COMUNE DI AMALFI provincia di Salerno (Ordinanza commissariale n. 5-6 marzo 2013)

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1 Presidenza del Consiglio dei Ministri IL COMMISSARIO STRAORDINARIO ex art.17 D.L. 195/2009 convertito con mod. dalla L. N.26 del 26/02/2010 per l'espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico individuati dall'accordo di programma del 12/11/2010 tra il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Campania - D.P.C.M. del 21/01/2011 Prof. Ing. Giuseppe De Martino Intervento n. 31 della Deliberazione CIPE N. 8/2012 del 20 gennaio 2012 (pubblicata sulla G.U. n. 121 del 25 maggio 2012) e al n. prog. Cod. ISTAT 63 dell'allegato 1 all'accordo di Programma sottoscritto il 12/11/2010 fra il MATTM e la Regione Campania per un importo complessivo ,00 - fonte finanziaria: MATTM (legge finanziaria n. 191/2009) R.U.P. : ing. Aristide MARINI Responsabile dell'utc area LLPP del Comune di AMALFI nominato con decreto commisiariale n. 6 del 10 gennaio 2013 Ente Proponente - Soggetto Attuatore Regione Campania COMUNE DI AMALFI provincia di Salerno (Ordinanza commissariale n. 5-6 marzo 2013) CONSOLIDAMENTO DEL COSTONE ROCCIOSO INCOMBENTE SULLA STRADA COMUNALE LONGFELLOW Progettista: ing. Carmen BUSIELLO (delibera G.C. Amalfi n.54 del 11/04/2013)

2 CONSOLIDAMENTO DEL COSTONE ROCCIOSO INCOMBENTE SULLA STRADA COMUNALE LONGFELLOW (III SETTORE) RELAZIONE GENERALE INDICE INDICE PREMESSA INQUADRAMENTO DELL AREA OGGETTO DI INTERVENTO INQUADRAMENTO URBANISTICO TERRITORIALE INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORMOLOGICO AREA DI INTERVENTO INTERVENTI DI PROGETTO CONCLUSIONI... 23

3 1. PREMESSA L Amministrazione del Comune di Amalfi, con delibera di Giunta n. 54 dell 11/04/2013, ha conferito alla scrivente ingegnere Carmen Busiello l incarico di redigere la progettazione esecutiva degli interventi di consolidamento del costone roccioso incombente sulla strada pedonale comunale Longfellow (III Settore) nel comune di Amalfi. Tale intervento rientra tra quelli previsti nella Deliberazione CIPE N. 8/2012 del 20 gennaio 2012 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.121 del 25 maggio 2012) e dall Accordo di Programma per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Campania al n. progr. Cod. ISTAT 63 dell Allegato 1. La Longfellow è posta lungo il costone di montagna che negli anni passati è stato oggetto di frane di notevoli entità (cfr. relazione geologica allegata al progetto preliminare; elaborato redatto dall Autorità di Bacino Destra Sele riportante l elenco frane; segnalazioni pervenute al Comune di Amalfi); in realtà i fenomeni franosi da crollo in roccia, che interessano le rocce carbonatiche del substrato, sono molto frequenti sia in ambito comunale sia nell intero comprensorio della Costiera Amalfitana. Nel corso degli anni, sono già stati eseguiti interventi di consolidamento su parti del costone, in particolare: nell anno 2004 il Settore Provinciale del Genio Civile di Salerno è intervenuto con un intervento di risanamento nella parte adiacente alla località Vallone Cieco; nell anno 2007, il Settore Geotecnica Geotermia Difesa Suolo della Regione Campania, con delibera G.R. n.2444 del ha effettuato un secondo intervento posto sul lato Nord del costone. Il progetto in parola si pone l obiettivo di completare il consolidamento del tratto di costone posto a monte della strada pedonale compreso tra i due interventi già 2

4 realizzati; l ubicazione e la tipologia delle opere sono dettagliate negli elaborati di progetto, per la redazione dei quali si è fatto riferimento alla seguente documentazione: Progetto preliminare rivisitato dall Ufficio Tecnico Comunale Area LL.PP. precedentemente redatto dall ing. Adriano Susani Relazione geologica allegata alla progettazione preliminare redatta dalla dottoressa Mariacarmela Pontillo. Progetto esecutivo dal titolo Intervento di consolidamento del fronte roccioso compreso tra la strada pedonale Longfellow e l albergo Convento dei Cappuccini, eseguito nell anno 2007; Relazione geologica del progetto definitivo Sistemazione del costone roccioso prospiciente la strada pedonale Longfellow redatta nell anno 2006 dalla dott.ssa Rossana Miglionico ; Rilievo di dettaglio allegato alla progettazione definitiva eseguito dal geom. Antonio Milone; Rilievi ed elaborazioni con Laser Scan del progetto definitivo in oggetto eseguito dall ing. Maria Danzi, in giugno 2013; Rilievi geostrutturali in parete ed elaborazioni eseguito dal geol. Umberto Del Vecchio nel giugno 2013; Piano Idrogeologico Stralcio di Bacino, dell Autorità di Bacino Destra Sele, aggiornamento anno 2011; Atti amministrativi comunali e Segnalazioni pervenute alla Amministrazione relativa alla zona di intervento allegati alla seguente relazione. I rilievi e i sopralluoghi eseguiti hanno permesso di definire, ad un livello adeguato alle esigenze della presente fase di progettazione, le problematiche di stabilità presenti sui versanti e le condizioni di rischio da queste prodotte sulla strada pedonale Longfellow. Riguardo l iter procedurale, il progetto definitivo è stato sottoposto al parere dei seguenti enti di competenza: 3

5 - Parco regionale dei Monti Lattari; - Settore politica del territorio della Regione Campania; - Soprintendeza per i B.A.P. di Salerno ed Avellino; - Autorità di Bacino Regionale Campania Sud, di cui sono pervenuti i seguenti assensi: - Nota fax prot. n del del Settore Politica del Territorio Regionale con il quale si esprime parere favorevole, anche in ottemperanza alle norme generali di salvaguardia del Parco Regionale dei Monti Lattari, tenuto conto del protocollo di intesa tra la Regione Campania e l ente Parco dei Monti Lattari, stipulato con decreto dirigenziale n.158 del 27 maggio Nota prot. n del 22/07/2013 della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paessaggistici di Salerno ed Avellino, con il quale si esprime parere favorevole alle seguenti prescrizioni: si consideri particolare cautela nelle operazioni di riduzione della vegetazione, affettuando un taglio selettivo, strettamente limitato a quello necessario, per consentire sia la conservazione degli impianti e delle essenze autoctone e al tempo stesso permettere alla vegetazione permanente di contribuire ad una adeguata mimesi delle opere previste in progetto ; - Decreto n.95 del 18/07/2013 del Segretario Regionale del 21/07/2013 dell Autorità di Bacino Regionale Campania Sud ed interregionale per il bacinino idrografico del fiume Sarno, che esprime parere favorevole con la seguente prescrizione: che l intervento dovra essre esegutio nel rispetto dell art. 8 Capo I, Titolo II e dell art. 13 Capo I e Titolo III delle Norme di Attuazione PAI garantendo comunque la stabilità sia dell area oggetto dell intervento che delle aree ad essa limitrofe anche durante l esecuzione dell intervento. 4

6 Per la caratterizzazione delle attività propedeutiche sviluppate nell ambito della progettazione in oggetto e per la descrizione di dettaglio dei criteri di intervento si rimanda ai successivi paragrafi. 2. INQUADRAMENTO DELL AREA OGGETTO DI INTERVENTO Come precedentemente accennato, l area oggetto degli interventi di consolidamento è parte del costone roccioso prospiciente la strada pedonale intitolata a H.W. Longfellow (poeta statunitense, Portland 1807, Cambridge Massachusets 1882). Tale passeggiata si trova ad Ovest del centro abitato di Amalfi, in parallelo alla galleria della strada statale n. 163 e si sviluppa tra la quota 32 e 40 m s.l.m. per una lunghezza di circa 140 m. La stradina è riportata in alcune stampe che riproducono scorci del territorio comunale di Amalfi fin dall anno Probabilmente, prima della realizzazione della galleria della S.S. n. 163, rappresentava l unica possibilità di valicare lo spartiacque del Vallone Cieco; oggi costituisce una delle passeggiate più caratteristiche di Amalfi e rappresenta l alternativa ai pedoni al passaggio in galleria. L accesso alla strada pedonale avviene attraverso la strada statale n. 163 in prossimità dell imbocco della galleria al km 29,700 (direzione Positano), dalla via S. Quasimodo, attraverso il piazzale antistante alla cappella di S. Cristoforo e dal sottostante parco Pineta e dalla strada pedonale Santa Caterina. Nell area oggetto di intervento si possono distingurere due macroaree in frana: una a monte e l altra a valle della strada pedonale Longfellow, per una superficie complessiva in pianta di circa 2500mq. La zona è individuata nella tavoletta topografica foglio 197, settore IV NE, dal nome Amalfi e riportata graficamente nella corografia di progetto, basata sull aerofotogrammetria del territorio comunale. 5

7 2.1. INQUADRAMENTO URBANISTICO TERRITORIALE Dall analisi della documentazione territoriale urbanistica, l area oggetto di intervento rientra nelle seguenti zone: - zona territoriale 1B Tutela dell'ambiente naturale di 2 grado del P.U.T. L.R. 35/87; - zona R4 rischio molto elevato del P.A.I. dell Autorità di Bacino Destra Sele (agg. marzo 2011); - zona C, area di riserva controllata, ai sensi del L.R. 33/1993 e s.m.i. - Istituzione del Parco Regionale dei Monti Lattari; - zona oggetto di vincolo ambientale ai sensi del D.Lgs. 42/2004; - zona oggetto di vincolo paesistico ai sensi della legge n e D.M. 22/11/1955; - zona oggetto di vincolo paesaggistico ai sensi del R.D. n 3267/23. E da notare che l area non ricade invece nei siti della rete Natura 2000 (aree protette SIC-ZPS) ai sensi del DPRC n. 9 del e DPR n. 357 del Gli interventi previsti nel presente progetto, ai sensi della Delib. n. 426 del 14/03/2008 della Giunta Regionale della Campania, in riferimento all assoggettabilità alla V.A.S. e alla V.I.A. non rientrano tra quelli previsti negli Allegati II e IV del D.Lgs. n. 4/2008 e pertanto sono non assoggettabili. Infine, dal punto di vista amministrativo, l area oggetto di intervento è riportata nella planimetria catastale del Comune di Amalfi al foglio n.6 particella 327 (di proprietà aliena) e al foglio n.7 particella 490 (suolo demaniale). Tenuto conto del carattere di urgenza delle opere a farsi si procederà di fatto alla realizzazione delle opere. Per gli approfondimenti si rimanda al piano particellare allegato al presente progetto. 6

8 2.2. INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO Il territorio del comune di Amalfi rientra tra le competenze dell Autorità di Bacino Regionale Campania Sud ed Interregionale per il bacino idrografico del fiume Sele (DPGR n. 142 del 15/05/2012, in attuazione della L.R. 4/2011 art. 1 c.255) di seguito indicata con la sigla AdB. A tal proposito sono stati consultati gli specifici studi svolti dall AdB riassunti nell aggiornamento del vigente Piano per l Assetto Idrogeologico del marzo 2011, da cui sono stati estratti e riportati i seguenti stralci planimetrici: carta geolitologia strutturale con indicazioni idrogeologiche; carta degli spessori delle coperture detritico piroclastiche (elaborato F_SPS_466164), carta della pericolosità delle frane (elaborato F_PRCL_466164), carta del rischio frane (elaborato F_RIS_466164), carta del rischio idraulico (elaborato I_RIS_466164). Inoltre sono stati analizzati i seguenti documenti: norme di attuazione, quaderno degli interventi tipo e monografia del Comune di Amalfi, al fine di completare la conoscenza del territorio e di individuare gli interventi di mitigazione del rischio frane previste dalla normativa della ADB. 7

9 8

10 Fig. 1 Carta geolitologia strutturale con indicazioni idrogeologiche (elaborato F_GLT_466164) 9

11 Fig. 2 Carta degli spessori delle coperture detritico piroclastiche (elaborato F_SPS_466164) 10

12 Fig. 3 Carta della pericolosità delle frane (elaborato F_PRCL_466164) 11

13 Fig. 4 Carta del rischio frane (elaborato F_RIS_466164) 12

14 Fig. 5 Carta del rischio idraulico (elaborato I_RIS_466164) Come si evince dagli stralci delle carte dell Autorità di Bacino l area oggetto di intervento rientra nell area a pericolosità frane P4, nell area a rischio frane R4 ed infine non è soggetta pericolosità e rischio alluvioni. 13

15 2.3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORMOLOGICO La strada Longfellow permette di by-passare la galleria che dal piazzale prospiciente l Albergo Convento dei Cappuccini sbocca alla grotta di San Cristoforo. Essa si sviluppa per circa 140 m, tra quota 29,90 m s.l.m. e quota 42,00 m s.l.m. Nel tratto centrale, per circa 73,0 m, è trasversale a un cono detritico, corpo di frana di due eventi di crollo verificatisi nel dicembre del 1899 e nel marzo L evento del 1899 portò alla mobilitazione di oltre mc di roccia ed alla distruzione di parte del Convento dei Cappuccini, mentre il secondo ebbe attivazione nella stessa nicchia di distacco e mobilito circa mc di roccia. Alle due estremità, a Sud-Ovest per circa 42,0 m, a Nord-Est per circa 25,0 m, la strada costeggia i fronti carbonatici limiti laterali del corpo di frana che la sovrastano con altezze prossime rispettivamente ai 30 m e ai 60 m. Il cono detritico del corpo di frana si estende a monte della Longfellow, con pendenze dell ordine dei 60, sino a raggiungere a quota prossima ai 70 m s.l.m. le pareti calcaree dalle quali hanno avuto origine gli eventi di crollo; a valle il versante del corpo di frana raggiunge l area del porto con pendenze medie dell ordine dei 40. Immediatamente a monte della strada è presente un sistema di quattro gradoni alla cui sommità è disposta una rete metallica a doppia torsione sorretta da montanti a doppio T, sistema riproposto a monte, nella parte sinistra del cono detritico, in altri due ordini. Nella parte centrale il sistema di gradoni e la rete sono interrotti da un canale di raccolta delle acque costituito da un sistema di salti realizzati in pietrame e da un incisione nel detrito prodotta dal deflusso delle acque nel tratto a monte. Al limite destro del corpo di frana, al passaggio tra il detrito e la formazione carbonatica affiorante, è presente un area in cui è manifesta l azione erosiva e di dilavamento ad opera di deflusso idrico. Il cono detritico è attraversato da un canale, possibilmente di allontanamento delle acque meteoriche provenienti dalle strutture dell Albergo dei Cappuccini, in grado di intercettare anche parte del deflusso superficiale. Sulle formazioni carbonatiche che delimitano lateralmente il corpo di frana, sono presenti interventi di consolidamento di tipo esteso atti a contenere le instabilità in 14

16 parete. Nel tratto prossimo alla grotta di San Cristoforo le pareti sono trattate con un intervento con rete a doppia torsione in aderenza rinforzata da un reticolo di funi; sul fronte prossimo alle strutture dell albergo Convento dei Cappuccini è presente un intervento con rete metallica semplice a doppia torsione a maglia 10cmx8cm AREA DI INTERVENTO In fase di programmazione degli interventi, il costone è stato suddiviso in quattro aree, identificate con le lettere A, B, C e D (c.f.r. figura n. 5) di cui segue una breve descrizione. Il cono detritico costituente il corpo della frana è delimitato a Nord-Est e a Sud-Ovest dai fronti carbonatici nella configurazione preesistente al crollo del Il fronte a Nord-Est è identificato come Area A e quello a Sud-Ovest come Area D. L area A, oggetto di intervento del 2007, ha registrato la maggior frequenza di crolli di volume generalmente contenuto che, però, ha raggiunto sistematicamente la strada pedonale Longfellow. Il fronte presenta, rispetto alla sottostante strada pedonale, altezze prossime ai 20 m nella parte subverticale e risale per altri 10 m con pendenze prossime ai 50 fino alle strutture dell albergo Convento dei Cappuccini. Il costone è costituito da calcari intensamente fratturati e frammentati nei quali, localmente, si individuano elementi lapidei integri. La presenza sulla sommità e, localmente, sulla parete, di vegetazione arbustiva determina un processo di disarticolazione di volumi di roccia dal resto dell ammasso a seguito della spinta esercitata dagli apparati radicali. L area è stata suddivisa nelle seguenti tre sottozone: - L area A1 è costituita dal versante Sud-Est dell'ammasso roccioso sovrastante la strada Longfellow e dal cono detritico posto a valle della stessa con altezze superiori ai 20 m. Si sviluppa parallelamente alla strada pedonale, in direzione NE- SW per un tratto di 18 m, quindi piega in direzione Ovest per ulteriori 10 m, degradando di quota, fino a raggiungere il cono detritico della frana. Dalla sommità della parete subverticale, il versante retrocede mediamente di 14 m con pendenze comprese tra i 45 ed i 50, fino a raggiungere le strutture dell albergo Convento dei Cappuccini; si estende per una superficie di circa mq ed è ricoperto da 15

17 vegetazione arbustiva che parte dal coronamento della parete subverticale. In tale area, nell anno 2007, sono stati eseguiti alcuni interventi quali: la pulizia del versante da terreno e da piccoli massi, la frantumazione di volumi di roccia instabili, l applicazione di una rete ad aderenza con sistema di rinforzo a maglia romboidale di lato 2x2 mq solidarizzato alla parete tramite ancoraggi posti in corrispondenza degli incroci, l imbragaggio di massi con funi e ancoraggi. - L area A2 costituisce il fronte SO dell ammasso carbonatico e delimita con la sottostante area A3, il cono detritico di frana da cui risale fino alle strutture dell albergo Convento dei Cappuccini. Presenta altezze rispetto al cono detritico comprese tra i 18 m ed i 10 m ed ha pendenza prossima a 60. Ricopre una superficie stimata in circa 370 mq. La presenza di vegetazione di tipo arbustivo sulla totalità dell area rende difficoltosa l individuazione delle instabilità di versante. Anche in questa zona, nell anno 2007 sono stati eseguiti alcuni interventi quali: la pulizia del versante da terreno, vegetazione e da piccoli massi, lo scoronamento e frantumazione di volumi di roccia instabili, l applicazione di una rete a maglia esagonale a doppia torsione ad aderenza con sistema di rinforzo a funi a maglia romboidale di lato 2x2mq solidarizzato alla parete tramite ancoraggi posti in corrispondenza degli incroci, l imbragaggio di massi con funi e ancoraggi. - L area A3 è costituita da un incisione nella formazione calcarea di base di larghezza compresa tra i 5,0 e gli 8,0 m e profonda 2,5 m. Nell area è presente un canale che da quota prossima a 50 m s.l.m., nei pressi di un muro di contenimento, risale fino a quota 70 m s.l.m. nei pressi di un ulteriore muro di contenimento. Nella zona, nell anno 2007 sono stati eseguiti alcuni interventi di manutenzione: la pulizia del versante da terreno, vegetazione e da piccoli massi, lo scoronamento e frantumazione di volumi di roccia instabili, l applicazione di una rete a maglia esagonale a doppia torsione ad aderenza con sistema di rinforzo a funi a maglia romboidale di lato 2x2mq solidarizzato alla parete tramite ancoraggi posti in corrispondenza degli incroci, la realizzazione di un sistema antierosivo costituito da biostuoia accoppiata a geostuoia e riempimento con terreno vegetale. L area B è compresa tra l incisione descritta ed il fianco Nord-Est della frana e presenta un inclinazione media superiore a 60. In tale zona sono presenti blocchi di 16

18 grandezza superiore al metro cubo che a seguito di crolli pregressi si trovano in posizione potenzialmente instabile. I potenziali meccanismi di instabilità legati a tali elementi sono riconducibili a tre distinti meccanismi: lo scivolamento alla superficie di contatto tra coltre detritica e blocchi; il ribaltamento a seguito di scalzamento al piede per effetto dell azione di dilavamento dovuta a deflusso superficiale; il crollo a seguito del distacco di parte dei blocchi in presenza di elementi intensamente fratturati e piani di scivolamento a franapoggio. Sempre nella stessa zona in corrispondenza del fianco Nord-Est della frana, si riscontrano affioramenti della formazione carbonatica originaria sede di nuovi possibili crolli. Traccia di meccanismi di crollo descritti si ha negli accumuli presenti alla base delle reti e degli impatti sugli alberi. La seguente zona B è oggetto di intervento del presente progetto. L area C, compresa tra il fianco di frana a Sud-Ovest ed un incisione nel detrito esistente, presenta, su un versante mediamente inclinato di 55, una serie di salti di quota nel detrito. La zona può essere sede di transito di blocchi di caduta dal fronte a monte. La seguente zona C è oggetto di intervento del presente progetto. L area D è posta a Sud-Ovest della frana dove la strada curva intorno al costone di calcare ed arriva alla cappella di San Cristoforo, con altezze del costone che arrivano fino a 80 m s.l.m. In tale zona è presente un intervento di consolidamento costituito da rete a doppia torsione con rinforzo di funi a maglia romboidale, eseguito nell anno 2003 dal Genio Civile della Regione Campania. 17

19 Fig. 5 Suddivisione del costone della Passeggiata Longfellow in aree di intervento 18

20 Oltre alle zone descritte precedentemente, procedendo alla valutazione in sito delle aree oggetto poste presso la strada Longfellow si è reso necessario intervenire anche su ulteriori aree di seguito descritte. L area E, sommitale alla frana, rappresenta la parete di distacco della frana del 1899, ha un andamento sub verticale, localmente strapiombante, e presenta un altezza dalla sommità del corpo di frana di circa 50 m. La parte superiore, per una fascia di circa m, presenta una diffusa alterazione superficiale con numerosi blocchi disarticolati, con volume fino ad alcuni metri cubi, prossimi alla rottura. La parte inferiore, complessivamente meno alterata, presenta comunque elementi lapidei di dimensioni inferiori potenzialmente instabili. I meccanismi di rottura di crollo attivabili possono interessare facilmente la via Longfellow e il sottostante parco. L area F composta dalla parete di ingresso della Galleria della Strada Statale 163, lato Ovest, dove si sono avuti nel passato distacchi vari che hanno creato danni agli edifici esistenti e al traffico veicolare e pedonale. Infine, l area G, adibita a sosta veicolare dinanzi all ingresso dell albergo Cappuccini, è in parte formata da un solaio a sbalzo che mostra un notevole degrado sull intradosso dello stesso. Essa ha una profondità di circa 2 m per tutta la lunghezza del piazzale, ed è formata da un solaio appoggiato a travi a sbalzo che mostrano un degrado superficiale pronunciato. Nella figura seguente si riportano tutte le zone oggetto dell intervento meglio descritte nelle tavole allegate al progetto. 19

21 Fig. 6 Aree di intervento 3. INTERVENTI DI PROGETTO Dall analisi delle aree oggetto di intervento emergono le seguenti problematiche: - instabilità di elementi lapidei dovuta a scivolamento sulla superficie di contatto tra i blocchi lapidei e la coltre detritica; - ribaltamento di piccole parti di roccia a seguito di scalzamento al piede per effetto dell azione di dilavamento dovuto a deflusso superficiale; - crollo di materiale lapideo a seguito di distacco di parte dei blocchi in presenza di elementi intensamente fratturati e piani di scivolamento. 20

22 Tali problematiche sono diffuse su tutte le pareti menzionate precedentemente per cui gli interventi riguarderanno le intere superfici. Inoltre, durante i rilievi di dettaglio è stato possibile individiuare i massi lapidei instabili per cui si procederà con interventi locali. Il presente progetto si propone, compatibilmente con le somme disponibili per l intervento, la trattazione delle problematiche di stabilità inerenti i meccanismi di rottura localizzati, la messa in sicurezza di singoli elementi lapidei disarticolati e in condizione di incipiente rottura, attraverso le tipologie di intervento di seguito illustrate. Di coseguenza, il seguente progetto non interviene riguardo lo scivolamento dell intero ammasso roccioso o di parti consistenti di esso, per cui esso non mitiga la pericolosità ed il rischio individuato dalla Autorità di bacino competente che rimangono inalterati anche dopo la realizzazione degli interventi descritti di seguito. Le tipologie di intervento sono le seguenti: pulizia dei versanti su tutte le pareti rocciose riguardante i materiali detritici accumulati, piccoli massi accumulati e taglio selettivo della vegetazione; ripristino delle barriere paramassi esistenti; imbragaggio dei massi di maggiore dimensioni individuati nel corso dei rilievi in roccia; eventuali demolizioni di volumi di roccia di modeste dimensioni; realizzazione di pannelli di fune a maglia rettangolare per il sostentamento di parti di rocce in precario equilibrio; applicazione di un sistema di rinforzo costituito da un reticolo di fune metallica a maglia romboidale di lato 3,0mx3,0m solidarizzato alla parete tramite ancoraggi posti in corrispondenza degli incroci, da applicare sia sui pannelli che sulla rete di aderenza. Per il miglioramento del deflusso delle acque si prevedono i seguenti interventi: pulizia della canaletta esistente; 21

23 realizzazione di un canale aperto in calcestruzzo incassata nel terreno di dimensioni 80x60 di lunghezza complessiva di circa 30 m per la raccolta delle acque. Per la messa in sicurezza dell area adibita a parcheggio si prevedono i seguenti interventi: realizzazione di un ponteggio mobile carrabile per raggiungere l intradosso del solaio; preparazione delle superfici e ricostruzione delle parti demolite; rimozione del calcestruzzo ammalorato; pulizia della superficie; protezione e passivazione dei ferri di armatura; riporto dello spessore demolito. Per la quantificazione degli interventi di progetto, la cui approvazione ed il successivo avvio della procedura di gara sono previsti entro il mese di giugno 2013, ai sensi dell art. 133 comma 8 del D.lgs. 163/2006, è stato adottato il Prezzario dei Lavori Pubblici in Campania - Edizione 2011 approvato con Delibera della Giunta Regionale n. 508 del 04/10/2011. Inoltre, l intervento è finanziato con i contributi del COMMISSARIO STRAORDINARIO della Presidenza del Consiglio dei Ministri ex art.17 D.L. 195/2009 convertito con mod. dalla L. N.26 del 26/02/2010 per l'espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico individuati dall'accordo di programma del 12/11/2010 tra il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Campania - D.P.C.M. del 21/01/2011 ed è soggetto all Ordinanza commissariale n. 1 del 7 giugno 2011 che all art. 1 dispone che Sono individuati i prezzi unitari di riferimento per l'aggiornamento della stima dei lavori che saranno appaltati nell ambito dello stato di emergenza di cui al D.P.C.M. del 21 22

24 gennaio 2011 sulla base dei prezzi unitari del Prezzario Regionale della Campania anno 2010, con l applicazione del ribasso del20%. 4. CONCLUSIONI Gli interventi previsti sono consoni alle problematiche riscontrate nelle aree in esame e determinano una diminuzione del rischio complessivo del costone. Gli interventi di stabilizzazione con reti sono stati dimensionati in maniera tale che il numero di funi chiodi e rete applicati siano in grado di trasferire ai blocchi una forza stabilizzante tale da determinare il raggiungimento di un fattore di sicurezza in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente. Si fa notare infine che la progettazione risponde in particolare alle disposizioni generali e particolari della disciplina normativa per il Piano per l Assetto Idrogeologico dell Autorità di Bacino Regionale Destra Sele relative ad interventi da realizzare in aree a rischio R4. 23

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