MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE. le ipotesi del modello di regressione classico, stima con i metodi dei minimi quadrati e di massima verosimiglianza,

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE. le ipotesi del modello di regressione classico, stima con i metodi dei minimi quadrati e di massima verosimiglianza,"

Transcript

1 MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE le ipotesi del modello di regressione classico, stima con i metodi dei minimi quadrati e di massima verosimiglianza, teorema di Gauss-Markov, verifica di ipotesi e test di specificazione e adattamento nel modello di regressione classico. J.D. Hamilton (1995), Econometria delle serie storiche, Monduzzi. W. H. Greene (1993), Econometric Analysis, Prentice Hall. 1

2 MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE y t = x t β + u t y t : variabile casuale dipendente x t = [ 1, x t1, x t2,..., x tp ] : vettore dei regressori (deterministici o stocastici) β = [ β 0, β 1, β 2,..., β p ] : vettore dei parametri u t : componente stocastica di valore atteso nullo FUNZIONE DI REGRESSIONE E(y t x t ) = x tβ

3 NOTAZIONE MATRICIALE y = Xβ + u X = x 1 x 2 x T matrice T xp (P = p + 1) dei regressori y = y 1 y 2 vettore delle variabili risposta y T u = u 1 u 2.. u T vettore delle componenti stocastiche 2

4 ASSUNZIONI DEL MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE CLASSICO A0:la funzione di regressione E( y X) = Xβ è correttamente specificata A1: u è un vettore di T variabili casuali indipendenti A2: le componenti di u sono variabili casuali di valore atteso nullo e varianza σ 2 (omoscheda A3: le componenti di u sono variabili casuali normali 3

5 A4: X è una matrice di costanti note (regressori non stocastici) A5: le colonne di X sono linearmente indipendenti = X X è invertibile A4bis: X è una matrice stocastica, u e X sono stocasticamente indipendenti ovvero in termini di densità di probabilità: f(u X) =f(u) A4bisbis E(u X) =E(u) 4

6 STIMA di β, σ 2 Verosimiglianza Da y t = x t β + u t e per le A1, A2, A3, A4 (A4bis) si ha che le y t sono variabili casuali indipendenti normali con valore atteso µ t = x t β e varianza σ2. QUINDI ho la verosimiglianza: L(β, σ 2 ) = T t=1 e la log verosimiglianza: { 1 2πσ 2 exp 1 } 2σ 2(y t x tβ) 2 L(β, σ 2 ) = T 2 ln(2πσ2 ) 1 2σ 2 (y t x tβ) 2 = = T 2 ln(2πσ2 ) 1 2σ 2 (y Xβ) (y Xβ) t 5

7 se σ 2 è noto massimizzare la log verosimiglianza equivale a minimizzare (CRITERIO DEI MIN- IMI QUADRATI): Q(β) = (y Xβ) (y Xβ) 6

8 RISULTATO FONDAMENTALE Q(β) = (y Xβ) (y Xβ) ha un unico minimo in b = ( X X ) 1 X y è importante notare che: y Xb = y X ( X X ) 1 X y = (I T M) y dove M = X ( X X ) 1 X è una matrice T xt idempotente (M = MM). Quindi anche (I T M) è idempotente. 7

9 Ne consegue Q(b) = (y Xb) (y Xb) = = y (I T M) y = y y y My = = y y y X ( X X ) 1 X y = y y y Xb 8

10 Verosimiglianza concentrata Sostituendo b a β nella log verosimiglianza si ottiene la log verosimiglianza concentrata: L(σ 2 ) = T 2 ln(2πσ2 ) 1 2σ 2Q(b) che ha un massimo in s 2 = Q(b) T. 9

11 CONCLUDENDO: gli stimatori M.V. sono s 2 = Q(b) T b = ( X X ) 1 X y 10

12 PROPRIETA DEGLI STIMATORI A0 - A4bisbis garantiscono che E ( T T 1 p s2 E(b) = β ) = E ( Q(b) T 1 p ) = σ 2 E(b) = β è banalmente verificata infatti condizionatamente ad X : E( ( X X ) 1 X y)= ( X X ) 1 X (Xβ + u) = = ( X X ) 1 X Xβ+E( ( X X ) 1 Xu)= = β+e ( X X ) 1 XE(u X) =β Q(b) per la correttezza di T 1 p si procede (condizionatamente ad X) notando che : 11

13 E (Q(b)) = E ( y (I T M) y ) = = E ( traccia(y (I T M) y) ) = = E(traccia (I T M) yy ) = traccia((i T M) E(yy ) = = traccia ( (I T M) (σ 2 I + Xββ X ) = = traccia ( (I T M) (σ 2 I ) = = σ 2 (traccia (I T ) traccia(m)) = (T 1 p)σ 2 dove l ultima uguaglianza deriva da: traccia(m) = traccia(x ( X X ) 1 X ) = = traccia( ( X X ) 1 X X) = = traccia(i p+1 ) = p

14 quindi s 2 = Q(b) T 1 p è uno stimatore corretto per σ 2 matrice varianze covarianze dei coeff. di reg. per X fissato 13

15 Vogliamo trovare la matrice varianze covarianze: V ar(β) = E(b β)(b β) Notiamo innanzitutto che: b β = ( X X ) 1 X (Xβ + u) β = = ( X X ) 1 X u e che E(uu ) = σ 2 I T per le assunzioni di indipendenza e omoschedasticità. Quindi: E(b β)(b β) = ( X X ) 1 X σ 2 I T X ( X X ) 1 = = σ 2 ( X X ) 1 Inoltre da b β = ( X X ) 1 X u dalla Assunzione di Normalità, dalla proprietà di correttezza e dal precedente risultato deriva che le componenti b i β i di b β sono v.c. normali con valore atteso nullo e varianza σ 2 c ii con c ii elemento della iesima riga e iesima colonna di ( X X ) 1. 14

16 DEFINIZIONE DI Variabile Casuale Multinormale Sia z = (z 1, z 2,..., z T ) un vettore di T normali standardizzate indipendenti. La variabile casuale vettoriale: w = µ + L z è una variabile casuale multinormale di dimensione T con valore atteso µ e matrice varianze covarianze Ω = L L. Se Ω è diagonale le componenti di w sono stocasticamente indipendenti. Conseguenza:Cw = Cµ + CL z è una variabile casuale multinormale con valore atteso Mµ e matrice varianze covarianze Ω = C ( L L ) C. 15

17 fatto importante: la densità congiunta di una una variabile casuale multinormale con valore atteso µ e matrice varianze covarianze Ω è: = 1 (2π det(ω)) f(w; µ, Ω)= { 1 2 (w µ) Ω 1 (w µ) T/2 exp } 16

18 esempio: normale: nel modello di regressione classico u = 0+ (σi) z è un vettore multinormale con con valore atteso µ = 0 e matrice varianze covarianze Ω = σ 2 I. esempio:b β = ( X X ) 1 X u = ( X X ) 1 X (σi) z è un vettore multinormale con con valore atteso µ = 0 e matrice varianze covarianze ( X X ) 1 σ 2. Più in generale la trasformazione lineare C (b β) è una variabile casuale multinormale con vettore dei valori attesi nullo e matrice varianze covarianze σ 2 C ( X X ) 1 C caso rilevante : C = x. Perchè? 17

19 INFERENZA Problemi di stima intervallare e verifica ipotesi concernenti singli coefficienti di regressione β i sono risolti a partire dai seguenti risultati (dimostrazione omessa) dipendenti in linea diretta dalla ipotesi di normalità indipendenza è identica distribuzione degli errori 18

20 TESTS DI WALD 1-La variabile casuale b i β i s 2 c ii è un variabile casuale pivotale di Student con T 1 p gradi di libertà. 2-Sotto l ipotesi nulla Cβ = c relativa a v vincoli lineari: W = 1 v (Cb c) [ s 2 C ( X X ) 1 C ] 1 (Cb c) è una variabile casuale di tipo F con v e T 1 p gradi di libertà. 19

21 PREVISIONE si vuole prevedere y = x β +u cioè la risposta in corrispondnza di x. Il migliore previsore è il valore atteso E(y ) = x β ( minimizza l errore quadratico di previsione E [ (y g(x )) 2] ). Siccome i parametri non sono noti si usa il previsore puntuale:x b = x ( X X ) 1 X y. Errore quadratico di previsione condizionato ai regressori: E(y x ( X X ) 1 X y) 2 = = E(y x β) 2 + E(x β x b) 2 = = σ 2 + σ 2 x ( X X ) 1 x Intervallo di previsione a livello 1-α: x b ± t 1 α/2,t 1 p ( s 2 + s 2 x ( X X ) 1 x ) 20

22 METODO EFFICIENTE PER PREVISIONE Supponiamo di dover prevedere y = X β + u le previsioni e gli errori quadratici di previsione sono ottenuti dalle regressione aumentata : [ y 0 ] = [ X 0 X I ] [ β y ] + [ u u lo stimatore di y nel modello precedente fornisce le previsioni X b richieste e i corrispondenti elementi nella matrice varianze covarianze dello stimatore di [ β y ] ] le stime degli errori quadratici di previsione (Greene pag.309). 21

23 Varianza spiegata Varianza Residua Indice di determinazione Multipla Somma dei quadrati totale e devianza totale qt 2 = y y d 2 T = y y T ȳ 2 Somma dei quadrati spiegata e devianza spiegata qs 2 = y My d 2 S = y My T ȳ 2 Somma dei quadrati residua e devianza residua (concetti coincidenti) q 2 R = y (I T M) y d 2 R = y (I T M) y 22

24 I di determinazione multipla centrato, non ndice centrato e corretto R 2 centr = y My T ȳ 2 y y T ȳ 2 Rnocentr 2 = y My y y R 2 corretto = 1 y (I M)y T p y y T ȳ 2 T 1 = 1 y (I M) y y y T ȳ 2 = 1 T 1 T p (1 R2 centr) 23

25 CONFRONTO FRA MODELLI Sia d 2 R1 la devianza residua del modello con p regressori e d 2 R0 la devianza residua del modello con β i = 0, i = 1, 2,..., v. la statistica d2 R0 d2 R1 d 2 R1 con v e T 1 p gdl. T 1 p v è una F di snedecor Confronto con quanto detto prima!!!!! 24

26 UN CASO PARICOLARE y t = β 0 + β 1 x t + u t X = 1 x 1 1 x x t X X = [ ] n xt xt x 2 ; t ( X X ) 1 = 1 n x 2 t ( x t ) 2 X y = [ ] yt xt y t [ x 2 t x t x t n ] [ b0 b 1 ] = ( X X ) 1 X y = ȳ cov(xy) V ar(x) x cov(xy) V ar(x) 25

27 UNA APPLICAZIONE IMPORTANTE: effetto di una nuova condizione sul valore atteso di una risposta sperimentale. y t = µ + δ + u t, i = 1, 2, 3,...n 1 (on) y t = µ + u t, i = n 1 + 1,..., n 1 + n 2 = n (off) X =

28 [ ] X n1 + n X = 2 n 1 ; n 1 n 1 ( X X ) 1 1 = (n 1 + n 2 ) n 1 (n 1 ) 2 = X y = [ b0 b 1 ] 1 n 1 2 n 2 n 1 n n 1 2 ] [ n1 y t n 1 1 y t = = ( X X ) 1 X y = [ n1 n 1 n 1 n 1 + n 2 [ n1 M n1 + n 2 M n2 [ n 1 M n1 M n2 (M n1 M n2 ) ] ] ] = 27

29 VARIABILI CASUALI PIVOTALI PER INFERENZA Stima corretta di σ 2 σ 2 = n 1 i=1 (x i M n1 ) 2 + n2 i=n 1 +1 (x i M n2 ) 2 n 1 + n 2 2 = = (n 1 1)Sn (n 2 1)Sn 2 2. n 1 + n 2 2 [ T1 T 2 ] = M n2 µ σ 2 n1 (M n1 M n2 δ) σ 2( n 1 1 +n 1 2 ) 28

30 UN PROBLEMA INFERENZIALE IMPORTANTE La variabile casuale pivotale T di student con n 1 + n 2 2 gdl: (M n1 M n2 δ 0 ) σ 2 ( n ) n 1 2 è usata per verificare l ipotesi H 0 : δ = δ 0 contro alternative unilaterali e bilaterali. 29

31 errori correlati e o eteroschedastici Data una matrice varianze covarianze Ω = σ 2 L L invece che u = 0+ (σi) z supponiamo per cui u = 0+ ( σl ) z y = Xβ+ ( σl ) z è multinormale di dimensione T con valore atteso Xβ e matrice varianze covarianze Ω = σ 2 L L. La log verosimiglianza è: = T 2 L(β, Ω)= ln(2π det(ω) 1 2σ 2 (y Xβ) Ω 1 (y Xβ) Continuando ad usare b = ( X X ) 1 X y si ha che lo stesso è ancora corretto ma che var(b) = Σ = σ 2 ( X X ) 1 X ΩX ( X X ) 1 30

32 Conseguenze: stimatore corretto ma non più efficente (o a minima varianza tra gli stimatori lineari in assenza di ipotesi di normalità).inoltre b β= ( X X ) 1 X u adesso è multinormale con valore atteso nullo e matrice var covar Σ. I precedenti risultati concernenti il test di Wald non sono più validi. 31

33 Stima con Ω noto In questo caso massimizzare la verosimiglianza equivale a minimizzare (metodo minimi quadrati generalizzati) Q Ω (β) = (y Xβ) Ω 1 (y Xβ) il minimo si ha per (stimatore minimi quadrati generalizzato): b = ( X Ω 1 X ) 1 X Ω 1 y ed è : Q Ω ( b) = ( y X b ) Ω 1 ( y X b ) 32

34 Log-Verosimiglianza concentrata L(σ 2 ) = T 2 ln(2πσ2 ) 1 2σ 2Q Ω ( b). Questo sti- che ha un massimo in s 2 = Q( b) T matore non è corretto ma lo è... s 2 = Q( b) T 1 p. I risultati inerenti il test di Wald continuano a valere per b utilizzando però ( X Ω 1 X ) 1 al posto di ( X X ) 1... e s 2 al posto di s 2. 33

35 IL PROBLEMA E CHE Ω in genere non è nota e deve essere stimata. Se al posto di Ω si utilizza uno stimatore consistente (da trovare) ˆΩ i risultati precedenti continuano a valere per... b = ( X ˆΩ 1 X ) 1 X ˆΩ 1 y con le sostituzioni: la corretezza diventa correttezza asintotica la normalità di b β diventa normalità asintotica b i β... i s 2 c ii è asintoticamente normale (qui c ii è un elemento della diagonale principale di ( X ˆΩ 1 X ) 1. 34

36 (C b c) [... s 2 C ( X ˆΩ 1 X ) 1 C ] 1 (C b c) è asintoticamente una chi quadro con v gradi di libertà Discussione dei casi rilevanti: errori eteroschedastici Ω diagonale errori autocorrelati di tipo AR(1) o AR(m) 35

37 Elementi di teoria asintotica Quanto sopra detto perchè nei casi di regressori stocastici o di errori non indipendenti o eteroschedastici o in assenza della ipotesi di normalità si ricorre a risultati asintotici. Notiamo che b = β+ ( ) 1 1 T X Ω 1 1 X T X Ω 1 u se p lim ( 1 T X Ω 1 X ) = Q è una matrice def. positiva e se plim 1 T X Ω 1 u = 0 lo stimatore dei minimi quadrati generalizzati è asintoticamente corretto e consistente inoltre se 1 T X Ω 1 u è asintoticamente normale allora lo è anche lo stimatore b. Analoghi discorsi valgono per... b = ( 1 T X ˆΩ 1 X ) 1 1T X ˆΩ 1 y. 36

38 ERRORI E REGRESSORI CORRELATI Supponiamo che la A4bisbis non sia valida E(u X) 0 In questo caso non si ha corretezza infatti: E( ( X X ) 1 X y)= E ( X X ) 1 X (Xβ + u) = = ( X X ) 1 X Xβ+E {E( ( X X ) } 1 Xu) X = =β+e ( X X ) 1 XE(u X) β Discussione di casi rilevanti errori correlati in presenza di variabili ritardate modelli ad equazioni simultanee 37

39 COMPONENTE STOCASTICA AR(1) u t = ρu t 1 + z t dove le z t sono normali indipendenti di valore atteso nullo e varianza σ 2 Z. Assunzione di stazionarietà: V ar(u t ) = σ 2 0, Cov(u t, u t ) = σ t t dalla assunzione di stazionarietà si ricava e quindi σ 2 0 = ρ2 σ σ2 Z σ 2 0 = σ2 Z 1 ρ 2 Quindi la stazionarietà implica che ρ 2 < 1. Viceversa si dimostra che ρ 2 < 1 implica la stazionarietà. 38

40 Se ρ 2 = 1 il processo non stazionario è chiamato random walk ( processo autoregressivo con una radice unitaria). Applicando ricorsivamente la definizione u t = ρu t 1 + z t si ottiene da cui u t = ρ s u t s + s 1 i=0 ρ i z t i σ 2 Z Cov(u t, u t s ) = σ s = ρ s var(u t s ) = ρ s 1 ρ 2 e quindi σ2 Z σ 2 Ω = 1 ρ 2 1 : ρ ρ 2 ρ 3... ρ T 1 ρ 1 ρ ρ 2... ρ T 2 ρ 2 ρ 1 ρ... ρ T ρ ρ T 1 ρ T 2 ρ T 3... ρ 1 39

41 usando la stima di ρ r = Tt=2 e t e t 1 Tt=1 e 2 t (gli e t sono residui ottenuti applcando i minimi quadrati ordinari) si ottiene lo stimatore:... b = ( 1 T X ˆΩ 1 X ) 1 1T X ˆΩ 1 y. 40

42 Oppure si può usare il metodo di massima verosimiglia Lo stimatore di massima verosimiglianza ˆb è ottenuto massimizzando la log verosimiglianza: log L 1 = log f(y 1 )+log f(y 2 y 1 )+log(f(y 3 y 2 )+... Calcolo di f(y 1 ): da y 1 = x 1 β+u 1 con u 1 normale di valore atteso nullo e varianza ha : ( 1 y1 x 1 f(y 1 ) = exp β) 2 2π σ2 Z 1 ρ 2 2 σ2 Z 1 ρ 2 σ2 Z 1 ρ 2 si Calcolo di f(y t y t 1 ) : sottraendo ρ y t 1 = ρ ( x t 1 β+u t 1) da yt = x t β+ρu t 1 + z t si ha y t ρ y t 1 ( x tβ ρx t 1 β) = z t Si ricordi che z t è normale con valore atteso nullo e varianza σ 2 Z. 41

43 Quindi (!!!!!!): = 1 2πσZ 2 exp f(y t y t 1 ) = ( yt ρ y t 1 x t β+ρx t 1 β) 2 2σ 2 Z 42

44 Quindi a meno di costanti: log L 1 = T 2 ln σ2 Z ln(1 ρ2 )+ 1 [ 1 ρ 2 ( y 1 x 2 1 β)] + 1 2σ 2 Z 2σZ 2 T t=2 ( yt ρ y t 1 x tβ+ρx t 1 β) 2. La matrice varianze covarianze degli stimatori dei coefficienti di regressione è σ 2 Z ( X Ω 1 X ) 1 che va stimata sostituendo a σz 2 di massima verosimiglianza. e ρ le stime 43

45 L ipotesi ρ = 0 può essere verificata o con il Tet di Durbin Watson (vedi Greene pg 538) Tt=2 (e t e t 1 ) 2 d = Tt=1 e 2 t o mediante il test del rapporto delle massime verosimiglianze: 2(log L 1 log L 0 ) che ha una distr. asint chi quadro con un gdl. E possibile in generale considerare errori AR(p): u t = θ 1 u t 1 + θ 2 u t θ p u t p + z t 44

46 P revisione passo 1 in presenza di errori AR(1) Si deve prevedere y T +1 = x T +1 β + ρu T + z T +1 Ora da y T +1 ρy T = ( x T +1 ρx T ) β + zt +1 si ricava y T +1 = x T +1 β + ρ(y T x T β) + z T +1 da cui si ricava il previsore passo uno: E(y T +1 Y T ) = x T +1 β + ρ(y T x T β) e quindi la previsione ˆπ T +1 = x T +1 b+ˆρ(y T x T b). Analogamente la previsione a passo n è ˆπ T +n = x T +n b+ˆρ n (y T x T b). La stima dell errore quadratico della previsione passo uno è: ˆσ ( xt +1 ˆρx T ) [ ˆσ 2 Z ( X ˆΩ 1 X ) 1 ˆσ 2 ] (xt ˆρx T T 45

MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE. le ipotesi del modello di regressione classico, stima con i metodi dei minimi quadrati e di massima verosimiglianza,

MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE. le ipotesi del modello di regressione classico, stima con i metodi dei minimi quadrati e di massima verosimiglianza, MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE le ipotesi del modello di regressione classico, stima con i metodi dei minimi quadrati e di massima verosimiglianza, teorema di Gauss-Markov, verifica di ipotesi e test di

Dettagli

Statistica Applicata all edilizia: il modello di regressione

Statistica Applicata all edilizia: il modello di regressione Statistica Applicata all edilizia: il modello di regressione E-mail: orietta.nicolis@unibg.it 27 aprile 2009 Indice Il modello di Regressione Lineare 1 Il modello di Regressione Lineare Analisi di regressione

Dettagli

Regressione multipla

Regressione multipla Regressione multipla L obiettivo è costruire un modello probabilistico per spiegare la variabile y tramite più di una variabile indipendente x 1, x 2,..., x k. Esempio: Per un efficiente progettazione

Dettagli

Metodi statistici per l economia (Prof. Capitanio) Slide n. 10. Materiale di supporto per le lezioni. Non sostituisce il libro di testo

Metodi statistici per l economia (Prof. Capitanio) Slide n. 10. Materiale di supporto per le lezioni. Non sostituisce il libro di testo Metodi statistici per l economia (Prof. Capitanio) Slide n. 10 Materiale di supporto per le lezioni. Non sostituisce il libro di testo 1 REGRESSIONE LINEARE Date due variabili quantitative, X e Y, si è

Dettagli

Il modello di regressione lineare multipla. Il modello di regressione lineare multipla

Il modello di regressione lineare multipla. Il modello di regressione lineare multipla Introduzione E la generalizzazione del modello di regressione lineare semplice: per spiegare il fenomeno d interesse Y vengono introdotte p, con p > 1, variabili esplicative. Tale generalizzazione diventa

Dettagli

Elementi di statistica per l econometria

Elementi di statistica per l econometria Indice Prefazione i 1 Teoria della probabilità 1 1.1 Definizioni di base............................. 2 1.2 Probabilità................................. 7 1.2.1 Teoria classica...........................

Dettagli

Modelli lineari generalizzati

Modelli lineari generalizzati Modelli lineari generalizzati Estensione del modello lineare generale Servono allo studio della dipendenza in media di una variabile risposta da una o più variabili antecedenti Vengono attenuate alcune

Dettagli

Il modello di regressione lineare multipla con regressori stocastici

Il modello di regressione lineare multipla con regressori stocastici Università di Pavia Il modello di regressione lineare multipla con regressori stocastici Eduardo Rossi Il valore atteso condizionale Modellare l esperimento casuale bivariato nel quale le variabili casuali

Dettagli

ANALISI DELLE SERIE STORICHE

ANALISI DELLE SERIE STORICHE ANALISI DELLE SERIE STORICHE De Iaco S. s.deiaco@economia.unile.it UNIVERSITÀ del SALENTO DIP.TO DI SCIENZE ECONOMICHE E MATEMATICO-STATISTICHE FACOLTÀ DI ECONOMIA 24 settembre 2012 Indice 1 Funzione di

Dettagli

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Metodi per l Analisi dei Dati Sperimentali AA009/010 IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Sommario Massima Verosimiglianza Introduzione La Massima Verosimiglianza Esempio 1: una sola misura sperimentale

Dettagli

lezione n. 6 (a cura di Gaia Montanucci) Verosimiglianza: L = = =. Parte dipendente da β 0 e β 1

lezione n. 6 (a cura di Gaia Montanucci) Verosimiglianza: L = = =. Parte dipendente da β 0 e β 1 lezione n. 6 (a cura di Gaia Montanucci) METODO MASSIMA VEROSIMIGLIANZA PER STIMARE β 0 E β 1 Distribuzione sui termini di errore ε i ε i ~ N (0, σ 2 ) ne consegue : ogni y i ha ancora distribuzione normale,

Dettagli

Università di Siena. Teoria della Stima. Lucidi del corso di. Identificazione e Analisi dei Dati A.A

Università di Siena. Teoria della Stima. Lucidi del corso di. Identificazione e Analisi dei Dati A.A Università di Siena Teoria della Stima Lucidi del corso di A.A. 2002-2003 Università di Siena 1 Indice Approcci al problema della stima Stima parametrica Stima bayesiana Proprietà degli stimatori Stime

Dettagli

Analisi di Regressione Multivariata. β matrice incognita dei coeff. di regressione (regr. lineare in β)

Analisi di Regressione Multivariata. β matrice incognita dei coeff. di regressione (regr. lineare in β) Analisi di Regressione Multivariata Regressione: metodologia per dedurre info e per anticipare risposte di una variabile dip. Modello classico di regressione lineare: Y {z} n k = {z} X β + ρ {z} {z} n

Dettagli

STATISTICA A K (60 ore)

STATISTICA A K (60 ore) STATISTICA A K (60 ore) Marco Riani mriani@unipr.it http://www.riani.it Richiami sulla regressione Marco Riani, Univ. di Parma 1 MODELLO DI REGRESSIONE y i = a + bx i + e i dove: i = 1,, n a + bx i rappresenta

Dettagli

Facoltà di Scienze Statistiche Corso di Laurea in Statistica ed Informatica per l Azienda ESERCIZI DI ALLENAMENTO a.a.

Facoltà di Scienze Statistiche Corso di Laurea in Statistica ed Informatica per l Azienda ESERCIZI DI ALLENAMENTO a.a. Facoltà di Scienze Statistiche Corso di Laurea in Statistica ed Informatica per l Azienda ESERCIZI DI ALLENAMENTO a.a. 2008 PARTE I 1. Si consideri il seguente modello di regressione lineare su dati cross

Dettagli

Università degli Studi Roma Tre Anno Accademico 2016/2017 ST410 Statistica 1

Università degli Studi Roma Tre Anno Accademico 2016/2017 ST410 Statistica 1 Università degli Studi Roma Tre Anno Accademico 2016/2017 ST410 Statistica 1 Lezione 1 - Mercoledì 28 Settembre 2016 Introduzione al corso. Richiami di probabilità: spazi di probabilità, variabili aleatorie,

Dettagli

Università di Siena. Corso di STATISTICA. Parte seconda: Teoria della stima. Andrea Garulli, Antonello Giannitrapani, Simone Paoletti

Università di Siena. Corso di STATISTICA. Parte seconda: Teoria della stima. Andrea Garulli, Antonello Giannitrapani, Simone Paoletti Università di Siena Corso di STATISTICA Parte seconda: Teoria della stima Andrea Garulli, Antonello Giannitrapani, Simone Paoletti Master E 2 C Centro per lo Studio dei Sistemi Complessi Università di

Dettagli

Statistica. Capitolo 12. Regressione Lineare Semplice. Cap. 12-1

Statistica. Capitolo 12. Regressione Lineare Semplice. Cap. 12-1 Statistica Capitolo 1 Regressione Lineare Semplice Cap. 1-1 Obiettivi del Capitolo Dopo aver completato il capitolo, sarete in grado di: Spiegare il significato del coefficiente di correlazione lineare

Dettagli

Minimi quadrati ordinari Interpretazione geometrica. Eduardo Rossi

Minimi quadrati ordinari Interpretazione geometrica. Eduardo Rossi Minimi quadrati ordinari Interpretazione geometrica Eduardo Rossi Il MRLM Il modello di regressione lineare multipla è usato per studiare le relazioni tra la variabile dipendente e diverse variabili indipendenti

Dettagli

ARGOMENTI TRATTATI NEL CORSO DI ANALISI II

ARGOMENTI TRATTATI NEL CORSO DI ANALISI II ARGOMENTI TRATTATI NEL CORSO DI ANALISI II ANALISI Limiti Curve Convergenza di una successione di punti Definizione di limite Condizione necessaria e condizione sufficiente all esistenza del limite in

Dettagli

STATISTICA 1, metodi matematici e statistici Introduzione al linguaggio R Esercitazione 7:

STATISTICA 1, metodi matematici e statistici Introduzione al linguaggio R Esercitazione 7: esercitazione 7 p. 1/13 STATISTICA 1, metodi matematici e statistici Introduzione al linguaggio R Esercitazione 7: 20-05-2004 Luca Monno Università degli studi di Pavia luca.monno@unipv.it http://www.lucamonno.it

Dettagli

Statistica Applicata all edilizia Lezione: approccio stocastico all analisi delle serie storiche

Statistica Applicata all edilizia Lezione: approccio stocastico all analisi delle serie storiche Lezione: approccio stocastico all analisi delle serie storiche E-mail: orietta.nicolis@unibg.it 3 maggio 2011 Programma 1 Approccio stocastico all analisi delle serie storiche Programma Approccio stocastico

Dettagli

Analisi delle componenti principali

Analisi delle componenti principali Analisi delle componenti principali Serve a rappresentare un fenomeno k-dimensionale tramite un numero inferiore o uguale a k di variabili incorrelate, ottenute trasformando le variabili osservate Consiste

Dettagli

Dispensa di Statistica

Dispensa di Statistica Dispensa di Statistica 1 parziale 2012/2013 Diagrammi... 2 Indici di posizione... 4 Media... 4 Moda... 5 Mediana... 5 Indici di dispersione... 7 Varianza... 7 Scarto Quadratico Medio (SQM)... 7 La disuguaglianza

Dettagli

BOZZE M.CHIODI APRILE 2013

BOZZE M.CHIODI APRILE 2013 Indice 1 Test di significatività nei modelli lineari 3 1.1 Distribuzione della devianza residua nei modelli lineari 3 1.1.1 Devianza residua in funzione dei valori osservati 4 1.1.2 Devianza residua in

Dettagli

Statistica 1 A.A. 2015/2016

Statistica 1 A.A. 2015/2016 Corso di Laurea in Economia e Finanza Statistica 1 A.A. 2015/2016 (8 CFU, corrispondenti a 48 ore di lezione frontale e 24 ore di esercitazione) Prof. Luigi Augugliaro 1 / 35 Il modello di regressione

Dettagli

R - Esercitazione 6. Andrea Fasulo Venerdì 22 Dicembre Università Roma Tre

R - Esercitazione 6. Andrea Fasulo Venerdì 22 Dicembre Università Roma Tre R - Esercitazione 6 Andrea Fasulo fasulo.andrea@yahoo.it Università Roma Tre Venerdì 22 Dicembre 2017 Il modello di regressione lineare semplice (I) Esempi tratti da: Stock, Watson Introduzione all econometria

Dettagli

Indice. Prefazione. 4 Sintesi della distribuzione di un carattere La variabilità Introduzione La variabilità di una distribuzione 75

Indice. Prefazione. 4 Sintesi della distribuzione di un carattere La variabilità Introduzione La variabilità di una distribuzione 75 00PrPag:I-XIV_prefazione_IAS 8-05-2008 17:56 Pagina V Prefazione XI 1 La rilevazione dei fenomeni statistici 1 1.1 Introduzione 1 1.2 Caratteri, unità statistiche e collettivo 1 1.3 Classificazione dei

Dettagli

Variabili casuali multidimensionali

Variabili casuali multidimensionali Capitolo 1 Variabili casuali multidimensionali Definizione 1.1 Le variabili casuali multidimensionali sono k-ple ordinate di variabili casuali unidimensionali definite sullo stesso spazio di probabilità.

Dettagli

Lezione 18. Statistica. Alfonso Iodice D Enza Università degli studi di Cassino. Lezione 18. A. Iodice

Lezione 18. Statistica. Alfonso Iodice D Enza Università degli studi di Cassino. Lezione 18. A. Iodice Statistica Alfonso Iodice D Enza iodicede@unicas.it Università degli studi di Cassino () Statistica 1 / 45 Outline 1 2 3 4 5 () Statistica 2 / 45 Modello di In molte applicazioni il ruolo delle variabili

Dettagli

Prefazione Ringraziamenti dell'editore Il sito web dedicato al libro Test online: la piattaforma McGraw-Hill Education Guida alla lettura

Prefazione Ringraziamenti dell'editore Il sito web dedicato al libro Test online: la piattaforma McGraw-Hill Education Guida alla lettura INDICE GENERALE Prefazione Ringraziamenti dell'editore Il sito web dedicato al libro Test online: la piattaforma McGraw-Hill Education Guida alla lettura XI XIV XV XVII XVIII 1 LA RILEVAZIONE DEI FENOMENI

Dettagli

Regressione Lineare Semplice e Correlazione

Regressione Lineare Semplice e Correlazione Regressione Lineare Semplice e Correlazione 1 Introduzione La Regressione è una tecnica di analisi della relazione tra due variabili quantitative Questa tecnica è utilizzata per calcolare il valore (y)

Dettagli

Stima dei sistemi di equazioni simultanee

Stima dei sistemi di equazioni simultanee Università di Pavia Stima dei sistemi di equazioni simultanee Eduardo Rossi University of Pavia Stima dei SES Limited Information OLS 2STLS K CLASS H CLASS Full Information FIMLE 3STLS FIIV Eduardo Rossi

Dettagli

STATISTICA (2) ESERCITAZIONE Dott.ssa Antonella Costanzo

STATISTICA (2) ESERCITAZIONE Dott.ssa Antonella Costanzo STATISTICA (2) ESERCITAZIONE 7 11.03.2014 Dott.ssa Antonella Costanzo Esercizio 1. Test di indipendenza tra mutabili In un indagine vengono rilevate le informazioni su settore produttivo (Y) e genere (X)

Dettagli

Il metodo delle osservazioni indirette

Il metodo delle osservazioni indirette Il metodo delle osservazioni indirette Teoria della stima ai minimi quadrati Il criterio di massima verosimiglianza Sia data una grandezza η e si abbiano n osservazioni indipendenti l i (i=1,...,n) di

Dettagli

Esercitazione 5 Sta/s/ca Aziendale

Esercitazione 5 Sta/s/ca Aziendale Esercitazione 5 Sta/s/ca Aziendale David Aristei 12 maggio 2015 Si è interessa/ ad analizzare le determinan/ a livello aziendale della produ>vità del lavoro (PL, in migliaia di euro per dipendente) di

Dettagli

Indice. Prefazione...

Indice. Prefazione... Indice Prefazione... IX 1 Introduzione... 1 1.1 L'econometria.... 1 1.2 Struttura del volume... 2 1.3 Esempi ed esercizi... 4 2 Introduzione al modello di regressione lineare... 6 2.1 I minimi quadrati

Dettagli

3.1 Classificazione dei fenomeni statistici Questionari e scale di modalità Classificazione delle scale di modalità 17

3.1 Classificazione dei fenomeni statistici Questionari e scale di modalità Classificazione delle scale di modalità 17 C L Autore Ringraziamenti dell Editore Elenco dei simboli e delle abbreviazioni in ordine di apparizione XI XI XIII 1 Introduzione 1 FAQ e qualcos altro, da leggere prima 1.1 Questo è un libro di Statistica

Dettagli

Minimi quadrati vincolati e test F

Minimi quadrati vincolati e test F Minimi quadrati vincolati e test F Impostazione del problema Spesso, i modelli econometrici che stimiamo hanno dei parametri che sono passibili di interpretazione diretta nella teoria economica. Consideriamo

Dettagli

Regressione lineare semplice: inferenza

Regressione lineare semplice: inferenza Regressione lineare semplice: inferenza Eduardo Rossi 2 2 Università di Pavia (Italy) Marzo 2014 Rossi Regressione lineare semplice Econometria - 2014 1 / 60 Outline 1 Introduzione 2 Verifica di ipotesi

Dettagli

Old Faithful, Yellowstone Park. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Dati congiunti. Tabella. Scatterplot. Covarianza. Correlazione.

Old Faithful, Yellowstone Park. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Dati congiunti. Tabella. Scatterplot. Covarianza. Correlazione. Coppie o vettori di dati Spesso i dati osservati sono di tipo vettoriale. Ad esempio studiamo 222 osservazioni relative alle eruzioni del geyser Old Faithful. Old Faithful, Yellowstone Park. Old Faithful

Dettagli

Modelli lineari generalizzati

Modelli lineari generalizzati Capitolo 5 Modelli lineari generalizzati I modelli lineari generalizzati costituiscono un estensione del modello lineare generale e servono anch essi allo studio della dipendenza in media di una variabile

Dettagli

Il modello di regressione lineare classico

Il modello di regressione lineare classico Università di Pavia Il modello di regressione lineare classico Eduardo Rossi Ipotesi Il modello di regressione lineare classico y t = x tβ + ε t t = 1,...,N Y = Xβ + ε Se il modello ha un intercetta allora

Dettagli

Presentazione dell edizione italiana

Presentazione dell edizione italiana 1 Indice generale Presentazione dell edizione italiana Prefazione xi xiii Capitolo 1 Una introduzione alla statistica 1 1.1 Raccolta dei dati e statistica descrittiva... 1 1.2 Inferenza statistica e modelli

Dettagli

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Claudia Fassino a.a. Queste dispense, relative a una parte del corso di Matematica Computazionale (Laurea in Informatica), rappresentano solo un aiuto per lo

Dettagli

Fasi del modello di regressione

Fasi del modello di regressione Fasi del modello di regressione Specificazione del modello: scelta del tipo di funzione da utilizzare per descrivere un fenomeno; definizione delle ipotesi di base Stima dei parametri: uso di stimatori

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica ST410 - Statistica 1 - A.A. 2013/2014. I Esonero - 29 Ottobre Tot.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica ST410 - Statistica 1 - A.A. 2013/2014. I Esonero - 29 Ottobre Tot. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE Corso di Laurea in Matematica ST410 - Statistica 1 - A.A. 2013/2014 I Esonero - 29 Ottobre 2013 1 2 3 4 5 6 7 8 Tot. Avvertenza: Svolgere ogni esercizio nello spazio assegnato,

Dettagli

Analisi della regressione multipla

Analisi della regressione multipla Analisi della regressione multipla y = β 0 + β 1 x 1 + β 2 x 2 +... β k x k + u 2. Inferenza Assunzione del Modello Classico di Regressione Lineare (CLM) Sappiamo che, date le assunzioni Gauss- Markov,

Dettagli

Statistica Inferenziale

Statistica Inferenziale Statistica Inferenziale Prof. Raffaella Folgieri Email: folgieri@mtcube.com aa 2009/2010 Riepilogo lezione 5 Abbiamo visto: Modelli probabilistici nel continuo Distribuzione uniforme continua Distribuzione

Dettagli

Esercitazione 3 - Statistica II - Economia Aziendale Davide Passaretti 23/5/2017

Esercitazione 3 - Statistica II - Economia Aziendale Davide Passaretti 23/5/2017 Esercitazione 3 - Statistica II - Economia Aziendale Davide Passaretti 3/5/017 Contents 1 Intervalli di confidenza 1 Intervalli su un campione 1.1 Intervallo di confidenza per la media................................

Dettagli

Statistica. Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza e correlazione

Statistica. Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza e correlazione Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2010/2011 Statistica Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza

Dettagli

Regressione lineare semplice

Regressione lineare semplice Regressione lineare semplice Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica, Università di Verona Statistica con due variabili var. nominale, var. nominale: gruppo sanguigno - cancro

Dettagli

Contenuti: Capitolo 14 del libro di testo

Contenuti: Capitolo 14 del libro di testo Test d Ipotesi / TIPICI PROBLEMI DI VERIFICA DI IPOTESI SONO Test per la media Test per una proporzione Test per la varianza Test per due campioni indipendenti Test di indipendenza Contenuti Capitolo 4

Dettagli

RACCOLTA DI STATISTICHE TEST disponibili nell ambiente R

RACCOLTA DI STATISTICHE TEST disponibili nell ambiente R RACCOLTA DI STATISTICHE TEST disponibili nell ambiente R Materiale integrativo relativo al Modulo I Verifica d ipotesi e stima intervallare a cura di A.R. Brazzale 1 alessandra.brazzale@isib.cnr.it 3 aprile

Dettagli

0 altimenti 1 soggetto trova lavoroentro 6 mesi}

0 altimenti 1 soggetto trova lavoroentro 6 mesi} Lezione n. 16 (a cura di Peluso Filomena Francesca) Oltre alle normali variabili risposta che presentano una continuità almeno all'interno di un certo intervallo di valori, esistono variabili risposta

Dettagli

Analisi della correlazione canonica

Analisi della correlazione canonica Analisi della correlazione canonica Su un collettivo di unità statistiche si osservano due gruppi di k ed m variabili L analisi della correlazione canonica ha per obiettivo lo studio delle relazioni di

Dettagli

Test delle Ipotesi Parte I

Test delle Ipotesi Parte I Test delle Ipotesi Parte I Test delle Ipotesi sulla media Introduzione Definizioni basilari Teoria per il caso di varianza nota Rischi nel test delle ipotesi Teoria per il caso di varianza non nota Test

Dettagli

Laurea Magistrale in Scienze Statistiche Finanziarie e Attuariali Econometria Finanziaria c.a. A.A. 2016/2017 Appello 15 Settembre 2017

Laurea Magistrale in Scienze Statistiche Finanziarie e Attuariali Econometria Finanziaria c.a. A.A. 2016/2017 Appello 15 Settembre 2017 Laurea Magistrale in Scienze Statistiche Finanziarie e Attuariali Econometria Finanziaria c.a. A.A. 206/207 Appello 5 Settembre 207. Sia r t il log-return di un asset e r m t il log-retun del mercato.

Dettagli

lezione 9 AA Paolo Brunori

lezione 9 AA Paolo Brunori AA 2016-2017 Paolo Brunori Dove siamo arrivati? - la regressione lineare multipla ci permette di stimare l effetto della variabile X sulla Y tenendo ferme tutte le altre variabili osservabili che hanno

Dettagli

Università di Pavia. Test diagnostici. Eduardo Rossi

Università di Pavia. Test diagnostici. Eduardo Rossi Università di Pavia Test diagnostici Eduardo Rossi Test diagnostici Fase di controllo diagnostico: controllo della coerenza tra quanto direttamente osservato e le ipotesi statistiche adottate Ipotesi MRLM

Dettagli

Variabili indipendenti qualitative. In molte applicazioni si rende necessario l introduzione di un fattore a due o più livelli.

Variabili indipendenti qualitative. In molte applicazioni si rende necessario l introduzione di un fattore a due o più livelli. Variabili indipendenti qualitative Di solito le variabili nella regressione sono variabili continue In molte applicazioni si rende necessario l introduzione di un fattore a due o più livelli Ad esempio:

Dettagli

La regressione fuzzy. Capitolo I limiti della regressione classica. a cura di Fabrizio Maturo

La regressione fuzzy. Capitolo I limiti della regressione classica. a cura di Fabrizio Maturo Capitolo 14 La regressione fuzzy a cura di Fabrizio Maturo 14.1 I limiti della regressione classica L analisi di regressione offre una possibile soluzione per studiare l effetto di una o più variabili

Dettagli

Indice generale PREFAZIONE

Indice generale PREFAZIONE Indice generale PREFAZIONE xix CAPITOLO 1 UN INTRODUZIONE ALL ECONOMETRIA 1 1.1. Perché studiare l econometria? 2 1.2. Di che cosa parla l econometria? 3 1.2.1. Alcuni esempi 4 1.3. Il modello econometrico

Dettagli

Capitolo 8. Intervalli di confidenza. Statistica. Levine, Krehbiel, Berenson. Casa editrice: Pearson. Insegnamento: Statistica

Capitolo 8. Intervalli di confidenza. Statistica. Levine, Krehbiel, Berenson. Casa editrice: Pearson. Insegnamento: Statistica Levine, Krehbiel, Berenson Statistica Casa editrice: Pearson Capitolo 8 Intervalli di confidenza Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Dipartimento di Economia e Management, Università

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2009/2010.

Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2009/2010. Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2009/2010 Statistica Esercitazione 4 12 maggio 2010 Dipendenza in media. Covarianza e

Dettagli

Quiz di verifica Classificazione

Quiz di verifica Classificazione Quiz di verifica Classificazione Strumenti Quantitativi per la gestione Le domande 1 4 si riferiscono al seguente problema: Supponiamo di raccogliere dati per un gruppo di studenti della classe di SQG

Dettagli

Il modello di regressione lineare multivariata

Il modello di regressione lineare multivariata Il modello di regressione lineare multivariata Eduardo Rossi 2 2 Università di Pavia (Italy) Aprile 2015 Rossi MRLM Econometria - 2015 1 / 39 Outline 1 Notazione 2 il MRLM - Assunzioni 3 OLS 4 Proprietà

Dettagli

CHEMIOMETRIA. CONFRONTO CON VALORE ATTESO (test d ipotesi) CONFRONTO DI VALORI MISURATI (test d ipotesi) CONFRONTO DI RIPRODUCIBILITA (test d ipotesi)

CHEMIOMETRIA. CONFRONTO CON VALORE ATTESO (test d ipotesi) CONFRONTO DI VALORI MISURATI (test d ipotesi) CONFRONTO DI RIPRODUCIBILITA (test d ipotesi) CHEMIOMETRIA Applicazione di metodi matematici e statistici per estrarre (massima) informazione chimica (affidabile) da dati chimici INCERTEZZA DI MISURA (intervallo di confidenza/fiducia) CONFRONTO CON

Dettagli

lezione 7 AA Paolo Brunori

lezione 7 AA Paolo Brunori AA 2016-2017 Paolo Brunori dove siamo arrivati? - se siamo interessati a studiare l andamento congiunto di due fenomeni economici - possiamo provare a misurare i due fenomeni e poi usare la lineare semplice

Dettagli

I VETTORI GAUSSIANI E. DI NARDO

I VETTORI GAUSSIANI E. DI NARDO I VETTOI GAUSSIANI E. DI NADO. L importanza della distribuzione gaussiana I vettori di v.a. gaussiane sono senza dubbio uno degli strumenti più utili in statistica. Nell analisi multivariata, per esempio,

Dettagli

Metodi computazionali per i Minimi Quadrati

Metodi computazionali per i Minimi Quadrati Metodi computazionali per i Minimi Quadrati Come introdotto in precedenza si considera la matrice. A causa di mal condizionamenti ed errori di inversione, si possono avere casi in cui il e quindi S sarebbe

Dettagli

Disuguaglianza di Cramér-Rao

Disuguaglianza di Cramér-Rao Disuguaglianza di Cramér-Rao (Appunti per gli studenti Silvano Holzer Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche Bruno de Finetti Università degli studi di Trieste Un esperimento

Dettagli

P ( X n X > ɛ) = 0. ovvero (se come distanza consideriamo quella euclidea)

P ( X n X > ɛ) = 0. ovvero (se come distanza consideriamo quella euclidea) 10.4 Convergenze 166 10.4.3. Convergenza in Probabilità. Definizione 10.2. Data una successione X 1, X 2,...,,... di vettori aleatori e un vettore aleatorio X aventi tutti la stessa dimensione k diremo

Dettagli

SCHEDA DIDATTICA N 7

SCHEDA DIDATTICA N 7 FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI IDROLOGIA PROF. PASQUALE VERSACE SCHEDA DIDATTICA N 7 LA DISTRIBUZIONE NORMALE A.A. 01-13 La distribuzione NORMALE Uno dei più importanti

Dettagli

STATISTICA esercizi svolti su: INTERPOLAZIONE PONDERATA, REGRESSIONE E CORRELAZIONE

STATISTICA esercizi svolti su: INTERPOLAZIONE PONDERATA, REGRESSIONE E CORRELAZIONE STATISTICA esercizi svolti su: INTERPOLAZIONE PONDERATA, REGRESSIONE E CORRELAZIONE 1 1 INTERPOLAZIONE PONDERATA, REGRESSIONE E CORRELAZIONE 2 1 INTERPOLAZIONE PONDERATA, REGRESSIONE E CORRELAZIONE 1.1

Dettagli

PROBABILITÀ ELEMENTARE

PROBABILITÀ ELEMENTARE Prefazione alla seconda edizione XI Capitolo 1 PROBABILITÀ ELEMENTARE 1 Esperimenti casuali 1 Spazi dei campioni 1 Eventi 2 Il concetto di probabilità 3 Gli assiomi della probabilità 3 Alcuni importanti

Dettagli

LeLing12: Ancora sui determinanti.

LeLing12: Ancora sui determinanti. LeLing2: Ancora sui determinanti. Ārgomenti svolti: Sviluppi di Laplace. Prodotto vettoriale e generalizzazioni. Rango e determinante: i minori. Il polinomio caratteristico. Ēsercizi consigliati: Geoling

Dettagli

Esercitazioni di Statistica

Esercitazioni di Statistica Esercitazioni di Statistica Variabili casuali Prof. Livia De Giovanni statistica@dis.uniroma.it Esercizio Determinare se le funzioni seguenti: 0.0 se x < 0. se x = g(x) = 0.5 se x = 0.7 se x = 3 se x =

Dettagli

Test F per la significatività del modello

Test F per la significatività del modello Test F per la significatività del modello Per verificare la significatività dell intero modello si utilizza il test F Si vuole verificare l ipotesi H 0 : β 1 = 0,, β k = 0 contro l alternativa che almeno

Dettagli

La multicollinearità sorge quando c è un elevata correlazione tra due o più variabili esplicative.

La multicollinearità sorge quando c è un elevata correlazione tra due o più variabili esplicative. Lezione 14 (a cura di Ludovica Peccia) MULTICOLLINEARITA La multicollinearità sorge quando c è un elevata correlazione tra due o più variabili esplicative. In un modello di regressione Y= X 1, X 2, X 3

Dettagli

Tipi di Processi Stocastici

Tipi di Processi Stocastici Processi Stocastici Definizione intuitiva: un processo stocastico è un insieme ordinato di variabili casuali, indicizzate dal parametro t, spesso detto tempo. Definizione rigorosa: dati uno spazio di probabilità

Dettagli

Maria Prandini Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano

Maria Prandini Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano Note relative a test di bianchezza rimozione delle componenti deterministiche da una serie temporale a supporto del Progetto di Identificazione dei Modelli e Analisi dei Dati Maria Prandini Dipartimento

Dettagli

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008)

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008) Esercitazione ES su processi casuali ( e 4 Maggio 2008) D. Donno Esercizio : Calcolo di autovalori e autovettori Si consideri un processo x n somma di un segnale e un disturbo: x n = Ae π 2 n + w n, n

Dettagli

Laurea Magistrale in Scienze Statistiche Finanziarie e Attuariali Econometria Finanziaria c.a. A.A. 2015/2016 Appello 27 Giugno 2016

Laurea Magistrale in Scienze Statistiche Finanziarie e Attuariali Econometria Finanziaria c.a. A.A. 2015/2016 Appello 27 Giugno 2016 Laurea Magistrale in Scienze Statistiche Finanziarie e Attuariali Econometria Finanziaria c.a. A.A. 205/206 Appello 27 Giugno 206 Per lo svolgimento della prova completa si ha un massimo di due ore. Invece

Dettagli

Esercitazione 8 maggio 2014

Esercitazione 8 maggio 2014 Esercitazione 8 maggio 2014 Esercizio 2 dal tema d esame del 13.01.2014 (parte II). L età media di n gruppo di 10 studenti che hanno appena conseguito la laurea triennale è di 22 anni. a) Costruire un

Dettagli

Note sulle Catene di Markov

Note sulle Catene di Markov Note sulle Catene di Markov ELAUT Prof. Giuseppe C. Calafiore Sommario Queste note contengono un estratto schematico ridotto di parte del materiale relativo alle Catene di Markov a tempo continuo e a tempo

Dettagli

Analisi della correlazione canonica

Analisi della correlazione canonica Capitolo 8 Analisi della correlazione canonica Si supponga che su un collettivo di unità statistiche si siano osservati due gruppi di k ed m variabili corrispondenti ad altrettanti aspetti di un fenomeno

Dettagli

I appello di calcolo delle probabilità e statistica

I appello di calcolo delle probabilità e statistica I appello di calcolo delle probabilità e statistica A.Barchielli, L. Ladelli, G. Posta 8 Febbraio 13 Nome: Cognome: Matricola: Docente: I diritti d autore sono riservati. Ogni sfruttamento commerciale

Dettagli

RETI DI TELECOMUNICAZIONE

RETI DI TELECOMUNICAZIONE RETI DI TELECOMUNICAZIONE CATENE DI MARKOV TEMPO CONTINUE Definizioni Sia dato un processo stocastico x(t) che può assumere valori discreti appartenenti ad un insieme se accade che il processo è una catena

Dettagli

Statistica Inferenziale

Statistica Inferenziale Statistica Inferenziale Prof. Raffaella Folgieri Email: folgieri@mtcube.com aa 2009/2010 Riepilogo lezione 6 Abbiamo visto: Definizione di popolazione, di campione e di spazio campionario Distribuzione

Dettagli

Sistemi sovradeterminati

Sistemi sovradeterminati Sistemi sovradeterminati Sia A una matrice m n ove m > n sia b R m trovare una soluzione del sistema sovradeterminato Ax = b significa cercare di esprimere un vettore di R m come combinazione lineare di

Dettagli

Argomenti della lezione:

Argomenti della lezione: Lezione 13 L analisi della Varianza (ANOVA): il modello lineare Argomenti della lezione: Modello lineare Disegni a una via L Analisi della Varianza (ANOVA): Esamina differenze tra le medie di due o più

Dettagli

Teoria dei Segnali Trasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici

Teoria dei Segnali Trasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it eoria dei Segnali rasmissione

Dettagli

distribuzione normale

distribuzione normale distribuzione normale Si tratta della più importante distribuzione di variabili continue, in quanto: 1. si può assumere come comportamento di molti fenomeni casuali, tra cui gli errori accidentali; 2.

Dettagli

Esercitazione 5 - Statistica (parte II) Davide Passaretti 9/3/2017

Esercitazione 5 - Statistica (parte II) Davide Passaretti 9/3/2017 Esercitazione 5 - Statistica (parte II) Davide Passaretti 9/3/2017 Contents 1 Inferenza sulla regressione semplice 1 1.1 Test sulla pendenza della retta................................... 1 1.2 Test sull

Dettagli

Modelli Multilineari e Misure di adeguatezza del modello

Modelli Multilineari e Misure di adeguatezza del modello Metodi di Analisi dei Dati Sperimentali AA /2010 Pier Luca Maffettone Modelli Multilineari e Misure di adeguatezza del modello Sommario Regressione multilineare Coefficiente di determinazione (modelli

Dettagli

Esercizi di statistica

Esercizi di statistica Esercizi di statistica Test a scelta multipla (la risposta corretta è la prima) [1] Il seguente campione è stato estratto da una popolazione distribuita normalmente: -.4, 5.5,, -.5, 1.1, 7.4, -1.8, -..

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE NORMALE o DI GAUSS

LA DISTRIBUZIONE NORMALE o DI GAUSS p. 1/2 LA DISTRIBUZIONE NORMALE o DI GAUSS Osservando gli istogrammi delle misure e degli scarti, nel caso di osservazioni ripetute in identiche condizioni Gli istogrammi sono campanulari e simmetrici,

Dettagli

Analisi della varianza

Analisi della varianza Analisi della varianza Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica, Università di Verona ANALISI DELLA VARIANZA - 1 Abbiamo k gruppi, con un numero variabile di unità statistiche.

Dettagli

Esercitazioni di Statistica

Esercitazioni di Statistica Esercitazioni di Statistica Stima Puntuale Prof. Livia De Giovanni statistica@dis.uniroma.it Esercizio In ciascuno dei casi seguenti determinare quale tra i due stimatori S e T per il parametro θ è distorto

Dettagli