INDICE ADERENTE AZIONISTI. Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo 65% Azionisti privati 35% PARTECIPAZIONI

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3 INDICE BILANCIO INDIVIDUALE ADERENTE ACRI - Associazione fra le Casse di Risparmio Italiane ABI - Associazione Bancaria Italiana FITD - Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi AZIONISTI Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo 65% Azionisti privati 35% PARTECIPAZIONI Agena Srl - Alfa Spa - Assicuratrice Milanese Spa - Banca Caripe SpA - Banca D Italia - Banca Interregionale Spa - Centro Factoring Spa - Centro Iperbarico Polivalente e Ricerca Spa - Sviluppo Italia Abruzzo Spa - Consorzio per lo sviluppo industriale Teramo - Cse Soc. Coop. a Srl - Eurocasse Sim Spa - Fira Spa - Fira Servizi Spa - Gran Sasso Laga Srl - Intesa San Paolo Spa - Isveimer Spa - MPS Merchant Spa - Saga Spa - Sia-Ssb Spa - Siteba Spa - Swift - Sogiter Srl - Tercas Sicav Lux - Terbroker Srl - Terfinance Spa SEDI Ascoli Piceno - Atri - Giulianova Lido - Nereto - Pescara, Via Conte di Ruvo - Roma - Roseto degli Abruzzi - S. Egidio alla Vibrata Teramo ORGANI STATUTARI 5 RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULL ANDAMENTO DELLA GESTIONE 7 LO SCENARIO ECONOMICO 7 L INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA 14 LA SITUAZIONE DELLA BANCA 16 LA GESTIONE DEI RISCHI 24 L ANALISI DEI RISULTATI 30 LO SVILUPPO DELL OPERATIVITA 35 DATI DELL ENTE CONTROLLANTE 45 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE AL BILANCIO 2010 DI BANCA TERCAS SPA 49 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE AL BILANCIO 2010 DI BANCA TERCAS SPA 53 SCHEMI DI BILANCIO 57 NOTA INTEGRATIVA 65 PARTE A - POLITICHE CONTABILI A.1 PARTE GENERALE 66 A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO 69 A.3 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE 84 PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE B.1 ATTIVO 90 B.2 PASSIVO 117 PARTE C INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO 133 PARTE D REDDITTIVITA COMPLESSIVA 152 PARTE E INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 153 PARTE F INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO 197 PARTE G OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D AZIENDA 202 PARTE H OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 202 PARTE I ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI 206 PARTE L INFORMATIVA DI SETTORE 206 ALLEGATI BILANCIO INDIVIDUALE 207 DIPENDENZE Alba Adriatica - Alba Adriatica, viale Marconi - Ancarano - Aprati di Crognaleto - Arsita - Atri, Fontanelle - Atri, Ospedale Civile - Avezzano - Avezzano/Ag.1 - Bellante - Bellante Stazione - Bisenti - Bologna - Bologna Ag.1 - Campli Campomarino - Canzano - Carsoli - Castel Di Sangro - Castelli - Castelnuovo Vomano - Castilenti - Cesena Chiaravalle - Chieti Scalo - Civitanova Marche - Colonnella Colonnella, Rio Moro Ag. 1 - Cologna Spiaggia - Controguerra Corropoli Paese - Corropoli Bivio - Corridonia - Fano - Forlì - Garrufo di Sant Omero - Giulianova Annunziata - Giulianova Paese - Giulianova Ospedale Civile - Grottammare - Guardia Vomano - Isola del Gran Sasso - Jesi - Lanciano L Aquila - L Aquila Ag. 1 - Loreto - Martinsicuro - Modena - Monte Urano - Montesilvano - Montorio al Vomano Morro D Oro - Mosciano S. Angelo - Mosciano Stazione - Notaresco - Osimo - Ortona - Pagliare di Morro D Oro - Pagliare di Spinetoli - Pescara, via Nicola Fabrizi - Pescara, Santa Filomena - Pescara, via Teramo - Pietracamela Porto d Ascoli - Poggiofiorito - Pesaro - Pineto - Porto San Giorgio - Porto Sant Elpidio - Recanati - Rimini - Roma ag.1, via Crescenzio - Roma ag.2, via Capuana - Roma ag.3, via La Spezia - Roma ag.4, l.go Ravenna - Roseto degli Abruzzi, Campo a Mare - San Benedetto del Tronto - S. Maria Imbaro - S. Nicolò a Tordino - S. Omero - S. Onofrio - Scerne di Pineto - Silvi Marina - Silvi Marina Sud - Sulmona - San Giovani Teatino, Sambuceto - Torricella S. - Tortoreto Lido Toscanella di Dozza - Tortoreto Paese - Tossicia - Termoli - Teramo, via Cona - Teramo Ospedale Teramo Stazione Teramo, via Savini - Teramo, Piano della Lenta - Tivoli - Vasto - Val Vomano - Villa Lempa BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULL ANDAMENTO DELLA GESTIONE 214 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE AL BILANCIO CONSOLIDATO 2010 DEL GRUPPO BANCARIO TERCAS 227 SCHEMI DI BILANCIO CONSOLIDATO 231 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 241 PARTE A - POLITICHE CONTABILI A.1 PARTE GENERALE 242 A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO 246 A.3 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE 262 PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE B.1 ATTIVO 267 B.2 PASSIVO 291 PARTE C INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO 308 PARTE D REDDITTIVITA CONSOLIDATA COMPLESSIVA 327 PARTE E INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 328 PARTE F INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO 377 PARTE G OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D AZIENDA 381 PARTE H OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 386 PARTE I ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI 390 PARTE L INFORMATIVA DI SETTORE 390 ALLEGATI BILANCIO CONSOLIDATO

4 ORGANI STATUTARI Consiglio di Amministrazione Presidente Vice Presidente Consiglieri Segretario Lino Nisii Mario Russo Giuseppe Cingoli Antonio De Dominicis Antonio Forlini Guglielmo Marconi Luigi Marini Federica Morricone Enzo Formisani Roberto Carleo Fabrizio Sorbi Tito D Emidio Comitato Esecutivo Presidente Vice Presidente Membri Lino Nisii Mario Russo Guglielmo Marconi Luigi Marini Federica Morricone Collegio Sindacale Presidente Sindaci effettivi Sindaci supplenti Gianfranco Scenna Luca Di Eugenio Simona Conte Claudio Iaconi Gilda Ruggieri Direzione Generale Direttore Generale Vice Direttore Generale Antonio Di Matteo Francesco Corneli 4 5

5 RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULL ANDAMENTO DELLA GESTIONE LO SCENARIO ECONOMICO Quadro Internazionale A quattro anni dall inizio della peggiore crisi finanziaria registrata dopo la Grande Depressione del 1929, la stabilità del sistema economico nel suo complesso presenta un quadro non omogeneo caratterizzato da squilibri che alimentano tensioni in grado di far deragliare la fragile ripresa mondiale. I dati registrati nel 2010 hanno, infatti, confermato la coesistenza di due velocità di sviluppo: le economie avanzate presentano tassi di crescita al di sotto delle proprie potenzialità, condizionati, per lo più, da preoccupanti incrementi dei deficit pubblici, resisi necessari per finanziare quelli di altri paesi sviluppati che sono entrati in difficoltà nel corso dell anno, come Grecia ed Irlanda, mentre le economie in via di sviluppo, vero motore della ripresa, continuano a crescere ad un ritmo decisamente più sostenuto, anche se, alcune di esse, potrebbero presto trovarsi in uno stato di surriscaldamento. Tale rischio, congiuntamente all aumento dei prezzi alimentari, rappresenta la vera minaccia che incombe sui paesi asiatici dove, una forte inflazione sui prezzi dei prodotti alimentari, potrebbe avere effetti potenzialmente devastanti. Effetti che si sono manifestati nei paesi del Nord Africa, primi fra tutti Algeria, Egitto e Libia. Nel mese di febbraio 2011, in Algeria forti tensioni interne sono sfociate, dapprima in proteste e manifestazioni pacifiche che si sono velocemente trasferite in violenti scontri con le forze dell ordine governative. Il fenomeno si è successivamente esteso in Egitto e Marocco, mentre in Libia la rivolta, alimentatasi più lentamente rispetto a quelle di Algeria ed Egitto, è sfociata in una vera e propria guerra civile, che ha visto contrapporsi forze armate fedeli al Colonnello Gheddafi, arroccatesi a difesa della capitale Tripoli, e divisioni dell esercito regolare unitesi ai rivoltosi di Bengasi. In Egitto il governo del presidente Mubarak si è dimesso a pochi giorni di distanza dalla prima rivolta scoppiata in Tunisia dove, un altro presidente, Ben Ali, al potere da oltre vent anni è stato costretto ad abbandonare il potere in tutta fretta e senza neanche cercare una mediazione con i rivoltosi che ne chiedevano a gran voce le dimissioni. Le economie emergenti, come già sottolineato, hanno fatto da traino archiviando il 2010 con un tasso medio di crescita del 7,2%. Le attese per il 2011 sono del + 6,5% (+0,1% rispetto alle stime di ottobre) e del + 6,5% per il La Cina si è confermata, però, il vero propulsore dell economia mondiale, registrando un + 10,4% su base annua; le attese per il Paese del Dragone sono eccellenti sia per il 2011, che dovrebbe chiudersi con un tasso di sviluppo del 9,6%, che per il 2012 che dovrebbe confermare tale trend con un + 9,5%. Anche l economia indiana ha registrato un buon incremento del proprio Pil, chiudendo il 2010 con un tasso di crescita vicino al dato cinese, +8,9%. Gli analisti vedono rosa anche per l India il biennio , stimando un tasso di crescita intorno all 8,1%. Per quanto concerne le attese future, il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente rivisto a rialzo la stima di crescita del Pil mondiale per il 2011, anno nel quale l economia mondiale in valore medio dovrebbe archiviare una crescita del 4,4%, lo 0,2% in più rispetto a quanto stimato ad ottobre Nel 2012, invece, le attese sono del 4,5%, previsione invariata rispetto alla precedente. La stima su Eurolandia, meglio illustrata nel paragrafo successivo, si attesta, invece, ad un ben più modesto +1,5% (stima invariata) per il 2011 e dell 1,7% (-0,1%) per il 2012, confermando la crescita a velocità ridotta dei paesi industrializzati (+2,5%) rispetto a quelli emergenti e in via di sviluppo (+7%). La Cina, pienamente lanciata ad insidiare la leadership asiatica al Giappone, è seguita nella ripresa anche dalla prima economia mondiale, quella statunitense, che dovrebbe confermare un +3,0% (+0,7%) nel 2011, con un leggero rallentamento atteso per il 2012 (+2,7%). 6 7

6 Gli Stati Uniti D America Gli incoraggianti risultati registrati dagli Stati Uniti, +3,2% in termini di Pil 2010, vanno però considerati congiuntamente al preoccupante dato relativo al deficit federale che, nel corso dell anno, ha continuato la sua crescita. L attività è stata sostenuta principalmente dai consumi privati e dall accumulo di scorte. Anche la spesa pubblica ha fornito un apporto positivo, mentre gli investimenti fissi, dopo il balzo registrato nei mesi primaverili, sono tornati a ristagnare, riflettendo la flessione di quelli in costruzioni residenziali. Le attese, sul fronte dell indebitamento pubblico, parlano di un deficit federale che a fine 2011 si dovrebbe attestare al 10,75% del Pil, più del doppio di quello dell area euro. Il trend di crescita, in assenza di correttivi, porterebbe il livello americano ai livelli di quello italiano già nel 2016 (110% rapporto Deficit/Pil). Gli analisti del Fondo Monetario Internazionale, hanno, pertanto, espresso la loro preoccupazione, sottolineando che l assenza di un piano credibile e di medio termine da parte degli Stati Uniti per risanare le finanze pubbliche potrebbe tradursi in un aumento dei tassi di interesse, che potrebbe avere effetti negativi sui mercati finanziari e sull economia globale. Al fine di consolidare la ripresa, l amministrazione Obama ha varato in dicembre un nuovo programma di stimolo fiscale per circa 800 miliardi di dollari, pari al 5,5% del Pil, da attuarsi nell arco del biennio che prevede tra l altro il prolungamento degli sgravi fiscali a favore dei redditi medio-alti introdotti dalla precedente amministrazione e dei sussidi speciali di disoccupazione fino a 99 settimane. Il piano include anche nuove misure a sostegno dei redditi e degli investimenti, quali la riduzione del 2,0% dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti nel 2011 e la possibilità per le imprese di anticipare gli ammortamenti, per un importo pari al totale degli investimenti che saranno effettuati nel 2011 e al 50% di quelli realizzati nel Secondo le valutazioni di alcuni analisti, le misure avrebbero un impatto positivo sulla crescita del Pil pari a 0,5 punti percentuali, già nel 2011: i maggiori effetti espansivi riguarderebbero la spesa per consumi, con riflessi sull occupazione e sull inflazione. Area Euro e UE I dati economici dell Area Euro non sono stati particolarmente brillanti ed il 2010 è stato archiviato come un anno opaco in termini di crescita economica. Non sono tuttavia mancate buone performances individuali, prima fra tutte quelle della Germania, vero traino europeo, che ha archiviato una crescita del 3,6%, anche se con un trend rallentato negli ultimi due mesi dell anno. Lo stato di salute di Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Spagna e Regno Unito, che rappresentano il 79% dell UE e quasi l 83% dell intero Pil dell Area Euro, è leggermente migliorato durante il 2010, confermando una decisa volontà di superare la crisi e ciò nonostante nel primo semestre la crisi Greca e quella Irlandese hanno riacceso timori e sospetti sulla tenuta della moneta unica. Il Pil della U.E. ha registrato un incremento medio dell 1,8%, mentre le previsioni per il 2011 si attestano intorno ad un + 1,7%. La ripresa è apparsa molto disomogenea per i diversi paesi dell Unione come differenti sono stati gli effetti che la crisi ha avuto sulle singole economie nazionali. La fase iniziale della ripresa è stata trainata principalmente dalle esportazioni con ricadute positive sugli investimenti, diminuiti leggermente solo nel mese di dicembre Le previsioni indicano che gli stessi dovrebbero crescere del 2,8% nel 2011 e ancora di più nel 2012, +4,2%, grazie ad una inaspettata ripresa del comparto della meccanica di precisione e delle macchine industriali, che in Germania e Italia è già iniziato nel Le esportazioni hanno consentito di sostenere la ripresa, anche se nel secondo semestre in misura minore rispetto alla prima metà del Il dato relativo alle esportazioni dell area UE, per il 2010, ha registrato un impennata di oltre il 10%, mentre il dato atteso per il 2011 e per il 2012 è in leggera flessione,+ 6,5%, a seguito del previsto rallentamento della crescita e del commercio a livello mondiale. Nel corso del 2010 l inflazione dell area, misurata dall indice armonizzato dei prezzi al consumo, è stata pari all 1,6% contro il + 0,3% del Il ritmo di crescita dei prezzi è gradualmente aumentato da marzo ad ottobre, portandosi in dicembre al + 2,2%. Questa tendenza è attribuibile in larga misura all accelerazione dei prezzi dei beni energetici e degli alimentari, di pari passo con il progressivo incremento delle quotazioni delle materie di base a cui si è aggiunto anche l incremento delle imposte indirette e dei prezzi regolamentati che sono cresciuti, con percentuali differenziate, un po in tutti i paesi membri. Nei primi due mesi del 2011 la tendenza al rialzo dell inflazione è andata peggiorando, registrando un +2,4%, soprattutto a causa delle sommosse popolari, sfociate in vere e proprie rivolte, contro i governi dittatoriali dei paesi del Nord Africa. In particolare, Tunisia e Libia, forti esportatori di petrolio e di gas, hanno interrotto inaspettatamente le loro esportazioni verso l Europa chiudendo i rubinetti dei gasdotti. Area Nippocentrica Per quel che concerne l economia asiatica, il 2010 sarà sicuramente ricordato come l anno del sorpasso dell economia del Celeste Impero ai danni del Paese del Sol Levante. Infatti il Pil cinese, aumentando in termini reali del 10,3%, ha reso possibile, grazie alla prima crescita a doppia cifra in tre anni, il sorpasso sul Giappone. Dal quarto trimestre dell anno la Cina è ufficialmente la seconda economia mondiale, perchè alla data del 30 settembre 2010, il Pil nipponico era ancora lievemente maggiore di quello cinese (3.959,4 miliardi di dollari contro i 3.946,8 miliardi registrati da Pechino). L inatteso allungo del + 9,8% dell ultimo trimestre 2010 ha posto le basi per lo storico evento ed il Giappone, con i suoi modesti tassi di crescita confermati ad ottobre (+1,5% su base annua), si è avviato a cedere lo scettro di seconda economia del pianeta, posizione che fino al 2009 aveva mantenuto ininterrottamente dal Il governo nipponico ha serenamente commentato il dato ammettendo, attraverso una dichiarazione ufficiale del suo portavoce, che... é meritevole di lode la realizzazione economica di Pechino, grazie agli sforzi compiuti da governo e popolazione. Anche il ministro dell Economia e delle Politiche Fiscali di Tokyo, Kaori Yosano, ha riconosciuto l evento precisando che il popolo giapponese ha apprezzato la crescita del vicino ed ora spera di aprire il mercato e l economia nazionale al nuovo colosso economico per trarre un diretto vantaggio della crescita altrui. L economia giapponese durante il 2010 ha subito anche un secondo sorpasso nelle classifiche ufficiali: in termini di Pil pro capite, infatti, il Giappone è stato superato nel mese di settembre da Singapore. Nel mese di marzo 2011 un forte sisma, cui ha fatto seguito un devastante tsunami, ha fortemente colpito la zona nord del Giappone con effetti catastrofici su tutta l economia dell area. Le previsioni per il 2011, che fino a tale evento accreditavano il Giappone come un economia robusta e competitiva in grado di registrare un surplus commerciale nei confronti di Cina, Taiwan e Corea Del Sud, sono state completamente sovvertite dall evento tellurico. A poche ore dall evento sismico si è registrata una forte esplosione nella centrale atomica di Fukushima dove, i motori diesel di emergenza che avrebbero dovuto pompare acqua nel reattore per raffreddarlo in caso di black-out elettrico, sono stati spazzati via dall onda dello Tsunami. Il primo ministro giapponese, Naoto Kan, ha parlato di un disastro nazionale senza precedenti spiegando che il Paese è letteralmente in ginocchio e che un eventuale contaminazione potrebbe in poco tempo propagarsi anche su Tokio. Sicuramente il Giappone affronterà i prossimi anni nel tentativo di ricostruire ciò che il sisma, ed il conseguente tsunami, hanno spazzato via in pochi istanti semprechè al dramma dell evento sismico e del maremoto non si aggiunga anche l incidente radioattivo perchè una contaminazione su vasta scala dell area nord del paese renderebbe impossibile anche solo avviare il processo di ricostruzione. Paesi Emergenti Nella seconda metà del 2010 la crescita dell attività industriale delle principali economie emergenti è rimasta generalmente sostenuta, pur mostrando segni di decelerazione, soprattutto quella brasiliana. La Cina, come detto, ha registrato una crescita maggiore rispetto a quella prevista dagli analisti: il prodotto interno lordo ha infatti messo a segno un aumento del 10,3%, contro un più modesto + 9,2% atteso. L aumento del Pil cinese, secondo quanto risulta dai dati diffusi dal National Bureau of Statistics (NBS), ha mostrato una lieve accelerazione nel quarto trimestre, passando dal 9,6% al 9,8%. Il dato complessivo del 2010 (+10,3%), superiore anche alle stime che puntavano su un +10,1%, ha evidenziato come la crescita sia stata la più alta dalla crisi finanziaria del 2008, confermando di fatto l enorme spinta dell economia cinese che sembrerebbe continuare ad ignorare la crisi e le difficoltà del resto del mondo. Nel 2011 il prodotto interno lordo cinese dovrebbe rallentare leggermente la corsa, crescendo solo del 9,5%, ma anche questa previsione potrebbe essere smentita al rialzo nel

7 A scoppiare di salute è anche la produzione industriale che, nell anno appena terminato, é aumentata del 15,7%, salendo di 4,7 punti percentuali rispetto ai livelli del Gli investimenti in capitale fisso nelle zone urbane, hanno tuttavia mostrato un aumento più lento nel 2010 rispetto al 2009: +24,5% contro il +30,5% dell anno precedente. Anche in India l espansione è rimasta su livelli elevati infatti il Pil ha registrato un buon +8,6% nell anno fiscale , anno che non coincide con l anno solare essendo sfalzato, rispetto a quest ultimo, di tre mesi (marzo/ marzo). Si tratta del ritmo di crescita più veloce degli ultimi tre anni. Nel dettaglio a trainare la crescita sono stati i settori chiave del manifatturiero, +8,8%, e dei servizi, +11,0%. Crescita del Pil Usa - Area Euro - Italia - Media mondiale - Paesi emergenti Di seguito si riporta una tabella contenente i dati relativi a Dicembre 2010 delle maggiori economie mondiali. 15,00 Come già detto, l economia del Brasile ha invece iniziato a mostrare i primi segnali di rallentamento, soprattutto nel mercato immobiliare dove le quotazioni degli uffici e degli appartamenti residenziali nel centro di Rio De Janeiro hanno raggiunto le quotazioni al metro quadro di New York, segno evidente che il mercato è arrivato ormai al suo limite. Nel secondo semestre 2010 l economia brasiliana ha iniziato a decelerare. Buona è risultata la crescita dei consumi interni, sostenuti ancora dalla forte espansione del credito e dalle favorevoli condizioni del mercato del lavoro, mentre il disavanzo commerciale ha iniziato a crescere sottraendo impulso allo sviluppo interno. Scenario diametralmente opposto è quello fotografato in Russia dove la ripresa è rimasta assai fragile, anche a seguito della grave siccità che ha colpito il Paese durante l estate. Per tutto il mese di agosto estesi incendi hanno devastato le pianure intorno a Mosca mandando in fumo oltre ettari di bosco. I vasti incendi che hanno compromesso i raccolti di grano, hanno consentito alla speculazione di far impennare considerevolmente i prezzi dei generi alimentari soprattutto nei paesi del Maghreb dove, nei primi mesi del 2011, sono scoppiate violente rivolte contro i governi nazionali. Dall autunno le pressioni inflazionistiche si sono accentuate nel complesso dei paesi emergenti, soprattutto per effetto del rincaro dei prodotti alimentari (la cui incidenza sul paniere di spesa delle famiglie è piuttosto elevata), in connessione con l accelerazione dei prezzi delle corrispondenti materie di base sui mercati internazionali. Le autorità monetarie sono intervenute quasi ovunque per rendere le condizioni monetarie meno accomodanti. 10,00 5,00 0,00 5,00 10,00 15,00 World Oecd USA Area EURO Italia Giappone Brasile Cina India Russia PAESE Pil 2010 Inflazione Germania 3,60% 1,20% Spagna 0,20% 1,40% Francia 0,60% 1,20% Italia 1,10% 1,30% Inghilterra 1,20% 1,20% 10 11

8 L economia Italiana L Italia ha archiviato il 2010 con una crescita del Pil interno dell 1,1%. Il dato Istat, corretto per gli effetti di calendario che nel 2009 ha avuto una giornata lavorativa in più, ha registrato un segnale incoraggiante soprattutto se paragonato alla flessione del 5,1% registrata nel Nel quarto trimestre del 2010 il Pil è aumentato dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, contro il +0,3% del terzo trimestre. Nel confronto con il quarto trimestre 2009 il prodotto interno lordo è cresciuto invece dell 1,3%. L aumento congiunturale è il risultato di una crescita del valore aggiunto dell agricoltura e dei servizi e di una diminuzione del valore aggiunto dell industria. La composizione del Pil italiano per l anno 2010, evidenzia come dal lato della domanda, al modesto incremento dei consumi delle famiglie, si è affiancata la decelerazione degli investimenti, su cui ha inciso la contrazione degli acquisti di mezzi di trasporto e il rallentamento della spesa in macchinari e attrezzature. Quest ultima componente ha probabilmente risentito dell esaurirsi degli incentivi fiscali introdotti dalla Tremonti-ter, giunti a scadenza alla fine del mese di giugno. Gli indicatori congiunturali, registrati a fine 2010, indicano però un leggero rallentamento: in ottobre l indice della produzione industriale è rimasto pressoché invariato rispetto al mese precedente, registrando un incremento di circa l 1,0% in Novembre. Segnali più favorevoli si desumono dalle indagini presso le imprese, che delineano una prosecuzione della ripresa ciclica, pur a ritmi blandi: il clima di fiducia rilevato dall Isae si è rivelato in progressivo miglioramento e l indice Pmi delle imprese manifatturiere ha mantenuto buoni livelli con una leggera fase espansiva. Dal lato della domanda, secondo i dati di commercio con l estero, nel bimestre Ottobre-Novembre il volume di esportazioni di beni ha rallentato il passo riducendo la crescita, che avrebbe potuto archiviare performance migliori, soprattutto se paragonato al dato del +3,6% registrato dal Pil tedesco. I comportamenti di spesa delle famiglie sono stati improntati principalmente alla cautela, risentendo della contrazione del reddito disponibile reale e della perdurante debolezza del mercato del lavoro. Sulla base dell indagine trimestrale della Banca d Italia, la decelerazione della spesa in macchinari e attrezzature osservata durante l estate dopo la fine degli incentivi fiscali sarebbe continuata anche nell ultimo trimestre dell anno. Anche il comparto manifatturiero, tradizionalmente robusto nel nostro paese, ha perso vigore nel quarto trimestre del 2010 registrando un modesto calo. Confermato anche un deciso ritardo con cui la produzione italiana sta risalendo verso i livelli precedenti la crisi soprattutto nel confronto con le altre maggiori economie dell area. A Gennaio i prestiti richiesti dalle famiglie italiane sono aumentati, su base annua, del 5%, mentre sono calati dell 1,7% i depositi dell intero settore privati, che include anche le famiglie. Per quanto concerne le previsioni 2011 gli analisti confermano una lieve flessione dello slancio della ripresa delineando una crescita attesa del +1,4%. La revisione al ribasso delle stime effettuate precedentemente riflette l insistenza di alcuni fattori quali il ralllentamento congiunturale internazionale, l inattesa decelerazione statunitense, la risalita dell Euro e la stabilizzazione della fiducia delle famiglie e delle imprese su valori coerenti con una domanda di consumi ed investimenti ancora deboli e soprattutto la recente crisi politica nei paesi del Maghreb che potrebbe evolvere negativamente in termini di flussi migratori da gestire, interruzione delle forniture di gas e petrolio e interruzioni dei rapporti commerciali di esportazione di tecnologia. Le previsioni elaborate nel mese di Gennaio 2011 sono state, inoltre, effettuate senza tener conto delle numerose crisi politiche che nel mese di febbraio hanno letteralmente infuocato tutto il Nord Africa e c è da aspettarsi che le stesse cambino di nuovo anche alla luce dei futuri ed imprevedibili sviluppi. Sul fronte inflazionistico si è registrata un impennata dei prezzi, sia nell ultimo trimestre del 2010, che nei primi due mesi del Il dato a fine febbraio 2011 si è attestato, infatti, al +2,5%. In crescita principalmente i prezzi di gas e benzina, diretta conseguenza dell interruzione delle forniture di gas e petrolio da Libia e Tunisia. In valore assoluto sono stati registrati aumenti dei prezzi di benzina e gasolio rispettivamente dello 0,8% e dell 1,1%. Il Quadro Economico abruzzese, marchigiano, emiliano, molisano e della provincia di Roma All interno di un quadro caratterizzato dalle modeste dimensioni del sistema industriale e da un marcato dualismo tra aree urbane ed aree sub-urbane, il 2010 ha visto l Abruzzo registrare alcuni segnali di ripresa soprattutto dell industria manifatturiera, manifestatisi già a partire dalla seconda metà del Ovviamente i dati economici abruzzesi non possono che essere letti ed interpretati sempre tenendo in considerazione il drammatico evento tellurico che ha letteralmente distrutto una vasta zona del territorio regionale i cui effetti saranno completamente riassorbiti in un periodo non inferiore ad almeno 15 anni. Tra settembre e ottobre un indagine condotta dalla Banca d Italia presso un campione di circa 120 imprese del settore manifatturiero con almeno 20 addetti ha evidenziato come il 50% delle imprese osservate abbiano registrato un incremento del fatturato nei primi tre trimestri del 2010, rispetto al medesimo periodo del 2009, a fronte di un 23% delle stesse che ha registrato una contrazione. Buona la ripresa del settore manifatturiero che ha chiuso l ultimo trimestre del 2010 con un incremento del 13,2% rispetto allo stesso periodo dell anno La ripresa è stata particolarmente sostenuta per le imprese di maggiore dimensione, quelle con oltre 250 addetti, e per quelle operanti nei settori dei mezzi di trasporto e dell elettronica. L espansione è invece risultata modesta per le imprese dei comparti tessile, dell abbigliamento e delle calzature. Come già riscontrato a livello nazionale e comunitario, l unica variabile che ha assunto un valore positivo nello scenario economico regionale è stata quella relativa alle esportazioni, mediamente cresciute del 22,6%, circa 10 punti percentuali in più della media nazionale. Tale exploit ha permesso alla regione Abruzzo di recuperare 0,2 punti percentuali di quota di mercato a livello nazionale. Negativo, invece, il trend del settore immobilare dove nel 2010 il valore della produzione è risultato essere in flessione rispetto al 2009 del 60%: in particolare sulla base dei risultati dell indagine che Banca d Italia ha condotto su un campione di operatori del settore con sede in Abruzzo, il calo della produzione è stato più diffuso tra le imprese operanti nel comparto delle opere pubbliche. Sul fronte dell occupazione il dato medio abruzzese ha contabilizzato un ulteriore lieve contrazione. Elevate sono risultate le ore complessive di Cassa integrazione guadagni, su cui hanno inciso in maniera significativa i trattamenti di tipo straordinario corrisposti a imprese insediate nell area colpita dal terremoto. Tutta l area colpita dal sisma è interessata da lavori di sistemazione delle abitazioni meno danneggiate, mentre è ancora nella fase iniziale il recupero degli edifici gravemente lesionati. L erogazione del credito ha mostrato un andamento particolarmente altalenante ed una significativa eterogeneità tra le diverse province. In particolare spicca il dato di Chieti, provincia nella quale si è registrato un significativo credit crunch tra febbraio e maggio, solo in parte recuperato nel mese di giugno. Scomponendo il dato per classe dimensionale delle imprese a partire dal mese di maggio i prestiti alle imprese minori sono andati aumentando in maniera significativa rispetto a quelli destinati alle imprese con più di 20 dipendenti. Dato negativo quello evidenziato dall andamento delle sofferenze rispetto al totale dei prestiti erogati alle imprese; nella media dei quattro trimestri terminanti a giugno, il flusso di nuove sofferenze rettificate in rapporto ai prestiti vivi è salito al 3,6% (era pari al 2,4% a dicembre 2009). L incremento ha riflesso l andamento relativo alle imprese, che hanno registrato un aumento dal 2,9 al 4,8%. ll dato si è rivelato molto elevato soprattutto nella provincia di Chieti che ha registrato una crescita di oltre il 2% nei soli primi sei mesi del Nelle Marche, seconda regione in termini di presenza ed espansione territoriale della banca, la ripresa dell attività economica, avviatasi nella primavera del 2009, è proseguita anche per il 2010, con un intensità tuttavia insufficiente per recuperare i livelli produttivi precedenti l avvio della recessione. La regione Marche ha registrato ritmi di crescita più modesti rispetto alla media nazionale soprattutto a causa della crisi del settore manifatturiero. La ripresa è apparsa ancora debole e incerta e circoscritta ad alcune imprese eccellenti, diffuse tra i settori e solidamente radicate nei mercati internazionali anche grazie alle trasformazioni strategiche intraprese nell ultimo decennio. Un moderato ottimismo è stato registrato da parte degli operatori economici negli ultimi due mesi del 2010 alimentato soprattutto dai segnali di ripresa dell economia mondiale e dall esaurimento della fase di decumulo delle scorte, anche se è diffuso il timore per le prospettive del mercato del lavoro. Nelle Marche l impatto della recessione è stato più marcato nel confronto con l Italia per effetto di alcune caratteristiche strutturali della sua economia, quali l elevata propensione alle esportazioni, il maggior peso dell industria e la specializzazione nel comparto della moda e dei beni di consumo a uso durevole, il cui acquisto può essere più facilmente rinviato dalle famiglie nei periodi di crisi. Tra i principali comparti manifatturieri regionali, la flessione è stata rilevante per le calzature e i mobili, ancora più intensa per la meccanica e nel corso del 2010 tali comparti hanno fatto fatica per riportarsi ai livelli pre crisi. In linea con il trend nazionale sono risultati i dati macroeconomici della Regione Lazio che nel corso del 2010 è sembrata iniziare a superare la crisi del settore delle costruzioni, soprattutto nella capitale. La diminuzione delle abi

9 tazioni costruite nei primi sei mesi del 2010 è stata parzialmente compensata dai dati registrati nell ultimo trimestre del 2010 anche se il dato complessivo presenta un segno negativo. In Molise la produttività del 2010 si è attestata su livelli insoddisfacenti e senza alcun segnale di concreto miglioramento: gli investimenti in ricerca e sviluppo sono strutturalmente al di sotto dei già bassi valori nazionali ed i gap maggiori, rispetto alle Regioni limitrofe, sono stati registrati sia sul fronte occupazionale che su quello dell innovazione e della competitività. Le infrastrutture appaiono troppo arretrate e poco manutenute a causa di un territorio con ampie zone soggette a smottamenti e frane. Nel 2010 i consumi delle famiglie si sono ulteriormente ridotti, gli investimenti produttivi hanno subito un calo, mentre la disoccupazione ha iniziato ad interessare anche i lavoratori dipendenti e quelli con contratto a termine. L INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA Andamento dei Mercati Finanziari Negli ultimi mesi del 2010 i rendimenti dei titoli pubblici a lungo termine emessi dai Governi centrali delle maggiori economie avanzate hanno registrato decisi incrementi. In Novembre, infatti, si sono nuovamente acuite le tensioni sui debiti sovrani di alcuni paesi dell area dell euro che si erano attenuate in ottobre. In particolare la situazione finanziaria di Irlanda e Grecia è tornata sotto i riflettori, ma l effetto contagio sugli altri paesi c.d. PIIGS, Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna non c è stato. Il 21 Novembre 2010 l Irlanda ha avanzato una richiesta ufficiale di prestito all Unione Europea e all Fmi, che è stata accolta il successivo 28 Novembre. Nella stessa data i Ministri finanziari hanno definito le principali caratteristiche di un meccanismo permanente per la salvaguardia della stabilità finanziaria dell area (European Stability Mechanism, Esm). Tra Novembre e Dicembre le tre principali agenzie di rating internazionali hanno ridotto il merito di credito dell Irlanda mentre l agenzia Fitch ha ridotto quello del Portogallo. Nel corso del quarto trimestre del 2010 la rischiosità delle maggiori banche internazionali europee e statunitensi è tornata ad aumentare. I premi sui credit default swap (Cds), che erano scesi rispetto ai massimi registrati in primavera in connessione con la crisi greca, sono tornati a salire in novembre, collocandosi a metà gennaio in media attorno ai 210 punti base (50 in più rispetto a tre mesi prima). Gli incrementi hanno riguardato soprattutto le banche europee, in seguito all acuirsi dei timori circa la sostenibilità del debito sovrano in Irlanda. Nel 2010 il flusso di nuove sofferenze rettificate in rapporto ai prestiti è stato pari al 2,0%, un valore elevato e sostanzialmente analogo a quello registrato nel L aumento è ascrivibile ai prestiti erogati alle società finanziarie e, in misura minore, a quelli concessi alle imprese. Le prospettive sull evoluzione della qualità del credito nei prossimi mesi rimangono incerte. Informazioni preliminari indicano che l esposizione delle banche nei confronti dei debitori segnalati per la prima volta in sofferenza è lievemente diminuita nel quarto trimestre del 2010 rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. I segnali di miglioramento riguardano sia le famiglie sia le imprese. Per queste ultime, tuttavia, la quota di crediti in temporanea difficoltà (esposizioni incagliate e ristrutturate) si è mantenuta elevata (5,7% dei prestiti in Novembre). La ripresa del credito alle imprese è in larga parte spiegabile con l andamento della domanda, che risulta sostenuta dalla modesta espansione dell attività produttiva. Secondo le risposte fornite in ottobre dalle banche italiane partecipanti all indagine trimestrale dell Eurosistema sul credito bancario nell area dell euro (Bank Lending Survey), nel terzo trimestre del 2010 i criteri adottati per la concessione dei prestiti avrebbero subito una lieve restrizione prevalentemente nei confronti delle imprese di maggiore dimensione. Nel grafico che segue, al fine di illustrare il trend lungo un orizzonte temporale significativo, sono riportati i saggi di crescita relativi al periodo 31 Dicembre Dicembre Sui mercati interbancari le condizioni sono rimaste nel complesso stabili: il tasso euribor a tre mesi nella media del mese di Dicembre 2010 si è posizionato all 1,02%, lo stesso valore di Febbraio 2010 (+30 punti base rispetto a Dicembre 2009). L Attività Creditizia: Raccolta ed Impieghi in Italia Nel corso dell esercizio 2010 sia la raccolta che gli impieghi in Italia hanno registrato un incremento rispetto al dato di fine Le stime del Si-Abi rivelano che si è registrato un assestamento della dinamica della raccolta denominata in euro del totale delle banche italiane, rappresentata dai depositi a clientela residente (depositi in conto corrente, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine) e dalle obbligazioni: il tasso di crescita tendenziale è risultato pari a circa il +3,0% a fine Sul fronte opposto la dinamica dei prestiti bancari ha manifestato una discreta ripresa: sulla base di prime stime dell Abi i prestiti a famiglie e società non finanziarie sono risultati pari a miliardi di euro, in crescita tendenziale del +4,3%. La dinamica dei finanziamenti destinati alle imprese non finanziarie è risultata del +1,6% (+1,2% a Novembre 2010, -2,4% a fine 2009). In particolare, i finanziamenti bancari alle piccole imprese, hanno segnato, nel mese di Novembre, un tasso di crescita pari a +1,5%, valore che raggiunge il +2,4% per le famiglie produttrici. Sostenuta rimane la dinamica tendenziale del totale prestiti alle famiglie (+7,6% a fine 2010, +7,5% a Novembre 2010; +5,9% a fine 2009). Più marcata è stata la crescita dei finanziamenti per l acquisto di immobili, risultata a Dicembre di circa il +8% (+7,5% ad Ottobre 2010 e +6,1% a fine 2009)

10 LA SITUAZIONE DELLA BANCA La Raccolta Diretta (Nota: i dati riportati sono espressi in milioni di euro) Le Masse Intermediate Esercizio Esercizio Variazioni Masse Intermediate 31/12/10 31/12/09 Assoluta % Raccolta Diretta 3.051, ,45 60,24 2,01% Raccolta Indiretta 1.274, ,00 (85,00) (6,25%) Raccolta Diretta Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Depositi, C/C, CD e Obbligazioni 2.949, ,12 51,33 1,77% Raccolta a vista 1.831, ,21 9,35 0,51% Certificati di deposito 202,89 215,91 (13,02) (6,03%) Obbligazioni 915,00 860,00 55,00 6,40% Pronti contro termine 102,24 93,33 8,91 9,55% Totale Raccolta Diretta 3.051, ,45 60,24 2,01% Raccolta Complessiva 4.325, ,45 (24,76) (0,57%) Al 31 Dicembre 2010 la raccolta complessiva, diretta ed indiretta, ammonta a milioni di euro, con un lieve decremento rispetto al dato 2009 dello 0,57%, pari, in valore assoluto, ad euro 24 milioni. Tale risultato vede la Raccolta Diretta in aumento del 2,01%, mentre l Indiretta mostra una flessione più marcata del 6,25%, pari ad euro 85 milioni. Pronti Contro Termine Raccolta Diretta al 31/12/2010 Il dato indica, inoltre, un fenomeno di travaso dalla Raccolta Indiretta alla Diretta principalmente a causa dei bassi rendimenti offerti dai Titoli di Stato e dall avversione al rischio dei risparmiatori in anni caratterizzati da forti tensioni sui mercati finanziari e da flessioni generalizzate degli indici di borsa. Raccolta a Vista Obbligazioni Certificati di deposito La Raccolta Diretta della Banca si presenta in aumento del 2,01% rispetto al dato del L incremento è dovuto sostanzialmente all aumento della raccolta obbligazionaria +6,40% (+ 55 milioni di euro). In diminuzione si presenta, invece, il comparto dei certificati di deposito, -6,03%. Tale flessione è stata compensata dall aumento del comparto dei pronti contro termine, strumenti a breve termine privilegiati dalla clientela in mercati caratterizzati da tassi di interesse molto bassi ed elevata incertezza. In valore assoluto la Raccolta Diretta si è attestata ad euro 3.051,69 milioni con un incremento assoluto di 60,24 milioni di euro

11 La Raccolta Indiretta Gli impieghi a clientela Raccolta Indiretta Esercizio Esercizio Variazioni 31/12/10 31/12/09 Assoluta % Tipologia Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Raccolta Gestita 380,00 447,00 (67,00) (14,99%) GPF, GPM e C/gestito 5,00 11,00 (6,00) (54,55%) Fondi comuni e SICAV 186,00 279,00 (93,00) (33,33%) Assicurazioni 189,00 157,00 32,00 20,38% Raccolta Amministrata 894,00 912,00 (18,00) (1,97%) Totale Raccolta Indiretta 1.274, ,00 (85,00) (6,25%) Conti correnti e finanziamenti 529,47 631,09 (101,62) (16,10%) Mutui 2.109, ,82 137,87 6,99% Credito al Consumo 43,24 8,09 35,15 434,49% Titoli di debito 78,05 118,81 (40,76) (34,31%) Altri impieghi 289,56 383,20 (93,64) (24,44%) Totale Impieghi 3.050, ,01 (63,00) (2,02%) La Raccolta Indiretta presenta una più decisa flessione che si attesta al -6,25%: a fronte di un lieve incremento della componente assicurativa, che registra una variazione positiva di 32 milioni di euro (+20,38%), tutte le altre componenti presentano flessioni rispetto al dato del In valore assoluto la raccolta indiretta è diminuita di 85 milioni di euro attestandosi a complessivi euro milioni. L andamento della Raccolta Indiretta rispecchia le crescenti difficoltà delle famiglie italiane nel risparmiare in un contesto di aumento generalizzato del costo dei generi alimentari, delle risorse energetiche e, parzialmente, riflette il trasferimento della stessa verso la Raccolta Diretta a causa dei bassi tassi di rendimento offerti dai prodotti finanziari che spingono i risparmiatori, in generale, a privilegiare la liquidità. Gli Impieghi Netti, a fine 2010, mostrano un lieve decremento (-2,02%) attestandosi a 3.050,01 milioni di euro. In particolare in flessione si presentano i conti correnti (-16,10%) ed i titoli di debito (-34,31%). Per quanto riguarda quest ultima tipologia si segnala che la riduzione è dovuta al rimborso di parte delle obbligazioni della Adriatico Finance Sme, relative alla cartolarizzazione dei leasing Terfinance. In aumento si presenta, invece, il comparto dei mutui (+6,99%) e del Credito al consumo (+35,15 milioni di euro). Si precisa che, in riferimento ai c.d. mutui subprime, ossia a quei mutui concessi a clienti che offrono scarse garanzie, Banca Tercas non ha in essere alcun tipo di finanziamento riferibile a tale tipologia, né direttamente né indirettamente (possesso di obbligazioni del tipo A.B.S. con collaterale costituito da crediti della specie)

12 Posizione Interbancaria Tipologia Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Crediti vs Banche 31,12 75,14 (44,02) (58,58%) Credito vs Banca Centrale 357,00 115,00 242,00 210,43% Debiti vs Banche (425,04) (218,84) (206,20) 94,22% Posizione Interbancaria Netta (36,92) (28,70) (8,22) 28,65% Attività Deteriorate Lorde e Nette Attività Finanziarie Deteriorate Lorde Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Sofferenze 86,81 46,17 40,64 88,02% Incagli 160,72 102,43 58,29 56,91% Crediti sconfinati 107,35 84,99 22,36 26,31% Crediti ristrutturati 7,16 21,28 (14,12) (66,35%) Totale Attività Finanziarie Det. Lorde 362,04 254,87 107,17 42,05% Le attività deteriorate, alla data del 31 Dicembre 2010, fanno registrare un incremento del 42,05% rispetto al dato del Dicembre In deciso aumento si presentano le sofferenze, +88,02% e le posizioni in incaglio +56,91%. In flessione i crediti ristrutturati -66,35%. Il complesso dei crediti problematici, ammontanti ad euro 362,04 milioni, vengono opportunamente presidiati con accantonamenti pari al 52,20% sulle sofferenze, al 17,04% sugli incagli e all 1,05% sui crediti scaduti oltre 180 giorni. Si precisa che nella tabella sopra esposta sono ricomprese anche le posizioni deteriorate relative alle operazioni di cartolarizzazione effettuate. Le attività finanziarie deteriorate, al netto degli accantonamenti prudenziali effettuati, sono riepilogate di seguito: Gli indici Si riportano di seguito alcuni degli indici economici maggiormente significativi ed alcuni relativi ai crediti problematici. Indici crediti problematici Crediti deteriorati Lordi Impieghi lordi Rapp. in % ,54% Crediti deteriorati Netti Imp. Netti Rapp. in % ,45% Sofferenze Lorde Impieghi lordi Rapp. in % ,77% Sofferenze Nette Imp. Netti Rapp. in % ,36% Incagli Netti Imp. Netti Rapp. in % ,37% Fondi Svalutazione sofferenze Sofferenze Lorde Rapp. in % ,20% Fondi Svalutazione Incagli Incagli Lordi Rapp. in % ,04% Indici economici Margine Interesse / Margine Intermediazione 74,26% Commissioni nette / Margine Intermediazione 26,60% Attività Finanziarie Deteriorate Nette Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Sofferenze 41,50 24,59 16,91 68,75% Incagli 133,33 77,09 56,24 72,96% Crediti sconfinati 106,22 83,92 22,30 26,57% Crediti ristrutturati 7,14 21,24 (14,10) (66,40%) Totale Attività Finanziarie Det. Nette 288,19 206,84 81,35 39,33% Il complesso delle attività deteriorate rappresenta il 9,45% del totale degli impieghi netti, percentuale che scende al 5,73% se si considerano solo le sofferenze e gli incagli, mentre complessivamente tutti i fondi svalutazione accantonati, analitici e forfettari, hanno raggiunto il 2,77% del totale crediti lordi erogati. Si ricorda che già nel bilancio 2009 i crediti sconfinati sono stati determinati in base al dettato delle nuove disposizioni di Banca d Italia che hanno reso obbligatorio, per gli impieghi garantiti da ipoteca, l applicazione dell approccio c.d. per transazione (Circ. 272/2008). Secondo tale approccio vengono definite scadute e/o sconfinanti le esposizioni che sono in tale stato da oltre 90 giorni, qualunque sia la percentuale di sconfino rilevata. Per tutte le altre esposizioni Banca Tercas adotta, invece, l approccio c.d. per controparte, in base al quale si valuta l esposizione complessiva verso un debitore. In tale caso la posizione è considerata scaduta se supera 180 giorni di sconfino e il suo ammontare supera la soglia di rilevanza del 5%. La normativa è divenuta, quindi, maggiormente stringente e rigorosa imponendo che, per i crediti ipotecari, l individuazione dello stato di sconfino sia riferita alla singola transazione piuttosto che all intera esposizione. Oneri operativi / Margine Intermediazione 59,66% Cost Income 62,09% Masse gestite per dipendente dati in milioni di euro Impieghi per dipendente 3,75 Raccolta Diretta per dipendente 3,65 Raccolta Indiretta per dipendente 1,52 Dipendenti medi

13 Le Operazioni di Cartolarizzazione Nel corso del 2010 non sono state effettuate ulteriori operazioni di cartolarizzazione. Si rammenta, però, che negli anni passati sono state effettuate due operazioni di cartolarizzazione, rispettivamente nel 2007, con crediti performing derivanti da operazioni fondiarie concesse per l acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili destinati ad uso commerciale e residenziale con società, e nel 2008, con mutui performing derivanti da operazioni fondiarie concesse a persone fisiche per l acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili residenziali. Le Società Veicolo utilizzate, costituite ad hoc ai sensi della legge 130/99, sono state rispettivamente la società Adriatico Finance Sme Srl e la società Adriatico Finance RMBS Srl, con sede a Milano. Per entrambe tali due operazioni ci si è avvalsi della collaborazione di HSBC, primaria istituzione finanziaria mondiale, in qualità di sole arranger e lead manager. Si precisa, inoltre, che in qualità di servicer, la Banca continua a gestire le riscossioni sui crediti ceduti e, quindi, a mantenere direttamente i rapporti con i clienti ceduti. Dal momento che le operazioni descritte non presentavano i requisiti previsti dallo IAS 39 per poter effettuare la derecognition (cancellazione), i crediti ceduti hanno continuato e continuano ad essere rappresentati in bilancio in base al metodo della c.d. rappresentazione netta. Tale metodo prevede che nell attivo dello Stato Patrimoniale le attività cedute continuino ad essere esposte tra i crediti verso la clientela al netto dei fondi rettificativi, mentre nel passivo dello Stato Patrimoniale viene esposto il debito per l importo ricevuto dalle società veicolo. Conseguentemente le obbligazioni ABS acquistate non vengono esposte nell attivo dello Stato Patrimoniale, ma riducono il debito rilevato per l importo ricevuto di pari ammontare. cioè mediante la designazione al fair value sia del Btp inflation che del contratto di Interest Rate Swap, che è stato contabilizzato tra le passività finanziarie di negoziazione. I risultati economici di tale operazione, in termini di utili-perdite / plusvalenze-minusvalenze, vengono imputate a voce 110 di conto economico. Attività finanziarie disponibili per la vendita (A.F.S.), composta per l 81,60% da titoli di capitale, per il 18,33% da quote di Oicr e per lo 0,07% da titoli obbligazionari. Per quanto attiene ai criteri di valorizzazione dei portafogli H.F.T., A.F.S. e F.V.O. si precisa che essi, in conformità alla normativa IAS, sono stati valutati al fair value, con effetti a Conto Economico per quanto riguarda i titoli del portafoglio HFT ed F.V.O. e a riserva patrimoniale per i titoli del portafoglio AFS. Le obbligazioni emesse dalla Banca sono iscritte nel passivo e valutate al loro costo ammortizzato, tranne quelle designate al fair value. Queste ultime rappresentano una percentuale ridotta del complesso delle emissioni effettuate e sono state oggetto di copertura finanziaria attraverso la stipulazione di contratti derivati. Le obbligazioni proprie riacquistate, presenti nel portafoglio alla data del 31 Dicembre 2010, vengono elise in applicazione dello IAS 39, mentre le azioni proprie detenute sono iscritte con segno negativo nel Patrimonio Netto ai sensi dello IAS 32. Si segnala, infine, che in data 20 marzo 2008 è stata avviata anche una terza operazione di cartolarizzazione relativa, però, a finanziamenti leasing non originati da Banca Tercas ma originati dalla ex controllata Terfinance Spa (ex Terleasing Spa, ceduta nello stesso anno), utilizzando, in qualità di Società Veicolo, la Adriatico Finance SME Srl. L operazione di cartolarizzazione fu perfezionata in data 25 settembre 2008 con l emissione delle obbligazioni ABS di tipo Senior, Mezzanine e Junior, che sono state acquistate, nel loro complesso, da Banca Tercas Spa, per un importo di euro 118,66 milioni. Anche per questa terza operazione di cartolarizzazione ci si è avvalsi della collaborazione della banca d affari londinese HSBC in qualità di sole arranger e lead manager. L Attività sui Mercati Finanziari Tipologia Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Att. fin. detenute per la negoziazione HFT 85,40 140,15 (54,75) (39,07%) Att. fin. valutate al Fair Value 40,47 21,54 18,93 87,88% Att. fin. disponibili per la vendita AFS 41,69 74,94 (33,25) (44,37%) Totale Attività finanziarie 167,56 236,63 (69,07) (29,19%) Sotto il profilo della composizione si evidenzia che la Banca, a fine 2010, detiene strumenti finanziari iscritti nelle seguenti voci dell attivo: Attività finanziarie detenute per la negoziazione (H.F.T.), composta in larga misura da titoli di Stato (73,17%), da obbligazioni (25,28%) e strumenti finanziari derivati pari al 1,54%. Attività finanziarie valutate al fair value (F.V.O.), composta per la totalità da Btp inflation oggetto di Asset Swap. Il Btp inflativo è stato acquistato per un valore nominale complessivo di 40 milioni di euro con contestuale esecuzione di un contratto di swap dei flussi di cassa generati dallo strumento, contro pagamento da parte della controparte di mercato di un tasso variabile + spread. Date le caratteristiche di natural edge dell operazione, si è deciso di contabilizzare entrambi gli strumenti finanziari avvalendosi dell opportunità offerta dal principio Ias 39, 22 23

14 LA GESTIONE DEI RISCHI Il Controllo del Rischio di Mercato Il termine rischio di mercato si riferisce al rischio di variazione del valore di uno strumento o di un portafoglio di strumenti finanziari in rapporto a mutamenti inattesi delle condizioni di mercato (prezzi azionari, tassi di interesse, tassi di cambio o volatilità di tali variabili). Tale rischio deriva dalla componente rischio di tasso (originato dall inevitabile mismatching esistente tra le poste dell attivo e del passivo) e dalla componente rischio di liquidità (eventualmente conseguente ad una non corretta gestione dei flussi della Banca). Il rischio di tasso può essere gestito soltanto attraverso un ampia conoscenza di alcuni elementi essenziali, quali durata, vita residua, scadenza e metodologie di riprezzamento delle poste di bilancio, senza tuttavia trascurare le ripercussioni che le loro variazioni esercitano sugli impegni di pagamento, assunti e potenziali. Il rischio di mercato viene misurato, oltre che secondo quanto previsto nel Titolo IV, Capitolo III delle Istruzioni di Vigilanza, mediante il Value At Risk (in sigla Var). Tale indice viene calcolato con cadenza giornaliera ed è preso a riferimento per la verifica del rispetto dei limiti operativi con i quali opera il responsabile del portafoglio titoli di proprietà. Il Var di un portafoglio rappresenta una misura di tipo probabilistico, in grado di sintetizzare la stima del rischio dell intero portafoglio in un solo numero. Esso sintetizza la massima perdita attesa, su un dato orizzonte temporale e nei limiti di un determinato intervallo di confidenza. Il Controllo del Rischio di Credito L attento monitoraggio dell esposizione creditizia della Banca è un attività continua alla quale viene data massima importanza. Lo strumento utilizzato, denominato Credit Position Control, consente la valutazione dell andamento delle relazioni con la clientela attraverso il controllo di numerosi indicatori ed aspetti operativi differenziati per tipo di cliente, forma tecnica e gravità. Il Credit Position Control rappresenta un valido strumento di early-warning che consente di calcolare un indice sintetico di rischio per singola posizione, filiale, area ed uno complessivo di Istituto. Il CPC costituisce altresì la componente andamentale del modello di Rating che la Banca sta realizzando in collaborazione con il fornitore di servizi informatici. Nel corso dell esercizio, il profilo di rischio della Cassa è rimasto contenuto, con un Giudizio Complessivo del portafoglio crediti, al 31 Dicembre 2010, pari a 23 (su una scala che va da -100 a +100, dove il valore zero rappresenta l assenza di anomalie comportamentali e +100 il rischio massimo). Il leggero incremento del punteggio, rispetto alla gestione precedente, può essere considerato una variazione fisiologica dovuta al peggioramento della congiuntura economica. Nel corso del 2010, il Var giornaliero medio, riferito al portafoglio titoli HFT della Banca, è risultato pari a euro. Tale valore, unitamente alla duration media, pari a 0,449 e considerate le ipotesi prudenziali di calcolo (intervallo di confidenza 99% e orizzonte temporale di 10 giorni), testimonia il contenuto profilo di rischio delle attività in titoli. Le elaborazioni sono effettuate mediante l utilizzo dello specifico applicativo fornito da Bloomberg. Dal mese di Gennaio 2011 l applicativo utilizzato per il monitoraggio del rischio di mercato è MasterFinance, fornito da Thema Consulting. MasterFinance è una piattaforma modulare e integrata che permette di gestire il portafoglio di proprietà della banca e di fornire l informativa necessaria per la contabilità e le segnalazioni di vigilanza relativamente agli strumenti finanziari derivati. Portafoglio al Giudizi medi Utilizzo totale Numero clienti Consumatori privati Imprese private Artigiani e Altre famiglie Unità o società artigiane altre Altro Totale Nel corso del 2010 gli uffici interni hanno proseguito l attento monitoraggio delle posizioni maggiormente a rischio. Infatti, dopo essere stato efficacemente testato, è stato adottato un ulteriore strumento per la gestione ed il monitoraggio dei crediti scaduti ed incagliati che consente una verifica giornaliera delle posizioni sulla base di informazioni dinamiche ritenute produttive di un possibile deterioramento della relazione. Lo strumento consente al singolo operatore di filiale di effettuare un analisi per la conferma, il rigetto o la momentanea sospensione del giudizio di criticità. In tale modo si incrementa anche il set di strumenti a disposizione per il presidio del rischio di credito sia a livello di istituto che di filiale. Lo stesso è stato ulteriormente incrementato nelle funzioni perché possa rappresentare il principale supporto per la gestione delle posizioni di rischio

15 Indicazioni in materia di informativa concernente l esposizione verso prodotti finanziari rischiosi Nell Ottobre del 2007, i ministri e i governatori delle Banche Centrali del G7 hanno chiesto al Financial Stability Forum (FSF) di effettuare un analisi sulla genesi delle turbolenze che hanno interessato il mercato finanziario a partire dall Agosto 2007, al fine di individuare delle Raccomandazioni per rafforzare la solidità dei mercati e degli intermediari finanziari. Tali Raccomandazioni, riferite dal FSF nell Aprile 2008, sono state recepite da Banca d Italia la quale ha richiesto alle banche di fornire un ampia e dettagliata informativa, sotto il profilo quali-quantitativo, concernente, in particolare, l esposizione verso quei prodotti finanziari percepiti attualmente dal mercato come rischiosi; in particolare, il Rapporto FSF invita a fornire, per ciascuna categoria/tipologia di strumenti finanziari, la complessiva esposizione, inclusiva anche delle posizioni facenti capo a veicoli non consolidati, con i relativi importi, prima e dopo eventuali operazioni di copertura, al lordo e al netto delle svalutazioni. L ampiezza e il dettaglio dell informativa devono risultare commisurati all importanza che le esposizioni in esame rivestono rispetto alla complessiva operatività dell intermediario, ovvero all entità dei rischi gravanti sullo stesso. Anche l assenza di esposizioni va esplicitamente dichiarata. A tal proposito, si segnala che le esposizioni di Banca Tercas verso Special Purpose Entities (SPE), società veicolo, sono interamente riferibili a due operazioni di cartolarizzazione di propri crediti e ad un operazione di cartolarizzazione di leasing originati dalla ex controllata Terfinance avviate e perfezionate nel corso del 2007 e del 2008; i crediti sono stati ceduti a società veicolo, costituite ai sensi della legge n. 130 del 30 aprile 1999 che, per finanziarne l acquisto, hanno emesso strumenti finanziari riacquistati tutti da Banca Tercas Spa. Gli impegni assunti dai veicoli nei confronti dei sottoscrittori dei titoli vengono assolti, in via esclusiva, mediante i flussi di cassa generati dai crediti ceduti. Si segnala che i suddetti titoli sono entrati in ammortamento nel corso del Gli strumenti finanziari derivanti dalle cartolarizzazioni dei mutui ipotecari originati da Banca Tercas sono stati emessi da Adriatico Finance Rmbs Srl. Essi sono rappresentati da titoli Senior (rating AAA), emessi originariamente per un valore nominale di euro 172,3 mln e da titoli Junior, emessi originariamente, per un valore nominale di euro 20,25 mln (privi di rating). Il valore nominale degli stessi, alla data del 31 Dicembre 2010, è pari rispettivamente ad euro 103,77 milioni ed euro 20,25 milioni. I titoli emessi da Adriatico Finance Sme Srl, di originari euro 129,50 milioni, a fine 2010, sono rappresentati da titoli Senior (rating AAA) per un valore nominale di euro 70,37 milioni e titoli Junior per un valore nominale di euro 33,45 milioni (privi di rating). Gli strumenti finanziari derivanti dall operazione di cartolarizzazione dei leasing sono stati emessi sempre da Adriatico Finance Sme Srl per un valore nominale complessivo di euro 118,66 milioni suddivisi in tre tranches prive di rating. Alla data del 31 Dicembre 2010 il valore nominale residuo detenuto dalla Banca ammonta ad euro 78,70 milioni. Gli strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, sono stati valutati tenendo conto di tecniche di valutazione che utilizzano, come dati di input, parametri di mercato osservabili o indicazioni di prezzo fornite da controparti qualificate. Si fa presente che il titolo Saphir Finance Plc, iscritto in bilancio per un valore di euro migliaia, è uno strumento finanziario per il quale è stata attivata specifica richiesta di rimborso anticipato. Lo strumento è collateralizzato attualmente da cash, riveniente dalla vendita di un fondo di liquidità. La Banca sta completando le formalità nei confronti del Trustee (Bank of New York), con l assistenza di un consulente legale specializzato, per ottenere la tempestiva e completa liquidazione delle spettanze. Principali Rischi ed Incertezze Le informazioni sui rischi e sulle incertezze cui la Banca Tercas è esposta sono dettagliatamente illustrate nella presente Relazione sulla Gestione e nella Nota Integrativa. Più in particolare, i rischi connessi con l andamento dell economia mondiale, di quella italiana e dei territori di riferimento, oltre che dei mercati finanziari e con le scelte che gli Organismi Sovranazionali ed i Governi vorranno fare per combattere la crisi, sono esposti nella parte introduttiva della Relazione sulla gestione: nel capitolo sullo scenario economico e nel successivo capitolo sulla prevedibile evoluzione della gestione e dello sviluppo dell operatività sono indicate le assunzioni sulle quali sono basate le valutazioni e le previsioni effettuate. Sui rischi connessi alla gestione aziendale e alla stabilità patrimoniale sono illustrati nel capitolo della gestione dei rischi della presente Relazione, mentre una più ampia illustrazione è contenuta nella Parte E ed F della Nota integrativa. La Banca d Italia, Consob ed Isvap, con i documenti n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2009, hanno richiesto inoltre agli Amministratori di svolgere valutazioni accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1. Infatti le attuali condizioni dei mercati finanziari, dell economia reale e le negative previsioni che vengono formulate con riferimento al breve/medio periodo hanno richiesto, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del citato presupposto. Esaminati i rischi e le incertezze connessi all attuale contesto macroeconomico, valutata la concretezza delle previsioni del piano strategico e i risultati conseguiti negli ultimi esercizi, si ritiene più che ragionevole l aspettativa che Banca Tercas continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il documento di Bilancio è stato predisposto proprio sulla base di tale assunto di continuità aziendale. Le incertezze connesse alle problematiche relative ai rischi di credito e di liquidità inerenti all evoluzione negativa dei mercati economici e finanziari, sono ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione del costante miglioramento della redditività della banca, della buona qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie. Il Patrimonio Netto Voce Esercizio Esercizio Variazioni 31/12/10 31/12/09 Assoluta % Capitale sociale 50,00 26,00 24,00 92,31% Sovrapprezzi di emissione 25,04 45,95 (20,91) (45,51%) Riserve 271,10 261,34 9,76 3,73% Riserve da valutazione 2,55 9,16 (6,61) (72,16%) Azioni proprie (0,32) (18,64) 18,32 98,28% Utile d esercizio 12,10 24,05 (11,95) (49,69%) Patrimonio Netto 360,47 347,86 12,61 3,63% Il Patrimonio Netto della Banca, comprensivo dell utile d esercizio, registra un incremento di 12,61 milioni di euro (+3,63%), determinato dall accantonamento a riserva dell utile 2009 che ha aumentato i mezzi propri dell Istituto per 9,76 milioni di euro. Le riserve da valutazione mostrano una flessione di 6,61 milioni di euro che è stata determinata sia dalla contrazione generalizzata delle quotazioni dei titoli detenuti nel portafoglio AFS registrata sui mercati finanziari nel quarto trimestre del 2010, sia dalla vendita del titolo Intesa San Paolo. In data 3 dicembre 2010 si è deliberato l aumento gratuito del Capitale Sociale, da 26 a 50 milioni di euro, utilizzando per euro 4,871 milioni la Riserva da Rivalutazione Monetaria degli immobili (la rivalutazione contabile degli stessi fu effettuata in base a due specifiche Leggi di rivalutazione monetaria, la n. 576 del 1975 e la n. 72 del 1983), e per euro 19,129 milioni la Riserva da Sovrapprezzo di Emissione (riserva costituita nel 1992 in applicazione della Legge Amato Carli quando dall Ente Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo nacquero la Fondazione Tercas e la Banca Tercas Spa)

16 Il Patrimonio ed i Requisiti di Vigilanza Adeguatezza Patrimoniale Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Patrim. di base al lordo elementi da ded. 349,16 324,19 24,97 7,70% Patrimonio di base netto (Tier 1) 346,49 320,94 25,55 7,96% Patrim. Suppl. al lordo elementi da dedurre 70,85 91,16 (20,31) (22,28%) Patrimonio Supplementare netto (Tier 2) 68,18 87,91 (19,73) (22,44%) Patrimonio di Vigilanza 414,67 408,85 5,82 1,42% Patrimonio di Vigilanza + Tier 3 414,67 408,85 5,82 1,42% Attività di rischio Requisiti patrimoniali di vigilanza 0 0 0,00 n.d. Rischio di credito e controparte 227,79 212,7 15,09 7,09% Rischi di mercato 1,85 3,3 (1,45) (43,94%) Rischio operativo 22,44 23,59 (1,15) (4,87%) Altri requisiti prudenziali 0 0 0,00 n.d. Totale requisiti prudenziali 252,08 239,59 12,49 5,21% Attività di rischio e coefficienti di vigilanza 2.363, ,15 117,15 5,22% Patrim. di Base/Att. di rischio ponderate 14,66% 14,29% 0,37% 2,61% Patrim. di Vigilanza/Att. rischio ponderate 17,55% 18,20% (0,66%) (3,60%) Eccedenza Patrimoniale 162,59 169,26 (6,67) (3,94%) Al fine di sostenere la crescita degli investimenti, conservando un elevato coefficiente di solvibilità, ed aumentare la remunerazione del capitale proprio, sono stati emessi, nel 2006, 2007 e nel 2008 alcuni prestiti subordinati. La quota sottoscritta, alla data del 31 Dicembre 2010, è pari a 90,70 milioni di euro. In applicazione delle regole prudenziali, che prevedono espressamente l ammortamento in 5 quote costanti nel quinquennio antecedente la scadenza del prestito, è stato computato 1/5 del valore degli stessi, come filtro prudenziale negativo dal Patrimonio di Vigilanza. L importo residuo dei prestiti subordinati, pari ad euro 70,56 milioni, è stato computato con elemento positivo del Patrimonio Supplementare. In base alla natura dei rischi coperti, l attività creditizia genera il maggiore assorbimento, pari a 227,79 milioni di euro. Il rischio di mercato mantiene invece pressoché invariato il suo assorbimento (1,85 milioni di euro). Si segnala che il dato relativo alle attività di rischio ponderate, al 31 Dicembre 2010, è stato determinato applicando le nuove regole della Vigilanza Prudenziale (Circolare Banca d Italia n. 263/2006). L eccedenza del requisito patrimoniale sul minimo richiesto per poter operare è di ben 162,59 milioni di euro. I coefficienti di vigilanza, nonostante l incremento dell assorbimento patrimoniale derivante fondamentalmente dai maggiori impieghi della Banca, si mantengono su valori elevati confermando la solida posizione patrimoniale dell Istituto che ha consentito a Banca Tercas, in data 31 Dicembre 2010, di acquisire il controllo di Banca Caripe Spa rilevando, a titolo oneroso, il 95% del suo pacchetto azionario precedentemente detenuto dal Banco Popolare. Il Patrimonio di Base Netto presenta un incremento del 7,96% rispetto al 31 Dicembre 2009 per effetto, sia della riduzione delle azioni proprie detenute, che dell accantonamento dell utile dell esercizio Il Patrimonio Supplementare si presenta in diminuzione per effetto dell ammortamento del prestito subordinato, mentre il Patrimonio di Vigilanza registra un incremento dell 1,42% rispetto al 31 Dicembre 2009, attestandosi ad euro 414,67 milioni. Si precisa inoltre che l Istituto non dispone del Patrimono di Terzo Livello, che, secondo la normativa di vigilanza, comprende la quota di passività subordinate di Secondo Livello non computabile nel Tier 2 in quanto eccedente il 50% del Patrimono di Base al lordo degli elementi da dedurre. Rapporti con le Società del Gruppo Le società controllate, incluse nel perimetro di consolidamento, sono Sogiter Srl, Terbroker Srl e le due società veicolo, Adriatico Finance Sme Srl ed Adriatico Finance Rmbs Srl. La società Terfinance Spa (ex Terleasing Spa), al 31 Dicembre 2010, è ancora posseduta al 19,10% dopo aver ceduto alla società Vega Management, nel corso del mese di marzo 2008, il 76,10%. Non ricorrendo nessuna delle condizioni previste dai principi contabili internazionali IAS-IFRS, quest ultima non viene più ricompresa nel perimetro di consolidamento. La Sogiter Srl (ex Altobelli House Srl) è stata acquistata da Banca Tercas nel Svolge attività immobiliare ed è partecipata al 100,00%. Si fa presente che in data 27 Giugno il CDA di Banca Tercas Spa, al fine di razionalizzare l assetto organizzativo del Gruppo in ottica di semplificazione e riduzione dei numerosi adempimenti amministrativi, fiscali e segnaletici che gravano sull Area Amministrazione e Bilancio, ha deliberato la fusione per incorporazione della Sogiter Srl. In data 8 febbraio 2011 l assemblea straordinaria di Sogiter e il Cda di Banca Tercas alla presenza del notaio hanno deliberato la fusione. La stessa con effetti fiscali che retroagiranno alla data del 1 gennaio 2011 è stata formalmente conclusa 7 marzo 2011, data di redazione notarile dell atto di fusione. La Capogruppo ha acquisito la titolarità dei 5 immobili di proprietà della Sogiter Srl per un valore di fusione di euro 4,519 milioni, mentre sono stati elisi rapporti infragruppo per euro 2,103 milioni, principalmente rappresentati dal mutuo concesso da Banca Tercas a Sogiter con il quale la stessa aveva finanziato l acquisto dell immobile sito in Teramo, alla via Carducci, n. 36 (ex Inail) dove sono stati sistemati i servizi di Direzione Generale di Tercas. Altra società del Gruppo è la Terbroker Srl che svolge attività di brokeraggio assicurativo. La percentuale di partecipazione in Terbroker Srl, alla data della presente Relazione, è del 87,70%. Nel perimetro di consolidamento rientrano anche le due società veicolo, Adriatico Finance Sme Srl e Adriatico Finance Rmbs Srl, per le sole poste di bilancio costituenti il patrimonio separato. Entrambe vengono consolidate anche se Banca Tercas non possiede nessuna quota di partecipazione, in applicazione dello IAS 27 e del SIC 12. In particolare il SIC 12 (Standard Interpretations Committee) prevede espressamente l obbligo di consolidare una società veicolo quando questa sia stata costituita esclusivamente nell interesse della Capogruppo e quando le sue attività siano gestite in relazione alle sue esigenze aziendali. In data 31 Dicembre 2010 Banca Tercas ha acquisito ufficialmente il 95% delle azioni di Banca Caripe Spa, dando seguito al contratto di acquisto stipulato, in data 1 ottobre 2010, con il Banco Popolare. Tale contratto era soggetto alla condizione sospensiva di rilascio della prevista autorizzazione da parte della Banca d Italia. La stessa ha rilasciato il proprio parere favorevole in data 28 Dicembre Il citato contratto di acquisto è divenuto efficace in data 31 dicembre Conseguentemente il perimetro di consolidamento, alla data del 31 Dicembre 2010, vede il Gruppo Tercas allargarsi con l ingresso della Caripe Spa, Cassa di Risparmio di Pescara, la cui partecipazione è stata iscritta nell attivo dello Stato Patrimoniale di Tercas al costo di acquisto, pari ad euro 228 milioni

17 L ANALISI DEI RISULTATI Andamento Reddituale Complessivo Voce Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Margine d interesse 102,17 112,72 (10,55) (9,36%) Commissioni nette 36,60 37,86 (1,26) (3,33%) Margine di intermediazione 137,58 159,01 (21,43) (13,48%) Margine gestione finanziaria 104,50 125,85 (21,35) (16,96%) Risultato dell operatività al lordo imposte 22,47 40,56 (18,09) (44,60%) Utile dell esercizio 12,10 24,05 (11,95) (49,69%) L utile netto 2010 si determina in euro 12,10 milioni, con una flessione percentuale del 49,69% sull utile netto del Il Margine di Interesse Voce Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Interessi attivi clientela 128,99 145,30 (16,31) (11,23%) Interessi passivi clientela (9,96) (13,12) 3,16 (24,09%) Interessi netti clientela 119,03 132,18 (13,15) (9,95%) Interessi attivi su titoli 3,93 6,97 (3,04) (43,62%) Interessi passivi su titoli (21,31) (26,42) 5,11 (19,34%) Interessi netti su titoli (17,38) (19,45) 2,07 10,64% Interessi attivi banche 0,86 1,11 (0,25) (22,52%) Interessi passivi banche (0,36) (1,13) 0,77 (68,14%) Interessi netti banche 0,50 (0,02) 0,52 (2.600,00%) Altri interessi attivi 0,03 0,01 0,02 n.r Altri interessi passivi (0,01) 0,00 (0,01) n.d. Utile in Milioni di Euro 30 Utile d Esercizio , , Saldi positivi dei differenziali di copertura 0,00 0,00 0,00 n.d. Interessi netti altri 0,02 0,01 0,01 n.r Margine di interesse 102,17 112,72 (10,55) (9,36%) Il margine di interesse si presenta in diminuzione del 9,36% a causa dell effetto congiunto della contrazione dei tassi di interesse e di una diminuzione delle masse di ca. 63 milioni di euro. In flessione si presentano, conseguentemente, anche gli interessi passivi da clientela e più in generale tutti gli altri interessi sia attivi che passivi. Il Margine di Intermediazione Voce Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Margine di interesse 102,17 112,72 (10,55) (9,36%) a) Commissioni Attive 37,71 39,10 (1,39) (3,55%) b) Commissioni Passive (1,11) (1,24) 0,13 (10,48%) Margine da servizi (Comm.ni nette) 36,60 37,86 (1,26) (3,33%) Dividendi su azioni e partecipazioni 0,87 1,11 (0,24) (21,62%) Risultato netto dell att. di negoziazione (0,88) 9,47 (10,35) (109,29%) Utile/perdita da cessione di: 2,01 (1,95) 3,96 (203,08%) a) Crediti 0,00 (2,99) 2,99 (100,00%) b) Att. Fin. Disp. per la vendita 1,60 0,71 0,89 125,35% c) Att. Fin. Det. sino alla scadenza 0,00 0,00 0,00 n.d. d) Passività Finanziarie 0,41 0,33 0,08 24,24% Risultato attività e pass. a FV (3,19) (0,20) (2,99) n.r. Margine di intermediazione 137,58 159,01 (21,43) (13,48%) 30 31

18 Complessivamente il margine di intermediazione presenta un decremento del 13,48%. Tale risultato è dovuto principalmente all andamento negativo della voce 80 Risultato netto dell attività di negoziazione e della voce 110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value che registrano un risultato negativo rispettivamente di 878 mila euro e di mila euro, che hanno risentito delle turbolenze manifestatesi sui mercati finanziari europei per il probabile default della Grecia che ha causato una violenta flessione delle quotazioni dei titoli di stato italiani detenuti dalla banca, prevalentemente CCT e BTP. In leggera flessione si presenta anche il margine da servizi (-3,33%). La voce Utile/Perdita da cessione registra un incremento rispetto al dato dell esercizio precedente per effetto di plusvalenze realizzate dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio disponibili per la vendita. Il Risultato di Gestione Voce Esercizio 31/12/10 Esercizio 31/12/09 Variazioni Assoluta % Margine di intermediazione 137,58 159,01 (21,43) (13,48%) Rettifiche di valore nette per deterioramento di: (33,07) (33,16) 0,09 0,27% a) Crediti (32,49) (31,09) (1,40) (4,50%) b) Att. Fin. disponibili per la vendita (0,45) (2,31) 1,86 (80,52%) c) Att. Fin. detenute sino alla scadenza 0,00 0,00 0,00 n.d. d) Altre operazioni finanziarie (0,13) 0,24 (0,37) (154,17%) Spese amministrative (86,87) (87,85) 0,98 1,12% a) Spese per il personale (53,92) (55,43) 1,51 2,72% b) Altre spese amministrative (32,95) (32,42) (0,53) (1,63%) Accantonamenti ti netti ai fondi per rischi 1,41 (1,68) 3,09 183,93% Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (1,75) (1,65) (0,10) (6,06%) Altri Oneri / Proventi di gestione 5,12 5,89 (0,77) (13,07%) Utili (Perdite) delle partecipazioni 0,00 0,00 0,00 n.d. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 0,05 0,00 0,05 n.d. Risultato dell operatività al lordo imposte 22,47 40,56 (18,09) (44,60%) La voce Rettifiche di valore nette su crediti presenta un incremento del 4,50%, dovuto principalmente ad un aumento delle posizioni deteriorate, sofferenze e crediti in incaglio e alla volontà di presidiare adeguatamente tali rischi. Gli stessi, infatti, risultano presidiati, dopo gli accantonamenti effettuati, rispettivamente per il 52,20% e per il 17,04% del loro ammontare. Le spese per il personale presentano una leggera diminuzione del -2,72%, mentre la voce altre spese amministrative, riepilogate nella voce 150 b) del Conto Economico, presenta un leggero incremento dell 1,63% dovuto principalmente alle spese per consulenze necessarie per la due diligence e per la predisposizione dei contratti di acquisto di Banca Caripe Spa, contratto sottoscritto nel mese di ottobre L Utile Netto Voce Esercizio Esercizio Variazioni 31/12/10 31/12/09 Assoluta % Risultato di gestione 22,47 40,56 (18,09) (44,60%) Imposte sul reddito (10,37) (16,51) 6,14 37,19% tax rate 46,15% 40,71% 5,45% 13,38% Utile dei gruppi di att. in via di dismissione 0,00 0,00 0,00 n.d. Utile dell esercizio 12,10 24,05 (11,95) (49,69%) L utile netto del 2010 si determina in euro 12,10 milioni, con una flessione percentuale del 49,69% sull utile netto del L utile dei gruppi in via di dismissione non presenta valori, così come al 31 Dicembre

19 Il Roe e i Ratios A fronte di una diminuzione dell utile di esercizio si registra un incremento del Patrimonio Netto che, come già sottolineato, ha beneficiato dell accantonamento a riserva dell utile Conseguentemente il ROE registra una flessione di 3,74 punti percentuali rispetto al dato al 31 Dicembre 2009, attestandosi al 3,48%. L indice è calcolato come rapporto tra Utile di Bilancio e Patrimonio Medio Contabile normalizzato (media degli ultimi due esercizi includendo l utile nel patrimonio dell esercizio precedente e non considerando l utile 2010 nel Patrimonio dell esercizio in corso) e rappresenta il rendimento netto ottenuto dagli azionisti che hanno investito nell azienda. LO SVILUPPO DELL OPERATIVITA Il Progetto Basilea 2 Si ricorda che il Nuovo Accordo sul Capitale è entrato in vigore il 1 gennaio 2007 sostituendo così il precedente accordo di Basilea1. Per quanto riguarda le Segnalazioni di Vigilanza si precisa che Banca Tercas calcola i Requisiti Patrimoniali con la metodologia standard. Nel corso dell anno è stato ulteriormente sviluppato il progetto intrapreso per adeguare la propria gestione alle nuove regole. In particolare, sono state poste in essere attività volte alla realizzazione di modelli interni di rating, utilizzo di tecniche di mitigazione del rischio, misurazione dell esposizione complessiva ai rischi di mercato e di credito in termini di CAR (Capitale a rischio), monitoraggio della gestione mediante indicatori di performance corretta per il rischio, quantificazione dell esposizione al rischio di interesse e liquidità attraverso la metodologia ALM (Asset and Liability Management). Il sistema intermazionale di regole sui requisiti patrimoniali delle banche sarà modificato da una riforma che rimpiazzerà l accordo Basilea 2 in favore del cosiddetto Basilea 3. Il nuovo quadro, che entrerà in vigore presumibilmente nel prossimo trimestre, cerca di enucleare più chiaramente il dato fondamentale sul capitale autentico della banca, limitando il Tier 1 al capitale ordinario, riparametrando il Tier 2 senza strumenti ibridi e abolendo il Tier 3. Tali indicazioni sono ancora oggetto di dibattito e lo saranno sino all entrata in vigore del nuovo accordo, ma sono comunque monitorati dall azienda, la quale si dovrà ovviamente adeguare a questa nuova normativa. Le nuove indicazioni regolamentari definite dal Comitato di Basilea (c.d Basilea III) definiscono criteri stringenti in materia di capitale e liquidità delle banche. Le proposte sono fondate sulle raccomandazioni del Financial Stability Board e mirano a rafforzare la stabilità del settore bancario richiedendo in primis una migliore qualità del capitale e disincentivando modelli di business basati su un eccessivo uso della leva finanziaria. Il Cost / Income è un indice di efficienza gestionale costruito come rapporto tra spese amministrative + ammortamenti e margine d intermediazione + altri oneri e proventi. Esso indica quanta parte del margine di intermediazione e degli altri proventi di gestione viene assorbita dalle spese amministrative. L indice mostra un lieve peggioramento del livello di efficienza gestionale del 7,821%, poichè da una parte c è stata una riduzione delle spese amministrative, mentre il margine di intermediazione ha recepito una sensibile riduzione, a causa della flessione dei tassi di interesse. L indice, alla data del 31 Dicembre 2010, si determina al 62,094%. Il ROA (rapporto tra il risultato di gestione e il totale dell attivo) è una misura della redditività relativa al capitale investito e rappresenta l efficienza degli investimenti effettuati sulla base delle attività esistenti. Tale indice diminuisce passando dall 1,11% dell anno precedente, allo 0,57% dell esercizio L analisi evidenzia un peggioramento dell indice di efficienza gestionale della Banca, determinato fondamentalmente dal decremento del margine d intermediazione mentre i costi operativi sono rimasti sostanzialmente invariati; come visto tutti gli indici di redditività, Roe e Roa, si presentano in flessione. La Compliance La Funzione di Compliance ha il compito di assicurare la conformità operativa alle diverse regolamentazioni (leggi, normative, regolamenti, procedure interne) che impattano sulla Banca e, più in generale, di contribuire a preservarne l immagine. La predetta conformità costituisce un supporto operativo orientato alla correttezza dei comportamenti ed all etica del business. L attività è finalizzata a mitigare i rischi di non conformità e reputazionali, tutelando in questo modo i diritti di tutti gli stakeholders. ALM (Asset and Liability Management) Per Asset & Liability Management (ALM) si intende l insieme delle metodologie, delle tecniche e dei processi volti a misurare, controllare e gestire in modo integrato i flussi finanziari della Banca. Le tecniche di ALM consentono di gestire e controllare le seguenti tipologie di rischio: 1) rischio di interesse: rischio causato dalla differenza nelle scadenze e nei tempi di ridefinizione del tasso di interesse delle attività e delle passività della Banca. In presenza di tali differenze, le fluttuazioni dei tassi determinano sia una variazione del margine di interesse, e quindi del profitto atteso di breve periodo, sia una variazione del valore di mercato delle attività e delle passività, e quindi del valore economico del patrimonio netto; 2) rischio di liquidità: si manifesta con l incapacità di far fronte agli impegni di pagamento a causa della difficoltà nel reperire fondi (funding liquidity risk) o nello smobilizzare le attività possedute (market liquidity risk). Per quel che riguarda il rischio di interesse, le metodologie applicate consentono il monitoraggio delle: variazioni del margine di interesse, determinate dalla sfasatura temporale nelle scadenze e nei tempi di riprezzamento del tasso di interesse delle attività e delle passività dell Istituto. Tali disallineamenti (mismatching), in presenza di brusche variazioni (shock) dei tassi di mercato, determinano una modifica del margine di interesse atteso che può essere quantificata attraverso particolari tecniche di maturity gap aventi un ottica di riferimento di breve periodo; 34 35

20 variazioni del valore economico della Banca, dovute a brusche variazioni (shock) dei tassi di mercato. Per valutare tale impatto, con un ottica quindi di lungo periodo, si utilizzano le tecniche di duration gap. L analisi di Present Value viene integrata con quanto richiesto dal documento emanato dal comitato di Basilea Principles for the Management and Supervision of Interest Rate Risk : ipotizzando uno shock standardizzato di tasso pari a 200 b.p. e verificando che l impatto sul valore economico sia contenuto entro il 20% della somma tra patrimonio di base e quello supplementare. Per quel che riguarda il rischio di liquidità, le metodologie applicate consentono il monitoraggio di: 1) Posizione Finanziaria Netta nella liquidità operativa giornaliera, 2) indicatore mensile di rischio di liquidità tattica LCR (Liquidity Coverage Ratio) nell ambito della liquidità tattica a 12 mesi, 3) indicatore NSFR (Net Stable Funding Ratio), nell ambito della liquidità gestionale, volto a misurare eventuali situazioni di squilibrio finanziario di tutte le poste dell attivo e del passivo di bilancio e fuori bilancio, con percentuali di ponderazione degli asset/liability coerenti con quelle utilizzate per la liquidità tattica. Le attuali tecniche di ALM utilizzate per la gestione della liquidità tattica integrano la posizione di liquidità di tesoreria, relativamente alla posizione interbancaria, con i flussi di liquidità derivanti sia dalle poste a vista e/o caratterizzate da opzionalità sia dalle poste a scadenza contrattuale derivanti dall operatività con clientela ordinaria: c/c e depositi liberi verso clientela, prestiti obbligazionari, poste vincolate di raccolta, PCT, finanziamenti e mutui. Banca Tercas effettua il monitoraggio di tali rischi utilizzando il software denominato ALMPro, sviluppato dall outsourcer informatico CSE insieme a Prometeia. L esposizione al rischio di tasso di interesse viene monitorata e sottoposta trimestralmente all attenzione degli Organi di amministrazione e di controllo dell Istituto. Il Sistema dei Controlli a Distanza (S.C.D.) L attività di monitoraggio continuo viene realizzato attraverso il sistema dei c.d. controlli a distanza con il quale si è in grado di controllare con sollecitudine le anomalie emergenti nelle varie aree. Tale attività ha consentito di prevenire l insorgere di fenomeni che avrebbero potuto generare rischi e potenziali perdite per l Istituto. I controlli a distanza hanno inoltre dimostrato di rappresentare un valido supporto per effettuare quelle attività di consulenza ed assistenza alla rete periferica, sempre al fine di prevenire situazioni di criticità. Nello specifico lo strumento, che viene utilizzato in aggiunta, e non in sostituzione, ai tradizionali metodi di verifica, consente il monitoraggio delle Unità Operative sulla base delle informazioni estratte dal sistema informativo aziendale, sia con ricorso all innovativo strumento del datawarehouse, sia con i tradizionali strumenti di indagine telematica. Le principali caratteristiche del sistema sono: la continuità, che consente di eseguire verifiche senza soluzione di continuità; la tempestività, che permette, nell ambito delle attività sottoposte a controllo, di evidenziare eventuali anomalie operative e/o comportamentali in tempo reale; la tracciabilità, che garantisce la conservazione storica dei dati analizzati. Tecnicamente, è stato definito un elenco di indicatori utili a rilevare, per singolo segmento operativo, situazioni di anomalia, in base allo scostamento da prescelte soglie di rischio e al peso del fenomeno osservato. La Business Continuity Banca Tercas Spa nel 2006 si è dotata di un Business Continuity Plan, in osservanza della normativa di vigilanza emanata dalla Banca d Italia in materia di gestione della continuità operativa, allo scopo di individuare le attività da porre in essere per il ripristino, ad un livello accettabile, dell operatività aziendale in situazioni critiche conseguenti sia ad eventi non competitivi, quali ad esempio disastri naturali, che colpiscano l azienda, sia ad incidenti di portata limitata che colpiscano un singolo settore aziendale. Il piano, partendo da una analisi dei rischi nell ambito di un perimetro predefinito dell operatività aziendale, definisce i processi che si caratterizzano dalla presenza di fattori critici permettendo alla Banca di gestire diversi scenari di crisi prevedendo la possibilità di riattivare i processi essenziali, alternativamente, nei tre siti di Disaster Recovery individuati. I siti di Disaster Recovery si caratterizzano per garantire la possibilità di replicare, presso di essi, le caratteristiche presenti nelle sedi in cui ha luogo l operatività ordinaria in termini di strutture, infrastrutture di rete e presidi di sicurezza. Infine, nel piano si evidenzia che, in caso di indisponibilità del sistema informativo, la continuità operativa viene garantita dall attivazione dal Piano di Business Continuity dell outsourcer (CSE). Sono stati effettuati test di diversa natura con riproposizione di operazioni e transazioni bancarie nei siti di Disaster Recovery al fine di verificare la funzionalità e l efficienza degli apparati hardware e software in dotazione oltre alle infrastrutture di rete. La Banca, inoltre, ha previsto una struttura organizzativa che permette la corretta gestione delle singole fasi dell emergenza ed attribuisce al Direttore Generale l autorità di dichiarare lo stato di crisi individuando una dettagliata catena di comando in grado di gestire la continuità operativa in circostanze eccezionali che possono compromettere il regolare funzionamento dell azienda. Nel corso del 2010 é stato rinnovato l accordo, stipulato nel 2007, con la Banca Popolare del Lazio che prevede lo scambio di personale al fine di fronteggiare la carenza interna di risorse umane visto che entrambi gli istituti condividono lo stesso sistema informativo. Tutela della privacy In ottemperanza a quanto previsto dall art. 34 del D.Lgs. 196/2003, Banca Tercas ha provveduto ad aggiornare con cadenza annuale il Documento Programmatico sulla Sicurezza dei Dati (DPS), contenente i presidi di sicurezza previsti dalla normativa vigente. Nel documento approvato dal Consiglio di Amministrazione vengono descritti i dati che la Banca si trova a trattare come intermediario, nonché i ruoli e le responsabilità nell ambito delle strutture dell organizzazione aziendale, preposte al trattamento dei dati personali. In aggiunta, viene descritta la pianificazione delle attività formative, i presidi organizzativi di sicurezza attivati e le linee guida per il mantenimento ed il miglioramento dello standard di sicurezza raggiunto, anche in funzione dell evoluzione del quadro normativo di riferimento, nonché del continuo mutamento tecnologico. Nel 2010, a seguito del Provvedimento del Garante della Privacy dell 8 aprile 2010, sono stati implementati tutti i presidi richiesti in materia di videosorveglianza e rilevazione dati biometrici, in considerazione del fatto che l Istituto non ha attivato ad oggi nessun sistema che possa contemplare il trattamento dei dati attraverso dati biometrici. Il documento è stato aggiornato e portato all attenzione dell organo di supervisione strategica, così come previsto al punto 19 dell Allegato B, Disciplinare tecnico in materia di misure di sicurezza, ed al D.Lgs 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali. La Fabbrica Prodotti Nell anno appena trascorso, la Banca ha continuato a sviluppare la sua strategia di Marketing diretta allo sviluppo della clientela retail mediante la focalizzazione della propria offerta commerciale sulla Bancassicurazione Ramo Danni con il lancio due nuovi prodotti: la polizza Attività e la polizza Infortuni. Inoltre, sempre in collaborazione con Assicuratrice Milanese Spa, l Istituto ha ampliato la sua offerta con dei prodotti a copertura della Responsabilità Professionale per notai, architetti, commercialisti e medici con l obiettivo di aumentare la share of wallett di tale segmento. Il Rating di Banca Tercas Banca Tercas è una delle pochissime banche italiane ad essere valutata attraverso due rating e ciò, tra l altro, consolida la volontà di correttezza e trasparenza che la Banca offre ai propri Clienti. Al termine delle attività di studio e di valutazione, il Comitato di Rating di Standard & Poor s, in data 22 Dicembre 2010, ha confermato Issuer Rating BBB long term e A-2 short term; outlook stabile. In data 26 gennaio

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