OROLOGICO VENERDI 22 GENNAIO SABATO 23 GENNAIO DOMENICA 24 GENNAIO

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1 BOLLETTINO AGROMETEOR OROLOGICO OLOGICO N 2 del 22/0 /01/201 / uff.agricoltura@cmvallecamonica.bs.it SEGRETERIA TELEFONICA 0364/ : 1 MELO 2 VITE 4 PICCOLI FRUTTI DIVISIONE DELLE MACROZONE: ZONA 1: DA ARTOGNE A BRENO IN DESTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO; ZONA 2: DA DARFO BOARIO TERME A BRENO IN SINISTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO; ZONA 3: DA BRENO A SELLERO; ZONA 4: DA SELLERO A EDOLO ZONA 5: DA EDOLO A PONTE DI LEGNO info@galvallecamonicavaldiscalve.it PREVISIONI METEOROLOGICHE (previsioni della rete meteorologica regionale: x ) VENERDI 22 GENNAIO SABATO 23 GENNAIO DOMENICA 24 GENNAIO Le condizioni meteo appaiono caratterizzate da bel tempo.

2 PRECIPITAZIONI IN VALLE CAMONICA COMUNE MM/SETTIMANA MM/MESE MM/ANNO EDOLO ,9 LOSINE 0 88,2 506,4 OSSIMO 0 7,5 DARFO BOARIO TERME 0 22,4 VITE FASE FENOLOGICA POTATURE La potatura secca è una pratica agronomica di fondamentale importanza per conseguire un buon equilibrio vegeto-produttivo in vigneto. Uno degli scopi principali della potatura è impostare e mantenere una determinata forma di allevamento, la cui struttura deve essere adatta alla distanza di impianto ed allo spazio destinato alla parete vegetativa. La potatura deve garantire una disposizione regolare e uniforme della vegetazione futura. LEGATURE Se utilizzate materiali plastici, all atto della loro rimozione abbiate cura di raccoglierli, non lasciateli in terra! Meglio utilizzare materiali biodegradabili in modo di eliminare o ridurre l utilizzo di plastica nei vigneti. SITUAZIONE FITOSANITARIA E DIFESA ESCORIOSI E una malattia fungina che si manifesta tipicamente in modo stanziale e progredisce costantemente se ignorata. Si evidenzia con tacche longitudinali lungo la base dei tralci, vagamente simili a traumi da grandine. Determina minor fertilità, ridotto germogliamento, fragilità dei germogli e dei tralci. In caso di forti danni, asportare TUTTO il legno di potatura dal vigneto (e bruciarlo se consentito dai regolamenti comunali, oppure compostarlo) per ridurre l inoculo. Va asportato tutto il legno e non solo il legno vecchio (quest ultimo è buona norma che venga asportato anche dove non vi sono problemi di Escoriosi, dato che rappresenta una fonte di diffusione delle malattie del legno come il mal dell Esca) CONTROLLO INFESTANTI E DISERBO In AGRICOLTURA BIOLOGICA le infestanti si possono eliminare con operazioni meccaniche. La finalità, dove vi siano rischi LEGNO NERO, deve essere principalmente quella di eliminare Ortica e Convolvolo durante il periodo invernale. Per i non Bio, ricordare che intervenendo durante il periodo freddo si possono utilizzare dosi ridotte di diserbanti. Chi intende attuare questa pratica può consultare il Centro Servizi GAL Vallecamonica Val di Scalve. per informazioni più precise. IMPORTANTE: EVITARE DI TRATTARE GLI ARGINI DEI FOSSI E LE SCOLINE, DOVE PRESENTI, SE VI È ACQUA LIBERA: FORTISSIMO RISCHIO DI INQUINAMENTO Evitare l utilizzo di diserbi residuali su terreno nudo (rischio dilavamento). I non residuali (es. Glifosate, Oxifluorfen, sono sprecati se non sono presenti infestanti) Ridurre al minimo la superficie trattata sottofila (max 50 cm totali di larghezza) Ridurre le dosi in funzione della suscettibilità delle infestanti presenti. NON utilizzare sovradosaggi: è inutile in termini di efficacia e dannoso per l ambiente.

3 MELO FASE FENOLOGICA Il melo è nella fase di riposo vegetativo. PRATICHE COLTURALI La sommatoria delle temperature inferiori ai 7 C ha già superato le 1000 ore e pertanto sarebbe possibile iniziare sin d ora le operazioni colturali. Nonostante questo per scongiurare i danni da possibili ritorni di freddo, tipici dei giorni finali di gennaio e dei primi di febbraio, si consiglia di attendere per le operazioni di potatura. Si ricorda che il melo produce sulle lamburde, sulle zampe di gallo e all apice dei brindilli. Adesso è il momento migliore per prelevare le marze da innestare a inizio primavera, le quali dovranno essere conservate a temperature comprese tra 1-3 C in sacchi di plastica, facendo particolare attenzione a non incorrere in disidratazioni. Tutti i residui di potatura devono essere allontanati dall impianto.

4 NUOVI IMPIANTI Nell allestimento del nuovo impianto le tipologie di piante fornite dal settore vivaistico sono le seguenti: - Astone di un anno: per produrre questa pianta una gemma dormiente della varietà prescelta viene innestata in tarda estate su un portinnesto già piantato in vivaio; l anno seguente la gemma darà origine ad un pollone che nel corso della stagione svilupperà un certo numero di rami anticipati. Nella primavera seguente questo astone potrà essere messo a dimora dal frutticoltore. Caratteristiche dell astone di un anno: presenta rami di base generalmente vigorosi e, in qualche caso inseriti troppo in basso rispetto all ottimale. L angolo di inserzione dei rami sul fusto è tendenzialmente chiuso. - Pianta knip o preformata : nella formazione di questa pianta, a differenza dell astone ramificato, alla fine del primo anno di vegetazione viene effettuato un taglio di ritorno sull astone ad un altezza di circa 70 cm da terra. Nella stagione seguente viene mantenuto ancora in vivaio e sarà in grado di crescere in maniera vigorosa, sviluppando un buon numero di rami anticipati. Caratteristiche della pianta knip: presenta un numero elevato di rami con angolo di inserzione aperto, posizionati ad una sufficiente altezza da terra. La maturazione del legno e delle gemme è solitamente buona; i rami di base tuttavia sono a volte di vigoria inferiore rispetto a quelli sovrastanti. Il materiale che si acquista deve essere prodotto secondo uno specifico disciplinare e va accompagnato da un apposita etichetta. Il colore del cartellino delle piante certificate ha caratteristiche uguali per tutte le Regioni, è azzurro ed accompagna sia il materiale virus esente (VF) sia quello virus-controllato (VT). Il melo è una specie parzialmente autofertile, quindi per ottenere delle produzioni regolari e di buona qualità, è fondamentale garantire l impollinazione della varietà principale. La cultivar impollinante deve essere compatibile sia per fecondazione che per epoca di fioritura. La disposizione delle piante nell appezzamento dipende dalle dimensioni dell impianto: se il frutteto ha superficie ridotta è consigliabile inserire le piante impollinanti lungo il filare, ogni piante. In appezzamenti di dimensioni più ampie, invece, è possibile disporre gli impollinanti a file, alternando due file ogni 4-6 della varietà principale. Nelle aree pianeggianti, su terreni regolari sia del fondovalle sia di collina, dopo aver provveduto a sradicare i ceppi, ancora in autunno si procederà all aratura con una profondità non superiore ai centimetri. Lo scopo è quello di migliorare le caratteristiche fisiche del suolo quali la capacità di ritenzione idrica, l areazione e la permeabilità. In occasione dell aratura è fondamentale eliminare i residui della coltura precedente, in particolar modo le radici, che se lasciate nel terreno potrebbero essere fonte di inoculo per gli scopazzi e per funghi di varia natura (Armillaria, Rosellinia, Fitoftora). IMPIANTI IN FASE DI ALLEVAMENTO O IN PRODUZIONE Si consiglia di effettuare la concimazione organica con letame maturo (4-6 mesi) alla dose di 20 quintali ogni 1000 m 2 su tutta la superficie o localizzata lungo la fila, entro la fine di febbraio. Questa operazione è molto importante per mantenere vitale il terreno e per nutrire i microrganismi presenti. La quantità di azoto presente è pari allo 0,5%, contenuto esiguo per la completa nutrizione delle piante che verrà poi aggiustata mediante fertirrigazione o con la distribuzione a spaglio di un concime ternario. Evitare di somministrare letame non maturo vicino alle piante. In caso siano alcuni anni che non si effettua la concimazione organica raddoppiare la dose (40 q/1000 m 2 ).

5 PICCOLI FRUTTI FASE FENOLOGICA Fig. 1: a sinistra gemme mirtillo, al centro gemma in riposo vegetativo del lampone e a destra mazzeti di maggio in inverno su ciliegio. Siamo con tutte le coltivazioni nella fase di riposo vegetativo. PRATICHE COLTURALI Visto il recente abbassamento delle temperature si consiglia di attendere a potare soprattutto nella coltivazione del mirtillo. NUOVI IMPIANTI Lampone: predilige suoli ricchi di sostanza organica, di medio impasto, freschi, privi di calcare (5-6% massimo) con ph intorno al 6,5. Coltivato fino a m.s.l.m. Mora: specie rustica che si adatta anche a terreni piuttosto pesanti e poveri ed in complesso ha meno esigenze rispetto al lampone. Coltivata fino a m.s.l.m. (la varietà Chester arriva anche a m). Ribes e uva spina: adattabile a qualsiasi tipo di terreno anche se preferisce suoli soffici, areati e ricchi di humus. Nei terreni poveri i frutti sono più aromatici ma la produzione cala sensibilmente. Coltivati fino a 1400 m.s.l.m. Mirtillo: il mirtillo richiede un terreno con ph 4,5-5,5. In terreni con ph maggiore di 6 si manifestano squilibri nutrizionali soprattutto a carico del ferro. Richiede terreni ben drenati, contenenti abbondante sostanza organica (3-4% almeno) e privi di calcare attivo. Coltivato fino a 1200 m.s.l.m. ( alcune varietà risentono di danni da freddo oltre i 700 m). Fragola: predilige terreni di medio impasto, acidi o sub-acidi con un Ph compreso tra 5,5 e 7. Tendenzialmente la fragola viene coltivata fuori suolo in sacchi da 15 litri. Nel caso di piante allevate a terra, bisogna considerare di ruotare la cultura ogni 2 anni, facendo seguire prato stabile o altre colture che asportano poche sostanze nutritive al terreno.

6 INCONTRI TECNICI Nell ambito del progetto di Assistenza Tecnica in Frutticoltura promosso dalla Comunità Montana di Valle Camonica Servizio Agricoltura e dal GAL Sebino Valle Camonica Val Di Scalve in collaborazione con l Associazione per i Produttori Agricoli di Valle Camonica, sono previsti una serie di incontri rivolti a tutti gli interessati. Gli incontri si svolgeranno secondo il seguente calendario: 1. VENERDI 22 GENNAIO ORE 20:30 PRESSO LA SALA BIM A BRENO PRESENTAZIONE DELLA LINEA DI DIFESA FITOSANITARIA 2016 RELATORI: FRUTTICICOLTURA Agr. Iunior Dott. Marco Cicci - VITICOLTURA Agr. Sergio Bonomelli OLIVO: Dott. Agronomo Guido Calvi 2. SABATO 30 GENNAIO ORE 9:00 - A CETO PRESSO I FRUTTETI DI TABONI E FIORDALISI LEZIONE PRATICA DI POTATURA DEL MELO RELATORI: Agr. Iunior Dott. Marco Cicci (Tecnico Incaricato Centro Servizi GAL) 3. SABATO 30 GENNAIO ORE 14:00 - A EDOLO PRESSO IL FRUTTETO DI BASSI STEFANIA NEI PRESSI DELLA PISCINA LEZIONE PRATICA DI POTATURA DEL MELO RELATORE: Agr. Iunior Dott. Marco Cicci 4. SABATO 6 FEBBRAIO ORE 9:00 - A CETO RITROVO PRESSO LA CHIESA DI SAN FAUSTINO LEZIONE PRATICA DI POTATURA DEL MELO RELATORE: Agr. Iunior Dott. Marco Cicci Per informazioni: uff.agricoltura@cmvallecamonica.bs.it info@galvallecamonicavaldiscalve.it info@assoapav.it

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