Sguardo dello spirito. Collana diretta da Alberto Vela

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1 Sguardo dello spirito Collana diretta da Alberto Vela

2 MARTIN LUTERO Alla ricerca della verità Testi scelti e presentati da Dieter Kampen

3 ISBN ISBN (PDF) ISBN (EPUB) Copyright 2017 by P.P.F.M.C. MESSAGGERO DI SANT ANTONIO EDITRICE Basilica del Santo - Via Orto Botanico, Padova

4 Martin Lutero. Alla ricerca della verità Ti prego, caro Padre, nella tua grazia donami che io accolga rettamente la tua santa Parola, viva cristianamente secondo essa e infine muoia beato, per Gesù Cristo, tuo amato Figlio, nostro Signore. Amen 1. Chi era Martin Lutero? Chi era Martin Lutero? Il grande riformatore o il distruttore dell unità della chiesa occidentale? Un rinnovatore o un conservatore? Un rivoluzionario o un Fürstenknecht, servo dei principi? L Ercole tedesco o die deutsche Sau, il maiale tedesco? Un genio religioso o un uomo psicologicamente disturbato? Tanti e diversi sono stati i ruoli attribuiti a Lutero, ed è normale che ogni epoca guardi alla storia «con i propri occhiali». Nel caso del monaco tedesco la faccenda si complica, in quanto la sua persona è un simbolo: pensare alla Riforma significa pensare a Lutero. Per questo meccanismo la valutazione di Lutero viene molto influenzata dalla valutazione della Riforma in generale. Egli può tuttavia essere un simbolo anche per la modernità o per la laicità, e può rappresentare visioni anche diametralmente opposte, che lo vedono come rinnovatore o distruttore della chiesa; il suo nome è scritto sia sui manifesti dei 1 F. Schultz, Die Gebete Luthers, Gütersloh, 1976,

5 tradizionalisti luterani sia su quelli dei progressisti; può rappresentare uno spirito nazionalista così come una visione europea e globale. Il lavoro dello storico cerca di superare il Lutero simbolo per recuperare una visione più realistica e giungere alla figura storica; tuttavia, anche con le migliori conoscenze non ci si può sottrarre alle visioni e valutazioni del proprio tempo. Avverto quindi fin dall inizio che scrivo questa piccola introduzione come luterano, e che ho una visione fondamentalmente positiva di Lutero. Mi hanno sempre impressionato, leggendo gli scritti di Lutero, la grande fede e la religiosità. Il primato della sfera religiosa è un tratto fondamentale sia della teologia che della persona. Penso che sia fondamentale tener conto di questa profonda spiritualità, senza la quale non si possono capire né le sue scelte personali né l impegno ecclesiastico, politico e sociale. Penso anche che sia grazie a questa spiritualità profonda che Lutero continua a essere letto e a ispirare una fede autentica. Il titolo di questa introduzione «Martin Lutero. Alla ricerca della verità» mi sembra adatto per due motivi. La ricerca della verità era un movente esistenziale per Lutero. Più esattamente, egli cercava la certezza della salvezza. Come poteva essere certo di essere salvato, lui personalmente o un qualsiasi cristiano? Le risposte tradizionali non gli davano pace: non poteva vedersi assicurata la salvezza né dalla chiesa come istituzione, né dalle buone opere, dalla penitenza o dalla fede compresa come qualità umana, in quanto ogni sforzo uma- 6

6 no per sua natura è imperfetto. Lutero sottopone tutta la teologia a lui contemporanea al vaglio del dubbio, cioè pone radicalmente la questione della verità delle affermazioni teologiche, e in questo atteggiamento risalta il suo tratto moderno. Giunge infine, secondo la buona tradizione paolina e agostiniana, alla salvezza per sola grazia che ci viene annunciata dal Vangelo di Gesù Cristo. Cristo è la verità e la salvezza, è la parola di Dio diventata carne, che ci viene annunciata e comunicata mediante l annuncio del Vangelo e i sacramenti. Intorno alla centralità della parola di Dio e alla corrispondente fede, Lutero riorganizza e ridefinisce tutto l impianto teologico che a quel punto cambia profondamente il rapporto tra Vangelo e chiesa, tra teologia ed etica, tra cristiano e mondo. Lutero sostiene una visione di radicale dipendenza dell uomo da Dio, in cui tutto è grazia; dipendenza che paradossalmente crea anche una libertà non meno radicale. Questa libertà ha abilitato Lutero a opporsi ai potenti del suo tempo e a spendere la sua vita per l annuncio dell Evangelo. L espressione «alla ricerca della verità» si addice però anche alla Riforma in generale. Per certi versi si potrebbe caratterizzare la Riforma come un grande movimento di rinnovamento spirituale. Attenzione però: la storia della chiesa è costellata di innumerevoli rinnovamenti, riforme e risvegli spirituali (e guai se non ci fossero stati). La Riforma del 500 è però qualitativamente diversa, in quanto non solo si preoccupa della vitalità della fede, ma pone anche la questione della verità. In 7

7 questo atteggiamento è una piena espressione del proprio tempo. Un cambio d epoca Intorno al 1500 (non possiamo definire una data esatta o un decennio preciso) finisce il Medioevo e comincia una nuova era. È un tempo pieno di cambiamenti profondi: Rinascimento e Umanesimo promuovono una nuova visione dell uomo, vengono fondate numerose università, Colombo scopre l America, Copernico elabora una visione eliocentrica del cosmo. Una sottolineatura particolare merita l invenzione della stampa a caratteri mobili, a metà del 400, il cui impatto può essere paragonato a quello dell invenzione del computer nel XX secolo. La stampa conduceva a un esplosione della conoscenza, cambiava il modo di comunicare e infine modificava anche la comprensione della verità. In un mondo in cui la comunicazione era in gran parte orale, e in cui la maggior parte della popolazione non aveva accesso alla conoscenza, necessariamente veniva assunto come vero quanto stabilito dalle autorità o quanto trasmesso come tale dalla tradizione. Con l invenzione e la diffusione della stampa, e quindi con un maggiore accesso alle conoscenze, cambia anche il criterio di verità. Il motto ad fontes proclamato dagli umanisti fu assunto anche dai riformatori. Vero non era più ciò che le autorità o la tradizione ponevano come tale, acriticamente accettato, ma ciò che si poteva ve- 8

8 rificare sulla base delle fonti cioè, in campo teologico, sulla base della Bibbia come fonte primaria. La disputa sulle indulgenze e altre questioni teologiche mutarono presto in un confronto sui criteri di verità nel quale Lutero affermò, horribile dictu, che papa e concili potevano anche sbagliare. Con la questione dei criteri di verità si pose ovviamente anche quella del potere, e quindi non meraviglia che lo scontro fu tanto violento da condurre a uno scisma, e questo abbastanza indipendentemente dalle affermazioni teologiche specifiche di Lutero; tanto è vero che oggi cattolici e luterani hanno trovato un consenso sulla dottrina della giustificazione, tema centrale dell opera di Lutero. Lutero era figlio del suo tempo e visse queste problematiche sulla propria pelle. Soffriva dei dubbi e delle incertezze che i grandi cambiamenti paradigmatici necessariamente comportano e ha dato una risposta che ancora oggi ispira le chiese protestanti e non solo. Prima delle 95 tesi Lutero nasce il 10 novembre 1483 a Eisleben, nell odierna Sachsen-Anhalt, e cresce nella vicina Mansfeld dove la famiglia si trasferisce poco tempo dopo. Frequenta varie scuole a Mansfeld, Magdeburg e Eisenach. Nel 1501 inizia gli studi all università di Erfurt, in Turingia, dove consegue nel 1505 il titolo di Magister artium. Della gioventù di Lutero sappiamo relativa- 9

9 mente poco, dal momento che non era ancora una personalità pubblica. Nelle Tischreden («discorsi da tavola»), Lutero afferma: «Sono figlio di un contadino», ma questo esprime più la sua vicinanza al popolo che non la sua reale provenienza. Sappiamo che il padre aveva fatto fortuna con le miniere e che quindi aveva raggiunto una buona posizione sociale. Era del tutto normale che il padre si aspettasse che i figli continuassero quest ascesa sociale, e spingesse quindi Lutero allo studio della giurisprudenza (che egli peraltro iniziò). Ma il 17 luglio 1505 Martin Lutero entra nel convento degli agostiniani eremiti per diventare monaco (o più esattamente Freier). Dovremmo fermarci un momento per comprendere tutta la radicalità di questa scelta. Nel 1521, Lutero descrive così il motivo di questa decisione: imbattendosi in un temporale venne quasi colpito da un fulmine e nel terrore esclamò: «Sant Anna, aiutami, diventerò monaco». Possiamo presumere che questo sia l evento che ha dato l ultima spinta a questa risoluzione, ma non è probabile che sia stata l unica o principale ragione, anche perché secondo le regole del tempo un tale voto spontaneo e motivato dal terrore non era considerato valido. Si deve inoltre tener conto che Lutero racconta questo episodio nella prefazione a De votis monasticis, cioè l opera che confuta la validità dei voti monastici. In questo contesto vuole sottolineare che l ingresso in monastero non fu una sua scelta ponderata, ma dettata piuttosto da forze superiori. È invece ragionevole pensare che 10

10 l entrata in monastero sia stata il risultato di un lungo processo in cui Lutero sentiva sempre più forte la contraddizione tra la propria vocazione spirituale e le aspettative familiari di una carriera mondana. L entrata in monastero era la via più radicale per sciogliere questo conflitto, perché significava morire al mondo. Voleva dire rinunciare a un futuro promettente di benessere materiale, voleva dire deludere le aspettative del padre e opporsi alla sua volontà. Diventare monaco per Lutero era un morire al mondo ma anche un morire alla propria famiglia, al proprio passato e al proprio futuro. Fu un passo radicale e il fatto di averlo scelto costituisce sicuramente una base psicologica e spirituale importante per poter affrontare, anni dopo, scelte che potevano condurre al martirio. In monastero Lutero fa presto carriera. Nel 1507 viene ordinato sacerdote. Nel 1508 a Wittenberg intraprende lo studio della teologia e in seguito il dottorato, che termina nel Diventa quindi professore all università di Wittenberg, incarico che coprì fino alla morte. Nel 1515 diviene vicario provinciale del suo ordine, supervisionando undici conventi, cosa che comportava non poco lavoro in aggiunta a quello universitario. La svolta Il 31 ottobre 1517 Lutero pubblica le 95 tesi, nella data che in seguito diventò simbolicamente l inizio della Riforma. Tuttavia Lutero non poteva sapere che queste sue tesi avrebbero provoca- 11

11 to una dinamica tale da condurre allo scisma, né aveva intenzione di agire in questa direzione. Voleva semplicemente denunciare l abuso della vendita delle indulgenze: in cambio di soldi la chiesa vendeva lettere di indulgenza che promettevano la cancellazione delle pene nel purgatorio. Queste indulgenze papali furono commercializzate dal vescovo Albrecht di Magonza: per ottenere la nomina aveva dovuto pagare una grande somma al papa che in cambio gli aveva concesso il 50 per cento delle entrate dalle indulgenze, con cui il vescovo avrebbe potuto ripagare i suoi debiti presso i banchieri Fugger. Le 95 tesi non erano la prima protesta di Lutero contro questo abuso, né fu lui l unico a protestare; ma queste 95 tesi, diffondendosi velocemente in tutta la Germania grazie alla stampa, diventarono presto il simbolo della contestazione. Non si trattava però soltanto di una protesta contro la vendite delle indulgenze ma, innanzitutto, di una riflessione seria su cosa siano la vera penitenza e i mezzi di grazia. In un epoca caratterizzata dalla preoccupazione per la propria salvezza, dalla paura del giudizio di Dio e quindi della possibilità di redimersi, il tema della penitenza era senz altro centrale. Lo divenne anche per lo sviluppo del pensiero di Lutero. Il sacramento della confessione prevedeva tre parti che, nel loro insieme, operavano il perdono dei peccati: la penitenza (contritio), la confessione e l assoluzione (confessio) e le opere di soddisfazione (satisfactio). In vari passi Lutero scoprì che 12

12 l elemento chiave della confessione non erano né la penitenza né le opere di soddisfazione, ma l assoluzione. La confessione non è una prestazione che il penitente deve fare di fronte a Dio per meritarsi la grazia, ma è comunicazione e attribuzione gratuita di ciò che Gesù Cristo ha fatto per noi. L assoluzione è annuncio di grazia, è Vangelo che dal penitente viene accolto nella fede. Questo annuncio non è solo parola umana, ma parola di Dio che come tale realizza ciò che annuncia. L assolto è quindi realmente perdonato. Al centro del pensiero di Lutero sta quindi l annuncio della salvezza per Cristo e la corrispondente fede che lo accoglie. Le opere invece sono conseguenze o frutti della salvezza già ricevuta mediante la Parola e i sacramenti. Lutero formula chiaramente questi pensieri per la prima volta nel suo Sermo de Poenitentia del Le 95 tesi, invece, sono per certi aspetti ancora pre-riformatorie. Prima di riconoscere la centralità dell annuncio, Lutero aveva già scoperto la giustificazione per sola grazia. La datazione è incerta, in quanto Lutero descrive questa cosiddetta «scoperta riformatrice» o «esperienza della torre» (il luogo in cui si trovava) solo nel 1545, senza nominare una data. Racconta che meditando su Rm 1,17 capì che la giustizia di Dio, di cui aveva avuto tanta paura, non è una giustizia passiva che giudica senza guardare in faccia nessuno, ma è la giustizia che Dio ci comunica in Gesù Cristo e alla quale noi partecipiamo per fede; ovvero, Dio è diven- 13

13 tato uomo in Gesù Cristo per vincere per noi il peccato e la morte, e per renderci giusti grazie all opera di Cristo. Tutto ciò Dio non l ha fatto per un nostro merito ma per puro amore, cioè per sola grazia. Alla pubblicazione delle 95 tesi, le reazioni delle gerarchie ecclesiastiche naturalmente non sono positive dal momento che veniva attaccata una notevole fonte di entrate monetarie. Le gerarchie affrontano il problema su due piani; sul piano teo logico, i migliori studiosi vengono incaricati di confutare le tesi di Lutero, cosa che però non era possibile fare solo con argomenti biblici e razionali: occorreva ricorrere anche all autorità di papi e concili. Le dispute, comunque, spingevano Lutero ad approfondire le tesi e a sviluppare teologicamente diversi aspetti delle questioni in discussione. La gerarchia non era però interessata ad avviare un confronto teologico, ma solo a confutare il monaco scomodo. Su un piano più pragmatico, invece, si promosse una condanna di eresia per poter eliminare Lutero anche fisicamente. Fermiamoci ancora un momento per comprendere la gravità della situazione: Lutero è morto al mondo per servire la fede, ha lottato con angeli e demoni per la verità del Vangelo, ricopre incarichi importanti nel proprio ordine e nell università, lavora instancabilmente, è un curatore d anime impegnato e a un tratto scopre un istituzione che non si interessa minimamente a questioni di fede, ma cerca solo di imporre il proprio potere, tentando anche di eliminarlo fisicamen- 14

14 te. Non ci si può meravigliare se Lutero in pochi anni giunge a definire il papa come l anticristo. Possiamo solo speculare su cosa sarebbe diventato Lutero se avesse avuto degli interlocutori aperti e interessati. Senz altro un pensatore così impegnato, brillante e profondo avrebbe dato un contributo importante alla chiesa. Così non fu e Lutero venne scomunicato definitivamente nel Una coscienza catturata dalla parola di Dio Negli anni tra il 1517 e il 1521 Lutero conquista una grande popolarità, non solo per la controversia sulle indulgenze ma anche grazie ai suoi numerosi scritti, sia accademici che popolari, diffusi con grande successo mediante la stampa. La sua produzione letteraria raggiunge il culmine nel Tre suoi importanti scritti, La libertà del cristiano, Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca e La cattività babilonese della Chiesa, vengono definiti come i suoi principali scritti riformatori e contengono la sua dottrina in forma matura. Verosimilmente è la coscienza della probabile vicina morte a sprigionare in Lutero le forze per questa incredibile produzione letteraria. Nel 1520 Lutero riceve la bolla papale che lo minaccia di scomunica e la brucia pubblicamente. La scomunica papale viene emessa nel gennaio dell anno seguente. A Lutero viene concessa la possibilità di esporre le sue ragioni alla Dieta di Worms. Questa era anche la sua ultima occasione 15

15 per ritrattare, prima di essere colpito anche dalla scomunica imperiale. A Worms, davanti all imperatore, ai principi e ai rappresentanti del papa, Lutero conclude il proprio discorso con queste parole: Se non vengo convinto mediante le testimonianze delle Scritture o mediante l evidente ragione (perché non posso credere da solo né al papa né ai concili, perché è ovvio che ripetutamente si sono sbagliati e hanno contraddetto se stessi), sono vinto dalle Scritture rivolte a me e la mia coscienza è catturata dalla parola di Dio. Perciò non posso e non voglio revocare niente, perché agire contro la coscienza non è né sicuro, né integro. Non posso altrimenti. Qui sto. Dio mi aiuti. Amen 2. L iconografia ha spesso utilizzato questa scena come simbolo della libertà di coscienza. Si tratta di una libertà di coscienza differente da quella comunemente intesa. Lutero non comprende questa libertà come arbitraria, ma come ben definita nel suo contenuto. Le autorità sulle quali egli si basa in questa citazione sono la Bibbia come parola di Dio e la ragione. Il suo giudizio si basa quindi su criteri oggettivi e non è per niente arbitrario. La sua libertà di fronte alle autorità del suo tempo non è una libertà innata o naturale, ma il risultato di uno stretto legame e di una liberazione: «la mia coscienza è catturata dalla parola di Dio». Il principe di Lutero, Federico il Saggio, anco- 2 WA 7,838,2-9. L ultima riga è di origine incerta. 16

16 ra prima di partire per Worms aveva ottenuto che al monaco fosse concessa libera condotta, per cui egli avrebbe potuto allontanarsi da Worms senza essere subito imprigionato. Ma dal momento che Lutero è ormai in serio pericolo di vita, durante il suo ritorno Federico organizza una finta rapina e nasconde il monaco, sotto falso nome, a Wart-burg, una roccaforte vicino a Eisenach, dove Lutero in pochi mesi traduce il Nuovo Testamento dal greco al tedesco. Rendere accessibile la Bibbia era un desiderio fondamentale di Lutero: egli era convinto che tutti avrebbero abbracciato la teologia evangelica se solo avessero potuto verificarla sul testo biblico. Ovviamente sopravvalutava il lato razionale degli umani. Fino al 1534 traduce anche l Antico Testamento con l aiuto di vari studiosi, continuando fino sua morte a migliorare la traduzione. Riforma e potere politico Considerata la struttura della società medievale, nella quale la religione non era affatto una faccenda privata e non esisteva la libertà di religione, la Riforma aveva bisogno del sostegno dei principi per affermarsi. A quell epoca la Germania si componeva di numerosi piccoli principati che tra loro, con l imperatore e con la chiesa vivevano rapporti complessi nei quali competenze, diritti e poteri si intrecciavano. Ragioni religiose e politiche si intrecciavano così nei motivi che spingevano un numero crescente di principi a sostenere la Riforma. 17

17 Sarebbe complicato voler descrivere nel dettaglio la politica dei singoli principati. È importante ricordare la Dieta imperiale di Spira del 1526, dove si stabilisce che in assenza di un accordo comune è facoltà di ogni principe trattare la questione religiosa secondo la propria coscienza, cosa che permette ai principi di introdurre la Riforma. Tre anni dopo però, durante la seconda Dieta di Spira, queste concessioni vengono revocate e il luteranesimo vietato. Contro questa revoca sei principi e quattordici città firmano una lettera di protesta, e da qui proviene il termine «protestanti» che spesso viene utilizzato come sinonimo di «evangelici» (anche se sarebbe corretto limitare il termine agli evangelici storici). Nell anno seguente, il 1530, l imperatore Carlo V convoca una Dieta ad Augsburg, in latino Augusta, per trovare un accordo sulla questione religiosa, più che mai urgente in quanto l imperatore aveva bisogno del sostegno dei principi per combattere i turchi che minacciavano l Europa. Per questa Dieta Melantone, il collaboratore più stretto di Lutero, scrive una confessione di fede che riporta i pensieri centrali del luteranesimo. L imperatore non la accetta, ma in seguito proprio la «Confessione augustana» diventa la base confessionale di tutti i luterani ed è ancora oggi la confessione di fede condivisa da tutte le chiese luterane nel mondo. Nel 1531 i principi protestanti fondano la Lega di Smalcalda per difendere la loro causa religiosa contro eventuali attacchi militari dell imperatore. Inizialmente Lutero non è favorevole a questa lega: sostiene un etica di non violenza secondo il Sermo- 18

18 ne sul monte (Mt 5-7) e ritiene che l imperatore sia tout court il capo dei principi e che pertanto gli si sarebbe potuta opporre solo una resistenza passiva, senza usare le armi. Tuttavia, dopo che i giuristi gli illustrano che le relazioni tra imperatore e principi sono più complesse e che un attacco militare dell imperatore contro i principi sarebbe una violazione della costituzione, Lutero dà il via libera alla fondazione della lega (che comunque era definita difensiva), senza parteciparvi lui stesso attivamente. La lega concede un po di sicurezza ai protestanti e aiuta la Riforma ad affermarsi. È un equilibrio precario ma, per tutta la durata della vita di Lutero, l imperatore è troppo occupato con la politica estera, e solo nel 1546 condurrà una guerra contro la lega. Nonostante la vittoria militare Carlo V non riesce però ad abolire la Riforma che ormai è radicata nel territorio. Presto deve nuovamente concentrare le proprie forze contro le minacce estere (i turchi, la Francia) e infine, nel 1555 con la pace di Augusta, il luteranesimo viene riconosciuto ufficialmente nell impero secondo la formula «cuius regio, eius religio»: ciascun principe determinava se il suo stato fosse cattolico o luterano, e i sudditi che volevano essere di confessione diversa avevano il diritto di emigrare. La repressione dei contadini e il matrimonio Torniamo però a Lutero che abbiamo lasciato nel Nel periodo seguente si dovevano 19

19 attuare le riforme e costituire il nuovo ordine ecclesiastico. In questi anni si evidenziano anche le differenze all interno del variegato gruppo dei riformatori. Già nel 1522, mentre Lutero è ancora a Wartburg, a Wittenberg alcuni gruppi radicali guidati da Andreas Bodenstein detto Carlostadio, a quel tempo ancora collega e sostenitore di Lutero, cominciano ad attuare riforme, distruggendo tra l altro immagini sacre nelle chiese. Nonostante il pericolo Lutero torna a Wittenberg per ristabilire l ordine; a Carlostadio viene vietata la predicazione ed egli lascia la città. Alcuni, tuttavia, ritenevano le riforme di Lutero troppo lente e soprattutto non volevano limitare le riforme alle questioni teologiche e religiose ma realizzare il regno di Dio anche a livello sociale e politico. Il rappresentante più famoso di quest ala radicale della Riforma è Thomas Müntzer, che si mette dalla parte dei contadini nella rivolta del Lutero inizialmente riconosce le richieste dei contadini, criticando l atteggiamento dei principi, ma quando i contadini prendono le armi, Lutero incita i principi a sopprimerli con la spada. La repressione dei contadini finisce in un bagno di sangue e Thomas Müntzer viene imprigionato, torturato e decapitato. La fama di Lutero è rovinata: a questo punto diviene facile accusarlo di opportunismo, essendosi egli messo dalla parte dei potenti. Inoltre, l aver chiamato i principi alle armi appare poco cristiano. E non aiuta il fatto che lo scritto in cui Lutero chiamava alla repressione militare sia stato pubblicato 20

20 INDICE Martin Lutero. Alla ricerca della verità... 5 Chi era Martin Lutero? Un cambio d epoca Prima delle 95 tesi La svolta Una coscienza catturata dalla parola di Dio.. 15 Riforma e potere politico La repressione dei contadini e il matrimonio.. 19 La santa cena e il De servo arbitrio Il mondo di Lutero Dagli scritti di Martin Lutero La giustificazione per sola grazia La vera penitenza inizia con l amore Assolti per la parola di Cristo Solus Christus Deus absconditus L anima mia magnifica il Signore Che cosa è la fede Sola fide Etica Fede e opere

21 Il servo arbitrio Creatio ex nihilo La chiesa Il Credo Il culto Il battesimo La Santa cena Inni Lettura della Bibbia Preghiera Lettera a Katharina von Bora

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