al paziente. Il paziente viene successivamente contattato dal case manager e Il paziente viene successivamente contattato dal case manager e gli viene dato un appuntamento in cui vengono consegnate le impegnative/ricette dematerializzate per eventuali visite oncologiche e/o radioterapiche per l avvio dei trattamenti stabiliti dal GIC. Se è necessario un intervento chirurgico il paziente viene convocato per la visita chirurgica durante la quale, in caso di accettazione del programma da parte del paziente, verrà compilata la proposta di ricovero. Lo stesso case-manager, in collaborazione con il CAS, si occupa di richiedere eventuali terapie supplementari secondo le indicazioni del GIC. In base alla patologia individuata in sede di diagnosi e stadiazione, vengono individuate diverse strategie terapeutiche: Trattamento Chirurgico I pazienti che dopo discussione GIC sono considerati eleggibili per la resezione chirurgica (pazienti cirrotici in assenza di ipertensione portale ed assenza di metastasi a distanza e sufficiente funzionalità epatica residua, e pazienti non cirrotici) sono indirizzati verso la SC Chirurgia Generale dell AO S. Croce e Carle (ospedale Hub per queste patologie) o la SC Chirurgia Generale della ASL CN2. Per i pazienti destinati ad un percorso chirurgico, ma non ancora valutati dal chirurgo, si programma una visita specialistica presso l ambulatorio di competenza. Al termine della visita GIC e del colloquio con il paziente il chirurgo generale compila la proposta di ricovero che viene trasmessa agli uffici preposti. Il paziente indirizzato a chirurgia viene seguito dalla Chirurgia Generale per essere sottoposto agli esami pre-operatori e alla valutazione anestesiologica. Durante la fase pre-operatoria, il chirurgo compila la cartella clinica ed acquisisce il consenso informato all atto chirurgico ed alla trasfusione di derivati ematici. Il personale degli uffici preposti, in collaborazione con il chirurgo stabilisce la data del ricovero e la comunica al paziente fornendo indicazioni sulla preparazione all intervento. Dopo l intervento chirurgico, una volta pervenuto l esame istologico, il caso viene nuovamente presentato in sede di GIC e indirizzato allo specialista Trattamento Ablativo percutaneo, chemioembolizzazione e radioembolizzazione. Se i pazienti presentano un HCC in stadio precoce e non sono candidabili a resezione chirurgica o a trapianto (o in casi selezionati in attesa di trapianto), o in caso di recidiva se non altrimenti trattabile, il paziente può essere indirizzato ad un trattamento ablativo percutaneo, alla chemioembolizzazione o alla radioembolizzazione. Tutti questi trattamenti vengono eseguiti presso la SC di Radiodiagnostica del AO S. Croce e Carle di Cuneo. Tali trattamenti possono richiedere un eventuale ricovero nelle SC di Medicina Interna, Gastroenterologia o Oncologia dell AO S. Croce e Carle di Cuneo Trattamento Medico In seguito alla discussione GIC, nel caso che il paziente presenti un HCC con riserva di funzionalità epatica conservata in stadio avanzato (o precoce) in cui le terapie standard abbiano fallito o che non siano eleggibili Pagina 8 di 13
9 a trattamenti loco regionali, o in caso di recidiva se non altrimenti trattabile, il paziente può essere indirizzato verso trattamento con Sorafenib. Il trattamento viene effettuato dalla SC di Oncologia e può essere eseguito presso gli Ambulatori di oncologia dell AO sia presso le ASL CN1 e CN2. A seguito di questi percorsi terapeutici, viene effettuata una rivalutazione del paziente. Se non vi è progressione della malattia, si invia il paziente a follow-up (vedere punto 7.2.6). In caso contrario, si invia il paziente a cure palliative Trapianto di fegato Tutti i pazienti con criteri di Milano rispettati vengono messi in lista d attesa per trapianto di fegato, che viene eventualmente eseguito presso l AO Città della Salute e della Scienza di Torino, centro di riferimento regionale per questa procedura Fase assistenziale La fase assistenziale, attivata dal case-manager che ha preso in carico il soggetto dopo discussione del caso in sede GIC, comprende tutte le procedure che sono messe in atto per la gestione dei sintomi correlati alla presenza della neoplasia. Tali procedure possono rendersi necessarie successivamente all ingresso del paziente nel percorso e quindi alla valutazione CAS iniziale e comprendono: - Trattamento della malnutrizione o i disturbi dell alimentazione che si verificano nel corso della malattia in relazione alla diffusione della malattia e/o dei trattamenti oncologici: su richiesta specifica, il team di nutrizionisti e dietologi segue periodicamente il paziente (in regime ambulatoriale, o di degenza) al fine di garantire un corretto apporto calorico mediante integratori alimentari per os o sostanze nutrizionali concentrate per via parenterale o enterale - Necessità di elaborazione della malattia da parte del paziente e dei familiari: gli psicologi dedicati all Oncologia sono disponibili a supportare i pazienti ed i familiari durante il percorso della malattia. Necessaria la richiesta esplicita da parte dell interessato. - Terapia Antalgica: nel caso di paziente con dolore cronico non controllato, già in terapia con oppioidi. Il paziente può fare riferimento al Centro di Algologia dell AO S. Croce e Carle (dal Lunedì al Venerdì dalle ore alle ore 20.00). Per i pazienti ambulatoriali, l accesso alla prima visita avviene previa prenotazione CUP con impegnativa /ricetta dematerializzata del Medico Curante. Per i pazienti in regime di day-hospital o di ricovero ospedaliero, la valutazione dal Centro di Algologia fa seguito alla richiesta di consulenza al centro stesso. Nell ASL CN1 il paziente può fare riferimento all Ambulatorio di Terapia Antalgica, con sede a Savigliano (SC Anestesia e Rianimazione), e all ambulatorio di terapia antalgica con sede a Mondovì (SC Anestesia e Rianimazione). La prenotazione avviene tramite CUP con impegnativa /ricetta dematerializzata del medico curante o dello specialista che ha in carico il paziente o per contatto diretto con gli specialisti che svolgono l ambulatorio in caso d urgenza. Nell ASL CN2 il paziente può fare riferimento ai servizi di Terapia Antalgica (SOC Anestesia e Rianimazione), disponibili presso i presidi ospedalieri di Alba e Bra, con servizi ambulatoriali, di day-hospital o come consulenza per il paziente ricoverato. La prenotazione della prima visita avviene tramite CUP con impegnativa /ricetta dematerializzata del medico curante o dello specialista che ha in carico il paziente. - Riabilitazione fisica e funzionale: pazienti affetti da epatocarcinoma possono richiedere, specie dopo la chirurgia, trattamenti riabilitativi e fisioterapici. È importante una valutazione fisica, funzionale e cognitiva, al fine di garantire, ove possibile, il massimo recupero al paziente Cure palliative Pagina 9 di 13
10 - Trattamento sintomatico (Cure Palliative) per i pazienti considerati non suscettibili di trattamenti ad intento radicale alla consultazione del GIC, dopo valutazione degli indicatori prognostici di sopravvivenza. Si riconosce il seguente percorso: Paziente con attesa di vita presunta maggiore di 6 mesi (con o senza trattamenti causali): percorso ambulatoriale per la valutazione dei sintomi e della complessità assistenziale per la famiglia (momento del decision making ). L accesso agli Ambulatori di Cure Palliative della ASL CN1 può essere tramite segreteria, telefono 0171/ da lunedì al venerdì ore 8-16, o con consulenza ospedaliera, se il paziente è ricoverato. Paziente con attesa di vita presunta inferiore ai 3 mesi (senza trattamenti causali): presa in carico globale da parte delle Cure Palliative (setting domiciliare o di ricovero in strutture minori o in Hospice). L accesso avviene tramite richiesta dedicata, se dal domicilio, o consulenza intraospedaliera, se il paziente è ricoverato (martedì e venerdì), per valutazione del setting clinico assistenziale più appropriato di presa in carico (ADI-UOCP, Hospice, strutture residenziali, ospedale) Follow-up I controlli clinico-strumentali vengono condotti presso gli ambulatori dedicati. Ad ogni visita lo specialista emette un referto su sistema informatizzato. La richiesta di esami e visite è a carico dello specialista stesso. Al termine del follow-up specialistico il paziente viene affidato al curante. Vengono di seguito riportate istruzioni specifiche relative alla periodicità e alle sedi dei controlli clinici: - Esame clinico: eseguito ogni quattro mesi i primi due anni, ed ogni sei mesi successivamente, presso le SC di Medicina Interna /gastroenterologia degli ospedali S. Croce e Carle (AO), CN1 e CN2 o Ambulatori di Oncologia delle tre aziende. - Esami ematochimici (funzionalità epatica e renale) + eventuale AFP: ogni quattro mesi nei primi due anni, poi ogni sei mesi successivamente. (Dosaggio di AFP non trova indicazione per il follow-up dopo trattamento che ha indotto una risposta completa). - TC torace-addome-pelvi con mdc: viene eseguita ogni quattro mesi i primi due anni, ed ogni sei mesi successivamente, in pazienti trattati con intento radicale. La TC viene eseguita presso la SC Radiodiagnostica degli ospedali S. Croce e Carle (AO), Ceva, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano (CN1), Alba e Bra (CN2). - RM con mezzo di contrasto epatospecifico: viene eseguita ogni quattro mesi per i primi due anni, poi ogni sei mesi, in alternativa alla TC, in pazienti trattati con intento radicale. La RM viene eseguita presso le SC di Radiodiagnostica dell AO S. Croce e Carle, ASL CN1 (Savigliano) e ASL CN2 (Alba). - Ecografia addome completo + CEUS: viene eseguita ogni quattro mesi i primi due anni, ed ogni sei mesi successivamente, in pazienti unfit, anziani e/o con riserva funzionale epatica ridotta, per cui le strategie terapeutiche non sarebbero in grado di modificare la storia naturale della malattia, presso la SC Radiodiagnostica degli ospedali S. Croce e Carle (AO), Ceva, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano (CN1), Alba e Bra (CN2) (CEUS solo presso l AO S. Croce e Carle). Pagina 10 di 13
11 7.3 diagramma di flusso Epatocarcinoma diagnosi Pagina 11 di 13
12 7.3.2 Epatocarcinoma - terapia Pagina 12 di 13
13 Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale 8. DEFINIZIONE DI CRITERI, INDICATORI E STANDARD Per quanto concerne la definizione e le modalità di rilevazione di criteri, indicatori e standard si fa riferimento alle indicazioni fornite dalla Rete Oncologica. 9. BIBLIOGRAFIA - AIOM. Linee guida epatocarcinoma. Edizione ti-scientifici/linee-guida/epatocarcinoma&rwid=2832&rwpage=1&rwtype=1&rwurl=1 - ARTUM i numeri del cancro in Italia ELENCO DI DISTRIBUZIONE La diffusione interna viene assicurata attraverso pubblicazione sui portali aziendali a disposizione di tutto il personale delle aziende per consultazione. Ulteriori modalità di diffusione verranno stabilite a discrezione di ogni singola Azienda. Pagina 13 di31
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