MAXIEMERGENZE E CATASTROFI. PIANO DI EMERGENZA OSPEDALIERA IN CASO DI MASSICCIO AFFLUSSO DI FERITI

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1 MAXIEMERGENZE E CATASTROFI. PIANO DI EMERGENZA OSPEDALIERA IN CASO DI MASSICCIO AFFLUSSO DI FERITI Rev. n. data causale modifica redatto da: approvato da: validato da: 5 Revisione a seguito indicazioni Regione Lazio DirettoreDEA/HDMProf.Piacevoli Direttore MUPS Dr. A. Tricerri Coord. Serv. Inferm.-Dr.V.Cianca Resp. SPPR Dr. S. Cinalli Bed Manager SFN Dr.Cerquetani Direttore Sanitario PO SFN Dr. P. Magrini 4 16/11/2015 aggiornamento in vista Giubileo Straordinario e secondo nuovo assetto PO SFN di ASL RM/E 3 12/02/2015 aggiornamento 2 30/12/ /06/2011 Avvicendamento Direttore DEA e HDM COORD + inclusione situazioni di difficoltà alla viabilità cittadina + collegamento operativo al piano antincendio Modifiche dislocazione reparti e dotazione posti letto il 26/11/2015 Direttore DEA Prof. Q. Piacevoli Direttore MUPS Dr. A. Tricerri il 16/11/2015 Direttore DEA Prof. Q. Piacevoli Direttore MUPS Dr. A. Tricerri il 03/02/2015 Direttore DEA e HDM COORD Prof. Quirino Piacevoli il 30/10/2012 Direttore DEA e HDM COORD Prof.Piacevoli; Dirett.FF MUPS Dr. A. Tricerri, Dr. Marangoni DSP, Dr. Casula CR, Dr. Farinelli SAIO il 6/06/2011 il 27/11/15 Direttore Sanitario di Presidio PO SFN Dr. P. Magrini il 17/11/2015 Direttore Sanitario di Presidio PO SFN Dr. P. Magrini il 16/02/2015 Direttore Sanitario di Presidio Dr. P. Magrini il 30/10/2012 Direttore Sanitario di Presidio Dr. Magrini Direttore Sanitario Aziendale e DG ff Dr. L. Sommella il 26/11/2012 il 24/06/ /3/2007 prima stesura Direttore DEA HDM COORD DSP DSA Distribuito il 1/12/2015; da archiviare nel capitolo Destinatari Tutto il personale aziendale e convenzionato Tutte le Ditte in outsourcing Polizia Municipale ARES 118 Posto polizia presso SFN Strutture Hub e Spoke correlate al PO SFN. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 1 di 36

2 INDICE 1. OBIETTIVO SETTORI E PERSONALE COINVOLTO ABBREVIAZIONI E TERMINOLOGIA RESPONSABILITA E AUTORITA DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA E DIAGRAMMA DI FLUSSO Grado di approntamento la risposta Unità di crisi Attivazione piano - Livello di allerta 1 e Attivazione piano - Livello di allerta 3 (maxiemergenza) Moduli Operativi (con cronoprogramma di accoglienza feriti e attivazione sale operatorie) ALLEGATI MATERIALI / DISPOSITIVI / ATTREZZATURE MODALITA E FASI DI APPLICAZIONE VERIFICA DI APPLICAZIONE RINTRACCIABILITA E CUSTODIA RIFERIMENTI LEGISLATIVI E BIBLIOGRAFICI CRITERI E TEMPISTICA DELLE REVISIONI Allegato 1: ATTIVAZIONE A CASCATA DEL PIEMAF e SINTESI AZIONI OPERATIVE /12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 2 di 36

3 1. OBIETTIVO Il Presidio Ospedaliero San Filippo Neri, per la possibilità verificarsi di incidenti o calamità di qualsivoglia natura e origine o di attentati di natura terroristica che necessitino di un impegno straordinario nella risposta sanitaria, ha messo a punto un piano d emergenza con le seguenti finalità: - Accogliere ed assistere, in caso di maxiemergenza, le vittime degli eventi calamitosi di cui sopra, dando così un contributo concreto al sistema di emergenza regionale; - Erogare cure qualificate, garantendo lo standard di prestazioni in emergenza il più vicino possibile in efficacia e qualità a quello le prestazioni ordinariamente assicurate; - Garantire la sicurezza e la preparazione specifica di tutti gli operatori sanitari e non, che sono chiamati a svolgere il proprio compito istituzionale e straordinario durante l emergenza - Assicurare gli approvvigionamenti necessari e il cambio turno personale nei casi in cui situazioni meteorologiche (es. neve, ghiaccio) o accidentali, ostacolino la viabilità cittadina determinando una situazione critica di isolamento l ospedale; - Qualora poi si verificasse un incendio all interno la struttura ospedaliera, la risposta sarà uniformata alle previsioni piano antincendio e alle relative procedure di evacuazione, che prevedono le modalità per controllare l incendio e procedere, se necessario, all evacuazione l area ospedaliera coinvolta: nel caso però occorra evacuare più di un singolo reparto/piano di edificio, le procedure antincendio stesse prevederanno il coinvolgimento negli interventi di emergenza Disaster Manager e la convocazione l unità di crisi prevista dal presente Piano di emergenza ospedaliera in caso di massiccio afflusso di feriti o PIEMAF, vista la situazione di maxiemergenza che si determinerebbe, dovendo rivedere l assetto l ospedale e le modalità di collocazione e assistenza ai degenti coinvolti, con eventuale necessità, nei casi più gravi, di coinvolgere la Protezione Civile e le altre strutture sanitarie presenti sul territorio regionale. - Il Piano nasce come integrazione le linee guida italiane, in tema di risposta ospedaliera ad una maxiemergenza sanitaria, con i piani adottati in altri Paesi, in particolare negli Stati Uniti d America e in Francia, ed è costruito con un criterio modulare e scalare che offre il vantaggio di una operatività lineare e facilmente adattabile alle situazioni di emergenza più diverse. Aggiungendo ad un sistema collaudato come quello l Unità di Crisi, emanazione molo Augustus, una figura professionale nuova quale quella Hospital Disaster Manager, il Piano prevede una struttura specializzata per affrontare l emergenza, attraverso il coinvolgimento di tutte le UUOO l ospedale, operando secondo criteri aziendali di qualità ed efficienza. 2. SETTORI E PERSONALE COINVOLTO Area sanitaria: tutto il personale di tutte le UUOO Area tecnico-amministrativa: Servizio tecnico, Ingegneria Clinica, Emergenza Antincendio, Provveditorato, Sistemi Informatici e Telefonia, URP, Centralino Ditte in outsourcing Polizia Municipale. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 3 di 36

4 Pubblica Sicurezza - CC Prefettura Protezione civile Vigili Fuoco 3. ABBREVIAZIONI E TERMINOLOGIA Abbreviazioni AAF: alto afflusso di feriti AN: anestesista AN PAT: anatomia patologica BAF: basso afflusso di feriti CCOO: camere operatorie CG: codice giallo COORD: coordinatore CHIR: chirurgo CN: codice nero CR: codice rosso CTSR: coordinamento tecnico sanitario riabilitativo CV: codice verde DAP: Direzione Amministrativa dei Presidi Ospedalieri DEA: Dipartimento Emergenza e Accettazione DEG: degenza DSP: Direzione Sanitaria di Presidio FARM: Farmacia HDM: Hospital Disaster Manager INF: infermiere INFO: informazioni ING: Ingegneria clinica LAB: laboratorio analisi MED: medico MIC: Microbiologia e Virologia MUPS: Medicina D Urgenza e Pronto Soccorso PED: pediatra PIEMAF: Piano intervento emergenza massiccio afflusso feriti PS : Pronto Soccorso PSICO: psicologia RAD: radiologia SAIO: Servizio Assistenza Infermieristica ed Ostetrica ServTec: Servizio Tecnico SIST: Servizio Informatico e le Telecomunicazioni SPPR: Servizio Prevenzione e Protezione dai Rischi TEC: tecnico sanitario TI: terapia intensiva. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 4 di 36

5 TRASF : Medicina Trasfusionale UdC: unità di crisi UO/UUOO: unità operativa/unità operative UOC: unità operativa complessa URG: urgenza URP: Ufficio Relazioni con il Pubblico VVF: Vigili Fuoco Terminologia: Per CATASTROFE si intende un avvenimento inopinato che si realizza improvvisamente, che colpisce la collettività umana, di grandi proporzioni, provocando danni importanti sia sul piano umano, che materiale. Evento che configura uno squilibrio acuto tra le risorse disponibili e i bisogni le persone coinvolte. E un avvenimento che richiede l attivazione di mezzi di soccorso straordinari. Denominatori comuni: carattere collettivo l avvenimento concetto di brutalità, comparsa improvvisa concetto di avvenimento insolito concetto di danno e distruzione Classificazione le Catastrofi: Naturali (fenomeni geologici, eventi metereologici, fenomeni idrogeologici) Tecnologiche o antropiche (incendi in attività industriali, nei trasporti, collasso dei sistemi tecnologici) Conflittuali e sociologiche. Per PROTEZIONE CIVILE si intende un complesso di attività di previsione, prevenzione, soccorso e ricostruzione finalizzate alla protezione la popolazione, dei suoi averi, tessuto economico e sociale di una nazione. Viene istituita con Legge 24 febbraio 1992, n. 225 Istituzione Servizio Nazionale per la Protezione Civile. La Protezione Civile è un servizio di COORDINAMENTO DELLE RISORSE PRESENTI SUL TERRITORIO, a cui tutti devono concorrere. Per MAXI EMERGENZA si intende una emergenza il cui dimensionamento per gravità e complessità richiede un intervento di tipo interdisciplinare. Livelli di allerta: Livello 1 - rischio prevedibile - livello di attenzione: manifestazioni con notevole afflusso di persone (es. concerti, manifestazioni a carattere politico o religioso o sportivo etc.) Livello 2 - rischio probabile, preceduto da fenomeni precursori livello di preallarme (esondazioni, frane, fenomeni precursori di eruzioni vulcaniche etc.) Livello 3 maxi emergenza: situazione in cui ci sia un iperafflusso di vittime in ospedale a seguito di un evento incidentale, calamitoso o terroristico. Prevede 4 gradi di approntamento la risposta:. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 5 di 36

6 o A come Alfa: risposta gestibile con le risorse normali Pronto Soccorso, senza coinvolgimento le risorse dei reparti o B come Bravo - grado BAF: risposta gestibile con le normali risorse Pronto Soccorso e con il coinvolgimento le altre UUOO DEA o B come Bravo - grado AAF: risposta che coinvolge, oltre al PS e al DEA, anche altre UUOO l ospedale, richiedendo pertanto modifiche organizzative l attività ordinaria l ospedale o C come Charlie: risposta che coinvolge tutto l ospedale con mobilitazione di ogni possibile risorsa a disposizione Nel caso di difficoltà la viabilità cittadina saranno considerate le comunicazioni la Prefettura e la Regione Lazio, nonché i bollettini meteo e le indicazioni la Protezione Civile. Nel caso di incendio e necessità di evacuazione dei degenti di più di un reparto/piano di edificio, il Piano Antincendio l ospedale prevede che venga coinvolto il Disaster Manager che definirà anche il livello e grado di emergenza a seconda l entità le aree ospedaliere da evacuare e quindi la necessità di coinvolgimento le altre UO ospedaliere, la Protezione Civile e di altre strutture sanitarie territorio regionale, per accogliere e assistere i degenti evacuati. Nel caso di attivazione di maxiemergenza (livello Bravo AAF e Charlie) in giorno festivo oppure in orario notturno (nei quali l organizzazione in essere prevede la presenza in servizio dei soli medici di guardia) verranno chiamate in servizio attivo dall Unità di Crisi tutte le figure mediche reperibili previste dalle varie organizzazioni di reparto (in particolar modo per i reparti chirurgici, emodinamica, radiologia interventistica, etc). Parimenti l UdC provvederà ad attivare le equipe infermieristiche reperibili e il Coordinatore SAIO o suo ff a ridistribuire in modo più funzionale al livello di maxiemergenza il personale infermieristico presente in servizio. 4. RESPONSABILITA E AUTORITA La risposta ospedaliera all emergenza sanitaria si avvale di un sistema di figure professionali inserite in una catena gerarchica che è definita di comando-controllo, informazione, comunicazione. Il comando-controllo è unico, ed è attribuito alla figura professionale individuata nell Hospital Disaster Manager Coordinatore (HDM COORD) o suo F.F. in sua assenza, mentre altre figure professionali, identificate con i Dirigenti Medici, gli Infermieri e i Tecnici presenti in servizio al momento in cui viene dichiarata la maxiemergenza nei moduli identificati nel paragrafo 5.1, assumono il ruolo di Hospital Disaster Manager per una particolare funzione, diventando titolari e responsabili di un ruolo organizzativo per le loro competenze specifiche. L Unità di Crisi (UdC), coordinata dal Direttore Sanitario di Presidio o suo F.F. in caso di assenza, composta dai Responsabili/Referenti le UO identificate nel paragrafo 5.5, si affianca all HDM COORD, fornendo il necessario supporto gestionale, organizzativo e logistico.. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 6 di 36

7 L Hospital Disaster Manager Coordinatore (HDM COORD) è individuato con Deliberazione Direttore Generale. Ha la responsabilità di redigere il P.I.E.M.A.F., con il supporto le figure coinvolte nell emergenza e di illustrare e notificare le periodiche revisioni ai componenti l UdC, nonchè di provvedere ad aggiornarlo ogniqualvolta necessario, revisionandolo almeno una volta all anno. Ha l autorità di richiedere ad ogni Responsabile di modulo operativo (vedi paragrafo 5.1) e ad ogni Responsabile componente l UdC (vedi paragrafo 5.5) la stesura dei rispettivi piani operativi interni per la maxiemergenza, ed ha la responsabilità di verificarne la congruità rispetto al presente PIEMAF. Ha la responsabilità ed autorità di organizzare periodici eventi formativi diretti a tutto il personale aziendale sui temi la maxiemergenza, corredati di esercitazioni e simulazioni specifiche per l applicazione PIEMAF aziendale. Ha la responsabilità, coadiuvato dal Responsabile Infermieristico di Area Critica, di censire periodicamente le attrezzature acquisite per la maxiemergenza, verificandone l idoneità e lo stato di conservazione e manutenzione. In caso di livelli di allerta 1 o 2 provenienti da Prefettura, Regione Lazio, Ares 118, Protezione Civile, etc, ha il compito di inviarne tempestiva informativa a tutti i Direttori/Responsabili di UO e ai componenti l UdC. In caso di livello di allarme 3 ha la responsabilità la gestione la maxiemergenza, di cui deve essere immediatamente avvisato, esercitando i pieni poteri derivanti dal concetto stesso la definizione di comando e controllo, in deroga, per la durata l emergenza, ai normali percorsi gerarchici aziendali. In particolare ha la responsabilità di decidere, a seconda livello di emergenza, il grado di risposta ospedaliera da approntare. In caso di ostacoli alla viabilità cittadina ha la competenza di assumere informazioni aggiornate e preventive sulle condizioni le strade e dei mezzi di trasporto cittadini e regionali, organizzando, di concerto con la Direzione Sanitaria, il supporto di organi istituzionali (in particolare la Protezione Civile). Il Responsabile Informazioni (HDM INFO). E individuato nell Anestesista Rianimatore di guardia al DEA. Ha la responsabilità di aiutare l HDM COORD nelle sue funzioni operative facendo da raccordo tra questi e gli HDM dei moduli operativi e di sostituirlo se non presente, fino al suo arrivo in ospedale. Ha l autorità di arruolare al Pronto Soccorso, in aiuto alle sue funzioni, l Anestesista Rianimatore Centro Rianimazione e l Anestesista Rianimatore la TIPO. Il Direttore la UOC MUPS (HDM MUPS) o il suo F.F., ricevuta la comunicazione di emergenza da parte l HDM MED URG, ha la responsabilità di riverificare il reale livello di allerta, evitando eccessivi allarmismi o inutile mobilitazione di risorse, laddove non necessarie. In caso di confermata maxiemergenza ha la responsabilità di avvisare immediatamente l HDM COORD, l HDM INF DEA e l HDM INFO e di organizzare l area Pronto Soccorso, in base al grado la maxiemergenza e secondo il piano operativo interno. Ha l autorità di coordinare l HDM INF TRIAGE e gli HDM MED codici colore (CG-CR-CN). Collabora con l HDM MED URG, l HDM CHIR PS e l HDM MED DEG. E componente l UdC. Il Responsabile Area Medica Urgenza (HDM MED URG) è individuato nel medico MUPS con maggiore anzianità di servizio in quel momento in turno. Ricevuta la comunicazione di emergenza da parte l HDM INF TRIAGE, deve darne immediata notifica all HDM MUPS. Ha la responsabilità di coordinare il trasferimento dei pazienti. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 7 di 36

8 presso le aree intensive e le aree mediche in base alle priorità, coordinandosi con l HDM TI, con l HDM MED DEG e con i medici di PS le aree codice colore, che assumono il ruolo di HDM MED codici colore (CG CR - CN) e che hanno la responsabilità di gestire i pazienti assegnati, con la collaborazione dei rispettivi infermieri HDM per codice colore. Il Responsabile Area Medica Degenza (HDM MED DEG) è individuato nel medico di guardia la Medicina Interna. Ha la responsabilità di coordinare le fasi di ricovero, trasferimento e dimissione di tutte le UUOO mediche l ospedale, in collaborazione con i Direttori o con i Medici di guardia le stesse. Il Responsabile Ch. D Urgenza PS (HDM CHIR PS): è individuato nel chirurgo d urgenza di guardia addetto al Pronto Soccorso/DEA. Ha la responsabilità di verificare le priorità nel trasferimento dei pazienti presso le CCOO, coordinandosi con l HDM AN CCOO, e l HDM CHIR CCOO e con gli HDM MED codici colore. Il Responsabile Area Chirurgica Degenza (HDM CHIR DEG): è individuato nella figura Chirurgo d Urgenza di guardia in reparto. Ha la responsabilità di coordinare le fasi di ricovero, trasferimento e dimissione di tutte le UUOO chirurgiche l ospedale, in collaborazione con i Direttori o con i Chirurghi di guardia le stesse. Il Responsabile Area Chirurgica CCOO (HDM CHIR CCOO) è individuato nel terzo chirurgo d urgenza di guardia nei turni diurni feriali e con l HDM CHIR. DEG nei turni notturni e festivi. Svolge attività operatoria e ha la responsabilità, coordinandosi con l HDM CHIR PS, di organizzare l attività chirurgica, stabilendo la priorità degli interventi e richiedendo all HDM AN CCOO l attivazione le necessarie camere operatorie. Il Responsabile Anestesista Rianimatore le CCOO (HDM AN CCOO) è individuato nel Responsabile Coordinamento Sale Operatorie o, in sua assenza, nell anestesista rianimatore di guardia per la Chirurgia d Urgenza. Ha la responsabilità di attivare e coordinare con la collaborazione HDM INF CCOO le camere operatorie con le priorità stabilite dall HDM CHIR CCOO e di individuare le relative risorse anestesiologiche. Il Responsabile le Aree Intensive (HDM TI) è individuato nell anestesista rianimatore di guardia presso il Centro Rianimazione. Ha la responsabilità e autorità di coordinare tutta la degenza l area intensiva e di attivare, se necessario, il nono posto letto in Rianimazione e TIPO. Infermieri addetti al Triage: sono gli infermieri in servizio che svolgono i compiti di triage. Hanno la responsabilità di presidiare sempre il telefono rosso, e di rispondere immediatamente alla chiamata, avvisando immediatamente l HDM INF TRIAGE in caso di comunicazione da parte 118 l inizio di una maxiemergenza. L infermiere Responsabile l Area Triage (HDM INF TRIAGE) è individuato nell infermiere capoturno addetto al triage che viene avvisato la maxiemergenza dall infermiere di triage che ha risposto al telefono rosso. Ha la responsabilità di avvisare immediatamente l HDM MED URG la chiamata d emergenza. Risponde in via gerarchica all HDM MED MUPS e ha la responsabilità di individuare e coordinare gli infermieri assegnati alle aree codice colore: HDM INF CV, HDM INF CG, HDM INF CR, HDM INF CN. Ha l autorità di individuare l infermiere che, accompagnato dalla vigilanza, accede alla Farmacia durante l orario notturno o festivo, per prelevare quanto necessario. Il Responsabile Infermieristico di Area Critica (HDM INF DEA) è individuato nel Coordinatore Infermieristico Responsabile di Area Critica in servizio, o qualora assente dal. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 8 di 36

9 servizio nel suo vicario, o in caso di attivazione la maxiemergenza in orario notturno o festivo nel reperibile SAIO in servizio di pronta disponibilità sino all arrivo in Ospedale Responsabile o suo vicario,.ha la responsabilità ed autorità di coordinare, utilizzare e mobilizzare le risorse infermieristiche PS e di tutte le UUOO DEA per rispondere alle esigenze la maxiemergenza. L infermiere Responsabile dei codici neri (HDM INF CN) è l infermiere in turno individuato dall HDM INF TRIAGE che collabora con l HDM MED CN. Ha la responsabilità di provvedere ad organizzare l allontanamento le salme dal PS, raccordandosi con l HDM AN PAT e con gli addetti al servizio morgue. Il Caposala blocco operatorio C (HDM INF CCOO) o se assente il suo vicario, ha la responsabilità di provvedere a rendere operative le camere operatorie necessarie, secondo le indicazioni l HDM AN CCOO. Il Responsabile Comunicazioni - ufficio stampa (HDM MEDIA). E individuato nel Responsabile URP o suo egato ed è componente l UdC. Ha la responsabilità di svolgere i compiti dettagliati nel paragrafo 5.5. Si coordina direttamente con l addetto stampa aziendale, unico soggetto autorizzato a fornire informazioni all esterno l Azienda. Il Direttore la Farmacia o suo egato è responsabile di organizzare il modulo Farmacia secondo quanto previsto nel paragrafo 5.1. E inoltre componente la UdC, svolgendo i compiti descritti nel paragrafo 5.5. Il Direttore la UOC Medicina Trasfusionale è responsabile di organizzare il modulo Medicina Trasfusionale secondo quanto previsto nel paragrafo 5.1., predisporre a porre in atto il piano di emergenza per fornire le sacche necessarie alle diverse strutture afferenti in caso di maxiemergenza, in raccordo con il Centro regionale sangue e le sue indicazioni. Il Direttore la UOC Radiologia è responsabile di organizzare il modulo Radiologia secondo quanto previsto nel paragrafo 5.1. I Direttori la UOC Patologia Clinica e di Microbiologia e Virologia sono responsabili di organizzare i rispettivi ambiti modulo Medicina di Laboratorio secondo quanto previsto nel paragrafo 5.1. Il Direttore la UOC Anatomia Patologica è responsabile di organizzare il modulo Anatomia Patologica, secondo quanto previsto nel paragrafo 5.1 Il Responsabile Centralino ha la responsabilità ed autorità di istruire il personale Centralino sui contenuti la presente procedura e sui compiti loro assegnati in caso di maxiemergenza. Ha la responsabilità di verificare e aggiornare trimestralmente con l HDM COORD la lista dei soggetti coinvolti nelle procedure di emergenza e i relativi recapiti telefonici, affinché non sorgano problemi ad attivarli in caso di maxiemergenza su espressa richiesta l HDM COORD; deve altresì accertarsi che tale lista sia sempre disponibile presso il Centralino e che sia noto a tutti gli operatori centralino dove reperirla. Il supporto e la tempestività di azione l operatore Centralino è essenziale nella fase di avvio e di supporto alla risposta di allarme; il centralinista deve essere in grado di reperire ogni dipendente incardinato nelle diverse articolazioni organizzative l Azienda e in primis deve avere disponibili immediatamente i recapiti telefonici sempre aggiornati dei componenti/sostituti l UdC, degli HDM in servizio interno o in pronta disponibilità dei diversi moduli operativi PIEMAF, e dei Referenti di tutte le Società dei Servizi appaltati.. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 9 di 36

10 Il Direttore Sanitario di Presidio (o il suo F.F.) se presente in ospedale al momento l allarme, o il medico in servizio di pronta disponibilità la DSP fino all arrivo Direttore Sanitario di Presidio o suo F.F., è il coordinatore la UdC e ha la responsabilità di svolgere i compiti descritti nel paragrafo 5.5. Il Direttore UOC Chirurgia d Urgenza è componente la UdC e ha la responsabilità di svolgere i compiti descritti nel paragrafo 5.5. Il Dirigente UOC Direzione Amministrativa dei Presidi Ospedalieri (DAP) o suo egato è componente la UdC e ha la responsabilità di svolgere i compiti descritti nel paragrafo 5.5 Il Responsabile SPPR è componente la UdC e ha la responsabilità di svolgere i compiti descritti nel paragrafo 5.5. Il Coordinatore Servizio Infermieristico (SAIO) è componente la UdC e ha la responsabilità di svolgere i compiti descritti nel paragrafo 5.5. Il Responsabile l Ingegneria Clinica (ING) è componente la UdC e ha la responsabilità di svolgere i compiti descritti nel paragrafo 5.5. Il Dirigente Servizio Tecnico (ServTec) o suo egato è componente la UdC e ha la responsabilità di svolgere i compiti descritti nel paragrafo 5.5. Il Dirigente dei Servizi informatici e le telecomunicazioni (SIST) o suo egato è componente la UdC e ha la responsabilità di svolgere i compiti descritti nel paragrafo 5.5. Il Coordinatore Tecnici Sanitari (CTSR) è componente la UdC e ha la responsabilità di svolgere i compiti descritti nel paragrafo 5.5. I Responsabili di tutti i servizi in outsourcing, con particolare riguardo ai servizi di sterilizzazione, lavanolo, pulizia, vigilanza, ristorazione ospedaliera, morgue, hanno la responsabilità di continuare a garantire, anche in caso di maxiemergenza, i servizi previsti dagli appalti in essere, e di prevedere eventuali potenziamenti degli stessi qualora richiesti dal Dirigente l UOC DAP o suo egato. L eventuale reperibilità dei soggetti coinvolti nei servizi in outsourcing per le ore notturne e/o festive deve essere depositata presso il Centralino. 5. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA E DIAGRAMMA DI FLUSSO 5.1. Grado di approntamento la risposta Già descritti nel capitolo 3 i tre livelli crescenti di allerta 1, 2 e 3; fino al livello di allerta 2 non si modifica l attività interna l ospedale, rimanendo l attività di risposta all emergenza circoscritta nell ambito PS. Nel livello di allerta 3 (maxiemergenza) sono possibili i quattro gradi di approntamento la risposta, a seconda l afflusso di feriti previsto, già descritti nel capitolo 3. Si ricorda, che l emergenza viene gestita: in caso di allerta A come Alfa, con modifiche organizzative che coinvolgono le normali risorse Pronto Soccorso, senza coinvolgimento di altri reparti, in quanto si prevede l arrivo in contemporanea di meno di 5 codici rossi e meno di 10 codici gialli;. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 10 di 36

11 in caso di allerta B come Bravo - grado BAF (basso afflusso di feriti), si prevede l arrivo in contemporanea di max 6 codici rossi e 10 codici gialli, che verranno assistiti oltre che con le normali risorse Pronto Soccorso, anche coinvolgendo le altre UUOO DEA, in particolare Ch. D urgenza, Cardiologia e aree intensive; in caso di allerta B come Bravo - grado AAF (alto afflusso di feriti), si prevede l arrivo in contemporanea di max 10 codici rossi e 22 codici gialli, che verranno assistiti con parziali modifiche organizzative l attività ordinaria che coinvolge altri settori l ospedale, oltre il DEA; in caso di allerta C come Charlie, si prevede l arrivo in successione fino a 12 codici rossi e 40 codici gialli, che verranno assistiti coinvolgendo tutto il personale e le risorse l ospedale, con modifiche organizzative urgenti di grosso impatto rispetto all ordinario assetto la struttura ospedaliera. Nel caso di incendio e necessità di evacuazione dei degenti di più di un reparto/piano di edificio il Disaster Manager, opportunamente coinvolto, definirà il livello e grado di emergenza a seconda l entità le aree ospedaliere da evacuare e quindi valuterà la necessità di coinvolgimento le altre UO ospedaliere, la Protezione Civile e di altre strutture sanitarie territorio regionale, per accogliere e assistere i degenti evacuati (necessariamente quindi di livello Bravo grado AAF o di livello Charlie) Unità di crisi E convocata dal centralino su richiesta l HDM COORD e si riunisce presso la stanza Direttore Sanitario di Presidio (chiave dalla vigilanza in caso di sua assenza), dove è ubicato un telefono aggiuntivo per maxiemergenze collegato al gruppo elettrogeno. Le convocazioni potranno essere fatte per via telefonica e laddove possibile anche via sms. Le disposizioni dovranno essere trasmesse se possibile via mail: a tale proposito è fatto obbligo ai componenti l unità di crisi e ai loro sostituti, di controllare periodicamente durante la giornata la posta elettronica e di controllare la funzionalità e la dotazione con sè cellulare al fine di non mancare alle chiamate di intervento; è altresì fatto obbligo ai componenti l unità di crisi di comunicare alla Direzione Sanitaria di Presidio ogni variazioni dei numeri cellulari, o dei telefoni di abitazione o l indirizzo mail attivo, anche nei periodi di cessato allarme, nonché di possedere analoghi riferimenti sempre aggiornati di tutto il personale afferente al Dipartimento/UO di cui sono dirigenti responsabili e che rappresentano all interno l unità di crisi. L unità di crisi è coordinata dal Direttore Sanitario di Presidio o dal suo F.F. (se presente in ospedale al momento l allarme) o dal Medico Reperibile la DSP in attesa che il Direttore o suo F.F. arrivi in ospedale. Fornisce il necessario supporto tecnico e logistico all HDM COORD per la gestione l emergenza. Provvede inoltre, per le competenze dei dipendenti che la compongono, ad ottimizzare i vari servizi ed il funzionamento le varie aree. Dell Unità di Crisi, che funziona quindi come un Centro Coordinamento Soccorsi, fanno parte i seguenti dipendenti, o loro sostituti in caso di assenza dal servizio nel periodo in. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 11 di 36

12 cui si verifica la maxiemergenza (congedi ordinari e straordinari, malattie, aspettative etc.), o dal personale in servizio di pronta disponibilità, qualora l allarme emergenza scatti durante tale arco temporale, in attesa che arrivino comunque in ospedale i componenti titolari o loro sostituti: - Direttore Sanitario di Presidio o suo ff - Direttore Amministrativo di Presidio Ospedaliero o suo egato - Responsabile SPPR o suo ff - Direttore UOC MUPS o suo ff - Direttore UOC Ch. d Urgenza o suo ff - Responsabile Comunicazione/URP o suo egato - Responsabile Servizio Infermieristico o suo ff - Responsabile Tecnici Sanitari o suo ff - Responsabile Ingegneria Clinica o suo ff - Responsabile Servizio Tecnico o suo egato - Responsabile Antincendio o suo ff - Responsabile Servizi Informatici e telefonia o suo egato - Direttore Farmacia o suo egato In occasione di singole situazioni di maxiemergenza potranno essere individuati dalla Direzione Generale diverse composizioni l unità di crisi (ad esempio che coinvolga i Direttori dei Dipartimenti sanitari), nonché diversa figura di coordinatore (ad esempio Direttore Sanitario Aziendale), mediante atto formale scritto e diffuso in Azienda, che modifica all istante la presente procedura per quanto attiene alle singole figure coinvolte in casi specifici. La Direzione Amministrativa Aziendale, a seconda la tipologia di maxiemergenza e su eventuale indicazione l unità di crisi, darà le opportune disposizioni agli uffici amministrativi aziendali circa i supporti di mezzi e di personale amministrativo che deve essere garantito presente ed efficiente quale supporto all attività ospedaliera. Sarà compito l Unità di Crisi (UdC), coordinata dal Direttore Sanitario di Presidio o da un suo F.F., concordare e divulgare l'insieme le attività da adottare, con la massima tempestività, per garantire i collegamenti con l ospedale laddove si realizzino situazioni di difficoltà alla transitabilità le strade (insorgere di eventi climatici che comportino la possibilità di formazione di ghiaccio o di permanenza al suolo di uno strato nevoso o altri impedimenti calamitosi) che possono ostacolare ad esempio il cambio turno personale. In tali circostanze dovranno essere: monitorati gli approvvigionamenti di beni e servizi a cura Dirigente UOC Direzione Amministrativa di Presidio Ospedaliero e la Farmacia, che devono richiedere alle ditte fornitrici di beni e servizi gli interventi aggiuntivi necessari per assicurare il livello adeguato di forniture di materiali e la presenza in ospedale dei contingenti di personale esterno conforme alle previsioni contrattuali garantiti gli spostamenti personale aziendale in entrata e uscita l ospedale per assicurare i cambi turno: in merito il SAIO/CTSR e i Direttori le singole UO sanitarie modificheranno se necessario le turnazioni mensili predisposte assicurando che i dipendenti con abitazione più prossima alla sede l ospedale siano preferibilmente inseriti nella. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 12 di 36

13 turnazione per una più facile accessibilità alla struttura; inoltre l unità di crisi potrà determinare la necessità di assicurare un servizio navetta tra il capolinea metro e la sede ospedaliera in caso di inagibilità le strade alle auto private ovvero organizzare un servizio navetta tramite Protezione Civile e/o società private per il trasporto personale in quartieri privi dei collegamenti con mezzi di trasporto urbani. L unità di crisi potrà determinare la trasformazione le reperibilità in guardia attiva per il personale sanitario (medico, infermieristico e tecnico-sanitario) e per il personale tecnico addetto alla manutenzione la struttura e degli impianti, al fine di assicurare il tempestivo intervento degli operatori anche in caso di difficoltà di transito sulle strade urbane L unità di crisi potrà determinare la chiusura le accettazioni in elezioni o le attività ambulatoriali o di ricovero diurno per convogliare l utilizzo degli spazi e personale sulle attività prioritarie, nonché per ridurre l afflusso di personale non essenziale e di utenti alla struttura viste le difficoltà di viabilità esistenti In caso di abbondanti nevicate sarà cura dei servizi tecnici interni e appaltati di garantire la viabilità interna l anello stradale, la viabilità pedonale e verso gli accessi, nonché lo sgombero dei parcheggi limitrofi agli edifici, nonchè l agibilità l elisuperficie, con azioni preventive di spargimento sale e l azione successiva con mezzi spazzaneve Il gestore parcheggio esterno avrà cura di garantire l accesso e la fruizione in sicurezza l area per utenti e visitatori, con azioni preventive di spargimento sale e l azione successiva con mezzi spazzaneve La polizia municipale garantirà la rimozione di auto eventualmente lasciate lungo la via d accesso all ospedale, con ostacolo alla viabilità dei mezzi di soccorso La vigilanza garantirà l accesso controllato e la viabilità interna all ospedale (consentita in tali situazioni unicamente ai mezzi di soccorso), nonché in collaborazione o in sostituzione la polizia municipale, eventualmente impegnata su altre sedi cittadine, il mantenimento divieto di parcheggio o di abbandono di auto lungo la strada di accesso all ospedale. all ospedale. Le ambulanze ed eventuali veicoli civili che si presentassero con feriti a bordo dovranno essere inviati al consueto accesso PS, mentre qualora vengano inviati a questa struttura pazienti già classificati dal 118 come triage Codice Verde, questi saranno avviati al piano terra l edificio A, nell area contigua al CUP, ove verranno presi in carico dagli infermieri lì presenti nella postazione distaccata allestita per l occasione per i codici Verdi, al fine di non affollare le sale PS impegnate nell assistenza ai pazienti con codice triage Rosso e Giallo. I componenti l Unità di crisi, che sono anche i responsabili dei relativi moduli operativi cruciali per far fronte dal punto di vista organizzativo all emergenza, devono svolgere i seguenti compiti: Il Direttore Sanitario di Presidio o suo F.F. (e, in attesa suo arrivo, il medico reperibile DSP intervenuto in ospedale,) coordina l UdC: a. Appronta la sala operativa presso i locali la Direzione Sanitaria di Presidio e dichiara ufficialmente operativa l UdC b. Coordina e presiede i lavori la UdC, fissando periodici briefing c. Dà supporto all HDM COORD per tutta la durata l emergenza d. Compie gli atti necessari alle azioni in emergenza relative alla modifica l attività ordinaria l ospedale indicati dall HDM COORD: sospensione attività ambulatoriale,. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 13 di 36

14 sospensione ricoveri di elezione, sospensione le sedute chirurgiche di elezione, attivazione 20 posti letto supplementari presso l ospedale possibilmente il più vicino possibile a MUPS e. Si raccorda con la postazione di Polizia (o, in assenza poliziotto in ospedale, con il Commissariato di Primavalle) e con i Carabinieri per il necessario supporto di ordine pubblico. f. Dà le necessarie disposizioni al Servizio di Vigilanza per incrementare la sorveglianza le zone critiche l ospedale. Il Responsabile Servizio Infermieristico o suo F.F. (e, in attesa suo arrivo, il reperibile SAIO intervenuto in ospedale): a- Provvede al controllo la presenza le figure assistenziali infermieristiche e di supporto nelle varie postazioni operative. b- Dispone la mobilità personale infermieristico e di supporto per le esigenze le varie postazioni impegnate nell emergenza c- Provvede ad arruolare il personale infermieristico e di supporto nelle liste dei volontari per le esigenze l emergenza. d- È responsabile l assistenza durante il trasferimento dei pazienti e l approntamento le aree aggiuntive. Il Responsabile SPPR o suo F.F. (e, in attesa suo arrivo, il reperibile SPPR intervenuto in ospedale): a- E responsabile la squadra d emergenza, che pertanto allerta e dirige in proprio a seconda le esigenze emergenti, fornendogli tutti i presidi per operare in sicurezza, in attesa che giunga in ospedale il responsabile Antincendio. b- Se necessario provvede a far aprire e presidiare dalla squadra d emergenza l elisuperficie c- Organizza l evacuazione dei dimessi e degli utenti ambulatoriali attraverso la squadra d emergenza e in collaborazione con il servizio di vigilanza. d- Esegue sopralluoghi e verifica l idoneità le strutture che devono essere attivate ex novo durante la maxiemergenza (Pronto Soccorso virtuale presso Poliambulatorio, sale d attesa per i pazienti dimessi e gli utenti ambulatoriali, etc.). Il Direttore MUPS o suo F.F.: a- Tiene informata l UdC circa l afflusso di pazienti e la situazione complessiva Pronto Soccorso e la Medicina d Urgenza, rappresentando le eventuali criticità e necessità Il Direttore l UOC Chirurgia o suo F.F. a- Tiene informata l UdC circa la situazione la Chirurgia d Urgenza e le altre UUOO chirurgiche rappresentando le eventuali criticità e necessità Il Direttore Amministrativo di Presidio Ospedaliero : a- Garantisce l accesso ai magazzini (guardaroba, dispensa, depositi economali), il trasporto e la distribuzione dei beni di consumo necessari, tramite personale proprio o le ditte appaltate.. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 14 di 36

15 b- Richiede l intervento dei referenti dei servizi gestiti in outsourcing. Invia al centralino, che ne conserva una copia per rapido reperimento, i recapiti sempre aggiornati di tali referenti, per eventuali richieste di rinforzo dei servizi appaltati in occasione di maxiemergenze c- Incrementa, secondo le necessità, le attività alberghiere (pulizia, biancheria, vitto, etc.) e Servizio di Vigilanza, raccordandosi con i responsabili le ditte in outsourcing. Il Direttore la Farmacia o suo sostituto: a. Garantisce l accesso ai propri magazzini ed il reperimento dei farmaci e dei dispositivi medici necessari a fronteggiare l emergenza, anche durante gli orari di chiusura la Farmacia. b. Provvede a reintegrare le scorte di farmaci e dispositivi medici, man mano che si renda necessario Il Responsabile Informatica e telefonia o suo F.F. (e in attesa suo arrivo il reperibile pervenuto in ospedale): a. Provvede ad attivare e distribuire immediatamente gli apparecchi radiomobili aziendali all HDM COORD, all HDM INF DEA, all HDM INFO e ai componenti l UdC, oltre ad avere la responsabilità di mantenerli sempre in carica ed in perfetta efficienza nei periodi tra le emergenze. b. Provvede al buon funzionamento dei DECT, servizio telefonico e informatico di comunicazione esistente. c. Assicura laddove possibile il funzionamento le attrezzature informatiche ordinarie ed eventuale modifica loro assetto in corso di maxiemergenza Il Responsabile URP: a- In collegamento con gli HDM MED Codici Colore stila e mantiene costantemente aggiornato l elenco dei pazienti giunti in Pronto Soccorso, il relativo codice colore di accoglimento ed il successivo percorso assistenziale. b- raccoglie informazioni sulle vittime anche con eventuali supporti informatici (foto digitali) inviando tali dati, se richiesti, alla Prefettura. c- Conferma o meno ai familiari dei pazienti la presenza loro congiunto in ospedale e la relativa collocazione d- Provvede a garantire la trasparenza e insieme l esattezza le informazioni con i mass media attraverso l addetto stampa aziendale il quale è l unico autorizzato a rilasciare comunicazioni ufficiali dopo averle concordate con la Direzione Generale e l HDM COORD, ivi compresi i bollettini emessi per iscritto sull andamento l emergenza ospedaliera. Il Responsabile dei Tecnici Sanitari: a. Provvede al controllo la presenza le figure tecnico sanitarie nelle varie postazioni operative. b - Dispone la mobilità personale tecnico sanitario per le esigenze le varie postazioni impegnate nell emergenza e- Provvede ad arruolare il personale reperibile e volontario per le esigenze l emergenza.. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 15 di 36

16 Il Responsabile Servizio Tecnico o suo sostituto (e in attesa suo arrivo il tecnico reperibile pervenuto in ospedale): a- Provvede ad arruolare il personale reperibile per le esigenze l emergenza, garantendo la presenza in ospedale anche personale ordinariamente solo reperibile, in particolare ascensoristi ed elettricisti; b- Provvedere ad allocare il personale tecnico in tutti i punti critici l ospedale (ascensori, quadri elettrici, gruppi di continuità, etc.) e a garantire la funzionalità degli impianti anche in caso di incremento l attività assistenziale; c- Supporta la decisione l HDM COORD di eventuale modifica la viabilità ordinaria interna, dando disposizioni in tal senso al Servizio di Vigilanza e predisponendo la relativa segnaletica d- Appone la segnaletica relativa agli spazi di raccolta di pazienti e visitatori e dei percorsi per raggiungerli. Il Responsabile l Ingegneria Clinica o suo sostituto (e in attesa suo arrivo il tecnico reperibile pervenuto in ospedale): a. Provvede ad arruolare il personale reperibile per le esigenze l emergenza b. garantisce il supporto tecnico necessario alla funzionalità di tutte le apparecchiature elettromedicali, alla loro riallocazione laddove necessario, ed all allestimento di nuove postazioni elettromedicalizzate se richiesto Attivazione piano - Livello di allerta 1 e 2 La comunicazione di preallarme o di allarme di livello 1 o 2 perviene in ospedale dagli organi preposti (Prefettura, 118, Regione Lazio, Dipartimento la Protezione Civile etc), o dalla Direzione Aziendale, o dall HDM COORD, che a loro volta l hanno ricevuta dagli organi preposti: la comunicazione indica ordinariamente il grado di allertamento. L HDM COORD invia informativa sul livello di preallerta o di allarme 1 e 2 a tutti i Direttori di UU.OO. e ai componenti l Unità di crisi (UdC), che a loro volta trasmetteranno a cascata l allerta ai rispettivi Moduli Operativi Attivazione piano - Livello di allerta 3 (maxiemergenza) La flow-chart (allegato 1) esemplifica il sistema di attivazione a cascata. Alla trasmissione di allarme inviata dalla Centrale Operativa 118, tramite il telefono rosso (8278) situato nella postazione di triage Pronto Soccorso l ospedale, è deputato a rispondere uno dei due infermieri di triage, in quel momento presenti. L infermiere di triage che riceve la chiamata deve immediatamente attivare il Dirigente Medico di Guardia alla MUPS più anziano per età in quel momento in servizio ed interessarlo al contatto con la Centrale Operativa. (HDM MED URG) Il Dirigente Medico più anziano presente in servizio, diventerà il DISASTER MANAGER MEDICO per il PS (HDM MED URG).. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 16 di 36

17 L HDM MUPS, che prenderà contatti con la Centrale Operativa 118, ha il ruolo fondamentale di riverificare il reale livello di allerta, evitando eccessivi allarmismi o inutile mobilitazione di risorse, laddove non necessario, comprendere le richieste fatte dalla Centrale e stabilire se trattasi di una EMERGENZA A Alfa, B Bravo (BAF o AAF), C Charlie. Il Dirigente Medico presente in servizio, diventato DISASTER MANAGER, al momento riconoscimento di una emergenza di tipo B-Bravo, comunicherà immediatamente al Centralino l ospedale l avvio le procedure di attivazione dei livelli di allarme con convocazione HDM COORD ed eventuale convocazione l Unità di Crisi. Contestualmente l infermiere di triage che ha raccolto la chiamata di allarme, attiverà l infermiere più anziano in turno. L infermiere capoturno presente in servizio diventerà l infermiere DISASTER MANAGER in PS (HDM INF TRIAGE). Codice A come Alfa. In caso di confermato livello A come Alfa, l HDM MUPS gestirà l emergenza con le sole risorse Pronto Soccorso come da procedura interna, informando contestualmente l HDM COORD, l HDM INF DEA e l HDM INFO. Codice B come Bravo BAF. In caso di confermato livello B come Bravo BAF, l HDM MUPS informerà l HDM COORD, allerterà l HDM INF DEA e l HDM INFO e gestirà l emergenza con le risorse Pronto Soccorso integrate da ulteriori risorse DEA. L HDM INFO potrà reclutare al PS altri anestesisti rianimatori provenienti dalle altre aree critiche (TI, Centro Rianimazione); l HDM CHIR PS si coordinerà con l HDM AN CCOO per avviare gli interventi chirurgici urgenti. L HDM INF DEA reperirà attraverso la mobilizzazione interna, le necessarie risorse infermieristiche. L HDM TI reperirà gli eventuali posti letto in area critica. Codice B come Bravo AAF. In caso di confermato livello B come Bravo grado AAF, l HDM MUPS avviserà immediatamente l HDM COORD che deciderà, in base alle informazioni e la tipologia l emergenza l attivazione, attraverso il Centralino, dei moduli opportuni e la convocazione l Unità di Crisi. L HDM COORD, valutato il tipo di risposta ospedaliera da approntare, provvederà a: raccordarsi con gli HDM dei moduli operativi attraverso l HDM INFO raccordarsi con l Unità di Crisi richiedere al Coordinatore UdC, se necessario, la sospensione l attività ambulatoriale al fine di recuperare il relativo personale medico e infermieristico e gli ambienti poliambulatorio per l assistenza dei codici verdi e bianchi preesistenti alla maxiemergenza presenti in Pronto Soccorso. In tale evenienza, a cura la squadra emergenza, gli utenti ambulatoriali e i loro accompagnatori verranno fatti confluire nelle sale d attesa Poliambulatorio, adiacenti al CUP, in attesa di poter lasciare l ospedale. richiedere al Coordinatore UdC, se necessario, la sospensione l attività chirurgica di elezione per recuperare le necessarie sale operatorie da dedicare all emergenza, coinvolgendo nel caso si attivi questa opzione l HDM AN CCOO e l HDM CHIR CCOO.. 37/12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 17 di 36

18 attivare, se necessario, posti letto supplementari di Terapia Intensiva, raccordandosi a tale scopo con l HDM TI. stimare la necessità di posti letto in ospedale per accogliere i pazienti la maxiemergenza che necessitano di ricovero. Verificata in collaborazione con l HDM MUPS la situazione posti letto l ospedale, attiverà l HDM CHIR DEG e l HDM MED DEG per procedere all identificazione dei pazienti dimissibili in ogni UO e quindi all acquisizione la necessaria disponibilità di posti letto. A cura la squadra emergenza, i pazienti dimessi verranno fatti confluire nelle sale d attesa Poliambulatorio, adiacenti al CUP, in attesa di poter lasciare l ospedale. Codice C come Charlie In caso di confermato codice C come Charlie, oltre alle misure già descritte, l HDM COORD provvederà a: richiedere al Coordinatore UdC il reperimento di ulteriori 20 posti letto liberando il reparto sito al piano terra l edificio B, lato opposto al Pronto Soccorso. I pazienti qui ricoverati saranno trasferiti, con il proprio letto, nei reparti che, a seguito la riduzione dei posti letto, dispongono di testa letto liberi e attivabili, dove saranno assistiti dal personale dei relativi reparti. Il trasferimento, coordinato dall HDM INF DEA, verrà effettuato con la collaborazione la ditta esterna di ausiliariato e con gli infermieri reparto ubicato ordinariamente al piano terra di B. In caso in cui l evento si verifichi di notte, lo spostamento dei degenti e l approntamento sarà garantito dagli ausiliari in servizio presso l ospedale. Il reparto liberato al piano terra l edificio B sarà riallestito con i letti reperiti nei vari Day Hospital e nella Day Surgery Multidisciplinare, e se necessario con i letti la maxiemergenza e sarà presidiato dagli infermieri reparto che vi era collocato fino a quel momento. reperire ulteriori unità mediche, infermieristiche e tecniche richiedendo all UdC: 1) la mobilizzazione e riallocazione le unità in servizio presso le varie UUOO in numero superiore ai minimi previsti in caso di sciopero; 2) la chiamata in servizio attraverso il centralino di tutto il personale in pronta disponibilità; 3) la chiamata in servizio personale di assistenza inserito a titolo volontario nelle apposite liste depositate e mantenute aggiornate dal SAIO e dal CTSR a cura dei relativi Responsabili e depositate presso il centralino. Il personale potrà raggiungere l ospedale esibendo a richiesta le forze l ordine il badge magnetico aziendale Moduli Operativi I moduli operativi sono articolazioni funzionali costituite da uno o più reparti e servizi l ospedale che svolgono un ruolo chiave in caso di attivazione Piano di emergenza. Ogni modulo è funzionalmente indipendente e risponde in linea gerarchica all HDM COORD. Per ogni modulo sono individuate le figure professionali HDM, le quali esercitano in maniera autonoma il ruolo gestionale descritto nel capitolo /12 archiviata nel cap Maxiemergenze e catastrofi - P.I.E.M.A.F. Rev.5 Pag 18 di 36

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