Teoria dei Segnali Trasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Teoria dei Segnali Trasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici"

Transcript

1 eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 / 8 Contenuto Ritardo casuale Segnale binario casuale 3 Proprietà dell autocorrelazione 4 Somma di processi stocastici 5 Media temporale 6 Funzione caratteristica Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 / 8

2 Segnale ritardato in modo casuale (/4) Un segnale deterministico x(t), periodico con periodo 0, viene ritardato di un tempo Θ non noto. Questa situazione, tipica ad esempio di tutti i segnali di eco, può essere descritta dal processo stocastico: X(t) x(t Θ) in cui la variabile casuale è il tempo di ritardo Θ. Vogliamo calcolare la media e l autocorrelazione di X(t). Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 3 / 8 Segnale ritardato in modo casuale (/4) Il valor medio del processo stocastico X(t) x(t Θ) calcolato rispetto al tempo di ritardo Θ, si ottiene partendo dalla relazione: E (g(z)) + g(z)f Z (z)dz Sostituiamo Θ a Z, f Θ (ϑ) a f Z (z), e x(t ϑ) a g(z), e integriamo solo sul periodo 0, per cui la densità di probabilità (uniforme) risulta essere f Θ (ϑ) 0. Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 4 / 8

3 Segnale ritardato in modo casuale (3/4) Otteniamo il valor medio del processo stocastico X(t): E(X) t x(t ϑ) 0 dϑ t 0 x(α)dα dove nell ultimo passaggio è stata usata la sostituzione α t ϑ. L integrale ottenuto è la media temporale (sul periodo) del segnale deterministico x(t), e quindi E(X) è indipendente dal tempo. Il processo stocastico X(t) è stazionario in valor medio. Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 5 / 8 Segnale ritardato in modo casuale (4/4) L autocorrelazione del p.s. X(t) si calcola in modo analogo: R XX (t,t ) E(x(t Θ)x(t Θ)) 0 x(t ϑ)x(t ϑ)dϑ t t 0 x(α)x(α + t t )dα con la sostituzione α t ϑ. L autocorrelazione di X(t) dipende solo da τ t t, e coincide con l autocorrelazione di x(t): R XX (t,t ) R XX (τ) R x (τ) Il processo stocastico X(t) è stazionario in senso lato. Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 6 / 8 3

4 Segnale binario casuale (/5) Consideriamo la trasmissione seriale di dati binari ritardata di un tempo Θ non noto: X(t) V(t Θ) dove V(t) V[n] per n t < (n + ) con V[n] ±V. Il processo stocastico X(t) descrive matematicamente il segnale ricevuto da un ricevitore il cui segnale di clock è scorrelato rispetto al clock del trasmettitore. Se i due valori +V e V sono equiprobabili, il valor medio è E(X) 0. Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 7 / 8 Segnale binario casuale (/5) Per il calcolo dell autocorrelazione, osserviamo che si può scrivere V(t) in questo modo: + t n V(t) V[n]rect n t n ) perché la funzione rect( vale nell intervallo (n,(n + )), e 0 altrove. Quindi si può scrivere: + t Θ n X(t) V[n]rect n Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 8 / 8 4

5 Segnale binario casuale (3/5) R XX (t,t ) + E V t Θ n rect rect t Θ n n + V E rect t Θ n rect t Θ n n + V t ϑ n rect n 0 rect t ϑ n dϑ V + t n α rect n t n rect α t + t dϑ V + α rect rect α τ dα Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 9 / 8 Segnale binario casuale (4/5) Nei passaggi precedenti è stata usata la sostituzione α t ϑ n. L autocorrelazione R XX (τ) V + α rect rect α τ dα dipende solo da τ t t, quindi il processo stocastico X(t) è stazionario in senso lato. Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 0 / 8 5

6 Segnale binario casuale (5/5) + R XX (τ) V ( τ ) R XX α rect rect ( τ ) rect (τ) V α τ dα 0 τ Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 / 8 Proprietà dell autocorrelazione L autocorrelazione R XX (τ) di un p.s. stazionario reale X(t) ha le stesse proprietà dell autocorrelazione di un segnale deterministico reale: R XX (τ) è reale e pari R XX (0) E ( (X(t)) ) P X (potenza media) R XX (0) R XX (τ) per τ se R XX (τ) non è periodica, R XX ( ) m X Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 / 8 6

7 Media della somma Consideriamo due processi stocastici stazionari X(t) e Y(t), aventi media m X e m Y. La loro somma è il processo stocastico stazionario Z(t) X(t) + Y(t), che ha valor medio: m Z m X + m Y Xf X (x)dx + (X + Y)f(x,y)dxdy Xf(x,y)dxdy Yf Y (y)dy La media della somma è uguale alla somma delle medie. Yf(x,y)dxdy Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 3 / 8 Varianza della somma (/3) Per calcolare la varianza, calcoliamo il momento del secondo ordine del p.s. stazionario Z(t) X(t) + Y(t): E(Z ) E ( (X + Y) ) + X f(x,y)dxdy + (X + Y) f(x,y)dxdy XYf(x,y)dxdy X f X (x)dx + E(X ) + E(Y ) + Y f(x,y)dxdy+ Y f Y (y)dy + XYf(x, y)dxdy XYf(x,y)dxdy Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 4 / 8 7

8 Varianza della somma (/3) Se i p.s. X(t) e Y(t) sono indipendenti, allora f(x,y) f X (x) f Y (y) e si può calcolare anche l ultimo integrale, ottenendo: E(Z ) E(X ) + E(Y ) + E(X ) + E(Y ) + E(X ) + E(Y ) + XYf(x,y)dxdy XYf X (x)f Y (y)dxdy Xf X (x)dx E(X ) + E(Y ) + E(X) E(Y) Yf Y (y)dy Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 5 / 8 Varianza della somma (3/3) Se i p.s. X(t) e Y(t), oltre ad essere indipendenti, sono anche a media nulla (o almeno uno dei due è a media nulla), allora anche il momento del secondo ordine di Z è la somma dei momenti del secondo ordine di X e Y: E(Z ) E(X ) + E(Y ) e la varianza della somma è la somma delle varianze: σ Z σ X + σ Y Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 6 / 8 8

9 Somma di rumore bianco In un sistema che comprende più sorgenti indipendenti di rumore bianco W,W,...,W k che vengono sommate fra di loro, il processo stocastico risultante W(t) k i W i(t) è ancora un rumore bianco a media nulla (perché tutti i W i sono a media nulla), e con varianza: Il valore rms del p.s. W(t) è: σ W k i σ W i W rms σ W k i σ W i Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 7 / 8 Esempio: medie temporali (/3) Si deve effettuare la misura di una grandezza (ad esempio, una tensione costante V) a cui è sovrapposto un rumore bianco additivo W(t). La misura può essere effettuata prendendo un solo campione del processo stocastico V + W(t): il valor medio è la costante V (perché W(t) ha media nulla); la varianza è σ (perché V ha varianza nulla). W Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 8 / 8 9

10 Esempio: medie temporali (/3) Il rapporto segnale-rumore o SNR ( Signal-to-Noise Ratio) è definito come il rapporto tra la potenza normalizzata del segnale e la varianza del rumore: SNR V Solitamente, il rapporto segnale-rumore è espresso in un unità di misura logaritmica, chiamata decibel: SNR db 0log 0 V σ W σ W ( ) V 0log 0 0log σ 0 W V σ W Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 9 / 8 Esempio: medie temporali (3/3) Facendo la somma di N campioni presi in istanti diversi (t,t,...,t N ), si ottiene la variabile aleatoria N N X (V + W(t i )) NV + W(t i ) il valor medio è NV; la varianza è Nσ W ; i NV il rapporto segnale-rumore è V N N σw σw. Prendendo N campioni (indipendenti) della grandezza da misurare, il rapporto segnale-rumore migliora di N (cioè si aggiungono 3 db ad ogni raddoppio del numero di campioni). i Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 0 / 8 0

11 Densità di probabilità della somma (/6) La densità di probabilità del p.s. Z(t) X(t) + Y(t) si calcola a partire dalla funzione cumulativa di distribuzione: F Z (z) Pr{Z z} Pr{X + Y z} Pr{X,Y z X} 00 y z x + y z z x x + y < z Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 / 8 Densità di probabilità della somma (/6) F Z (z) Pr{X,Y < z X} z x x y z x y [x+y z] f X (x)f Y (y)dydx f X (x)f Y (y)dxdy x Derivando la F Z rispetto a z, di ottiene la pdf f Z : f Z (z) df Z(z) dz f X (x)f Y (y)dxdy f X (x)f Y (z x)dx f X (z) f Y (z). La densità di probabilità della somma di due processi stocastici indipendenti è uguale alla convoluzione delle densità di probabilità dei due addendi. Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 / 8

12 Densità di probabilità della somma (3/6) Nel caso in cui entrambi gli addendi abbiano densità di probabilità gaussiana: f X (x) π σx e (x /σ X) ; fy (y) π σy e (y /σ Y) allora la densità di probabilità della somma Z X + Y è: f Z (z) πσ X σ Y πσ X σ Y e (x /σ X) e ((z x) /σ Y) dx e (x (/σ X +/σ Y) xz/σ Y +z /σ Y) dx Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 3 / 8 Densità di probabilità della somma (4/6) Per calcolare agevolmente l integrale, occorre fare in modo che la funzione integranda abbia la forma: e (u +cz ) Uguagliando gli esponenti e svolgendo i calcoli, si ottiene: u x + z σ σ X Y σ + Y σ σ X Y c σ X + σ Y Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 4 / 8

13 Densità di probabilità della somma (5/6) Sostituendo la variabile u nella funzione integranda, si ha: f Z (z) π σ X + σ Y e u / du e z /(σ X +σ Y) L ultimo termine esponenziale dipende solo da z e quindi è stato portato fuori dal segno di integrale. Inoltre, e u / du π. Quindi risulta: f Z (z) π ( /(σ σ X + ) e z X +σ Y) e z /σ π σ σ Y che è una pdf gaussiana con varianza σ σ X + σ Y. Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 5 / 8 Densità di probabilità della somma (6/6) Se gli addendi non hanno pdf gaussiana, la pdf della somma tende comunque ad una gaussiana all aumentare del numero di addendi. Esempio con pdf uniforme in [0, ]:.5 f f f f * f f4 f * f * f * f (4 volte) f8 f * f * f * f *... (8 volte) f6 f * f * f * f *... (6 volte) Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 6 / 8 3

14 Funzione caratteristica (/) La pdf della somma di due p.s. aventi pdf gaussiana si può ricavare anche in un altro modo, definendo la funzione caratteristica Φ X (ω): Φ X (ω) E ( e jωx) e jωx f X (x)dx In pratica, la funzione caratteristica è la trasformata di Fourier della densità di probabilità (con il segno +, invece che, nell esponenziale). Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 7 / 8 Funzione caratteristica (/) Per le proprietà delle trasformate di Fourier, alla convoluzione delle pdf corrisponde il prodotto delle funzioni caratteristiche: Φ Z (ω) Φ X (ω) Φ Y (ω) Poiché la trasformata di Fourier di una gaussiana è ancora una gaussiana, Φ X (ω) e Φ Y (ω) sono gaussiane, e quindi anche il loro prodotto è una gaussiana. Di conseguenza, è una gaussiana anche f Z (z), che è l antitrasformata (con il segno, invece che +, nell esponenziale) di Φ Z (ω). Valentino Liberali (UniMI) eoria dei Segnali rasmissione binaria casuale; somma di processi stocastici 7 gennaio 0 8 / 8 4

Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico

Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Il rumore

Dettagli

1) Entropia di variabili aleatorie continue. 2) Esempi di variabili aleatorie continue. 3) Canali di comunicazione continui. 4) Canale Gaussiano

1) Entropia di variabili aleatorie continue. 2) Esempi di variabili aleatorie continue. 3) Canali di comunicazione continui. 4) Canale Gaussiano Argomenti della Lezione 1) Entropia di variabili aleatorie continue ) Esempi di variabili aleatorie continue 3) Canali di comunicazione continui 4) Canale Gaussiano 5) Limite di Shannon 1 Entropia di una

Dettagli

Ripasso segnali e processi casuali. Trasmissione dell Informazione

Ripasso segnali e processi casuali. Trasmissione dell Informazione Ripasso segnali e processi casuali 1 Breve ripasso di segnali e trasformate Dato un segnale s(t), la sua densità spettrale si calcola come dove S(f) è la trasformata di Fourier. L energia di un segnale

Dettagli

Pulse Amplitude Modulation (PAM) 2 Scelta delle risposte impulsive dei filtri in trasmissione e ricezione

Pulse Amplitude Modulation (PAM) 2 Scelta delle risposte impulsive dei filtri in trasmissione e ricezione Pulse Amplitude Modulation (PAM 1 Definizione La trasmissione di una sequenza di numeri {a k } mediante un onda PAM consiste nel generare, a partire dalla sequenza {a k } il segnale a tempo continuo u(t

Dettagli

Teoria dei Segnali. 1 Proprietà della trasformata di Fourier. correlazione tra segnali; autocorrelazione

Teoria dei Segnali. 1 Proprietà della trasformata di Fourier. correlazione tra segnali; autocorrelazione Teoria dei Segnali Proprietà della trasformata di Fourier; correlazione tra segnali; autocorrelazione Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it

Dettagli

Prova di AUTOVALUTAZIONE (novembre 2009). nota: l esame ha validità solo se incluso nel piano degli studi per l anno accademico corrente.

Prova di AUTOVALUTAZIONE (novembre 2009). nota: l esame ha validità solo se incluso nel piano degli studi per l anno accademico corrente. UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE CdS in Ingegneria Informatica corso di FONDAMENTI DI TELECOMUNICAZIONI Prova di AUTOVALUTAZIONE (novembre 2009). COMPITO A nota: l esame ha validità solo se incluso nel

Dettagli

Comunicazioni Elettriche anno accademico Esercitazione 1

Comunicazioni Elettriche anno accademico Esercitazione 1 Comunicazioni Elettriche anno accademico 003-004 Esercitazione Esercizio Un processo aleatorio a tempo discreto X(n) è definito nel seguente modo: Viene lanciata una moneta. Se il risultato è testa X(n)=

Dettagli

Teoria dei Segnali Covarianza, correlazione e densità spettrale di potenza; processi stocastici stazionari

Teoria dei Segnali Covarianza, correlazione e densità spettrale di potenza; processi stocastici stazionari Teoria dei Segnali Covarianza, correlazione e densità spettrale di potenza; processi stocastici stazionari Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it

Dettagli

Modulazioni di ampiezza

Modulazioni di ampiezza Modulazioni di ampiezza 1) Si consideri un segnale z(t) modulato in ampiezza con soppressione di portante dal segnale di informazione x(t): z(t) = Ax(t)cos(2πf 0 t) Il canale di comunicazione aggiunge

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Prof. Mario Barbera [parte ] Variabili aleatorie Esempio: sia dato l esperimento: Scegliere un qualunque giorno non festivo della settimana, per verificare casualmente

Dettagli

PROCESSI CASUALI 1 Fondamenti di segnf a o lin d e a t m ra e s n mtii s T si L o C ne

PROCESSI CASUALI 1 Fondamenti di segnf a o lin d e a t m ra e s n mtii s T si L o C ne PROCESSI CASUALI Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Segnali deterministici Un segnale (t) si dice deterministico se è una funzione nota di t, cioè se ad un qualsiasi istante di tempo t

Dettagli

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE CANALE STAZIONARIO Si parla di un Canale Stazionario quando i fenomeni che avvengono possono essere modellati da processi casuali e le proprietà statistiche di tali processi sono indipendenti dal tempo.

Dettagli

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE. Y(f) Y(f-15) Y(f+15) f[hz] Yc(f) Y(f) Y(f-17.5) Y(f+17.5) Yc(f) Esercizio 1

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE. Y(f) Y(f-15) Y(f+15) f[hz] Yc(f) Y(f) Y(f-17.5) Y(f+17.5) Yc(f) Esercizio 1 CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE Esercizio 1 Dato il segnale y(t), con trasformata di Fourier Y(f) rappresentata in figura, rappresentare lo spettro del segnale ottenuto campionando idealmente y(t) con a)

Dettagli

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche. Modulazione A.A Alberto Perotti

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche. Modulazione A.A Alberto Perotti Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Modulazione A.A. 8-9 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Modello di sistema di comunicazione Il modello di sistema di comunicazione

Dettagli

Teoria dei Segnali Quantizzazione dei segnali; trasformata zeta

Teoria dei Segnali Quantizzazione dei segnali; trasformata zeta Teoria dei Segnali Quantizzazione dei segnali; trasformata zeta Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Quantizzazione;

Dettagli

Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier

Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier Teoria dei Segnali Richiami ai numeri complessi; serie e trasformata di Fourier Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali

Dettagli

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2 Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier Valentino Liberali Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università di Milano, 26013 Crema e-mail: liberali@dti.unimi.it

Dettagli

Esame di Teoria dei Segnali A Ing. Informatica, Elettronica e Telecomunicazioni. 12 luglio 2004

Esame di Teoria dei Segnali A Ing. Informatica, Elettronica e Telecomunicazioni. 12 luglio 2004 Esame di Teoria dei Segnali A Ing. Informatica, Elettronica e Telecomunicazioni luglio 4 Esercizio Un sacchetto A contiene caramelle ai gusti fragola, limone e lampone. Un sacchetto B contiene caramelle

Dettagli

Esercitazione del 06/03/2012 Istituzioni di Calcolo delle Probabilità

Esercitazione del 06/03/2012 Istituzioni di Calcolo delle Probabilità Esercitazione del 6/3/ Istituzioni di Calcolo delle Probabilità David Barbato barbato@math.unipd.it Esercizio. E la notte di San Lorenzo, Alessandra decide di andare a vedere le stelle cadenti. Osserverà

Dettagli

Teoria dei Segnali Densità spettrale di energia e di potenza; campionamento e teorema di Shannon

Teoria dei Segnali Densità spettrale di energia e di potenza; campionamento e teorema di Shannon Teoria dei Segnali Densità spettrale di energia e di potenza; campionamento e teorema di Shannon Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria

Dettagli

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra Sommario CARATTERISTICHE DEI SEGNALI DETERMINATI.... ESERCIZIO.... ESERCIZIO... 5.3 ESERCIZIO 3 CONVOLUZIONE...

Dettagli

Calcolo delle Probabilità e Statistica, Ingegneria Civile e A&T e Informatica I prova finale a.a. 2016/17

Calcolo delle Probabilità e Statistica, Ingegneria Civile e A&T e Informatica I prova finale a.a. 2016/17 Calcolo delle Probabilità e Statistica, Ingegneria Civile e A&T e Informatica I prova finale aa 6/ Punteggi: : 3 + 6; : + + + ; 3: + Una scatola contiene monete; 8 di queste sono equilibrate, mentre le

Dettagli

Maria Prandini Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano

Maria Prandini Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano Note relative a test di bianchezza rimozione delle componenti deterministiche da una serie temporale a supporto del Progetto di Identificazione dei Modelli e Analisi dei Dati Maria Prandini Dipartimento

Dettagli

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07 PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 006/07 Esercizio 1 Prova scritta del 16/1/006 In un ufficio postale lavorano due impiegati che svolgono lo stesso compito in maniera indipendente, sbrigando

Dettagli

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana)

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana) ispense di Meccanica dei Fluidi 0 0 det 0 = [ (0 ) + ( ( ) ) + (0 0 ) ] = 0. Pertanto, v e µ sono indipendenti tra loro e costituiscono una nuova base. Con essi è possibile descrivere altre grandezze,

Dettagli

CAPITOLO 9. Vettori Aleatori

CAPITOLO 9. Vettori Aleatori CAPITOLO 9 Vettori Aleatori 9 9 Vettori Aleatori 3 9 Vettori Aleatori In molti esperimenti aleatori, indicando con Ω l insieme dei possibili risultati, al generico risultato dell esperimento, ω Ω, sono

Dettagli

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione

QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione UANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA Fondamenti Segnali e Trasmissione Campionamento e quantizzazione di un segnale analogico Si consideri il segnale x(t) campionato con passo T c. Campioni del

Dettagli

5. Distribuzioni. Corso di Simulazione. Anno accademico 2009/10

5. Distribuzioni. Corso di Simulazione. Anno accademico 2009/10 Anno accademico 2009/10 Spazio di probabilità Ω spazio campione F 2 Ω spazio degli eventi: (i) Ω F (ii) A F = Ω \ A F (iii) A, B F = A B F P: F [0, 1] funzione di probabilità: (i) P(A) 0 (ii) P(Ω) = 1

Dettagli

Probabilità e Statistica per l Informatica Esercitazione 4

Probabilità e Statistica per l Informatica Esercitazione 4 Probabilità e Statistica per l Informatica Esercitazione 4 Esercizio : [Ispirato all Esercizio, compito del 7/9/ del IV appello di Statistica e Calcolo delle probabilità, professori Barchielli, Ladelli,

Dettagli

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 6: calcolo delle probabilità I

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 6: calcolo delle probabilità I 01CXGBN Trasmissione numerica parte 6: calcolo delle probabilità I 1 Probabilità di errore BER e SER Per rappresentare la bontà di un sistema di trasmissione numerica in termini di probabilità di errore

Dettagli

RICHIAMI SU PROCESSI ALEATORI E DENSITÀ SPETTRALE DI POTENZA

RICHIAMI SU PROCESSI ALEATORI E DENSITÀ SPETTRALE DI POTENZA RICHIAMI SU PROCESSI ALEATORI E DENSITÀ SPETTRALE DI POTENZA Paolo Bestagini Ph.D. Student bestagini@elet.polimi.it http://home.deib.polimi.it/bestagini Sommario 2 Segnali deterministici Continui Discreti

Dettagli

Analisi della disponibilità d acqua. Valutazione dell impianto attraverso il calcolo di un indice economico (criterio)

Analisi della disponibilità d acqua. Valutazione dell impianto attraverso il calcolo di un indice economico (criterio) Analisi della disponibilità d acqua Valutazione dell impianto attraverso il calcolo di un indice economico (criterio) Approccio diverso a seconda del criterio di valutazione Nel caso di criterio statistico

Dettagli

Compito di Analisi Matematica III. Compito A

Compito di Analisi Matematica III. Compito A c.d.l. Ingegneria elettronica e c.d.l. Ingegneria Informatica (M Z) 7 gennaio 2008. Determinare i residui nei punti singolari e nel punto all infinito della funzione z 2 sen z + 2. Determinare la trasformata

Dettagli

3. Distribuzioni. Corso di Simulazione. Anno accademico 2006/07

3. Distribuzioni. Corso di Simulazione. Anno accademico 2006/07 Anno accademico 2006/07 Spazio di probabilità Ω spazio campione F 2 Ω spazio degli eventi: (i) Ω F (ii) A F = Ω \ A F (iii) A, B F = A B F P: F [0, 1] funzione di probabilità: (i) P(A) 0 (ii) P(Ω) = 1

Dettagli

Concetti di base: segnali - Classificazione dei segnali -

Concetti di base: segnali - Classificazione dei segnali - Corso di Tecnologie per le Telecomunicazioni e sviluppo in serie di Fourier 1 - Classificazione dei segnali - Le forme d onda di interesse per le Telecomunicazioni possono essere sia una tensione v(t)

Dettagli

X Vincita (in euro) Tabella 1: Vincite

X Vincita (in euro) Tabella 1: Vincite Cognome e Nome:....................................... Matricola............. CdS............. CALCOLO DELLE PROBABILITA - 9 Giugno 1 CdS in STAD, SIGAD - docente: G. Sanfilippo Motivare dettagliatamente

Dettagli

Teoria della probabilità Variabili casuali

Teoria della probabilità Variabili casuali Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Teoria della probabilità Variabili casuali A.A. 2008-09 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Variabile casuale Una variabile

Dettagli

Variabili aleatorie continue

Variabili aleatorie continue Variabili aleatorie continue Per descrivere la distribuzione di una variabile aleatoria continua, non si può più assegnare una probabilità positiva ad ogni valore possibile. Si assume allora di poter specificare

Dettagli

Esercizi su formula di Itô

Esercizi su formula di Itô Esercizi su formula di Itô 1. Scrivere il differenziale stocastico dei seguenti processi: (i) X t = B t (ii) X t = t + e B t (iii) X t = B 3 t 3tB t (iv) X t = 1 + t + e B t (v) X t = [B 1 (t)] + [B (t)]

Dettagli

Modelli probabilistici variabili casuali

Modelli probabilistici variabili casuali Modelli probabilistici variabili casuali Le variabili casuali costituiscono il legame tra il calcolo della probabilità e gli strumenti di statistica descrittiva visti fino ad ora. Idea: pensiamo al ripetersi

Dettagli

Trasformata di Fourier e applicazioni

Trasformata di Fourier e applicazioni Trasformata di Fourier e applicazioni Docente:Alessandra Cutrì Trasformata di Fourier della funzione gaussiana Esempio: Calcoliamo la trasformata di Fourier di f (x) = e x 2 x n f (x) L 1 (R) per ogni

Dettagli

LE VARIABILI CASUALI A 1, A 2.,..., A k., p 2.,..., p k. generati da una specifica prova sono necessari ed incompatibili:

LE VARIABILI CASUALI A 1, A 2.,..., A k., p 2.,..., p k. generati da una specifica prova sono necessari ed incompatibili: LE VARIABILI CASUALI Introduzione Data prova, ad essa risultano associati i k eventi A, A,..., A k con le relative probabilità p, p,..., p k. I k eventi A i generati da una specifica prova sono necessari

Dettagli

X (o equivalentemente rispetto a X n ) è la

X (o equivalentemente rispetto a X n ) è la Esercizi di Calcolo delle Probabilità della 5 a settimana (Corso di Laurea in Matematica, Università degli Studi di Padova). Esercizio 1. Siano (X n ) n i.i.d. di Bernoulli di parametro p e definiamo per

Dettagli

II Appello di Calcolo delle Probabilità Laurea Triennale in Matematica 2016/17

II Appello di Calcolo delle Probabilità Laurea Triennale in Matematica 2016/17 II Appello di Calcolo delle Probabilità Laurea Triennale in Matematica 6/7 Martedì 4 febbraio 7 Cognome: Nome: Email: Se non è espressamente indicato il contrario, per la soluzione degli esercizi è possibile

Dettagli

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE U N I V E R S I T À D E G L I S T U D I D I P I S A DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DELL INFORMAZIONE Cmunicazini numeriche Esercizi su sistemi di variabili aleatrie-e sui prcessi stcastici Sistemi di variabili

Dettagli

Calcolo integrale. Regole di integrazione

Calcolo integrale. Regole di integrazione Calcolo integrale Linearità dell integrale Integrazione per parti Integrazione per sostituzione Integrazione di funzioni razionali 2 2006 Politecnico di Torino Proprietà Siano e funzioni integrabili su

Dettagli

Analisi Matematica II Integrali curvilinei (svolgimenti) 1 t 9t dt (a) = dt t 1 t 2 = 1 2. x dx (b) log y 1. dy.

Analisi Matematica II Integrali curvilinei (svolgimenti) 1 t 9t dt (a) = dt t 1 t 2 = 1 2. x dx (b) log y 1. dy. Analisi Matematica II Integrali curvilinei svolgimenti Svolgimento esercizio Si ha, successivamente, t t, t, t 9t 4 + 4t t 9t + 4, l t dt t 9t + 4 dt a 8 dove in a si è usata la sostituzione 9t + 4 8t

Dettagli

7.6 Esercizi svolti Trasformata di Fourier

7.6 Esercizi svolti Trasformata di Fourier 78 7 Trasformata di Fourier 7.6 Esercizi svolti Esercizio 7. Determinare la trasformata di Fourier delle seguenti funzioni : a x(t =u(t e t + u(t u(t + ; b x(t =e i3t p (t + ; c x(t =p (t ; ( d x(t =p

Dettagli

Esercizi svolti di Teoria dei Segnali

Esercizi svolti di Teoria dei Segnali Esercizi svolti di eoria dei Segnali Enrico Magli, Letizia Lo Presti, Gabriella Olmo, Gabriella Povero Versione. Prefazione A partire dall anno accademico 5/6 viene fornita agli studenti dei corsi di eoria

Dettagli

La distribuzione normale o distribuzione di Gauss

La distribuzione normale o distribuzione di Gauss La distribuzione normale o distribuzione di Gauss Gauss ha dimostrato che secondo questa legge si possono ritenere distribuiti gli errori accidentali di misura di una qualsivoglia grandezza. Densità di

Dettagli

Variabili casuali. - di Massimo Cristallo -

Variabili casuali. - di Massimo Cristallo - Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 16 e 27 maggio 2013 - di Massimo Cristallo - Variabili casuali

Dettagli

Svolgimento degli esercizi N. 3

Svolgimento degli esercizi N. 3 Svolgimento degli esercizi N. 3 Prova scritta parziale n. del // Fila. Calcolare il valore del seguente integrale definito: ( x + e x ) dx. ( x + e x ) dx ( x + e 4x + x e x) dx x dx + e 4x dx + x e x

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica (A-O) Università di Roma La Sapienza

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica (A-O) Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica (A-O Università di Roma La Sapienza CALCOLO DELLE PROBABILITÀ E STATISTICA ESAME DEL 20/10/201 NOME: COGNOME: MATRICOLA: Esercizio 1 Se supponiamo

Dettagli

ANALISI DI SEGNALI BIOLOGICI

ANALISI DI SEGNALI BIOLOGICI ANALISI DI SEGNALI BIOLOGICI A.Accardo accardo@units.it LM Neuroscienze A.A. 2010-11 1 Obiettivi del corso: Individuazione delle caratteristiche principali del segnale EEG quantificate mediante tecniche

Dettagli

COMPLEMENTI SUI DIFFERENZIALI ESATTI E L INTEGRAZIONE DI FORME DIFFERENZIALI

COMPLEMENTI SUI DIFFERENZIALI ESATTI E L INTEGRAZIONE DI FORME DIFFERENZIALI COMPLEMENTI SUI DIFFERENZIALI ESATTI E L INTEGRAZIONE DI FORME DIFFERENZIALI Sergio Console Derivate parziali (notazione) Data una funzione z = f(x, y), si può pensare di tener fissa la variabile y (considerandola

Dettagli

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008)

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008) Esercitazione ES su processi casuali ( e 4 Maggio 2008) D. Donno Esercizio : Calcolo di autovalori e autovettori Si consideri un processo x n somma di un segnale e un disturbo: x n = Ae π 2 n + w n, n

Dettagli

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A. 2007-08. Alberto Perotti, Roberto Garello

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A. 2007-08. Alberto Perotti, Roberto Garello Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A. 2007-08 Alberto Perotti, Roberto Garello DELEN-DAUIN Processi casuali Sono modelli probabilistici

Dettagli

Introduzione ai segnali determinati

Introduzione ai segnali determinati Teoria dei segnali Unità 1 Introduzione ai segnali determinati Introduzione ai segnali determinati Sviluppo in serie di Fourier Trasformata di Fourier 005 Politecnico di Torino 1 Introduzione ai segnali

Dettagli

Laboratorio di Calcolo B 68

Laboratorio di Calcolo B 68 Generazione di numeri casuali Abbiamo già accennato all idea che le tecniche statistiche possano essere utili per risolvere problemi di simulazione di processi fisici e di calcoli numerici. Dobbiamo però

Dettagli

Calcolo integrale: esercizi svolti

Calcolo integrale: esercizi svolti Calcolo integrale: esercizi svolti Integrali semplici................................ Integrazione per parti............................. Integrazione per sostituzione......................... 4 4 Integrazione

Dettagli

Laboratorio II, modulo

Laboratorio II, modulo Laboratorio II, modulo 2 206-207 Banda di un segnale e filtri (cfr. http://wpage.unina.it/verdoliv/tds/appunti/appunti_03.pdf e http://wpage.unina.it/verdoliv/tds/appunti/appunti_04.pdf e http://wpage.unina.it/verdoliv/tds/appunti/appunti_05.pdf

Dettagli

COPPIE DI VARIABILI ALEATORIE

COPPIE DI VARIABILI ALEATORIE COPPIE DI VAIABILI ALEATOIE E DI NADO 1 Funzioni di ripartizione congiunte e marginali Definizione 11 Siano X, Y va definite su uno stesso spazio di probabilità (Ω, F, P La coppia (X, Y viene detta va

Dettagli

Elementi di Teoria dei Segnali

Elementi di Teoria dei Segnali Elementi di Teoria dei Segnali Ing. Michele Scarpiniti michele.scarpiniti@uniroma1.it http://ispac.ing.uniroma1.it/scarpiniti/index.htm Master "Tecniche per la Multimedialità" 1 Il concetto di segnale

Dettagli

Lezione 2: rappresentazione in frequenza

Lezione 2: rappresentazione in frequenza Segnali a potenza media finita e conversione A/D Lezione : rappresentazione in frequenza Generalità Spettro di potenza e autocorrelazione Proprietà dello spettro di potenza Larghezza di banda Spettri mutui

Dettagli

Università di Siena. Corso di STATISTICA. Parte seconda: Teoria della stima. Andrea Garulli, Antonello Giannitrapani, Simone Paoletti

Università di Siena. Corso di STATISTICA. Parte seconda: Teoria della stima. Andrea Garulli, Antonello Giannitrapani, Simone Paoletti Università di Siena Corso di STATISTICA Parte seconda: Teoria della stima Andrea Garulli, Antonello Giannitrapani, Simone Paoletti Master E 2 C Centro per lo Studio dei Sistemi Complessi Università di

Dettagli

SCHEDA DIDATTICA N 7

SCHEDA DIDATTICA N 7 FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI IDROLOGIA PROF. PASQUALE VERSACE SCHEDA DIDATTICA N 7 LA DISTRIBUZIONE NORMALE A.A. 01-13 La distribuzione NORMALE Uno dei più importanti

Dettagli

( t) NR( t) NR( t) ( t)

( t) NR( t) NR( t) ( t) prof Valerio CURCIO Simulazione del prezzo del petrolio 1 1. Processi stocastici stazionari e non stazionari dall analisi del prezzo del petrolio Quello che vogliamo fare in questo articolo è un analisi

Dettagli

TEORIA DELL INFORMAZIONE ED ENTROPIA FEDERICO MARINI

TEORIA DELL INFORMAZIONE ED ENTROPIA FEDERICO MARINI TEORIA DELL INFORMAZIONE ED ENTROPIA DI FEDERICO MARINI 1 OBIETTIVO DELLA TEORIA DELL INFORMAZIONE Dato un messaggio prodotto da una sorgente, l OBIETTIVO è capire come si deve rappresentare tale messaggio

Dettagli

Questa viene trasmessa sul canale (wireless o wired). In questo corso, modellizzeremo il canale di trasmissione come un canale Gaussiano bianco

Questa viene trasmessa sul canale (wireless o wired). In questo corso, modellizzeremo il canale di trasmissione come un canale Gaussiano bianco Canale di trasmissione Dati una costellazione M un labeling binario e è possibile associare alle sequenze binarie di informazione u da trasmettere una forma d onda s(t). Questa viene trasmessa sul canale

Dettagli

Variabili aleatorie. Variabili aleatorie e variabili statistiche

Variabili aleatorie. Variabili aleatorie e variabili statistiche Variabili aleatorie Variabili aleatorie e variabili statistiche Nelle prime lezioni, abbiamo visto il concetto di variabile statistica : Un oggetto o evento del mondo reale veniva associato a una certa

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica (M-Z) Università di Roma La Sapienza

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica (M-Z) Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica (M-Z) Università di Roma La Sapienza CALCOLO DELLE PROBABILITÀ E STATISTICA ESAME DEL 16/06/2016 NOME: COGNOME: MATRICOLA: Esercizio 1 Cinque lettere

Dettagli

()Probablità, Statistica e Processi Stocastici

()Probablità, Statistica e Processi Stocastici Probablità, Statistica e Processi Stocastici Serie storiche (verso fpca) La tecnica chiamata fpca (functional PCA) esamina serie storiche utilizzando paradigmi propri di PCA. E utile premettere un po di

Dettagli

Tipi di Processi Stocastici

Tipi di Processi Stocastici Processi Stocastici Definizione intuitiva: un processo stocastico è un insieme ordinato di variabili casuali, indicizzate dal parametro t, spesso detto tempo. Definizione rigorosa: dati uno spazio di probabilità

Dettagli

Calcolo delle Probabilità 2

Calcolo delle Probabilità 2 Prova d esame di Calcolo delle Probabilità 2 Maggio 2006 Sia X una variabile aleatoria distribuita secondo la densità seguente ke x 1 x < 0 f X (x) = 1/2 0 x 1. 1. Determinare il valore del parametro reale

Dettagli

Elaborazione nel dominio delle frequenze. Elaborazione delle immagini digitali 1

Elaborazione nel dominio delle frequenze. Elaborazione delle immagini digitali 1 Elaborazione nel dominio delle frequenze Elaborazione delle immagini digitali 1 Serie di Fourier Elaborazione delle immagini digitali 2 Introduzione alla trasformata di Fourier Una funzione periodica può

Dettagli

Variabili aleatorie scalari

Variabili aleatorie scalari Metodi di Analisi dei Dati Sperimentali AA /2010 Pier Luca Maffettone Variabili aleatorie scalari Sommario della Introduzione CDF e PDF: definizione CDF e PDF: proprietà Distribuzioni uniforme e Gaussiana

Dettagli

Teoria dei Segnali Richiami di analisi matematica; alcune funzioni notevoli

Teoria dei Segnali Richiami di analisi matematica; alcune funzioni notevoli Teoria dei Segnali Richiami di analisi matematica; alcune funzioni notevoli Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Richiami

Dettagli

un elemento scelto a caso dello spazio degli esiti di un fenomeno aleatorio;

un elemento scelto a caso dello spazio degli esiti di un fenomeno aleatorio; TEST DI AUTOVALUTAZIONE - SETTIMANA 3 I diritti d autore sono riservati. Ogni sfruttamento commerciale non autorizzato sarà perseguito. Metodi statistici per la biologia 1 Parte A 1.1 Una variabile casuale

Dettagli

ESERCITAZIONE SUI PUNTI STAZIONARI DI FUNZIONI LIBERE E SULLE FUNZIONI OMOGENEE

ESERCITAZIONE SUI PUNTI STAZIONARI DI FUNZIONI LIBERE E SULLE FUNZIONI OMOGENEE ESERCITAZIONE SUI PUNTI STAZIONARI DI FUNZIONI LIBERE E SULLE FUNZIONI OMOGENEE 1 Funzioni libere I punti stazionari di una funzione libera di più variabili si ottengono risolvendo il sistema di equazioni

Dettagli

Esercizi sull equazione di Laplace

Esercizi sull equazione di Laplace Esercizi sull equazione di Laplace Corso di Fisica Matematica, a.a. 011-01 Dipartimento di Matematica, Università di Milano 16/1/01 Questi esercizi trattano la soluzione dell equazione di Laplace u xx

Dettagli

Distribuzione esponenziale. f(x) = 0 x < 0

Distribuzione esponenziale. f(x) = 0 x < 0 Distribuzione esponenziale Funzione densità f(x) = λe λx x 0 0 x < 0 Funzione parametrica (λ) 72 Funzione di densità della distribuzione esponenziale 1 0.9 0.8 0.7 λ=1 0.6 f(x) 0.5 0.4 0.3 λ=1/2 0.2 0.1

Dettagli

Esercitazione: La distribuzione NORMALE

Esercitazione: La distribuzione NORMALE Esercitazione: La distribuzione NORMALE Uno dei più importanti esempi di distribuzione di probabilità continua è dato dalla distribuzione Normale (curva normale o distribuzione Gaussiana); è una delle

Dettagli

Scheda n.3: densità gaussiana e Beta

Scheda n.3: densità gaussiana e Beta Scheda n.3: densità gaussiana e Beta October 10, 2008 1 Definizioni generali Chiamiamo densità di probabilità (pdf ) ogni funzione integrabile f (x) definita per x R tale che i) f (x) 0 per ogni x R ii)

Dettagli

Prima prova in itinere di Analisi Matematica 2 Ingegneria Elettronica. Politecnico di Milano. A.A. 2017/2018. Prof. M. Bramanti.

Prima prova in itinere di Analisi Matematica 2 Ingegneria Elettronica. Politecnico di Milano. A.A. 2017/2018. Prof. M. Bramanti. Prima prova in itinere di Analisi Matematica Ingegneria Elettronica. Politecnico di Milano Es. Punti A.A. 07/08. Prof. M. Bramanti Tema n 4 5 6 Tot. Cognome e nome (in stampatello) codice persona (o n

Dettagli

Prova Scritta di Probabilità e Statistica Cognome: Laurea in Matematica. 10 settembre 2012 Matricola: Nome:

Prova Scritta di Probabilità e Statistica Cognome: Laurea in Matematica. 10 settembre 2012 Matricola: Nome: Prova Scritta di Probabilità e Statistica Cognome: Laurea in Matematica Nome: 10 settembre 2012 Matricola: ESERCIZIO 1. Facendo uso solamente della definizione di spazio di probabilità, dell additività

Dettagli

ESERCIZI DI TEORIA DEI SEGNALI

ESERCIZI DI TEORIA DEI SEGNALI ESERCIZI DI EORIA DEI SEGNALI EX. 1 Si determini lo sviluppo in serie di Fourier del segnale cos[ m(t)] dove m(t) = m(t) = m(t k ) [ π 2 2π ] ( ) t t rect. EX. 2 Si siderino due segnali x 1 (t) e x 2 (t)

Dettagli

Teorema dei residui: applicazioni

Teorema dei residui: applicazioni Teorema dei residui: applicazioni Docente:Alessandra Cutrì ichiamo: Teorema dei residui Teorema dei esidui:sia f H(A \ {z, z 2,... z N }), z, z 2,... z N singolarità isolate per f e sia γ una curva chiusa,

Dettagli

Conversione Analogico/Digitale

Conversione Analogico/Digitale Conversione Analogico/Digitale 1 Fondamenti di Segnali e Trasmissione Conversione analogico/digitale (A/D) Per rappresentare numericamente un segnale continuo nel tempo e nelle ampiezze è necessario: Campionare

Dettagli

Alcune v.a. discrete notevoli

Alcune v.a. discrete notevoli Alcune v.a. discrete notevoli Variabile aleatoria Bernoulliana Il risultato X di un esperimento aleatorio può essere classificato nel modo che segue: successo oppure insuccesso. Indichiamo: Successo =

Dettagli

Esercitazioni di Statistica

Esercitazioni di Statistica Esercitazioni di Statistica Stima Puntuale Prof. Livia De Giovanni statistica@dis.uniroma.it Esercizio In ciascuno dei casi seguenti determinare quale tra i due stimatori S e T per il parametro θ è distorto

Dettagli

Campionamento e quantizzazione

Campionamento e quantizzazione Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Campionamento e quantizzazione A.A. 2008-09 Alberto Perotti DELEN-DAUIN Conversione analogico-digitale L elaborazione

Dettagli

Variabili aleatorie: parte 1. 1 Definizione di variabile aleatoria e misurabilitá

Variabili aleatorie: parte 1. 1 Definizione di variabile aleatoria e misurabilitá Statistica e analisi dei dati Data: 11 Aprile 2016 Variabili aleatorie: parte 1 Docente: Prof. Giuseppe Boccignone Scriba: Noemi Tentori 1 Definizione di variabile aleatoria e misurabilitá Informalmente,

Dettagli

Corso di laurea in Ingegneria civile - ambientale - edile Prova scritta del 3 febbraio Regole per lo svolgimento

Corso di laurea in Ingegneria civile - ambientale - edile Prova scritta del 3 febbraio Regole per lo svolgimento Corso di laurea in Ingegneria civile - ambientale - edile Prova scritta del febbraio 6 Regole per lo svolgimento (a) Gli studenti di ingegneria civile e edile -5 faranno gli esercizi,,. (b) Gli studenti

Dettagli

Esercizi su leggi condizionali e aspettazione condizionale

Esercizi su leggi condizionali e aspettazione condizionale Esercizi su leggi condizionali e aspettazione condizionale. Siano X, Y, Z v.a. a valori in uno spazio misurabile (E, E) e tali che le coppie (X, Y ) e (Z, Y ) abbiano la stessa legge (in particolare anche

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE NORMALE o DI GAUSS

LA DISTRIBUZIONE NORMALE o DI GAUSS p. 1/2 LA DISTRIBUZIONE NORMALE o DI GAUSS Osservando gli istogrammi delle misure e degli scarti, nel caso di osservazioni ripetute in identiche condizioni Gli istogrammi sono campanulari e simmetrici,

Dettagli

Esercizi di Calcolo delle Probabilità

Esercizi di Calcolo delle Probabilità Esercizi di Calcolo delle Probabilità Versione del 1/05/005 Corso di Statistica Anno Accademico 00/05 Antonio Giannitrapani, Simone Paoletti Calcolo delle probabilità Esercizio 1. Un dado viene lanciato

Dettagli

ẋ 1 = 2x 1 + (sen 2 (x 1 ) + 1)x 2 + 2u (1) y = x 1

ẋ 1 = 2x 1 + (sen 2 (x 1 ) + 1)x 2 + 2u (1) y = x 1 Alcuni esercizi risolti su: - calcolo dell equilibrio di un sistema lineare e valutazione delle proprietà di stabilità dell equilibrio attraverso linearizzazione - calcolo del movimento dello stato e dell

Dettagli

La trasformata Z. (Metodi Matematici e Calcolo per Ingegneria) Enrico Bertolazzi. DIMS Università di Trento. anno accademico 2008/2009

La trasformata Z. (Metodi Matematici e Calcolo per Ingegneria) Enrico Bertolazzi. DIMS Università di Trento. anno accademico 2008/2009 La trasformata Z (Metodi Matematici e Calcolo per Ingegneria) Enrico Bertolazzi DIMS Università di Trento anno accademico 2008/2009 La trasformata Z 1 / 33 Outline 1 La trasformata Z 2 Trasformazioni di

Dettagli

Campi conservativi e forme esatte - Esercizi svolti

Campi conservativi e forme esatte - Esercizi svolti Campi conservativi e forme esatte - Esercizi svolti 1) Dire se la forma differenziale è esatta. ω = 2 2 (1 + 2 2 ) 2 d + 2 2 (1 + 2 2 ) 2 d 2) Individuare in quali regioni sono esatte le seguenti forme

Dettagli