ISTRUZIONI PER LA STESURA DELLA TESI SPECIALISTICA. T.G. Scalisi. La tesi deve essere suddivisa nel seguenti capitoli:

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1 ISTRUZIONI PER LA STESURA DELLA TESI SPECIALISTICA T.G. Scalisi La tesi deve essere suddivisa nel seguenti capitoli: PRESENTAZIONE - si tratta di una pagina in cui si spiega brevemente il lavoro svolto (con esclusione dei risultati ottenuti). Se la tesi fa parte di una ricerca più ampia, si descrivono brevemente metodi e obiettivi della ricerca più ampia. Se nell'ambito della ricerca lo studente ha svolto un tirocinio, si spiega quale parte del lavoro è stata svolta personalmente durante il tirocinio (specificando quali prove ha somministrato e quanti bambini ha esaminato) e quale per la tesi. Se nella tesi non vengono considerate tutte le variabili studiate nella ricerca, si spiega quali tra queste sono considerate nella tesi e si illustrano brevemente gli obiettivi. Stessa cosa se la tesi è condotta su un sottocampione del campione più ampio. INTRODUZIONE - questa sezione comprende tutta la parte relativa all'inquadramento teorico (esame della letteratura) e va suddiviso in paragrafi (o capitoli) relativi ai vari argomenti (vedi dopo). METODO - Riportare qui solo le informazioni che riguardano la propria tesi e non quelle riguardanti la ricerca più ampia in cui la tesi è inserita. Il metodo è suddiviso nei paragrafi: Partecipanti, Materiali, Procedura. La sezione "partecipanti" deve riportare il numero di bambini esaminati nella tesi, il numero di maschi e femmine, i dati relativi all'età (età media, minimo e massimo, in mesi), la classe frequentata e la città dove si trova la scuola. La sezione "Materiali" deve contenere la descrizione di ognuno dei test utilizzati per la tesi (abilità implicate, compito che il bambino deve svolgere, numero e tipo di item, punteggio che si ricava alla fine, con esclusione delle procedure di codifica). Per ogni test va riportato il riferimento bibliografico (cognomi degli autori e data), la voce bibliografica completa va riportata in bibliografia (vedi dopo). Se i test fanno parte di batterie, si riporta il riferimento bibliografico della batteria e di seguito si descrivono i test di quella batteria che sono stati utilizzati per la tesi. La sezione "Procedura" deve illustrare le diverse fasi della ricerca. ELABORAZIONI STATISTICHE - Solo per le tesi specialistiche e solo se sono previste analisi diverse di una certa complessità, può essere inserito questo paragrafo. Serve soprattutto per illustrare i motivi per cui le analisi che si è deciso di condurre sono ritenute dall'autore le più idonee per rispondere ai quesiti posti dalla ricerca. Non è opportuno spiegare come funzionano tali analisi riportando pezzi copiati dai libri di statistica, perché si presuppone che chi legge conosca il funzionamento di tali tecniche. RISULTATI E DISCUSSIONE - Si riportano i risultati in tabelle e/o figure (le figure comprendono anche eventuali grafici). Ogni tabella o figura deve essere numerata e deve avere un titolo che ne descriva il contenuto. Ogni tabella o figura deve essere preceduta da una presentazione nel testo e seguita da un commento. Ogni riferimento a tabelle o figure deve indicare il numero della tabella o figura. Esempio di testo relativo alla sezione risultati: "Nella tabella 5 sono riportate le medie e le deviazioni standard ecc. ecc." segue la Tabella 5 corredata di numero e titolo, seguita dal seguente testo di commento: "Come si può osservare dalla Tabella 5, ecc. ecc." Tabelle e figure hanno numerazioni separate. E meglio se tabelle e figure siano numerate come segue: n. del capitolo + n. del paragrafo ed eventuale n. del sottoparagrafo. Esempi: 1.1.1, ecc. Questo tipo di numerazione è più comodo, perché se si inserisce o si toglie una tabella o una figura, non bisogna rinumerarle tutte, ma solo quelle del paragrafo o sottoparagrafo.

2 Ogni tabella deve occupare uno spazio contenuto, quindi formattate righe e colonne in modo che non ci sia spazio inutile in eccesso. Le righe della tabella devono avere tutte la stessa altezza, se hanno altezze diverse deselezionate la funzione "testo a capo" dalla colonna dei titoli delle righe. Se non riuscite ad impostare l'altezza delle righe selezionate tutta la tabella e selezionate il menù del paragrafo: l'interlinea deve essere singola e la spaziatura prima e dopo deve essere impostata su "0". Dopo aver fatto questo tornate sul menù della tabella ed impostate l'altezza delle righe. Se la tabella è molto larga può essere stampata in orizzontale. CONCLUSIONI - Si riassumono i risultati mettendoli in relazione tra loro, si confrontano con i risultati delle ricerche esaminate nell'introduzione. Si cerca alla fine di dare un quadro interpretativo unitario finale che tenga conto di tutti gli elementi evidenziati in questa sezione. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI - Si riportano i riferimenti bibliografici IN ORDINE ALFABETICO di tutti i lavori citati nel testo (non uno di più, non uno di meno). Per il formato della bibliografia fare riferimento ad un qualsiasi articolo. ULTERIORI ISTRUZIONI PER L'INTRODUZIONE Dividere l introduzione in due parti. PRIMA PARTE: INQUADRAMENTO GENERALE. I paragrafi di questo capitolo devono essere dedicati alla definizione dei costrutti teorici. Se per esempio l'argomento della tesi è: "Relazioni tra apprendimento della lettura, memoria di lavoro e consapevolezza fonologica", la prima parte sarà così strutturata: 1. L'apprendimento della lettura (come si sviluppa OPPURE quali sono i suoi disturbi, se la parte sperimentale riguarda bambini con problemi) 2. La memoria di lavoro (che cos'è e come si sviluppa) 3. La consapevolezza fonologica (che cos'è e come si sviluppa). Questa prima parte è più generale, quindi si può attingere da libri o manuali (citando la fonte) ma non scopiazzate da internet cose di dubbio valore scientifico. Cercare informazioni anche nelle introduzioni degli articoli. Questa prima parte serve per introdurre gli argomenti che saranno sviluppati nella seconda parte dell introduzione, quindi non deve essere molto lunga e non bisogna descrivere le ricerche in maniera dettagliata. In questa prima parte non si deve parlare delle relazioni tra le variabili, perché queste relazioni vanno considerate nella seconda parte dell'introduzione. SECONDA PARTE: RELAZIONI TRA LE VARIABILI CONSIDERATE La seconda parte riguarderà in modo più specifico le relazioni tra le variabili precedentemente descritte, e quindi sarà dedicata all'esame dei risultati di articoli di ricerca. I risultati degli articoli letti dovranno essere confrontati con i risultati del proprio lavoro alla fine della tesi, nelle Conclusioni, quindi in questa parte dell introduzione riportare in maniera dettagliata le ricerche in cui sono state considerate le stesse variabili esaminate nella propria tesi, in modo che alla fine sia possibile confrontare i propri risultati con quelli delle ricerche considerate. Riportare SEMPRE nella descrizione della ricerca citata l età dei bambini, la nazionalità e se si tratta di bambini con sviluppo atipico o con difficoltà di apprendimento o disturbi specifici di

3 apprendimento. Dopo aver brevemente descritto il campione esaminato nella ricerca, riportare se è stata evidenziata oppure no una relazione significativa tra le variabili oggetto di studio nella tesi, specificando, ove possibile, il tipo di compiti utilizzati. Qualsiasi altra relazione con altre variabili, riportata negli articoli, non deve essere riportata nella tesi, perché non c'entra niente. Anche questa parte può essere suddivisa in paragrafi se necessario. Per continuare il precedente esempio: 4. La relazione tra memoria di lavoro e lettura. 5. La relazione tra consapevolezza fonologica e lettura. In questa seconda parte non si devono scrivere cose che riguardano quanto già scritto nella prima parte. Se negli articoli trovate informazioni interessanti che riguardano argomenti che avete inserito nella prima parte, le aggiungete ai paragrafi della prima parte. SOLO PER LE TESI CHE RIGUARDANO LETTURA E/O SCRITTURA: è sempre importante distinguere tra ricerche su ortografie regolari e ricerche su ortografie irregolari, perché spesso trovano risultati diversi. Le ortografie regolari (europee) sono: Italiano, Turco, Greco, Spagnolo, Finlandese (Finnish), Tedesco (German) e Olandese (Dutch); quelle irregolari sono: Inglese, Francese, Danese, Portoghese. Per sapere qual è l'ortografia basta vedere di che nazionalità è il campione esaminato nella ricerca (oppure dove lavorano gli autori). Gli articoli in inglese NON DEVONO ESSERE TRADOTTI, perché di solito scrivete traduzioni senza senso e riportate nelle tesi discorsi senza senso. L'articolo deve essere letto annotando le parole sconosciute, tanto si ripetono. Non riportate nella tesi cose che non avete capito, perché dopo non le capisce neanche chi la legge. NON TUTTO QUELLO CHE VIENE RIPORTATO NELL'ARTICOLO E' DI INTERESSE PER IL VOSTRO LAVORO, quindi cercate di individuare le parti che vi interessano e concentratevi su quelle cercando di capirne bene il contenuto. Per individuare le parti che vi interessano dovete fare riferimento al titolo della vostra tesi. Gli articoli più recenti sono importanti non solo per i risultati, ma anche per l'introduzione, perché l'introduzione descrive risultati di lavori che sono stati condotti prima e vi aiuta a capire quali sono i problemi affrontati in quel filone di ricerca. Quindi cominciate dai lavori più recenti. Di seguito alcune raccomandazioni sulle citazioni. COME CITARE ARTICOLI E LIBRI Qualsiasi affermazione o descrizione di un costrutto, definizione di un concetto, descrizione di strumenti, citazione di dati, percentuali o risultati in genere ecc. deve avere uno o più riferimenti bibliografici, in quanto non si tratta mai di conoscenze personali del tesista, quindi bisogna sempre citare le fonti (cognomi degli autori e data di pubblicazione dell'articolo o del libro). Qualsiasi concetto o descrizione o trattazione riportato senza citare le fonti è considerato COPIATO. Ogni citazione deve poi essere riportata in bibliografia. Se un paragrafo della tesi riassume il capitolo di un libro, è inutile ripetere continuamente la citazione del libro, meglio mettere vicino al titolo del paragrafo: tratto da... (es. tratto da Cornoldi, 1996) e non ripetere più la citazione nel corso del paragrafo.

4 La prima volta che si cita un lavoro mettere tutti i nomi degli autori (es. Cornoldi, Tressoldi & Vio, 2001), le volte successive come nell'esempio che segue: Cornoldi & coll., Se così facendo succede che due lavori diversi potrebbero confondersi, mettere anche il nome del secondo autore. Se si riporta una immagine o un grafico tratto da un articolo o da un libro, sotto il titolo della figura bisogna sempre scrivere "tratto da..." e inserire la citazione. Tutti i lavori citati nel testo devono essere riportati nella bibliografia, alla fine della tesi. La bibliografia deve contenere soltanto i lavori citati nel testo e non altri. Per stilare la bibliografia basta prendere la bibliografia di un qualsiasi articolo ed usare gli stessi formati. NELLA BIBLIOGRAFIA LE DIVERSE VOCI DEVONO ESSERE ELENCATE IN ORDINE ALFABETICO. CITAZIONI DI "SECONDA MANO". Molto spesso è utile riportare i risultati di un lavoro che non abbiamo letto direttamente, ma che vengono descritti in un altro articolo o in un libro. Sarebbe preferibile andare a cercare l'articolo originale, se però non ci interessa approfondire gli aspetti metodologici di quella ricerca ed è sufficiente l'informazione di "seconda mano" sui risultati. Scrivere la citazione come segue: es. (Siegel, 2000; in Cornoldi, 2006); questo vuol dire che i risultati che riportate (oppure la teoria) riguardano Siegel, ma che li avete trovati citati da Cornoldi. Se sono riportati in maniera scorretta, vi scaricate di ogni responsabilità. In questo caso il riferimento a Siegel 2000 NON VA RIPORTATO IN BIBLIOGRAFIA, mentre ci va quello relativo a Cornoldi COME REGOLA GENERALE LIMITATE IL PIU POSSIBILE LE CITAZIONI DI SECONDA MANO. SE NEL TESTO DELLA VOSTRA TESI AVETE CITATO CENTO LAVORI E POI IN BIBLIOGRAFIA NE RIPORTATE 10, VUOL DIRE CHE AVETE COPIATO. QUINDI CERCATE DI CITARE NEL TESTO SOPRATTUTTO LAVORI CHE AVETE LETTO DI PERSONA. SE IN UN LAVORO SONO CITATI ARTICOLI CHE VI INTERESSANO, CERCATELI CON BIXY, SE NON LI TROVATE, LEGGETE ALMENO L ABSTRACT. RACCOMANDAZIONI PER LA SCRITTURA E L'USO DI WORD Solo nella sezione "Presentazione" potete usare la forma personale (es. "il mio lavoro ha riguardato ecc. ecc."). Per tutto il resto della tesi usate la forma impersonale (es. "i dati sono stati elaborati ecc. ecc."). Dividete il testo il più possibile in paragrafi e sottoparagrafi, con il relativo titolo, perché questo aiuta chi legge a capire il filo logico del vostro discorso. DISATTIVATE IL CORRETTORE AUTOMATICO ED EVENTUALI TRADUTTORI AUTOMATICI!!! Altrimenti i nomi di alcuni autori citati nel testo risulteranno modificati (es. Zoccoletti invece di Zoccolotti, Orsoline invece di Orsolini e Lupo & Bowers invece di Wolf & Bowers ) NON andate a capo dopo ogni punto. Si va a capo quando si cambia argomento, altrimenti chi legge non capisce niente. NON inserite spazi prima dei segni di punteggiatura. NON inserite spazi dopo l'apertura di una parentesi e prima della sua chiusura, oppure dopo un apostrofo.

5 ATTENZIONE!!!! SCADENZE ALLA DATA DI CONSEGNA DEI DOCUMENTI IN SEGRETERIA PER LA RICHIESTA DI DISCUSSIONE DELLA TESI, il tesista deve avere completato le seguenti fasi della tesi: - Raccolta dei dati - Codifica e inserimento dati su file - Stesura completa dei capitoli "Introduzione" e "Metodo". Si procederà all'elaborazione dei dati solo quando i capitoli "Introduzione" e Metodo" saranno corretti ed in forma definitiva. In caso contrario il tesista non è in grado di procedere alla corretta interpretazione dei risultati.

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