GRAN TOUR DELLA CULTURA CLASSICA

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Ortensia Nanni
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1 GRAN TOUR DELLA CULTURA CLASSICA

2 L eroismo di cui lo spartano Leonida diede prova alle Termopili, l abilità di Milziade nella battaglia di Maratona, la strategia vincente di Temistocle a Salamina, il patriottismo di Demostene che, con la sua oratoria vigorosa, esaltano la libertà e la democrazia. Sono universalmente considerati espressioni significative della civiltà dell Europa che senza di esse avrebbe potuto conoscere una diversa evoluzione storica. Fondamentali nel plasmare il nostro modo di pensare sono stati l idealismo di Platone e la logica di Aristotele. Ci si chiede come si sarebbero potute sviluppare le arti e le scienze moderne senza i contributi dell arte di Fidia, degli studi di medicina di Ippocrate, delle ricerche filosofiche e matematico-geometriche di Talete, Pitagora ed Euclide, senza le misurazioni geografiche di Eratostene e le invenzioni di Archimede. Del resto, se Omero, non avesse composto quello che sappiamo, vi sarebbe probabilmente una diversa epica e una diversa poesia e, senza Eschilo, Sofocle, Euripide e Aristofane, il teatro non si sarebbe attenuto alle regole che, a partire dalle origini greche, ne hanno fissato i generi della commedia e della tragedia. I giochi olimpici, ideati dai Greci, hanno condizionato nel corso della storia, la concezione dello sport, e l esempio politico di Atene, con i suoi leader come Pericle, ha ispirato un idea della politica che non può oggi prescindere dai valori della democrazia e della libertà. In età ellenistica la figura storica di Alessandro Magno ha alimentato l archetipo dell amore smisurato per l avventura e la grandezza, e infine le opere di Erodono e di Tucidide hanno contribuito alla fondazione della storia intesa come ricerca di un senso nei fatti di cui gli uomini sono protagonisti. Il nostro pensiero e il nostro modo di vivere nel mondo sono fortemente condizionati da quanto pensarono e realizzarono i greci circa due millenni e mezzo or sono. La conoscenza delle vicende storiche di questo popolo risulta dunque essenziale per comprendere da dove provengano la nostra cultura e il modo di vivere occidentale.

3 Osservando il Mediterraneo si nota come il Sud Italia abbia una posizione centrale, ma anche questo Sud Italia ha un suo centro e questo centro, compreso tra la Calabria, La Puglia e la Campania ha un nome, anzi due, che corrispondono a due periodi storici importanti, quello Greco-Romano e quello Bizantino: Basilicata e Lucania. Questo sta ad indicare di già la valenza storica di questo territorio. Guardando indietro vediamo, prima del periodo Magno-Greco, il periodo Miceneo ed ancor prima i Fenici sulla costa. Se ci inoltriamo nelle vallate incontriamo civiltà indigene del periodo del ferro, del neolitico e paleolitico, studiando i Sassi di Matera (Museo Ridola). Leggendo questo territorio vengono alla luce una serie di valori positivi dell uomo: il periodo Magno-Greco che vede nascere una civiltà che integra la civiltà ellenica e le civiltà indigene con la nascita di Herakleia (Museo Archeologico Nazionale della Siritide) e Metaponto (Museo Archeologico Nazionale e parco archeologico). Le arti, la poesia, la filosofia, la matematica, l urbanistica, vivono momenti di grande splendore. La conquista da parte di Roma di questi territori decretò la fine, ma non la morte, di questa civiltà che fu assorbita da questo popolo e la trasformò da guerriero a popolo governo. la Lucania, centro della Magna Grecia, con le sue è rimasta depositaria di una serie di valori e di idee di estrema attualità. IL PROGETTO prevede: - Museo Archeologico Nazionale «Domenico Ridola» Il Museo Archeologico Nazionale di Matera costituisce la più antica sede museale della Basilicata. Istituito nel 1911, con una legge nazionale, per volontà del senatore Domenico Ridola, che donò allo Stato le sue importanti collezioni archeologiche, presenta le importanti testimonianze archeologiche rinvenute nel comprensorio di Matera. Per quanto riguarda la preistoria, i rinvenimenti più significativi riguardano alcuni villaggi trincerati di età neolitica, che testimoniano anche in quest'area, a partire dal VI millennio a.c., l'introduzione dell'agricoltura e conseguentemente lo strutturarsi di insediamenti stabili, secondo modelli definiti nel Mediterraneo Orientale.

Per le fasi più recenti della preistoria e per la fase di VI-IV secolo a.c. la documentazione di maggior interesse è relativa a Timmari, sito posto a breve distanza da Matera.

- Museo Archeologico Nazionale della Siritide (Policoro) Nel Museo Archeologico Nazionale di Policoro, riallestito di recente, vengono presentati alcuni dei rinvenimenti più significativi relativi

Tra rinvenimenti più significativi riferibili ad Herakleia, vengono presentati matrici per statuette rinvenute nel quartiere artigianale, oggetti votivi rinvenuti nei santuari e soprattutto

Si tratta, in alcuni casi, di gioielli prodotti da botteghe locali, come è testimoniato dall'eccezionale rinvenimento, nella stessa Herakleia, della tomba di un orafo.

4 Per le fasi più recenti della preistoria e per la fase di VI-IV secolo a.c. la documentazione di maggior interesse è relativa a Timmari, sito posto a breve distanza da Matera. Da questo centro provengono, tra l'altro, alcuni corredi funerari del IV secolo a.c. caratterizzati da armature in bronzo e da monumentali vasi a figure rosse e numerose statuette votive, di pregevole fattura, rinvenute in un'area sacra. - Museo Archeologico Nazionale della Siritide (Policoro) Nel Museo Archeologico Nazionale di Policoro, riallestito di recente, vengono presentati alcuni dei rinvenimenti più significativi relativi alle due città greche di Siris e di Herakleia e ai centri indigeni dell'entroterra. Alla fase di Siris sono riferibili, in primo luogo, statuette votive e corredi funerari di VII-VI secolo a.c. con ceramiche figurate di produzione locale,tra le più antiche realizzate in Magna Grecia. Tra rinvenimenti più significativi riferibili ad Herakleia, vengono presentati matrici per statuette rinvenute nel quartiere artigianale, oggetti votivi rinvenuti nei santuari e soprattutto importanti corredi funerari di IV-III secolo a.c. caratterizzati da splendide ceramiche a figure rosse e da raffinati monili in oro filigranato. Si tratta, in alcuni casi, di gioielli prodotti da botteghe locali, come è testimoniato dall'eccezionale rinvenimento, nella stessa Herakleia, della tomba di un orafo. Il museo espone, inoltre, alcuni dei più importanti rinvenimenti effettuati nei centri enotri (IX-V secolo a.c.) e lucani (IV secolo a.c.) dell'entroterra. Si tratta di corredi funerari di straordinaria importanza contraddistinti, nella fase di VII-V secolo a.c., da armature in bronzo, gioielli in argento, oro e ambra, da vasi indigeni a decorazione geometrica, da ceramiche greche figurate e da vasi etruschi in bucchero. I ragazzi avranno la possibilità di visitare anche il parco archeologico dell antica città di Herakleia, l'area archeologica comprende l acropoli della città di Herakleia, fondata nel 433/32 a.c., e i santuari urbani. E parzialmente in luce l impianto urbano ortogonale, sui cui assi si dispongono le unità abitative costituite da ambienti residenziali e unità produttive disposti intorno a un cortile centrale scoperto. In età tardo-ellenistica è presente il modello della casa a peristilio. Le aree sacre sono dedicate al culto di Dioniso (sono visibili le fondazioni del tempio e l adiacente agorà con l altare) e di Demetra (articolato su due terrazze)

- Museo Archeologico Nazionale di Metaponto e il parco archeologico Il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, attraverso una selezione qualificata di reperti di recente acquisizione, propone un

Le sezioni principali illustrano: le forme iniziali del popolamento ad opera degli Enotri-Choni durante la media età del bronzo e l'età del ferro; l'arrivo dei Greci dall'acaia (regione del

c.; il periodo della conquista romana e del graduale abbandono di Metaponto.

5 - Museo Archeologico Nazionale di Metaponto e il parco archeologico Il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, attraverso una selezione qualificata di reperti di recente acquisizione, propone un quadro archeologico del territorio metapontino, a partire dalla Preistoria sino al periodo tardoantico. Le sezioni principali illustrano: le forme iniziali del popolamento ad opera degli Enotri-Choni durante la media età del bronzo e l'età del ferro; l'arrivo dei Greci dall'acaia (regione del Peloponneso) durante il VII secolo a.c.; la formazione della colonia con l'occupazione del territorio e lo sviluppo della città, le trasformazioni dei centri italici del retroterra tra VI e IV secolo a.c.; il periodo della conquista romana e del graduale abbandono di Metaponto. Passeggiando ail interno del parco archeologico, si può visitare il quartiere artigianale per la produzione delle ceramiche (kerameikos) ed il grande asse viario nord-sud (plateia) su cui s imposta l intero impianto urbano. Nell insieme sono riconoscibili le tracce di una notevole quantità di monumenti che hanno segnato la vita civile e religiosa della colonia, dalle fasi iniziali della sua fondazione fino alla conquista romana avvenuta nel III sec. a. C. Purtroppo le strutture non sono conservate in maniera vistosa. Molto spesso si osservano solo i primi filari o le tracce in negativo delle fondazioni. Questo è imputabile al continuo saccheggio sofferto dalla città greca per l assenza in zona di valido materiale da costruzione. I grandi blocchi squadrati di calcare sono stati riutilizzati di continuo ed in tutti i periodi storici. Lo stesso complesso medievale di Torre di Mare, nei pressi dello scalo ferroviario, è stato costruito con i materiali lapidei provenienti da più edifici metapontini.

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