VARIAZIONE DEI RENDIMENTI CON RETE A STRASCICO IN UN AREA A PARZIALE PROTEZIONE NEL GOLFO DI PATTI (SICILIA SETTENTRIONALE) IN 20 ANNI DI MONITORAGGIO

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1 Biol. Mar. Medit. (26), 13 (1): A. Potoschi, P. Battaglia, P. Rinelli 1, F. Perdichizzi 1, A. Manganaro, S. Greco 2 Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia Marina, Università di Messina, Salita Sperone, Sant Agata, Messina, Italia. antopoto@isengard.unime.it 1 Istituto per l Ambiente Marino Costiero CNR, Sezione di Messina, Spianata S. Ranieri, Messina, Italia. 2 ICRAM, Via di Casalotti, Roma, Italia. VARIAZIONE DEI RENDIMENTI CON RETE A STRASCICO IN UN AREA A PARZIALE PROTEZIONE NEL GOLFO DI PATTI (SICILIA SETTENTRIONALE) IN 2 ANNI DI MONITORAGGIO FLUCTUATIONS IN BOTTOM TRAWL YIELDS IN THE AREA WITH PARTIAL PROTECTION IN THE GULF OF PATTI (NORTHERN SICILY) ALONG 2 YEARS OF MONITORING Abstract Data collected by two different Operative Units in the Gulf of Patti (Northern Sicily) through trawlsurveys carried out in the frame of various research projects, gave the opportunity for a periodic monitoring of the demersal resources in the area. The changes in catch rates along 2 years ( ) have been evaluated. The hauls performed on the shelf in the Gulf of Patti, where bottom trawling has been banned since 199, were used. The consequences of the closure of trawling activities in this area are also considered. With the exception of most cephalopods, abundance indices of commercial species after the closure were about three time higher than before. Key-words: demersal fishery, trawl nets, commercial fishing, northern Sicily. Introduzione Il Golfo di Patti, che è compreso tra Capo Calavà e Capo Milazzo, rappresenta un unità fisiografica di grande interesse per la pesca, in quanto, grazie all eterogeneità dei fondali, ha sempre costituito un area in cui le risorse alieutiche hanno determinato un attività di pesca molto varia (Arena e Bombace, 197; Arena e Li Greci, 1973). Nell ultimo ventennio, dal 1985 al 24, è stato possibile monitorare più o meno costantemente questa area, grazie all espletamento di numerose ricerche, che si sono susseguite negli anni, ad opera di differenti Unità Operative afferenti all Università ed al C.N.R. di Messina. Nell ambito del programma nazionale Valutazione delle Risorse Demersali nei mari italiani, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole (ex Marina Mercantile ed ex MRAAF), con i fondi previsti dalla Legge 41/82, l unità operativa n 8 del Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia Marina dell Università di Messina (dal 1985 al 1988) e successivamente dal 199 al 22 l unità operativa T6 (ex T9) dell Istituto Sperimentale Talassografico del CNR di Messina hanno svolto la propria attività nel Tirreno meridionale in un area compresa fra Capo Suvero (Calabria) e Capo San Vito (Sicilia). Inoltre sono state effettuate ulteriori indagini nell area dai suddetti Istituti, grazie a diversi programmi di ricerca scientifica d Ateneo annuali e biennali, dal 1991 al 1999, e ad un progetto POR della Regione Siciliana (anni 24-25), svolti dall Università di Messina.

2 15 A. Potoschi, P. Battaglia, P. Rinelli, F. Perdichizzi, A. Manganaro, S. Greco Tali ricerche, condotte tutte attraverso campagne stagionali di pesca a strascico, erano atte a quantizzare le risorse esistenti, a studiare la biologia e la distribuzione di alcune specie ittiche, ed a fornire indici relativi alla biomassa di risorse demersali (Cavallaro et al., 1988; Riggio, 1988; Cefali et al., 1998; Rinelli et al., 1998; Romeo et al., 21; Greco et al., 23). A far data dal 31 maggio 9, un Decreto della Regione Sicilia vietava l esercizio della pesca a strascico nei Golfi di Catania, Patti e Castellammare, limitatamente ai tratti di mare che delimitano zone in cui è notoria l incidenza della pesca artigianale, al fine di sanare la tradizionale conflittualità tra gli operatori della piccola pesca e quella della pesca a strascico (Potoschi et al., 1995). In particolare nel Golfo di Patti l area interdetta allo strascico è quella compresa entro la congiungente tra Capo Milazzo e Capo Calavà (Fig. 1). La scelta dell area d indagine, ricadente nella parte centrale del Golfo di Patti, nella fascia batimetrica da 1 a 1 m, è stata determinata in quanto questa zona è stata annualmente monitorata, anche da diverse unità operative, eseguendo serie di cale posizionate sistematicamente sulle stesse coordinate geografiche. I dati raccolti con i trawl-surveys durante questa relativamente lunga serie storica hanno permesso di valutare cambiamenti nell abbondanza delle risorse demersali attualmente presenti negli ultimi 2 anni, attraverso l analisi dell andamento degli indici di abbondanza. L arco di tempo considerato abbraccia pertanto il periodo precedente al decreto di chiusura del Golfo, permettendo così di valutare eventuali effetti nel tempo di questo provvedimento di tutela. Obiettivo di tale lavoro è stato anche di valutare le condizioni dei fondali attraverso l analisi delle aliquote di scarto, sporco e rifiuto. Fig. 1 - Area d indagine nella parte centrale del Golfo di Patti. Investigated area: central part of the Gulf of Patti. Materiali e metodi Nell arco di tempo compreso tra il 1985 ed il 24 sono state eseguite annualmente da un minimo di 4 ad un massimo di 8 cale di pesca a strascico, della

3 Rendimenti con rete a strascico nel Golfo di Patti in 2 anni di monitoraggio 151 durata di un ora, per un totale di 1, servendosi sempre del medesimo peschereccio (Papà Carmelo, MZ 1573), avente le seguenti caratteristiche: LFT=2.4 m, TSL=43.9 e KW=22, attrezzato con rete di tipo italiano di 36 mm di maglia stirata al sacco. Quindi i dati utilizzati in questo lavoro si riferiscono al succitato motopesca che è stato utilizzato sia nel GRUND che nelle varie campagne di ricerca (POR etc.) del Dipartimento. Non sono stati invece utilizzati dati MEDITS. È stato indagato unicamente lo strato batimetrico compreso fra 1 e 1 m, allocato nella parte centrale del golfo (Fig. 1). Il materiale proveniente da ogni cala è stato suddiviso in quattro frazioni: specie di valore commerciale, scarto (pesci, crostacei o molluschi di nullo valore commerciale o di taglia non commercializzabile), invertebrati bentonici senza valore commerciale (sporco) e rifiuti antropici. La composizione delle catture veniva espressa in peso e numero di individui. I rendimenti ottenuti nelle singole cale (kg/h) sono stati standardizzati ed espressi come indice di abbondanza per unità di superficie (kg/km2). Sono stati inoltre calcolati per ogni anno la deviazione standard (ds) ed il coefficiente di variazione (CV%=ds/media) degli indici d abbondanza. È stata considerata la frazione del pescato commerciale comprendente le specie localmente più significative: i molluschi cefalopodi Eledone cirrhosa, Eledone moschata, Loligo vulgaris, Octopus vulgaris, Sepia officinalis ed i teleostei Merluccius merluccius, Mullus barbatus, Pagellus acarne e Pagellus erythrinus. Sono stati analizzati i trend pluriennali sia per la frazione commerciale, che per le frazioni di scarto, sporco e rifiuto. Per ognuna delle specie bersaglio sono stati calcolati i rendimenti medi annuali. Al fine di identificare possibili trend nei valori dell indice di biomassa nel tempo è stata utilizzata l analisi della regressione lineare. 2 Tab. 1 - Rendimenti commerciali medi (kg/km ) 1per anno di indagine. Fig Mean commercial yields (Kg/Km2) for year. Tab. 1 Commerciale 2 Anno kg/km ,5 195,4 184, 868,9 591,3 666,9 941,5 665,3 1163,1 927,6 836,5 498,2 161,1 627,5 936,1 866,3 876,2 DS CV 163,91 73,16 75,84 816,45 39,92 467,51 518,35 423,77 469,65 552,6 482,73 322,39 58,94 537,82 799,7 485,16 51,23 45,59 37,45 41,22 93,96 52,41 7,1 55,5 63,7 4,38 59,52 57,71 64,71 54,75 85,71 85,36 56, 58,23

4 152 A. Potoschi, P. Battaglia, P. Rinelli, F. Perdichizzi, A. Manganaro, S. Greco I materiali di origine antropica pescati, appartenenti alla frazione dei rifiuti, sono stati ascritti alle seguenti categorie: metalli, pietra, plastica, carta, tessuto, gomma, vegetali terrestri, vetro ed altro. Le aliquote di sporco e rifiuto sono state confrontate qualitativamente e quantitativamente per gli anni 1985, 1995 e 24. Risultati L analisi del pescato in 2 anni di campionamento ha permesso di censire 12 specie, di cui 96 Teleostei, 8 Selacei, 13 Molluschi Cefalopodi, 3 Crostacei. In Tab. 1 vengono riportati i valori medi dei rendimenti delle specie commerciali per anno di indagine. L andamento temporale degli indici di abbondanza (Fig. 2) mostra sensibili oscillazioni annuali. Sebbene non si possa evidenziare alcun trend significativo i rendimenti mostrano comunque un aumento a partire dal 199 mantenendosi sempre al di sopra dei Fig. 2 - Andamento per anno dei rendimenti medi dell aliquota del commerciale per tutte le specie prese in considerazione. Trend of mean commercial catches for year and for all the species. Anno Nelle Figg. 3 e 4 si riporta l andamento dei rendimenti medi per le specie bersaglio (rispettivamente per i teleostei ed i molluschi cefalopodi), considerate nell arco degli ultimi 2 anni. Per quanto riguarda M. barbatus, i rendimenti medi registrati nei primi anni di chiusura del Golfo (199-97) mostrano valori decisamente più elevati di quelli osservati in precedenza. Dopo tale periodo, gli indici di biomassa, pur rmostrando valori sempre superiori a quelli osservati prima della messa in vigore del divieto, si assestano su valori decisamente inferiori (intorno ai 2, non scendendo mai sotto i 112,8 registrati nel 21). I valori di abbondanza di M. merluccius mostrano un discreto aumento a partire dal 1993 fino al 1999, per poi tornare ai rendimenti iniziali. Le due specie di pagelli, P. erythrinus e P. acarne, dal 1992 hanno fatto rilevare aumenti (valori di abbondanza media quasi sempre al di sopra dei 15 per entrambe) nei rendimenti, che persistono anche in questi ultimi anni. Dall analisi della regressione lineare, si evince un trend temporale positivo significativo per entrambe le specie (r =.83 e.75

5 Rendimenti con rete a strascico nel Golfo di Patti in 2 anni di monitoraggio 153 per P. erythrinus e P. acarne rispettivamente; p<.5). I rendimenti dei molluschi cefalopodi E. moschata ed E. cirrhosa dal 1993 fanno registrare un notevole calo, con la mancanza totale nelle catture in alcuni anni. I rendimenti di O. vulgaris mostrano notevoli oscillazioni nei valori che registrano picchi negli anni 1985, 1987, 199, 1992 e Dal 1999 in poi le rese della specie diminuiscono notevolmente. S. officinalis mostra andamenti dell indice di biomassa fluttuanti nel tempo, raggiungendo picchi elevati solo negli anni 1991 e Discorso a parte merita L. vulgaris, che a partire dal 1993, è sempre presente nelle catture con buoni quantitativi. Anche per il calamaro comune si osserva nel corso degli anni di studio un aumento significativo delle rese (r =.63; p<.5). 7 6 Merluccius merluccius Mullus barbatus Pagellus acarne Pagellus erythrinus Fig. 3 - Andamento dei rendimenti medi per anno relativamente alle specie di teleostei considerate bersaglio. Trend of mean yields for year of target teleosteans species. Anno 12 Eledone cirrhosa 1 8 Eledone moschata Loligo vulgaris Octopus vulgaris Sepia officinalis Fig. 4 - Andamento dei rendimenti medi per anno relativamente alle specie di molluschi cefalopodi considerate bersaglio. Trend of mean yields for year of target cephalopods molluscs. Anno

6 154 A. Potoschi, P. Battaglia, P. Rinelli, F. Perdichizzi, A. Manganaro, S. Greco L analisi dei valori medi di abbondanza espressi in delle categorie di scarto, sporco e rifiuto nei vari anni di indagine (Tab. 2) ha fatto emergere un netto aumento delle quantità di materiali di origine antropica raccolti durante l ultimo anno di indagine, mentre i valori dello scarto e dello sporco possono considerarsi pressoché costanti, tranne qualche piccola eccezione. Tab. 2 - Valori medi di abbondanza ( ) per le aliquote di scarto, sporco e rifiuto per anno di indagine. Abundance mean values (Kg/Km 2 ) of discard, dirty and waste for year. Scarto Sporco Rifiuto Anno DS CV DS CV DS CV ,2 516,15 79,99 151,9 81,85 53,9 578,2 253,91 43, ,8 22,32 42,71 16, 19,27 68,3 55,4 265,26 48, ,4 282,15 56,28 186,8 137, 73,34 585,5 424,73 72, ,4 45,3 7,63 42, 19,6 46,71 636,4 81,35 127, ,7 148,6 42,96 97,7 55,28 56,58 357,2 28,15 58, , 275,61 83,78 144,6 111,27 76,95 718,8 594,71 82, ,4 29,44 7,43 61,8 14,42 23,32 547,4 412,4 75, ,9 21,49 112,6 18,8 19,22 17,67 335,8 88,9 26, ,4 361,24 77,78 68,6 43,89 64,1 29,6 128,98 44, ,8 78,83 82,47 68,4 41,36 6,5 213,9 83,23 38, ,6 248,91 54,27 136,5 98,33 72,5 868,8 764,73 88, , 418,45 83,86 135, 48,48 35,92 933,9 726,86 77, ,4 141,7 3,77 121,2 79,9 65, ,2 586,2 37,5 2 59,4 187,3 31,68 46,5 2,33 43,75 129,6 7,35 54, ,7 233,7 43,92 62,2 22,3 35,87 178,9 133,92 74, ,7 246,22 45,12 33,9 19,43 57,37 296,1 263,43 88, ,6 81,85 92,85 142,3 161,58 113,54 341,5 399,6 114, Anellidi Briozoi Celenterati Crostacei Echinodermi SPORCO Fig. 5 - Analisi quali-quantitativa dello sporco negli anni 1985, 1995 e 24. Qualitative and quantitative analysis of the dirty fraction in the years and 24. Gusci Molluschi Poriferi Tunicati Vegetali marini Vari Lo studio relativo alla caratterizzazione dello sporco (Fig. 5) ha evidenziato che la macrofauna bentonica ha subito quantitativamente un decremento per quanto riguarda i taxa di Crostacei, Echinodermi, Molluschi e Tunicati, mentre Briozoi e Celenterati sono risultati più abbondanti. Gran parte dello sporco registrato nel pescato nell ultimo anno di indagine è costituito da cospicui quantitativi di vegetali marini in stato di decomposizione (Posidonia oceanica ed alghe fotofile).

7 Rendimenti con rete a strascico nel Golfo di Patti in 2 anni di monitoraggio Metalli Pietra Plastica RIFIUTO Carta Tessuto Gomma Legno 276,8 Fig. 6 - Analisi quali-quantitativa del rifiuto negli anni 1985, 1995 e 24. Qualitative and quantitative analysis of the waste in the years and 24. Vetro Altro L analisi quali-quantitativa dei rifiuti (Fig. 6) evidenzia un progressivo aumento di quasi tutte le componenti appartenenti a questa categoria. Riteniamo che l incremento di questi indici di abbondanza possa essere imputabile alla presenza di due torrenti nella zona indagata, che, a causa delle abbondanti piogge e dei forti venti verificatisi nel 24, hanno contribuito a riversare in mare grosse quantità di tali materiali. Conclusioni I risultati presentati in questo lavoro, scaturiti da oltre venti anni di ricerche, rappresentano l unico studio completo, basato su dati sperimentali, esistente fino ad oggi sul monitoraggio dello stato delle risorse demersali oggetto della pesca a strascico in un area del Golfo di Patti, interdetta parzialmente allo strascico dal 199. A tal proposito è giovato non poco raccogliere e mettere insieme dati riguardanti un arco di tempo lungo atto a poter testare gli andamenti dei rendimenti di pesca che servono a valutare eventuali benefici ambientali, intesi come effetti sulla produttività di pesca. Tuttavia, l acquisizione dei dati e le elaborazioni fino ad ora intraprese non hanno consentito l applicazione di test statistici che diano maggiore validità alle considerazioni enunciate. È stata infatti oltremodo laboriosa l operazione di recupero dei dati provenienti da unità operative di diversa istituzione, che hanno operato nella stessa area gestendo progetti, che spesso prevedevano finalità diverse. Pertanto in questa prima fase si è ritenuto opportuno mettere a confronto i dati la cui standardizzazione ha permesso quel minimo di elaborazione per interpretare alcuni risultati. Poter parlare di fenomeni che hanno alterato alcuni equilibri biologici in favore o sfavore di alcune specie demersali necessita certamente, come già detto, di un esame più approfondito dei dati al fine di renderli fruibili per l applicabilità di tests che giovano a garantire l attendibilità di ciò che finora è stato considerato una probabile ipotesi. Nonostante ciò è possibile considerare come l effetto chiusura di parte (entro la batimetrica dei 5 m) del Golfo alla pesca a strascico ha determinato dopo pochi anni dalla sua istituzione un evidente aumento delle rese; un fenomeno

8 156 A. Potoschi, P. Battaglia, P. Rinelli, F. Perdichizzi, A. Manganaro, S. Greco analogo del resto è stato evidenziato nel Golfo di Castellamare sottoposto ad un simile divieto (Pipitone et al., 2, 21; Rinelli et al., 24). Se si considera l insieme della frazione commercializzabile delle specie commerciali tale incremento si è consolidato nel tempo passando da circa 2 prima della chiusura allo strascico a circa 7 dopo l adozione del provvedimento. Se si considerano singolarmente le specie tradizionalmente importanti per l area, una sensibile diminuzione si è osservata per quanto riguarda i molluschi cefalopodi, fatta eccezione per L. vulgaris, che invece ha fatto notare un leggero incremento. Nel caso dei cefalopodi, tuttavia, occorre ricordare che si tratta di specie a ciclo vitale breve che possono risultare favorite nella competizione con i pesci in caso di elevate pressioni di pesca (Caddy, 1983; Boyle, 199; Relini et al., 1996). Per le specie ittiche, un consolidato aumento dei rendimenti si è avuto soltanto per P. erythrinus e P. acarne. In conclusione quanto riscontrato nel corso di questo studio conferma quanto osservato in precedenti ricerche effettuate in no taken zones siciliane (Pipitone et al., 2, 21; Rinelli et al., 24), nei quali si è osservato come variazioni significative della biomassa di specie commerciali, registrate nei primi anni successivi al divieto, sono state seguite da una stabilità produttiva. Considerando, inoltre, l aumento periodico e costante delle aliquote dei rifiuti di natura antropica, riteniamo che, per perseguire una corretta gestione delle risorse costiere, non è sufficiente soltanto il divieto di strascico, ma sarebbe anche opportuno affrontare adeguati studi sullo stato di salute ambientale dei fondali, che dovrebbero essere maggiormente tutelati anche sotto questo aspetto. Summary Since 1985 many trawl-surveys were carried out in the Gulf of Patti (Northern coast of Sicily), which is a no taken zone closed to commercial trawl since 199. The aim of the projects was to evaluate and monitor the demersal resources in order to furnish useful management advice. The shelf hauls performed along the central part of the Gulf on the shelf were used. The Authors, in the present paper analysed the density index ( ) of four target teleosteans species Merluccius merluccius, Mullus barbatus, Pagellus acarne, Pagellus erythrinus and of five cephalopods molluscs Eledone cirrhosa, Eledone moscata, Octopus vulgaris, Loligo vulgaris, Sepia officinalis. The fluctuations of catch rates along the last 2 years ( ) have been evaluated. The data, proceeding from different surveys carried out with the same vessel and gear, were standardised in order to compare them. The abundance index values, recorded during the twenty years of research, showed an increase of the biomass of all the target species during the first years after the trawling ban. After this period the catch rates fluctuated and reached in the more recent years values about three times highest than those recorded before the closure of the Gulf. Finally, the discard, dirty and waste fractions were considered to evaluate the environmental bottom status. The mean abundance in weight ( ) recorded during this study showed a clear increase of the presence of anthropic materials in the last year (24). The other fraction values did not show any significant variation along the time. Bibliografia ARENA P., BOMBACE G. (197) - Bionomie benthique et faune ichthylogique des fonds des fonds de l ètage circalittoral et bathyal des golfes de Castellammare (Sicile nord-occidentale) et de Patti (Sicile nord-orientale). Journées ichthyol., XXII CIESM, Roma: ARENA P., LI GRECI F. (1973) - Indagine sulle condizioni faunistiche e sui rendimenti dei fondali batiali della Sicilia occidentale e della bordura settentrionale dei banchi della soglia Siculo-Tunisina. Quad. Lab. Tecnol. e Pesca, 4:

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