IL POLO AGROALIMENTARE NEL FRIULI VENEZIA GIULIA Sintesi dei risultati di un attività. 31 Ottobre 2012
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1 IL POLO AGROALIMENTARE NEL FRIULI VENEZIA GIULIA Sintesi dei risultati di un attività triennale di ricerca 31 Ottobre 2012
2 L industria alimentare in Italia 55/60 mila imprese(13% dell industria manifatturiera) 400 mila addetti(10% del totale manifatturiero) 127 miliardi di euro di fatturato Aziende di piccole dimensioni: media di 7 addetti (15,8 media europea), solamente con oltre 9 addetti Fonte: dati Istat e Sistema Camerale
3 L agroalimentare in Italia 60 mila impreseattive nel comparto industriale 830 mila imprese attive nel comparto agricolo 4% del Pil nazionale (50 miliardi di euro) oltre 750 mila addetti 7% dell export nazionale (principali paesi di destinazione: Germania, Francia, Stati Uniti) Fonte: dati Unioncamere
4 L agroalimentare in Italia I primati dell Italia 239 prodotti Dop (149), Igp (88) e Stg (2), specialità tradizionali, 511 vini Doc, Docg e Igt Italia leader europeo per il turismo enogastronomico e primato mondiale nella qualità e sicurezza alimentare (per residui chimici al di sotto dei limiti di legge) Mercato bio: 3 miliardi di euro Italia maggior esportatore mondiale di prodotti biologici (900 milioni di euro) Fonte: dati Unioncamere e Istat
5 L agroalimentare in FVG Il comparto agroalimentare e delle bevande localizzazioni attiveal 30 settembre 2012 (8,5 % dell industria manifatturiera) distribuite tra le province di Udine (51,0%), Pordenone (22,9%), Trieste (15,8%), Gorizia (10,3%) 534 milioni di euroil valore delle esportazioni nel 2011, in aumento del 13% rispetto al 2010 dei quali euro di prodotti alimentari (81%) e euro di bevande (19%) L export di alimentari e bevande rappresenta il 4% dell export regionale Fonte: elaborazioni Centro Studi CCIAA Udine su dati Infocamere e Istat
6 L agroalimentare in FVG L export di prodotti alimentari e bevande FVG - Prime cinque destinazioni export prodotti alimentari e bevande - Anno 2011 Paese Valore in euro % quota di mercato di cui Bevande Prodotti alimentari Germania ,39% 22,5% 77,5% Austria ,67% 13,2% 86,8% Stati Uniti ,55% 61,3% 38,7% Regno Unito ,50% 19,1% 80,9% Francia ,47% 2,7% 97,3% Fonte: elaborazioni del centro studi della CCIAA di Udine su dati Istat
7 Gli obiettivi della ricerca rilevare e portare a sintesi i fabbisogni provenienti da un intero settore produttivo, caratterizzato al suo interno da filiere anche molto diverse per tecnologie utilizzate, mercati di riferimento, organizzazione produttiva individuare gli elementi comuni che possano tradursi in aree formative prioritarie da inserire nel più ampio programma triennale di lavoro del Polo individuare gli elementi di specificità, che possano portare ad individuare percorsi di specializzazione, meno significativi dal punto di vista quantitativo ma comunque importanti in termini di strategicità, nel favorire lo sviluppo di una specifica filiera produttiva dell Agroalimentare o addirittura una nicchia di mercato
8 La filiera Imprese manifatturiere(lavorazione e conservazione di carni e produzione di prodotti a base di carne, pesce, crostacei e molluschi, lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, industrie lattiero-casearie, prodotti da forno e farinacei, caffè) Imprese del settore primario (vitivinicole, zootecnia, ecc.) Imprese del commercio e della ristorazione Imprese delle bevande (vino, distillazione e miscelatura di alcolici, bibite analcoliche e acque minerali) Le nicchie (miele, erbe aromatiche, birra, )
9 Il campo di indagine 1 fase: i settori e le imprese leader (in particolare trasformazione delle carni e vitivinicole); 125 imprese (autunno 2010) 2 fase:la filiera allargata (acquacoltura, zootecnia ortofrutta, commercio ingrosso e dettaglio, ristorazione); 76 imprese (primavera 2011) 3 fase:le nicchie (distillati, erbe aromatiche e officinali, olio d oliva, produzioni biologiche, birre artigianali, miele, agriturismi); 80 imprese (primavera 2012)
10 I risultati dell indagine 1.a fase: Le imprese e le produzioni leader Le imprese richiedono figure professionali tecniche e necessitano di competenze settoriali ( tra le motivazioni si registra la non sufficiente formazione scolastica) Il 20% delle imprese prevede l inserimento di neo-assuntinel breve periodo Il 75% delle imprese ha svolto attività di formazione negli ultimi 2 anni, ma prevalentemente di aggiornamento del personale operativo presente e per mansioni già svolte. Il portafoglio dei canali utilizzato è molto vasto (seminari, fornitori, consulenza, fiera, riviste, ) I temi di aggiornamento si riferiscono all area delle normative (sicurezza, ambiente, qualità); poco spazio a temi quali gestione d impresa, marketing, nuove tecnologie
11 I risultati dell indagine 2.a fase: La filiera allargata (1) Il 65% delle imprese è costituito da microimprese Significative differenze tra imprese agricole(con minor numero di addetti e fatturati più bassi) e industriali: nei cicli produttivi, nella propensione all innovazione, nella capacità di approcciarsi al mercato Presenti reti di impresa e cooperazione, specie tra le imprese agricole Mismatch qualitativo tra domanda e offerta: le imprese richiedono figure professionali tecniche( tra le motivazioni si registra la non sufficiente formazione scolastica e la scarsa attrattività del settore) Il 20% delle imprese prevede l inserimento di neo-assunti nel breve periodo (14% per le agricole, 28% per le industriali)
12 I risultati dell indagine La filiera allargata (2) Il 16% delle imprese considerano il tirocinio, le work-experience, l apprendistato, gli incentivi/sgravi, strumenti che possono favorire nuovi inserimenti (9% delle agricole e 25% delle industriali) Il 70% delle imprese (59% delle agricole e 84% delle industriali) ha svolto attività di formazione negli ultimi due anni, indirizzata al personale operativoe agli imprenditori/dirigenti, e comunque di aggiornamento per il personale già presente in azienda e per mansioni già svolte. Le modalità più utilizzate sono il confronto con altri professionisti, l autoapprendimento e la formazione sul lavoro interna, il coaching I temi di aggiornamento si riferiscono all area delle normative (sicurezza, ambiente, qualità) e alla gestione dell impresa. Minore interesse per il marketing
13 I risultati dell indagine 3.a fase: Le nicchie (1) Produzioni di nicchia: prodotti agroalimentari tipici o caratteristici del territorio regionale, di tipo artigianale, che, per salvaguardare l alta qualità non possono essere prodotti su larga scala. Quasi l 82% delle imprese intervistate presenta meno di 10 addetti, il 58% non supera i 200 mila euro di fatturato annuo. Le imprese sono prevalentemente a conduzione familiaree all elevata qualità corrisponde l elevata specializzazione degli imprenditori Vengono richieste figure professionali estremamente diversificate, di tipo tecnico (potatore, apicoltore, ) ma anche nuove figure con competenze trasversali come l addetto alle attività agrituristiche
14 I risultati dell indagine Le nicchie (2) Mismatchtra domanda e offerta di lavoro (le motivazioni sono non adeguata formazione e poco interesse alla professione). L 11% delle imprese prevede nuovi inserimenti nel breve periodo L 83% delle imprese ha svolto attività formative negli ultimi due anni (i canali preferiti sono il confronto con altri professionisti, la formazione interna e l autoapprendimento) E crescente l interesse per la formazionein ambiti come la gestione d impresa, le tecnologie per la comunicazione e l informazione, il marketing La comunicazione integrata d impresa con il sistema territorioè rilevante, visto la centralità delle produzioni enogastronomiche ai fini della valorizzazione della regione
15 Conclusioni Forte caratterizzazione del sistema agroalimentare: è costituito da numerosissimi subsistemi che esprimono modalità di produzione, rapporto sociali ed economici, scambi di beni molto diversi tra di loro Altra caratteristica: fitta e specifica di relazioni Aree formative prioritarie: costituzione di un ITS, in quanto emerge una robusta richiesta di formazione tecnica soprattutto sulle competenza della commercializzazione e della trasformazione Fabbisogni formativi: le competenze necessarie per lo sviluppo ed il consolidamento nel settore 1. Gestione dei processi aziendali 2. Tecnico/tecnologico
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