DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE Zona Aretina U.F. IGIENE E SANITA' PUBBLICA UO EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE OCCUPAZIONALE

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1 DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE Zona Aretina U.F. IGIENE E SANITA' PUBBLICA UO EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE OCCUPAZIONALE LABORATORIO DI SANITÀ PUBBLICA AREA VASTA SUD-EST MONITORAGGIO BIOLOGICO UMANO PER LA VALUTAZIONE DELLA POSSIBILE ESPOSIZIONE RESIDENZIALE A INQUINANTI EMESSI DA UN IMPIANTO DI TRATTAMENTO E INCENERIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI, PERICOLOSI E NON PERICOLOSI: RISULTATI DELLO STUDIO PILOTA 10 settembre 2009

2 A cura di: M.Teresa Maurello (U.F. Igiene e Sanità Pubblica, ASL 8 Arezzo ha coordinato questo studio di Monitoraggio Biologico Umano, ha collaborato alla stesura del protocollo di studio, ha seguito la conduzione dello studio, ha contribuito alla stesura del rapporto finale, ha discusso ed condiviso i risultati dello studio) M. Cristina Fondelli (U.O. Epidemiologia Ambientale-Occupazionale, ISPO, Firenze - ha collaborato alla stesura del protocollo, effettuato le analisi statistiche relative ai metalli pesanti, e contribuito alla stesura del rapporto finale, ha discusso e condiviso i risultati dello studio) Gianfranco Sciarra (Laboratorio Sanità Pubblica Area Vasta Sud-Est, ASL 7, Siena ha collaborato alla stesura del protocollo, effettuato gli esami di laboratorio, effettuato le analisi statistiche relative al pattern porfirinico, e contribuito alla stesura del rapporto finale, ha discusso e condiviso i risultati dello studio) M. Cristina Aprea (Laboratorio Sanità Pubblica Area Vasta Sud-Est, ASL 7, Siena ha collaborato alla stesura del protocollo, effettuato gli esami di laboratorio, e contribuito alla stesura del rapporto finale, ha discusso e condiviso i risultati dello studio) Giulia Carreras (U. O. Epidemiologia Ambientale-Occupazionale, ISPO, Firenze - ha effettuato le analisi statistiche dei dati con particolare riferimento alle analisi di regressione ha discusso e condiviso i risultati dello studio) Elisabetta Chellini (U. O. Epidemiologia Ambientale-Occupazionale, ISPO, Firenze - ha contribuito alla stesura del rapporto finale, ha discusso e condiviso il disegno e i risultati dello studio) Hanno discusso il disegno e i risultati dello studio: Claudio Bondi (Dip. Provinciale ARPAT, Arezzo) Paolo Giambini (Dip. Ingegneria dell Informazione, Università di Siena) Adele Seniori Costantini (U. O. Epidemiologia ambientale-occupazionale, ISPO, Firenze) Hanno inoltre collaborato allo studio: a) arruolando i partecipanti, somministrando il questionario e/o prelevando i campioni biologici: Lucia Cungi (AUSL 8, Centro Trasfusionale Arezzo) Cristina Francavilla (AUSL 8, Centro Trasfusionale Bibbiena) Pierluigi Liumbruno (AUSL 8, Centro Trasfusionale Arezzo) Luigi Triggiano (Coordinatore Unità di Cure Primarie di in Val di Chiana) b) fornendo informazioni sulla residenza dei soggetti in funzione del modello di ricaduta degli inquinanti: Luca Zeffiri (Comune di in Val di Chiana) ARS non ha lavorato direttamente a questo studio ma ha mantenuto una posizione di supporto al lavoro del Gruppo Tecnico 2

3 Indice Sintesi pag Introduzione 7 2. Obiettivi dello studio 9 3. Metodi Disegno dello studio Popolazione in studio Raccolta dei campioni biologici e delle informazioni Campioni biologici Informazioni su abitudini e caratteristiche individuali Analisi chimica dei campioni biologici Analisi statistica dei dati Risultati Descrizione dei partecipanti allo studio Descrizione dei campioni biologici raccolti Indicatori biologici di esposizione a metalli Arsenico (As) Antimonio (Sb) Cadmio (Cd) Cromo (Cr) Nichel (Ni) Argento (Ag) Cobalto (Co) Platino (Pt) Mercurio (Hg) Analisi di correlazione tra i livelli urinari di alcuni metalli Indicatori biologici di esposizione a benzene: l acido trans,trans-muconico (t,t-ma) Indicatori biologici di esposizione a IPA: 1-idrossipirene (1-OHP) Analisi di correlazione con le informazioni raccolte tramite questionario 35 3

4 4.8 Pattern porfirinico nei residenti a Analisi dei livelli degli analiti in relazione all ubicazione delle abitazioni nel comune di Distribuzione nelle tre frazioni Relazione con le aree di isoconcentrazione atmosferica e ricaduta al suolo del Cadmio individuate dal modello diffusionale Relazione dei livelli di Sb, Cd, Cr e Ni con la distanza delle abitazioni dalla Chimet Discussione Conclusioni Bibliografia Legenda 50 Appendici 1. Questionario 2. Lettera informativa per i partecipanti 3. Motivazioni della scelta degli analiti 4. Modalità di raccolta dei campioni biologici 5. Mappe di isoconcentrazione atmosferica e di ricaduta al suolo del Cd 6. Test statitici utilizzati Allegati 1. Rapporto del lavoro del Gruppo Tecnico, datato 23/7/08 4

5 Sintesi Negli ultimi decenni la preoccupazione pubblica sulle relazioni esistenti tra salute umana e ambiente è molto cresciuta. Nei contesti geografici dove le pressioni ambientali sono maggiori tale preoccupazione si manifesta con una pressante richiesta da parte dei cittadini agli Enti Pubblici preposti alla tutela dell ambiente e della salute di indagare sugli effetti sanitari associabili a tali pressioni ambientali. Negli ultimi anni, l epidemiologia ambientale ha registrato una netta prevalenza di studi geografici di tipo trasversale sugli effetti sanitari da esposizione agli inquinanti emessi nell ambiente da fonti puntuali di inquinamento quali gli inceneritori. Per il contenimento e il controllo di situazioni ambientali in atto con rischio di esposizione della popolazione è fondamentale conoscere e monitorare nel tempo e nello spazio sia i livelli ambientali di inquinamento sia le esposizioni della popolazione mediante biomarcatori di esposizione e di effetto biochimico (studi di monitoraggio biologico sull uomo), che, rispetto agli studi sugli effetti sanitari, presentano il vantaggio di identificare situazioni o alterazioni biologiche che potrebbero essere risolte prima che possano dar luogo a vere e proprie malattie. In questo rapporto vengono presentati i risultati dello studio pilota di monitoraggio biologico umano effettuato per identificare i biomarcatori di esposizione (o di effetto biologico precoce) da utilizzare per monitorare nel tempo l esposizione della popolazione residente nelle aree di ricaduta degli inquinanti potenzialmente emessi dalla Chimet, un impianto che effettua trattamento ed incenerimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi ed il recupero di metalli preziosi, ubicato nel comune di in Val di Chiana. Lo studio ha preso avvio nel giugno E stato coordinato dalla ASL 8 di Arezzo e condotto in collaborazione con gli Enti e Istituti pubblici che partecipano al Gruppo tecnico di lavoro sulle problematiche dell area di istituitosi ai primi del Per 39 abitanti nelle 3 frazioni di Badia al Pino, Pieve al Toppo e Tegoleto del comune di, nelle vicinanze della Chimet, e per 18 residenti in un comune di confronto, privo di insediamenti produttivi di rilievo o di impianti di incenerimento (Badia Prataglia), sono disponibili informazioni sulle concentrazioni di Mercurio e Cadmio nel sangue, e Antimonio, Argento, Arsenico (+3, +5 e forme metilate), Cadmio, Cobalto, Cromo, Mercurio totale, Nichel, Platino, 1-idrossipirene, acido trans,trans-muconico, Creatinina nelle urine. Per i residenti a sono inoltre disponibili informazioni sul pattern delle porfirine urinarie. Tutti i soggetti, che hanno volontariamente donato sangue e urine per questo studio, dovevano essere in buone condizioni di salute, non fumatori e non esposti a fattori di rischio lavorativi che avrebbero potuto alterare i livelli degli analiti ricercati nel sangue e nelle urine (sono stati esclusi gli addetti alla lavorazione dei metalli preziosi, alla raccolta e trattamento rifiuti e gli esposti al traffico per motivi lavorativi). Gli analiti misurati sono stati scelti in quanto indicativi dell'inquinamento ambientale determinato da impianti di trattamento e/o incenerimento rifiuti e da traffico veicolare. Per ogni soggetto sono state raccolte alcune informazioni su caratteristiche ed abitudini personali tramite questionario. Le analisi statistiche sono state effettuate utilizzando test parametrici e non parametrici. I risultati ottenuti mostrano: 1. valori superiori ai Valori di Riferimento (VR) per la popolazione italiana, adottati dalla Società Italiana Valori di Riferimento (SIVR): a) in entrambe le aree per il Nichel e il Platino (per quest ultimo pochi sono stati i valori quantificabili, ma tutti superiori al VR); b) a Badia Prataglia per il Cromo; c) a per l Argento (sono stati pochi i valori quantificati, ma a solo a e nessuno a Badia Prataglia); 5

6 2. valori urinari più elevati di Antimonio, Cadmio e Nichel nei volontari di rispetto a Badia Prataglia; 3. nei soli residenti a, perchè solo di questi sono state fornite le urine delle 24 ore, sono stati riscontrati spettri porfirinici alterati in elevata percentuale (30%), anche se complessivamente la quantità di porfirine urinarie è risultata sempre normale, non indicativa di una patologia in atto. Per i residenti nelle frazioni di è stato verificato se, per gli analiti risultati più elevati in questo gruppo (Antimonio, Cadmio e Nichel), vi fosse una distribuzione delle concentrazioni che si modificava in funzione della distanza della residenza dalla Chimet o in relazione alle aree di diverse concentrazioni in atmosfera degli inquinanti emessi dall azienda o depositati al suolo: i risultati non hanno consentito di tracciare alcun trend significativo, probabilmente per l esiguità dei dati a disposizione. Solo un campione più grande potrebbe consentire una valutazione più adeguata. Nonostante l esiguità della popolazione indagata, questi risultati suggeriscono un possibile ruolo svolto dall azienda nel determinare una maggiore esposizione a tossici ambientali della popolazione di, dato che la Chimet è l unica azienda di che tratta da anni grosse quantità di rifiuti speciali, anche del settore orafo, per recuperare metalli preziosi e rifiuti ospedalieri. I risultati dello studio suggeriscono la necessità di verificare questa ipotesi ampliando il campione di popolazione da esaminare estendendolo alle donne, e forniscono indicazioni sugli analiti risultati più significativi, sui quali è opportuno continuare la ricerca. Sarà inoltre necessario effettuare un approfondimento anche nell area di Badia Prataglia per capire i risultati anomali del Cromo urinario riscontrati in questa popolazione. 6

7 - 1 - Introduzione Negli ultimi decenni è cresciuto il numero delle indagini sanitarie in popolazioni residenti in prossimità di sorgenti di emissioni di possibili contaminanti quali ad es. centrali energetiche, raffinerie, impianti industriali, inceneritori di rifiuti, discariche, ecc. Tali fonti di possibile inquinamento sono di solito ubicate nelle periferie delle grandi città, e ciò contribuisce a fare dell ambiente urbano un entità territoriale particolarmente critica dal punto di vista di sanità pubblica. Circa il 75% della popolazione nei paesi industrializzati vive oggi negli agglomerati urbani dove, a causa dell elevato numero di attività antropiche in spazi limitati, è esposta contemporaneamente a miscele di agenti chimici, fisici, biologici, ecc. potenzialmente dannosi per la salute. Negli ultimi decenni la preoccupazione pubblica sulle relazioni esistenti tra salute umana e ambiente è molto cresciuta. Nei contesti geografici dove le pressioni ambientali sono maggiori tale preoccupazione si manifesta con una pressante richiesta da parte dei cittadini agli Enti Pubblici preposti alla tutela dell ambiente e della salute di: identificare le potenziali associazioni tra specifici rischi ambientali (veri o percepiti tali) e gli effetti sanitari; monitorare nello spazio e nel tempo l andamento di particolari indicatori di salute associati o associabili all esposizione a fattori di rischio ambientale, con la finalità di valutare l eventuale impatto di questi ultimi sulla salute della popolazione esposta; effettuare comparazioni tra ambiti territoriali diversi; valutare gli interventi messi in atto per ridurre potenziali rischi ambientali per la salute; informare i diretti interessati, i portatori d interesse e i decisori, attraverso un efficace sistema pubblico di informazione e comunicazione. Vari sono gli strumenti utilizzabili per rispondere a questi quesiti. Il monitoraggio nell uomo di parametri biologici legati a possibili esposizioni individuali è uno di questi. Si usa correntemente per la valutazione di esposizioni in ambito lavorativo, e più recentemente si è assistito ad maggiore utilizzo per la valutazione delle esposizioni o degli effetti avversi sulla salute in popolazioni residenti in aree contaminate o intorno a fonti d inquinamento. Ci sono diversi tipi di monitoraggio utilizzabili nel processo di valutazione del rischio per la salute: il loro potere informativo e il contributo che forniscono crescono a partire dal monitoraggio ambientale a quello umano mediante marcatori biologici di esposizione fino al monitoraggio di indicatori di effetto che consentono di misurare un eventuale cambiamento o un danno già avvenuto o in corso. In termini di sanità pubblica e di prevenzione per il contenimento e il controllo di situazioni ambientali con rischio espositivo è fondamentale conoscere e monitorare nel tempo e nello spazio sia i livelli ambientali di inquinamento che le esposizioni della popolazione mediante biomarcatori di esposizione e di effetto biochimico. Anche misurare l occorrenza dei fenomeni sanitari (morbosità, mortalità, malformazioni ecc..) e gli effetti precoci e reversibili di danno possono essere comunque di grande ausilio, in particolare per capire l impatto di esposizioni pregresse e per monitorare le azioni di prevenzione messe in atto. Negli ultimi anni, l epidemiologia ambientale, che indaga sugli effetti sanitari associabili alle emissioni degli inceneritori, ha registrato una netta prevalenza di studi geografici di tipo trasversale che hanno indagato gli impatti sanitari delle esposizioni agli inquinanti emessi nell ambiente. Solo in alcuni di questi studi sono state utilizzate misure di Monitoraggio Biologico Umano (MBU) per la valutazione della esposizione della popolazione identificata come a rischio (Bianchi,2006). Gli indicatori d esposizione, se misurati a intervalli regolari in un campione rappresentativo della popolazione generale con rischio espositivo, permettono di identificare cambiamenti nel tempo del profilo di esposizione. Il MBU è molto usato nella valutazione dell esposizione a molti xenobiotici; in generale per i contaminati che non vengono eliminati rapidamente dall uomo: possono essere 7

8 utilizzate sia misure dirette utilizzando varie matrici biologiche (es. misure di metalli pesanti nel sangue e nelle urine, di microinquinanti alogenati nel tessuto adiposo e nel latte materno, ecc.), sia tramite misure indirette dei metaboliti (es. acido t-t-muconico quale metabolita del benzene nell urina ecc.). In virtù di queste caratteristiche, bene si comprende come possano essere innumerevoli le applicazioni del MBU negli studi di valutazione dell esposizione di popolazioni in situazioni caratterizzate dalla presenza di fattori di rischio noti. Le indicazioni provenienti dagli studi di MBU rispetto agli studi sugli effetti sanitari presentano il vantaggio di identificare situazioni o alterazioni biologiche che potrebbero essere risolte prima che possano dar luogo a vere e proprie malattie. Possono pertanto ritenersi un valido strumento per la prevenzione. Nell area di in Val di Chiana (da qui in avanti citata come ), nel 1999, un indagine di MBU su un campione di popolazione aretina adulta estratto con metodo casuale e composto da residenti nella frazione di Badia al Pino (n = 131), nel comune di Monte San Savino (n = 65), e da lavoratori della Chimet (n = 76), omogenei per età, ha misurato i livelli di Cadmio (Cd), Piombo (Pb) e Rame (Cu) nel sangue. Nel gruppo di Badia al Pino i livelli medi di Cd (ca. 0,5 µg/l), Pb (ca. 5 µg/l), e Cu (ca. 100 µg/dl), anche se tutti al disotto dei rispettivi valori soglia dell epoca, pari rispettivamente a 5 µg/l, 40 µg/l e180 µg/dl, risultavano superiori ai livelli medi del gruppo di Monte San Savino e inferiori a quelli dei lavoratori della Chimet (Rossi, 1999). Nei primi mesi del 2008 si è costituito un Gruppo tecnico di lavoro composto da operatori di Enti pubblici toscani (ISPO, ARS, ASL 8, Laboratorio di Sanità Pubblica dell Area Vasta Sud-Est, ARPAT, Università di Siena) con l obiettivo di esaminare gli eventuali impatti sanitari delle emissioni della ditta Chimet nella popolazione residente nelle vicinanze dell impianto. Si rimanda al Rapporto datato 23 luglio 2008 (Allegato 1) per ulteriori dettagli sul lavoro effettuato. Nell ambito di quel lavoro è stato messo a punto uno studio di MBU i cui risultati sono presentati in questo rapporto: si tratta di un indagine sui livelli di concentrazione di alcuni contaminanti in matrici biologiche di un campione non rappresentativo dei residenti nelle vicinanze dell impianto Chimet e di un campione di residenti (riferimento) in un comune aretino poco inquinato e cioè il comune di Badia Prataglia. Lo studio ha preso avvio nel giugno 2008 e si è concluso con il presente rapporto completato nell agosto-settembre I risultati delle prime elaborazioni sono state discusse in un primo incontro del Gruppo tecnico di lavoro svoltosi ad Arezzo il 19 maggio 2009; le ulteriori elaborazioni effettuate che hanno comportato anche alcune verifiche di qualità dei dati sono state presentate dalla dr Maurello all Udienza Pubblica indetta dal Comitato di Inchiesta Pubblica svoltosi ad Arezzo il 29 giugno 2009 e sono state discusse nuovamente dal Gruppo tecnico il 22 luglio

9 - 2 - Obiettivi dello studio L'obiettivo dello studio era di identificare biomarcatori di esposizione (o di effetto biologico precoce) da utilizzare per monitorare nel tempo l esposizione agli inquinanti potenzialmente emessi dalla Chimet nella popolazione residente nelle aree di ricaduta delle emissioni. Gli obiettivi specifici di questo studio sono: - determinare gli attuali livelli di alcuni agenti chimici in matrici biologiche di un gruppo di residenti nelle vicinanze della ditta Chimet e confrontarli con quelli di un gruppo di residenti in una zona identificata come bianca o di riferimento per valutare le differenze, aggiustando per alcuni fattori legati allo stile di vita (es. abitudini alimentari e voluttuarie, storia lavorativa ecc.); - verificare se esistono differenze tra i livelli medi dei biomarcatori di esposizione per sottoaree geografiche del comune di (nei residenti delle 3 frazioni più vicine all impianto; nei residenti delle varie aree di dispersione o ricaduta delle emissioni dell azienda così come identificate dalla modellazione effettuata dall Università di Siena); confrontare le misure ottenute per ogni analita con i valori di riferimento disponibili in letteratura per la popolazione generale italiana o altra popolazione simile, per la popolazione aretina o toscana. 9

10 - 3 - Metodi 3.1. Disegno dello studio Si tratta di uno studio di tipo trasversale o cross-sectional effettuato su due campioni di popolazione della provincia di Arezzo, il primo composto da residenti di e l altro da residenti a Badia Prataglia, quest ultima definita, nell ambito di questo studio, zona bianca o di riferimento perché poco industrializzata e priva di impianti di incenerimento, aziende orafe, o importanti attività produttive. I due campioni di popolazione sono simili per le caratteristiche biologiche, socioeconomiche, culturali e gli stili di vita. E' stato previsto un arruolamento su base volontaria, in special modo tra gli abituali donatori di sangue delle due zone. Il protocollo dello studio è stato definito nel periodo giugno-luglio 2008 mentre nell agosto 2008 sono stati messi a punto il questionario (Appendice 1) e la lettera d informazione per l arruolamento (Appendice 2) 3.2. Popolazione in studio Il campione di popolazione da arruolare era composto da uomini adulti e sani abitanti e residenti a nelle vicinanze della Chimet e a Badia Prataglia. L arruolamento dei partecipanti era previsto tra i donatori di sangue perché sani e facilmente contattabili tramite le associazioni di donatori e/o i Centri Trasfusionali. I requisiti per la partecipazione erano i seguenti: - essere maschi; - non fumatori o ex-fumatori da almeno 5 anni; - età tra i 20 e i 60 anni; - residenza da almeno 10 anni o più in una delle tre frazioni di (Badia al Pino, Tegoleto e Pieve al Toppo) oppure a Badia Prataglia (per questi ultimi era necessario che non lavorassero nella tre frazioni di sopra citate e tanto meno le frequentassero abitualmente); - fornire il proprio consenso informato alla partecipazione allo studio; - essere in buone condizioni di salute e idonei al prelievo per la donazione sangue; - non essere professionalmente esposti, cioè non svolgere una delle seguenti attività lavorative: addetto agli impianti di incenerimento di qualsiasi tipo, di depurazione e discariche, e alla raccolta e/o trattamento di rifiuti di qualsiasi tipologia; addetto nel settore orafo o del recupero e dell affinazione dei metalli preziosi; autista di autobus, camion, taxi o altri mezzi di trasporto; casellante autostradale; giornalaio con edicola su strada; vigile urbano o poliziotto addetto al servizio in strada e/o in auto ecc.; vigile del fuoco; - essere disponibili a compilare un questionario predisposto ad-hoc per questo studio su alcuni aspetti legati alle abitudini di vita e ad altri parametri in grado di influenzare i risultati del monitoraggio biologico; - essere disponibili a donare e conferire il materiale biologico necessario, in quantità e qualità rispondente alle caratteristiche di accettabilità Raccolta dei campioni biologici e delle informazioni La raccolta dei campioni biologici e dei questionari, curata dell ASL 8 di Arezzo grazie alla collaborazione dei Centri Trasfusionali di Arezzo e del Casentino, si è svolta nel periodo Ottobre - Dicembre I donatori che in prima istanza risultavano rispondere ad alcuni criteri di eleggibilità (sesso, età e residenza nei due comuni), previamente contattati per posta e telefonicamente, si sono recati presso i Centri Trasfusionali, dove un addetto opportunamente 10

11 formato ha somministrato il questionario predisposto per questo studio (Appendice 1) e, una volta verificati gli ulteriori criteri di eleggibilità, ha effettuato il prelievo di sangue e raccolto il campione di urina spot e le urine delle 24 ore, se disponibili Campioni biologici Sono state scelte due tipologie di indicatori di esposizione per la ricerca: a) biomarcatori di esposizione a metalli, benzene e IPA; b) biomarcatori di effetto biologico da esposizione a tossici (pattern delle porfirine urinarie). Sono state utilizzate le seguenti matrici biologiche per ogni soggetto arruolato nello studio: a) Sangue intero: per la determinazione di Hg e Cd; un campione di sangue venoso intero non coagulato, raccolto a riposo dalle ore 8 alle ore 10 di mattina sui soggetti digiuni; b) Urina spot della mattina per gli analiti: Sb, Ag, As (+3, +5 e forme metilate), Cd, Co, Cr, Hg totale, Ni, Pt, 1-idrossipirene, Acido trans,trans-muconico, Creatinina; c) Urine delle 24 ore: per la determinazione del pattern delle porfirine urinarie. Per la motivazione della scelta degli analiti si rimanda all Appendice 3 il cui contenuto era già in parte stato descritto nel rapporto conclusivo 23 luglio 2008 (vedi Allegato 1). I campioni biologici raccolti sono stati subito congelati a 30 C e tenuti in idonei congelatori presso i rispettivi Centri Trasfusionali fino all invio al laboratorio per le analisi previste dal protocollo. Per le specifiche modalità di raccolta dei campioni si rimanda all Appendice Informazioni su abitudini e caratteristiche individuali Prima di effettuare la raccolta dei campioni biologici, ai partecipanti è stato somministrato, da personale sanitario opportunamente addestrato, un questionario ad hoc (Appendice 1) per valutare alcuni fattori in grado di influenzare l esposizione ai contaminanti di interesse e quindi i risultati dello studio, come: caratteristiche personali del soggetto, frequenza e modalità di esposizione a fumo passivo ed a emissioni da traffico, consumo di alcuni cibi. E stato rilevato: - il consumo di tabacco in quanto i metalli ed il benzene sono contenuti nel fumo di tabacco, e per questo motivo i fumatori anche di un numero limitato di sigarette sono stati esclusi dallo studio; - l'esposizione ad emissioni da traffico perché in grado di influire sulle concentrazioni del metabolica del benzene indagato; - il consumo di alcuni cibi, ad es. il pesce per la presenza di Mercurio, i cibi grigliati e affumicati per la presenza di IPA, la cacciagione per la presenza di piombo e Cadmio, i funghi per la presenza di Cadmio ed altri metalli pesanti; il caffè e il tè per la presenza di IPA; - l uso di ortaggi e frutta prodotti localmente per la possibile esposizione agli inquinanti atmosferici provenienti da fonti locali di inquinamento; - la presenza di viti metalliche e otturazioni dentarie, per il possibile rilascio di metalli es. Argento e Mercurio. I modelli diffusionali prodotti dall Università di Siena sono stati utilizzati per l identificazione delle aree a maggiore e minore carico ambientale degli inquinanti emessi dall azienda Chimet e dall altre sorgenti ritenute più significative e presenti nell area di interesse (AISA, Pavimental, Del Tongo, autostrada A1). Nell Appendice 5 sono riportate le mappe utilizzate: - la mappa intitolata CONCENTRAZIONI MEDIE ANNUALI CADMIO - Scenario ALL relativa alle medie annue delle concentrazioni di Cd in atmosfera (a 3 m dal suolo), in quanto consente di determinare le zone in cui è massimo l impatto per inalazione sull uomo; - la mappa intitolata DEPOSIZIONI MEDIE ANNUALI CADMIO Scenario ALL che consente di valutare le zone di massimo impatto sul suolo e nei sistemi biologici connessi. Il termine ALL sta ad indicare che le mappe tengono conto di tutte le sorgenti considerate, fra le 11

12 quali la ditta Chimet ha un ruolo predominante. A ciascun soggetto dello studio del gruppo di è stato assegnato un indicatore di esposizione a seconda della residenza nelle tre aree di isoconcentrazione in aria e suolo del Cadmio individuate dal modello diffusionale; è stato posto: - uguale a 1 per identificare la zona a maggior concentrazione in aria: > 0,2 ng/m 3 (nel suolo: > di 15 ng/m 2 ); - uguale a 2 per la zona intermedia con concentrazione in aria: 0,05-0,2 ng/m 3 (nel suolo 4-15 ng/m 2 ); - e uguale a 3 per la zona con a minor livello stimato: 0-0,05 ng/m 3 (nel suolo: 0-4). A ciascun soggetto è stato anche assegnato un indicatore più grezzo di esposizione residenziale, suddiviso in classi: - minore di 1000 m che corrisponde ad un raggio pari ca. alla distanza di Badia al Pino dall impianto; m che corrisponde ad un raggio pari ca. alla distanza di Pieve al Toppo dall impianto; - maggiore di 2000 m che corrisponde ad un raggio pari ca. alla distanza di Tegoleto dall impianto Analisi chimica dei campioni biologici Le analisi dei campioni biologici sono state effettuate presso il Laboratorio di Sanità Pubblica dell AV Sud-Est; gli analisti non erano a conoscenza della provenienza dei campioni ed hanno condotto le analisi chimiche contemporaneamente con gli stessi metodi di prova e osservando tutte le procedure operative concordate. La validità del metodo analitico è stata assicurata da controlli di qualità interni ed esterni al laboratorio. L accuratezza dei risultati è stata determinata con standard e materiali di riferimento. In tabella 3.1 sono riportate le matrici biologiche, gli analiti, le tecniche e le caratteristiche dei metodi utilizzati. Tra gli analiti da ricercare è stato aggiunto il cobalto, sebbene non previsto nel protocollo dello studio, in quanto indicatore delle emissioni dei processi metallurgici di fusione, contenuto in alcune leghe utilizzate in oreficeria, e classificato (sia l elemento sia i suoi composti) dalla IARC nel gruppo 2B dei possibili cancerogeni per l uomo. Le analisi chimiche su tutti i campioni di sangue intero si sono svolte nel Febbraio 2009, sulle urine spot nel marzo 2009, mentre la determinazione delle porfirine nelle urine delle 24 ore è stata eseguita nell aprile Analisi statistica dei dati Per il trattamento dei dati analitici che risultavano al disotto del limite di quantificazione (LoQ) del metodo di analisi si è utilizzato il metodo della sostituzione del dato inferiore al LoQ con il valore del LoQ/2, come consigliato dall Istituto Superiore di Sanità prima dell analisi statistica dei dati (Menichini, 2004). La sostituzione è stata eseguita solo nei casi in cui la percentuale dei dati inferiori al LoQ era inferiore al 50% dei dati. Per analiti con dati non quantificati maggiori del 50% è stato fornito solo il range e il 95 percentile (P95). Sono stati elaborati i seguenti parametri per ogni analita e matrice: numero di campioni con risultato analitico valido (N), numero di campioni al disotto del Limite di Quantificazione (N < LoQ) e la loro percentuale (%), i vari percentili (P10, P50, P90, P95), il massimo, la media aritmetica (AM), la media geometrica (GM), la deviazione standard (DS), la deviazione standard geometrica (GDS). La normalità delle distribuzioni dei valori per ogni analita e matrice è stata valutata con il test di Kolmorogov-Smirnov (K-S test). 12

13 Tabella 3.1: Matrici biologiche, analiti, tecniche analitiche e metodi di prova utilizzati Matrice Analita Tecnica analitica** Caratteristiche del Metodo di prova biologica * Sangue intero Cd GFAAS Zeeman Metodo di prova interno (b) Hg totale AAS FIMS Metodo di prova interno accreditato SINAL Urina spot (u) Sb ICP-MS Metodo di prova interno Ag ICP-MS Metodo di prova interno Ar GFAAS Zeeman Metodo di prova interno Cd ICP-MS Metodo di prova interno Co ICP-MS Metodo di prova interno Cr ICP-MS Metodo di prova interno Hg AAS FIMS Metodo di prova interno accreditato Ni ICP-MS Metodo di prova interno Pt ICP-MS Metodo di prova interno t,t-ma HPLC con rivelatore a Metodo di prova interno accreditato fotodiodi SINAL (Aprea,.2008) 1-OHP HPLC con rivelatore Metodo di prova interno accreditato spettrofluorimetrico HPLC con rivelatore spettrofluorimetrico SINAL Metodo di prova interno Urine delle 24 Profilo delle ore porfirine * b = sangue intero; u = urina ** AAS FIMS (Atomic Absorption Spectroscopy Flow Injection Mercury System) = spettroscopia di assorbimento atomico con tecnica dei vapori freddi; GFAAS (Graphite Furnace Atomic Absorption Spectrometry) = spettrometria di assorbimento atomico con atomizzazione elettrotermica mediante fornetto di grafite, con correzione del fondo ad effetto Zeeman; HPLC (High-performance liquid chromatography) = cromatografia liquida ad alte prestazioni; ICP-MS (Inductively coupled plasma-mass spectrometry) = spettrometria di massa con sorgente a plasma induttivo. Per il confronto tra il gruppo di e quello di Badia Prataglia sono stati utilizzati sia test non parametrici su dati tal quali (Wilcoxon rank-sum e/o Kruskal-Wallis test per determinare la differenza tra le distribuzioni), sia parametrici (t di Student per la differenza tra le medie per le distribuzioni che sono distribuzioni normali o in alternativa sui dati trasformati per la normalizzazione, in genere con trasformazione logaritmica). Si è riportato il valore p dei test eseguiti. Le differenze tra i gruppi sono considerate statisticamente significative a un livello di p <0,05. In appendice 6 si riporta dettagliatamente la motivazione dei metodi statistici utilizzati. Le misure ottenute per ogni analita sono state confrontate con il P95 dei Valori di Riferimento (VR) adottati dalla Società Italiana Valori di Riferimento (SIVR) per la popolazione generale italiana non esposta professionalmente nel 2005 ( o in anni precedenti. In tabella 3.2 sono riportati tali VR Relativamente ai dati sul pattern porfirinico, per la valutazione di normalità si è fatto riferimento ad una popolazione selezionata dal Laboratorio di Sanità Pubblica dell Area Vasta Sud-Est: popolazione sana e non esposta a tossici che potessero influenzare il pattern, a cui è stato peraltro applicato un fattore di sicurezza per tenere conto dell incertezza analitica (incertezza estesa al 95% di probabilità, fattore di copertura K = 2) che a basse concentrazioni è stimabile al 20%. Nella tabella 3.3 si riportano i valori riscontrati nella popolazione di riferimento di sesso maschile. 13

14 Tabella 3.2: 95esimo percentile dei VR dei contaminanti o dei loro metaboliti per la popolazione generale italiana adottati dalla Società Italiana Valori di Riferimento (SIVR) nel 2005 e utilizzati come confronto nel presente studio. Analita * Unità di Fattori di variabilità P95 misura ** As(+3, +5, forme metilate) µg/l 15 D, Far, R, S Sb-u µg/l 0,15 R Cd-u µg/l 0,15 R, F, E, S Cd-b µg/l 0,15 R, F, E, S Cr-u µg/l 0,32 E, R, F Ni-u µg/l 2 F, S, E Ag-u µg/l 0,88 (Minoia,1990) Far Co-u µg/l 1,5 D Pt-u ng/l 10 R, P Hg-u µg/l 4,5 D, Far, E, S, R, O Hg-b µg/l 4,5 D, Far, E, S, R, O t,t-ma-u µg/g creat. 160 F 1-OHP-u µg/g creat. 0,7 F, D, R * b = sangue intero; u = urina; ** D = consumo di pesce; E = età; F = fumo di tabacco e fumo passivo; Far = farmaci e medicamenti; O = otturazioni con amalgame di Hg; P = Protesi metalliche con metalli preziosi, ponti e protesi dentarie con metalli preziosi; R = residenza; S = sesso. Tabella 3.3: Valori di escrezione delle porfirine corretti per l'incertezza estesa di carattere analitico nella popolazione maschile generale utilizzata come riferimento P95 P95 incertezza estesa P95 + incertezza estesa Escrezione nmoli/24 h % Uroporfirina % Eptacarbossiporfirina % Esacarbossiporfirina 0,9 0,7 1,1 % Pentacarbossiporfirina 1,7 1,4 2,0 % Coproporfirina Le concentrazioni critiche sono quelle relative ai due estremi della catena metabolica delle porfirine, ovvero della coproporfirina ed in particolare della uroporfirina. In altre parole concentrazioni di uroporfirina più alte del 25% (con una concentrazione di coproporfirina in genere <60-65%) indicano uno stato di alterazione chiamato da molti autori uroporfirinuria, mentre concentrazioni di coproporfirina più alte del 90-95% indicano uno stato di alterazione chiamato da molti autori coproporfirinuria. E però da considerare che in questo caso la concentrazione di porfirine totali deve comunque essere superiore a 300 nmoli/24 h. L analisi statistica è stata effettuata solo sui campioni validi dei soggetti che rispondevano ai requisiti di arruolamento e per cui erano presenti sia i campioni di sangue e urina, sia il questionario. Per gli analiti per i quali sono state individuate differenze significative nei livelli dei due gruppi in studio sono state effettuate analisi di regressione lineare rispetto ad alcune covariate che avrebbero potuto spiegare tali differenze. Sono state a riguardo utilizzate le informazioni individuali raccolte 14

15 tramite questionario al momento del prelievo, ed in particolare: 1. età 2. anni residenza 3. indice di massa corporea o Body Mass Index (BMI) ottenuto dal peso e dall altezza dichiarato dal soggetto 4. consumo di caffè e/o tè (l indicatore utilizzato è la somma delle tazzine di caffè e/o delle tazze di tè consumate giornalmente, suddiviso in 3 classi: meno di 2, 2-4, più di 4) 5. consumo di alcool (l indicatore utilizzato è la somma del consumo di lattine al giorno di birra, di bicchieri al giorno di vino e di bicchierini al giorno di superalcolici suddivisa in 3 classi: meno di 2, 2-4, più di 4) 6. consumo di acqua dell acquedotto (si/no) 7. consumo di prodotti provenienti da orti locali (si/no) 8. consumo di verdura durante la settimana (l indicatore utilizzato è la somma delle volte in cui viene consumata verdura cruda, verdura cotta, frutta e funghi, suddivisa in 3 classi: meno di 16 volte, 16-26, più di 26 volte) 9. consumo di pesce (si/no) 10. consumo di uova e cacciagione (l indicatore utilizzato è la somma del numero di volte a settimana in cui vengono consumate uova, uova e/o cacciagione suddivisa in due classi: 0-1, 1+) 11. hobby: attività di coltivazione di orti e/o giardini (si/no) 12. otturazioni dentali (l indicatore è il numero di otturazioni per la durata, dove: le durate missing sono state sostituite dal valore della durata media calcolata per i soggetti campionati, pari a 4,4; le protesi totali sono state equiparate a 5 otturazioni; i denti impiantati ad una otturazione). 13. Fumo passivo(si/no) 14. Traffico nei pressi dell abitazione, suddiviso in tre classi: poco/assente, moderato, intenso. Per i soli residenti a sono state inoltre effettuate analisi di associazione geografica con le variabili relative alla residenza dei soggetti: - residenza in una delle tre frazioni di ; - distanza dell abitazione dalla Chimet; - ubicazione della residenza nell area di isoconcentrazione atmosferica e sul suolo del Cd in base alle mappe ottenute con il modello diffusionale. I software Microsoft Excel e STATA ver. 9 o ver.10 sono stati usati rispettivamente per la gestione e per l analisi dei dati raccolti. Una descrizione più dettagliata delle modalità di analisi statistica è riportata nell appendice 6. 15

16 - 4 - Risultati 4.1. Descrizione dei partecipanti allo studio Il campione di popolazione aretina in studio è costituito complessivamente da 57 soggetti di cui 39 residenti a in prossimità dell impianto e 18 a Badia Prataglia. I soggetti in studio residenti a sono stati reclutati non solo tra gli abituali donatori di sangue (n = 17, 44%), data la difficoltà di arruolare un numero sufficiente di persone con le caratteristiche richieste dal protocollo di arruolamento; sono stati cioè inseriti anche 22 (56%) residenti non donatori (dipendenti comunali, personale sanitario o altre persone non esposte professionalmente) reperiti per chiamata diretta o individuati tramite i medici di famiglia. Il gruppo dei volontari di Badia Prataglia è invece costituito soltanto da donatori di sangue (n = 18, 100%). Il rapporto numerico tra i due gruppi è di circa 2:1 e di 1:1 per i donatori di sangue. Tutti i componenti del gruppo di risiedono entro un raggio di 3000 m dall impianto Chimet (range: m); 10 a Badia al Pino, 16 a Tegoleto, e 13 a Pieve al Toppo, e sono tutti di nazionalità italiana. Il buono stato di salute dei partecipanti è stato testato tramite le analisi di routine per la donazione del sangue. Inizialmente erano stati arruolati 40 soggetti residenti a e 19 a Badia Prataglia. Dopo un esame più approfondito dei partecipanti è emerso che un soggetto di Badia Prataglia che aveva fornito solo il campione di urina spot, era fumatore, ed un ulteriore soggetto, che in prima battuta era stato inserito nel gruppo dei residenti a, è risultato risiedere nel comune di Arezzo: entrambi quindi sono stati eliminati prima dell elaborazione statistica dei dati perché non rispondenti ai requisiti di arruolamento.. I due gruppi appaiano abbastanza omogenei tra loro per caratteristiche antropometriche (altezza, peso, BMI), generali (età) e relative alla durata di residenza nei due Comuni (tabella 4.1). Tabella 4.1: Caratteristiche antropometriche e di durata della residenza dei soggetti in studio. Caratteristiche antropometriche e durata della residenza (unità di misura) (n = 39) Badia Prataglia (n = 18) AM Range AM Range Età (anni) Altezza (cm) Peso (kg) BMI (kg/m 2 ) 25,9 21,5 28,7 25,7 20,0 31,0 Residenza presso la zona di interesse (anni) Nelle tabelle sono riportati i principali risultati emersi dall analisi delle risposte al questionario relativi alle principali caratteristiche personali, alle abitudini alimentari e ad altri fattori che potrebbero influire sui livelli biologici degli analiti determinati e quindi sui risultati della stima dell esposizione. Riguardo alle caratteristiche personali indagate non si notano particolari differenze tra i residenti a e quelli a Badia Prataglia (tabella 4.2). L intensità di traffico, così come percepita e riferita dai partecipanti, risulta invece maggiore nell area di (tabella 4.3). Per quanto concerne alcune caratteristiche delle abitudini alimentari, si nota nei residenti a un maggior consumo di caffè, tè, vino, birra, pesce e cibi affumicati, un minor consumo di acqua dell acquedotto, ed un maggior consumo di frutta e verdura prodotti localmente (tabella 4.4). 16

17 Tabella 4.2: Caratteristiche personali dei partecipanti allo studio. (: n = 39; Badia Prataglia: n = 18). Caratteristiche personali dei partecipanti Risposte n (%) Uso di farmaci per malattie croniche No 28(72%) Si 11 (26%) Presenza di protesi chirurgiche metalliche No 39(100%) Si - Uso di farmaci nella settimana prima del No 29(74%) campionamento per lo studio Si 10 (26%) Uso di prodotti per l igiene personale a base di No 39 (100%) catrame. Si - Otturazioni e protesi dentarie (n) 0 7 (18%) (59%) >3 7(18%) Protesi totali 2 (5%) e/o parziali Abitudine al digrignamento dei denti (bruxismo) Si 3 (8%) No 36 (92%) Consumo abituale di chewing-gum Si 9 (23%) No 30 (77%) Uso di lenti a contatto Si - Esposizione regolare (almeno 1 h al giorno) a fumo passivo No Si No 39 (100%) 6 (15%) 33 (75%) Badia Prataglia n (%) 15(83%) 3 (17%) 17 (87%) 1 (5%) 15(83%) 3 (17 %) 18 (100%) - 6 (33%) 8(44%) 3 (17%) 1 (5%) 2 (11%) 16 (89%) 7 (39%) 11 (61%) 1(6%) 17 (94%) 3 (16%) 15(75%) Tabella 4.3: Coltivazione di orto e/o giardino e fattori legati al traffico in prossimità dell abitazione dei partecipanti allo studio : n = 39; Badia Prataglia: n = 18). Caratteristiche Risposte n (%) Badia Prataglia n (%) Giardinaggio e/o orto Si 5 (13%) 2 (11%) Rifornimento di carburante effettuato personalmente. No Si 8(21%) 31(79%) 6(33%) 12(67%) Presenza di distributori di benzina in prossimità dell abitazione No Si 17 (44%) 22 (66%) 14 (78%) 4 (22%) Presenza di traffico da autoveicoli nella zona in prossimità dell abitazione Presenza di incroci a 100 m dall abitazione Presenza di code di traffico entro 100 m dall abitazione. Presenza di transito di linee urbane Transito di camion in prossimità dell abitazione Senza Poco Moderato Intenso Non risposto No Si Si: 1 Incrocio Si: 2-3 Incroci No Si No Si Si: 1-3 linee No Si 6 (13 %) 19 (49%) 8 (20 %) 4 (10%) 2 (5%) 19 (49%) 5 (12%) 6 (13%) 9(23 %) 35 (90%) 4(10%) 24 (62%) 8 (21%) 7 (18%) 23 (59%) 16 (41%) 5 (28%) 11 (61 %) 1 (5 %) - 1 (5 %) 15 (83%) 3 (16%) (100%) - 16 (89%) 1 (5%) 1 (5%) 16 (89%) 2 (11%) 17

18 Tabella 4.4: Consumo di alcuni alimenti da parte dei partecipanti allo studio (: n = 39; Badia Prataglia: n =18). Abitudini alimentari Risposte n (%) Consumo giornaliero di caffè. No 1(3%) Si: 1-2 tazzine 26(67%) Si: 3 tazzine 10(26%) Consumo giornaliero di tè. Consumo giornaliero di vino Consumo giornaliero di birra Consumo giornaliero di super-alcolici. Consumo giornaliero dell acqua dell acquedotto. Consumo settimanale di pesce Consumo settimanale di funghi. Consumo settimanale di cacciagione. Consumo settimanale di cibi affumicati. Consumo di ortaggi/frutta prodotti localmente. No Si: < 1 tazza Si: 1 tazza No Si: <1 bicchiere Si: 1-2 bicchieri Si: >2 bicchieri No Si: <1 lattina Si: 1 lattina No Si: 1 bicchierino No Si: 1 L Si: >1 L No Si: 1 volta Si: 2 volta Si: > 2 volta No Si: <1 volta Si: 1 volta No Si: 1 volta No Si: 1 volta No Si 23 (59%) 9(23%) 7 (18%) 7(18%) 11(28%) 15 (38%) 6(15%) 19(49%) 16(41%) 4(10%) 34(87%) 5(13%) 28 (72%) 7 (18%) 4 (10%) - 26 (67%) 10(26%) 3 (8%) 28 (72%) 8(20%) 3 (6%) 33 (85%) 6 (15%) 27 (69%) 12 (31%) 3 (8%) 36 (92%) Badia Prataglia n (%) 4(22%) 9(50%) 5(28%) 15 (83%) - 3 (17%) 6 (33%) 6(33%) 6(33%) - 10 (56%) 5 (28%) 3 (17%) 15 (83%) 3(17%) 9 (50%) 4 (22%) 5 (27%) 6 (33%) 7(39%) 3(17%) 2 (11%) 15 (83%) 2 (11%) 1 (6%) 14 (78%) 4 (22%) 16 (89%) 2 (11%) 8 (44%) 10 (55%) Riguardo infine alla professione svolta dai partecipanti allo studio, la tabella 4.5 riporta la distribuzione dei soggetti per professione dichiarata. Tabella 4.5: Distribuzione (n e %) dei partecipanti per professione svolta Professione Badia Prataglia n % n % Artigiano Impiegato o studente Commerciante Totale

19 4.2 Descrizione dei campioni biologici raccolti I campioni biologici e i questionari effettivamente raccolti e risultati validi per lo studio sono distribuiti fra i due gruppi come descritto in tabella 4.6. Per 4 soggetti (3 residenti in prossimità dell impianto e 1 un residente del Casentino), i volumi di urina spot sono risultati insufficienti per poter effettuare tutte le determinazioni analitiche previste, ed in particolare non è stata eseguita la determinazione dell 1-idrossipirene. La raccolta infine delle urine delle 24-h, che richiedeva un notevole impegno, è stata ottenuta solo dalle persone residenti in prossimità dell impianto. In tabella 4.7 è presentata una sintesi di alcuni dati relativi ai campioni validi raccolti per l indagine come: il tipo di matrice biologica, il limite di quantificazione (LoQ), il numero di campioni validi, il numero di campioni con valore inferiore al LoQ dell analita, con le relative percentuali. Tabella 4.6: Numerosità dei campioni biologici e dei questionari raccolti per lo studio per residenza dei partecipanti. Comune Questionari Campioni sangue Campioni urina spot Campioni urine 24-h Badia Prataglia Tabella 4.7: Analiti determinati, unità di misura utilizzata per l analita, matrice biologica (urina spot, u; sangue, b, urine 24h), Limite di Quantificazione (LoQ), numero (percentuale) di campioni validi e numero (percentuale) dei risultati superiori al LoQ. Analita Unità di Matrice LoQ Campioni validi N >LoQ misura (µg/l) (%) As µg/l u 1,5 57 (100%) 38 (67%) Sb µg/l u 0,01 57 (100%) 55 (96%) Cd µg/l u 0,05 57 (100%) 56 (97%) Cd µg/l b 0,3 57 (100%) 54 (93%) Cr µg/l u 0,05 57 (100%) 49 (85%) Ni µg/l u 0,05 57 (100%) 57(100%) Ag µg/l u 0,01 57 (100%) 8 (14%) Co µg/l u 0,01 57 (100%) 57 (100%) Pt µg/l u 0,01 57 (100%) 14 (25%) Hg µg/l u 0,21 57 (100%) 57 (100%) Hg µg/l b 1,09 57 (100%) 57 (100 ) tt-ma µg/g u (100%) 44 (77%) 1-OHP µg/g u 0,05 53 (100%) 44 (83%) Profilo delle porfirine * u-24h - 33 (100%) - * per il profilo delle porfirine si fornisce un giudizio di normale, di non normale e di ai limiti della normalità che è stato conteggiato come normale 19

20 In tabella 4.8 sono riportate le prime statistiche descrittive per i dati di concentrazione degli analiti determinati, mentre successivamente sono descritti i risultati ottenuti per ciascun bioindicatore analizzato. Tabella 4.8: Statistiche descrittive dei livelli degli analiti per gruppo di popolazione esaminata, ed in particolare: range (minimo e massimo rilevato), media aritmetica (AM) e relativa deviazione standard (DS), mediana e range interquartile (IqR), rapporto tra mediane (Rap.med) e 95esimo percentile (P95). Analita# Range Badia Prataglia As-u <LoQ 22,1 <LoQ 9,7 Sb-u <LoQ - 0,5 0,01-0,11 Cd-u 0,05 2,5 <LoQ 0,56 Cd-b <LoQ 1,0 <LoQ - 1,0 Cr-u <LoQ 0,62 0,31 2,37 Ni-u 0,06-16,7 1,2-9,6 3,8 (4,8) 0,08 (0,08) 0,5 (0,41) 0,5 (0,19) 0,20 (0,17) 5,7 (3,1) AM (DS) Badia Prataglia 2,9 (2,7) 0,05 (0,03) 0,21 (0,16) 0,5 (0,23) 0,71 (0,59) 3,7 (2) 2,0 (<LoQ 4,8) 0,07 (0,04-0,10) 0,42 (0,3-0,5) 0,51 (0,5-0,7) 0,17 (0,05-0,31) 5,5 (3,7-6,7) Mediana (IqR) Badia Prataglia 1.9 (<LoQ 3,3) 0,03 (0,02-0,07) 0,13 (0,1-0,29) 0,51 (0,4-0,7) 0,43 (0,39-0,86) 3,5 (2,4-4,4) Rap. Med Civ/B.Prat * Civ P95 B. Prat. 1,0 19,6 9,7 2,33 0,18 0,11 3,23 1,11 0,56 1 0,9 1,0 0,40 0,6 2,37 1,57 11,4 9,6 Ag-u <LoQ 0,16 <LoQ ,13 - Co-u 0,03 0,99 0,08 0,85 0,35 (0,2) 0,31 (0,2) 0,31 (0,25-0,45) 0,25 (0,17-0,37) 1,24 0,78 0,85 Pt-u <LoQ- 0,143 <LoQ-0, ,143 0,032 Hg-u < LoQ 4,2 0,4 4,7 1,7 (0,9) Hg-b 1,8 11,9 1,7 15,5 4,5 (2,2) <LoQ 107 <LoQ t,t-ma-u (22,0) 1-OHP-u <LoQ - 0,25 <LoQ - 0,3 0,076 (0,06) Profilo delle porfirine Normale (n=23) Non Normale (n=10) 1,4 (1,0) 5,4 (3,6) 19 (11,8) 0,087 (0,08) 1,6 (1,0-2,2) 3,9 (3,0-5,6) 20 (13-33) 0,06 (0,04-0,1) 1,1 (0,8-1,8) 4,9 (2,7 7,0) 16 (<LoQ 30) 0,06 (0,03-0,13) 1,45 4,0 4,7 0,79 9,8 15,4 1, ,24 0, * un valore maggiore di 1 indica una maggiore concentrazione dell analita considerato nei residenti della zona di mentre un valore molto inferiore a 1 indica l opposto: entrambe le due situazioni di scostamento dalla uguaglianza sono state evidenziate in grassetto. # I risultati sono tutti espressi in µg/l ad eccezione di quelli dell ac. t,tmuconico (t,t-ma-u) e dell 1-idrossipirene urinari (1-OHP-u ) espressi in µg/g di creatinina urinaria Già dal rapporto delle mediane dei due gruppi riportato in tabella 4.8 si può notare che l Sb-u, Cd-u e Ni-u hanno un rapporto molto maggiore dell unità indice di maggiori livelli tra i residenti di. I risultati relativi al pattern delle porfirine sono riportati dettagliatamente più avanti. 20

21 4.3. Indicatori biologici di esposizione a metalli Arsenico (As) L Arsenico urinario (As-u) è un bioindicatore d esposizione utile a rilevare esposizioni recenti a questo metalloide ma non le esposizioni di lungo periodo. Non c è differenza tra i livelli d esposizione dei due gruppi e neppure tra i soggetti residenti nelle tre frazioni di (Kruskal-Wallis test = 1,248, p = 0,7416). Il VR italiano della SIVR (2005) per l As inorganico e per le specie metilate è pari a P95 =15 µg/l. Tale valore è anche il valore di riferimento dell As-u per la popolazione generale tedesca adulta (18-69) anni che non ha consumato pesce nelle 48-h precedenti il campionamento biologico ( I livelli misurati nei due gruppi risultano inferiori al VR della SIVR, ad esclusione di due soggetti di con valori estremi. Il soggetto con i livelli di As-u più elevati (22,1 µg/l) presenta valori elevati anche per Sb-u =0,11 µg/l, Ag-u=0,036 µg/l; è residente a Tegoleto e da ca. 38 anni lavora nel settore commerciale orafo, ha due otturazioni con amalgama,. L altro soggetto con il livello elevati di As-u (19,6 µg/l) abita a Pieve a Toppo da 25 anni ed è un rappresentante di cristalli. Presenta anche valori elevati di Sb-u = e Cd-u (il massimo). In tabella 4.9 sono riportate le principali statistiche per l As-u; la figura 4.1 mostra le distribuzioni dei livelli di As-u nei due gruppi e la figura 4.2 la distribuzione delle frequenze cumulative nei due gruppi. Tabella 4.9: Principali statistiche descrittive per l Arsenico urinario (As-u). As-u (µg/l) As-u (µg/l) Badia Prataglia p (WR-Sum) p (S) N ,84 0,524 LoQ 1,5 N < LoQ 15 (38%) 4 (22 %) Range <LoQ 22,1 <LoQ 9,7 P10 <LoQ <LoQ Med (95% CI) 2,0 (<LoQ 3,3) 1,90 (1,6-3,2) IqR <LoQ 4,7 1,5 3,2 P90 8,4 9,6 P95 16,1 9,7 GM (95% CI) 2,2 (1,5 3,0) 2,2 (1,5 3,3) GDS 2,8 2,2 21

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