GAZZETTINO venerdì 10 gennaio Indice articoli

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1 GAZZETTINO venerdì 10 gennaio 2014 (Gli articoli di questa rassegna, dedicata esclusivamente ad argomenti di carattere economico e sindacale, sono scaricati dal sito internet del quotidiano. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti) Indice articoli REGIONE (pag. 2) Confindustria, Udine attacca Agrusti «Solidarietà, nessuna ingiustizia» UDINE (pag. 4) Amga, entro fine mese la scelta sulla fusione Il lavoro può attendere PORDENONE (pag. 6) l Sunia: «Proprietari poco solidali, non riducono l affitto e sfrattano» Electrolux, operai in sciopero entrano in Consiglio regionale

2 REGIONE Confindustria, Udine attacca Agrusti UDINE - La Confindustria unica regionale? Per Udine resta la priorità, ma il presidente degli industriali friulani Matteo Tonon dubita che sia lo stesso per le altre assocuiazioni provinciali. Quasi che l elezione di Giuseppe Bono come presidente regionale avesse congelato il progetto. «per noi resta la priorità e ci crediamo ancora, ma non dipende soltanto da Udine». Sassolini. L impressione è che Udine abbia qualche sassolino nella scarpa, e a confermarlo c è la risposta che Tonon, in occasione della conferenza stampa di inizio anno, non esita a fornire quando viene tirato in ballo il nome di Michelangelo Agrusti, grande sponsor di Bono, e in particolare il suo ruolo di presidente di Unindustria Pordenone senza più un azienda da guidare: «Cosa ne pensiamo di un presidente che non è più né un industriale né un manager? Bisognerebbe chiederlo ai pordenonesi: ognuno ha il suo stile, noi abbiamo il nostro». I toni sibillini non smorzano, anzi, la portata dell attacco, segno che le ruggini evidenziate dall elezione di Bono sono tutt altro che cancellate. Serracchiani ok. Quasi parole da rottamatore, quelle di Tonon, presidente all età di 34 anni, verdissima per i costumi italiani. A rafforzare le affinità Renzi il nome, Matteo, e il giudizio positivo sulla finanziaria regionale targata Serracchiani: «Considerato che rispetto ai livelli pre-crisi c è oltre un miliardo in meno a disposizione queste le parole del presidente ci sembra che l impianto complessivo sia condivisibile, anche se non abbiamo compreso del tutto le scelte sulla cultura e lo stanziamento di nuove risorse sui centri per l impiego, visto che attraverso di essi transita ormai soltanto il 2% delle assunzioni». Giunta promossa, quindi, ma non a pieni voti: «Serve un impegno maggiore sul sostegno agli investimenti chiarisce Tonon perché le politiche anticrisi non possono ridursi agli ammortizzatori sociali. Su questo versante attendiamo le risposte che arriveranno dalla manovra estiva». Mediocredito. Se sull economia Debora è attesa alla prova degli esami estivi, anche per smentire simpatie renziane su cui Tonon preferisce glissare, un sì deciso alle scelte della Giunta arriva sul nodo delle finanziarie pubbliche «Indispensabili», chiarisce e in particolare su Mediocredito. Riguardo alla banca controllata dalla Regione, infatti, Tonon approva sia la scelta Compagno, «con l augurio che vengano risolti i problemi di compatibilità» che il cambio di strategia rispetto al piano Ravidà. «Perché la mission dell istituto dichiara deve restare il credito a medio e lungo termine».

3 «Solidarietà, nessuna ingiustizia» UDINE - «Valuteremo la disponibilità dell'azienda a risolvere la posizione dei dieci lavoratori il cui taglio orario è tra il 50 e il 70%, a partire dalle soluzioni per i lavoratori che - tra i dieci - appartengono alle categorie protette». Così la Cigl Scuola Fvg, con il segretario Natalino Giacomini, nei giorni seguenti l'assemblea dei lavoratori Ial che ha dato il via libera al contratto di solidarietà. Che tra i «i dipendenti con maggior taglio orario vi fossero appartenenti alle categorie protette lo abbiamo scoperto in assemblea», ha aggiunto Giacomini, considerando «simbolica» la partecipazione alla solidarietà delle categorie apicali «con una riduzione oraria del 5%». Un quadro su cui interviene però il presidente dello Ial, Elvio Di Lucente, con diverse correzioni e una premessa: «Il piano di solidarietà si fonda sull'esigenza di mantenere la capacità di azione dell'azienda per garantire i ricavi che consentano di proseguire, altrimenti anche quest'azione è vana». I lavoratori con una riduzione oraria «dal 65 al 70% sono 7 su 217 dipendenti - precisa -. La riduzione salariale, invece, è al massimo del 20%. Appartengono alle categorie salariali I, II, IV e V, sono distribuiti su tutte le sedi regionali. Due appartengono a categoria protetta». Per 150 lavoratori, il taglio orario è sotto il 20% e la riduzione salariale è dell'8%. Correzione del presidente Ial anche sullo status degli apicali: «Dal 7 al 9 livello, 22 persone, il taglio medio orario è del 18,3% (-8,40% di stipendio) ; dal 1 al 6 livello del 20,03% (- 6,85% di stipendio)». Delle categorie protette «si è saputo in assemblea», conferma il segretario regionale Cisl Scuola, Donato Lamorte, ma «è già richiesto il tavolo delle trattative, dove ci adopereremo sulle indicazione date dell'assemblea di rimodulare le tabelle per le figure più penalizzate. Il resto è demagogia». Antonella Lanfrit

4 UDINE Amga, entro fine mese la scelta sulla fusione Riccardo De Toma Ancora tre settimane per decidere sull aggregazione di Amga con il colosso Hera. A comunicarlo il primo cittadino di Udine Furio Honsell, nel corso dell assemblea di Amga, convocata ieri pomeriggio nella sede di via Cotonificio nel capoluogo friulano per nominare i nuovi membri del consiglio di amministrazione della multiutility, in seguito alle dimissioni dell ex presidente Paolo Cerutti e degli altri tre membri espressi dal comune di Udine, Cristina Papparotto, Sandro Caporale e Giorgio Cudicio. Il nuovo consiglio di amministrazione a quattro, come anticipato ieri, sarà guidato dal cinquantenne commercialista udinese Marco Craighero (già sindaco di Saf), e vedrà inoltre la presenza di Daniele Romanello, direttore generale della multiutility, nonché presidente delle controllate Amga Energia e Servizi e Amga Calore e Impianti, e della commercialista Patrizia Minen (sindaco di Ziu e Friuli innovazione). Piena conferma quindi per le indiscrezioni già filtrate alle vigilia, così come dell intenzione, più volte ribadita dal socio di maggioranza, di portare avanti la trattativa con Hera, prorogata d intesa con la multiutility rispetto all inizio di gennaio, scadenza fissata dalla lettera d intenti firmata il 4 settembre scorso dal Comune con il gruppo emiliano. «Ringrazio Craighero, Minen e Romanello per la loro disponibilità ad assumersi la conduzione di un azienda importante come Amga in un momento in cui si deve compiere una scelta strategica per il suo futuro», ha dichiarato Honsell davanti ai soci, rendendo noto anche che è stato prorogato a fine gennaio il termine entro il quale Amga dovrà decidere se procedere o meno alla fusione con Hera. Voto contrario sul nuovo cda solo dai comuni di Codroipo e Talmassons. In larga parte assenti i rappresentanti delle quindici amministrazioni pronunciatesi a fine ottobre favore di una trattativa con Ascopiave, che hanno trovato espressione soltanto nel voto di Talmassons e di Sedegliano, che si è astenuto, assieme a Campoformido, Pasian di Prato e a Confartigianato. In apertura di assemblea anche l intervento del presidente uscente Paolo Cerutti, che ha spiegato ai soci i motivi delle dimissioni sue e di tre consiglieri (unico sopravvissuto del precedente cda il rappresentante di E.On Miguel Antonanzas). Motivi legati ai tempi fissati per la conclusione della trattativa e del coinvolgimento del Consiglio comunale, nel quale il cda uscente cercava un avallo politico precedente alla firma dell ipotesi di fusione. Questo fermo restando che alla conclusione del percorso, in ogni caso, a votare sul sì o il no all aggregazione dovrà essere del Consiglio, alla luce delle condizioni previste dall eventuale accordo finale con Hera.

5 Il lavoro può attendere Riccardo De Toma La fase peggiore della crisi forse è superata. Ma per almeno due anni, nel 2014 e nel 2015, non ci sarà nessun effetto positivo sull'occupazione. A dirlo, in occasione della conferenza stampa di inizio anno, il presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon, ancora decisamente prudente sulle prospettive di ripresa, soprattutto sul versante del lavoro. RECUPERO LENTO. «Rispetto ai valori di produzione pre-crisi, il punto più basso è stato toccato nella prima metà del 2013, quando siamo scesi al 75%, perdendo cioè 25 punti percentuali. Nel terzo trimestre siamo risaliti al 76,5%: non è ancora un segnale di ripresa, ma quantomeno di stabilizzazione». Queste le parole di Tonon, che traguarda però molto in là nel tempo le prospettive di una risalita più robusta rispetto al +0,8% di crescita del Pil che attribuiscono gli addetti ai lavori al Fvg per l'anno appena iniziato. «Nella prospettiva più ottimistica - ha dichiarato il presidente - ai valori precrisi si tornerà soltanto tra il 2018 e il Un recupero assai lento, in un contesto mondiale dove i nostri concorrenti hanno invece continuato a crescere. Questo aumenta il divario a danno dell'italia, che purtroppo non ha risolto i suoi problemi strutturali, come la burocrazia, il carico fiscale, la spesa pubblica e le carenze infrastrutturali». GOVERNO BOCCIATO, SERRACCHIANI OK. Parole, quelle di Tonon, che implicano un giudizio negativo anche sull'operato del Governo Letta, incapace, secondo il successore di Adriano Luci, di sfruttare l'arma delle larghe intese. Voto positivo invece sulla Giunta Serracchiani, anche se Condindustria Udine si aspetta nuovi interventi a sostegno degli investimenti privati in sede di manovra di assestamento di bilancio, la prossima estate. «Gli ammortizzatori sociali - ha commentato Tonon - sono necessari ma non bastano: solo le imprese, e in particolare quelle del manifatturiero, possono creare nuovo reddito e nuova occupazione». LAVORO FERMO. Se rispetto ai valori pre-crisi il numero di imprese attive in provincia è calato del 5,4% e la disoccupazione è quasi raddoppiata, passando dal 4 al 7,5%, Tonon non vede ancora vere prospettive di inversione di tendenza. In particolare sul lavoro: «Per quest'anno e il prossimo possiamo al massimo attenderci una stabilizzazione sui valori attuali della disoccupazione. Solo nel 2016, invece, potremo vedere timidi segnali di ripresa: prima di veder tornare a crescere le assunzioni, infatti, bisogna aspettare che venga riassorbita la grande quantità di ammortizzatori sociali attualmente utilizzata dalle aziende».

6 PORDENONE l Sunia: «Proprietari poco solidali, non riducono l affitto e sfrattano» Antonella Santarelli Il numero degli sfratti è salito del 30%, e dietro l 80% dei casi c è la perdita del posto di lavoro o l incapacità di fare fronte a un affitto diventato troppo oneroso. «Nonostante ciò - sottolinea Giuseppe Dario, referente del Sunia (sindacato degli inquilini), che a Pordenone collabora con la Cgil - non c è verso di convincere i proprietari degli immobili ad abbassare gli affitti. Anzi, negli ultimi tempi anche la comprensione e la solidarietà si sono molto contratte e, in particolare, agli immobiliaristi, alle società e ai proprietari che hanno più risorse, bastano due, ma anche un solo mese, di mancato percepimento dell affitto per rivolgersi a un avvocato. C è poca disponibilità nei confronti di chi sta peggio: non a caso si possono contare sulle dita di una mano i proprietari che hanno risposto all appello dell Ater, di mettere a disposizione i propri alloggi sfitti a prezzi contenuti, ottenendo in cambio garanzie a copertura dei mancati pagamenti e di eventuali danni, e i soldi per pagare spese e tasse». Tornando agli sfratti, Sunia e Cgil, di fronte all intensificarsi del problema sono andati dal prefetto per chiedergli non tanto di creare un tavolo contro l emergenza (cosa, questa, ora realizzata dall Ambito distrettuale), ma per farlo intervenire nei confronti dei giudici, affinchè dilatino i tempi di intervento. Allo stato il rischio di rimanere senza una casa riguarda circa 250 famiglie dell Ambito. «E non si tratta di immigrati - precisa Dario - ma di pordenonesi. Mentre gli immigrati se perdono il lavoro non hanno problemi a cambiare città o a scegliere in alternativa la coabitazione (in grande aumento) gli italiani fanno una gran fatica a rinunciare alla proprie abitudini. E il problema diventa più difficile da risolvere. Va poi detto che al Sunia possiamo intervenire in qualche misura soltanto se la sentenza di sfatto non è ancora stata emessa. Altrimenti non ci resta che appellarci al sindaco e ai Servizi sociali». Quanto all identikit di coloro che si rivolgono al Sunia, per risolvere i problemi, «premettendo che non si tratta di grandi numeri - precisa Dario - stanno aumentando le coppie giovani, fra i 30 e i 40 anni, che hanno già un figlio e hanno perso il lavoro». Electrolux, operai in sciopero entrano in Consiglio regionale PORDENONE - Uno sciopero con "trasferta" a Trieste previsto per venerdì 17 gennaio. I lavoratori della Electrolux di Porcia hanno confermato ieri (cambiando l ipotesi di data del 15 gennaio che era stata fissata prima della pausa natalizia) la manifestazione che organizzeranno per la fine della prossima settimana. L obiettivo è organizzare diversi pullman in partenza dalla fabbrica di Porcia nella giornata in cui è stato previsto uno sciopero di otto ore. La manifestazione delle tute blu della Zanussi prenderà avvio all esterno del palazzo che ospita il Consiglio regionale. In calendario per quel giorno sono previsti lavori dell assemblea e quindi dovrebbe esserci la presenza della presidente Debora Serracchiani e del suo vice Sergio Bolzonello. Non è escluso che i lavoratori - o almeno una loro delegazione con le Rsu - chiedano di essere ricevuti dalla presidente alla quale chiederanno informazioni sulla stato delle vertenza e sui rapporti con il governo. Visto anche che, tre giorni dopo a Roma, ci sarà il vertice annunciato dal ministro Flavio Zanonato con l azienda (probabilmente non con la proprietà ma con il management) e appunto con i quattro governatori di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, le regioni che ospitano le fabbriche Electrolux sotto investigazione.il giorno dopo lo sciopero, il 18 gennaio, a Pordenone è prevista la presentazione alla stampa del piano salva-industria messo a punto dalla Confindustria territoriale e alla stesura del quale hanno partecipato l ex ministro Tiziano Treu, l ex manager Electrolux Maurizio Castro, l economista Innocenzo Cipolletta e l ex presidente della Regione e industriale del caffé Riccardo Illy. Nei giorni scorsi il progetto sarebbe stato illustrato, in via riservata, alle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil. Sarà proprio il sindacato che, a partire da fine gennaio, dovrà sedersi al tavolo di confronto e affrontare il tema del contratto di territorio e questioni che potrebbero riguardare il taglio del costo del lavoro agendo sulla leva dei salari dei lavoratori. Piuttosto "aspre" le prime reazioni del sindacato. d.l.