Vacanza natura in Trentino

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1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Osservatorio Provinciale per il Turismo Vacanza natura in Trentino Aspettative e comportamenti di turisti e operatori nel Parco Naturale Adamello Brenta

2 Il Rapporto di ricerca è articolato in tre parti. La prima parte è un estratto dal Rapporto Diagnostico steso dal Parco Naturale Adamello Brenta per il progetto di adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile. La seconda parte riporta i risultati di due ricerche svolte nell estate del 2004 dal Parco Naturale Adamello Brenta in collaborazione con l Osservatorio provinciale per il Turismo. La terza parte è un estratto dal Rapporto della ricerca Percezioni e aspettative degli operatori turistici verso il Parco Naturale Adamello Brenta effettuata nel giugno 2005 dagli studenti del Master of Tourism Management della TSM (Trento School of Management). Impostazione del rapporto a cura di Gianfranco Betta. Editing Michela Miori Gabriele Turri Paola Feola Progetto grafico Asteria 2 REPORT ottobre 2005

3 Premessa Come viene percepito e frequentato il Parco Naturale Adamello Brenta? E come sono giudicati l organizzazione, la comunicazione e l attività in generale dell Ente? Quali obiettivi debbono porsi gli Amministratori pubblici dei diversi Enti territoriali nella gestione di questa realtà, nel rapportarsi alle complesse problematiche sottese alla salvaguardia di porzioni estremamente pregiate e spesso ugualmente fragili del nostro territorio? E quale dev essere in particolare la sinergia con il turismo, attività preponderante della nostra economia, che proprio nell offerta natura trova un suo asse d attrattiva vincente? Sono gli interrogativi ai quali questa ricerca, svolta fra gli ospiti frequentatori del Parco Naturale Adamello Brenta nell estate 2004 ha cercato di fornire risposte in termini statistici ma soprattutto utili a definire indirizzi operativi a livello politico-amministrativo. Un rapporto voluto dall Ente Parco come momento di verifica interna nel percorso di adesione al progetto per la redazione della Carta Europea del turismo sostenibile, iniziativa di respiro continentale che in Italia ha visto la realtà dell Adamello Brenta accomunata soltanto ad altri due parchi, quello dei Monti Sibillini tra Abruzzo e Marche e quello delle Alpi Marittime in Piemonte. La ricerca ha consegnato conferme e sorprese, ha messo a nudo criticità, ma ha anzitutto focalizzato attraverso le risposte improntate ad una spiccata sensibilità e cultura ambientali la fondamentale mission dell Ente nell arginare, in un contesto di tutela territoriale, l espansione edilizia ed il diffondersi delle infrastrutturazioni turistiche (leggi impianti di risalita). Ma non sono posizioni esasperatamente protezionistiche quelle espresse dagli intervistati, bensì ragionamenti stringenti sostenuti dall urgente necessità di individuare corretti parametri nella gestione dei processi di sviluppo e crescita. A tal punto che lo stesso Parco Naturale Adamello Brenta è giudicato come soggetto possibile promotore di uno sviluppo sostenibile e coerente rispetto alla mission originaria: è superata, quindi, l antica concezione del parco naturale off-limits a vantaggio di quella del parco da vivere. La via dell integrazione equilibrata fra le varie attività economiche anche secondo i fruitori del Parco è la strada giusta da seguire in una dimensione di maggior sensibilità richiamata soprattutto nelle aree dove più evidente è la concentrazione di strutture ed infrastrutture. Mentre a quanti operano nelle strutture dell ospitalità, viene indirettamente rivolto un invito a prodigarsi per una maggior informazione e pubblicizzazione delle iniziative ed occasioni proposte agli ospiti turisti del Parco alle quali sembrano guardare con scarsa convinzione e ben poca partecipazione. Infine alcuni aspetti che si ritengono di particolare significato stimolano quanti rivestono responsabilità politico amministrative ad un ulteriore e forte impegno. Nel Parco è stata rilevato un 85 per cento di ospiti fedeli: una quota considerevole, testimonianza d una alta fidelizzazione e motivazione all offerta REPORT ottobre

4 natura espressa da turisti che chiedono un approccio soft (anche nell attività sportiva open air) e vedono nel Parco un deposito di cultura locale, un serbatoio di valori materiali ed immateriali di prim ordine. Montagna, silenzio, rispetto, osservare e camminare sono state le espressioni prevalentemente associate dagli intervistati alla realtà parco: chi fa promozione turistica dovrà tener conto di questi orientamenti fortemente improntati alla ricerca d un approccio intimo, libero, non massificato, rispettoso della natura. Ma sostenuto soprattutto da valori autentici, non dalle apparenze, quei valori autentici che portano i frequentatori del Parco Naturale Adamello Brenta a dirsi pronti ad adottare un pezzo di Parco, per proteggerlo, spendendo fino a 50 euro: un dato davvero emblematico! Ulysses Grant, fra i primi Presidenti Usa, decretò verso la metà dell Ottocento la nascita del parco naturale più famoso al mondo, Yellowstone: in Trentino siamo arrivati agli Anni Settanta del 1900, ma oggi la strada percorsa certo non facile e priva di contraddizioni è stata davvero tanta e possiamo andarne fieri, ce lo confermano indirettamente i nostri ospiti turisti. L impegno deve proseguire, puntando con decisione e responsabilità alle nuove scelte di qualità e sostenibilità che i tempi richiedono. Tiziano Mellarini Assessore all agricoltura, commercio e turismo PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Mauro Gilmozzi Assessore all urbanistica e ambiente PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO 4 REPORT ottobre 2005

5 SOMMARIO Premessa... 3 Parte I IL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA QUALITA E SOSTENIBILITA IL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA QUALITA E SOSTENIBILITA TURISMO NEL TERRITORIO DEL PNAB Un quadro di sintesi dei flussi turistici Un quadro di sintesi degli indicatori turistici STIMA DEI VISITATORI E CAPACITÀ DI ATTRAZIONE DEL PARCO IL TURISMO IN MONTAGNA: TENDENZE E PROSPETTIVE ALCUNE DEFINIZIONI Ecoturismo Turismo sostenibile Che differenza c è tra ecoturismo e turismo sostenibile? E possibile misurare la sostenibilità del turismo? ESPERIENZA TURISTICA NEL TERRITORIO DEL PNAB Qualità dell esperienza Il valore del Parco PRINCIPALI OSTACOLI E SFIDE VERSO LO SVILUPPO SOSTENI-BILE DEL TURISMO NATURA-LISTICO NEL TERRITORIO DEL PNAB Atteggiamento conservatore della comunità locale Mancanza di cultura turistica Scarsa capacità a valorizzare l identità del territorio Organizzazione turistica del territorio La collaborazione tra gli attori locali Gestione dei visitatori COSA FA IL PARCO PER RENDERE PIÙ SOSTENIBILE IL TURISMO? Parte II I VISITATORI DEL PARCO I VISITATORI DEI PARCHI NATURA INDAGINE SUI VISITATORI DEL PARCO NATURALE ADAMELLO-BRENTA Campionamento Escursionista e turista Profilo socioanagrafico Le motivazioni e il profilo del turista che visita il Parco La vacanza e il Parco Soddisfazione dei visitatori circa le attività e le iniziative del Parco Importanza assegnata ad alcuni aspetti del Parco Soddisfazione percepita REPORT ottobre

6 2.6.3 Confronto tra importanza assegnata e soddisfazione percepita Valutazione scelte del PNAB Adesione dei visitatori a potenziali proposte del Parco Il Vacanziere Parco. Una sintesi CONFRONTI CON INDAGINI PRECEDENTI INDAGINE SUI TURISTI NELL AREALE DEL PARCO Profilo socioanagrafico Motivazione di vacanza e profilo del turista Importanza e ruolo della presenza del Parco nella scelta della vacanza Attività praticabili Opinioni sulle scelte e le attività praticabili nel Parco La spesa media giornaliera procapite Un approfondimento su un campione di turisti Differenze di opinioni tra visitatori e turisti del Parco CONCLUSIONI Parte III ASPETTATIVE E COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI NEI CONFRONTI DEL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA LA RICERCA LA METODOLOGIA ANALISI DEI DATI Profilo dell operatore turistico intervistato Profilo delle strutture ricettive intervistate SENSIBILITÀ AMBIENTALE Analisi quantitativa Percezione dell ambiente Ente Parco e sensibilità ambientale Analisi qualitativa Conclusioni MODELLI DI SVILUPPO Analisi quantitativa Analisi qualitativa Conclusioni IMMAGINE Analisi quantitativa Analisi qualitativa Conclusioni COMUNICAZIONE Analisi quantitativa e qualitativa Conclusioni ASPETTATIVE REPORT ottobre 2005

7 9. QUESTIONI EMERGENTI CONCLUSIONI REPORT ottobre

8 INDICE DELLE FIGURE Tab. 1 Riepilogo degli indicatori turistici per Provincia, Parco e Comprensori Tab. 2 Grado di importanza delle caratteristiche del visitatore e della destinazione Tab. 3 Modello prevalente per ogni attività del consumo turistico Tab. 4 Modalità di rilevazione e campionamento ipotizzato Tab. 5 Questionari somministrati Tab. 6 Caratteristiche socio anagrafiche dei visitatori del Parco Tab. 7 Motivazione di vacanza e propensione al ritorno per tipologia di vacanziere Tab. 8 Ruolo del Parco nella vacanza per tipologia di vacanziere (Valori %) Tab. 9 Importanza assegnata ad alcuni aspetti legati al Pparco (valori %) Tab. 10 Soddisfazione rispetto ad alcuni aspetti legati al Parco (valori%) Tab. 11 Tabella di ponderazione del confronto Aspettative-Percezioni Tab. 12 Confronto tra importanza assegnata e soddisfazione recepita su alcuni aspetti del Parco per tipologia di vacanziere. Punteggio medio * Tab. 13 Valutazioni positive delle scelte effettuate dal Parco (Valori %) Tab. 14 Partecipazione ed interesse del visitatore alle iniziative del Parco (valori %) Tab. 15 Adesione dei visitatori a potenziali proposte del Parco (valori %) Tab. 16 Caratteristiche socio-anagrafiche dei visitatori del Parco Tab. 17 Il turista e la vacanza (valori %) Tab. 18 Motivazioni di vacanza (valori %) Tab. 19 Caratteristiche socio-anagrafichedei turisti nell area del Parco Tab. 20 Il turista e la vacanza (valori%) Tab. 21 Ruolo del parco all interno della vacanza(valori %) Tab. 22 Attività che si vorrebbero praticare (Valori %) risposte multiple - max 3 risposte Tab. 23 Attività apprezzate e praticate (valori %) Tab. 24 Come dovrebbero essere gestite alcune attività del parco (valori %) Tab. 25 Riassunto su alcuni items (valori %) Grafico 1 Residenza operatori turistici intervistati Grafico 2 Età e titolo di studio Grafico 3 Incrocio età/titolo di studio Grafico 4 Confronto tipologia struttura ricettiva target e intervistati Grafico 5 Confronto stelle alberghi, popolazione target e popolazione intervistati Grafico 6 Capacità strutture ricettive operatori intervistati Grafico 7 Giudizio su qualità ambiente naturale in cui è inserita la struttura Grafico 8 Valutazione importanza assegnata all ambiente naturale Grafico 9 Incrocio: percezione ambiente/ambito Grafico 10 Incrocio: concezione ambiente/fasce d età Grafico 11 Valutazione importanza presenza del Parco Grafico 12 Incrocio: opinione presenza parco nell alberghiero e nell extralberghiero REPORT ottobre 2005

9 Grafico 13 Grado di condivisione di alcune affermazioni Grafico 14 Incrocio: accettazione limitazioni imposte/tipologia alberghiera Grafico 15 Analisi delle corrispondenze Grafico 16 Giudizio su utilizzo dell ambiente Grafico 17 Grado di accordo su legame tra sopravvivenza località turistiche trentine e oculata gestione del territorio Grafico 18 Grado di accordo su estraneità crescita economia alle esigenze di salvaguardia amb Grafico 19 Valutazione importanza presenza Parco Grafico 20 Opinione su attività spettanti al PNAB Grafico 21 Giudizio su influenza del PNAB sulle decisioni che riguardano la comunità Grafico 22 Analisi delle corrispondenze Grafico 23 Associazione immagine del PNAB Grafico 24 Valutazione eventuali vantaggi per i Comuni nel PNAB Grafico 25 Opinione su potenziale eggetto di un marchio per le strutture ricettive legate al PNAB Grafico 26 Valutazione del marchio legato al nome del PNAB per classi d età Grafico 27 Immagini associate al PNAB Grafico 28 Accordo con alcune affermazioni sul PNAB Grafico 29 Attuali attività del PNAB nell immaginario degli intervistati Grafico 30 Attività principali del PNAB nell immaginario degli intervistati Grafico 31 Periodo concentrazione attività proposte dal PNAB Grafico 32 Parere sul periodo di concentrazione attività del PNAB per libello di propensione turist Grafico 33 Contatti diretti con PNAB Grafico 34 Motivazione ricerca contatto con PNAB Grafico 35 Eventuali contatti da parte del PNAB Grafico 36 Livello di conoscenza delle attività del parco Grafico 37 Canali di apprendimento delle attività del PNAB Grafico 38 Frequenza proposta del parco ai clienti Grafico 39 Modalità di promozione delle iniziative del PNAB Grafico 40 Relazione esistente tra la frequenza di proposta e i contatti ricevuti dal PNAB Grafico 41 Giudizio su attività invernali del PNAB quali alternativa allo sci Grafico 42 Parere sul periodo opportuno di concentrazione delle attività di animazione del PNAB Grafico 43 Disponibilità apertura esercizi ricettivi in primavera e autunno Grafico 44 Attività di cui si dovrebbe occupare il PNAB Grafico 45 Opinione su eventuali vantaggi per la struttura ricettiva... Errore. Il segnalibro non è definito. Grafico 46 Giudizio su influenza del PNAB sulle decisioni che riguardano la comunità Grafico 47 Opportune attività future del PNAB Grafico 48 Prospettive future del PNAB per fasce d età REPORT ottobre

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11 Parte I IL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA QUALITA E SOSTENIBILITA * * Questa prima parte introduttiva è un estratto di alcuni capitoli contenuti nel Rapporto Diagnostico, il documento di analisi messo a punto da parte del Parco Naturale Adamello Brenta per il progetto di adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile. Alla stesura del Rapporto Diagnostico hanno collaborato: Claudio Ferrari, Ilaria Rigatti, Catia Hvala per il Parco Naturale Adamello Brenta; Lorenzo Canova, Antonio Pezzano, Valeria del Giudice per Actaplan s.r.l di Milano. REPORT ottobre

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13 1. IL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA. QUALITA E SOSTENIBILITA La politica dei Parchi e delle aree protette inizia in Trentino nel 1935 con l istituzione del Parco Nazionale dello Stelvio gestito con un apposito consorzio delle Amministrazioni dei territori interessati (Trentino, Alto Adige, Lombardia) e dello Stato. La Provincia Autonoma di Trento, in quanto Ente locale a statuto speciale, già nel 1967 tramite il Piano Urbanistico Provinciale (PUP) aveva individuato due parchi naturali: Adamello Brenta (situato ad occidente), e Paneveggio-Pale di San Martino (a oriente); in questi territori si istituisce un vincolo urbanistico-territoriale di destinazione, senza la previsione di alcun organo o strumento di gestione. Questa decisione urbanistica provocò allarme fra le popolazioni locali, perché interpretata come un imposizione, come una lista di vincoli e divieti che poneva un freno allo sviluppo economico. Occorre aspettare fino al 1988 con la LP 18/88 Ordinamento dei Parchi Naturali, la quale conferma i due Parchi ridefinendone i confini, in conformità con il nuovo PUP dell 87 (LP 26/87) che sostituisce il precedente. Così facendo la PAT ha giocato d anticipo, dimostrando che l autonomia è meritata : se non ci avesse pensato la Provincia, probabilmente, i due Parchi sarebbero diventati Parchi Nazionali. La legge 18/88 è articolata in due parti: nella prima parte la legge demanda la gestione all Ente Parco, dotato di personalità giuridica, mentre nella seconda parte definisce lo strumento guida della programmazione del Parco, il Piano del Parco, che prevede tra gli obiettivi la zonizzazione del territorio secondo tre livelli di protezione, definendo con maggiore attenzione quanto previsto nel PUP. In Trentino, soprattutto, l economia dello sci si scontra con i principi delle aree protette, e in questo senso possono nascere conflitti tra i diversi interessi, quello legato alla conservazione e tutela degli ecosistemi (cittadini sensibili al problema e associazioni ambientaliste) e quello economico rivolto allo sfruttamento delle risorse (impiantisti, cacciatori, imprese di lavorazioni boschive). Il Parco Naturale Adamello Brenta (PNAB) è un Ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico il cui scopo è la tutela delle caratteristiche naturali e ambientali, la promozione dello studio scientifico e l uso sociale dei beni ambientali. Nel 1999 con la legge n del 23 luglio la Giunta Provinciale ha approvato il Piano del Parco, strumento indispensabile contenente divieti, limiti e prescrizioni per l uso del territorio necessari a conseguire le finalità del Parco, le previsioni degli interventi per la tutela dell ambiente naturale, le modalità di utilizzazione sociale e turistica del Parco. Il PNAB svolge la propria attività attraverso i seguenti organi: il Comitato di Gestione, la Giunta Esecutiva, il Presidente, il Direttore ed il Collegio dei Revisori dei Conti. E la più vasta area protetta del Trentino e si estende su una superficie di 620,52 kmq. Al Parco appartengono il massiccio granitico dell Adamello Presanella sul lato occidentale e il gruppo dolomitico del Brenta su quello orientale; comprende moltissime valli non antropizzate ed è caratterizzato dalla presenza di numerosi laghi di diversa grandezza. REPORT ottobre

14 L idea di Parco L idea di Parco ha subito nel tempo notevoli trasformazioni a secondo dell immagine che l uomo aveva della natura che lo circondava, del rapporto che intratteneva con essa, delle situazioni economiche e sociali, del livello di qualità della vita e di altre variabili. L idea odierna di parco non è stabile ma in costruzione. Un parco nasce solitamente per scongiurare determinate aree di particolare pregio da un loro degrado ma tale iniziativa deve solitamente fare i conti con una forte opposizione. Il peggioramento continuo della qualità ambientale nelle grandi città metropolitane, la nascita di un ceto non manifatturiero, legato al terziario, contribuiscono ad aumentare la domanda di spazi, almeno semi naturali, dove ritrovare un contatto con la natura. Ne emerge una necessità che inizia a diffondersi in ampi strati della popolazione. Gli oppositori ai parchi sono, spesso, troppo timorosi di vincoli indotti. Questi due schieramenti di rado si confrontano direttamente, preferendo uno scontro a distanza, attraverso scambi di accuse tra retrogradi difensori dei loro interessi particolari ed intellettuali inquinatori nelle loro città ed esigenti ambientalisti fuori dai loro confini: questi elementi rallentano il dibattito e lo rendono alquanto stereotipato.. Le ricadute di un Parco Oggi i parchi si pongono il duplice obiettivo di garantire, da un lato, la salvaguardia e la protezione dell ambiente naturale e, dall altro, di dar vita ad uno sviluppo socio economico compatibile con la tutela dell ambiente. Un parco viene però ancora considerato dalle popolazioni locali come un insieme di vincoli fini a se stessi, che ostacolano lo sviluppo economico, nonostante da recenti studi sia emerso che, in realtà, generi sul territorio importanti economie, di tipo sia diretto che indotto. Le ricadute derivanti dalla creazione di un area protetta si possono raggruppare in due categorie: - un primo tipo di ricaduta è di tipo civile, nel senso che la nascita di un parco determina lo sviluppo di una maggiore cultura e sensibilità nei confronti dell ambiente, che viene considerato un patrimonio da usare per il soddisfacimento dei propri bisogni senza però limitare la possibilità di generazioni future - un secondo tipo di ricaduta di tipo socioeconomico in quanto tale istituzione può diventare il volano dello sviluppo locale, dal momento che crea un nuovo rapporto più consapevole nell uso delle risorse naturali e quegli elementi necessari per far nascere nuove aziende legate al territorio e nuove professonalità. Fanno parte del Parco 38 amministrazioni pubbliche comunali, riunite in 5 APT di ambito, oltre ad altre associazioni minori che si occupano anch esse di turismo. Si evidenzia che nell area del Parco non rientrano i centri abitati, ma solo l ambiente naturale che li circonda. Gli ambiti interessati sono: - Valli Giudicarie - Terme di Comano - Val Rendena Madonna di Campiglio 14 REPORT ottobre 2005

15 Pinzolo - Val di Sole - Pejo Rabbi - Val di Non - Altopiano della Paganella La situazione in Italia Per quanto riguarda i parchi in Italia, la data storica è il 1922, anno in cui viene istituito il primo Parco Nazionale, quello del Gran Paradiso, tra Piemonte e Valle D Aosta, seguito a ruota da quello d Abruzzo (1923), quello oggi più sviluppato. Fecero seguito, negli anni 30, i Parchi del Circeo (1934) e dello Stelvio (1935) e successivamente, nel 1968, l ultimo dei cosiddetti parchi storici, il Parco Nazionale della Calabria. A partire da tale data, nonostante i fiumi di parole spese sui parchi per oltre venti anni, nulla è stato fatto dall Amministrazione Statale, e l Italia si è presentata alle soglie degli anni 80 con una percentuale di territorio protetto inferiore al 2% quota irrisoria rispetto a quella della Francia, della Gran Bretagna e della Geramania, che, nello stesso periodo, vedevano protetto più del 10% del loro territorio. REPORT ottobre

16 2. TURISMO NEL TERRITORIO DEL PNAB Per fotografare la situazione del turismo del PNAB risultano utili alcune considerazioni emerse nella definizione di strategie coerenti con i principi della Carta Europea del Turismo Sostenibile. - Il territorio del Parco non è omogeneo. Al suo interno ci sono ambiti che si differenziano per la morfologia del territorio (risorse naturali, risorse culturali, insediamenti) e i modelli di sviluppo turistico che si sono consolidati nel tempo (si fa riferimento alle fasi del ciclo di vita R.J.Butler 1 ). I territori del Parco possono essere ricondotti a quattro tipologie fondamentali dal punto di vista dello sviluppo turistico: Area a turismo iniziale: i Comuni di Campodenno, Cles, Cunevo, Denno, Flavon, Nanno, Sporminore, Tassullo, Terres, Tuenno, Spormaggiore, Cavedago. Quest ambito insiste nella parte bassa della Val di Non. La Val di Non non è la tipica valle alpina (territorio a forma concava con i due pendii contrapposti che si incontrano in basso, sulle rive di un corso d'acqua). E, invece, un territorio ampio, caratterizzato da coltivazioni di mele nella parte più bassa, conifere e 1 Nella letteratura turistica il ciclo di vita di Butler descrive il processo di sviluppo di una località turistica. Rappresentandolo con la curva a forma di S, che pone la sua base e la sua legittimità negli studi biologici, Butler suggerisce che il ciclo di vita è formato dai seguenti stadi: una fase inizialeesplorativa, una fase di coinvolgimento, una fase di consolidamento, una fase di stagnazione (turismo maturo) e una fase o di declino o di rinnovamento. mele nella parte più bassa, conifere e prati in quella più alta. Altri elementi distintivi del paesaggio sono i castelli (la valle è la zona del Trentino che ne ha conservato il maggior numero) e i biotopi. Dal punto di vista dello sviluppo turistico in quest area si segnalano due fenomeni differenti: il declino di forme tradizionali di turismo e segnali incoraggianti di crescita delle presenze nelle strutture complementari. Con riferimento a quest ultimo fenomeno, tenuto conto che la maggior parte delle strutture complementari sono agritur, si può affermare che si è in presenza di una fase iniziale di forme di turismo rurale. Area a turismo inespresso : i Comuni di Strembo, Massimeno, Bocenago, Caderzone, Spiazzo, Darè, Pelugo, Vigo Rendena, Villa Rendena, Tione, Montagne, Ragoli 2, Daone, Breguzzo. Quest area insiste nella media e bassa Valle Rendena e una parte delle Giudicarie Centrali e della valle del Chiese. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza dell Adamello. La struttura dei centri storici (molti dei quali recuperati negli ultimi anni) riflette l adattamento umano all ambiente climatico e all economia silvo-pastorale. Dall aprile 2004 sono entrate in funzione le terme di Caderzone. Dal punto di vista dello sviluppo turistico, l ambito, nonostante le proprie peculiarità, è al traino del prodotto invernale di 2 Il comune di Ragoli ha chiesto di essere presente anche nell ambito a turismo maturo. Una parte della superficie comunale ricade nell area di Madonna di Campiglio. 16 REPORT ottobre 2005

17 Madonna di Campiglio e di quello estivo dell alta Val Rendena (come si legge nella proposta di Patto Territoriale della Val Rendena del 21 luglio 2004). Alcuni sindaci della valle hanno definito questo concetto come turismo inespresso. Area a turismo intermedio: i Comuni di S.Lorenzo in Banale, Stenico, Bleggio Inferiore, Dorsino. Quest area è caratterizzata dalla presenza delle Terme di Comano. La peculiarità che contraddistingue le Terme di Comano da tutte le altre stazioni termali è la sua specifica indicazione contro le affezioni cutanee; infatti la dermatite più frequente tra gli ospiti di Comano è la psoriasi, malattia cronica ed imprevedibile nella sua evoluzione. Questa peculiarità assicura un flusso turistico non stagionale da marzo a novembre. Inoltre dalla stagione le terme funzionano anche nella stagione invernale. Oltre alle Terme, nell ambito insiste l Ecomuseo della Judicaria "dalle Dolomiti al Garda". La presenza delle terme ha influenzato i percorsi di sviluppo turistico dei Comuni dell ambito. Negli ultimi anni l aumento diffuso del segmento di domanda del benessere ha stimolato i protagonisti dell ambito a investire nel riposizionamento della valle come valle del benessere. Da questo punto di vista si può affermare che l ambito è in una posizione intermedia tra la fase di coinvolgimento e consolidamento. Area a turismo maturo: i Comuni di Pinzolo, Ragoli (Campiglio), Carisolo, Giustino, Dimaro, Commezzadura, Monclassico, Andalo, Molveno, Cavedano e Spormaggiore. L individuazione di quest area è dovuta soprattutto al criterio dello sviluppo turistico. I comuni che ne fanno parte sono località turistiche che nel corso degli ultimi venti anni hanno visto crescere notevolmente i flussi turistici. Negli ultimi anni, tuttavia, i tassi di crescita sono contenuti (e in qualche caso si è registrata una lieve flessione). Dal punto di vista del ciclo di vita di Butler si tratta di località mature che hanno bisogno di individuare nuove strategie per adeguarsi ai cambiamenti del mercato. - L organizzazione turistica del territorio è in fase di cambiamento. Le nuove APT sono diventate il nuovo soggetto di riferimento. Ad esse competono i servizi di informazione e assistenza turistica, le iniziative di marketing turistico, le iniziative di valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e storico dell ambito di riferimento e l intermediazione e prenotazione di servizi e pacchetti turistici. La politica turistica del Parco deve quindi raccordarsi alle strategie delle cinque APT d ambito di riferimento (oltre ovviamente a quella della Trentino S.p.A.) ed essere recepita all interno dei rispettivi progetti d ambito. - Il Parco (inteso come territorio ma anche come Ente di gestione) gioca un ruolo strategico soprattutto nel turismo estivo. La presenza del Parco (e le attività che organizza) probabilmente costituisce la motivazione di scelta del luogo di vacanza per un cospicuo numero di turisti presenti nell area (fino al 50% dei turisti presenti nell Alta Val Rendena secondo le indagini sui visitatori), sicuramente qualifica l esperienza di vacanza della maggior parte REPORT ottobre

18 del turisti presenti in estate. I turisti intervistati si dicono soddisfatti dei servizi e delle attività promosse. Tuttavia ci sono alcuni elementi da migliorare: afflusso elevato di persone in alcuni siti e sentieri in alcuni periodi, standardizzazione/omologazione dell offerta turistica (perdita di identità), bassa disponibilità di prodotti tipici. - I segmenti di domanda individuati nel rapporto diagnostico elaborato nell ambito del percorso della Carta Europea del Turismo Sostenibile sono: turismo ricreativo (e del benessere), turismo rurale, turismo attivo, turismo educativo. Si è inoltre riconosciuto l ecoturismo non come segmento, ma come atteggiamento (l ecoturista è un turista consapevole degli impatti che il proprio modo di fare vacanza può avere sul territorio e, in ragione di questa consapevolezza, assume determinati comportamenti). 2.1 Un quadro di sintesi dei flussi turistici - Nel 2003, il territorio del Parco ha attirato un numero di turisti pari al 22,8% delle presenze turistiche annuali provinciali e il 20,5% degli arrivi. - Dal 1990 al 2003, gli arrivi sono aumentati del 36,2% e l aumento è stato costante, mentre le presenze solo del 3,8% e l andamento è stato decrescente fino al Le presenze turistiche sono aumentate, ma: ad un ritmo inferiore all andamento provinciale, con spiccate differenze interne tra le valli, con fenomeni stagionali di diversa entità, con tassi di sviluppo diversi tra i comparti turistici. - La quota di mercato negli anni 90 rispetto al totale presenze provinciali era maggiore rispetto a quella del 2003, ovvero era pari al 23,6%. - La nuova quota di turisti si è orientata principalmente in Val d Adige e Val di Sole; le Giudicarie e la Val di Non vedono contrarre progressivamente il proprio peso specifico. - Aumenta la quota di chi preferisce alloggiare in strutture alberghiere sia in inverno che in estate (se nel 1990 chi le preferiva rappresentava il 27,7%, nel 2003 tale percentuale è salita al 36,7%). - Solo nell alberghiero, rispetto al 1990, le presenze aumentano del 37,4%, gli arrivi del 53%. L incremento è maggiore del dato provinciale. - Il complementare e l extralberghiero nell arco di tempo considerato perdono il 9% di presenze; gli arrivi aumentano del 23,3%. La perdita di presenze in questo settore a livello provinciale è stata più contenuta e pari all 1,9%. - Rispetto al 2002, nell anno 2003, complice l eccezionalità della stagione estiva, le presenze aumentano del 9% nel Parco, quasi il doppio dell aumento che si è registrato in provincia. A beneficiare della stagione favorevole, sono soprattutto i comuni delle Giudicarie. - Anche se in valore assoluto i turisti estivi sono di più (il 55% circa delle presenze turistiche si concentra nella stagione estiva) la quota di mercato del Parco rispetto alla provincia nella stagione invernale è maggiore di quella estiva. - Le presenze turistiche in inverno sono cresciute del 33,3% con un ritmo di crescita 18 REPORT ottobre 2005

19 maggiore di quello della provincia. - Il comparto che più ha beneficiato di questo andamento è stato l alberghiero che rispetto al 90 ha visto crescere le presenze del 68% circa. Un fenomeno particolarmente rilevante se si considera che il fenomeno a livello provinciale è stato molto più contenuto (32% circa di incremento). - La crescita del turismo invernale ha riguardato soprattutto Val di Sole e Val di Non. Più modesto invece il trend nelle Giudicarie. - Il turismo estivo, invece, ha perso in parte la quota di mercato acquisita nel Nel lungo periodo, la perdita del potere attrattivo in estate riguarda un po tutto il territorio, in particolare le Giudicarie che perdono il 19% circa delle presenze e la Val di Non (-50% circa). Solo in Val d Adige si registra una andamento positivo. - Il trend negativo è più marcato rispetto all andamento altrettanto negativo registrato a livello provinciale, ma negli ultimi due anni si registrano importanti segnali di ripresa in chi aveva perso quote di mercato negli anni precedenti. - La permanenza media rimane invariata nel comparto alberghiero (5,6 giorni), mentre diminuisce nell extra-alberghiero di almeno 1 giorno. 2.2 Un quadro di sintesi degli indicatori turistici - Rispetto al territorio provinciale, il turismo nel territorio del Parco ha un certo peso rispetto alle dimensioni della zona (indice di intensità turistica). - Le strutture ricettive si qualificano per un migliore utilizzo dei posti letto rispetto al dato provinciale e il dato è in crescita (indice di utilizzo lordo). - La pressione del turismo sul consumo di suolo è maggiore rispetto al dato provinciale e il dato è attualmente in crescita (indice di densità ricettiva). - In Val d Adige, Val di Sole e Alta Val Rendena il fenomeno turistico è molto più intenso rispetto alla media del Parco e dell intera provincia, sia in termini di posti letto che di turisti presenti per abitante. In Alta Val Rendena, ad una densità ricettiva e ad una intensità turistica maggiori che sul resto del territorio, corrisponde una grado di utilizzazione turistico più basso della Val d Adige e della Val di Sole. In Val di Non il fenomeno turistico, non costituisce un fenomeno di rilevante, non determina impatti di rilievo, e l utilizzazione dei posti letto in Val di Non è molto bassa. Tabella 1 - Riepilogo degli indicatori turistici per Provincia, Parco e Comprensori INDICE DI DENSITA' RICETTIVA INDICE DI RICETTIVITA' INDICE DI UTILIZZO LORDO INDICE INTENSITA' TURISTICA Val D'Adige 184,58 4,09 23,4% 0,96 Val di Non 10,29 0,13 9,1% 0,01 Val di Sole 227,63 4,62 22,2% 1,02 Alta Val Rendena 299,99 8,91 16,6% 1,48 Resto delle Giudicarie 48,07 2,27 13,5% 0,31 PNAB 89,70 2,49 17,2% 0,42 Provincia 74,23 0,94 17,0% 0,16 REPORT ottobre

20 3. STIMA DEI VISITATORI E CAPACITÀ DI ATTRAZIONE DEL PARCO Non è semplice fornire una stima dei visitatori 3 di un area così vasta e aperta come il Parco. Tuttavia si è stimato che nel 2004 in estate il Parco è stato visitato da circa persone, di cui turisti ( dei quali soggiornanti nei comuni del Parco). La questione legata alla capacità di attrazione del Parco rispetto ai flussi di visitatori dell area Adamello-Brenta è un tema sul quale si sta indagando da alcuni anni. La risposta è piuttosto difficile; in molte delle valli e aree considerate siamo, infatti, in presenza di fenomeni di sviluppo turistico intensivo di lunga tradizione. Le indagini dell estate confermano che solo il 20% dei turisti intervistati è per la prima volta in vacanza in Trentino. Tuttavia alcuni risultati, che emergono dall indagine dell estate 2004, e dalle indagini condotte nel 2001 e nel 1993, permettono di affermare che la presenza del Parco Naturale Adamello Brenta costituisce un fattore significativo sia nella scelta della vacanza che nel determinare il livello di qualità dell esperienza turistica. Nel 1993 il Parco influenzava la scelta del 42% dei turisti, oggi influenza il 78% dei vacanzieri. E inoltre: il Parco è visitato dal 95% dei turisti che 3 Il visitatore è una persona che arriva nell area del Parco per motivi diversi. Se questa persona trascorre almeno una notte nell area del Parco è un turista, altrimenti è un escursionista. 4 Nell estate del 2004 il Parco, in collaborazione con l Osservatorio Provinciale per il Turismo della Provincia Autonoma di Trento ha condotto due indagini: la prima sui visitatori del Parco, la seconda sui turisti in vacanza nelle valli dell Adamello- Brenta. alloggiano nei comuni del Parco e dal 76% di coloro che sono in vacanza negli Ambiti Turistici del territorio del Parco. Il Parco attira quindi anche vacanzieri che non soggiornano nelle immediate vicinanze: si tratta del 20% circa dei propri visitatori/turisti. Infine un dato che testimonia la stretta relazione tra il turismo estivo e il Parco è quello delle presenze turistiche estive: dal 1990 al 2002 nei Comuni del Parco si è registrata una lenta e costante diminuzione delle presenze; dal 2002, anno in cui il Parco ha cominciato a intervenire nella politica turistica con azioni forti e incisive, il trend negativo si è arrestato e tra il 2002 e il 2004 c è stato un incremento dell 8% a fronte di un incremento medio provinciale del 2%. Come contribuisce il Parco a qualificare l esperienza turistica? Il nocciolo del prodotto turistico è la somma delle esperienze positive che il turista vive e alla cui realizzazione concorrono una serie di attori (operatori turistici, le istituzioni, i residenti). Il Parco è quindi uno degli attori che direttamente e indirettamente, visibilmente e invisibilmente influisce sull esperienza del turista. Ma come misurare la qualità dell esperienza turistica e come circoscrivere l azione del Parco? Misurare l intensità delle emozioni che si provano di fronte ad un tramonto fra le vette del Brenta è molto più difficile rispetto al valutare la qualità dei servizi offerti da una struttura alberghiera. Tuttavia si possono fornire alcune indicazioni. - Il Parco è il custode della principale motivazione della vacanza nelle valli dell Adamello Brenta. - Il 90% dei visitatori del Parco e il 75% dei turisti dichiarano che la motivazione principale della loro vacanza è la ricerca di 20 REPORT ottobre 2005

21 riposo e relax in un ambiente incontaminato. Il Parco viene prevalentemente associato alle parole natura, silenzio e respirare. Manutenzione dei sentieri e controllo del traffico sono ritenuti importanti dal 93% dei visitatori. - La visita alle valli del Parco costituisce, per la maggior parte dei visitatori, la modalità più importante di impiego del tempo di vacanza. - Il 62% dei visitatori dichiara che dedica alla visita del Parco più della metà delle proprie giornate di vacanza. Il 64% è interessato a partecipare ad altre iniziative del Parco (oltre quella cui sta già partecipando al momento dell intervista). Il 60% è interessato a fare escursioni con guide del Parco. - Cresce l interesse per le attività di scoperta del territorio. - Se consideriamo attività di scoperta le visite ai Centri Visitatori e la partecipazione alle diverse attività estive organizzate dal Parco, possiamo notare che esse registrano un successo crescente. Se nel 2003 c erano 4 partecipazioni ogni 1000 presenze turistiche registrate nei comuni del Parco, nel 2004 ce ne sono state 6. - Il Parco è capace di soddisfare le attese dei visitatori. - Il livello di soddisfazione della visita al Parco è molto elevato. Il 47% dei visitatori è molto soddisfatto, il 43% è abbastanza soddisfatto, soltanto il 10% è poco o per niente soddisfatto. La cortesia del personale, la cura e la manutenzione dei sentieri e il sistema informativo risulta essere gli aspetti sui quali c è un largo consenso. REPORT ottobre

22 4. IL TURISMO IN MONTAGNA: TENDENZE E PROSPETTIVE Il turismo di montagna vive anni di incertezza. I dati, in Italia, confermano questa tendenza. L Istat rileva che dall inizio degli anni 90 al 2001 la quota di mercato delle località di montagna (misurata con le presenze registrate nelle strutture ufficiali) 5 sia cresciuta dal 10% al 13%. La stessa Istat, nelle indagini sulle Vacanze degli Italiani, afferma che la montagna perde attrattività presso il turista italiano: dal 1993 al 1999 la montagna era stata la meta del 21,6% dei viaggi degli italiani, nel 2004 la quota dei viaggi in montagna è scesa al 17%. Un dato, tuttavia, è certo: il turismo in montagna è cambiato. I cambiamenti del turismo montano hanno diverse cause: - Il clima avrà una influenza sulle decisioni di vacanza sempre più elevata. Nelle estati degli ultimi anni si sono alternate la piogge molto frequenti e temperature torride. Il caldo dell estate 2003 ha fatto registrare un numero record di presenze turistiche in località di montagna. - Inoltre il clima mite di aprile, maggio, settembre e ottobre rende più appetibili le vacanze in questi mesi. Nel 1993 solo un quinto dei viaggi di vacanza degli italiani si svolgeva in quei mesi, oggi il dato oscilla tra il 27,5% del 1998 al 23,5% del I cambiamenti del mercato del lavoro. Dall inizio degli anni 90 hanno assunto una importanza maggiore i contratti di lavoro atipici. Si pensi che in Italia tra il 2003 e il 2004 i contratti atipici sono aumentati dell 8% a fronte di un aumento dei contratti tipici dello 0,8%. Tra il 1995 e il 2000 l Istat ha rilevato un aumento della percezione del tempo libero nella qualità e nella quantità. Nel lungo periodo questo cambiamento potrebbe consolidare l attuale tendenza alla frammentazione del tempo dedicato ai viaggi e favorire ulteriormente la destagionalizzazione. - La diminuzione delle nascite. Una delle motivazioni prevalenti della vacanza estiva in montagna è la necessità di trovare un ambiente salubre per i neonati e i bambini più piccoli. La diminuzione delle nascite riduce il numero di turisti che hanno questa motivazione. - La tendenza all invecchiamento. Nel 2020 il 30% della popolazione dei paesi avanzati avrà più di 60 anni. Questo significa che le destinazioni turistiche fisicamente più accessibili avranno più probabilità di essere visitate. - La scelta della vacanza si baserà in misura sempre maggiore su fattori non concreti quali sentimenti, stati d animo, mode e tendenze. Secondo quanto emerso da alcuni studi 6, le persone percepiscono la campagna come rassicurante in misura direttamente proporzionale al grado di stress cui vengono sottoposte nell ambiente di lavoro. Più mancano il senso dell orientamento e la sicurezza, più ricercano altre persone profondamente radicate nella comunità. Più i prodotti sono industriali e più la gente chiede beni autentici. È importante monitorare queste 5 Questo dato non considera le presenze nelle seconde case e negli alloggi in affitto non registrati al REC. 6 Turismo Sostenibile basato sul Patrimonio naturale e culturale, a cura dell Unità Turismo DG Imprese della Commissione Europea. 22 REPORT ottobre 2005

23 tendenze generali poiché sicuramente condizioneranno opportunità e tendenze di mercato future. Infine il turismo montano è influenzato dalla problematica ambientale che dall inizio degli anni 90 è diventata una delle problematiche più importanti del turismo. La trasformazione sociale verso una maggior consapevolezza ambientale ha fatto sì che il turismo vivesse un vero e proprio ecoboom. E sono fiorite anche creazioni verbali connesse al turismo, come ad esempio alternativo, verde, a basso impatto, rurale o agriturismo. Turismo sostenibile, ecoturismo, turismo verde, turismo dei parchi, ecc. sono termini molto usati e spesso, sebbene abbiano significati diversi, utilizzati l uno in luogo dell altro. Le interviste agli attori privilegiati del PNAB (sindaci e direttori delle APT) e la lettura dei documenti di indirizzo della Provincia Autonoma di Trento, fatti salvi pochi casi, hanno rafforzato la necessità di definire meglio i termini della problematica turistica non solo per un esercizio semantico ma perché da queste distinzioni sorgono implicazioni di carattere operativo. REPORT ottobre

24 5. ALCUNE DEFINIZIONI Rientrano nella categoria di turismo naturalistico tutte le tipologie di turismo per il quale la motivazione principale dei turisti è l osservazione e l apprezzamento della natura e delle culture tradizionali. 5.1 Ecoturismo Un modo di pensare orientato all ecologia compare nel turismo per la prima volta a metà degli anni Sessanta. L ecoturismo nato in quegli anni, veniva allora inteso come un modo di viaggiare che fosse compatibile sia sotto il profilo ambientale che sociale. Nel 2002, anno internazionale dell ecoturismo, si è cercato di trovare una definizione comune al termine (nel mondo se ne registravano una decina). La conclusione della discussione è la constatazione che l ecoturismo è interpretabile in modo diverso nel contesto di ogni continente. Nel caso europeo (e italiano) è un turismo in aree naturali che deve contribuire alla protezione della natura e al benessere delle popolazioni locali. Secondo la definizione dell Organizzazione Mondiale del Turismo le caratteristiche di fondo sono: - l osservazione e l apprezzamento da parte del turista della natura nonché delle culture tradizionali nelle aree naturali; - il contenuto di tratti educativi e interpretativi; - organizzazione curata da aziende specializzate appartenenti a proprietari locali; - la minimizzazione degli effetti negativi per il contesto naturale e socioculturale; il sostegno alla protezione delle aree naturali attraverso: la creazione di vantaggi economici per i Comuni ospitanti, le organizzazioni e gli enti che amministrano le aree protette con fini di tutela; la creazione di posti di lavoro alternativi e di fonti di reddito nei comuni locali; la formazione di una coscienza per la conservazione del patrimonio naturale e culturale nella popolazione locale, così come nei turisti. 5.2 Turismo sostenibile Secondo l Organizzazione Mondiale del Turismo lo sviluppo del turismo sostenibile soddisfa i bisogni dei turisti e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro. Si tratta di una forma di sviluppo che dovrebbe portare alla gestione integrata delle risorse in modo che tutte le necessità, economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo al tempo stesso l'integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e le condizioni di base per la vita". In base alla definizione generale di sviluppo sostenibile, anche lo sviluppo del turismo sostenibile deve fondarsi su tre pilastri, e cioè: sostenibilità sociale, sostenibilità ambientale e sostenibilità economica, come sancito nell Agenda 21 per il settore dei viaggi e del turismo nel Dalla definizione si deduce che si parla di turismo sostenibile quando la destinazione è gestita in modo tale che il turista può assumere modelli di consumo che non esauriscono le risorse naturali, distribuiscono la ricchezza in 24 REPORT ottobre 2005

25 modo equo tra gli operatori, non compromettono la cultura locale. 5.3 Che differenza c è tra ecoturismo e turismo sostenibile? Negli ultimi anni termini come turismo sostenibile, ecoturismo, turismo verde, turismo rurale, agriturismo, proliferano nei cataloghi di viaggio, nei convegni, nei documenti di pianificazione. Essi sono spesso utilizzati in modo intercambiabile con il risultato che si sta creando confusione intorno al concetto di sostenibilità. L errore più evidente è confondere ecoturismo o turismo verde con turismo sostenibile. In altre parole si presuppone che la pratica ecoturistica o le vacanze nella natura siano sinonimo di sostenibilità. Un esempio chiarirà questa affermazione. Ammettiamo che ci siano due turisti che partono da Roma per andare in vacanza in luoghi differenti. Il primo va a Milano a visitare alcune mostre, il secondo si reca nelle Alpi per fare delle escursioni lungo i sentieri. Il turista che va a Milano sceglie come mezzo di trasporto il treno, alloggia in un hotel che ha l ecolabel europeo per la qualità ambientale, si muove per la città con i mezzi di trasporto pubblici, mangia in alcuni ristoranti che propongono menù con prodotti agricoli della provincia milanese. Il turista che va nelle Alpi sceglie come mezzo di trasporto l aereo, noleggia in aeroporto una jeep, alloggia in un hotel che non pratica una corretta politica di gestione ambientale, mangia in un ristorante con un menù internazionale, si reca sui luoghi delle escursioni con la jeep noleggiata. La domanda è: chi ha fatto la vacanza più sostenibile? Se si presuppone che la pratica ecoturistica sia per definizione sostenibile, sarà stato il turista che visita le Alpi; nel caso in cui si valutino altri fattori, come il contributo alle emissioni, il consumo di acqua, la produzione di rifiuti, il contributo all economia locale, allora probabilmente sarà stata più sostenibile la vacanza del turista che va a Milano. Questi, infatti, ha scelto come mezzo di trasporto il treno - ecologicamente più compatibile dell aereo 7 -, ha soggiornato in un hotel con il marchio di qualità ambientale e ha scelto di mangiare in ristoranti che portano benefici all economia locale 8. Questo semplice esempio consente di fare almeno cinque semplici considerazioni: - non è semplice definire e accertare se una vacanza è sostenibile, tuttavia il turismo sostenibile non deve essere confuso con l ecoturismo; - la sostenibilità del turismo dipende dalle scelte di consumo e di comportamento e quindi dalla consapevolezza del turista; - la sostenibilità dipende anche dai modelli di produzione turistica (il turista deve poter scegliere tra soluzioni sostenibili e non sostenibili); - la sostenibilità dipende dalla collocazione geografica della destinazione turistica (è più facile organizzare un sistema di trasporti 7 I viaggi, da e per la destinazione turistica, sono responsabili del 90% dell energia utilizzata nel settore turistico. In Europa il 70% dei viaggi aerei sono fatti per motivi di vacanza. E stato calcolato in Francia che i trasporti per il turismo domestico (all interno dei confini nazionali) contribuiscono fino al 7% delle emissioni dei gas serra. 8 Mangiare cibi prodotti localmente non porta solo maggiori benefici all economia locale, ma produce meno costi ambientali. Bisogna infatti annoverare tra i costi ambientali del mangiare quelli dovuti ai trasporti che tendono ad aumentare in modo proporzionale alla distanza percorsa. REPORT ottobre

26 pubblico in una città che non in una valle alpina); - le politiche della sostenibilità nel turismo non possono essere settoriali e circoscritte ma coinvolgono necessariamente altri settori (trasporti, urbanistica, agricoltura in primo luogo). Si parla di turismo naturalistico quando si fa una vacanza in cui si fruisce delle caratteristiche naturali e culturali di una zona senza troppa consapevolezza dell impatto che il turismo può avere su di essa. Quando invece il turista è consapevole degli impatti che il proprio modo di fare vacanza può avere sul territorio e, in ragione di questa consapevolezza assume determinati comportamenti, si può parlare di ecoturismo. L ecoturismo in sé non costituisce ancora un approdo alla sostenibilità. Ad esempio non viene sufficientemente considerata l energia richiesta per i trasporti, con i relativi effetti sul clima. La sostenibilità è un concetto che rimanda al futuro. Non può ancora essere affermato con certezza se tra 25 anni gli approcci oggi concepiti in modo sostenibile si riveleranno effettivamente sostenibilmente utili. La sostenibilità è una dimensione determinabile solo con difficoltà, e quasi impossibile da rilevare statisticamente. Si tratta quindi piuttosto di un esigenza rivolta al futuro, che non di un programma definito. I modi, le azioni, le prassi devono essere ridefinite di volta in volta, e alla luce dei risultati della ricerca. Non sempre infatti le soluzioni gestionali che attualmente risultano compatibili, si rivelano tali nel tempo. La sostenibilità del turismo non dipende quindi dalle motivazioni della vacanza o dalle peculiarità delle risorse di un territorio bensì dai principi di gestione che imprese del territorio, enti locali e tour operators assumono per produrre i servizi turistici. Definiti in modo chiaro i concetti di riferimento il passo successivo consiste nell individuare i mercati e i prodotti coerenti con il territorio e la mission del Parco. Tuttavia creare un profilo del tipo di visitatori interessati al turismo basato sul patrimonio naturale e culturale è molto difficile a causa della varietà dei loro interessi e della mancanza di indagini di mercato mirate. Per questo motivo è possibile offrire solo commenti generali basati sui risultati di esperienze pratiche in alcune destinazioni turistiche. Inoltre la presenza di una dimensione e di una caratteristica tipica di un profilo non esclude le altre. Si è scelto quindi di individuare quattro tipologie di turismo naturalistico (oltre all ecoturismo) e cioè: turismo ricreativo, rurale, estivo, educativo; per ognuna di queste tipologie è stato indicato in tabella 2 il grado di importanza delle caratteristiche del visitatore e della destinazione. 26 REPORT ottobre 2005

27 Legenda: XXX Molto importante XX Abbastanza importante X Poco importante - Per nulla importante Tab. 2 Grado di importanza delle caratteristiche del visitatore e della destinazione turismo ricreativo turismo rurale turismo attivo turismo educativo ecoturismo Motivazione di base Tranquillità e relax XXX XXX X X X Salute e benessere XX XX X X X Emozioni X X XXX X XX Scoperta e apprendimento X XX X XX XXX Istruzione X X X XXX X Sfida X X XXX X X Consapevolezza X X X X XXX Attese/Attività Riposo e relax XXX X X X X Il clima XX XX XX X X Stare a contatto il più a lungo possibile con la natura X - X X XXX Desiderio di libertà XX XX XXX X XX Cortesia e professionalità degli operatori turistici XX XX X X XX Fare passeggiate, escursioni a piedi XXX - XX XX XXX Contemplare il paesaggio XXX - XXX XXX XXX Prezzi modici XX XX X X X Frequentare posti poco affollati X X XX X XXX Osservare differenti tipi di paesaggi nella stessa vacanza X X X X XXX Poter osservare animali e piante XX X X XXX XX Vivere esperienze avventurose X X XXX X XX Praticare attività sportive (Trekking) X X XXX X XX Godere di momenti informazione e apprendimento XX XX X XXX XX Condividere e partecipare a momenti di vita locali X XX X XX XXX Conoscere, assaggiare e poter acquistare prodotti locali X XXX X XXX XXX REPORT ottobre

28 Visitare monumenti storico e religiosi X XX X XX XX Conoscere gli aspetti geologici/ paleontologici del territorio X X X XX XX Fare ricerca X X X XXX XX Rendersi utile, fare l'"ecovolontario" X X X X XXX Grado di coinvolgimento Osservare XXX XX X XX XXX Scoprire, apprendere, conoscere XX X X XXX XXX Partecipare X XX X XX XXX Destinazione/prodotto Ospitalità Presenza di strutture ricettive con una architettura locale e dal carattere famigliare Presenza di strutture ricettive con standard di qualità elevati Presenza di strutture con marchi di qualità ambientale e/o etici Presenza diffusa bed & breakfast (stanza in appartamento di residenti) Presenza di strutture ricavate da costruzioni tipiche già esistenti Enogastronomia Presenza di ristoranti con caratteri tipici che offrono prodotti del luogo X XXX X X XXX XX XX X X X X XX X X XXX X XX X X XXX X XX X X XX XX XXX X XX XXX Presenza diffusa di menù tipici X XXX X XX XXX Servizi/animazione Presenza di eventi per partecipare alla vita locale (mercati, ricorrenze storiche, ecc) Offerta di strumenti tecnologici per l'orientamento e l'interpretazione Programma di visite guidate da esperti Presenza diffusa di mercati dei prodotti tipici (artigianato e cibo) Presenza di un programma di iniziative per bambini Presenza di eventi di animazione (festival, spettacoli musicali) Servizi e strumenti per conoscere la storia locale Infrastrutture Presenza di una fitta rete di sentieri segnalati Presenza di sentieri con pannelli esplicativi X XX X XX XXX X X X XX XX XX XX X XXX XX XX XXX X XX XXX XXX X X X X XXX X X X XX X XX X XX XXX XX XX XX XX XX XX XX X XXX XXX 28 REPORT ottobre 2005

29 Presenza di itinerari ciclabili (strade poco utilizzate dalle auto - piste ciclabili) Carattere della località X XX XXX X XX Centri urbani molto curati X XX X X XX Assenza di segnaletica selvaggia X XX X X X Paesaggio Presenza diffusa di strade panoramiche X XX X X XX Paesaggio non molto antropizzato X XX X X XX Varietà paesaggistica X XX X X XXX Mobilità Possibilità di muoversi facilmente con i mezzi pubblici X X X X XXX Stagione della vacanza Estate XXX XX XX X X Autunno X XX X XX XX Inverno XX X XXX X X Primavera X XX XX XX XXX Periodo di vacanza Fine settimana X XX XXX X XX Short break XX XXX XXX X XX Una settimana XXX XX XX XXX XX Due settimane XXX X X XXX XXX Oltre due settimane XX X X XX XXX Target di riferimento Famiglie XXX XX X X X Coppie XX XXX X X XX Scuole X X X XXX XX Associazioni ambientaliste X XX X XX XXX Associazioni scientifiche X X X XXX XX Associazioni ricreative XX XX XX X X Associazioni sportive/escursionistiche X X XXX X X Tipo di canale Autorganizzazione XXX XX X X XX REPORT ottobre

30 Con l'aiuto dell'intermediazione X X XX XX XX Strumenti di informazione Suggerimenti di amici XXX XX XX X XX Suggerimenti degli operatori locali XX XX XX XX XX Internet X XX XX X XX Guide, riviste specializzate, tv tematiche X XX XXX XX XXX Mercati geografici di riferimento Italia XXX XXX XX XXX X Germania/Austria XX XX XX X XXX Francia XX XXX XX X XX Olanda/Belgio XX XX XXX X XXX Paesi scandinavi XX XX XXX X XXX Spagna XXX XX XX X X 5.4 E possibile misurare la sostenibilità del turismo? Il turismo può essere fonte di impatti ambientali negativi notevoli, poiché tradizionalmente si è sviluppato secondo un modello di crescita estensivo, scarsamente attento alla capacità di carico delle destinazioni e più interessato agli indotti economici immediati che agli scenari evolutivi a medio-lungo termine. Spesso, gli effetti ambientali ed economici sono più evidenti e quantificabili. Quelli sul sistema sociale e culturale sono, invece, di più difficile valutazione, poiché ricadono su valori intangibili, ad alcuni dei quali solo recentemente è stata riconosciuta una valenza. Mentre all industria è stata attribuita una responsabilità sociale nei confronti delle risorse che impiega, il turismo può disporre di folklore e paesaggio senza limitazioni giuridicamente o istituzionalmente riconosciute 9. Ciò premesso, è possibile valutare se il modello di consumo attuale dei turisti e quello di produzione degli operatori turistici può essere migliorato e reso più sostenibile. 9 Nicoletta Ferro, Francesca Palmisani, L onda anomala del turismo responsabile, del 26/2/ REPORT ottobre 2005

31 6. ESPERIENZA TURISTICA NEL TERRITORIO DEL PNAB 6.2 Il valore del Parco 6.1 Qualità dell esperienza Il concetto di qualità dell esperienza turistica 10, nella logica della sostenibilità (e quindi della Carta), fa riferimento alla intensità delle emozioni vissute in vacanza, al desiderio di scoperta, all arricchimento culturale, alla ricreazione. L esperienza turistica è quindi di qualità se è legata alla voglia di conoscere e di godere realtà diverse e, al tempo stesso, alla voglia di fuggire "a tempo" dalla propria realtà. Il turista alla ricerca della qualità così intesa è un turista itinerante, viaggiatore o vagabondo, che non si lascia facilmente influenzare dai media. L essenza del suo modo di fare turismo è data dalla qualificazione del rapporto con l ambiente e con i depositari della cultura di questo ambiente. La qualità così intesa è differente dal concetto di qualità aziendale che implica la ricerca di standard elevati (ad esempio nella ricettività, nella ristorazione), di facilità di accesso al servizio e alla sua fruizione (grazie ai trasporti, a Internet, ai tour operator, alle agenzie di viaggio, alle pro-loco, ecc...). Numerose ricerche hanno evidenziato come "al crescere della professionalità (qualità aziendale) aumenta anche la distanza dall ospite", mentre il rapporto diretto fra locali ed ospiti è uno dei requisiti fondamentali del turismo di qualità emozionale. 10 Il concetto di esperienza turistica è stato sviluppato sulla base delle riflessioni di Giorgio Daidola Il turismo: la vera qualità sta nelle emozioni in Questo Trentino, Oggi i Parchi naturali si trovano nella necessità di divenire strumenti per dare concretezza alla parola sostenibilità, molto spesso priva di contenuti ma piena di ideologie e luoghi comuni. Dagli incontri con le amministrazioni locali del Parco, emerge difatti una ben poco chiara riflessione attorno alla parola sostenibilità considerata o come una delle possibili leve del marketing turistico territoriale, o come una modalità di gestione del patrimonio naturale. Non è emerso cioè un atteggiamento speculativo nei confronti di una politica sostenibile del territorio, capace di intravedere il valore aggiunto negli investimenti sul capitale sociale, ambientale e sulla qualità delle relazioni tra le parti, e questo perché non c è chiarezza circa i termini della questione. Le grandi sfide mondiali attuali (perdita della biodiversità; consumo di suolo; banalizzazione del paesaggio; inquinamento atmosferico, ecc ) e i fattori esogeni prevalenti (scarsità di risorse economiche, ruolo sociale dell individuo che non è solo consumatore ma anche azionista) fanno nascere forte l esigenza di spiegare, valorizzare e condividere comportamenti, azioni e principi del Parco che fa della sostenibilità la sua ragione d essere. Oggi i Parchi si trovano nella necessità di spiegare la straordinarietà della loro missione. Un Parco non è una pro-loco del verde, non gestisce l ordinario, non è di fatto un Ente ordinario. Il Parco è un Ente pubblico che definisce e tutela il diritto collettivo ad ambiti di qualità naturale. E un Ente che ha carattere straordinario perché la sua politica di REPORT ottobre

32 salvaguardia ambientale tutela rilevanti interesse pubblici. Ma quanto è percepita e comunicata la straordinarietà del Parco? Quanto di questa comunicazione è difatti metabolizzata nel modello di consumo urbano? E quanto di questa comunicazione incide sulle politiche territoriali? Ad esempio, il fatto che esista il Parco Naturale Adamello Brenta quanto ha inciso ed influito sui cambiamenti sociali e culturali delle comunità, ovvero dei cittadini, suoi azionisti? Quali effetti e dinamiche ha determinato? E davvero migliorata la qualità della vita? E se sì, è stato a sufficienza comunicato il contributo del Parco o è rimasto scarsamente considerato? La purezza dell aria dei boschi e delle Valli del Parco hanno un peso su un ipotetico bilancio della vita? Si tratta di domande che possono sembrare banali, ma in realtà non lo sono. In pratica, a queste domande si potrebbe dare una risposta se si contabilizzasse ciò che normalmente non viene rendicontato dalla contabilità tradizionale. Quindi per il Parco, la sfida è capire, valorizzare e comunicare la propria funzione culturale e sociale rivolta al territorio, cercare di tradurre su un piano quanto più prossimo al cittadino i risultati ambientali. La crescita e lo sviluppo del Parco dipendono anche dal consenso di chi lo abita. E questo consenso lo si ottiene solo con una accresciuta consapevolezza, con la trasparenza e con la partecipazione attiva di tutte le forze alla gestione del parco. Il Parco deve, quindi, sia agire sia comunicare la propria azione, rendere trasparente il credito ricevuto dai cittadini mettendolo a confronto con i risultati raggiunti. La sfida del nuovo millennio nasce proprio dal continuo confronto con il territorio. Si pone quindi il problema di come contabilizzare il valore sociale ed economico determinato dalla presenza del Parco sul territorio. La responsabilità sociale per un Parco diviene fondamentale per consolidare sempre più il rapporto con i luoghi e i suoi abitanti/azionisti. Sempre dalle parole dei sindaci del Parco, veniva fuori una precisa richiesta per un ruolo del Parco a servizio soprattutto della popolazione locale, per sensibilizzarla e creare dialogo, consapevolezza nella cultura ambientale e in un nuovo stile di vita, ma anche per comunicare quello che il Parco ha fatto e sta facendo e che non è solo un vincolo. Oggi, si cerca di fornire una valutazione della dimensione sociale del Parco attraverso varie metodologie: tra le quali, il bilancio sociale, la contabilità ambientale, il rapporto sullo stato dell ambiente. Si tratta di strumenti che possono raccontare in modo molto più articolato la realtà del Parco e far emergere la relazione per lo più attiva tra investimenti e benefici ottenuti. 32 REPORT ottobre 2005

33 7. PRINCIPALI OSTACOLI E SFIDE VERSO LO SVILUPPO SOSTENI- BILE DEL TURISMO NATURA- LISTICO NEL TERRITORIO DEL PNAB 7.1 Atteggiamento conservatore della comunità locale L atteggiamento di conservazione e chiusura della popolazione locale è una affermazione che ha trovato maggior riscontro soprattutto tra i comuni della Val di Non e della bassa Val Rendena. Si tratta di una attitudine diffusa in questi territori e che trova spiegazione nel fatto che tra la popolazione non ci sono stimoli a creare innovazione progettuale semplicemente perché le fonti di reddito tradizionali (la mela per la Val di Non, il modello di turismo di massa per alcuni Comuni della Valle Rendena) garantiscono un benessere economico (immediato e tangibile) tale da non ricercarne di alternative o complementari. La scolarizzazione bassa e la tendenza dei giovani laureati a emigrare incidono sulla mancata possibilità di favorire il cambiamento. La ricerca condotta dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato di Trento e dall Accademia di Commercio e Turismo nell ambito del Progetto di sviluppo economico-territoriale per una valorizzazione sostenibile dei parchi naturali: il Parco Naturale Adamello Brenta (2002) giunse a conclusioni analoghe: Limitazione culturale presente nelle valli, bassa possibilità di incidere sulla possibilità di favorire innovatività e cambiamento sul territorio, mentalità imprenditoriale passiva, bisognosa di essere stimolata e condotta. 7.2 Mancanza di cultura turistica L aspetto di cui sopra si riflette in qualche modo sul modello culturale attualmente presente tra gli imprenditori turistici. Ciò che emerge è una bassa consapevolezza dei cambiamenti della domanda turistica: oggi il turista viaggia di più e per brevi periodi; la sua attenzione ad aspetti prima ritenuti secondari è cresciuta (qualità, accoglienza, tipicità, mobilità, ); quello di cui va alla ricerca è vivere una esperienza emozionale, autentica, valoriale. Rifuggire dalla conoscenza di questi cambiamenti non permette di incidere sulle scelte della domanda perché non si è in grado di anticiparne le richieste. Si pensi ad esempio ad alcuni aspetti attuali nella gestione dell offerta turistica di questo territorio che testimoniano questa tendenza: la rigidità con cui si continuano a gestire le strutture alberghiere, la maggior parte delle quali è chiusa in primavera e autunno, periodi nei quali negli ultimi anni si registra un forte aumento dei viaggi; la riproposizione di modelli di gestione tradizionali delle strutture extralberghiere (locazioni per periodi lunghi e non frazionati) che rischia di assottigliare ancora di più il contributo del patrimonio edificato all economia; la non piena valorizzazione delle tipicità gastronomiche e artigianali e dell architettura turistica e dei luoghi. Agire su questi fattori impone di ragionare per orizzonti temporali di medio e lungo periodo; richiede un cambiamento di prospettiva ma anche di priorità, dove al REPORT ottobre

34 guadagno immediato e sicuro si contrapponga un atteggiamento speculativo nei confronti dell attività turistica. Una delle priorità è sicuramente l investimento in formazione sia di chi opera oggi nel turismo sia di chi sta per entrarci. E presente, difatti, soprattutto nei comuni ai margini del turismo, il bisogno di (ri) qualificare ed aggiornare gli operatori e in particolare alcune tipologie di figure professionali, come quelle preposte all accoglienza al fine di sensibilizzarle alla cultura della qualità e a quella dei luoghi. 7.3 Scarsa capacità a valorizzare l identità del territorio Nell area del Parco è presente una buona conoscenza e consapevolezza delle potenzialità del sistema di risorse culturali, naturali, storiche e tradizionali di cui il territorio dispone ma al tempo stesso emerge un basso senso di appartenenza al sistema di valori locali. Questo rapporto contraddittorio con la cultura del luogo ha difatti determinato bassi e sporadici investimenti nel recupero e nella valorizzazione di tutto quello che è tradizione, dall artigianato, ai vecchi mestieri, all architettura turistica, ai prodotti gastronomici. Non si tratta pertanto solo di un problema di perdita di questo patrimonio che invece dovrebbe costituire il tratto distintivo culturale e sociale dei luoghi, ma anche di una tendenza ad assecondare ed alimentare il modello di consumo globalizzato, ovvero dell industrializzato e dell uguale ovunque. Quest ultima tendenza ovviamente è prevalente nelle aree a più alta vocazione turistica, il cui cioè il turismo sembra aver giocato un ruolo importante nel processo di abbandono delle tradizioni. Gli alpeggi e le malghe, i prodotti artigianali tipici, ma anche i sentieri della Guerra, che raccontano con i loro riti e con le loro tracce il passato e le radici del territorio, devono trovare in qualche modo il loro mercato. 7.4 Organizzazione turistica del territorio La proliferazione di enti che concorrono alla formazione del prodotto turistico (Apt, Pro Loco, Consorzi vari, Parco, ecc.) può creare confusione sui ruoli e sulle priorità di ognuno causando dispersioni economiche ed umane; è fondamentale quindi chiarire, a monte di qualsiasi iniziativa, ambiti e competenze di ognuno per dare vita a sinergie proficue ed intelligenti. La nuova organizzazione turistica del territorio si basa sulle APT di ambito tra i cui compiti c è anche la commercializzazione. Sebbene l insediamento dei nuovi organi sia molto recente, le interviste hanno evidenziato l intenzione delle APT a investire molte risorse nella creazione di pacchetti turistici. Questa modalità di organizzazione e integrazione dell offerta non è sempre molto coerente con le tipologie di turismo naturalistico praticabili nel Parco. 7.5 La collaborazione tra gli attori locali Una delle sfide per la realizzazione di un progetto di sviluppo turistico territoriale è superare le resistenze a fare rete di quanti sono coinvolti nel turismo. I maggiori ostacoli sono presenti nei territori più turistici, mentre per chi ne è ai margini la propensione a collaborare risulta comprensibilmente 34 REPORT ottobre 2005

35 maggiore. In generale, le esperienze di collaborazione tra gli operatori sono ancora deboli, frammentarie, discontinue. La difficoltà a fare rete tra gli operatori è conseguenza di un retaggio culturale del territorio che preferisce il fare da soli all integrazione. La difficoltà a fare sistema appare fortemente condizionata da carenze di informazione e formative sulle motivazioni e gli obiettivi dei cosiddetti network: perché fare rete? che vantaggio ne ho? quali responsabilità? Un altro problema è legato alla sovrapposizione di competenze e funzioni nel turismo: non si sa bene chi fa cosa e chi si assume la leadership, perché una leadership deve esserci. In una fase storica come quella attuale esposta alla competizione internazionale e alla globalizzazione, questo aspetto è un elemento di debolezza del sistema turismo, perché in assenza di una logica sistemica e di una strategia comune in cui riconoscersi, il potere attrattivo di un territorio può venire compromesso. 7.6 Gestione dei visitatori La gestione del flusso di visitatori è un problema di ordine spaziale e temporale, che interessa in particolare alcune zone in alcuni periodi dell anno. L eccessiva concentrazione dei flussi turistici (veicoli e pedoni) è suscettibile di causare una serie di effetti che incidono sulla qualità della vita dei residenti e dell esperienza turistica (rumore, sporcizia, prezzi), sull habitat naturale (consumo di suolo, perdita della biodiversità), sul consumo di risorse (idriche, energetiche) e la produzione di rifiuti. In particolare, il problema dell accessibilità dei turisti alle località da visitare è un fattore determinante per garantire un progetto di sviluppo turistico sostenibile. Si pensi che nel periodo estivo nelle principali Valli del Parco transitano in media al giorno veicoli, con punte che arrivano a toccare i veicoli al giorno in corrispondenza del 16 agosto. Il traffico automobilistico nei week-end (in particolare nella giornata di domenica) aumenta considerevolmente e l incremento di autoveicoli rispetto alla media settimanale risulta tanto maggiore quanto più ci si allontana dai periodi di maggiore intensità turistica (ferragosto). Il flusso escursionistico dei fine settimana nei periodi di minore intensità turistica è quindi una variabile da tenere in stretta considerazione. Al tempo stesso, la corretta gestione dei visitatori deve rassicurare la popolazione residente sulla qualità di vita, visto che, come rilevato da una recente ricerca, rispetto ai turisti sembra emergere un sentimento ambivalente: se da una parte il turista è gradito, è necessario in quanto portatore di benessere economico, dall altro è invece percepito come un elemento di disturbo, qualcuno che viene a scompaginare il normale tran tran di vita (...). L indagine qualiquantitativa svolta dalla Provincia di Trento in collaborazione con l Ufficio Statistica e il Servizio Parchi: Le aree protette del Trentino nel vissuto della popolazione residente (2004) conferma questo dato: circa il 60% degli intervistati auspica divieti nei confronti della circolazione di veicoli a motore, della raccolta di fiori e minerali, della costruzione di impianti di risalita, dell apertura di attività ricettive; il 30% di intervistati vive come problema la presenza dei turisti e dei visitatori nelle aree protette. REPORT ottobre

36 8. COSA FA IL PARCO PER RENDERE PIÙ SOSTENIBILE IL TURISMO? Il turista è una persona che per alcuni giorni diventa un residente temporaneo in un determinato luogo. Durante la sua permanenza nella località turistica dorme (domanda di alloggio), mangia (domanda di vitto), si muove (domanda di trasporto), si ricrea (domanda di servizi ricreativi). Ognuna di queste attività ha un impatto sulla sfera ambientale, sulla sfera sociale e sulla sfera economica di una località turistica. Dal punto di vista della sostenibilità lo sviluppo turistico deve quindi porsi gli obiettivi di minimizzare il consumo di energia, suolo, acqua, la produzione di rifiuti, distribuire la ricchezza prodotta nel modo più omogeneo possibile fra le diverse categorie che compongono il sistema economico locale, evitare che l identità locale sia sacrificata sull altare dell industria turistica (basti pensare alle seconde case costruite senza il rispetto dei caratteri tipici delle località o ai menù dei ristoranti che propongono piatti vicini alle abitudini degli ospiti). In questa prospettiva è difficile che il Parco da solo possa convertire un processo produttivo come quello turistico in un processo sostenibile. Si tratta, infatti, di cambiare le abitudini che turisti e operatori turistici hanno consolidato nel tempo. Tuttavia il Parco può indicare il percorso, promuovere buone pratiche e in alcuni casi influenzare un comportamento più sostenibile da parte di operatori e turisti. In altre parole la sostenibilità richiede una politica dei piccoli passi e del miglioramento progressivo. Il PNAB ha, tuttavia, proposto negli ultimi anni e propone tuttora una serie di iniziative atte a promuovere uno sviluppo turistico ed economico del territorio in armonia con l ambiente naturale che lo circonda. In particolare, tra le iniziative promosse per il miglioramento della situazione ambientale, spiccano il progetto Qualità Parco e la chiusura al traffico delle valli di Genova e di Tovel. La prima iniziativa prevede di assegnare una certificazione e un marchio alle strutture ricettive che rispondono a determinati canoni di sostenibilità ambientale e di adozione o adeguamento alle tecnologie meno inquinanti. La seconda, invece, ha permesso di ridurre il traffico che congestionava le due valli attraverso l introduzione di bus navetta e l obbligo di parcheggio delle auto in determinate zone di sosta. Inoltre, ha recentemente definito le Linee Guida per una strategia di sviluppo coerente con i principi della Carta Europea del Turismo Sostenibile: per attuare una politica turistica coerente con la Carta, il Parco, oltre a gestire la fruizione turistica all interno del proprio perimetro (a tal fine è predisposto il Piano del Parco), deve sostenere i territori nell adeguamento della loro offerta in funzione alle attese di tipologie di turisti i cui modelli di comportamento consentono di valorizzare le risorse locali e minimizzare gli impatti ambientali (modello di comportamento sostenibile). Tuttavia, creare un profilo del tipo di visitatori interessati al turismo basato sul patrimonio naturale e culturale è molto difficile a causa della varietà dei loro interessi e della mancanza di indagini di mercato mirate. Il PNAB si è fatto inoltre promotore di ulteriori attività idonee a stimolare 36 REPORT ottobre 2005

37 una conoscenza più approfondita dell area protetta, adattando le iniziative ai diversi target che vedono nel PNAB la meta delle loro vacanze. Nella tabella seguente per ogni attività del consumo turistico è stato indicato il modello attualmente prevalente e le azioni che il Parco sta attuando per renderlo più sostenibile. Tab.3 Modello prevalente per ogni attività del consumo turistico Muoversi Dormire Il modello attuale L attuale modello di mobilità si basa sull uso dell auto propria. Secondo alcune ricerche l 80% dei turisti in Trentino utilizza l auto per i propri spostamenti. I trasporti assorbono almeno il 30% dell energia consumata dai turisti. E stato calcolato in Francia che i trasporti per il turismo domestico (all interno dei confini nazionali) contribuiscono fino al 7% delle emissioni dei gas serra. Un sistema di trasporti basato sull automobile consuma anche molto suolo. Nel solo territorio dei comuni del PNAB ad agosto nel fine settimana circolano circa automobili (di cui il 20% di traffico escursionistico) che richiedono circa mq di parcheggi (è come se l intera superficie del territorio del comune di Tassullo fosse adibita a parcheggio). Infine l attuale modello di mobilità scontenta tutti: secondo l indagine Hospes sull ospitalità trentina, turisti, residenti e operatori turistici concordano nell individuare traffico, parcheggi e trasporti tra i principali motivi di insoddisfazione della vacanza. Il 70% dei posti letto è attribuibile alle seconde case. Questo modello insediativo implica un elevato consumo di suolo e di energia (per riscaldare, raffreddare e illuminare una casa si consuma di più che per una camera d albergo). In particolare, nell area di Campiglio-Rendena si rileva una quota pari al 17% dei letti provinciali, a fronte di una superficie territoriale pari al 7%. L alto numero di seconde case comporta inoltre alti picchi di presenze (tipicamente agosto e Natale), con conseguenze di congestione, di traffico, di consumi idrici, di produzione di rifiuti e di Cosa si sta facendo per cambiare A partire dall estate 2003, grazie al raggiungimento di precisi accordi con i Comuni proprietari, il Parco ha gestito attivamente, con un progetto innovativo, la mobilità della Val Genova. Il successo riscontrato con l applicazione del progetto nell estate 2003, ha convinto le Amministrazioni a rinnovare l iniziativa per la stagione Inoltre il Parco ha coinvolto nel 2004 anche la Valle di Non nell attivazione del progetto Mobilità sostenibile. L iniziativa è stata quindi sperimentata in Val di Tovel, perseguendo sempre l obiettivo di invertire la tendenza turistica dalla filosofia del mordi e fuggi (con migliaia di automobilisti che ogni giorno assediavano le valli solo per fugaci visite dalla macchina) ad un approccio più rispettoso della natura e maggiormente in linea con una vacanza da Parco. E attualmente in fase di studio un progetto di mobilità sostenibile integrata per l incentivazione dei mezzi di trasporto pubblici in tutto il territorio del Parco. Il progetto Qualità Parco, nato con l obiettivo di portare all esterno e diffondere sul territorio la filosofia della qualità (anche quella ambientale), ha preso avvio già nel 2002, con le impegnative fasi di concertazione, redazione delle prime linee guida ed infine con la stesura definitiva dei protocolli per il settore ricettivo turistico. Attualmente il progetto Qualità Parco è ben avviato nel settore alberghiero (sono 19 le strutture certificate). E allo studio l estensione ad altre tipologie di strutture (campeggi, alloggi tipici, agriturismo). REPORT ottobre

38 Mangiare Ricreare reflui. Il modello di sviluppo attuale ha creato una forte pressione. Testimonianza di tale pressione è data dalla disponibilità di acqua per consumo umano che, pur scontando alcune carenze di dati di base, rappresenta bene gli effetti della urbanizzazione diffusa. In provincia sono disponibili in media poco meno di litri/famiglia/giorno, ma nelle aree turistiche questa quota è molto più elevata, superando i litri/famiglia/giorno. E stato calcolato (in Gran Bretagna) che un pasto tradizionale con ingredienti importati genera 650 volte le emissioni di carbonio (dovute al trasporto) rispetto allo stesso pasto preparato con ingredienti locali. La conseguenza è che se i turisti consumano prodotti locali possono concorrere a far risparmiare molta energia, ridurre le emissioni di gas serra, generare più reddito per la comunità locale. Uno studio condotto dalla New Economics Foundation di Londra ha dimostrato che un euro speso per comprare prodotti alimentari locali genera un introito almeno due volte superiore per l economia locale. Non ci sono dati per valutare quanto sia diffuso l uso dei prodotti locali nel territorio del Parco sia nella ristorazione che nei supermercati, tuttavia i pochi ristoranti che propongono menù tipici e la presenza diffusa della grande distribuzione sono indice di una bassa diffusione. Le attività ricreative più diffuse nel territorio del Parco sono le escursioni in estate e lo sci in inverno. La problematica più importante relativa alle escursioni è l eccessivo sovraffollamento di alcuni sentieri nei fine settimana di agosto da cui emergono problemi di gestione dei rifiuti ed erosione del suolo. Per quanto concerne lo sci, CIPRA ha messo in evidenza come il cambiamento climatico abbia innescato una corsa all innevamento artificiale. Sugli impatti dell innevamento artificiale al sistema ecologico montano (flora, fauna, paesaggio) il E allo studio l estensione delle linee guida del progetto Qualità Parco al settore alimentare. In particolare dovranno essere stilati i protocolli d intesa concentrandosi sui settori pilota del lattiero caseario e dell apicoltura. Dall estate 2002 il Parco ha avviato campagne di informazione e sensibilizzazione dei visitatori ad una corretta fruizione dei sentieri. In particolare si è dimostrata efficace l iniziativa di responsabilizzare i visitatori alla gestione dei propri rifiuti. Per quanto concerne gli impianti da sci è allo studio l estensione delle linee guida del progetto Qualità Parco al settore. 38 REPORT ottobre 2005

39 dibattito è ancora in corso. Tuttavia nella prospettiva della sostenibilità due dati sono da considerare: per ogni ettaro di pista innevata artificialmente si consumano m3 di acqua all anno (una famiglia di 4 persone ne consuma 200) e kwh di corrente (una famiglia ne consuma 4.500). REPORT ottobre

40 40 REPORT ottobre 2005

41 Parte II I VISITATORI DEL PARCO * * Questa parte riporta i risultati di due ricerche svolte nell estate del 2004 in collaborazione tra il Parco Naturale Adamello Brenta e l Osservatorio Provinciale per il Turismo. La prima ricerca è stata svolta su un campione di visitatori del Parco. La seconda ricerca è stata svolta su un campione di turisti contattati presso APT e punti informativi collocati nell area del Parco. Testo a cura di Gianfranco Betta (capp. 1, 2, 4 e 5) e Paola Feola (cap. 3) REPORT ottobre

42 1. I VISITATORI DEI PARCHI NATURA I visitatori che vogliono godere dei parchi svolgono durante la loro permanenza varie attività, preferendo in primo luogo l escursionismo con un indice di gradimento del 53,7% (seguito da altre attività sportive). Per questa ragione una motivazione di vacanza natura può in parte identificare l amante di trekking ed escursioni. Dal rapporto 2004 sul Turismo Natura redatto da Ecotour emergono alcuni limiti dei frequentatori dei parchi: una prevalenza di provenienti dall ambito regionale con oltre il 54% di visitatori (percentuale che risulta ancora più elevata passando dai parchi nazionali a quelli regionali); una permanenza tutto sommato ridotta (la classe modale, con il 40,7%, è di due giorni; ma nei parchi regionali si scende ad 1 giorno come numero di frequenze più elevate, con una percentuale pari al 45% del totale visitatori) e quindi con una quota molto alta di escursionisti di giornata, che si giustifica appunto con una provenienza prevalentemente regionale dei visitatori. Dati positivi sono invece ravvisabili nella prevalenza di una classe media superiore per quanto riguarda i titoli di studio (proxi di una migliore capacità di spesa) e in un profilo per età dove, pur prevalendo i giovani, sono ben rappresentati anche i gruppi di età della classe centrale e over 65. Un analisi delle offerte dei T.O. stranieri che trattano turismo natura evidenzia un aumento delle proposte negli ultimi anni e la convinzione che tale trend sia destinato a durare. E tuttavia sia per i T.O. danesi, che tedeschi, che olandesi e belgi, ma anche cechi che propongono il prodotto parchi natura in Italia, le motivazioni di vacanza su cui fanno leva tutti i T.O. non sono prevalentemente l escursionismo ma intrecciano motivazioni di carattere culturale (in particolare di cultura materiale con un approccio lento al territorio), il relax e l ambiente non urbanizzato, l enogastronomia. Questo per rilevare come sia importante tenere conto anche di motivazioni complementari per giustificare una proposta vacanza che faccia leva sull escursionismo. Durante il periodo estivo del 2004 l Osservatorio Provinciale per il Turismo e il Parco Naturale Adamello Brenta (PNAB) hanno condotto un indagine sui visitatori del Parco Naturale Adamello Brenta accompagnata da un indagine condotta nell areale del Parco presso alcuni punti informativi: Apt, Centri visitatori, Pro Loco. 42 REPORT ottobre 2005

43 2. INDAGINE SUI VISITATORI DEL PARCO NATURALE ADAMELLO- BRENTA 2.1 Campionamento La prima parte dell indagine prevedeva la somministrazione di questionari ai visitatori del Parco Naturale Adamello Brenta. I punti di somministrazione hanno riguardato alcuni ingressi ritenuti più significativi per il Parco (in realtà il Parco non è una riserva con degli accessi identificati; semplicemente sono state individuate alcune zone più frequentate e in questi luoghi si è deciso di gestire la somministrazione dei questionari). Le tre zone più importanti individuate sono state la Val di Tovel, dove sono stati compilati oltre il 40% dei questionari; la Val di Genova con un terzo di questionari; Vallesinella con il 12%. Altri punti meno importanti hanno riguardato altre zone dell areale del Parco dove i questionari raccolti complessivamente sono stati circa un 14% del totale. Il totale dei questionari compilati ritenuto valido ai fini delle elaborazioni è stato di 823. Le modalità di somministrazione sono state essenzialmente di tre tipi: ad un campione di automobilisti che parcheggiavano nei parcheggi di testata di accesso ad alcune aree del Parco (come ad esempio il lago di Tovel o la Val di Genova) in alcuni orari e giorni predefiniti (sia feriali che festivi) del periodo di rilevazione; ad un campione di escursionisti che si muovevano a piedi in alcune aree del parco precedentemente individuate (anche questi in orari e giorni predefiniti sia feriali che festivi); ed infine ad un campione di escursionisti che utilizzavano per i loro spostamenti dalle strutture ricettive al Parco (in particolare da Molveno e Altopiano della Paganella) il bus messo a disposizione dall Ente Parco. Nel complesso gli intervistai appartengono per il 42% alla categoria degli automobilisti; per il 21% agli intervistati sul bus navetta; per il 30% agli escursionisti a piedi. Per la quota rimanente (poco più del 7%) non risulta specificata la modalità di rilevazione. Questa ripartizione del campione non ci dice nulla su come l universo dei turisti si muove e accede al Parco e sulle sue preferenze di mobilità, ma solamente evidenzia dove e come i turisti sono stati intervistati. La decisione di costruire un campione così stratificato è dipesa dal fatto che modalità differenziate di accesso al Parco potessero anche esprimere negli intervistati punti di vista e sensibilità diverse di cui era necessario tenere conto. La somministrazione dei questionari è stata gestita dal personale del Parco debitamente addestrato. La compilazione del questionario era volontaria. I casi di diniego alla compilazione, stando alle testimonianze dei rilevatori sono state rare, anche se più di un visitatore lo ha giudicato un questionario lungo. REPORT ottobre

44 Tab.4 Modalità di rilevazione e campionamento ipotizzato Luogo di rilevazione VAL DI GENOVA Modalità di rilevazione 250 questionari per 5 settimane: 9 questionari al giorno, quindi 1 questionario ogni 45 minuti. 1 somministratore Punti di rilevazione 1/3 dei questionari a Ponte Verde Si intercettano i turisti che hanno parcheggiato nei parcheggi gratuiti all imbocco della Val Genova, e che devono ancora visitare la valle. Sono arrivati a Ponte Verde a piedi. 1/6 dei questionari a Bedole Si intercettano i turisti che hanno preso il bus navetta a Ponte Maria o che hanno noleggiato una mountainbike a Ponte Verde e sono saliti fino in cima; hanno pagato il biglietto d ingresso di 4 a Ponte Verde ed hanno già percorso gran parte della valle. 1/2 dei questionari a Ponte Maria Si intercettano i turisti che hanno pagato il biglietto d ingresso e parcheggiano a Ponte Maria. In questo caso possono decidere di prendere il bus navetta per salire in Bedole, oppure proseguire a piedi per i sentieri. VAL DI TOVEL 250 questionari per 5 settimane: 9 questionari al giorno, quindi 1 questionario ogni 45 minuti. 2 somministratori Parcheggio all entrata e all uscita della valle Punti Info della Valle VALLESINELLA 100 questionari per 5 settimane: 4 questionari al giorno, quindi 1 questionario ogni 2 ore. Punto Informativo di Vallesinella 1 somministratore PULLMAN di LINEA 100 questionari per 5 giovedì: quindi 20 questionarioa giornata. 1 somministratore Linea Andalo Molveno - Fai della Paganella - Tovel 44 REPORT ottobre 2005

45 Vista la bassa somministrazione dei questionari nella zona di Andalo Molveno, grazie all aiuto di tirocinanti e stagisti, ne sono stati somministrati in numero maggiore in Val di Tovel e alcuni altri in punti non prestabiliti come dalla seguente tabella: Tab.5 Questionari somministrati LUOGO NUM. COPIE Val Genova 267 Andalo - Molveno 9 Val di Tovel 340 Vallesinella 100 APT Comano 7 Nambino 15 Dimaro 3 Carisolo 4 APT Madonna di 19 Campiglio Apt Pinzolo 23 Lago di Tovel 10 Punto Info Mavignola 26 Totale 823 Il questionario mirava ad evidenziare cinque aree tematiche: - la distinzione tra escursionista e turista, intendendo per escursionista il visitatore del Parco che si muove dal proprio luogo di residenza e ritorna alla propria residenza in giornata, e per turista colui che invece spostandosi per motivazioni diverse dal lavoro - pernotta in un luogo diverso da quello di residenza abituale; - la motivazione di vacanza e il profilo del turista intervistato con riferimento soprattutto a caratteristiche socioanagrafiche e grado di fedeltà alla destinazione; - l importanza e il ruolo della presenza Parco nella decisione di scelta della vacanza; - la raccolta di una serie di opinioni circa l attività del Parco su possibili scelte e attività che potrebbero essere effettuate, permesse o vietate nell areale del Parco; - il livello di soddisfazione riscontrato circa le diverse attività e iniziative del Parco. 2.2 Escursionista e turista Il gruppo di intervistati è stato suddiviso in alcune tipologie. Una prima tipologia riguarda gli escursionisti, cioè i visitatori del Parco che non intendono pernottare in luogo diverso dall abituale luogo di residenza. Dall indagine condotta tra il campione di visitatori del Parco Naturale Adamello Brenta, gli escursionisti risultano poco meno di un quarto del totale visitatori intervistati (23%), con una leggera prevalenza al loro interno di escursionisti provenienti da fuori provincia (12,4%) rispetto agli escursionisti provenienti dalla provincia di Trento (10,4%). La quota di escursionisti tra gli intervistati risulta significativa, ma meno elevata di quanto riscontrato nell indagine condotta a livello nazionale da Ecotur. Questo probabilmente significa che il Parco Naturale Adamello Brenta gode di una capacità attrattiva e di proposte peculiari in grado di giustificare una permanenza superiore ad una sola giornata, con valori mediamente superiori al complesso degli altri parchi nazionali e regionali. Ma vuol dire soprattutto che il Parco beneficia di un effetto attrazione della destinazione Trentino. Si tratta di capire quindi l effetto netto in termini attrattivi che il Parco gioca per giustificare una vacanza in Trentino, vale a dire in che misura la sola esistenza del Parco è in grado di motivare un periodo di vacanza in Trentino o più specificamente nell areale del Parco. Come tutti gli indicatori di impatto, significa chiedersi quanti turisti non sarebbero venuti in Trentino REPORT ottobre

46 nel periodo estivo se non ci fosse il Parco Naturale Adamello Brenta. Grazie alle risposte date dai turisti intervistati si cercherà di formulare di seguito una ipotesi in proposito. Tolti gli escursionisti, la quota rimanente di visitatori, pari a quattro quinti degli intervistati, è composta da turisti, quasi esclusivamente non residenti in provincia di Trento (i turisti residenti in provincia di Trento rappresentano solo l 1,5% del totale intervistati); il gruppo dei turisti è stato suddiviso in cinque tipologie riferite a diverse motivazioni di vacanza. La prima tipologia individuata è stata definita il vacanziere del Parco e si riferisce ai visitatori intervistati che soddisfano contemporaneamente queste tre condizioni: 1. il motivo prevalente della vacanza in Trentino è legato alle opportunità di carattere naturalistico; 2. il luogo di vacanza è stato influenzato molto dalla presenza del Parco nelle vicinanze; 3. ha già dedicato (o pensa di dedicare) più della metà del periodo di vacanza a visitare località del Parco. Questa prima tipologia rappresenta il 25,4% del totale intervistati. La seconda tipologia è stata chiamata il vacanziere natura e si riferisce ai visitatori intervistati che soddisfano queste due condizioni: 1. il motivo prevalente della vacanza in Trentino è legato alle opportunità di carattere naturalistico (al pari del vacanziere del Parco); 2. il luogo di vacanza è stato influenzato molto dalla presenza del Parco nelle vicinanze oppure alternativamente (nel caso la scelta sia stata dettata poco o per niente dalla presenza del Parco) nel suo periodo di vacanza intende visitare (o ha già visitato nei giorni precedenti l intervista) altre località del Parco. Questa seconda tipologia è la più numerosa e rappresenta il 37,9% del totale intervistati. La terza tipologia è stata chiamata vacanziere relax e si riferisce ai visitatori intervistati che soddisfano queste due condizioni: 1. il motivo prevalente della vacanza in Trentino è legato alle opportunità di carattere naturalistico oppure alla ricerca di riposo e relax in un ambiente naturalistico; 2. nel suo periodo di vacanza intende visitare (o ha già visitato nei giorni precedenti l intervista) altre località del Parco. Questa terza tipologia è numerosa quasi quanto la prima e rappresenta il 22,5% del totale intervistati. La quarta tipologia è stata chiamata vacanziere attivo e si riferisce a quei visitatori intervistati la cui motivazione di vacanza prevalente in Trentino è stata dettata dalle opportunità di vacanza attiva praticando degli sport e delle escursioni. Questa quarta tipologia è molto meno numerosa delle precedenti e rappresenta soltanto l 8,2% del totale intervistati. Una quinta tipologia è una tipologia residuale dove confluiscono molteplici motivazioni di vacanza (da quella culturale, a quella enogastronomica, benessere termale ecc) e rappresenta il 4,9% del totale intervistati. 2.3 Profilo socioanagrafico Il turista che visita il Parco è in prevalenza 46 REPORT ottobre 2005

47 maschio (anche se la netta prevalenza maschile riscontrata tra gli intervistati 56% contro il 44% di componente femminile può essere chiaramente imputabile ad un processo di autoselezione nella compilazione da parte di coppie e nuclei familiari con un ruolo prevalente giocato dalla componente maschile). Per quanto riguarda l età, la classe modale (con circa il 40% degli intervistati) si raccoglie tra i 30 e i 45 anni. Un terzo di intervistati appartiene alla classe d età anni. Un quinto ha meno di 30 anni ma bambini e ragazzi potrebbero essere più numerosi, tenuto conto che la compilazione del questionario è presumibile sia stata delegata a mamma o papà. Un ulteriore 10% ha più di 60 anni. La media d età risulta pari a 42 anni. Gli intervistati in possesso di diploma di scuola media superiore sono quasi due volte più numerosi dei laureati (44% contro 23%) e rappresentano la quota più elevata. Un quinto degli intervistati è in possesso di un titolo di scuola dell obbligo e i rimanenti di una qualifica di scuola professionale. Il titolo di studio (oltre all età) è la variabile che meglio spiega la professione. Poco meno di un terzo sono gli impiegati. Un quarto di intervistati è rappresentato da liberi professionisti/imprenditori/dirigenti. Gli operai rappresentano meno del 15% degli intervistati. Circa il 10% sono gli studenti e i pensionati. Un po meno le casalinghe. Netta prevalenza di italiani tra gli intervistati, con una sostanziale sottostima degli stranieri presenti nell areale del Parco come turisti durante il periodo estivo. Gli stranieri, infatti, rappresentano circa tra il 10 il 15% del totale turisti estivi negli ambiti turistici dove insiste il Parco, con una presenza relativamente minore nel mese di agosto rispetto a luglio e settembre; mentre nella presente rilevazione gli straneri intervistati sarebbero quantificati in un misero 1%. Il turista intervistato è in netta prevalenza un turista di prossimità. La provenienza più elevata è dalla Lombardia e dal Veneto. Le città di Milano e Brescia totalizzano da sole poco più di un quinto di tutti gli intervistati. Discreta anche la presenza dal Centro Italia, in particolare dalla città di Roma. Lo scostamento maggiore dal dato medio riguardo al sesso si ha per la tipologia del vacanziere attivo (in questo caso i maschi ammontano al 70% contro un dato medio di poco superiore al 50%). Per l età valori più elevati del valore medio (42 anni) si riscontrano per i molto fedeli e il vacanziere relax (44 anni); oltre che per coloro che risiedono nelle seconde case di proprietà (46 anni). Anche il vacanziere Parco presenta un età media superiore al totale intervistati (44 anni). Relativamente più giovani di tutti sono invece i campeggiatori (38 anni). Diplomati e laureati relativamente più numerosi della media si riscontrano tra le tipologie del vacanziere natura e del vacanziere attivo. Per il vacanziere Parco lo scostamento dai valori medi è significativo (con una presenza più numerosa solo per i diplomati). Infine, riguardo la professione, i dirigenti sono relativamente più numerosi tra i vacanzieri Parco (10%); gli impiegati tra il vacanziere attivo (34%); i libero professionisti tra il vacanziere natura (30%). REPORT ottobre

48 Tab.6 Caratteristiche socio anagrafiche dei visitatori del Parco Vacanziere del parco (128) Vacanziere Alpino ricerca natura (224) Totale (623) Maschio 52,8 50,0 55,7 Sesso (Valori %) Femmina 47,2 50,0 44,3 Età media (anni) 43,5 39,5 41,7 Laurea/ Diploma 71,9 69,7 67,6 Titolo di studio (Valori %) Scuola obbligo/ Qualifica professionale Dirigente/Libero professionista/ Imprenditore 28,1 30,3 32,4 30,6 33,0 27,4 Professione %) (Valori Impiegato 30,6 28,3 29,9 Operaio 13,2 10,5 12,6 Altro (studente, casalinga..) 25,6 27,7 29,9 2.4 Le motivazioni e il profilo del turista che visita il Parco Una prima indicazione sull importanza del Parco in merito alla scelta della vacanza riguarda proprio il motivo di scelta di vacanza in Trentino da parte degli intervistati. Le motivazioni di vacanza prevalenti (tenuto conto delle risposte multiple perché in questo caso erano possibili fino ad un massimo di tre risposte) riguardano nell ordine: - la ricerca di riposo e relax in un ambiente naturale (poco più di un terzo delle risposte totali); - poter godere di opportunità di carattere naturalistico (poco meno di un quarto); - per le opportunità di vacanza attiva praticando degli sport e delle escursioni (poco più di un quinto). Le altre motivazioni di vacanza (in totale otto) raccolgono quote di risposte decisamente più basse. Si segnalano con percentuali non irrisorie: per le opportunità enogastronomiche (8%); per le opportunità di divertimento (6%); per le opportunità di carattere culturale (5%). Pressoché assenti motivazioni di vacanza benessere in strutture termali o hotel dotati di centro benessere, o legate alla convegnistica. Il primo aspetto da rilevare è che le principali motivazioni di vacanza espresse dagli intervistati (in particolare le prime due, ma anche l aspetto escursionistico della terza motivazione) possono trovare una risposta positiva nelle iniziative e proposte del Parco (e prima ancora nella sua esistenza) e ben si configurano con una tipologia di turista che per facilità può essere identificato nella motivazione di vacanza natura. Questa motivazione di vacanza può essere rafforzata 48 REPORT ottobre 2005

49 dall esistenza di un Parco, pur sapendo che la motivazione vacanza natura è anche una delle motivazioni di vacanza più diffuse (spesso la più diffusa) tra i turisti che scelgono in estate il Trentino, come hanno evidenziato altre indagini specifiche. E questa constatazione potrebbe rappresentare un ulteriore punto di forza per il Parco, dal momento che la prevalente motivazione di vacanza verso la destinazione Trentino e la scelta di visitare il Parco appaiono coerenti e in sintonia. L importanza del Trentino nel motivare una decisione di vacanza è testimoniata dalla quota molto elevata tra gli intervistati di turisti fedeli, cioè turisti che frequentano il Trentino da più anni. Soltanto il 15% tra gli intervistati dichiara infatti che è la prima volta che trascorre un periodo di vacanza in Trentino; rispetto ad un quarto che afferma invece di venire in Trentino tutti gli anni, e a quasi un quinto che trascorre dei periodi di vacanza in Trentino più volte l anno, non solo nel periodo estivo; accanto a coloro che comunque hanno già trascorso in passato delle vacanza in Trentino (circa il 40% degli intervistati). I turisti fedeli sono molto più presenti tra i vacanzieri del Parco (89%) e chi è in vacanza per riposo e relax (vacanziere relax) (90%); in entrambi i casi soltanto un intervistato su dieci dichiara di essere in Trentino per la prima volta. Contrariamente al vacanziere attivo e alla tipologia di turista residuale dove un intervistato su quattro dichiara di essere alla sua prima esperienza in Trentino. I turisti che vengono in Trentino per la prima volta (chiamati primini) sono molto più presenti nelle strutture alberghiere (60 soggetti intervistati su 292, pari al 20,5%) e in secondo luogo in alloggi privati (18 intervistati su 120) rispetto alla media totale degli intervistati; e come era lecito aspettarsi nessuno dei primini alloggia in una seconda casa di proprietà. Piuttosto è chi dichiara di venire in Trentino abitualmente, anche più volte l anno, che figura in modo relativamente più elevato tra i proprietari di seconde case (63 soggetti intervistati su un totale di 73 appartenenti a questo sottoinsieme, pari ad una percentuale dell 83%). Il periodo di permanenza di questi turisti si divide sostanzialmente in due blocchi principali: la quota di coloro che sono intenzionati a fermarsi al massimo una settimana e la quota di coloro che pensano di fermarsi fino a 15 giorni. In entrambi i casi le due quote rappresentano ognuna circa il 40% del totale. La quota minoritaria restante si ferma più di 15 giorni. La durata media della permanenza del campione intervistato si aggira in ogni caso sui 13 giorni, con periodi di permanenza meno elevati per chi soggiorna in strutture ricettive alberghiere e soggiorni mediamente più lunghi per chi soggiorna in alloggi privati e seconde case. La permanenza più lunga spetta ai vacanzieri del Parco (14,0 giornate), seguiti dalle due tipologie del vacanziere relax e del vacanziere attivo (rispettivamente 13,3 e 13,5 giornate); il vacanziere natura presenta una permanenza leggermente più breve (12,5 giornate). Come si vede si tratta di un range non particolarmente ampio, ma è degno di nota come sia la tipologia del vacanziere del Parco a far registrare fra tutte le tipologie la permanenza più elevata. In realtà le differenze più significative rispetto alla durata della vacanza sono positivamente associate al grado di fedeltà alla destinazione Trentino (i turisti cosiddetti primini presentano REPORT ottobre

50 una permanenza pari a 9,1 giorni, mentre i turisti molto fedeli, cioè coloro che ritornano tutti gli anni e anche più volte in un anno, presentano una permanenza di 17,5 giorni) e soprattutto alla tipologia di alloggio scelta (si va infatti dai 9,3 giorni di permanenza per chi sceglie l albergo ai 19,1 giorni per chi sta in un alloggio privato in affitto, fino ai 24,3 giorni per chi soggiorna in una seconda casa di proprietà). E quindi la variabile riferita alla seconda casa che fa la differenza principale ed è proprio la proprietà di una seconda casa che più di altre variabili spiega anche il grado di fedeltà alla destinazione (le due categorie dei molto fedeli e dei turisti che alloggiano nella seconda casa di proprietà in buona parte si sovrappongono). Il turista che frequenta il Trentino, soprattutto in estate, è un cliente fedele, come si è visto, e che si sposta prevalentemente con la famiglia. Il gruppo maggioritario di intervistati (44%) infatti è in vacanza con la famiglia e i figli. Un terzo è in vacanza in coppia, un 15% con amici. Modeste le quote di chi è in vacanza da solo o con un viaggio organizzato. Gli alberghi raccolgono circa la metà dei turisti intervistati. Un terzo circa alloggia in alloggi privati e seconde case (con una prevalenza di alloggi privati e appartamenti in affitto, quasi doppia rispetto alle seconde case). Meno di un 10% soggiorna in un campeggio e quote minori in altre sistemazioni, come agritur e bed and breakfast in famiglia oppure da amici o nei rifugi. Il vacanziere Parco alloggia soprattutto nell albergo (53%, rispetto ad una media sul totale di intervistati pari al 48%) e presenta dei valori inferiori al dato medio su tutte le altre tiplogie ricettive. Il vacanziere natura presenta invece la più bassa percentuale di soggetti che soggiornano nell albergo (solo il 41%, e figura sopra il dato medio per tutte le altre tipologie di ricettività). Il vacanziere relax, che presenta una quota di alloggiati nell albergo sostanzialmente pari al dato medio, preferisce soprattutto alloggi privati e seconde case. Il vacanziere attivo da un lato presenta una quota più elevata del dato medio negli alberghi (51%) e nel contempo presenta anche un valore sopra la media per quanto riguarda l alloggio nei campeggi. Nell areale del Parco soggiorna il 67% degli intervistati, ma il vacanziere Parco arriva al 75% e sono soprattutto i vacanzieri attivi a soggiornare fuori dall areale del Parco (43% contro una media generale del 32%). Coloro che provengono dalla Val di Sole e dall area della Paganella sono relativamente più presenti negli alberghi rispetto al totale intervistati; coloro che invece provengono dalla Valle Rendena soggiornano soprattutto negli alloggi privati e nelle seconde case. Le località di vacanza dove gli intervistati risiedono travalicano l areale del Parco, anche se le quote largamente maggioritarie si riferiscono agli ambiti dell areale: in primo luogo la Val Rendena e Madonna di Campiglio, dove soggiornano quasi la metà dei turisti intervistati; la Valle di Sole con quasi un quarto di intervistati; l Altipiano della Paganella con poco più del 10%. E una quota analoga alla Paganella è rappresentata dalla Valle di Non, comprensiva dell area del lago di Tovel. Il fatto che un ulteriore 10% di intervistati sia venuto a visitare il Parco pur soggiornando al di fuori dell areale (dalla Valle dell Adige, alla Valle di Fiemme; dalla Valsugana, al Garda ecc) sottolinea l importanza e la valenza del Parco in termini attrattivi con una dimensione 50 REPORT ottobre 2005

51 provinciale, non circoscritta agli ambiti turistici dove il Parco insiste. Circa i due terzi degli intervistati pensa di tornare in vacanza nel 2005 nella zona del Parco. Un quarto non lo esclude e soltanto il 3% pensa di non tornare. Se due terzi degli intervistati pensano di ritornare l anno successivo, è evidente che questa percentuale è molto più elevata per coloro che affermano di tornare in Trentino ogni anno (molto fedeli 81%) e soprattutto per i proprietari di seconde case (97%); ma, accanto a queste due tipologie scontate, il vacanziere Parco pensa di tornare in una quota pari al 75%. Si è spesso ritenuto che il target di turisti estivi fosse scarsamente interessato ad una permanenza in Trentino durante la stagione invernale. In realtà poco più della metà degli intervistati si mostra interessato a trascorrere un periodo di vacanza invernale nella zona del Parco, a cui si aggiunge circa un quinto di altri turisti che non lo escludono. Sono quindi meno di un quarto coloro che lo escludono. Il che significa che la quota di fedelissimi che ritorna in Trentino più volte nell anno potrebbe essere incrementata ulteriormente prevedendo delle offerte specifiche e mirate, capaci di tener conto delle motivazioni di vacanza di questi turisti presenti in Trentino nel periodo estivo e in larga misura già fidelizzati. Ancora una volta le percentuali più elevate per una propensione al ritorno invernale si riscontrano per i molto fedeli (65%) e soprattutto per i proprietari di seconde case (80%), mentre i vacanzieri Parco dichiarano questa disponibilità in misura pari al 62% (contro una media complessiva del 54%). L interesse per una vacanza invernale in Trentino tra questi intervistati è sostanzialmente giustificato da tre attività principali: in primo luogo poter fare delle passeggiate sulla neve e nel bosco; in secondo luogo praticare lo sci da discesa o lo sci da fondo. Queste due motivazioni, che giustificherebbero un eventuale permanenza invernale, raccolgono entrambe poco meno del 30% dei consensi. Una terza motivazione ( visitare il bosco innevato anche ricercando le tracce degli animali con i guardaparco ) raccoglie circa un quinto degli intervistati. Meno interessanti sono ritenute altre attività: dallo sci alpinismo alle escursioni con o senza ciaspole, al poter assistere ad eventi sportivi, al potersene stare in solitudine ecc. Quindi due attività principali su tre che risultano particolarmente interessanti per gli intervistati (passeggiate sulla neve e la visita del bosco), pur non presupponendo l esistenza del Parco per poter essere svolte, proprio nell esistenza del Parco potrebbero trovare i presupposti per una loro più facile sperimentazione e nuovi stimoli e proposte per soddisfare questa domanda crescente di godere la natura in sicurezza anche in inverno, con un approccio non faticoso e non da sportivi accaniti, potendo utilizzare una sentieristica segnalata e battuta, delle guide esperte, come il personale forestale del Parco. La terza attività, tra le più apprezzate dagli intervistati, è individuata nello sci da discesa e da fondo e risulta ampiamente giustificata dalla ricchezza di piste e caroselli di cui sono dotati gli ambiti su cui il Parco insiste (specialmente Valle di Sole e Rendena Campiglio). L aspetto da rilevare è che questo target di frequentatori del Parco durante la stagione estiva pone una domanda di vivere l inverno non esclusivamente attraverso gli impianti di risalita in misura sostanzialmente simile REPORT ottobre

52 Tab. 7 Motivazione di vacanza e propensione al ritorno per tipologia di vacanziere Vacanziere del parco (128) Vacanziere Alpino ricerca natura (224) Vacanziere Alpino Relax (142) Vacanziere Alpino Attivo (71) Totale (513) Ricerca di riposo e relax 31,9 30,8 44,9 23,8 34,4 Motivi della vacanza (risposte multiple) Opportunità di una vacanza attiva (sport ed escursioni) Opportunità di carattere culturale Opportunità di carattere naturalistico Opportunità enogastronomiche 20,3 18,7 24,7 49,0 22,1 2,3 1,9 8,2 5,4 4,5 36,2 38,3 0,0 0,0 23,5 3,4 5,5 10,8 12,9 7,6 Lavoro, convegni 0,0 0,0 0,3 0,7 0,4 Vacanza "benessere" 1,1 1,0 1,9 2,7 1,7 Divertimento 4,8 3,7 9,2 5,4 6,0 Solo/a 1,8 1,5 2,3 7,7 2,8 In coppia 31,5 33,8 28,9 29,2 31,9 Con chi è in vacanza Famiglia con figli 53,2 46,7 46,9 44,6 46,1 Uno o più amici 10,8 13,8 14,1 13,8 14,1 Gruppo organizzato 2,7 4,1 7,8 4,6 5,2 Prima volta ( primini ) 10,6 16,4 10,0 23,9 15,7 Fedeltà al Trentino Altri periodi di vacanza (fedeli) Quasi tutti gli anni (molto fedeli) Più volte nell' anno (fedelissimi) 34,1 40,9 36,4 35,2 39,2 33,3 27,7 28,6 19,7 17,5 22,0 15,0 25,0 21,1 18,0 Durata media della permanenza (giorni) Pensa di ritornare l anno prossimo 14,0 12,5 13,3 13,5 12,9 Si 75,2 57,2 68,6 61,4 65,3 No 4,0 1,9 2,9 2,3 2,8 Forse 16,8 36,5 22,9 27,3 26,6 Non so, non saprei 4,0 4,4 5,7 9,1 5,3 52 REPORT ottobre 2005

53 Si 61,6 46,9 60,4 47,7 54,4 Pensa di ritornare anche in inverno No 17,6 28,1 20,1 25,0 23,3 Forse 16,0 23,1 15,1 22,7 18,7 Non so, non saprei 4,8 1,9 4,3 4,5 3,6 Sci da discesa e/o fondo 24,2 28,4 28,7 27,5 27,3 Passeggiate sulla neve e nei boschi Sci alpinismo ed escursioni con ciaspole 30,6 26,6 27,4 26,1 28,1 5,9 7,3 7,2 14,5 7,5 Per fare cosa Seguire tracce di animali nel bosco 24,7 22,0 18,8 13,0 20,8 Divertimento 3,7 2,3 3,6 1,4 3,4 Shopping 2,7 3,2 1,8 2,9 2,5 Assistere eventi sportivi 3,2 4,1 6,7 5,8 4,6 Isolarsi in solitudine 5,0 6,0 5,8 8,7 5,9 all insieme dei turisti presenti nelle località del Trentino durante la stagione invernale. Basti dire che da specifiche ricerche effettuate dall Osservatorio provinciale per il turismo (che peraltro confermano alcuni dati emersi da ricerche condotte in altre destinazioni dell arco alpino) tra i turisti presenti in inverno, coloro che praticano esclusivamente lo sci da discesa si aggirano tra il 30 e il 50% del totale a seconda delle diverse destinazioni esaminate. L esigenza di poter effettuare passeggiate su sentieri innevati in sicurezza con neve battuta è la prima richiesta raccolta dagli albergatori trentini presso i loro clienti durante la stagione invernale, come confermano alcune specifiche rilevazioni condotte negli ultimi due inverni. Il campione di intervistati sembra quindi rispecchiare esigenze e domande ampiamente diffuse tra i turisti che frequentano il Trentino, senza che si debba immaginare un target particolarmente sensibile alle tematiche ambientali o particolarmente critico nei confronti degli impianti di risalita, per il solo fatto che si tratta di soggetti intervistati durante una loro visita ad un Parco naturale. 2.5 La vacanza e il Parco La consapevolezza di soggiornare in un Comune del Parco risulta associata positivamente in primo luogo con il grado di fedeltà alla destinazione (i molto fedeli risultano consapevoli in percentuale pari al 77% contro una media del 67%; coloro che dichiarano di essere in Trentino per la prima volta si mostrano consapevoli di essere dentro il Parco in misura molto più bassa con una percentuale pari al 40%) e in secondo luogo con la scelta dell alloggio; in particolare più di quattro intervistati su cinque di coloro che stanno in una seconda casa di proprietà (e quindi sono anche molto fedeli) sono consapevoli di stare dentro il Parco. REPORT ottobre

54 E per coloro che risultano molto fedeli e stanno nelle seconde case piuttosto che in albergo la consapevolezza di stare nel Parco è dettata soprattutto dalla conoscenza dei luoghi (ma questo vale in parte anche per il vacanziere Parco); mentre la cartellonistica e la segnaletica hanno importanza soprattutto per i primini. Anche i primini durante la loro vacanza pensano di visitare altre località del Parco, ma in misura minore del totale intervistati (79% contro 88%), a differenza dei molto fedeli dove addirittura il 95% pensa di visitare altri luoghi del Parco. Se poi si considerano coloro che pensano di dedicare più della metà del proprio tempo vacanza alla visita dei luoghi del Parco, valori più alti del dato medio risultano per la tipologia del vacanziere Parco (71% rispetto al 61% del totale intervistati), oltre che per i molto fedeli (68%), mentre ad esempio i primini arrivano al 56%. Circa la metà degli intervistati dichiara che la presenza del Parco ha influenzato molto la sua scelta del luogo di vacanza. Anche tra i primini questa percentuale è pari al 47%, a testimonianza di come costoro, pur assegnando ai diversi aspetti del territorio meno importanza rispetto ai molto fedeli o rispetto alla tipologia dei vacanzieri Parco, nella loro decisione di vacanza siano stati influenzati dall esistenza del Parco al pari del totale intervistati. Un ulteriore terzo scarso di intervistati dichiara che la sua scelta è stata poco influenzata dalla presenza del Parco nelle vicinanze. Soltanto un quinto ammette che la presenza del Parco non ha influito per nulla sulla sua scelta di vacanza. Anche ammettendo che accanto al Parco abbiano giocato un ruolo nella scelta del luogo di vacanza altri fattori, rimane indubitabile un peso rilevante rivestito dal Parco nell alimentare una presenza turistica nell areale, non sempre colta appieno dagli stessi soggetti locali, attori e responsabili a vario titolo della valorizzazione turistica della zona. Un analoga risposta, pari alla metà di intervistati che nella scelta del luogo di vacanza sono stati molto influenzati dalla vicinanza del Parco, la si è riscontrata tra i turisti intervistati presso i punti informativi dell areale del Parco (Aziende di promozione turistica, Consorzi e Pro Loco, Centri visitatori del Parco ecc), in una seconda indagine che ha voluto completare questa prima indagine sui visitatori del Parco e anch essa effettuata nella stagione estiva Volendo tentare una prima quantificazione del peso del Parco nell orientare una decisione di vacanza si potrebbe affermare che circa la metà di turisti presenti negli ambiti turistici su cui il Parco insiste (soprattutto Rendena e Campiglio e Dolomiti di Brenta e parzialmente Valli di Sole e Valle di Non) farebbero dipendere la loro decisione di vacanza dalla presenza del Parco. D altro canto, non tutti coloro che soggiornano nell areale del Parco sono consapevoli di soggiornare nel territorio del Parco. Circa un terzo infatti ammette che non sapeva di soggiornare in un Comune del Parco, indice, questo, di come il perimetro e i confini del Parco non siano noti a tutti i visitatori (e a maggior ragione non siano noti a tutti i turisti che frequentano gli ambiti territoriali dove il Parco insiste). La segnaletica e la cartellonistica del Parco sono tuttavia ben presenti sul territorio, al punto che il 40% degli intervistati dichiara di aver capito di trovarsi nell areale del Parco proprio per questa ragione (molto più della pubblicistica, che non pare invece aver contribuito in modo significativo a far conoscere il perimetro 54 REPORT ottobre 2005

55 Tab. 8 Ruolo del Parco nella vacanza per tipologia di vacanziere (Valori %) Vacanziere del parco (128) Vacanziere Alpino ricerca natura (131) Vacanziere Alpino Relax (142) Vacanziere Alpino Attivo (71) Totale (469) Influenza del Parco sulla scelta del luogo di vacanza Molto 100,0 8,4 49,3 29,7 48,6 Per niente 0,0 38,2 18,3 29,7 20,3 Tempo della vacanza da dedicare/dedicato al Parco Più della metà 71,2 56,0 59,6 51,7 61,2 Sapeva di soggiornare all'interno del Parco Si 75,0 62,3 71,7 56,8 67,4 del Parco). Poco meno di altrettanti sono gli intervistati che già conoscono il territorio per essere dei turisti fedeli e quindi non si pongono problemi circa l essere o il non essere dentro il Parco. Una quota non irrilevante di intervistati (13%) ha associato alla realtà del Parco la presenza dei guarda parco e del personale forestale. Il Parco non è in grado soltanto di motivare per una quota non insignificante di turisti la loro scelta di soggiorno, ma è anche in grado di garantire una specifica modalità di impiego del loro tempo di vacanza. Più dei quattro quinti degli intervistati (che non dimentichiamo essere stati intercettati in qualità di visitatori del Parco) pensa infatti di visitare nei giorni successivi all intervista altre località del Parco. Addirittura una buona metà di intervistati pensa di dedicare almeno metà del suo tempo di vacanza alla visita del Parco e dei siti naturalistici più interessanti. E la quota rimanente di coloro che pensano di effettuare altre visite, pur non ritenendo di dedicare almeno metà del loro tempo vacanza al Parco, in ogni caso vi dedicheranno ancora qualche giornata. Quindi non soltanto per almeno la metà dei turisti intervistati il Parco si è rivelato importante per la scelta del luogo dove trascorrere la propria vacanza, ma il Parco si rivela nel contempo un punto di forza e un prezioso contenitore di proposte, iniziative o, semplicemente, di opportunità di escursioni e passeggiate naturalistiche, tali da giustificare per una metà di intervistati una particolare modalità di fruizione della vacanza. Circa due terzi tra gli intervistati all atto dell intervista aveva del resto già partecipato o già visitato iniziative o strutture del Parco. 2.6 Soddisfazione dei visitatori circa le attività e le iniziative del Parco Importanza assegnata ad alcuni aspetti del Parco Per valutare il grado di soddisfazione dei visitatori circa attività e iniziative del Parco, una prima serie di domande riguardava l importanza assegnata a diversi aspetti sottoposti all attenzione e alla valutazione dell intervistato. Molta importanza gli intervistati assegnano REPORT ottobre

56 soprattutto a tre aspetti: - l aspettativa di una natura incontaminata e di paesaggi naturali; - la manutenzione dei sentieri e della cura del territorio; - la tranquillità, il silenzio, il relax. Quattro intervistati su cinque assegnano ad ognuno di questi tre aspetti molta importanza. Un importanza relativamente minore è invece assegnata ai seguenti tre aspetti: - la tipicità della cucina e dei prodotti locali; - la possibilità di fare sport e mantenersi in forma; - la possibilità di scoprire delle tradizioni non ancora scomparse. Soltanto circa la metà degli intervistati assegna a questi aspetti molta importanza. Tutti gli altri aspetti indagati (poter passeggiare nei boschi; possibilità di avvistare animali; l emozione di scoprire i segreti della natura; l assenza di traffico veicolare privato; la cortesia e la competenza del personale; il sistema informativo (come centri informativi, punti info ecc) sono sì considerati importanti ma non da quote così elevate di intervistati come i primi tre aspetti sopra richiamati; le quote di coloro che vi assegnano molta importanza si muovono entro un range compreso tra il 50 e l 80%. In sintesi i tre aspetti ritenuti più importanti rimandano ad un idea di Parco naturale abbastanza consolidato nell immaginario degli intervistati (e non solo nel loro), fatto di cura del territorio; rispetto per l ambiente e natura incontaminata; senza disturbi e rumori eccessivi tipici di realtà più antropizzate. Tab. 9 Importanza assegnata ad alcuni aspetti legati al Parco (valori %) Vacanziere del parco (128) Totale (513) Aspetti Poco/ Per nulla Molto Poco/ Per nulla Molto Aspettativa di una natura incontaminata e di 0,0 93,7 0,0 90,3 paesaggi naturali Tranquillità, silenzio, relax 0,0 83,2 1,0 79,9 Poter passeggiare nei boschi 2,4 81,7 2,9 72,2 Possibilità di avvistare animali 3,2 67,2 10,4 55,0 Emozione di scoprire i segreti della natura 2,4 73,6 5,7 59,4 Possibilità di scoprire tradizioni non ancora scomparse 8,1 53,2 12,3 44,3 Possibilità di fare sport e mantenersi in forma 23,4 41,9 25,8 38,6 Assenza di traffico veicolare privato, grazie al servizio di bus navetta 3,2 77,6 7,5 71,9 Cortesia e competenza del personale 3,2 75,2 2,9 72,0 Sistema informativo (centri visitatori, segnaletica..) 4,8 73,4 4,9 66,5 Manutenzione dei sentieri e cura del territorio 8,0 92,0 15,7 84,3 Tipicità della cucina e dei locali 13,6 42,4 15,0 42,7 56 REPORT ottobre 2005

57 Mentre i tre aspetti ritenuti meno importanti hanno a che fare in due casi con l esigenza e il bisogno di un rapporto più autentico con il territorio, i suoi abitanti e le sue espressioni di cultura materiale (gastronomia, prodotti locali ecc). Nel terzo caso con un concetto di vacanza attiva (fare sport) che non pare propriamente sposarsi con l idea di Parco introiettata da questi interlocutori e nemmeno con le motivazioni di vacanza prevalenti riscontrate in questo campione di turisti intervistati. Le parole più frequentemente associate all idea di Parco sono in primo luogo Natura e Montagna. Circa due terzi di intervistati si riconoscono prioritariamente in questi due termini. Quindi Parco inteso come parco naturale in un ambiente alpino. In secondo luogo un quinto di intervistati associa all idea di Parco il termine Orso, più ancora che Acqua. L orso presente nel logo del Parco Naturale Adamello Brenta è diventato un po simbolo e mascotte di questo Parco e risulta abbastanza agevole pensare che l associazione Parco - Orso prevalga sull associazione Parco - Acqua. Il Parco è ricco di acqua, ma questo elemento non è probabilmente interpretato come entità distintiva rispetto ad un elemento più caratterizzante come un Orso e soprattutto come Natura e Montagna. Un Parco naturale di montagna è di per sè ricco d acqua Soddisfazione percepita Per quanto riguarda la soddisfazione percepita, gli aspetti dove gli intervistati si dichiarano molto soddisfatti in misura più elevata riguardano nell ordine: la cortesia e la competenza del personale; la natura incontaminata e la manutenzione dei sentieri. Su tutti e tre questi aspetti, in cui oltre i due terzi degli intervistati si dichiarano molto soddisfatti la tipologia del vacanziere Parco si mostra sempre più soddisfatta del dato medio, ed è anche la tipologia che più apprezza il sistema informativo del Parco. Dove si raccoglie il maggior numero di entusiasti (cioè di molto soddisfatti a prescindere dalle aspettative): 1. la cortesia e la competenza del personale (72%, ma valori superiori alla media per il vacanziere attivo, il vacanziere Parco, lo stesso primino: tutti con percentuali di entusiasti pari al 78%); 2. la natura incontaminata e i paesaggi naturali (68% di media di entusiasti, ma 75% per il vacanziere Parco); 3. la manutenzione dei sentieri e la cura del territorio (66% di media, ma 72% per il vacanziere Parco); 4. il sistema informativo del Parco (60% di media, ma 67% per il vacanziere Parco e 68% di entusiasti fra i campeggiatori); 5. la tranquillità, il silenzio, il relax (una media del 59% di entusiasti; ma 63% per il vacanziere relax; 60% per il vacanziere Parco); 6. la mobilità alternativa con il bus navetta (una media di entusiasti del 52%, con punte del 59% tra i vacanzieri Parco, e del 54% tra i molto fedeli); 7. la tipicità della cucina e dei locali (40% di entusiasti; ma 44% per il vacanziere relax e 45% per chi alloggia in un albergo); 8. la possibilità di fare sport e di mantenersi in forma (38% di entusiasti; ma 53% tra i vacanzieri attivi; 44% per il vacanziere Parco). REPORT ottobre

58 Tab. 10 Soddisfazione rispetto ad alcuni aspetti legati al Parco (valori%) Vacanziere del parco (128) Totale (513) Aspetti Poco/ Per nulla Molto Poco/ Per nulla Molto Natura incontaminata e di paesaggi naturali Tranquillità, silenzio, relax Proposte culturali e naturalistiche del Parco Possibilità di fare sport e mantenersi in forma Mobilità alternativa con i bus navetta Cortesia e competenza del personale 0,8 74,6 1,6 68,0 2,4 59,7 3,7 59,6 4,1 42,3 12,0 32,4 13,8 43,9 17,1 38,2 5,6 58,9 12,9 51,5 0,0 77,4 3,1 72,1 Sistema informativo (centri visitatori, segnaletica..) 0,8 67,5 4,9 60,2 Manutenzione dei sentieri e cura del territorio Tipicità della cucina e dei locali Numero dei turisti presenti nell'area del Parco 2,4 71,4 3,1 66,5 6,6 40,2 10,2 40,0 14,8 38,0 17,9 34,2 Presenza locali tipici dove assaporare la cucina locale 9,1 39,7 14,5 34,3 La facilità di acquistare prodotti tipici 17,2 36,9 18,1 37,4 Dove si raccoglie il maggior numero di delusi (cioè poco o per nulla soddisfatti a prescindere dalle aspettative): - la tipicità della cucina e dei locali (1,6% di delusi in media e 5,3% per il vacanziere attivo). - la mobilità alternativa con il bus navetta (una media di delusi del 2,7%, con una punta del 3,7% tra i vacanzieri relax); - il sistema informativo del Parco (1% di media, ma 2,6% per il vacanziere attivo); - la possibilità di fare sport e di mantenersi in forma (una media di delusi del 2,5%, con una punta del 5,2% tra i vacanzieri relax) Confronto tra importanza assegnata e soddisfazione percepita In materia di erogazione di servizi la qualità percepita è trattata dalla letteratura come differenza tra percezioni e aspettative dei consumatori (queste ultime intese come bisogni che l impresa dovrebbe soddisfare). La soddisfazione traduce la reazione emotiva che fa seguito ad un esperienza di conferma o non conferma delle proprie aspettative. Qualità del servizio e soddisfazione sono due concetti diversi ma risultano intimamente legati perché gli eventi che agiscono sulla soddisfazione si traducono con il tempo in percezioni e in giudizi sulla qualità del servizio stesso. Alcuni studi hanno messo in luce come la richiesta fatta agli intervistati di esprimere un giudizio sulla percezione della performance dell impresa spinga costoro ad effettuare già mentalmente un procedimento di confronto percezione/aspettative, per cui molti si sono orientati a misurare direttamente la conferma o non conferma delle aspettative del 58 REPORT ottobre 2005

59 consumatore interpellato, data la forte correlazione esistente e riscontrata tra percezioni e aspettative. Un altro aspetto che gli studi hanno messo in luce riguarda la distinzione tra aspettativa desiderata e aspettativa prevista, determinata dall esperienza e dalla conoscenza che si ha di quel servizio. Vale a dire che un certo grado di esperienza può avere come conseguenza di ridurre la differenza tra aspettative e percezioni, senza per questo necessariamente condurre alla soddisfazione del cliente. C è poi la differenza tra Importanza e Aspettativa. Anche in questo caso non si tratta di due concetti uguali e intercambiabili. E tuttavia parecchie verifiche empiriche hanno evidenziato la forte associazione tra la nozione di Importanza e quella di Aspettative. Sembrerebbe che le aspettative siano fortemente influenzate dall importanza assegnata all aspetto indagato. Su come procedere la letteratura non appare univoca. E più corretto misurare le percezioni e le aspettative e in un secondo tempo calcolare le differenze? (adottando un modello analogo ad esempio al modello SERQUAL, proposto per la prima volta nel 1988 da alcuni studiosi dell Università del Texas). Oppure è meglio misurare direttamente la qualità percepita e lasciare che il cliente effettui da solo nella sua mente questa sottrazione tra percezione e aspettative? E necessario inoltre ponderare questo confronto tra Aspettative e Percezioni dal concetto di Importanza? La scelta fatta in quest indagine è stata una scelta che ha cercato di semplificare il più possibile l approccio, assumendo che le aspettative sono fortemente influenzate dall importanza assegnata ai singoli aspetti indagati (importanza come proxi delle aspettative), e dove l aspettativa è tanto più elevata quanto più elevato è il grado di importanza assegnato. Il legame tra importanza e livello di soddisfazione espresso ha cercato di tenere conto del grado di importanza assegnata ai singoli aspetti indagati, per individuare i delusi (cioè gli insoddisfatti, coloro che rispondono per nulla soddisfatto) e gli entusiasti cioè coloro che dichiarano di essere molto soddisfatti secondo questa associazione: la qualità percepita, letta attraverso un giudizio di soddisfazione sperimentata, ponderata con le aspettative nutrite, avrà un peso tanto maggiore quanto maggiore è l importanza assegnata a quell aspetto, secondo un assunzione teorica che ritiene sia più difficile che qualcuno risulti entusiasta quando nutre aspettative molto elevate. Viceversa la delusione avrà un peso tanto minore quanto più basso è il livello di importanza assegnato a quell aspetto. Misurare il grado di entusiasmo e di delusione dei singoli aspetti, tenendo conto del grado di aspettative nutrite (entusiasmo e delusione ponderati rispetto al grado di importanza assegnato per via dell assunzione fatta del legame tra importanza e aspettative), permette di capire quali siano gli aspetti più importanti e quelli maggiormente critici, dove entusiasmo e delusione possano spingere a fidelizzare o perdere il cliente. Tanto maggiore importanza si assegna ad un singolo aspetto e tanto più probabile sarà la perdita di un cliente che esprime un giudizio su quell aspetto di totale insoddisfazione. All opposto se si assegna nessuna importanza REPORT ottobre

60 Tab. 11 Tabella di ponderazione del confronto Aspettative-Percezioni Molto importante (4) Abbastanza importante (3) Poco importante (2) Per nulla importante (1) Molto soddisfatto (1) Abbastanza soddisfatto (0,5) 2 1,5 1 0,5 Poco soddisfatto (-0,5) -2-1,5-1 -0,5 Per nulla soddisfatto (-1) ad un aspetto la delusione o l entusiasmo provati incideranno meno sulle decisioni di ritorno. Importanza e soddisfazione sono state misurate mediante una scala lessicografica. Il tutto è però poi stato tradotto in una scala di tipo compensativo, assegnando un punteggio secondo le modalità specificate in Tab. 11. Volendo quantificare con un punteggio la valutazione della qualità del servizio percepita dal cliente, le quattro modalità che esprimono importanza ( per nulla importante ; abbastanza importante ; importante ; molto importante ) sono state associate al grado di soddisfazione espresso ( per nulla soddisfatto ; poco soddisfatto ; abbastanza soddisfatto ; molto soddisfatto ), assumendo dei valori che si muovono dentro un range tra - 4 (assegnato a chi valuta un aspetto molto importante ed è rimasto deluso cioè per nulla soddisfatto ) e +4 (assegnato a chi valuta un aspetto molto importante ed è rimasto entusiasta, cioè molto soddisfatto ). Gli aspetti del Parco messi a confronto tra importanza assegnata (e quindi aspettative nutrite) e soddisfazione sperimentata sono stati: - natura incontaminata - tranquillità e relax - possibilità di fare sport - bus navetta - cortesia del personale - sistema informativo del Parco - manutenzione sentieri - tipicità della cucina e dei prodotti locali. I punteggi medi, calcolati come specificato in Tab. 11, per i singoli aspetti in ordine decrescente sono i seguenti. 1. natura incontaminata e i paesaggi naturali punteggio medio 3,2 (ma 3,4 per il vacanziere Parco; un punteggio più basso pari a 3,1 è totalizzato dal vacanziere attivo; un punteggio più elevato della media e pari a 3,3 è fatto registrare anche da coloro che soggiornano negli alberghi, mentre su questo specifico aspetto il punteggio più basso in assoluto è assegnato dai campeggiatori con 2,8); 2. cortesia e la competenza del personale punteggio medio 3,1 (3,4 per il vacanziere Parco; 3,2 per il primino e analogo punteggio esprimono anche i campeggiatori); 3. manutenzione dei sentieri e cura del territorio punteggio medio 3,1 (ma 3,3 per il vacanziere Parco, e lo stesso punteggio è espresso anche dai campeggiatori; un punteggio più basso e pari 2,9 è espresso dal vacanziere attivo); 60 REPORT ottobre 2005

61 4. tranquillità, silenzio, relax punteggio medio pari a 2,9 (il vacanziere del Parco totalizza un punteggio superiore alle altre tipologie e pari a 3,0; per quanto riguarda le strutture ricettive il più soddisfatto si mostra su questo aspetto l ospite dell albergo con anch egli con un punteggio medio pari a 3,0); 5. sistema informativo del Parco punteggio medio pari a 2,7 (il vacanziere Parco totalizza un punteggio pari a 3,1; per quanto riguarda le strutture ricettive il più soddisfatto si mostra su questo aspetto l ospite dell albergo con 2,8); 6. mobilità alternativa con il bus navetta punteggio medio pari a 2,3 (il vacanziere Parco presenta nuovamente un punteggio molto più elevato e pari 2,8; al capo opposto il vacanziere attivo con un punteggio medio pari a 1,9; per quanto riguarda gli ospiti delle strutture ricettive il più soddisfatto si mostra anche su questo aspetto l ospite dell albergo con un punteggio medio pari a 2,4); 7. tipicità della cucina e dei locali punteggio medio pari a 2,1 (il punteggio medio più elevato in questo caso è appannaggio del vacanziere relax con un 2,3, seguito dal vacanziere Parco con un punteggio pari a 2,2; in questo caso il punteggio più basso è espresso dal vacanziere natura con un valore pari a 1,9; per quanto riguarda le strutture ricettive anche su questo aspetto il più soddisfatto si mostra l ospite dell albergo con un punteggio medio pari a 2,3, di contro ad un valore più basso in assoluto e pari a 1,6 espresso dai proprietari di seconda casa); 8. possibilità di fare sport e di mantenersi in forma punteggio medio pari a 1,8 (punteggio più elevato della media tra il vacanziere attivo con 2,1; ma valori superiori al dato medio sono espressi su questo aspetto anche dal vacanziere Parco con un valore pari a 2,0; punteggio più basso in assoluto è espresso dal vacanziere relax con 1,7). Volendo considerare il punteggio medio totale riferito a tutti gli aspetti indagati, il vacanziere Parco fa registrare il punteggio più elevato e pari a 2,9. E seguito dal vacanziere relax con un punteggio medio totale pari a 2,7; a pari punteggio con 2,6 si posizionano il vacanziere natura e il vacanziere attivo. La tipologia residua (definita altro) presenta nel complesso il punteggio più basso e pari a 2,3. REPORT ottobre

62 Tab. 12 Confronto tra importanza assegnata e soddisfazione recepita su alcuni aspetti del Parco per tipologia di vacanziere. Punteggio medio * Aspetti Vacanziere del parco (128) Vacanziere Alpino ricerca natura (224) Vacanziere Alpino Relax (142) Vacanziere Alpino Attivo (71) Totale (469) Aspettativa di una natura incontaminata e di paesaggi naturali Tranquillità, silenzio, relax 3,4 3,2 3,2 3,1 3,2 3,0 2,9 2,9 2,6 2,9 Possibilità di fare sport e mantenersi in forma 2,0 1,9 1,7 2,1 1,8 Assenza di traffico veicolare privato, grazie al servizio di bus navetta Cortesia e competenza del personale 2,8 2,3 2,2 1,9 2,4 3,4 3,0 3,1 3,1 3,1 Sistema informativo (centri visitatori, segnaletica..) 3,1 2,8 2,7 2,6 2,8 Manutenzione dei sentieri e cura del territorio 3,3 3,1 3,1 2,9 3,1 Tipicità della cucina e dei locali 2,2 1,9 2,3 2,0 2,1 punteggio medio totale 2,9 2,6 *valore compreso tra +4 e -4:il punteggio medio pari a +4 corrisponde ad una valutazione di molto soddisfatto nell item considerato mentre -4 corrisponde ad una valutazione di per nulla soddisfatto nell item considerati. I valori intermedi sono stati determinati come specifica in Tab. 11, tenendo conto del grado di importanza assegnato (aspettative attese) con il grado di soddisfazione percepito. fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo 2,7 2,6 2,6 62 REPORT ottobre 2005

63 2.7 Valutazione scelte del PNAB Agli intervistati erano anche richieste alcune valutazioni circa le scelte adottate dal Parco. In primo luogo si chiedeva un parere circa la scelta di limitare il traffico automobilistico. La sensazione che si coglie dalle risposte è che i visitatori del Parco intervistati ritengano che l affluenza automobilistica sia eccessiva, incompatibile con l idea di parco che alimenta il loro immaginario, e quindi che l accesso al Parco debba essere limitato. Su questo punto esiste la quasi unanimità nel valutare positivamente una limitazione del traffico automobilistico da parte del Parco. Anche se poi un pubblico di automobilisti quale quello intervistato (non si dimentichi che oltre il 40% del campione era giunto nel Parco con il proprio automezzo) non vede con altrettanto favore il parcheggio a pagamento (soltanto due terzi circa valuta questa scelta positivamente e quindi un terzo la valuta negativamente, una percentuale di gran lunga più elevata rispetto agli altri aspetti indagati). La contraddizione potrebbe essere intesa come una disponibilità a lasciare la propria autovettura nei parcheggi di testata per servirsi di bus navetta, ma che questo sacrificio (così almeno è inteso da una parte di intervistati) non sia penalizzato ulteriormente con un esborso economico. Accordo quasi unanime (più dei quattro quinti di intervistati) invece sulla scelta del Parco di limitare il numero di cestini dei rifiuti per incentivare i turisti a riportarseli a casa. Ugualmente elevato il consenso sull introduzione di alcuni divieti da parte del Parco (come ad esempio la possibilità di campeggiare; ma anche le mountainbike sui sentieri, che invece, come si è visto sopra - contraddittoriamente - gli intervistati spesso accomunano alle escursioni a piedi ritenendole perfettamente coerenti con un Parco naturale). Il consenso per un accesso, non solo limitato, ma addirittura vietato agli automobilisti appare molto elevato tra gli intervistati. Nove intervistati su dieci sarebbero d accordo se nel Parco si potesse entrare solo a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. Tab. 13 Valutazioni positive delle scelte effettuate dal Parco (Valori %) Scelte Vacanziere Totale (513) del parco (128) Limitare il numero 87,9 83,3 Limitare il traffico 96,8 94,8 automobilistico Creare parcheggi a 74,8 70,2 pagamento Imposizione di alcuni divieti 93,5 88,5 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo 2.8 Adesione dei visitatori a potenziali proposte del Parco. Più dei due terzi degli intervistati si dichiarano disponibili a rinunciare all automobile per utilizzare il mezzo pubblico; e un ulteriore quinto si dichiara disponibile ma soltanto a condizione che il mezzo pubblico sia gratuito (su questo specifico aspetto poco più della metà degli intervistati si dichiara molto soddisfatto del bus navetta del Parco, anche se una quota, come si è visto, non lo ha utilizzato affatto e si è recato nel Parco con mezzo proprio). Soltanto un intervistato su dieci non se la sentirebbe di rinunciare alla propria autovettura per accedere al Parco. Due terzi di intervistati ritengono giusto e si REPORT ottobre

64 rendono disponibili a pagare un ticket di ingresso nel Parco; seppure per una cifra non troppo elevata. Infatti poco meno di un terzo si renderebbe disponibile a pagare più di tre euro (fino a sei o addirittura fino a dieci euro), mentre appunto i due terzi tra coloro che si sono resi disponibili a pagare un ticket (corrispondenti grosso modo alla metà degli intervistati) preferirebbero fino ad un massimo di tre euro. Anche la diponibilità ad un adozione a distanza di una porzione di Parco, secondo modalità già adottate in altre realtà e anche in contesti diversi (basti pensare all esperienza del FAI o all adozione di viti per salvare la viticoltura eroica delle Cinque Terre in Liguria) per fidelizzare e rendere partecipi delle scelte i visitatori, che diventano così gli amici del Parco, i suoi sostenitori e testimoni privilegiati, è significativamente elevata, pur non raggiungendo in questo caso quote così elevate come la disponibilità a pagare un ticket di ingresso. Poco meno della metà di intervistati si dichiara infatti favorevole. E l interesse maggiore va in primo luogo all adozione di un orso; al secondo posto ad una porzione di bosco (ma con adesioni che rappresentano la metà di quelle espresse per l orso); in terzo luogo all adozione di uno stambecco. Meno interesse all adozione per altre espressioni del Parco come ad esempio un lago, un sentiero, un Centro visitatori... L orso appare fortemente associato al Parco, anche se nell immaginario collettivo, come si è visto, prevale l idea di parco naturale di montagna (Natura e Montagna le due parole che meglio si associano all idea di Parco). Ma proprio l orso potrebbe rappresentare qualcosa di più della mascotte del Parco e, come conferma la scelta di identificare il logo del Parco con questo animale, potrebbe diventare il suo fattore distintivo, capace di forza evocativa e di sicura distintività rispetto agli altri parchi naturali di montagna. Tab. 14 Partecipazione ed interesse del visitatore alle iniziative del Parco (valori %) Partecipazione Vacanziere del parco (128) Totale (513) Si 75,8 64,8 No 24,2 35,2 Serate naturalistica 19,9 16,8 Escursioni con guide ed esperti del Parco 33,9 36,7 Visite ai Centri Visitatori 15,2 13,5 Partecipazione a momenti didattici 9,4 5,6 Iniziative Trekking con le guide alpine 12,9 17 Mostre di pittura 4,7 2,8 Settimane verdi 4,1 6,7 Altro 0 0,9 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo 64 REPORT ottobre 2005

65 Agli intervistati era richiesto anche quanto sarebbero stati disponibili a spendere per questa adozione. Le percentuali di risposta non appaiono affatto irrisorie e le quote di intervistati che si dichiarano disponibili a spendere anche cifre non simboliche risultano oltremodo significative. Anche riferendosi al totale visitatori, e non solo a coloro tra gli intervistati che si sono resi disponibili a contribuire per un adozione, circa un quarto di intervistati si dichiara disponibile a pagare quote di adozione anche fino a 50 euro o superiori. Sembrerebbe che esistano tutte le premesse per un operazione di azionariato diffuso al fine di creare un club di amici del Parco, con quote di adesione sia normali e dall importo contenuto (ad esempio fino a 10 euro), che con quote sostenitrici con importi più elevati. Tab. 15 Adesione dei visitatori a potenziali proposte del Parco (valori %) Proposte Vacanziere del parco (128) Totale (513) Ingresso nel Parco solo a piedi, bicicletta o mezzo pubblico Rinuncia all'automobile per utilizzare il mezzo pubblico Pagamento di un ticket per l'ingresso al Parco 88,8 87,6 88,5 89,7 75,6 67,4 Ticket per entrare Fino a 3 euro 71,1 66,5 Tra 3 e 10 euro "Adozione a distanza" di una parte del Parco 28,9 33,5 60,8 48,9 Contributo per l'adozione Fino a 10 euro 44,2 46,8 Più di 10 euro 55,8 53,2 Orso 38,3 38,1 Lago 7,4 14,2 Oggetto dell'adozione Bosco 23,5 21,2 Sentiero 7,4 7,7 Stambecco 22,2 16,5 Centro visitatori fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo 1,2 2,3 REPORT ottobre

66 2.9 Il Vacanziere Parco. Una sintesi La tipologia di visitatore che meglio interpreta una motivazione di vacanza nel Parco a contatto con la natura è il cosiddetto vacanziere Parco. Questa tipologia di visitatore evidenzia rispetto al totale intervistati le seguenti caratteristiche. - Il vacanziere Parco risulta tra tutte le tipologie considerate quella più soddisfatta. Infatti totalizza un punteggio medio di soddisfazione più elevato. Fatta eccezione per alcuni aspetti come ad esempio la possibilità di fare sport e di mantenersi in forma oppure l apprezzamento delle cucina tipica - che non rientrano tra le sue aspettative più importanti - la sua soddisfazione appare sempre mediamente molto elevata o la più elevata in assoluto. In particolare va tenuto presente che per questa tipologia di visitatore anche le aspettative (lette attraverso il grado di importanza assegnato) concernenti l esperienza in un ambiente naturale e le iniziative che si possono intraprendere dentro il Parco erano molto elevate. Si può quindi affermare che tali aspettative non sono andate deluse e anzi le esperienza fatte hanno soddisfatto pienamente questa tipologia di vacanziere del Parco, un visitatore che in definitiva rappresenta il target di riferimento principale per le iniziative e le attività del Parco; - il vacanziere Parco presenta una forte predisposizione al ritorno (il 75% contro una media generale del 65% pensa di ritornare l anno successivo nella zona del Parco), anche in inverno (il 62% rispetto ad una media generale del 54%); - il vacanziere Parco assegna relativamente maggiore importanza: alla possibilità di passeggiare nei boschi (la scelta molto importante è fatta in media dal 72,2% degli intervistati e dall 82% dei Vacanzieri Parco); alla possibilità di avvistare animali (67% contro una media del 55%); all emozione di scoprire i segreti della natura (74% contro una media generale del 59%); alla possibilità di scoprire tradizioni non ancora scomparse (53% contro una media del 44%); ai sistemi informativi (73% contro una media del 66%); alla manutenzione dei sentieri e alla cura del territorio (92% contro una media del 84%); - il grado di soddisfazione relativo ad alcuni aspetti è maggiore della media. Ad esempio, la percentuale dei vacanzieri Parco che sceglie l opzione molto soddisfacente risulta maggiore rispetto alla media complessiva per aspetti quali le proposte culturali (42% con una media del 32%), la mobilità alternativa (59% con una media del 51%) e il sistema informativo (67% con una media del 60%); - per il vacanziere Parco risulta particolarmente apprezzata la scelta del Parco di limitare il numero di accessi (l 88% la giudica positiva, contro una media generale dell 83%); - l interesse a partecipare ad iniziative del Parco o visitare strutture del Parco è più elevato nel vacanziere Parco rispetto alla media degli intervistati (76% contro una media del 65%). Anche se poi sulle specifiche proposte concrete l adesione è molto più bassa anche tra il vacanziere Parco. Ad esempio l interesse relativamente più elevato è sulle escursioni (37%, con una punta del 40% tra la tipologia del vacanziere relax e addirittura del 41% tra i primini), 66 REPORT ottobre 2005

67 mentre per altre attività il consenso è molto più basso: sulle serate a tema solo il 17% si mostra interessato (20% per il vacanziere Parco); per i Centri visitatori, di cui il Parco va giustamente orgoglioso, l interesse è mostrato dal 13% degli intervistati (15% tra il vacanziere Parco); per i trekking si sale al 17% (ma solo il 13% per il vacanziere Parco, di contro al 21% del vacanziere natura e al 22% del vacanziere attivo); l interesse per mostre è assolutamente inesistente (3% del campione e un valore più alto tra il vacanziere Parco con un 5%); scarso o nullo l interesse anche per proposte di settimane verdi; - il vacanziere Parco accoglie più favorevolmente la possibilità di pagare un ticket di ingresso (76% con una media generale del 67%) e di adottare una parte del Parco (61% con una media del 49%). Su quanto dovrebbe essere il ticket di ingresso, anche la maggioranza dei vacanzieri Parco (71%), al pari della media di intervistati (67%), si orienta su importi contenuti (al massimo fino a 3 ) e sono piuttosto i primini che si rendono disponibili in misura più elevata della media a pagare anche più di 3 (ma erano anche il gruppo meno favorevole all introduzione di un ticket). Sembrerebbe di capire che un biglietto di ingresso è una misura sostanzialmente condivisa, soprattutto dal turista fedele che da anni ha frequentato l areale del Parco e forse per questa ragione ha più di altri compreso i costi che una corretta gestione può comportare. - Per quanto riguarda le adozioni, la graduatoria, pur con differenze di alcuni punti percentuali tra una tipologia e l altra, è analoga: al primo posto sempre l orso (con una punta del 47% per il vacanziere natura contro un dato medio del 38%); e a seguire il bosco e lo stambecco; e più distanziati un lago e un sentiero; - sul consentire l accesso al Parco a piedi o in bici o con un mezzo pubblico, l accordo qualsiasi sia la tipologia considerata è sempre superiore all 85%, con una punta pari all 89% di favorevoli per il vacanziere Parco e i campeggiatori. REPORT ottobre

68 3. CONFRONTI CON INDAGINI PRECEDENTI Sulla base delle considerazioni emerse è possibile effettuare una serie di confronti con indagini precedenti: - il lavoro di ricerca di Giorgio Osti, Il Parco poliziotto del 1992; - indagine sui visitatori del Parco Naturale Adamello Brenta del Tali confronti saranno limitati alle questioni comuni sollevate dai questionari utilizzati nelle indagini che, alla luce delle evoluzioni del Parco e del rapporto turisti-parco, riportano alcune differenze. Partendo dalle caratteristiche socioanagrafiche dei visitatori del Parco è evidente come sia cresciuto negli anni il livello di istruzione (in aumento la percentuale di coloro che hanno conseguito una Laurea o un Diploma di scuola superiore) e di conseguenza migliorata la condizione sociale rappresentata in primo luogo dalla professione (aumentano dirigenti, liberi professionisti, impiegati); tale risultato rispecchia la tendenza nazionale di una crescita generale del livello di istruzione. Rimane invece più o meno invariata l età media degli intervistati. Il Parco continua ad influenzare, in misura sempre maggiore, la scelta del luogo di Tab. 16 Caratteristiche socio-anagrafiche dei visitatori del Parco Maschio 51,3 63,4 55,7 Sesso* (Valori %) Femmina 48,7 36,6 44,3 Età media 42, ,7 Laurea/ Diploma 46,8 60,9 67,6 Titolo di studio (Valori %) Scuola obbligo/ Qualifica professionale 47,0 38,0 32,4 Dirigente 1,4 4,8 5,4 Libero professionista/ Imprenditore 7,6 17,3 22 Professione* (Valori %) Impiegato 12,7 20,9 29,9 Operaio 7,4 14,7 12,6 Altro (studente, casalinga..) 77,7 42,0 29,9 *La più alta percentuale di intervistati si sesso maschile degli anni 2001 e 2004 rispetto al 1992 è da attribuire a differenze nelle rilevazioni che prevedevano di intervistare alternativamente un maschio e una femmina. fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo 68 REPORT ottobre 2005

69 vacanza 11, tuttavia la percentuale di chi è consapevole di soggiornare all interno di un parco naturale, diminuisce dal 2001 di circa 30 punti percentuali; tale considerazione va però interpretata alla luce di una differente formulazione della domanda e non imputata ad una minore conoscenza del Parco, tanto più che, chiedendo ai turisti presso le APT se sapevano dell esistenza del PNAB, il 93,2% risponde affermativamente 12. Considerando le modalità di visita, dall indagine del 2004 risulta che il turista rimane in Trentino più a lungo e l 87,8% (contro il 57,1% del 1992 e il 66,3% del 2001) è disposto a dedicare parte del suo tempo alla visita di altre zone del Parco. Nonostante tali considerazioni, è ancora difficile, oggi, come 12 anni fa definire la capacità specifica del parco trentino di attrarre turisti. La tendenza di visitare il Parco con la famiglia è confermata mentre continuano a diminuire i visitatori solitari. Nell ultima indagine vengono considerati, a differenza delle precedenti, anche coloro che scelgono di fare tale vacanza in coppia e che risultano essere il 31,9% degli intervistati, un alta percentuale che, probabilmente, in passato confluiva nella categoria uno o più amici. Altra novità del questionario del 2004 consiste nel considerare, tra le tipologie di alloggio, gli Agritur e i Bed and Breakfast che raggiungono il 5,1% delle preferenze; cresce ancora la percentuale di coloro che optano per le strutture alberghiere mentre diminuiscono rispetto al 2001, tutte le altre frequenze. Più difficile risulta confrontare i risultati di sintesi delle motivazioni in quanto le opzioni di risposta proposte, uguali nelle indagini del 1992 e del 2001, variano nel 2004; infatti, in quest ultima sono state inserite nuove opportunità di carattere enogastronomico, lavorativo, benessere e di divertimento. Affiancheremo quindi le percentuali relative ai due aspetti comuni: natura e cultura. Lo stesso accade per quanto riguarda gli aspetti e i servizi del Parco ritenuti importanti: l indagine del 2004 propone aspetti diversi e ciò rende possibili soltanto alcune considerazioni. Oggi il turista del Parco va oltre il carattere puramente ricreativo della vacanza; pur ritenendo importanti gli aspetti pratici (segnaletica, sistema informativo) e quelli legati all ambiente in generale, emergono altre priorità spiccatamente immateriali, come la qualità del servizio (cortesia e competenza del personale) e dell esperienza (assenza di traffico veicolare privato, grazie al servizio di bus navetta). Inoltre si conferma ciò che era emerso nell indagine del 2001 in cui avevano assunto importanza, rispetto al decennio precedente, attività culturali legate alla dimensione antropica del territorio come le attività tradizionali ricercate oggi anche nella cucina e nei locali tipici. 11 Il dato relativo all indagine 2004 include chi ha scelto l opzione molto e chi ha scelto l opzione abbastanza 12 Nelle indagini del 1992 e del 2001 la domanda era: Sa di trovarsi all interno o in prossimità di un Parco Naturale?. Nell indagine del 2004 la domanda è: Sapeva di soggiornare all interno di un Parco?. REPORT ottobre

70 Tab. 17 Il turista e la vacanza (valori %) Influenza del Parco sulla scelta del luogo di vacanza Sapeva di soggiornare all'interno del Parco Durata media della permanenza (giorni) Pensa di visitare altre zone del parco nei prossimi giorni ,1 62,1 79,7 71,8 97,3 67,4 8,1 7,0 12,9 57,1 66,3 87,8 Solo/a 10,0 5,6 2,8 Con chi è in vacanza In coppia ,9 Famiglia con figli 45,0 49,7 46,1 Uno o più amici 34,0 39,8 14,1 Gruppo organizzato 11,0 4,4 5,2 Strutture alberghiere 41,5 33,4 47,9 Campeggio 10,9 10,2 8,7 Tipologia di alloggio Agritur o Bed and Breakfast Alloggio privato o appartamento in affitto Seconda casa di proprietà - - 5,1 25,6 28,7 19,7 10,5 14,6 11,9 Ospite di amici 10,5 8,5 5,3 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo Altro - 4,2 1,4 Tab. 18 Motivazioni di vacanza (valori %) Motivazioni vacanza Natura 35,9 37,5 23,5 Cultura 3,8 2,7 4,5 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo 70 REPORT ottobre 2005

71 4. INDAGINE SUI TURISTI NELL AREALE DEL PARCO L indagine rivolta ai visitatori del Parco Naturale Adamello Brenta si è accompagnata ad un indagine condotta durante i mesi estivi 2004 nell areale del Parco presso alcuni punti informativi: Apt, Centri visitatori, Pro Loco. Ai turisti che richiedevano informazioni al personale della struttura veniva proposta la compilazione di un questionario conoscitivo riguardante l analisi della domanda turistica. I punti informativi selezionati sono stati 14 ma il numero di risposte più elevato si è avuto nei tre punti informativi gestiti direttamente dal Parco: Centro visitatori di Spormaggiore, punti informativi di Mavignola e Valle di Tovel. In questi tre centri si concentrano circa i due terzi dei questionari raccolti (il totale dei questionari ritenuti validi ai fini dell elaborazione sono stati 510). Nonostante gli accordi intercorsi con le APT d ambito e le Pro Loco dell areale del Parco quindi, il campione di questionari compilati non rispecchia correttamente la popolazione turistica di riferimento presente in quest area durante la stagione estiva, e piuttosto rispecchia quella quota di turisti maggiormente interessati ad una motivazione di vacanza natura che proprio nella presenza del Parco Naturale Adamello Brenta trova il suo principale punto di forza. Lo scarso numero di questionari raccolti presso le Aziende di promozione turistica potrebbe essere anche indice della scarsa o non sufficiente consapevolezza del grado di attrazione e delle opportunità, anche a fini turistici, che la presenza del Parco può esercitare sulla domanda turistica di questo territorio. La compilazione del questionario era inoltre volontaria e questo evidenzia un ulteriore aspetto di auotoselezione che può essersi creato nella compilazione: è lecito supporre che abbiano aderito all iniziativa soprattutto i soggetti più sensibili e collaborativi, il che accentua ulteriormente una possibile distorsione del campione rispetto all universo di riferimento. Pur con tutte queste limitazioni di carattere metodologico, che non consentono una corretta inferenza statistica, il numero di questionari raccolti è sufficientemente elevato da poter fornire delle utili indicazioni sia di carattere informativo ma anche per l assunzione di decisioni. Il questionario mirava a comprendere essenzialmente tre aspetti: - la prevalente motivazione di vacanza e il profilo del turista con riferimento a caratteristiche socioanagrafiche e grado di fedeltà alla destinazione; - l importanza e il ruolo della presenza Parco nella decisione di scelta della vacanza; - una valutazione su possibili scelte e attività che potrebbero essere effettuate, permesse o vietate nell areale del parco. 4.1 Profilo socioanagrafico Il profilo del turista si delinea partendo da alcune informazioni anagrafiche. Tra gli intervistati prevale la classe d età centrale (30-45 anni) che rappresenta più del 40% del totale; seguita dalla classe anni (circa un terzo di intervistati); i giovani con meno di 30 anni (circa un quinto) e gli ultrasessantenni (circa un 10% di intervistati). REPORT ottobre

72 La distribuzione per età rispecchia molto fedelmente la distribuzione registrata tra i visitatori del Parco e l età media è pari a 40,5 anni. Si tratta di un turista in possesso di titolo di studio elevato: oltre due terzi (così come riscontrato nell indagine condotta sui visitatori del Parco, anche se in quel caso si avevano relativamente meno laureati e più diplomati) sono in possesso di diploma di scuola media superiore (44%) o laurea (30%) cui si aggiunge un ulteriore 10% in possesso di qualifica o diploma professionale. Il titolo di studio è associato positivamente con la professione, anch essa mediamente elevata. Poco più di un terzo degli intervistati è una figura impiegatizia; un quarto è rappresentato da dirigenti, liberi professionisti e imprenditori. Poco meno del 10% sono operai e circa altrettanti sono gli studenti e i pensionati. Rispetto all indagine sui visitatori del Parco la composizione professionale è sostanzialmente simile, pur registrandosi tra i visitatori più figure operaie e meno figure impiegatizie. La provenienza dei turisti rispecchia la provenienza della componente italiana che frequenta il Trentino in estate, in particolare il Trentino occidentale: una prevalenza di Lombardi (soprattutto da Milano e Brescia; due province che da sole rappresentano poco meno di un quarto di tutti gli intervistati); seguiti da una significativa presenza di provenienze dal Centro Italia (compreso il Lazio e Roma in particolare). Nel complesso rispetto all indagine sui visitatori del Parco la differenza più significativa riguarda la quota di Trentini, qui molto meno numerosa. La componente straniera tra gli intervistati assomma invece ad una quota molto bassa e pari al 7%. In realtà, pur prevalendo nettamente la componente di turismo italiano nel periodo estivo, la quota di stranieri nell areale del Parco risulta un poco più elevata. Nell estate 2004 in Val di Sole la quota di arrivi stranieri sul totale è stata pari al 10,3%; anche in Val Rendena e Campiglio è risultata pari al 10,3%; a Comano e Dolomiti di Brenta all 11%; in Val di Non al 14%; in Dolomiti di Brenta Altopiano della Paganella al 17%. La sottostima della presenza straniera tra gli intervistati è un aspetto forse connesso sia ad un processo di autoselezione nelle interviste da parte dello stesso rilevatore, oltre che da parte dell intervistato, sia ad una Tab. 19 Caratteristiche socio-anagrafichedei turisti nell area del Parco Sesso Maschio 50,6 (Valori %) Femmina 49,4 Età media (anni) 40,5 Titolo di studio Laurea/ Diploma 73,5 (Valori %) Scuola obbligo/ Qualifica professionale 26,6 Professione (Valori %) Dirigente/Libero professionista/ 26,3 Imprenditore Impiegato 36,1 Operaio 9,6 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo Altro (studente, casalinga..) 27,9 72 REPORT ottobre 2005

73 effettiva relativamente minore presenza di stranieri nei punti informativi dove sono stati somministrati i questionari, in particolare presso i Ccentri visitatori del Parco, che presuppongono, per essere frequentati, una buona conoscenza del territorio. E non vi è alcun dubbio come confermano altre indagini in proposito che tra la componente italiana, rispetto alla straniera, ci sia una quota più elevata di turisti fedeli. 4.2 Motivazione di vacanza e profilo del turista Il motivo prevalente della scelta di vacanza in Trentino per questi intervistati è la ricerca di riposo e relax in un ambiente naturale (poco più di un terzo delle risposte). Poco più di un quinto motiva la propria vacanza per le opportunità di carattere naturalistico e altrettanti per le opportunità di una vacanza attiva praticando degli sport e delle escursioni. Sono risposte che rispecchiano quanto già emerso dalle interviste condotte sui visitatori del Parco e definiscono un doppio profilo di frequentatore: un profilo maggioritario composto di soggetti interessati ad una dimensione di riposo e disponibili ad una moderata attività fisica in un contesto ambientale di pregio. Un secondo profilo, minoritario, interessato ad una proposta di vacanza attiva. Entrambi i profili sembrano essere accomunati nella loro scelta dall importanza assegnata all ambiente e ad un contesto ritenuto interessante dal punto di vista naturalistico. Rispetto all indagine condotta sui visitatori del Parco, in questo campione si riscontra una motivazione di vacanza culturale più elevata e nel contempo - rispetto ai visitatori del Parco - una minore motivazione sia per la vacanza enogastronomica che per le opportunità di divertimento. In entrambi i campioni è pressoché assente una motivazione di vacanza benessere intesa come vacanza in strutture termali o in strutture ricettive dotate di centri benessere. Tutte queste motivazioni di vacanza rispetto, alle prime tre citate sopra, raccolgono in ogni caso quote molto basse, se non irrisorie, di intervistati. Le risposte date dagli intervistati sulle loro motivazioni di vacanza, dove prevale nettamente la motivazione di vacanza natura, non si possono utilmente comprendere se non tenendo conto anche della singola destinazione in cui la vacanza si svolge (in questo caso negli ambiti turistici interessati dall areale del Parco) e del dove questi questionari sono stati raccolti. Proprio per queste ragioni le riposte raccolte esprimono nel complesso una motivazione di vacanza natura. Un indagine simile proposta in altre aree del Trentino avrebbe molto probabilmente evidenziato forse anche altre motivazioni di vacanza, pur tenendo presente che la motivazione di vacanza natura risulta in ogni caso prevalente tra i turisti che frequentano il Trentino d estate. Il turista intervistato è un visitatore fedele al Trentino. Coloro che sono venuti in Trentino per la prima volta rappresentano solo un quinto tra gli intervistati (una percentuale leggermente superiore a quella riscontrata tra i visitatori del Parco). La quota rimanente dei cosiddetti fedeli può essere divisa secondo il grado di fedeltà in due blocchi sostanzialmente paritetici: i fedelissimi (coloro che vengono in Trentino quasi tutti gli anni e addirittura più volte all anno, e tra costoro prevalgono REPORT ottobre

74 ovviamente i proprietari di seconde case) e i molto fedeli (coloro che vengono in Trentino quasi tutti gli anni); e un secondo gruppo rappresentato da coloro che dichiarano di aver trascorso già delle vacanze in Trentino, ma non vengono necessariamente tutti gli anni (considerati i fedeli). Rispetto all indagine sui visitatori del Parco, tra questo campione di intervistati si riscontra una quota analoga di fedelissimi, una quota leggermente più bassa di turisti molto fedeli, e quote leggermente più alte di turisti presenti per la prima volta e di turisti che sono stati definiti semplicemente fedeli perché hanno già trascorso in passato altri periodi di vacanza in Trentino. In tutti i casi gli scostamenti sono però molto esigui. Il Trentino in numerose località di vacanza offre una gamma di opportunità per il turismo estivo abbastanza ampia. Il fatto che i turisti intervistati siano presenti nell areale del Parco ha indotto a chiedersi quanto pesi la presenza del Parco nella loro scelta di vacanza. La metà dichiara che questa presenza ha influito molto sulla loro decisione. L altra metà, invece, o poco (circa un quarto) o per niente (poco più di un quinto). Anche volendo tener conto di dove si sono concentrate le interviste (soprattutto nei punti informativi del Parco), indubitabilmente il Parco si rivela una risorsa e un attrazione in grado di giustificare di per se e con la sua sola esistenza una motivazione di vacanza per una quota significativa di turisti che scelgono una destinazione compresa nell areale del Parco. Quanta consapevolezza al riguardo esiste presso le Aziende di promozione turistica dell ambito? Se i quattro quinti degli intervistati sono turisti fedeli al Trentino, seppure in diversa misura, più di due terzi pensano di ritornare l anno prossimo nella zona del Parco e poco meno di un quinto si esprime con un forse, non escludendolo quindi a priori. Si è spesso affermato che i due pubblici di turisti estivi e invernali sono difficilmente sovrapponibili e rappresentano due target distinti. In realtà circa la metà degli intervistati nella stagione estiva si mostra interessato anche a trascorrere un periodo di vacanza invernale nella zona del Parco. Soltanto poco meno di un quarto esclude di poterlo o di volerlo fare. Del resto si è già visto sopra come circa un quinto tra tutti gli intervistati abbia dichiarato di essere presente in Trentino più volte nell anno, e quindi anche in inverno. L interesse per un ritorno in inverno, oltre che in estate, è motivato dalla possibilità (il questionario prevedeva la possibilità di più risposte) soprattutto di praticare sci da discesa o sci da fondo (quasi due terzi tra chi si dichiara interessato ad un ritorno invernale); in secondo luogo per poter fare passeggiate sulla neve e nei boschi innevati (circa il 60%); in terzo luogo per delle visite guidate nei boschi alla ricerca delle tracce di animali (un 43%). Meno interesse esprimono gli intervistati per altre attività, tra cui si segnala lo sci alpinismo e l escursionismo (meno di un quinto). Come si può vedere, si tratta in parte di attività (le escursioni, le passeggiate, una migliore conoscenza di ambienti innevati) che la presenza del Parco potrebbe incentivare e favorire e altre (la pratica dello sci da discesa sopratutto) che rimandano al prodotto turistico principale degli ambiti su cui insiste il Parco (in particolare Campiglio e Valle Rendena e Valle di Sole). La durata della vacanza e della permanenza in Trentino si concentra per quasi la metà degli intervistati sui 15 giorni. Un ulteriore terzo di intervistati pensa di fermarsi fino a 7 giorni. 74 REPORT ottobre 2005

75 Tab. 20 Il turista e la vacanza (valori%) Ricerca di riposo e relax 35,3 Opportunità di una vacanza attiva (sport ed escursioni) 21,5 Opportunità di carattere culturale 7,2 Motivi della vacanza Opportunità di carattere naturalistico 21,9 Opportunità eno-gastronomiche 5,8 Lavoro 0,7 Vacanza "benessere" 3,2 Divertimento 4,4 Solo/a 4,6 In coppia 31,3 Con chi è in vacanza Famiglia con figli 50,8 Uno o più amici 10,3 Gruppo organizzato 3,0 Prima volta ( primini ) 19,6 Fedeltà al Trentino Durata media della permanenza Pensa di ritornare Altri periodi di vacanza (fedeli) 43,1 Quasi tutti gli anni (molto fedeli) 20,4 Più volte nell' anno (fedelissimi) 17,0 15 Si 68,6 No 3,3 Forse 18,9 Non so, non saprei 9,2 Si 47,3 Pensa di ritornare anche in inverno No 24,5 Forse 23,3 Non so, non saprei 5,0 Sci da discesa e/o fondo 63,9 Passeggiate sulla neve e nei boschi 58,4 Sci alpinismo ed escursioni con ciaspole 19,3 Per fare cosa Seguire tracce di animaletti nel bosco 42,8 Divertimento 2,1 Shopping 5,8 Assistere eventi sportivi 8,0 Isolarsi in solitudine 13,1 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo REPORT ottobre

76 Anche in questo caso il confronto con il campione di intervistati come visitatori del Parco non mostra significative differenze: tra i visitatori si registrano quote leggermente più basse di turisti che si fermano tra i 7 e i 15 giorni o più di 15 giorni e nel contempo una quota leggermente più elevata di turisti che dichiarano di essere intenzionati a soggiornare al massimo una settimana. I soggiorni più brevi sono associati positivamente alla permanenza in strutture ricettive alberghiere e quelle mediamente più lunghe agli alloggi privati e alle seconde case. Il turista intervistato è in vacanza prevalentemente con la famiglia (metà dei casi, una quota di poco superiore a quanto riscontrato tra i visitatori del Parco); un terzo in coppia e un 10% con uno o più amici (quote sostanzialmente analoghe a quanto riscontrato tra i visitatori del Parco). Pressoché assente il gruppo organizzato. Si tratta quindi di un turismo soprattutto familiare, una caratteristica che peraltro accomuna la maggior parte dei turisti presenti in Trentino nel periodo estivo. Le strutture ricettive maggiormente scelte dagli intervistati sono nell ordine: la struttura ricettiva alberghiera (poco meno della metà); l alloggio privato (circa un quinto) e le seconde case di proprietà (poco più del 10%). Tra le altre modalità ricettive si segnalano i campeggi, che sfiorano anch essi il 10% del totale. Pur essendo stata effettuata l intervista nei punti informativi dell areale del Parco, una parte dei turisti intervistati risiedono in vacanza in Trentino anche al di fuori dell areale del Parco, in ambiti turistici diversi; anche se le quote più elevate di turisti residenti si registrano in quegli ambiti su cui il Parco insiste: in primo luogo Madonna di Campiglio e Rendena (oltre un terzo di intervistati); Dolomiti di Brenta Altopiano della Paganella (un quinto di intervistati); Valle di Sole (poco più del 10%); e a seguire con percentuali meno significative: Terme di Comano Dolomiti di Brenta, Valle di Non, Tovel (tutti e tre con il 5%). Il fatto che siano presenti intervistati provenienti anche da altri ambiti del Trentino, al di fuori dell areale del Parco, evidenzia come già rilevato in misura ancora più evidente nell indagine condotta sul campione di visitatori del Parcoche il Parco Naturale Adamello Brenta rappresenta un attrattiva per l intero Trentino turistico. 4.3 Importanza e ruolo della presenza del Parco nella scelta della vacanza Si è già visto che la metà degli intervistati ha fatto una scelta del luogo di vacanza motivandolo con la presenza del Parco Naturale Adamello Brenta. Il dato è confermato dall ottimo livello di conoscenza circa l esistenza del Parco. Soltanto il 7% di intervistati non ne era infatti a conoscenza prima dell intervista, una percentuale addirittura più elevata di quanto riscontrato nell indagine tra i visitatori del Parco. E un livello di conoscenza che è dovuto in primo luogo al materiale divulgativo; in secondo luogo alla locale Apt; agli amici e al passa parola; alle riviste e ai giornali; alla segnaletica e quasi da ultimo ad Internet. Si potrebbe affermare che il marketing e la promozione condotti dal Parco nei confronti dell esterno risultano particolarmente efficaci, tanto che un ruolo chiave nella conoscenza del Parco lo hanno sia il materiale divulgativo che i 76 REPORT ottobre 2005

77 giornali e riviste più o meno specializzati. Il materiale divulgativo cartaceo risulta addirittura più efficace dello stesso passa parola tra amici e conoscenti, un aspetto alquanto raro circa la capacità e l efficacia di veicolare l immagine positiva di un prodotto. Da rilevare invece le potenzialità che potrebbero essere maggiormente espresse dal canale Internet e dall altro l esigenza di potenziare il marketing interno. Soltanto il 6,4% afferma di essere venuto a conoscenza del Parco presso la struttura ricettiva dove pernotta. Il che non significa che soltanto questa percentuale di strutture ricettive metta a disposizione dell ospite informazioni riguardanti il Parco; sicuramente la quota è molto più elevata di questa. E tuttavia è lecito ritenere, a fronte di questa risposta, associata a quanti sono venuti a conoscenza del Parco ad esempio dalla segnaletica e dalla cartellonistica specifiche, che siano ancora numerose le strutture ricettive prive di informazioni riguardanti l esistenza e soprattutto le attività del Parco. Non tutte le strutture ricettive dell areale del Parco probabilmente vivono il Parco come un opportunità e una ricchezza turistica e un prodotto da consigliare ai propri ospiti. Forse alcune strutture sono anche scarsamente informate sulle attività del Parco. Nel periodo di vacanza di questi intervistati, al di là di come ne sono venuti a conoscenza, il Parco rimane un elemento centrale. Più di quattro quinti pensa infatti di dover dedicare del tempo della propria vacanza per una o più visite entro il Parco. Pur ammettendo la metà degli intervistati, nel contempo, di non avere una conoscenza puntuale delle iniziative e delle attività organizzate dal Parco. Il Parco quindi esercita una forte attrazione e riveste un ruolo importante nell organizzazione della vacanza di questi turisti. Una maggiore veicolazione delle iniziative e delle attività intraprese potrebbe essere raggiunta rafforzando i canali informativi con le diverse tipologie di strutture ricettive presenti nell areale del Parco. Tab. 21 Ruolo del parco all interno della vacanza (valori %) Era a conoscenza Si 93,2 dell esistenza del Parco Influenza del Parco sulla scelta del luogo di vacanza Molto 50,2 Per niente 22,0 Pensa di dedicare del tempo alla visita del Parco Si 82,1 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo Attività praticabili Le attività che gli intervistati desidererebbero maggiormente praticare all interno del Parco sono in primo luogo escursioni e passeggiate a piedi o in bicicletta (circa un terzo degli intervistati) e in secondo luogo un attività di osservazione di piante e animali (poco più di un quarto di intervistati). Ma se si considerano le risposte multiple queste due attività interessano addirittura tra i due terzi e i quattro quinti degli intervistati. E una dimensione che ha a che fare con le due principali motivazioni di vacanza portate dagli intervistati: un esigenza di riposo e relax e godere di opportunità di carattere naturalistico. E un approccio lento alla natura, dove la conoscenza e l apprendimento rappresentano componenti importanti ma devono anche essere molto poco formalizzati. Infatti solo un quinto degli intervistati, pur considerando le risposte multiple, si dichiara interessato a go- REPORT ottobre

78 dere di momenti informativi e di apprendimento sull identificazione di flora e fauna. Come pure scarso interesse è mostrato per momenti informativi e di apprendimento sulla storia, l arte e il patrimonio locali (meno del 10% considerando le risposte multiple). Nel contempo non si pensa al Parco come ad un luogo dove poter praticare attività sportive. E infatti solo il 15% vorrebbe anche praticare queste attività nel Parco, pur rappresentando più di un quinto coloro che tra gli intervistati hanno affermato di essere venuti in Trentino in estate per una vacanza attiva. A corollario di attività fatte di moderato escursionismo e di osservazioni naturalistiche in una dimensione estetizzante, dove il carattere informativo è ammesso ma con sguardo leggero, come qualcuno ha voluto definire l approccio del turista alla conoscenza dei luoghi (in sostanza passeggiare senza eccessivi sforzi in un contesto naturalistico e paesaggistico interessanti), piuttosto, si desidererebbe praticare nel Parco attività connesse al poter consumare e acquistare prodotti tipici (poco più di un quarto di intervistati): è una richiesta che tende a considerare il Parco anche come depositario di cultura materiale. Relativamente scarso invece, contrariamente a quanto si sarebbe potuto pensare, l interesse a condividere con i residenti momenti di vita quotidiana (soltanto il 10% è interessato anche a questa proposta). La fase di condivisione con i residenti, propria di un viaggiatore curioso e di un turista evoluto, sembra prerogativa di una minoranza. Tra questi intervistati sembra prevalere ancora la dimensione del vedere, rispetto ad una fase di conoscenza e di coinvolgimento esperienziali. Le attività più ricercate e apprezzate nel luogo dove si sta trascorrendo la vacanza confermano queste propensioni. Particolarmente apprezzate sono in primo luogo le opportunità di visite ed escursioni naturalistiche anche guidate (quasi due terzi delle risposte, tenuto conto delle risposte multiple); e secondariamente iniziative e proposte per bambini e famiglie e consumare e acquistare prodotti tipici (in entrambi i casi un terzo di intervistati). Si dichiara peraltro anche un discreto appezzamento per le proposte di turismo culturale (poco meno di un terzo). Minore interesse è mostrato invece per momenti di animazione e possibilità di condividere con i residenti momenti di vita quotidiana (circa un quinto di intervistati, sempre tenuto conto delle risposte multiple). Assolutamente disinteressati si dichiarano invece gli intervistati ad occasioni e opportunità di un intensa vita notturna (5%), come pure alla possibilità di fare shopping (8%). La centralità del Parco con le sue potenzialità, soprattutto di carattere escursionistico, è nuovamente confermata, anche tra le attività che dovrebbero caratterizzare la località di vacanza (ritenute senz altro più importanti dell attività di animazione, o della creazione di contesti e momenti che facilitino lo scambio con i residenti). E una domanda quella posta dagli intervistati che chiede iniziative e proposte (anche a misura di famiglia e di bambini) e non solo relax inteso come puro riposo. Al tempo stesso è una domanda di iniziative e proposte che al tempo stesso non siano particolarmente impegnative sotto il profilo fisico e mentale. 78 REPORT ottobre 2005

79 Tab. 22 Attività che si vorrebbero praticare (Valori %) risposte multiple - max 3 risposte Fare passeggiate, escursioni a piedi o in bicicletta 78,9 Poter osservare animali e piante 63,6 Conoscere, assaggiare e poter acquistare prodotti locali Godere di momenti info e apprendimento su flora e fauna 26,0 22,9 Visitare monumenti storico religiosi e siti naturalistici 15,7 Praticare attività sportive 15,3 Condividere e partecipare a momenti di vita rurale e di paese Godere di momenti info e apprendimento su storia arte e patrimonio locale 10,9 8,5 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo Tab. 23 Attività apprezzate e praticate (valori %) Opportunità di visite/escursioni naturalistiche anche guidate 63,2 Consumare e potere acquistare prodotti tipici 33,2 Iniziative e proposte per bambini e famiglie 33,0 Proposte di turismo culturale (visite a mostre e musei, laboratori didattici..) 30,6 Condividere con i residenti momenti di vita quotidiana 20,9 Animazione (eventi musicali, spettacoli, film..) 19,2 Possibilità di fare shopping 8,7 Occasioni e opportunità per un'intensa vita notturna 5,3 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo 4.4 Opinioni sulle scelte e le attività praticabili nel Parco Il terzo obiettivo di questa indagine rivolta ad un segmento di turisti potenzialmente interessati ad una motivazione di vacanza natura riguardava l opinione circa le modalità di regolamentazione di una serie di attività che potrebbero essere incentivate o disincentivate nel perimetro del Parco. Richiedere un parere a dei turisti presenti nell areale del Parco, anche se scarsamente interessati alla presenza e alle iniziative del Parco, permette di acquisire un punto di vista in grado di esprimere il grado di accettazione o di rifiuto a particolari proposte tese a limitare o REPORT ottobre

80 addirittura vietare specifiche attività nell areale del Parco. Le ipotesi circa le diverse attività erano graduate su tre modalità: - libere; - da regolamentare; - da vietare. Le due attività che nell opinione degli intervistati massimamente si identificano con l idea di naturalità e il modo di essere del Parco sono l escursionismo, soprattutto a piedi (il 90% ritiene che le escursioni a piedi siano da lasciare libere) che in mountainbike (più del 40% ritiene che anche queste escursioni siano da lasciare libere). Nell opinione degli intervistati queste due attività raccolgono il massimo consenso sul fatto che dovrebbero essere lasciate libere di essere praticate nel Parco, prive di regolamentazione. In realtà e più correttamente, a non dover essere regolamentate si pensa dovrebbero essere soprattutto le escursioni a piedi, perché per quanto riguarda la mountainbike sono pur sempre più numerosi coloro che chiedono una forma di regolamentazione rispetto a coloro che ritengono che dovrebbe essere un attività libera nel Parco (infatti quasi la metà è favorevole ad una regolamentazione anche delle escursioni in mountainbike). Rimane il fatto che sono le due attività che raccolgono il maggior numero di consensi circa una loro libera espressione nel Parco. Non c è dubbio che entrambe le modalità rappresentino forme di mobilità più sostenibili dell auto e tuttavia in particolari contesti possono rappresentare delle criticità. Non a caso il Parco è impegnato nel definire in alcune aree di particolare pregio una sentieristica che sia la meno impattante possibile sulla flora e la fauna del Parco. Come pure non sempre in particolari aree protette sono auspicabili escursioni in bike al di fuori di percorsi rigidamente predeterminati. Di contro le richieste che presentano le Tab. 24 Come dovrebbero essere gestite alcune attività del parco (valori %) Da vietare Da regolamentare Libera Non sa Accesso auto/moto/pullman 28,4 66,1 3,5 2,0 Caccia e pesca 44,7 49,1 3,6 2,7 Costruzione impianti di risalita Escursionismo in mountainbike 44,9 43,3 4,9 6,9 6,2 49,9 41,7 2,2 Taglio alberi 44,8 50,3 1,3 3,6 Raccolta funghi 19,3 67,2 10,1 3,5 Campeggio 31,4 58,1 7,0 3,6 Passeggiate a piedi 0,2 9,5 90,1 0,2 Apertura di attività ricreative 41,2 48,8 4,7 5,3 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo 80 REPORT ottobre 2005

81 percentuali più elevate di regolamentazione sono: - l accesso veicolare (due terzi pensa che dovrebbe essere regolamentato) - la raccolta di funghi e prodotti epigei (anche qui due terzi ritiene utile una regolamentazione). Quanto ai divieti le quote più elevate si riscontrano per: - impianti di risalita (45% di favorevoli ad un divieto) - taglio alberi (anche qui una quota analoga di divieti) - caccia e pesca (favorevoli ad un divieto ancora un 45%). Si tratta di indicazioni che in qualche misura rispecchiano un punto di vista urbano sull ambiente (ad esempio la convinzione che esista una natura e un bosco selvaggi anche dentro un parco - non coltivati dall uomo, per cui ad esempio si chiede il divieto del taglio degli alberi anziché una sua regolamentazione), che spingono a considerare un Parco un polmone verde e uno spazio di rigenerazione in funzione del turista cittadino, se non proprio uno spazio ludico (non a caso la maggioranza relativa degli intervistati considera con favore il Parco anche in una dimensione ricreativa e poco di meno considerano compatibili anche gli impianti di risalita, seppure in una dimensione regolamentata; in proposito non va dimenticato che la maggioranza di coloro che si dichiarano disponibili a ritornare nella zona del Parco anche in inverno lo farebbe per praticare lo sci da discesa o lo sci da fondo), piuttosto che un territorio dove una popolazione residente vive ed esercita delle attività soprattutto agrosilvopastorali, le sole che permettono un effettiva salvaguardia vissuta e non mummificata artificialmente dell ambiente. 4.5 La spesa media giornaliera procapite Una delle domande poste agli intervistati era finalizzata a capire l entità della spesa media giornaliera da essi sostenuta. Le mancate risposte rispetto alle altre domande sono in questo caso molto elevate (il 47%), anche perché una modalità di risposta prevista alla specifica domanda consentiva l opzione preferisco non rispondere. I turisti intervistati che hanno risposto dichiarano di spendere, mediamente, al giorno complessivamente circa 84. Gli scostamenti maggiori dalla media dipendono principalmente dalla tipologia di alloggio, piuttosto che dalla tipologia di vacanziere. Infatti tra le tipologie turistiche colui che spende relativamente di più è il vacanziere alpino relax che spende poco meno di 86 al giorno, contro la tipologia del vacanziere parco, che invece spende relativamente meno delle altre tipologie, con 82. L intervallo tra il valore massimo e quello minimo è però relativamente contenuto. Pure l ammontare di spesa non pare associato alla più o meno elevata fedeltà alla destinazione, infatti il range è contenuto tra gli 82 del primino e gli 85 del turista fedele. Le differenze sono invece molto più marcate se riferite all alloggio, con un dato non scontato. Coloro che alloggiano in appartamento in affitto o alloggio privato (119 casi ritenuti validi per questa elaborazione) spenderebbero al giorno mediamente più di tutti (96 al giorno), con una cifra addirittura superiore a coloro che alloggiano in una struttura alberghiera, che dichiarano di REPORT ottobre

82 spendere 93 al giorno. Seguono le altre tipologie ricettive: dai 62 per coloro che hanno scelto il campeggio, ai 56 di coloro che alloggiano nella casa in proprietà, che come era lecito attendersi dichiarano la spesa media giornaliera più bassa in assoluto. 4.6 Un approfondimento su un campione di turisti Come si è detto, il questionario di indagine è stato somministrato in più punti informativi dell areale del Parco, tra cui anche alcuni Centri visitatori del Parco. Ritenendo che gli intervistati presso i Centri visitatori o i punti info del Parco potessero esprimere un punto di vista molto simile ai visitatori del Parco, intervistati in un altra indagine contestuale a questa, sono stati scorporati dagli intervistati totali di questa indagine coloro che hanno compilato i questionari presso Apt o Pro Loco dell areale del Parco. I punti di rilevazione si riferiscono a: Terme di Comano, San Lorenzo, Pinzolo, Villa Rendena, Madonna di Campiglio, Cles, Pro Loco Tovel, per un totale di 102 soggetti intervistati. I risultati e le valutazioni di seguito riportati si riferiscono solamente a costoro, nel tentativo di comprendere meglio il punto di vista dei turisti rispetto ai visitatori del Parco. La prima risposta analizzata riguarda l influenza che il Parco ha avuto sulla scelta del luogo di vacanza. Anche nel caso di questo campione di intervistati coloro che rispondono che la presenza del Parco ha influito molto sulla scelta del luogo di vacanza rappresentano circa la metà (47,1%), senza apprezzabili distinzioni rispetto a quanto riscontrato sia tra i visitatori del Parco che tra tutti gli intervistati contattati presso i diversi punti informativi (50,2%). La seconda riposta analizzata riguarda la conoscenza dell esistenza del Parco. Poco meno del 90% (87,4%) risponde affermativamente, con una significativa eccezione riferita al gruppo di intervistati presso l Azienda di promozione turistica di Comano, dove circa un terzo ammette di non essere a conoscenza dell esistenza del Parco. Il totale intervistati contattati presso i diversi punti informativi era a conoscenza del Parco in misura pari al 93,2%. Circa i tre quarti tra questo sottoinsieme di intervistati pensa di dedicare parte del proprio tempo di vacanza alla visita del Parco (76,5%). Si tratta di una percentuale in questo caso più bassa di quella riscontrata per l intero campione di intervistati presso i diversi punti informativi dell areale, compresi quelli gestiti direttamente dal Parco, dove la quota di intervistati che pensavano di dedicare parte del loro tempo vacanza al Parco superava i quattro quinti (82,1%). In questo sottoinsieme di intervistati è anche minore la quota di coloro che sono a conoscenza delle iniziative e delle attività promosse dal Parco: meno della metà (41,2%, contro il 50,8% del totale intervistati contattati presso i diversi punti informativi), ma solo un quarto tra i turisti intervistati presso i punti informativi dell Azienda di promozione turistica di Madonna di Campiglio e di Pinzolo Differenze di opinioni tra visitatori e turisti del Parco Valutando complessivamente il tenore delle 82 REPORT ottobre 2005

83 risposte, si riscontra tra i turisti e i visitatori del Parco una qualche differenza di opinioni, convinzioni e atteggiamenti circa l importanza assegnata al Parco come fattore di attrattività turistica e le modalità di gestione di una serie di attività entro il Parco. Ma non sembrano differenze particolarmente significative. E pur vero, come era lecito aspettarsi, che in questo sottoinsieme di turisti, rispetto ai visitatori del Parco (e gli intervistati presso i Centri informativi e di visita del Parco possono essere considerati a tutti gli effetti visitatori del Parco), si riscontrano percentuali sistematicamente inferiori per quanto riguarda: l influenza del Parco sulla scelta di vacanza; la conoscenza del Parco e delle sue iniziative e attività; il tempo di vacanza che si pensa di dedicare al Parco. Viceversa rispetto ai visitatori del Parco, in questo sottoinsieme di intervistati riferito ai turisti dell areale del Parco, si riscontra una propensione meno elevata ad introdurre forme di limitazione e soprattutto divieti entro il Parco, con la significativa eccezione del divieto per l accesso automobilistico e i veicoli a motore, dove i contrari sono in misura relativamente più alta tra i turisti che tra i visitatori del Parco. Nel complesso si ribadisce comunque come le differenze riscontrate tra turisti e visitatori, che peraltro esistono, non sono tali da prefigurare due distinte tipologie radicalmente diverse nell approccio e nella fruizione del Parco. Anche se certamente, rispetto ai turisti, per i visitatori intervistati il Parco rappresenta un maggiore fattore di attrazione, come pure essi esprimono maggiore consapevolezza sulla necessità di vietare o regolamentare una serie di attività dentro il Parco. L entità delle differenze riscontrate, non così elevate, potrebbero essere imputabili al numero relativamente esiguo di intervistati presso le APT d ambito, dove non si è seguito un corretto campionamento e ci si è affidati alla collaborazione del personale delle singole APT. Questa procedura potrebbe aver determinato un consistente processo di autoselezione tra i potenziali intervistati consentendo di intercettare solamente i più sensibili alle tematiche naturalistiche e ambientali e i più interessati alla motivazione vacanza natura. Il che giustificherebbe la buona sovrapposizione delle risposte ottenute da questi turisti intervistati, sia con le risposte date dai visitatori del Parco, intervistati presso i punti informativi del Parco, che con le risposte fornite dagli intervistati nell indagine contestuale svoltasi all interno del Parco. Tab. 25 Riassunto su alcuni items (valori %) Turisti intervistati presso i Centri Informativi (510) Turisti intervistati solo presso APT e Pro Loco (102) Era a conoscenza dell esistenza del Parco 87,4 93,2 Influenza del Parco sulla scelta del luogo di vacanza 47,1 50,2 Pensa di dedicare del tempo alla visita del Parco 76,5 82,1 fonte: elaborazione Osservatorio Provinciale per il Turismo REPORT ottobre

84 5. CONCLUSIONI Le due indagini condotte nell area territoriale del Parco Naturale Adamello Brenta nel corso dell estate 2004, su un campione di visitatori del Parco e su un campione di turisti contattati presso alcuni punti informativi dell areale del Parco, hanno evidenziato come il Parco rappresenti un fattore attrattivo importante dal punto di vista turistico e rappresenti un prodotto in grado di motivare ampiamente un periodo di vacanza in Trentino. A differenza di altri Parchi naturalistici (nazionali o regionali), soltanto un quarto dei visitatori del Parco Naturale Adamello Brenta sono escursionisti. I turisti che frequentano il Parco sono in grande maggioranza turisti fedeli alla destinazione, che già hanno frequentato il Trentino in passato e sono intenzionati a ritornare, non solo nel periodo estivo ma anche nel periodo invernale. La motivazione di vacanza natura e la prevalenza tra i turisti visitatori del Parco di nuclei familiari risultano due aspetti coerenti tra il Parco, inteso anche come prodotto turistico, e la destinazione Trentino. Destinazione Trentino e presenza del Parco naturale Adamello Brenta si rafforzano quindi a vicenda rispetto ad una motivazione di vacanza natura. La grande maggioranza dei visitatori del Parco soggiorna in località comprese in uno dei numerosi Comuni del Trentino Orientale che delimitano il perimetro del Parco, ma una discreta quota di visitatori del Parco provengono anche da altre località del Trentino, indice della capacità attrattiva del Parco in una dimensione anche provinciale. Si tratta prevalentemente di turisti italiani, provenienti da regioni limitrofe al Trentino (soprattutto Lombardia), anche se tra i visitatori intervistati risulta una discreta presenza di turisti provenienti da Regioni del Centro Italia. Il Parco è un punto di forza per l area e l offerta turistica di gran parte del Trentino Orientale. Esercita una forte attrazione e riveste un ruolo importante nell organizzazione della vacanza dei turisti presenti. Infatti metà dei turisti intervistati dichiara di essere stata influenzata nella scelta del luogo della vacanza dalla presenza del Parco. Quattro turisti su cinque dedicheranno alla visita del Parco parte del proprio tempo vacanza e cinque su dieci pensano di dedicarvi addirittura la metà del proprio tempo. Proprio la crescita della quota di turisti intervistati che intendono trascorrere parte della loro vacanza visitando il Parco è uno degli aspetti che maggiormente differenziano i risultati di questa indagine dalle precedenti indagini rivolte a visitatori del Parco e che si sono svolte a partire dal decennio 90. Il visitatore del Parco ricerca in primo luogo riposo e relax in un ambiente naturale. Frequenta il Parco essenzialmente per due ragioni: per le opportunità di carattere naturalistico e per le opportunità di una vacanza attiva praticando sport ed escursioni. Si è in presenza quindi di un doppio profilo di frequentatore: un profilo maggioritario composto di soggetti interessati ad una dimensione di riposo e disponibili ad una moderata attività fisica in un contesto ambientale di pregio. Un secondo profilo, minoritario, interessato da una proposta di vacanza attiva. Entrambi i profili risultano accomunati dall importanza assegnata 84 REPORT ottobre 2005

85 all ambiente e ad un contesto ritenuto interessante dal punto di vista naturalistico. Il visitatore del Parco tra le sue attività predilige le escursioni e le passeggiate. Si tratta di un approccio lento alla natura in cui trova spazio l osservazione, intesa come il vedere piuttosto che come processo di conoscenza strutturato in percorsi didattici e di condivisione. Si tratta di attività fatte di moderato escursionismo e di osservazioni naturalistiche in una dimensione estetizzante, dove il carattere informativo è ammesso ma con sguardo leggero. Il Parco Naturale Adamello Brenta per la maggior parte dei visitatori è sinonimo di Natura e Montagna (un parco naturale in un ambiente alpino, con in più l orso); è sinonimo di Silenzio e Rispetto della natura; un territorio che consente soprattutto di Osservare e Camminare; meglio: si cammina per osservare e questa moderata attività fisica all insegna dell osservazione di animali, piante, fiori, paesaggi, opere dell uomo... consente di provare emozione e acquisire nuova conoscenza. Il turista che frequenta il Parco chiede anche di poter consumare e acquistare prodotti tipici, indice di come il Parco sia vissuto anche come depositario di cultura materiale. Quello che è apprezzato di più dal visitatore sono la natura scarsamente antropizzata e il silenzio: una natura ben tenuta, la cura del territorio, la tranquillità. Quello che invece conta relativamente meno agli occhi del visitatore sembrerebbero: un rapporto più autentico e di condivisione con un territorio e una dimensione di vacanza attiva. Ed infatti la ricerca e l apprezzamento per la cucina tipica, lo scoprire delle tradizioni, unitamente al praticare un attività sportiva, sono le tre modalità meno ricercate e praticate dai turisti intervistati. Da parte degli intervistati c è accordo e consenso per limitare il traffico automobilistico nel territorio del Parco (9 su 10 si dichiarano d accordo di poter entrare nel Parco solo a piedi, in bici o con mezzi pubblici e solo 1 su 10 non sarebbe disponibile a rinunciare alla propria auto); sono d accordo per riportarsi via i rifiuti senza che il Parco debba farsi carico della loro raccolta e dello smaltimento; sono disponibili a pagare un ticket di ingresso al Parco. Non solo. La maggioranza degli intervistati si dichiara anche disponibile ad adottare un pezzo di parco (soprattutto l orso, fattore distintivo e capace di forza evocativa), spendendo anche una cifra non simbolica. E questo non solo per la forte identificazione con il Parco ma per poter operare in modo concreto e contribuire fattivamente e in prima persona alla salvaguardia della natura, avvertita come sempre più a rischio di distruzione per opera dell uomo. Della propria vacanza e della propria esperienza dentro il Parco gli intervistati esprimono un elevato livello di soddisfazione, in particolare su: cortesia e competenza del personale; natura incontaminata e paesaggi naturali; manutenzione dei sentieri e cura del territorio; il sistema informativo del Parco (punti info, Centri visitatori, materiali a stampa ecc). Relativamente meno soddisfatti invece si dichiarano per l elevato numero di turisti presenti nell area del Parco (presumibilmente avvertiti come troppi e ritenuti incompatibili con l idea di Parco che i visitatori intervistasti si erano fatta); per le proposte culturali e naturalistiche del Parco (che risultano anche nel complesso scarsamente conosciute); per REPORT ottobre

86 la disponibilità di reperire locali tipici dove assaporare la cucina locale (una parte di intervistati, come si è detto, non ritiene importante questo aspetto, ma tra coloro che invece lo ritengono importante una quota significativa dichiara di essere rimasto insoddisfatto nelle proprie aspettative volte a sperimentare una cucina tipica e locale). Se il Parco rappresenta un importante fattore attrattivo dal punto di vista turistico, dalle interviste rivolte ai turisti contattati soprattutto presso i punti informativi dell areale del Parco, si coglie la sensazione di una insufficiente consapevolezza del grado di attrazione e delle opportunità, anche a fini turistici, che la presenza del Parco può esercitare sulla domanda turistica del territorio. Alcune strutture ricettive sembrano essere scarsamente informate sulle attività del Parco e quindi impossibilitate a veicolarle nei confronti dei loro ospiti. A questo proposito è auspicabile che il Parco Naturale Adamello Brenta possa rapportarsi in modo efficace nei confronti di tutti gli operatori e attori che stanno sul territorio per rafforzare la propria attrattività e arricchire nel contempo la loro proposta turistica. 86 REPORT ottobre 2005

87 ALLEGATO 1. La Carta Europea del Turismo Sostenibile nel Parco Naturale Adamello Brenta INDAGINE SUI VISITATORI DEL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA LUOGO DI SOMMINISTRAZIONE SOMMINISTRATORE TIPOLOGIA DI VISITATORE DATA ORA Totale soggetti intervistati (valore assoluto) 823 Tipologia di turista: automobilista 42% sul bus navetta 21% a piedi 30% non specificato 7% Blocco 1: TURISTI ED ESCURSIONISTI 1) Le chiediamo di indicare se Lei è un turista o un escursionista, dove: - per turista si intende chi pernotta almeno una notte in una località diversa dalla propria abitazione di residenza - per escursionista si intende chi non pernotta e rientra nel luogo di residenza in giornata (val.%) Turista non residente in provincia di Trento 75,5 Turista residente in provincia di Trento 1,5 Escursionista proveniente da fuori provincia 10,5 Escursionista proveniente dalla provincia di Trento 12,6 2) (solo per gli escursionisti, cioè per coloro che hanno risposto 3. e 4. alla domanda precedente) Totale soggetti intervistati (valore assoluto) 187 Rientra al luogo di residenza in giornata senza una permanenza più lunga, perché non ha trovato una sistemazione ricettiva confacente alle sue aspettative? (val.%) Sì 25,0 No, avevo deciso di rientrare in ogni caso in giornata 75,0 3) (solo per turisti, cioè per coloro che hanno risposto 1.o 2. alla prima domanda) Totale soggetti intervistati(valore assoluto) 625 Motivi prevalenti della scelta di vacanza in Trentino (val.%) (max 3 risposte) Per la ricerca di riposo e relax in un ambiente naturale 80,7 Per le opportunità di una vacanza attiva praticando degli sport e delle escursioni 51,5 Per le opportunità di carattere culturale (visite a città e musei) 10,6 Per opportunità di carattere naturalistico 55,2 Per le opportunità enogastronomiche 18,0 Per ragioni di lavoro (congressi e meeting) 14,7 Per una vacanza benessere in strutture ricettive termali o dotate di centri wellness e fitness 3,8 Per le opportunità di divertimento 1,2 4) Ha trascorso negli anni scorsi altri periodi di vacanza in Trentino? (val.%) No è la prima volta 15,7 REPORT ottobre

88 Sì ho trascorso altri periodi di vacanza 39,2 Sì vengo in Trentino a trascorrere un periodo di vacanza quasi tutti gli anni 27,1 Sì vengo in Trentino a trascorrere dei periodi di vacanza quasi tutti gli anni e più volte nell anno 18,0 5) Durata della permanenza in Trentino Specificare n. giorni (valore medio) 12,9 6) Con chi è in vacanza? (val.%) Da solo/a 2,8 In coppia 31,9 Famiglia con figli 46,1 Con uno o più amici 14,1 Con un gruppo organizzato 5,2 7) In quale struttura ricettiva risiede? (val.%) Struttura ricettiva alberghiera (albergo, pensione, residence) 47,9 Campeggio 8,7 Agritur o Bed and Breakfast 5,1 Alloggio privato o appartamento in affitto 19,7 Seconda casa di proprietà 11,9 Ospite di amici 5,3 Altro 1,4 8) Località di vacanza Specificare Blocco 2: I TURISTI CHE SOGGIORNANO NELL AREA PARCO NB! Solo per coloro che risiedono in un Comune dell areale del Parco (Andalo, Bleggio inferiore, Bocenago, Breguzzo, Caderzone, Campodenno, Carisolo, Cavedano, Cles, Commezzadura, Cunevo, Daone, Darè, Denno, Dimaro, Dorsino, Flavon, Giustino, Massimeno, Monclassico, Molveno, Montagne, Nanno, Paspardo, Pelugo, Pinzolo, Ragoli, San Lorenzo In Banale, Spormaggiore, Sporminore, Spiazzo, Stenico, Strembo, Tassullo, Terres, Tione, Tuenno, Villa Rendena, Vigo Rendena) 9) Sapeva di soggiornare all interno di un comune del Parco? (val.%) Sì 67,4 No 32,6 10) Grazie a quali elementi ha capito di trovarsi nel Parco? (val.%) Segnaletica e cartellonistica 39,2 Presenza del personale del parco 13,8 Elementi distintivi degli arredi 0,6 Natura e paesaggio più selvaggi 6,0 Conoscenza dei luoghi 36,3 Attività organizzate e pubblicizzate dal parco 4,1 11) In questo suo periodo di vacanza ha visitato o pensa di visitare altre località del Parco? (val.%) Sì 87,8 No 12,2 88 REPORT ottobre 2005

89 11 bis) Se sì quante giornate pensa di dedicare/ha dedicato alla visita del Parco? (val.%) Più della metà del periodo di vacanza 61,2 Meno della metà del periodo di vacanza 38,8 12) Quale importanza assegna ai seguenti aspetti presenti in un Parco Naturale? (val.%) 0. per nulla 1. poco 2. abbastanza 3. molto L'aspettativa di una natura incontaminata, di paesaggi naturali 0,0 0,0 9,7 90,3 2. La tranquillità, il silenzio, il relax 0,2 0,8 19,1 79,9 3. Poter passeggiare nei boschi 0,2 2,7 24,9 72,2 4. La possibilità di avvistare animali 1,0 9,4 34,6 55,0 5. L'emozione di scoprire i segreti della natura 0,6 5,1 34,9 59,4 6. La possibilità di scoprire delle tradizioni non ancora scomparse 2,2 10,1 43,5 44,3 7. La possibilità di fare sport e di mantenersi in forma 6,3 19,3 35,8 38,6 8. L'assenza di traffico veicolare privato, grazie al servizio dei bus navetta 1,2 6,3 20,7 71,9 9. La cortesia e la competenza del personale 0,2 2,7 25,1 72,0 10. Il sistema informativo (centri visitatori, punti info, materiali stampa, segnaletica) 1,0 3,9 28,5 66,5 11. La manutenzione dei sentieri e la cura del territorio 0,0 1,2 14,5 84,3 12. La tipicità della cucina e dei locali 2,0 13,0 42,3 42,7 13) La presenza del Parco nelle vicinanze ha influenzato la scelta del luogo di vacanza? (val.%) Molto 48,6 Poco 31,1 Per niente 20,3 14) Tra le seguenti parole quale associa per prima all idea del Parco Naturale Adamello Brenta? (val.%) Natura 38,8 Orso 18,6 Acqua 12,1 Montagna 30,5 15) E tra queste? (val.%) Silenzio 44,2 Rispetto 31,7 Qualità 9,0 Libertà 15,1 16) Quale di questi verbi associa per primo all idea di Parco? (val.%) Riposare 7,9 Osservare 33,9 Conoscere 15,5 Emozionarsi 18,2 Camminare 24,5 17) Qual è il suo grado di soddisfazione rispetto ai seguenti servizi offerti dal parco? (val.%) 0. per nulla soddisfacente 1. poco soddisfacente 2.abbastanza soddisfacente 3. molto soddisfacente La natura incontaminata e i paesaggi naturali 0,0 1,6 30,5 68,0 2. La tranquillità, il silenzio, il relax 0,2 3,5 36,7 59,6 REPORT ottobre

90 3. Le proposte culturali e naturalistiche del Parco 0,4 11,6 55,5 32,4 4. La possibilità di fare sport e di mantenersi in forma 2,4 14,7 44,8 38,2 5. La mobilità alternativa con i bus navetta 2,7 10,2 35,6 51,5 6. La cortesia e la competenza del personale 0,2 2,9 24,8 72,1 7. Il sistema informativo (centri visitatori, punti info, materiali stampa, segnaletica,) 1,0 3,9 34,8 60,2 8. La manutenzione dei sentieri e la cura del territorio 0,4 2,7 30,4 66,5 9. La tipicità della cucina e dei locali 1,8 8,3 49,9 40,0 10. Il numero di turisti presenti nell'area del Parco 2,6 15,3 47,9 34,2 11. La disponibilità di reperire locali tipici dove assaporare la cucina locale 1,6 12,9 51,1 34,3 12. La facilità di acquistare prodotti tipici 2,0 16,1 44,5 37,4 18) Come valuta alcune scelte adottate dal Parco? (val.%) positiva negativa La scelta del Parco di limitare il numero di cestini disponibili per incentivare i turisti a riportarsi a casa i propri rifiuti 83,3 17,7 La scelta del Parco di limitare il traffico automobilistico in alcune valli 94,8 5,2 La scelta del Parco di creare dei parcheggi a pagamento 70,2 29,8 L imposizione da parte del Parco di alcuni divieti (es:divieto di campeggiare nell area Parco, divieto di utilizzo di mountainbike sui sentieri 88,5 11,5 19) Ha partecipato o visitato, oppure è interessato a partecipare o a visitare iniziative/strutture del Parco? (val.%) Sì 64,8 No 35,2 19 bis) Se sì, quali? (val.%) Serate naturalistiche 16,8 Escursioni con guide ed esperti del Parco 36,7 Visite ai Centri visitatori 13,5 Partecipazione a momenti didattici 5,6 Trekking con le guide alpine 17,0 Mostre di pittura 2,8 Settimane verdi 6,7 altro 0,9 20) A fronte dei costi che una corretta manutenzione dell ambiente comporta, riterrebbe giusto pagare un ticket di ingresso nel Parco? (val.%) Sì 67,4 No 32,6 20 bis) Se sì, quanto sarebbe disposto a pagare per una giornata nel Parco (per persona, esclusi i bambini)? (val.%) Fino a 3 66,5 Fino a 6 27,3 Fino a 10 6,2 21) Sarebbe interessato ad adottare a distanza una parte del Parco? Il Suo contributo andrebbe a favore delle attività del Parco per la tutela di questo territorio. (val.%) Sì 48,9 No 51,1 21 bis) Se sì, cosa è interessato ad adottare? (val.%) Un orso 38,1 Un lago 14,2 Un bosco 21,2 Un sentiero 7,7 Uno stambecco 16,5 Un centro visitatori 2,3 90 REPORT ottobre 2005

91 21 ter) E quanto sarebbe disposto a pagare? (val.%) Fino a 10 46,8 Fino a 50 38,1 Fino a ,1 22) Sarebbe d accordo se nel Parco si potesse entrare solo a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici? (val.%) Sì 87,6 No 12,4 23) Se il Parco garantisse la possibilità di muoversi agevolmente con i mezzi di trasporto pubblico all interno del proprio areale (che comprende un ampia area territoriale e numerosi Comuni, per esempio garantendo un efficiente sistema di trasporti dalla Val Rendeva alla Val di Non o viceversa), sarebbe disposto a rinunciare all automobile per utilizzare il mezzo pubblico? (val.%) Sì, in ogni caso 68,9 Sì, solo se gratuitamente 20,8 No 10,3 24) Pensa di tornare in vacanza l anno prossimo nella zona del Parco? (val.%) Sì 65,3 No 2,8 Forse 26,6 Non so, non saprei 5,3 25) E interessato a trascorrere un periodo di vacanza invernale in questa zona? (val.%) Si 54,4 No 23,3 Forse 18,7 Non so, non saprei 3,6 25 bis) Se sì, quali attività La interesserebbero maggiormente? (val.%) (max 3 risposte) Praticare lo sci da discesa e/o lo sci da fondo 27,3 Poter fare passeggiate sulla neve e nei boschi 28,1 Praticare lo sci alpinismo ed escursioni con le ciaspole con o senza guide 7,5 Visitare il bosco innevato e ricercare le tracce degli animali con i guardaparco 20,8 Avere occasioni di divertimento con un intensa vita notturna e poter incontrare personaggi famosi 3,4 Fare shopping 2,5 Assistere ad eventi sportivi 4,6 Poter isolarsi dal mondo in solitudine 5,9 Blocco 3: INFORMAZIONI PERSONALI 26) Sesso (val.%) Maschio 55,7 Femmina 44,3 27) Età (val.%) Anni (valore medio) 41,7 28) Titolo di studio (val.%) Scuola dell obbligo 21,7 Qualifica o diploma professionale 10,7 Diploma di scuola superiore 42,1 REPORT ottobre

92 Laurea o diploma di laurea 25,5 29) Professione (val.%) Dirigente 5,4 Impiegato 29,9 Operaio 12,6 Libero professionista/imprenditore 22,0 Studente 10,3 Pensionato 11,2 Casalinga 8,4 30) Provenienza (val.%) Italia 98,8 Stato Estero 1,2 92 REPORT ottobre 2005

93 ALLEGATO 2. La Carta Europea del Turismo Sostenibile nel Parco Naturale Adamello Brenta ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA DATA STRUTTURA di RILEVAZIONE Totale soggetti intervistati (valore assoluto) 510 1) Motivi prevalenti della scelta di vacanza in Trentino (val.%) (max 3 risposte) Per la ricerca di riposo e relax in un ambiente naturale 74,1 Per le opportunità di una vacanza attiva praticando degli sport e delle escursioni 45,0 Per le opportunità di carattere culturale (visite a città e musei) 15,0 Per opportunità di carattere naturalistico 45,9 Per le opportunità enogastronomiche 12,1 Per ragioni di lavoro (congressi e meetings) 1,4 Per una vacanza benessere in strutture ricettive termali o in strutture dotate di centri wellness e fitness 6,7 Per le opportunità di divertimento 9,3 2) Ha trascorso negli anni scorsi altri periodi di vacanza in Trentino? (val.%) No è la prima volta 19,6 Sì ho trascorso altri periodi di vacanza 43,1 Sì vengo in Trentino a trascorrere un periodo di vacanza quasi tutti gli anni 20,4 Sì vengo in Trentino a trascorrere dei periodi di vacanza quasi tutti gli anni e più volte nell anno 17,0 3) La presenza del Parco nelle vicinanze, ha influenzato la scelta del luogo di vacanza? (val.%) Molto 50,2 Poco 27,8 Per niente 22,0 4) Quanto pensa di fermarsi in Trentino? (valore medio) Specificare n. giorni 11 5) Con chi è in vacanza? (val.%) Da solo/a 4,6 In coppia 31,3 Famiglia con figli 50,8 Con uno o più amici 10,3 Con un gruppo organizzato 3,0 6) In quale struttura ricettiva risiede? (val.%) Struttura ricettiva alberghiera (Albergo, pensione, residence) 44,6 Campeggio 9,2 Agritur o Bed and Breakfast 4,0 Alloggio privato o appartamento in affitto 24,2 Seconda casa di proprietà 12,4 Ospite di amici 3,6 Altro 2,0 7) Località di vacanza Specificare REPORT ottobre

94 8) Potrebbe indicare quanto spende mediamente al giorno durante questa sua vacanza per le seguenti voci di spesa? N.B. Le singoli voci di spesa a differenza della spesa medi a giornaliera sono calcolate sui soli rispondenti con valori positivi Preferisce non rispondere 52,9% Vitto e alloggio 98,4 Attività sportive 17,6 Attività ricreative e culturali 19,4 Per sanità/igiene/bellezza 12,8 Per trasporto e spostamenti 18,4 Per shopping e acquisto souvenir 26,5 Spesa media giornaliera 84 9) E a conoscenza dell esistenza del Parco Naturale Adamello Brenta? (val.%) Sì 93,2 No 6,8 9 bis) Se si, come è venuto a conoscenza dell esistenza del Parco? (val.%) (possibili più risposte) Da amici e conoscenti 24,8 Dall azienda di promozione turistica 30,6 Presso la struttura ricettiva dove pernotta 12,4 Dalla segnaletica e dalla cartellonistica 17,3 Da pieghevoli, depliant e altro materiale divulgativo 34,4 Da riviste e giornali 20,3 Da radio e televisione 3,4 Da internet 12,2 Altro 10,7 9 tris) Se sì, pensa di dedicare del tempo alla visita del Parco? (val.%) Sì 82,1 No 6,7 Non so non saprei 11,2 10) E a conoscenza delle iniziative e delle attività organizzate dal Parco? (val.%) Sì 50,8 No 49,2 11) Quali attività vorrebbe praticare nel Parco? (val.%) (max 3 risposte) Fare passeggiate, escursioni a piedi o in bicicletta 78,9 Poter osservare animali e piante 63,6 Praticare attività sportive (escursioni in mountain bike, alpinismo su roccia ecc.) 15,3 Godere di momenti informativi e di apprendimento sull identificazione di flora e fauna 22,9 Godere di momenti informativi e di apprendimento sulla storia,l arte e il patrimonio locali 8,5 Condividere e partecipare a momenti di vita rurale e di paese 10,9 Conoscere, assaggiare e poter acquistare prodotti locali 26,0 Visitare monumenti storico religiosi e siti naturalistici 15,7 12) Durante la sua vacanza in questa località, quale attività ricerca e apprezza maggiormente? (max 3 risposte) (val.%) Iniziative e proposte per bambini e famiglie 33,0 Animazione (eventi musicali, spettacoli, films ) 19,2 Proposte di turismo culturale (visite a mostre e musei, laboratori didattici ) 30,6 Consumare e potere acquistare prodotti tipici 33,2 Occasioni e opportunità per un intensa vita notturna 5,3 94 REPORT ottobre 2005

95 Opportunità di visite ed escursioni naturalistiche anche guidate 63,2 Possibilità di fare shopping 8,7 Condividere con i residenti momenti di vita quotidiana 20,9 13) Come dovrebbero essere gestite le seguenti attività all interno del Parco? (val.%) (segnare con una crocetta il comportamento ritenuto più corretto) attività da vietare da regolamentare libera Non sa accesso auto/moto/pullman 28,4 66,1 3,5 2,0 campeggio 31,4 58,1 7,0 3,6 raccolta funghi 19,3 67,2 10,1 3,5 caccia/pesca 44,7 49,1 3,6 2,7 taglio alberi 44,8 50,3 1,3 3,6 escursionismo in mountainbike 6,2 49,9 41,7 2,2 costruzione impianti di risalita 44,9 43,3 4,9 6,9 apertura di attività ricettive (alberghi,..) 41,2 48,8 4,7 5,3 passeggiate a piedi 0,2 9,5 90,1 0,2 14) Pensa di tornare in vacanza l anno prossimo in questa zona? (val.%) Sì 68,6 No 3,3 Forse 18,9 Non so, non saprei 9,2 15) E interessato a trascorrere un periodo di vacanza invernale in questa zona? (val.%) Si 47,3 No 24,5 Forse 23,3 Non so, non saprei 5,0 15 bis) Se sì, quali attività La interesserebbero maggiormente? (max 3 risposte) (val.%) Praticare lo sci da discesa o lo sci da fondo 63,9 Praticare poter fare passeggiate sulla neve e nei boschi 58,4 Praticare lo sci alpinismo ed escursioni con le ciaspole con o senza guide 19,3 Visitare il bosco innevato e ricercare le tracce degli animali con i guardaparco 42,8 Avere occasioni di divertimento con un intensa vita notturna e poter incontrare personaggi famosi 2,1 Fare shopping 5,8 Assistere ad eventi sportivi 8,0 Poter isolarsi dal mondo in solitudine 13,1 INFORMAZIONI PERSONALI 16) Sesso (val.%) Maschio 50,6 Femmina 49,4 17) Età (valore medio) Anni 40,5 18) Titolo di studio(val.%) Scuola dell obbligo 17,3 Qualifica o diploma professionale 9,3 Diploma di scuola superiore 43,5 Laurea o diploma di laurea 30,0 REPORT ottobre

96 19) Professione(val.%) Dirigente 5,7 Impiegato 36,1 Operaio 9,6 Libero professionista/imprenditore 20,6 Studente 11,6 Pensionato 10,8 Casalinga 5,5 20) Provenienza(val.%) Italia 84,7 Stato Estero 6,5 96 REPORT ottobre 2005

97 Parte III ASPETTATIVE E COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI NEI CONFRONTI DEL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA * * Estratto dal report della ricerca Percezioni e aspettative degli operatori turistici verso il Parco Naturale Adamello Brenta, risultato del progetto di RBL (Research Based Learning), attività centrale nel percorso formativo del Master of Tourism Management della TSM - Trento School of Management, condotto nel mese di giugno Il progetto ha coinvolto nove partecipanti del Master: Francesca Belton, Laura Benetti, Beatrice Besnati, Giulia Dal Bò, Alessandro Fantelli, Loris Fontana, Alessandro Isola, Elisa Puttin e Francesca Zatti. Gli studenti sono stati coordinati da Ivo Povinelli, in qualità di assistente di campo, e dal dott. Pier Luigi Novi Inverardi, docente di Statistica presso l Università degli Studi di Trento e alla TSM di Trento. REPORT ottobre

98 98 REPORT ottobre 2005

99 1. LA RICERCA La ricerca si sviluppa sull analisi delle percezioni e delle aspettative verso il Parco Naturale Adamello Brenta da parte dei soggetti economici che si occupano di turismo all interno dei comuni dell area protetta. A partire dalla definizione di questo obiettivo, è stata elaborata una teoria iniziale, punto di partenza per comprendere appieno le dinamiche che interessano gli attori economici del territorio. Le informazioni raccolte dalle ricerche condotte sulla situazione economica e turistica del Parco, ci hanno portato a condividere l opinione secondo cui: gli operatori turistici delle strutture ricettive e il PNAB collaborano in misura ridotta sotto il profilo dello sviluppo turistico ed economico del territorio. Il focus della ricerca si riconduce perciò all identificazione delle possibili cause della discrasia tra il Parco e gli operatori. Le principali ragioni individuate, che verranno analizzate nell indagine sono: - una percezione del Parco come ente che si debba occupare solo di protezione ambientale; - una percezione del Parco come ente in grado di porre solo limiti allo sviluppo turistico; - criticità nella politica di comunicazione del PNAB; - grado di consapevolezza del valore aggiunto del Parco allo sviluppo turistico. REPORT ottobre

100 2. LA METODOLOGIA Per verificare quanto fino ad ora ipotizzato si è deciso di procedere con la costruzione di un questionario quantitativo, da somministrare alla popolazione target delle strutture ricettive, e attraverso interviste semi-strutturate da condurre presso testimoni privilegiati dei diversi ambiti turistici presenti nel territorio del Parco. L analisi dei dati si è svolta in due fasi distinte. La prima ha riguardato l analisi statistica del set di dati raccolti attraverso i questionari; la seconda ha esaminato le problematiche emerse attraverso le interviste. I risultati di entrambe le analisi sono stati incrociati per fornire un quadro completo ed esaustivo della situazione attuale e per falsificare la teoria di cui sopra. Il questionario è stato somministrato ad una popolazione di riferimento che si è deciso di selezionare tra i gestori, in possesso di un indirizzo , delle seguenti strutture: - alberghi - campeggi - garnì - agriturismo con stanze - bed & breakfast. Non sono stati inclusi nella popolazione gli affitta camere e i proprietari di seconde case perché spesso di difficile identificazione. Per ciascun ambito turistico interessato dalla presenza del Parco, si è deciso di individuare alcuni testimoni privilegiati al fine di approfondire l analisi fornita dai questionari attraverso una metodologia qualitativa che prendeva in considerazione non solo le strutture ricettive, ma gli operatori turistici del territorio in senso più ampio. Si è deciso di identificare i testimoni delle interviste all interno di categorie, aziende e associazioni come: - APT - Consorzi - Associazione di categoria (albergatori, agricoltori, ristoratori) - Pro Loco - Comuni (assessori al turismo/ambiente) - Funivie/impiantisti - Albergatori certificati A partire dalla teoria iniziale si sono individuate cinque principali macro-aree, su cui si basa la struttura dell intera indagine e la successiva analisi dei risultati emersi: 1. sensibilità ambientale 2. modello di sviluppo 3. immagine del Parco 4. comunicazione 5. aspettative. Per ciascuna delle macro-aree si sono poi definite alcune ipotesi, da verificare attraverso l analisi quantitativa e qualitativa: 1. Sensibilità ambientale: gli operatori sono sensibili alla tematica ambientale gli operatori si sentono parte del territorio 2. Modello di sviluppo: gli operatori considerano l ambiente come una risorsa fondamentale l ambiente è considerato una risorsa illimitata il Parco partecipa ai processi decisionali 3. Immagine del Parco: il Parco si occupa di commercializzare il Parco si occupa di protezione l immagine si presenta sotto le due forme 4. Comunicazione con gli interlocutori: la comunicazione è insufficiente perciò 100 REPORT ottobre 2005

101 c è scarsa adesione la scarsa promozione da parte degli operatori economici è dovuta alla scarsa comunicazione 5. Aspettative verso il Parco: che il Parco entri nell immagine della destinazione Al fine di testare la veridicità delle ipotesi, sono state elaborate le domande del questionario per operativizzare i concetti in essi espressi e raccogliere le variabili da analizzare. REPORT ottobre

102 3. ANALISI DEI DATI L analisi si prefigge di esplorare le percezioni degli operatori turistici delle strutture ricettive verso il Parco Naturale Adamello Brenta. Trovandoci di fronte ad una popolazione di riferimento molto ampia ed essendo sprovvisti di un database completo di tutte le strutture ricettive, si è proceduto all analisi e all integrazione dei dati statistici dei 39 comuni sul cui territorio sorge il PNAB; si è giunti quindi alla creazione di una nuova banca-dati. Ci si è trovati di fronte, quindi, ad una popolazione totale di riferimento di 372 gestori di strutture ricettive, tra cui è stato selezionato un campione target formato da coloro che possiedono un . Ciò è stato evidenziato come la soluzione ottimale, tenuto conto del periodo di bassa stagione in cui quasi tutte le strutture ricettive sono chiuse. Si è così ricavata una sottopopolazione di 306 strutture ricettive, cui è stato inviato il questionario per via telematica; questa popolazione target risulta avere una percentuale di strutture alberghiere (80%) superiore del 15% a quella dell universo, dovuta al fatto che le strutture dotate di sono principalmente quelle alberghiere. Sul totale complessivo degli interpellati si sono ottenuti 84 riscontri che corrispondono al 27,4% della sottopopolazione di riferimento. Il campione, pur non essendo rappresentativo da un punto di vista statistico, permette di dare un interpretazione alquanto significativa delle percezioni e delle aspettative che gli operatori turistici nutrono verso il Parco Naturale Adamello Brenta. 3.1 Profilo dell operatore turistico intervistato Dall analisi degli 84 questionari, che sono stati restituiti, si può identificare un profilo di operatore turistico abbastanza preciso. L 87% di essi si dichiara residente in uno dei comuni del Parco, il 10% residente in un altro comune del Trentino, mentre solo il 4% non risiede nella provincia. Il dato conferma le precedenti ricerche, come quella condotta nel 2004 dall Osservatorio provinciale per il turismo sull imprenditoria Grafico 1 Il proprietario/gestore è: (n=84) 10% 4% 86% residente nel comune dove si trova la struttura residente in un altro comune del Trentino residente fuori provincia 102 REPORT ottobre 2005

103 Grafico 2 Età di chi compila il questionario: (n=84) Titolo di studio del compilante il questionario: (n=84) oltre i 60 anni 8,64% titolo post laurea 1,23% sopra i 46 e i 60 anni tra i 36 e i 45 anni tra i 26 e i 35 anni 23,46% 32,10% 28,40% laurea diploma di maturità qualifica professionale medie 17,28% 14,81% 25,93% 37,04% meno di 25 anni 7,41% elementari 3,70% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 0% 10% 20% 30% 40% alberghiera distribuito ad un campione di 1172 albergatori. Dall analisi emerge, infatti, che i gestori delle strutture ricettive sono molto legati al territorio, poiché la maggior parte di loro è anche residente nel territorio in cui opera. L età di chi ha risposto al questionario (che si presuppone siano principalmente i gestori o i proprietari della struttura ricettiva, vista l esplicita richiesta sulla inviata) si può suddividere in alcune classi. Il 60% dei rispondenti è incluso nella classe di età compresa fra i 26 ed i 45 anni, un altro 32% è contenuto, invece, nella classe tra i 46 ed i 60 anni, mentre solo il 9% ha un età inferiore ai 25 anni. Questo dato indica che i gestori o i proprietari delle strutture ricettive intervistati sono abbastanza giovani. Incrociando poi l età con il titolo di studio posseduto emerge che c è una relazione fra età anagrafica e livello d istruzione posseduto. I gestori che sono compresi nella classe d età anni possiedono infatti mediamente un grado d istruzione più elevato dei loro colleghi più anziani. Il tasso di operatori che possiedono almeno una qualifica professionale, infatti, è nettamente maggiore Grafico 3 Incrocio: età - titolo di studio (n=83) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% elementari medie qualifica professionale diploma di maturità laurea titolo post laurea < > 60 REPORT ottobre

104 3.2 Profilo delle strutture ricettive intervistate Le percentuali di distribuzione tra i due comparti alberghiero ed extra-alberghiero della popolazione intervistata sono leggermente discostanti da quelle della popolazione target. Le strutture alberghiere rappresentano l 81% negli intervistati e il 79% nella popolazione target. Per quanto concerne la classificazione degli alberghi, si verifica che la popolazione intervistata rappresenta in modo proporzionale la popolazione reale. Grafico 4 Confronto tipologia struttura ricettiva target e intervistati 19,05% extra-alberghiero 20,59% 80,95% alberghiero 79,41% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% % popolazione target % popolazione intervistati Grafico 5 Confronto stelle alberghi popolazione target e popolazione intervistati 4 o 5 stelle 10,45% 9,40% 3 stelle 79,10% 65,50% 1 o 2 stelle 10,45% 25,08% % popolazione target % popolazione intervistati Come si evince dal grafico la categoria preponderante negli intervistati è il 3 stelle; la categoria più lussuosa (4-5 stelle) e quella a minor numero di stelle (1-2 stelle) 104 REPORT ottobre 2005

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