Notiziario del CIPES Piemonte Confederazione Italiana per la Promozione della Salute e l Educazione Sanitaria - Federazione del PiemonteS

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1 Poste Italiane s.p.a. TAXE PERCUE ped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 TAA RICOA (conv. in L. 27/02/2004 n 46) TORINO CMP art.1, comma 2, DCB Torino Notiziario del CIPE Piemonte Confederazione Italiana per la della e l Educazione anitaria - Federazione del Piemonte Anno 20 / n 5 Dicembre 2014 Lotta alle dipendenze: ludopatia, gioco d azzardo, tabagismo, dipendenza da cibo, droghe. i può fare di più!

2 2 Rubriche I DIFFICILI CALCOLI DELLA ANITA Dottore, allora cosa mi dice. Ritengo che lei soffra di calcoli renali Oh dottore, ho paura di operarmi. Non potrei espellerli semplicemente? Guardi, mi dispiace ma la cosa non è così semplice. Da un punto di vista clinico non ci sarebbero ostacoli ma con le norme introdotte dal nuovo governo tutto è stato reso più democratico e quindi più complicato. Cioè? Prima di procedere ad una espulsione si deve riunire il direttorio dell AL che deve verificare che ci siano i requisiti. Dopo di che deve essere fatto un sondaggio on line che deve approvare o meno l espulsione. Bhè, magari è un procedimento solo un po più lento ma quale è il problema? Ho dimenticato di dirle che l espulsione deve avvenire rigorosamente in streaming, quindi dovrà sempre portare una telecamera portatile con lei e al momento opportuno, lei mi capisce, dovrà filmare tutto. a, è per assicurare la massima trasparenza. No, questo proprio no. Mi rivolgerò al Direttore generale dell AL, mi sentirà... Guardi che non c è più un Direttore generale ma un Garante che risponde solo tramite blog. Ma ho una certa età, non sono pratico di quelle diavolerie moderne, già fatico con il telefonino Mi spiace, queste sono le nuove regole. Anzi, dimenticavo di dirle che se non ha messo on line il pagamento del ticket, i calcoli poi glieli reimpiantano. A questo punto, sudato e tachicardico mi sono svegliato ma ancora confuso ho svegliato mia moglie e le ho chiesto se si fossero tenute le elezioni a mia insaputa. Magari mi ha risposto almeno potrei sperare che facciano una legge che vieti ai mariti con i calcoli di svegliare le mogli nel cuore della notte! Claudio Mellana c.mellama@virgilio.it

3 Rubriche 3 OTENIAMO LE INIZIATIVE DEL CIPE PER PROMUOVERE LA CULTURA DELLA ALUTE La s è un bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale, ed è aspetto fondamentale della qualità della vita. I fattori politici, economici, sociali, culturali, ambientali, comportamentali e biologici possono favorirla così come possono lederla. La promozione della s non è responsabilità esclusiva del settore sanitario. Essa coinvolge tutti i settori che influiscono sulla s stessa (istruzione, cultura, trasporti, agricoltura, turismo, ecc.) per realizzare iniziative in grado di migliorare lo stato di s della popolazione. Essa porta il problema all attenzione dei responsabili delle scelte in tutti i settori, a tutti i livelli, invitandoli alla piena consapevolezza delle conseguenze sul piano della s di ogni loro decisione, e ad una precisa assunzione di responsabilità in merito (Carta di Ottawa, 1986). CIPE Piemonte, associazione di promozione sociale fondata nel 1990 da ante Bajardi, opera per diffondere la cultura della promozione della s nei diversi ambiti istituzionali e sociali del Piemonte, utilizzando molteplici strumenti di comunicazione, realizzando attività di formazione e partecipando a progetti nazionali e internazionali. Gli obiettivi di CIPE sono: sviluppare e diffondere conoscenze, competenze professionali e buone pratiche in tema di promozione della s, basate su evidenze scientifiche; supportare le amministrazioni locali, le organizzazioni e le associazioni impegnate in questo settore; svolgere attività di carattere formativo e divulgativo in materia di promozione della s. CIPE Piemonte non ha fini di lucro; si sostiene con i contributi liberi e volontari dei singoli, di enti e di organizzazioni che ne apprezzano e ne condividono gli scopi; le sue attività sono condotte da soci e partner che mettono a disposizione tempo e competenze a titolo assolutamente gratuito. Per sostenere CIPE e chiediamo ai nostri lettori di aderire all Associazione o di contribuire alle sue iniziative liberamente e olontariamente con le modalità riportate all indirizzo web: precisando nella causale contributo volontario o quota di associazione Grazie.

4 4 Rubriche DA QUI... ALL EXPO Da questo numero pubblichiamo una nuova rubrica dedicata all Expo e, di volta in volta, ad un partecipante o ad un evento particolare: M ancano esattamente 5 mesi all apertura di EXPO 2015: pochi per prepararci, se non lo abbiamo già fatto, tanti se vogliamo approfondire i temi di questo evento eccezionale e accorgerci di quanto sia importante per l Italia, per le regioni in particolare del Nord, compreso il Piemonte, e per chi si occupa di alimentazione a tutti i livelli. Il tema è, infatti nutrire il pianeta energia per la vita e la grande esposizione, non per nulla detta universale perché raccoglie le testimonianza di tutti i Paesi del mondo, ruota intorno alle strategie che questi stanno mettendo in atto per migliorare quantità e qualità del cibo prodotto e consumato, salvare la bio-diversità, assicurare agli uomini una nutrizione sana. EXPO 2015 non è, però, per addetti ai lavori e neppure,al contrario, una specie di enorme fiera dove degustare specialità da tutto il mondo (cosa che si farà, ma in piccolissima parte): immaginiamo invece un gigantesco parco a tema dove ci divertiremo conoscendo le grandi potenzialità che madre natura e la migliore ricerca messa a punto dal genere umano nel corso dei millenni ci offrono per vivere meglio mangiando meglio. L Expo è un occasione da non perdere: la prossima non sarà che tra 5 anni, negli Emirati Arabi ( ben più distanti dell oretta necessaria per andare a Milano) e su temi meno affascinanti. L Italia è il Paese del mondo dove, dicono, si mangia meglio, abbiamo clima e posizione geografica tra i più invidiabili nel mondo, abbiamo un ottima speranza di vita anche grazie a quello che mangiamo. Viva il Giappone Quale posto al mondo è più titolato per parlare di alimentazione? Forse il Giappone, che ha, rispetto a noi, una qualità ed una lunghezza di vita ancora più eccellenti e che, sul cibo, ha da sempre unattenzione speciale.( il governo giapponese lavora dal 2005 per educare le famiglie alla consapevolezza alimentare e si sta impegnando per far riconoscere dall Unesco la propria dieta come patrimonio dell umanità). Questo è emerso nella XXVI edizione dell Italy-Japan Business Group, prestigioso incontro tra imprenditori italiani e giapponesi che quest anno si è tenuto a Torino nello scorso mese di ottobre. E di cosa hanno parlato? Dell Expo innanzitutto: il padiglione giapponese sarà, come sempre, un capolavoro di design fatto solo con componenti naturali, a bassissimo impatto ecologico e di grande spettacolarità. Per rappresentare la fusione tra tradizione e modernità, rispetto dell ambiente e perfezione estetica, lo spazio espositivo di metri quadri avrà un ampia entrata e uno sviluppo in lunghezza, come una delle case tradizionali di Kyoto costruite con materiali naturali come bambù e legno. Eventi e installazioni richiameranno i cinque sensi e una cultura alimentare come esempio di nutrimento sano, sostenibile ed equilibrato, nonché come modello per alleviare i problemi mondiali relativi alla fame. Le parole chiave attorno alle quali si snoderà l intervento giapponese saranno:

5 5 Rendering del padiglione Giappone e Edutainment,ossia educare divertendo. I piatti tipici a base di riso, pesce crudo e verdure verranno proposti come modello alimentare bilanciato, in antitesi agli eccessi che provocano l obesità per un miliardo di persone, mentre attraverso progetti per le scuole saranno veicolati concetti tradizionali volti alla condivisione e al non sprecare. A questi temi si uniranno quello dell armonia (ambientale ed estetica) e della tecnologia, da declinare sul fronte della conservazione degli alimenti da un lato, e su quello del sistema di trasporto e di distribuzione del cibo dall altro. Appuntamento allo stand del Giappone, dunque, dal 1 maggio al 31 ottobre a Milano! Mirella Calvano Conclusa la 2a edizione del Concorso Best Practice, nell ambito del Programma Bollini Rosa: 67 le candidature pervenute VIOLENZA ULLE DONNE: PREMIATO OPEDALE ANT ANNA DI TORINO PREMIATI I 7 OPEDALI ITALIANI AL TOP NELL AITENZA Assegnati a novembre a Milano, i riconoscimenti alle migliori strutture ospedaliere con i Bollini Rosa, distintesi per la loro attenzione nell accoglienza e nella gestione delle donne vittime di violenza: dal Pronto occorso alla Rete di servizi territoriali L ospedale ant Anna della Città della di Torino è stato premiato con i Bollini Rosa tra le migliori sette strutture ospedaliere italiane per l attenzione nell accoglienza e nella gestione delle donne vittime di violenza. La violenza di genere è un problema sempre più diffuso, con gravi conseguenze sociali e sulla s psicofisica di chi viene aggredito. Lo scorso anno, si è registrata la più alta percentuale di donne tra le vittime di omicidio nel nostro Paese, circa il 36% del totale (179 donne su 502), il 14% in più rispetto al econdo il rapporto Eures, pubblicato a novembre 2014, le Regioni centrali hanno presentato il maggior numero di femminicidi, anche se il ud risulta l area più a rischio. In 7 casi su 10, gli episodi di violenza si sono consumati nel contesto familiare ed affettivo della donna per mano del coniuge, partner o ex-partner (66%). Per questi motivi, O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla della Donna) ha voluto porre in evidenza e premiare con un apposito riconoscimento le migliori competenze degli ospedali italiani con i Bollini Rosa, che prevedono azioni innovative nell accoglienza e nella gestione delle donne vittime di violenza, dal Pronto occorso alla Rete dei ervizi territoriali competenti. Gli ospedali vincitori sono stati premiati oggi, alla Casa dei Diritti del Comune di Milano, alla presenza delle Autorità cittadine e degli specialisti coinvolti nella tematica. I progetti candidati sono pervenuti da 66 strutture ospedaliere, di cui 42 al Nord, 17 al Centro e 7 al ud e nelle Isole. Un apposito Comitato ha assegnato 2 riconoscimenti: una targa alle Best Practice, ovvero le strutture eccellenti nella gestione della donna vittima di violenza ed una pergamena con le Menzioni speciali, agli ospedali comunque attenti ed impegnati sul tema della violenza di genere. ono stati premiati come Best Practice:

6 6 Hanno ricevuto la Menzione speciale: il Presidio Ospedaliero an Rocco (essa Aurunca Campania), l Azienda Ospedaliera IRCC di Reggio Emilia Arcispedale. Maria Nuova (Reggio Emilia Emilia Romagna), l Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma (Parma Emilia Romagna), l Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste (Trieste Friuli Venezia Giulia), l Ospedale Treviglio e Caravaggio (Treviglio Lombardia), il Presidio Ospedaliero an Martino Oristano (Oristano ardegna). O.N.Da ha inoltre conferito una Menzione d onore al Pronto occorso Ostetrico/Ginecologico e occorso Violenza essuale e Domestica della Fondazione IRCC Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, come modello di eccellenza e di riferimento a livello nazionale nell ambito della gestione delle donne vittime di violenza. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito l Ospedale Civile pirito anto (Pescara Abruzzo), il Policlinico Umberto I (Roma Lazio), l Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII (Bergamo Lombardia), l Ospedale Maria Vittoria (Torino Piemonte), l Ospedale Misericordia di Grosseto (Grosseto Toscana), l Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della e della cienza di Torino Ospedale Ostetrico-Ginecologico. Anna (Torino Piemonte) e l Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi (Firenze Toscana). La problematica della violenza sulle donne, a livello nazionale ed internazionale, è oggi un tema di grande attualità, sottolinea Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da. Gli ultimi dati presentati dall Organizzazione Mondiale della anità mostrano che il 35% delle donne nel mondo è vittima di violenza fisica e/o sessuale da parte del partner o di sconosciuti e che il 38% dei femminicidi avviene dentro le mura di casa. Le principali conseguenze degli abusi si ripercuotono sulla s mentale e sessuale della donna, sulle sue capacità riproduttive e sul rischio di morte e lesioni. ulla base di questi dati - continua la dott.ssa Merzagora - O.N.Da ha deciso di realizzare diverse attività tra cui, quest anno, il Concorso Best Practice dedicato al fenomeno della violenza di genere. Il nostro obiettivo è contribuire al miglioramento della qualità e dell accessibilità dei servizi sanitari finalizzati alla presa in carico delle vittime di aggressione, promuovere un assistenza multidisciplinare e qualificata, favorendo la formazione degli operatori sanitari preposti all accoglienza delle donne ed incentivare il riconoscimento di situazioni a rischio e la diagnosi precoce. La selezione delle buone pratiche ospedaliere potrebbe rappresentare il punto di partenza, per avviare un processo di ottimizzazione dei servizi all interno delle strutture ospedaliere italiane. Comune di Torino Con l accensione del maestoso Albero di luce, alto 18 metri realizzato grazie al generoso sostegno della Banca Regionale Europea -, che per il primo anno adorna piazza Castello, e con l apertura della prima casella del Calendario dell Avvento seguita dallo spettacolo On air del Festival Internazionale del Teatro di trada, in programma lunedì 1 dicembre, hanno preso il via gli eventi programmati dalla Città per la quarta edizione di A Torino un Natale coi Fiocchi. Più informazioni

7 Rete HPH In relazione all intervista rilasciata a dal dott. Giulio Fornero (P n 4/2014) riceviamo e volentieri pubblichiamo la richiesta di precisazione della dott.ssa Maria Grazia Breda e la risposta del dott. Fornero 7 Caro Fornero, pero che tu possa chiedere una rettifica alla rivista on-line s, n. 4, ottobre dicembre A pagina 13 è riportata come tua dichiarazione quanto segue: Le delibere della Giunta Cota ( ) potrebbero causare una ulteriore richiesta ospedaliera per anziani non autosufficienti o malati psichiatrici che invece hanno diritto a una assistenza di tipo sociale che non gravi sul fondo sanitario ( ). Quest ultima affermazione (la parte che sottolineo) non rispetta quanto è stabilito dalla normativa vigente. Ne avevamo già parlato a proposito dei titoli dei giornali, ed eri d accordo sul fatto che per gli anziani malati e non autosufficienti e le persone con malattia psichiatrica con limitata o nulla autonomia, deve essere garantita la continuità delle cure con l attivazione delle prestazioni socio-sanitarie previste dai Lea. È sempre materia di competenza del ervizio sanitario nazionale che, come sai, in base al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001 sui Lea, reso cogente dall articolo 54 della legge 289/2002, deve garantire la prestazione e la quota sanitaria (dal 40 al 70%, a seconda delle prestazioni). i tratta in ogni caso dell ottimizzazione delle risorse della sanità, ma senza ridurre le cure indispensabili ai malati non autosufficienti: cure domiciliari, centri diurni, ricoveri in Rsa per anziani con demenza. Il passaggio al sociale, che è sempre inteso come assistenza / beneficienza, è invece il tentativo in atto da tempo per ridurre il diritto alle cure degli anziani non autosufficienti e dei malati psichiatrici e, quindi, ridurre o per negare le risorse sanitare (che devono essere richieste anche al Governo) necessarie per garantire cure domiciliari, centri diurni e Rsa di certo meno costose del ricovero in ospedale e/o nelle case di cura convenzionate. Tenuto conto che i lettori di s operano nell ambito sanitario e socio-sanitario, il tuo intervento di precisazione è importantissimo. Ti ringrazio Maria Grazia Breda Ringraziando per la qualità e l efficacia dell intervista su, concordo con quanto segnalato da Maria Grazia Breda, circa l affermazione che invece hanno diritto a una assistenza di tipo sociale che non gravi sul fondo sanitario. La frase va sostituita con che invece hanno diritto a cure domiciliari o in struttura residenziale socio-sanitaria più adatte alle esigenze del paziente e della famiglia e che gravano in misura minore sul mondo sanitaro Grazie. Giulio Fornero Fonte: Comune di Torino

8 8 Lotta al tabagismo: ancora molto lavoro da fare Il 14 e 15 novembre 2014 si è tenuto a Torino il X Congresso Nazionale della ocietà Italiana di Tabaccologia (ITAB) che ha costituito un momento di aggregazione ed approfondimento scientifico per tutti coloro che si occupano di tabagismo. Le problematiche legate al fumo di sigaretta sono trasversali a moltissime specialità e questo consumo è la principale causa di morte evitabile; secondo i dati del Ministero della per effetto delle sigarette solo in Italia, si verificano circa morti all anno. econdo i dati dell Istituto uperiore di anità nel nostro paese fumano 11 milioni e 300mila cittadini al di sopra dei 15 anni ma soltanto di questi vengono a chiedere aiuto nei Centri Antifumo: i CCT (Centri per il Trattamento del Tabagismo). E evidente da questi numeri che i CCT costituiscono ancora un elemento pionieristico della sanità italiana e che stanno attraversando un periodo gravato da numerose difficoltà. La conferenza dei Centri Antifumo organizzata da ITAB all apertura del suo Congresso Nazionale di Torino ha proprio discusso le criticità del sistema: nel piano di prevenzione nazionale il tabagismo è affrontato in poche righe nell ambito della complessa questione della dipendenza, non è stato mai inserito nei LEA e ciò produce una serie di ricadute sia nell ambito della erogazione dei percorsi di sostegno per smettere di fumare, sia nella prescrizione dei supporti farmacologici. Eppure la IARC e la CE hanno proprio di recente messo al primo e secondo posto rispettivamente la lotta al tabagismo e gli interventi contro il fumo di sigaretta nei posti di lavoro e negli ambienti domestici. Dunque c è molto da lavorare. Purtroppo sulla questione del tabacco gli interessi economici sono forti ed a volte condizionanti ed è per questo che la ITAB ha firmato con altre società scientifiche italiane un manifesto di endgame. Lo scopo è di indicare una serie di azioni che gli esperti giudicano essenziali e che devono essere supportate nel tempo. i va dall aumento progressivo della tassazione sulle sigarette all estensione dei divieti di fumo nei parchi, nelle automobili con bambini, etc. Ma si indica anche l esigenza di una progressiva riduzione del contenuto di nicotina nelle sigarette, di fornire prestazioni sanitarie indirizzate alla cessazione, di sostituire progressivamente le accise del tabacco con altre forme di tassazione, di riconvertire la produzione industriale ed agricola del tabacco, di adottare confezioni generiche di sigarette, di stimolare nei fumatori resistenti l adozione di pratiche a minor rischio, la Risk Reduction (come ad esempio la sigaretta elettronica). Infine si consiglia una campagna di informazione su questi aspetti e si auspica un divieto di acquisto del tabacco per i nati dopo una certa data (ad esempio il 2005). Alcuni aspetti possono apparire un po forti ma uno degli obiettivi è anche quello di creare interesse e discussione. Ha destato molto interesse il dibattito sul

9 9 ruolo delle organizzazioni del lavoro nella lotta al tabagismo. Esiste una questione che riguarda gli ambienti pubblici con un riferimento specifico agli ambienti sanitari e vi è un altro aspetto di grande interesse che riguarda il mondo delle aziende private. La Rete Oncologica Piemonte e Valle d Aosta e la Città della hanno coordinato azioni importanti. Non a caso il premio nazionale ITAB è stato assegnato, da una Commissione nazionale di merito, proprio al lavoro effettuato dagli specialisti della Rete Oncologica Piemonte e Valle d Aosta. Uno sforzo che ha coinvolto tutta la Regione con indicazioni che hanno consentito lo sviluppo di azioni coordinate ed omogenee. La AL TO2 ha proposto un modello di servizio per i dipendenti fumatori e si è constatato in generale un grande impegno per la promozione della s dei lavoratori della sanità: medici, infermieri e lavoratori della sanità come testimonial della buona s e di stili di vita sani! Per il mondo dell impresa privata sono intervenute personalità di Confindustria ed esperti di grandi organizzazioni produttive; è emerso il concetto di Azienda Etica, luogo di lavoro nel quale i medici competenti affiancano alla prevenzione dei rischi professionali la tutela più generale della s dei lavoratori. Insomma il posto di lavoro può offrire una chance per agganciare i fumatori, informarli ed aiutarli con percorsi specifici di disassuefazione. Infine si è parlato di sigaretta elettronica. ono stati presentati i dati di una ricerca effettuata ideata a Torino dal Centro Antifumo dell AL TO2 con l OFAD dell Istituto uperiore di anità. La sigaretta elettronica non bruciando tabacco azzera l inalazione dei prodotti della combustione. A questi è legato il rischio di contrarre i tumori da fumo di tabacco. Inoltre per un fumatore la sigaretta elettronica costituisce una proposta più facilmente ricevibile rispetto ad un invito di cessazione. La maggioranza dei fumatori o ha provato a smettere e non ce l ha fatta o non vuole provarci per varie ragioni. La ricerca ha dimostrato che se si riceve una specifica assistenza tecnico-sanitaria un fumatore su due riesce a passare totalmente al fumo elettronico riducendo significativamente i rischi legati alla tossicità da combustione. Ciò è dimostrato dalla normalizzazione di un parametro oggettivo di tossicità quale la CO espirata. I dati ematologici elaborati presso l Istituto uperiore di anità hanno anche dimostrato che grazie ad uno specifico training tecnico sanitario si può imparare, in qualche settimana, ad assumere tramite e-cig la dose individuale di nicotina necessaria a gestirsi il craving, cioè l astinenza che si esprime con il desiderio della sigaretta. Restano ancora in piedi la questione della tossicità da nicotina e della sua gestione e quella della tossicità legata al device elettronico. Tali aspetti sono al centro del dibattito scientifico internazionale. L autogestione della sigaretta elettronica è invece destinata quasi sempre al fallimento poiché alla fine il tabagismo è una dipendenza e non un vizio come molti pensano: la nicotina è la settima droga più potente al mondo e quindi è un nemico subdolo ma i medici hanno armi per combatterla e sconfiggerla. Illustri sanitari del mondo universitario ed ospedaliero sono intervenuti in tavola rotonda al X Congresso Nazionale ITAB proponendo riflessioni ed azioni concordate con i medici di medicina generale. La speranza è che la cura della s trovi nel prossimo futuro spazi sempre più ampi per essere condivisa e realizzata. Dott.Fabio Beatrice vicepresidente della ocietà Italiana di Tabaccologia (ITAB) e direttore del centro antifumo dell ospedale an Giovanni Bosco.

10 10 Cibo e s Overeaters Anonymous: l altro modo per affrontare i problemi con il cibo. 50 anni di recupero: andare ed affidando sé stessi ad un potere superiore (nulla a che fare con alcuna divinità religiosa) che in qualche modo aiuti a cambiare quello che si può cambiare ed a rassegnarsi per quello che non si ha il potere di modificare. L obiettivo è raggiungere l astinenza intesa come azione dell astenersi dal mangiare compulsivo e dai comportamenti compulsivi col cibo, lavorando nello stesso tempo per conquistare o mantenere un peso corporeo sano. Molto meno famosi degli Alcolisti Anonimi da cui hanno traslato pressoché tutto, gli O. A. cioè i mangiatori compulsivi anonimi sono presenti in 52 nazioni con circa 7000 gruppi.. In Piemonte c è un gruppo a Cambiano, uno a Chivasso e quattro a Torino, in diversi quartieri della città, che si riuniscono settimanalmente.una volta al mese sono aperti all accoglienza di nuovi interessati. La filosofia di OA si basa sull accettazione incondizionata, il sostegno reciproco e l autoaiuto per affrontare quella che è una vera e propria malattia: la dipendenza da cibo. In OA ci sono persone diverse, alcuni molto sovrappeso, altri solo un po, altri ancora con un peso normale, altri sottopeso, chi controlla severamente il proprio comportamento alimentare o chi ha perso totalmente il controllo sul proprio mangiare compulsivo. Le esperienze dei membri OA sono molto diverse, ma i sintomi, che variano dall ossessione per il proprio peso e taglia, all abuso di diuretici e lassativi, dall eccessivo esercizio fisico alle abbuffate o digiuni, dal vomito autoindotto all uso di pillole anoressizzanti, fanno sì che ci sia un legame comune : l impotenza di fronte al cibo. Il metodo, allo stesso modo che per gli AA, si basa su 12 passi e 12 tradizioni, affrontando un percorso individuale che permette di comprendere le vere cause della propria dipendenza e, collettivo grazie al confronto con altri food addicted. Quello che la filosofia di OA raccomanda è la rinuncia a combattere con la sola propria forza di volontà, accettando la realtà, lascian0osi Di fondamentale importanza è la figura dello sponsor, una persona più avanti nel programma dei 12 passi, disposta ad ascoltare, a condividere ed aiutare un altro membro per trovare il recupero spirituale, emotivo e fisico, cioè il risultato del vivere secondo il programma dei Dodici Passi.. i può avere anche più di uno sponsor e cambiarlo quando si vuole. La partecipazione ai gruppi è assolutamente gratuita, salvo piccolissime donazioni volontarie che permettano di pagare l affitto della sede o altre piccole spese. L anonimato, ossia il conoscersi solo per nome, senza approfondire l appartenenza a questa o a quella categoria lavorativa, a questo o quel gruppo sociale, in una uguaglianza nella malattia che permette all associazione di strutturarsi sui principi e non sulle personalità, garantisce l assoluta parità tra i membri e l impossibilità di usare l associazione per fini diversi da quello di smettere di mangiare in modo compulsivo. I membri di OA interessati a sapere di più sulla nutrizione o che cercano consigli da professionisti, sono incoraggiati a consultare specialisti qualificati, ma OA non sponsorizza né può essere sponsorizzata da alcuna dieta particolare o da alcun prodotto dimagrante. Insomma, la frequentazione dei gruppo di auto-aiuto risulta per molte dipendenze un buon metodo per uscire dall isolamento, per trovare supporto, un approccio diverso e, come risultato, un esperienza di vita positiva. Chi, frequentando OA, ce l ha fatta ed è rimasto come testimone e sponsor al suo interno, per aiutare gli altri, conferma che il peso, alla fine, cessa di essere un fattore dominante nella vita ed effettivamente si dimagrisce per sempre. Un membro OA

11 port e 11 L attesa durerà ancora poco. Mancano infatti solo un paio di mesi al 2015, anno in cui Torino sarà la Capitale Europea dello port. Il percorso di avvicinamento al 2015 è stato contrassegnato da una serie di grandi appuntamenti nazionali e internazionali. olo per citarne alcuni, nella capitale subalpina i torinesi e i turisti amanti dello sport hanno potuto assistere ad una tappa della Coppa Davis, alle partite di World League di pallavolo, al grande nuoto della wimming Cup, alle due edizioni della Milano Torino di ciclismo, alle partite di Rugby Italia Australia e Italia e Argentina e, ancora, ai World Master Games, alla Finale di Europea League di calcio. In ultimo, ma non per ultimo, le due Feste dello sport promosse dalla Città che hanno spronato oltre 300 mila persone a cimentarsi anche con sport inusuali. Un antipasto che prelude ad un anno in cui sarà possibile assistere a tantissimi campionati italiani, trofei internazionali, gran prix, meeting, convegni a tema sportivo. Nel 2015 a Torino lo sport verrà declinato in più forme: dalla festa dello sport in città, ai grandi appuntamenti nazionali e internazionali in quasi tutte le discipline sportive, dal cinema a tema sportivo, all arte, agli incontri per illustrare i benefici che si ottengono praticando un sano stile di vita. Ai torinesi e a chi verrà in città per seguire i tanti eventi in calendario, Torino Capitale Europea dello port, saprà offrire un ventaglio di proposte, suggestioni e momenti di sano divertimento. Il ricco programma è il frutto di una intensa collaborazione tra la Città, il Coni, il Comitato Paralimpico, le Federazioni, gli Enti di portiva, le società sportive, le istituzioni universitarie e culturali, il mondo della anità e del Commercio: un grande progetto di cultura e promozione sportiva, di marketing territoriale e di sport per tutti. Fonte: Comune di Torino

12 12 IL GIOCO NON È UN GIOCO Che cos è il gioco d azzardo? Gioco d azzardo è qualsiasi tipo di gioco il cui risultato è prevalentemente o esclusivamente determinato dal caso; la cui posta giocata è costituita da denaro o da altri oggetti di valore; nel quale, una volta fatta la giocata, la puntata non può essere ritirata. Il gioco d azzardo è considerato un reato grave dal Codice Penale italiano, sia per chi lo organizza e lo gestisce che per chi lo pratica come semplice giocatore. Ma i giochi proposti dalle varie Concessionarie sotto l egida dei Monopoli di tato sono in realtà tutti (slot machine, Lotto, Gratta & Vinci, Win for Life, scommesse sportive, gioco online e così via...), senza esclusione alcuna, giochi d azzardo a tutti gli effetti. Come è possibile questo? Lo tato ha previsto, a partire dagli anni 20 del secolo scorso (incominciando dai Casinò), tutta una serie di deroghe al divieto penale, sino ad arrivare a quelle più recenti (Bingo, slot, Gratta & vinci etc.). Quindi il gioco in denaro è vietato, ma non se lo organizza lo tato. Una bella ipocrisia. Il grande inganno è dato dal fatto che in questi ultimi 20 anni si è voluto far credere agli italiani che il gioco lecito fosse sicuro perché legale; un po come se ci avessero detto che le sigarette dei Monopoli non fanno venire il cancro o che la Grappa in regola con il fisco la si può dare anche ai bambini. Hanno addirittura dovuto inventare una parola nuova, ludopatia, quando ci si riferisce alle conseguenze sulla s della pratica del gioco in denaro, per evitare di usare negli atti ufficiali dello tato la parola azzardo! Ricordiamo sempre: al gioco in denaro è impossibile vincere! Tutti i giochi in denaro sono stati inventati e commercializzati OLO per far vincere il banco, chi li gestisce e li propone; non esiste nessun gioco destinato a far vincere i giocatori! Può capitare a qualcuno, raramente, di fare delle vincite, soprattutto nelle fasi iniziali del gioco; se queste sono consistenti sono particolarmente pericolose, perché danno l illusione di essere fortunati o di saper giocare. Ma la fortuna non esiste e i giochi con esito casuale non richiedono alcuna conoscenza; una persona può sapere a memoria tutti i libretti di istruzione di tutti i modelli di slot machine sulla faccia della terra, ma avrà la stessa probabilità di vincere (o più frequentemente di perdere) del primo che passa. Man mano che si gioca si perde quello che il banco ha deciso di tenere per sé; il giocatore che gioca euro ne perderà MA- TEMATICAMENTE 200 se gioca alla roulette, 1100 alle videolottery, 2500 alle slot machine, 5000 al Lotto e così via. NEUNO andrà a casa con più dei euro che ha portato! Quindi il gioco in denaro deve essere considerato, senza nessuna esclusione, per quello che è; mai una forma di arricchimento, ma sempre e solo un modo di passare il tempo, divertendosi (se piace) e tenendo conto che come divertimento è senza dubbio tra i più costosi e pericolosi. Alcuni credono che con alcuni giochi in denaro si perda solo perché sono truccati ; è un idea ingenua che richiama all illusione che i giochi non truccati permettano invece di vincere; i giochi non hanno bisogno di essere truccati per far vincere il banco: è il gioco stesso che è un trucco matematico! Il fenomeno Il gioco d azzardo ha avuto una forte espansione negli ultimi 20 anni (anche sul versante illegale) grazie all enorme espansione dell offerta legale; ha coinvolto fasce sempre più ampie della popolazione, divenendo così di rilevante importanza economica e con un fortissimo impatto sociale. Nonostante le crescenti difficoltà economiche delle famiglie italiane l aumento del numero di giocatori è stato determinato da più fattori: la continua differenziazione dei giochi esistenti, la diffusione capillare di luoghi dove praticare il gioco (la trasformazione delle tabaccherie in veri e propri piccoli casinò, le slot machine nei bar e in molti altri esercizi commerciali, la crescita esponenziale delle forme di azzardo online) e una maggiore accessibilità in termini di somme di denaro necessarie per iniziare a giocare.

13 13 i è riscontrata dunque un evoluzione nell offerta e nella pratica del gioco d azzardo che ha generato la crescita esponenziale della quantità di denaro investito (oltre 10 volte negli ultimi 10 anni). Nel 2014 il fatturato globale in Italia del gioco in denaro legale supererà gli 80 miliardi di euro, circa il 5% del PIL, quasi l intero costo del istema anitario nazionale, la somma dei bilanci di tutti i Comuni italiani; degli 80 miliardi circa 20 all anno costituiranno le perdite definitive (9 vanno allo tato e 11 alle imprese, agli esercenti e così via), gli altri 60 rimarranno bloccati nei circuiti del gioco e sottratti a tutti gli altri consumi, compresi quelli per i beni di sopravvivenza (pane, latte, uova, etc.). Nella maggior parte dei casi il gioco d azzardo rappresenta una forma di divertimento praticata occasionalmente, nel tempo libero. In alcuni casi però tale attività può sfuggire al controllo del giocatore, trasformandosi in una forma di grave dipendenza (gioco d azzardo patologico), con importanti risvolti sul piano psicologico, economico, lavorativo, sociale, familiare e relazionale. L azzardo legale, pur offrendo ai giocatori l illusione di vincere, è in realtà il più importante fattore di impoverimento materiale e morale del nostro Paese. Il 20 % degli adulti ed il 30% dei minorenni (qualsiasi tipo di gioco in denaro è vietato dalla legge ai minori compresi i Gratta & Vinci, le scommesse sportive e il Lotto - ma è praticato da quasi un milione di soggetti di età inferiore ai 18 anni) dell oltre metà dei cittadini italiani che pratica il gioco in denaro, lo fa con un comportamento caratterizzato da un certo livello di rischio. ne italiana, ciò vorrebbe dire che esistono tra 100 e persone adulte con un qualche livello di rischio, di cui oltre con modalità di gioco problematico e quasi con modalità di gioco patologico (di cui solo il 10% circa chiede aiuto ai ervizi). Con una spesa annua di quasi 6 miliardi di euro ed una perdita certa di oltre 1 miliardo all anno (quella che nei dati ufficiali è definita eufemisticamente spesa ). Anche tra i minorenni piemontesi molte decine di migliaia hanno sicuramente praticato un gioco in denaro nell ultimo anno, nonostante i divieti di legge; e di questi tra 10 e con modalità e frequenza connotanti un certo livello di rischio di sviluppare una dipendenza. I ervizi di cura sono incardinati nelle AL all interno dei Dipartimenti di Patologia delle dipendenze ; da quasi 10 anni, grazie al dettato del Piano ocio anitario regionale sono attivi nella nostra Regione percorsi terapeutici per i giocatori d azzardo patologici ed i loro famigliari con interventi di tipo ambulatoriale (psicoterapia individuale e famigliare, gruppi terapeutici, gruppi di auto-mutuo aiuto per pazienti e famigliari, presa in carico sociale, accompagnamento educativo, consulenza legale e finanziaria) e residenziale (Comunità terapeutica a breve e medio termine). Paolo Jarre Direttore del Dipartimento Patologia delle endenze AL TO3 Piemonte Due milioni di persone in Italia presentano un livello di rischio basso, mentre per una quota minore si rileva la presenza di un rischio moderato gioco problematico (4,7%) (circa persone) o di gioco patologico (0,8%) (circa persone). e si traduce quanto sopra sul territorio piemontese (la nostra regione presenta dati sovrapponibili a quelli medi nazionali) nel quale abita circa il 7,4% della popolazio-

14 14 Associazioni Le Associazioni Anpas cercano soccorritori: sentirsi utili e sentirsi tra amici. Chi si offre volontario? di soccorso che mettono in condizione i volontari di intervenire correttamente in caso di necessità. i impara anche a relazionarsi con il personale medico e infermieristico e a fornire alla persona soccorsa un adeguato supporto psicologico. Il corso prevede un periodo di tirocinio pratico protetto per un totale di 100 ore di servizio all interno di una Pubblica Assistenza Anpas durante il quale i nuovi volontari dovranno svolgere, affiancati da personale esperto, trasporti in emergenza su autoambulanza e servizi ordinari. Per maggiori informazioni: info@anpas.piemonte.it; Tel L Anpas - Associazione nazionale pubbliche assistenze cerca nuovi volontari, cittadini maggiorenni interessati a imparare le tecniche di primo soccorso e con la possibilità di donare parte del proprio tempo libero per aiutare gli altri. L Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 81 associazioni di volontariato con 11 sezioni distaccate, militi (di cui donne) e 359 dipendenti che, con 389 autoambulanze, 138 automezzi per il trasporto disabili, 231 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile, 4 imbarcazioni e 26 unità cinofile svolgono annualmente servizi con una percorrenza complessiva di 13,5 milioni di chilometri. Luciana alato ufficiostampa@anpas.piemonte.it La comunicazione e il rapporto umano tra volontario e paziente o la persona che viene accompagnata in ospedale per una visita o una terapia dipendono dalla sensibilità di ognuno, ma anche da un adeguata preparazione. L Anpas, attraverso le proprie Associazioni, organizza per gli aspiranti volontari, corsi gratuiti riconosciuti e certificati dalla Regione Piemonte secondo lo standard formativo regionale. Le lezioni teoriche e pratiche riguardano diversi argomenti tra cui la chiamata di soccorso e sistema emergenza urgenza 118; i codici di intervento; il supporto di base delle funzioni vitali; emorragie, shock, ferite, intossicazioni, trauma, ustioni, insufficienza respiratoria e dolore cardiaco. Vengono spiegate le procedure

15 15 Le AL hanno vent anni: che faranno da grandi? La storia della sanità in Piemonte, come in tutto il resto d Italia, è il risultato di eventi complessi che ne hanno determinato l attuale stato, purtroppo non di perfetta s: in più di trenta anni le riforme si sono succedute, forse senza dare il tempo di apprezzare la bontà dell una subito sostituita dall altra o di correggerne i difetti. Nel 1994, dopo la nascita delle AL, apparentemente l aziendalizzazione mise la politica fuori gioco, ma, di fatto, le scelte strategiche che dalla Regione avrebbero dovuto indirizzare l azione dei manager non sono riuscite a privilegiare una programmazione al di sopra delle parti rispetto alle spinte campanilistiche ed alle scelte di piccolo respiro. La politica, scacciata dalla finestra e rientrata dal portone principale, ha finito per condizionare ogni forma di organizzazione e riorganizzazione portando il Piemonte all odierno stato di ammalato grave. Questo è uno degli elementi del quadro venuto fuori dall interessante Convegno Nazionale Venti anni di aziende sanitarie tenutosi nell aula magna del CTO di Torino lo scorso novembre. I manager vecchi e nuovi, tutti con un percorso più che decennale alle spalle, alla luce delle proprie esperienze, hanno analizzato la situazione attuale non senza preoccupazione. Oggi, è stato detto, il Piemonte presenta le stesse problematiche negative delle Regioni del ud mentre un tempo era tra le più virtuose d Italia. Quella che è mancata e che deve prefiggersi la nuova classe politica al governo in Regione, se l Assessore aitta riuscirà a compiere il miracolo ad altri sfuggito, è quella razionalizzazione dei presidi ospedalieri che avrebbe dovuto essere fatta molto tempo fa. Al contrario, tra il 95 ed il 2000 si è vista una distribuzione a pioggia di fondi per rinnovare, ampliare, raddoppiare anche strutture che già allora avrebbero dovuto essere abbandonate. Altro grave problema emerso dal dibattito è l impossibilità ( finora) di avere dati certi da sistemi di contabilità parcellizzati e conti non attendibili: come si può adottare la terapia giusta per risanare la sanità piemontese se non è neppure possibile una diagnosi appropriata con la piena conoscenza della situazione? Ciò finisce per giustificare le spinte centralistiche per riportare in carreggiata il controllo della spesa Eppure la sanità italiana, quasi alla debacle dal punto di vista finanziario, è ottima, anzi, la migliore al mondo, ( ingapore e Honk Kong ai primi posti non fanno testo). Qualcuno ha invocato un ritorno alle origini salvifico, qualcun altro ha puntato il dito contro un eccessivo consumo di prestazioni non giustificato (in Piemonte, ad esempio, la specialistica territoriale è superiore del 30 % rispetto alla media nazionale) con conseguente necessità di educare i cittadini a non eccedere nella richiesta di esami e visite di controllo probabilmente inutili, ed i medici di medicina generale e non restare vittime di una sindrome difensiva che fa aumentare le prescrizioni, ma non il benessere dei pazienti. Insomma, se l unico obiettivo che impronta l azione del decisore pubblico è oggi quello del risparmio, le eccellenze piemontesi ed italiane in generale rischiano grosso.., ma dall emergenza si dovrà pure uscire e forse lo si farà prima e meglio puntando anche su educazione alla s, consapevolezza e coinvolgimento dei cittadini non più e non solo paladini dell ospedale sotto casa. La gente oggi partecipa di più ed il volontariato è molto aumentato: nel convegno è stato indicato come fattore determinante (.. se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, il titolo di una tavola rotonda), ma, nel dibattito cui ha partecipato anche ante Bajardi in qualità di Cipes Piemonte, è emerso che non può sostituirsi al servizio pubblico. Né si deve abusarne. Mirella Calvano mirella.calvano@regione.piemonte.it

16 16 Cultura e s Torino Film Festival: più risorse alla cultura I l nostro giornale si è sempre occupato di cultura in quanto elemento cardine del concetto di s non solo come assenza della malattia, ma come benessere psico-fisico che renda migliore la vita. Il Torino Film Festival è senz altro una manifestazione che arricchisce una città come Torino ed i suoi abitanti e, come tale, va considerata un bene prezioso da coltivare, incrementare, rendere sempre più appetibile affinché tutti possano godere appieno di questa finestra sul mondo altrimenti difficile da trovare. Poter vedere un film kazaco o peruviano, lituano o argentino che difficilmente supererebbe le barriere commerciali per approdare sui nostri schermi è una gran fortuna di cui dobbiamo ringraziare organizzatori, istituzioni e sponsor ogni anno. Ma, e c è un ma, se si vuole incrementare la cultura, renderla accessibile al maggior numero possibile di utenti a costi non troppo elevati, bisogna investire di più. Le immense code, le arrabbiature, la stanchezza soprattutto dei non più giovani costretti a correre da un cinema all altro ed a stare in piedi per ore sperando nella disponibilità di posti, non sono cose positive, al contrario delle cifre di incassi e spettatori che, forse, accontentano chi deve far quadrare i conti. E vero, siamo in un momento di crisi, ma proprio per questo occorre concentrare le risorse e non pretendere di fare tante, troppe, nozze con i fichi secchi. e il TFF è un evento di grandissima qualità e portata internazionale ( e lo è) bisogna che abbia tutto quello che serve per funzionare. Alcune scelte frutto della nobile arte di arrangiarsi sono controproducenti ed a lungo andare nuocciono. Dunque, se è sempre più che valido l invito a non perdere questa occasione per conoscere altre realtà ed immergersi in vite quotidiane vissute a migliaia di chilometri da noi o vicinissime, ma che non avremmo potuto indagare mai, è anche importante che gli organizzatori pensino a modalità di svolgimento meno gravose per gli spettatori, altrimenti la s si perde (oltre che la pazienza). Un film per tutti all attenzione dei lettori, svizzero, Chrieg. E il nome del protagonista, adolescente assai inquieto con padre autoritario e madre debole spinto ai margini della società da un intervento eccessivamente duro dell istituzione preposta alla cura del disagio giovanile che dimostra di agire con incredibile leggerezza e superficialità. Chrieg si ritroverà insieme a delinquenti veri e difficilmente potrà rientrare in una famiglia rivelatasi più spaventosa di quanto lui stesso potesse immaginare. Non sempre l erba del vicino è più verde: una pellicola così dimostra che in anche in vizzera, nell affrontare le ansie e le problematiche di adolescenze difficili, tra case opulente e famiglie apparentemente appagate e non toccate dalla crisi, si sbaglia ed alla grande! M. C.

17 News s dal mondo 17 In questa rubrica, pubblichiamo le news (selezionate da varie fonti) che contengono notizie e informazioni inerenti le problematiche della della s in tutte la politiche. A cura di ante Bajardi Convegno: La VI in Italia: scenari, strategie, strumenti (Bologna, 17 e 18 settembre 2014) La Valutazione di Impatto sulla (VI) Invecchiamento. Nel mondo più di 1 miliardo gli over 60. OM INAIL - Quaderni Tecnici per i cantieri temporanei o mobili 12 città ambiscono al titolo di Capitale verde europea 2017 Verso una Costituzione per internet. I diritti e doveri sul Web secondo Aifa Codice europeo contro il cancro Morti per amianto: in Europa oltre la metà dei casi di tutto il mondo Tumori. Ogni anno 87mila nuove diagnosi tra le donne. oltre la metà dei casi di tutto il mondo Verso una Costituzione per internet. I diritti e doveri sul Web secondo Aifa Accordo Italia-Oms. L ufficio di Venezia diventa centrale per raggiungimento obiettivi strategici 2020

18 18 Educazione finanziaria per operatori sociali U n recente convegno organizzato dal Comune di Torino dal titolo L educazione finanziaria al servizio degli operatori sociali è stata l occasione per la presentazione da parte di Piera Rapizzi, dirigente dei ervizi ociali delle Circoscrizioni 1 e 8, dello portello gratuito di educazione finanziaria nato con la collaborazione della Cooperativa Ergonauti e del Consorzio Kairos, oltre che dell Ufficio Pio della Compagnia di. Paolo (sito Lo sportello presta assistenza gratuita ogni martedì e giovedì dalle 12 alle 14, su appuntamento, presso i locali di via an Pio V 15 bis. La sua mission è accrescere la consapevolezza del rapporto col denaro, intervenendo su casi concreti che persone, famiglie e piccoli imprenditori sperimentano nel quotidiano rapporto con i servizi bancari e finanziari. Infatti, come ha spiegato il Presidente Rossi di ATC - Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino (EX IACP), il 16,8% della popolazione piemontese caduto in povertà negli ultimi anni, ha oggi problemi con le incombenze legate alla casa (mutui, sfratti, bollette) che spesso portano a difficili rapporti con le banche per l esposizione debitoria o addirittura a diventare vittime dell usura. L educatore finanziario Antonio Cajelli, promotore dello portello, ha fornito l identikit delle 153 persone, 90 donne e 63 uomini, in carico allo sportello: costoro sono accomunati da una crisi di identità per l ansia del non riuscire a pagare i debiti, la continua emergenza, la precarietà della propria vita e dal non poter fare progetti né a breve, né a medio termine. In tale situazione molti pensano di far diminuire l ansia ricorrendo ai finanziamenti delle banche e delle finanziarie. Ma qui sta il nocciolo del problema: i venditori di finanziamenti sono bravissimi nel far pensare ai malcapitati che con comode rate mensili si possa ricominciare a sognare! i tratta di neuroni a specchio che il venditore instilla nel cliente potenziale per indurlo a pensare che tutto è rosa. Ecco allora che, oltre a pagare il mutuo o la bolletta, ci si permette anche l ultimo modello di telefonino o altri beni di consumo voluttuario. E nessuno, come spiegato dall avv. Melpignano (collaboratore di Ergonauti), sembra preoccuparsi dei significati di TAN e TAEG, termini oscuri che ricorrono spesso negli acquisti rateali. Il TAN (tasso annuo nominale) è spesso pari a 0 per indurre il consumatore a pensare che le rate non costino nulla; poi però il TAEG (tasso annuo effettivo globale) riporta alla realtà consistendo in un insieme di interessi altissimi. La dr.ssa Androli, ricercatrice della La IP- NEI, ocietà Italiana di Psico Neuro Endocrino Immunologia ( ha poi spiegato in termini scientifici come il funzionamento di queste tecniche di basso marketing tattico (ma esiste anche un marketing più serio, inteso come strategia d impresa!) incidano sulla personalità dei soggetti implicati, in una interazione tra mente, corpo e ambiente. Quale allora la soluzione? usare bene il denaro e questo è il compito che si è assunto lo portello di educazione finanziaria, aiutando le persone in difficoltà a gestire meglio le proprie risorse finanziarie in base al principio che chi utilizza il denaro in modo corretto ha una visione più positiva della vita. Forse in altri ambiti lo stress è positivo, ma in questo avere meno soldi significa curarsi di meno e far diventare un problema economico anche un problema di s, con un aumento soprattutto delle patologie cardiovascolari! i è rilevato, infatti, che gli indicatori di s sono più bassi tra chi perde il lavoro, soprattutto in età avanzata. Il dirigente dei ervizi ociali del Comune (Dr. Moreggia) ha spiegato che 53% delle persone a loro rivoltesi aveva problemi di soddisfacimento di bisogni essenziali, tra cui il lavoro, ed è stato aiutato con un totale di 2,5 milioni di, a fronte di un incremento della fascia di povertà assoluta dell 80% dall inizio della crisi economica.

19 Direttivo CIPE 19 (segue da pag. 16) I rimedi, tuttavia, non stanno solo nel sostegno al reddito, ma anche nell arricchire le capacità, in particolare dei lavoratori, con progetti personalizzati e non paternalistici di formazione e di lavoro accessorio, da cui rimangono però esclusi gli incollocabili e i deboli (anche per patologie non riconosciute). Il Dr. Andretta dell Ufficio Pio (Compagnia di. Paolo) ha illustrato le diverse attività dello stesso: la formazione fatta al proprio interno per una migliore accoglienza degli utenti denominata formazione all educazione finanziaria dei dipendenti i percorsi di sostegno, come quelli per le spese di studio dei figli di persone disagiate a fronte di accantonamenti periodici e di spese programmate con l Ufficio: dopo 3 mesi di risparmi propri è possibile accedere alle integrazioni a carico di Ufficio Pio. Rientra in queste attività anche il progetto AO che sostiene circa 3600 famiglie in gravi difficoltà economiche con contributi o altre forme di aiuto relazionale in un sistema territoriale integrato. Per saperne di più: acquisti della spesa a prezzi calmierati, con il contributo di AO e il coinvolgimento delle Associazioni di volontariato, incontri di formazione in cui i volontari danno coraggio e non rassegnazione a chi ha carenza di risorse e di capacità Il clou del convegno è stata una performance che si può definire di teatro sociale con una tecnica usata dalla Cooperativa Ergonauti per creare empatia con i fruitori del servizio (vedere il sito: Ferdinando Ciccopiedi Associazione Risorsa

20 20 Eternit, licenza di uccidere Per la strage silenziosa dell amianto, una sentenza che fa molto rumore: nessuna condanna Reato prescritto. Annullata senza rinvio la sentenza della Corte d Appello di Torino, emessa il 3 giugno Un lavoro immane di indagine, raccolta di documenti e testimonianze, consulenze mediche ed epidemiologiche, un carico di sofferenze indicibile. Tutto inutile per la uprema Corte, presieduta da Arturo Cortese. La sentenza della Cassazione del 19 novembre 2014 pone una pietra tombale sulle aspettative di chi ha già pianto tanti morti per colpa dell amianto e aspettava finalmente giustizia, dopo decenni di attesa. Tutto questo tempo secondo la giustizia italiana è servito solo a far prescrivere i reati di disastro ambientale doloso permanente e di omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. E a lasciare impunito il magnate svizzero tephan chmidheiny, amministratore delegato della multinazionale Eternit. Anche se il polverino giace ancora nascosto in innumerevoli siti, anche se la gente continua ad ammalarsi e a morire a distanza di decine d anni dall esposizione alla fibra killer, i reati non ci sono più: si sono prescritti. Giustizia e diritto ha spiegato il procuratore generale Francesco Iacoviello, che ha chiesto la prescrizione in questo caso non coincidono. Mi auguro allora che il Governo Renzi intervenga quanto prima per una riforma sulla prescrizione e sui reati ambientali, affinché il diritto si trovi di nuovo a coincidere con la Giustizia. La situazione di oggi non giova né ai lavoratori, né alle imprese sane e produttive che si comportano secondo le norme: la sentenza Eternit di Cassazione ha beffato entrambi. Che cosa terribile scriveva ofocle nell Antigone quando il giudice equo dà una sentenza iniqua. Intanto, si sono concluse le indagini per il processo Eternit bis (e probabilmente ci sarà anche un Eternit ter e chissà quanti altri ancora, dato che si continua a morire di amianto). L accusa stavolta è di omicidio volontario, doloso: vedremo se la storia sarà diversa, se le vittime otterranno la Giustizia che meritano Massimiliano Quirico, direttore rivista icurezza e Lavoro QUALITA DELLA VITA: AL VIA PERIMENTAZIONE PER VALUTARE L IMPATTO ULLA ALUTE DI OPERE RILEVANTI Il 25 novembre 2014 è stato sottoscritto dal vicesindaco Elide Tisi e dal presidente dell associazione Cipes Piemonte, ante Bajardi, alla presenza dell Associazione degli ex componenti del Consiglio Comunale di Torino, il protocollo di intesa per l avvio della sperimentazione della metodologia VI (Valutazione di Impatto sulla ) su alcuni progetti di rilevanza cittadina. Con la firma del protocollo, la Città di Torino prosegue l impegno per la costruzione di un sistema complessivo di promozione della s come elemento di sviluppo e sostegno del benessere del singolo e della comunità, in sinergia con una pluralità di soggetti istituzionali e della società civile. Leggere in un ottica di s e di impatto sulla vita delle persone i grandi interventi in tema di urbanistica, ambiente, viabilità, rappresenta una importante opportunità per i cittadini e una sfida per un Amministrazione comunale che opera affinché gli interventi di trasformazione urbana si integrino con quelli finalizzati ad assicurare maggiore benessere, anche dal punto di vista della tutela della s, alla comunità cittadina.

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