2. 2. La struttura produttiva
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- Mirella Colonna
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1 2. 2. La struttura produttiva Introduzione Obiettivi del contributo Il contributo è dedicato alla presentazione della base produttiva della Provincia di Bergamo, ossia dell intera popolazione di imprese produttrici di beni e servizi. Si propone il duplice obiettivo di osservare la posizione della provincia di Bergamo relativamente al contesto regionale in cui è inserita e di identificare le dinamiche della trasformazione in atto confrontandola con le precedenti osservazioni. L analisi è suddivisa in tre parti. La prima parte è dedicata allo studio della dinamica delle attività produttive e dei livelli occupazionali della provincia. L analisi della base produttiva viene realizzata a livello di sezione economica, con l approfondimento dei settori di maggior interesse (in quanto maggiormente rilevanti o dinamici nel contesto locale), ossia il manifatturiero ed i servizi professionali ed imprenditoriali. La seconda parte analizza la specializzazione produttiva della provincia rispetto al contesto regionale e nazionale con il calcolo degli indici di specializzazione, per evidenziare le caratteristiche distintive della base produttiva della provincia di Bergamo. L ultima parte illustra i cambiamenti nella localizzazione delle imprese nella provincia di Bergamo tra il 1981 ed il 2001 attraverso la costruzione di mappe territoriali che evidenziano anche visivamente la dinamica dello sviluppo del tasso di imprenditorialità nel territorio e l impatto della Il capitolo è stato realizzato da Giuditta Callea e Gianmaria Martini Dipartimento di Ingegneria Gestionale, Università degli Studi Bergamo. Si ringrazia il dottor Azzini del Centro Studi del Territorio per la realizzazione delle mappe.
2 presenza del tessuto produttivo sulle condizioni residenziali della popolazione residente Metodologia I dati utilizzati per le analisi provengono principalmente dall 8 Censimento Istat dell Industria e dei Servizi Al fine di identificare le tendenze ed i cambiamenti in atto a livello provinciale, il dataset di partenza è stato arricchito con i dati dei tre precedenti Censimenti decennali. Questo ha consentito di costruire una serie storica che comprende gli anni 1971, 1981, 1991 e Per avere inoltre una panoramica delle dinamiche economiche locali e regionali più recenti, la banca dati è stata ulteriormente integrata con i dati dell Archivio Statistico delle Imprese Attive (ASIA), consentendo il confronto tra l ultimo dato censuario ed il La dinamica delle attività produttive e dei livelli occupazionali nella provincia di Bergamo Composizione percentuale della base produttiva per sezione economica Nel 2001 risultano attive nella provincia di Bergamo circa imprese nelle quali trovano impiego addetti. Oltre l 80% delle aziende si concentra in quattro settori: commercio (24%), costruzioni (21%), servizi immobiliari, professionali e imprenditoriali (20%) e manifatturiero (16%). In questi settori trova lavoro circa l 85% degli addetti: 45% nel manifatturiero, 15% nel commercio, 1 nelle costruzioni e 1 nei servizi professionali. Le figure seguenti mostrano il trend della composizione percentuale della base produttiva dal 1971 al Considerando i cambiamenti nella distribuzione delle imprese tra i vari settori (Figura 1), si osserva una contrazione nel settore manifatturiero (D) (nel 1981 le imprese attive nel settore costituivano il 24% del totale, percentuale che si è ridotta al 20% nel 1991 e al 16% nel 2001) e nel 1 Il censimento ha avuto per oggetto tutte le imprese operanti nel settore industriale e dei servizi iscritte al Registro delle imprese delle Camere di Commercio, gli artigiani, i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, le istituzioni pubbliche e le istituzioni non profit. I dati sono disponibili nel sito 2 La costruzione della serie storica richiede l equiparazione dei campi di osservazione dei diversi censimenti per rendere tutte le informazioni confrontabili, prendendo in considerazione solo ed esclusivamente le attività economiche oggetto di rilevazione in tutti i censimenti ed eliminando quelle non comuni. Il censimento del 1971, a titolo esemplificativo, non rilevava i settori A, K, M, N ed O e, pertanto, il confronto è stato possibile solo a partire dal
3 commercio (G) (passato dal 35% del 1981 al 30% nel 1991 e al 24% del 2001). Un fenomeno opposto si riscontra nelle attività immobiliari, professionali e imprenditoriali (K), che vedono un rilevante incremento del peso percentuale, passato dal del 1981 all 11% del 1991, fino a raggiungere il 20% nell ultimo anno di censimento. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 4% 5% 6% 5% 1 1% 5% 11% 7% 1% 20% 4% 6% 5% 49% 35% 30% 24% 19% 11% 19% 21% 2 24% 20% 16% A B C D E F G H I J K M N O Legenda: A = agricoltura, B = pesca C = estrazione minerali D = attività manifatturiere E = public utilities F = costruzioni G = commercio H = alberghi e ristoranti I = trasporti e comunicazioni J = intermediazione monetaria e creditizia K = attività immobiliari, servizi professionali e imprenditoriali, ricerca, informatica M = istruzione N = sanità O = altri servizi pubblici e sociali Figura 1 Composizione percentuale del numero di imprese nella Provincia di Bergamo Un fenomeno analogo si osserva prendendo in considerazione l occupazione (Figura 2). La percentuale degli addetti impiegati nel manifatturiero (D) si riduce del 10% nel ventennio, passando dal 55% del 1981 al 45% del 2001, diminuzione controbilanciata dalla crescita del settore dei servizi professionali ed imprenditoriali (K) che passa dal al 1 nello stesso periodo. 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 4% 20% 11% 60% 1% 1% 7% 1 4% 4% 18% 16% 15% % % A B C D E F G H I J K M N O 45% Legenda: A = agricoltura, B = pesca C = estrazione minerali D = attività manifatturiere E = public utilities F = costruzioni G = commercio H = alberghi e ristoranti I = trasporti e comunicazioni J = intermediazione monetaria e creditizia K = attività immobiliari, servizi professionali e imprenditoriali, ricerca, informatica M = istruzione N = sanità O = altri servizi pubblici e sociali Figura 2 Composizione percentuale del numero di addetti nella Provincia di Bergamo Andamenti tendenziali della base produttiva nella Provincia di Bergamo 3
4 La Tabella 1 riporta le variazioni registrate, nel periodo considerato, nel numero delle imprese e degli addetti della provincia di Bergamo, considerando i dati classificati a livello di sezione economica. Tabella 1 Variazione percentuale del numero di imprese e addetti e Sezione economica Variazione % numero imprese Variazione Variazione % numero % numero addetti imprese Variazione % numero addetti A Agricoltura, caccia e silvicoltura 295% 47% 339% 8 B Pesca, piscicoltura e servizi connessi -17% -3 67% -80% C Estrazione di minerali -39% -18% -6-18% D Attività manifatturiere 0% 18% -4% 5% E Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua % 86% F Costruzioni 58% 56% 3 20% G Commercio 1% 18% - H Alberghi e ristoranti % I Trasporti e comunicazioni 0% 116% 69% J Intermediazione monetaria e finanziaria 348% 48% 80% 8% K Attività immobiliari, professionali e imprenditoriali 839% 661% 126% 85% O Altri servizi pubblici e sociali 40% 5 14% 15% TOTALE 49% % Tra il 1981 (1991) ed il 2001, a livello di intero sistema, le imprese sono aumentate del 49% (2). Se si prendono in considerazione i quattro principali settori in cui si concentra la base produttiva locale, si osserva un incremento dell 839% (periodo ) del numero delle imprese nel settore dei servizi professionali e imprenditoriali (K) e del 58% nelle costruzioni (F), mentre il manifatturiero (D) ed il commercio (G) sono sostanzialmente stabili o in lieve declino. 3 Questi dati evidenziano la crescente rilevanza del settore terziario anche per una provincia a forte vocazione manifatturiera come quella di Bergamo. Considerazioni analoghe si possono fare per quanto riguarda l occupazione, con l unica eccezione degli ultimi due settori citati (D e G) che nel periodo vedono un incremento nel numero di addetti, comunque ben al di sotto della media provinciale (+2) Numero medio di addetti per settore economico 3 La variazione percentuale del numero di imprese del settore A (+295% tra il 1981 ed il 2001, +339% tra il 1991 ed il 2001) è dovuta al cospicuo incremento di aziende operanti nel settore: da 79 (71) imprese nel 1981 (1991) si è passati a 312 nel Il fenomeno potrebbe essere in parte giustificato da una più efficiente metodologia di rilevazione. 4
5 La Figura 3 rappresenta il numero medio di addetti per impresa in provincia di Bergamo, a livello di settore economico. 4 Nel 2001 le aziende con un numero medio di addetti superiore a dieci si concentrano in tre settori, estrattivo, manifatturiero (D) e public utilities (E). Facendo riferimento ai quattro settori principali della base produttiva bergamasca, la dimensione media delle imprese cresce, negli anni , nel manifatturiero (D, +18%) e nel commercio (G, +16%), rimane sostanzialmente stabile nelle costruzioni (F) e diminuisce nei servizi professionali e imprenditoriali K (-19%). Si conferma dunque la piccola dimensione tipica del settore terziario. Confrontando il dato della dimensione media settoriale per la provincia di Bergamo con quello della regione Lombardia, si osserva che, nel 2001, le imprese dei settori estrattivo (C) 5 e manifatturiero (D) della provincia di Bergamo hanno una dimensione media maggiore di quelle del contesto lombardo (i rombi rappresentati nella Figura 3), mentre l opposto si verifica nei settori delle public utilities (E), del commercio (G) degli alberghi e ristoranti (H), dei trasporti e delle comunicazioni (I) e dell intermediazione creditizia (J) ,0 2,0 1,6 9,7 12,2 9,0 11,7 13,3 11,3 15,8 40,2 19,0 8,4 2,9 3,6 4,6 5,7 3,1 3,0 2,4 2,8 2,5 3,0 2,6 21,2 10,5 7,0 3,4 3,4 2,7 Legenda: B = pesca C = estrazione minerali D = attività manifatturiere E = public utilities F = costruzioni G = commercio H = alberghi e ristoranti I = trasporti e comunicazioni J = intermediazione monetaria e creditizia K = attività immobiliari, servizi professionali e imprenditoriali, ricerca, informatica 0 B C D E F G H I J K BG 1981 BG 2001 LOM 2001 Figura 3 Numero medio di addetti nella provincia di Bergamo per settore economico Istituzioni 4 Nell analisi della dimensione media delle imprese per settore non vengono considerati i settori A (agricoltura), M (istruzione), N (sanità) e O (servizi pubblici e sociali) per problemi relativi alla eterogeneità nei criteri di rilevazione dei dati e per la presenza di istituzioni, catalogate in un differente dataset (vedi nota seguente). 5 In particolare le imprese della provincia di Bergamo attive nel settore estrattivo sono concentrate nell estrazione di pietra (ATECO 141), di ghiaia, sabbia e argilla (ATECO 142) e di prodotti di cava (ATECO 145), ossia materiali per il settore edilizio. 5
6 Nel 2001 risultano attive nella provincia di Bergamo circa istituzioni nelle quali trovano impiego addetti. 6 Oltre il 70% delle istituzioni si concentra nel settore dei servizi pubblici e sociali 7, seguito dalla sanità (17%), dalla pubblica amministrazione e difesa (6%) e dall istruzione (4%). Se si aumenta il livello di dettaglio e si disaggregano i dati del settore dei servizi pubblici e sociali fino al livello di divisione economica (Figura 4), si nota che le imprese sono concentrate nelle attività ricreative, culturali e sportive (38%, divisione 92) e nelle attività di organizzazioni associative (34%, divisione 91). 6% 4% 17% 34% 38% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Altro Legenda: 75 - Amministrazione pubblica, politica economica e sociale 80 Istruzione 85 - Sanità e altri servizi sociali 90 - Smaltimento dei rifiuti solidi, acque di scarico e simili 91 - Attività di organizzazioni associative n.c.a Attività ricreative, culturali e sportive 93 - Altre attività dei servizi Figura 4 Composizione percentuale del numero di istituzioni nella Provincia di Bergamo La specializzazione produttiva della provincia rispetto al contesto regionale e nazionale L analisi della base produttiva della provincia di Bergamo non può prescindere dal confronto con il contesto regionale e nazionale nel quale si colloca. Attraverso l Indice di Specializzazione (IS) 8 è possibile confrontare la distribuzione degli addetti impiegati nei diversi settori in provincia di Bergamo, rispetto alla Lombardia e all Italia. L'indice misura la rilevanza della presenza di un determinato settore produttivo nella provincia rispetto all altro contesto territoriale di riferimento. Valori dell indice maggiori di 1 indicano una specializzazione in quel particolare settore nella provincia di Bergamo rispetto al contesto lombardo o nazionale. 6 La rilevazione delle istituzioni è stata avviata con il Censimento del 1991 ma, per alcuni settori, non risulta attendibile. Per tale ragione nel contributo sono mostrati solo i dati relativi al Il settore dei Servizi pubblici e sociali può essere disaggregato nelle divisioni 90, 91, 92 e L Indice di Specializzazione (IS) della provincia di Bergamo rispetto alla Lombardia è definito BG LOM Ai Ai BG LOM come ISLOM dove A BG LOM i e A i rappresentano il numero di addetti impiegati nel A A BG settore i-esimo rispettivamente in provincia di Bergamo (BG) ed in Lombardia (LOM), mentre A e LOM A il numero complessivo di addetti a Bergamo ed in Lombardia. L indice di specializzazione della provincia di Bergamo rispetto all Italia è calcolato in maniera analoga, utilizzando il numero di addetti italiani anziché lombardi. 6
7 A livello di sezione economica (Figura 5), rispetto al contesto regionale, nel 2001 la provincia di Bergamo è caratterizzata da una maggiore specializzazione nelle costruzioni (F, IS=1,7), nel settore estrattivo (C, IS=1,5) e nel manifatturiero (D, IS=1,3). 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 0,6 0,4 0,2 0,0 1,7 1,7 1,5 1,5 1,4 1,3 1,3 1,3 1,2 1,1 1,1 1,0 1,0 1,0 0,9 1,0 0,9 0,9 0,9 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,5 0,5 0,5 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3 0,2 0,3 0,2 0,0 A B C D E F G H I J K M N O IS LOM 1981 IS LOM 2001 IS ITA 1981 IS ITA 2001 Legenda: A = agricoltura, B = pesca C = estrazione minerali D = attività manifatturiere E = public utilities F = costruzioni G = commercio H = alberghi e ristoranti I = trasporti e comunicazioni J = intermediazione monetaria e creditizia K = attività immobiliari, servizi professionali e imprenditoriali, ricerca, informatica M = istruzione N = sanità O = altri servizi pubblici e sociali Figura 5 Indice di specializzazione della provincia di Bergamo rispetto alla Lombardia ed all Italia per settore economico 1981 e 2001 Rispetto al contesto nazionale, nel 2001 la provincia di Bergamo è caratterizzata da una maggiore specializzazione sempre nel manifatturiero (D, IS=1,5) e anche nelle costruzioni (F, IS=1,4), mentre risulta meno specializzata nel settore estrattivo (C, IS=0,9). Con riferimento alle attività manifatturiere (settore D) e portando l analisi ad un livello di maggior dettaglio (divisione economica), la provincia di Bergamo risulta particolarmente specializzata nella fabbricazione di prodotti di lavorazione di minerali non metalliferi (IS=1,91), nella fabbricazione di autoveicoli (IS=1,50), nella fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici (IS=1,43), nella confezione di articoli di vestiario (IS=1,41), nell industria del legno (IS=1,36), nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (IS=1,32), nelle industrie tessili (IS=1,28) e nel recupero e preparazione per il riciclaggio (IS=1,28). Se consideriamo invece il settore dei servizi professionali (K), occorre sottolineare innanzitutto che circa il 65% delle imprese si concentra negli studi professionali (divisione 74), il 2 nelle agenzie immobiliari e il 10% nel settore informatico. Questo maggiore spaccato dimensionale permette di evidenziare come i servizi professionali e quelli legati all introduzione delle ICT s nelle imprese abbiano un ruolo sempre maggiore nel processo di terziarizzazione dell economia locale di riferimento. 7
8 Le dinamiche più recenti: l archivio ASIA Come già accennato, l archivio ASIA permette di aggiornare la fotografia della base produttiva della provincia di Bergamo al In tale anno risultano attive circa imprese (+7, rispetto al 2001) nelle quali trovano impiego addetti (+9,4%). Analogamente al 2001, oltre l 80% delle aziende si concentra in quattro settori: servizi immobiliari e professionali (crescono dal 20% al 2), commercio (passa dal 24% al 2), costruzioni (stabili al 21%), e manifatturiero (perde il assestandosi al 14%). In questi settori trova lavoro circa l 84% degli addetti: 41% nel manifatturiero, 16% nel commercio, 14% nelle costruzioni e 1 nei servizi professionali. La Figura 7 illustra la variazione percentuale del numero di imprese e di addetti tra il 2001 ed il Nel periodo considerato, due terzi dei settori economici vedono incrementare il proprio peso percentuale sia in termini di numero di imprese che di addetti. La contrazione del numero di imprese operanti nel settore del commercio (G) osservata nel ventennio (dal 35% nel 1981 al 24% nel 2001) prosegue negli anni successivi fino a raggiungere il 2 nel Considerazione analoga vale per il settore manifatturiero (D), passato dal 24% del 1981 al 16% del 2001, fino al 14% del In aggiunta a questo, il settore manifatturiero vede ridursi anche il peso percentuale del numero di addetti, che passa dal 45% del 2001 al 41% del Il settore delle attività immobiliari e professionali, in termini di numero di imprese, continua l espansione dal del 1981 al 20% del 2001, fino a raggiungere il 2 del 2005, mentre il numero di addetti che trova occupazione nel settore aumenta di un punto percentuale tra il 2001 ed il 2005 (1 del totale). 9 Attraverso l Archivio Statistico delle Imprese Attive (ASIA) è possibile analizzare le dinamiche più recenti della struttura produttiva e dei livelli occupazionali. L archivio ASIA è stato creato dall Istat in ottemperanza ai riferimenti normativi relativi all'armonizzazione statistica introdotti dall Eurostat. I campi dell archivio ASIA sono gli stessi dell 8 Censimento dell Industria e dei Servizi (2001), ad eccezione delle sezioni A e B. 8
9 80% ti e 60% d i a d M ro e 40% m u l n e d H le 20% a G F K tu I n O e J C rc e p 0% D 20% e n 10% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% io z ria a 20% E V 40% Variazione percentuale del numero di imprese N Legenda: A = agricoltura, B = pesca C = estrazione minerali D = attività manifatturiere E = public utilities F = costruzioni G = commercio H = alberghi e ristoranti I = trasporti e comunicazioni J = intermediazione monetaria e creditizia K = attività immobiliari, servizi professionali e imprenditoriali, ricerca, informatica M = istruzione N = sanità O = altri servizi pubblici e sociali Figura 6 Variazione percentuale del numero di imprese ed addetti L analisi territoriale Questa parte del contributo presenta le dinamiche relative alla diffusione nel territorio bergamasco del tasso di imprenditorialità e della densità localizzativa delle imprese, con l obiettivo di evidenziare, da un lato, la vivacità imprenditoriale dei vari contesti locali della provincia, dall altro, un eccesso di concentrazione della base produttiva rispetto alle esigenze residenziali della popolazione, e quindi di identificare potenziali fenomeni di congestione industriale e la presenza di forti esternalità negative sulle condizioni di vita della popolazione residente. Con riferimento alla dinamica della diffusione del tasso di imprenditorialità nella popolazione della provincia di Bergamo sono state costruite due mappe, basandosi sul numero di imprese presenti in ciascun comune per 1000 abitanti residenti. La Tavola 1 mostra la diffusione del tasso di imprenditorialità nel 1981, mentre la Tavola 2 illustra lo stesso dato relativamente al Il confronto tra le due tavole evidenzia che nel ventennio si è registrato un aumento del tasso di imprenditorialità diffuso su tutto il territorio della provincia di Bergamo, con incrementi marcati in tre ben distinti contesti territoriali: la zona della bassa bergamasca passa da una prevalenza di comuni con imprese per 1000 abitanti a una prevalenza di comuni con ; il comune capoluogo passa dalla classe con imprese per 1000 abitanti a ; i comuni delle valli Brembana e Seriana (Piazzatorre, Foppolo, Castione della Presolana) registrano i tassi di imprenditorialità più elevati della provincia (da 120 a 160 imprese per 1000 abitanti), probabilmente per le opportunità legate al settore turistico. 9
10 Tavole 1 e 2 Numero di imprese per 1000 abitanti su base comunale 1981 e 2001 Fonte: dati nostre elaborazioni su fonte Istat, mappe elaborate dal Centro Studi del Territorio Con riferimento all incidenza della base produttiva sul territorio (quindi una proxy definita per quantificare il congestionamento industriale sulle condizioni residenziali della popolazione), calcolata mediante il numero medio di imprese per chilometro quadrato, nell orizzonte temporale di riferimento si assiste ad un aumento della densità delle imprese, che passa da 19 aziende per chilometro quadrato nel 1981 a 29 nel Più in dettaglio, dei 244 comuni facenti parte del territorio bergamasco, 13 comuni (pari al 5%) vedono aumentare la densità di imprese dalla classe con meno di 20 a quella con 20-50, 31 comuni (1) passano dalla classe a quella e 14 comuni (6%) passano dalla classe a più di 100. Le tavole seguenti (Tavola 3 e Tavola 4) rappresentano la densità di imprese per chilometro quadrato, rispettivamente, nel 1981 e nel Dal confronto tra le due tavole si evince che l aumento della densità delle imprese nel ventennio non è diffuso in maniera omogenea su tutto il territorio della provincia di Bergamo, ma ha interessato piuttosto i comuni limitrofi al capoluogo, 11 dei quali passano nella classe caratterizzata da più di 100 imprese per chilometro quadrato, e più in generale i comuni ubicati nella bassa bergamasca. Comuni quali Treviglio, Romano di Lombardia, Arcene, Boltiere, Verdello, Urgnano passano dalla classe imprese per chilometro quadrato a Queste zone sono quelle, ad oggi, maggiormente interessate ai fenomeni di congestionale industriale e, quindi, alla presenza di esternalità negative sulle condizioni residenziali della popolazione. Di conseguenza sono anche le aree con il maggior fabbisogno di infrastrutture di collegamento, per diminuire i flussi di traffico e gli impatti sulla salute degli abitanti. 10
11 Tavole 3 e 4 Numero di imprese per chilometro quadrato su base comunale 1981 e 2001 Fonte: dati nostre elaborazioni su fonte Istat, mappe elaborate dal Centro Studi del Territorio I possibili scenari futuri L analisi della base produttiva ha permesso di evidenziare le specializzazioni produttive tipiche dell economia locale della provincia di Bergamo. Sulla base delle attività prevalenti e delle loro principali caratteristiche si possono realizzare alcune considerazioni in merito agli scenari futuri. Il settore manifatturiero è tuttora un punto di forza della realtà locale considerata, anche se in leggera contrazione. È un fenomeno tipico della provincia di Bergamo, in quanto il contesto lombardo non presenta le stesse caratteristiche. Tuttavia la specializzazione produttiva nel manifatturiero non è concentrata nei settori high tech, che guidano la crescita e creano un maggior valore per la popolazione. Lo scenario è quindi quello di una forte pressione competitiva sul manifatturiero della provincia, che dovrà fronteggiare le produzioni provenienti da mercati con costi del lavoro più bassi. In quest ottica, il sentiero di sviluppo da percorrere è legato alla realizzazione di prodotti di qualità elevata, per i quali è necessario disporre di capitale umano elevato (le imprese devono quindi aumentare la dotazione di laureati nella forza lavoro) e di continua innovazione; 11
12 Un altro settore di forte specializzazione è quello delle costruzioni. Da un lato, non risente delle pressioni competitive internazionali, in quanto fortemente legato ai mercati locali. Dall altro però, è legato al mercato immobiliare. Quest ultimo, dopo un decennio di forte crescita, è adesso soggetto ad una flessione, a seguito dell attuale grave crisi finanziaria. Questo avrà ricadute anche sul settore a monte, delle costruzioni; Anche in una provincia a forte vocazione manifatturiera si assiste ad un boom delle attività terziarie, particolarmente legate ai servizi professionali e alle applicazioni ICT. Queste dinamiche sottolineano l esigenza della disponibilità di capitale umano elevato, e quindi di un aumento delle percentuali di laureati per il territorio considerato; Nell ambito locale, forti dinamiche imprenditoriali si osservano nelle valli, per lo sfruttamento delle opportunità del settore turistico, e nella bassa bergamasca. Per le zone a vocazione turistica è fondamentale lo sviluppo dell aeroporto, dei collegamenti ad esso, e di un completamento della gamma di ricettività turistica (con una maggiore offerta di B&B e migliore utilizzo di internet). Per la bassa bergamasca, è fondamentale sostenere le dinamiche di crescita tipiche della PMI; Per quanto riguarda la congestione industriale, forti problemi sono riscontrati nella zona della città di Bergamo e nei suoi dintorni. Per ovviare alle esternalità negative sulle condizioni residenziali della popolazione in queste aree sono fondamentali gli investimenti in infrastrutture di collegamento. 12
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