CAPITOLO IX PROSECUZIONE DEI LAVORI

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2 CAPITOLO IX PROSECUZIONE DEI LAVORI 1. La conclusione della prima parte dei lavori 2. Le criticità rilevate 3. Gli sviluppi auspicati 4.La seconda parte dei lavori. La proposta operativa 5.Acquisizione dei dati statistici relativi agli anni 2008 e La concentrazione dell analisi sul lavoro dei tribunali di sorveglianza 6. La qualità del dato statistico disponibile 7. L implementazione del campione sottoposto all analisi. L attività di integrazione effettuata 8. Profili tecnici 9. Valutazioni di sintesi sotto il profilo della qualità e omogeneità del dato statistico. Conseguenze sul piano del modello di misurazione della laboriosità CAPITOLO X CLUSTERS 1. Premessa 2. Il primo modello sperimentale di clusterizzazione 3. Gli sviluppi successivi. Verifica del primo modello sperimentale di clusterizzazione 4. L implementazione del modello sperimentale di clusterizzazione 5.Sperimentazione di ulteriori possibilità di clusterizzazione 5.2.Segue: la clusterizzazione diretta sui magistrati 5.3. Segue: i modelli ristretti 6. L incidenza delle singole variabili:a) L Ufficio di Sorveglianza di appartenenza e il numero di US nel distretto 7.B) Il comportamento organizzativo dei presidenti 8.C)La tipologia di oggetti 9. D) La composizione qualitativa del ruolo del magistrato 10.Le ipotesi consolidatesi e le criticità rilevate 11. Il terzo modello sperimentale di clusterizzazione 12.ANALISI DI PRIMO LIVELLO: LA COLLOCAZIONE DEGLI UFFICI ALL INTERNO DELLE AREE DI CONFRONTABILITA 13.ANALISI DI SECONDO LIVELLO: I MAGISTRATI ALL INTERNO DELLE FASCE DI ASSEGNAZIONE 13.1.Il campione. Profili generali 13.2.La selezione del campione da analizzare. Il dato sulle presenze magistrati 13.3.L analisi dei dati relativi al lavoro dei magistrati all interno delle aree di confrontabilità: anno Clusterizzazione di secondo livello. Analisi della produttività dei magistrati sulla base del carico di lavoro 15.L analisi dei dati relativi al Comparazione dati 2008 e I-Confronto sopravvenuti 2008/2009 / II - Confronto pendenze fine inizio La stabilità dell appartenenza degli uffici all area di confrontabilità e dei magistrati alla fascia di assegnazione 17. Verifica del movimento tra un anno e il successivo ai fini della corretta individuazione dello standard

3 18. Conclusioni CAPITOLO XI INDIVIDUAZIONE DELLO STANDARD MEDIO DI DEFINIZIONE DEI PROCEDIMENTI 1.L individuazione dello standard medio di definizione dei procedimenti. Premessa metodologica 2. I fattori che influenzano il carico di lavoro e quelli che incidono sulla produttività del magistrato di sorveglianza 3. La griglia di valutazione del magistrato di sorveglianza. a) la valutazione su base annuale 4. Segue: b) le pendenze 5. Segue: c) lo standard nella griglia di valutazione del magistrato 6. I fattori integrativi 7.L individuazione dello standard medio 8. Simulazione Cluster 1 (tribunali di piccole dimensioni) 9. Simulazione Cluster 2 (tribunali medio-grandi) 10.- Simulazione Cluster 3 (tribunali di grandi dimensioni 11. Simulazione Cluster 4 (tribunali metropolitani e tribunale di Roma) 12.Conclusioni CAPITOLO XII IL PROCEDIMENTO DI MISURAZIONE 1. La natura composita dello standard: profili generali 2. Le singole variabili: i cluster uffici 3.Segue: la fascia di assegnazione 4. Segue: il range di definizioni 5. Segue: il Quoziente di Ricambio 6. I fattori integrativi della misurazione sulla laboriosità: la quota di assegnazioni e la scopertura dell ufficio di sorveglianza di appartenenza 7. Gli indicatori di laboriosità intelligente 8. La misurazione qualitativa del lavoro del magistrato 9. La scheda informativa sull attività del Magistrato di Sorveglianza 10. Lo sviluppo dei lavori e la semplificazione della scheda informativa 11. La scheda di misurazione della laboriosità 12. Il procedimento di misurazione CONCLUSIONI

4 GLOSSARIO INDICE DEGLI ALLEGATI A - Raggruppamento Dei Tribunali Di Sorveglianza Elaborato Nella Prima Fase Dei Lavori 2 B - Secondo Modello Sperimentale Di Clusterizzazione C- Tribunali Di Sorveglianza - Cluster A 8 Confronto Con La Clusterizzazione Prima Fase D : Modello Di Clusterizzazione A 8 Tribunali E - Modello Di Clusterizzaione A 8: Numero Esauriti Nel 2008 Per Cluster/ Tribunale/Magistrato F Procedimenti Assegnati Nel 2008 Per Magistrato Di Sorveglianza G - Ipotesi Di Clusterizzazione Con L'esclusione Della Variabile Uffici H - Modello Di Clusterizzazione A 8: Variabili Di Clusterizzazione-Organico- Sopravvenuti/Organico I - Clusterizzazione A 8 Secondo La Sola Variabile Organico L: Modello Di Clusterizzazione A 8 - Anno 2008 Analisi Delle Modalità Di Assegnazione Dei Procedimenti - Confronto Fra Le Assegnazioni Teoriche Ed Effettive L - SINTESI Composizione percentuale, per cluster e Tribunale, delle percentuali di assegnazione dei sopravvenuti ai Presidenti e ai MdS

5 CAPITOLO IX Prosecuzione dei lavori Sommario: 1. La conclusione della prima parte dei lavori.- 2. Le criticità rilevate.- 3. Gli sviluppi auspicati.- 4.La seconda parte dei lavori. La proposta operativa.- 5.Acquisizione dei dati statistici relativi agli anni 2008 e La concentrazione dell analisi sul lavoro dei tribunali di sorveglianza.- 6. La qualità del dato statistico disponibile.- 7. L implementazione del campione sottoposto all analisi. L attività di integrazione effettuata.- 8. Profili tecnici.- 9. Valutazioni di sintesi sotto il profilo della qualità e omogeneità del dato statistico. Conseguenze sul piano del modello di misurazione della laboriosità.- 1. La conclusione della prima parte dei lavori La metodologia seguita nel corso della prima parte dei lavori è consistita nell analisi della laboriosità, condotta sul campione di magistrati di sorveglianza relativo alle 12 sedi individuate dal C.S.M. nella delibera istitutiva del Gruppo di lavoro. Il campione è stato ordinato in gruppi ritenuti confrontabili sulla base della tecnica di clusterizzazione, e, alla platea così selezionata, si è applicata la misurazione di complessità delle definizioni mediante l applicazione dei coefficienti ponderali elaborati con l utilizzo di indicatori di tipo qualitativo. 1 L elaborazione effettuata ha condotto ad una prima, articolata serie di conclusioni, sintetizzate nella prima parte della presente Relazione conclusiva, e all elaborazione di un primo modello sperimentale di valutazione dei magistrati di sorveglianza. 2 Tale modello ha scontato, tuttavia, gli importanti limiti dovuti alla situazione concreta dell informatizzazione del settore della sorveglianza e agli effetti deflattivi che, sui numeri della sorveglianza, ha prodotto l applicazione della legge sull indulto n. 241/06. La riscontrata non soddisfacente omogeneità e qualità del dato statistico ha, in particolare, imposto scelte che prescindessero, per quanto possibile, dal ricorso a indicatori di flusso, allo stato valutati non sufficientemente affidabili. Per tali ragioni, la clusterizzazione è stata inizialmente effettuata utilizzando indicatori provvisori (es. rapporto detenuti/magistrati; numero di casi UEPE seguiti, etc.), in attesa di disporre di dati statistici adeguati a sostenere uno studio analitico, analogamente a quello già possibile per altri settori della magistratura. Allo stesso modo, I valori-parametro proposti per la misurazione della laboriosità, fondati su un articolato sistema di pesatura dei provvedimenti sulla base di indici qualitativi, rispondeva all esigenza di misurare la produttività effettiva del giudice in un contesto in cui i dati statistici mancavano o comunque erano, almeno in parte, non adeguati alle necessità dell analisi statistica Con la risoluzione del (pratica n. 131/VQ/2007) il C.S.M. ha approvato l operato del Gruppo di lavoro, indicando ulteriori obiettivi per il prosieguo dei lavori, tra i quali particolare importanza era assegnata alla necessità di ampliare la base-dati rispetto al materiale statistico già raccolto e analizzato. 1 Su tali coefficienti, cfr. Cap. VI della presente Relazione conclusiva. 2 Su tale modello, cfr. Cap. VII della presente Relazione conclusiva. 1

6 2. Le criticità rilevate Il modello sperimentale elaborato nel corso della prima parte dei lavori risente come si è detto - di alcuni profili di criticità del quadro statistico di riferimento, sintetizzabili nei termini seguenti: popolazione esigua: l analisi statistica ha per oggetto un numero limitato di uffici giudiziari (la popolazione complessiva si compone attualmente di soli 29 Tribunali di sorveglianza e 58 Uffici di sorveglianza), per un totale magistrati che non raggiunge le 150 unità. Tale elemento ha carattere strutturale e non appare suscettibile di modifica, salvo che per intervento legislativo; stato dell informatizzazione: il monitoraggio effettuato nelle prime fasi del lavoro ha consentito di acquisire un quadro aggiornato sullo stato dell informatizzazione della sorveglianza, caratterizzato da una situazione a macchia di leopardo per quanto concerne gli anni anteriori al 2008; da una maggiore informatizzazione dei Tribunali di Sorveglianza a partire dal 2008 (tuttavia con alcune importanti eccezioni, quali il tribunale di sorveglianza di Venezia e di Reggio Calabria); mentre, per quanto concerne gli Uffici di Sorveglianza, il panorama permane ancora variegato. Soltanto dal 2009, invero, pressoché l intero campione risulta ormai informatizzato. qualità del dato statistico: (v. infra par. 6); il sistema informatizzato (che per la sorveglianza prende il nome di SIUS/SIES è tuttora alle prime fasi di applicazione, talché la qualità del dato non può essere considerata del tutto affidabile, sia perché il personale addetto alla registrazione ha ancora poca familiarità con le procedure; sia perché queste ultime sembrano necessitare di alcune messe a punto; sia perché permangono tuttora importanti settori del lavoro della sorveglianza esclusi dall informatizzazione (a es. i procedimenti in materia di misure di sicurezza). serie storica disponibile: le criticità evidenziate nei punti che precedono hanno limitato la serie storica utilizzabile ai fini dell analisi ad un solo biennio ( ), con i significativi limiti di attendibilità che evidenzia il dato relativo al 2008 (sulle conseguenze del descritto contesto statistico, cfr. infra al par. 6). 3. Gli sviluppi auspicati Nella Relazione redatta a chiusura della prima parte dei lavori, si erano anche indicati gli sviluppi auspicabili per la prosecuzione dell analisi nel settore della sorveglianza, qui di seguito sinteticamente riassunti: Necessità dell implementazione del modello provvisorio proposto con una approfondita analisi dei dati di flusso (in particolare, attraverso l acquisizione e la disamina dei dati estratti dai registri informatizzati SIUS/SIES per gli anni 2008 e 2009 per tutti i Tribunali e gli Uffici di sorveglianza, compresi quindi gli uffici non inclusi nella prima parte dello studio appena concluso); così da rendere possibile una ponderata verifica della attendibilità del modello ed una sua eventuale integrazione e rettificazione; Necessità di implementare la registrazione informatizzata dei dati, sia sul versante dell attività del Tribunale di sorveglianza quanto su quello del lavoro degli Uffici di sorveglianza; Necessità di uniformare i protocolli di gestione del registro informatizzato SIUS/SIES da parte dei responsabili amministrativi incaricati della gestione così da assicurare la necessaria omogeneità dei dati; 2

7 Necessità del completamento dell informatizzazione degli uffici su tutte le materie di competenza monocratica (in particolare, i procedimenti relativi alle misure di sicurezza, l attività di vigilanza degli istituti di pena, etc.); Opportunità di integrare il registro informatizzato con i punteggi di natura qualitativa proposti, così da rendere immediatamente traducibile al valutatore il peso quantitativo/qualitativo complessivo dell ufficio di appartenenza, del ruolo del magistrato in valutazione e il valore complessivo della produzione effettuata dal medesimo nel periodo di interesse; Necessità, nel medio periodo, dell acquisizione di dati estratti da SIUS/SIES per serie storiche omogenee e continue (almeno il quadriennio ), ai fini della prosecuzione dell attività di affinamento dei clusters e delle valutazioni dei magistrati di sorveglianza sulla base del modello sperimentale. 4.La seconda parte dei lavori. La proposta operativa Sulla base delle conclusioni rassegnate all esito della prima parte dei lavori, si è proceduto alla formulazione di una proposta operativa per la prosecuzione dell attività di analisi, tanto con riferimento agli uffici già campionati; quanto con riguardo agli altri uffici che si è ritenuto opportuno ricomprendere nel campione per esigenze di completezza connesse all analisi statistica. Si è proposto di procedere attraverso passi articolati, nell arco temporale proposto dal Gruppo per la conclusione dei lavori, secondo la seguente scansione temporale: - nel breve periodo (entro dicembre 2009): acquisizione dei dati statistici (tratti esclusivamente dal registro informatizzato SIUS/SIES) relativi all anno 2008 per i Tribunali di sorveglianza non campionati nel corso della prima parte dei lavori; acquisizione dei dati statistici (tratti esclusivamente dal registro informatizzato SIUS/SIES) relativi all anno 2008 per gli Uffici di sorveglianza compresi nei distretti individuati nella delibera consiliare istitutiva del Gruppo di lavoro; acquisizione dei dati statistici (tratti esclusivamente dal registro informatizzato SIUS/SIES) relativi all anno 2008 per altri Uffici di sorveglianza, individuati dal Gruppo, non compresi nei distretti individuati nella sopra indicata delibera consiliare, al fine di conseguire una rappresentatività di almeno due uffici per ciascun cluster; implementazione del modello provvisorio proposto con una approfondita analisi dei dati acquisiti con l azione precedente; ponderata verifica della attendibilità del modello e sua eventuale integrazione e rettificazione; - nel medio periodo (gennaio-marzo 2010): acquisizione dei dati statistici (tratti esclusivamente dal registro informatizzato SIUS/SIES) relativi all anno 2009 per i tutti i Tribunali di sorveglianza; acquisizione dei dati statistici (tratti esclusivamente dal registro informatizzato SIUS/SIES) relativi all anno 2009 per gli Uffici di sorveglianza compresi nei distretti individuati nella delibera consiliare istitutiva del Gruppo di lavoro; acquisizione dei dati statistici (tratti esclusivamente dal registro informatizzato SIUS/SIES) relativi all anno 2009 per altri Uffici di sorveglianza, individuati dal Gruppo, non compresi 3

8 nei distretti individuati nella sopra indicata delibera consiliare, al fine di conseguire una rappresentatività di almeno due uffici per ciascun cluster; affinamento dei clusters e simulazione delle valutazioni dei magistrati di sorveglianza sulla base del modello sperimentale, con inserimento dei dati di flusso nel modello di clusterizzazione attuale. - entro il termine finale dei lavori (luglio 2009): assestamento del modello sperimentale di valutazione per i magistrati di sorveglianza relativo al lavoro svolto presso i Tribunali e gli Uffici di sorveglianza; eventuali simulazioni di valutazione 4.2.La sopra indicata proposta è stata recepita nelle sue linee generali dal Consiglio, che ha diramato, nel mese di dicembre 2009, la richiesta di collaborazione ai Tribunali di sorveglianza interessati alla campionatura. Il Consiglio ha, tuttavia, ritenuto di stabilire, per la conclusione della seconda parte dei lavori, il termine del 31 marzo 2010, e di non prorogare l esonero dall attività giurisdizionale ordinaria dei componenti del Gruppo di lavoro. Tale notevole contrazione del tempo concesso al completamento dell attività del Gruppo e delle concrete possibilità operative dei suoi componenti ha imposto un ripensamento sugli obiettivi possibili e una riorganizzazione dell attività da svolgersi nell esiguo arco temporale assegnato, concretizzatosi nella determinazione di concentrare l attività sul settore che sulla base della disponibilità e qualità dei dati pareva il più promettente in relazione all obiettivo di giungere a conclusioni concrete e all elaborazione di metodologie e principi guida subito utilizzabili, ed in prospettiva applicabili anche al settore degli Uffici di Sorveglianza, nel caso il Consiglio stabilisca di proseguire la sperimentazione. 5.Acquisizione dei dati statistici relativi agli anni 2008 e La concentrazione dell analisi sul lavoro dei Tribunali di Sorveglianza Sulla base della proposta formulata al Consiglio alla ripresa dei lavori del Gruppo, e preso atto della determinazione consiliare sui tempi di conclusione dei lavori, l attività di analisi per il settore della sorveglianza si è, pertanto, concentrata sui dati relativi al lavoro dei Tribunali di Sorveglianza (d ora in poi, TS) negli 2008 e Il motivo di tale scelta metodologica è duplice. Anzitutto, occorre considerare la qualità del dato: l analisi sui TS consente di disporre di dati di qualità generalmente superiore a quella riscontrabile con riguardo agli Uffici di Sorveglianza (d ora in poi, US). L informatizzazione dei registri relativi all attività dei TS è, infatti, cronologicamente anteriore a quella degli US, essendosi sostanzialmente completata, per tutti gli uffici, entro la fine del Inoltre, per quanto concerne l attività dei TS la registrazione informatizzata copre quasi tutti gli oggetti; laddove in relazione all attività degli US restano ancora su cartaceo importanti settori di attività (es. le misure di sicurezza) L analisi sui dati relativi ai TS consente, in definitiva, di operare, sotto il profilo statistico, su una serie storica biennale e su dati meno incompleti e più omogenei (pur con le criticità illustrate al par. seguente). 6. La qualità del dato statistico disponibile Come si è detto, il sistema informatizzato per la sorveglianza è, al momento, alle prime fasi di applicazione, e tale situazione incide sulla omogeneità e qualità del dato statistico. 4

9 Si ritiene che a tale criticità concorrano articolate ragioni: il personale addetto alla registrazione ha presumibilmente ancora poca familiarità con le procedure; queste ultime sembrano necessitare di alcune messe a punto; gli uffici non sembrano seguire protocolli uniformi per l inserimento e il trattamento dei dati informatizzati; permangono tuttora importanti settori del lavoro della sorveglianza esclusi dall informatizzazione. Con particolare riguardo ai dati trasmessi dagli uffici per l anno 2008, si sono riscontrate, in alcune realtà, delle anomalie: in alcuni uffici tutti i magistrati erano contraddistinti da un numero di pendenze iniziali pari a 0 (es. Reggio Calabria, Milano); sono state, in altri casi, rilevate discrepanze tra il numero totale di sopravvenienze del tribunale e il totale delle assegnazioni ai magistrati, facendo emergere il dato di fascicoli che risultavano definiti senza essere stati formalmente assegnati ad un determinato giudice (es. Milano). 3 Una ulteriore problematica è stata rilevata sotto il profilo del protocollo di iscrizione seguito dagli uffici, poiché si è riscontrato che alcuni uffici procedono a iscrivere per procedimento ; laddove altri iscrivono per oggetto, con evidenti effetti sui numeri delle rispettive attività. Tali riscontrate criticità hanno determinato alcune riflessioni sulla qualità del dato relativo al 2008: a es., negli uffici con pendenze iniziali pari a 0, si deve presupporre che il dato delle definizioni dei magistrati possa risultare sottostimato; laddove l utilizzo dei componenti esperti per la relazione in camera di consiglio e la redazione del provvedimento decisorio introduce una variabile allo stato non adeguatamente controllabile, richiedendo una complessa verifica ufficio per ufficio sulle modalità di impiego degli esperti anche sotto il profilo della assegnazione (potrebbe risultare infatti, che, in alcuni uffici, il procedimento sia materialmente trattato dall esperto pur rimanendo formalmente assegnato al giudice togato). 7. L implementazione del campione sottoposto all analisi. L attività di integrazione effettuata Il procedimento di acquisizione dei dati ha tuttora risentito della situazione relativa all informatizzazione del settore della sorveglianza, 4 e della tempistica necessaria alla predisposizione dei dati da parte degli uffici (come è noto, i dati relativi all anno precedente sono disponibili solo a partire dai primi mesi dell anno successivo). La richiesta concernente i dati informatizzati relativi al 2008 è stata ottemperata da quasi tutti gli uffici seppure complessivamente con una certa dilazione rispetto ai termini indicati nelle richieste. Per quanto concerne i dati del 2009, all inizio di marzo alcuni uffici risultavano tuttora inadempienti alla richiesta. Il lavoro effettivo di analisi sui dati è, quindi, potuto concretamente iniziare solo alla fine di gennaio del corrente anno per i dati relativi al 2008 e a partire dalla fine di febbraio per i dati del Al 21/01/10 la situazione sotto il profilo della raccolta dei dati vedeva ancora i dati di era la seguente: gli uffici di Taranto e L Aquila non avevano effettuato l invio dei dati. Gli uffici di Venezia, Trieste, Reggio Calabria e Brescia (oltre a Taranto) sono stati informatizzati a partire da metà/fine 2008, ciò che spiega l invio parziale dei dati da parte di tali sedi. Al 05/02/10 (termine finale per la trasmissione dei dati 2009), soltanto una decina di uffici avevano trasmesso i dati statistici relativi al 2009, così che l elaborazione sui medesimi si è potuta effettuare a partire dal mese di marzo Per la elaborazione degli standard medi di definizione nel settore della sorveglianza si è lavorato sulle basi dati inviate dagli uffici campionati, composte da estrazioni dal registro informatizzato SIUS/SIES. 3 A seguito di verifiche, è poi risultato che tali fascicoli erano stati affidati per la relazione ai componenti esperti così che risultavano effettivamente definiti senza essere stati assegnati al magistrato. 4 Su tali profili, cfr. la relazione depositata al termine della prima fase dei lavori. In particolare, si veda il Cap. IV. 5

10 7.3. In coerenza con gli obiettivi prefissati, si è proceduto all implementazione del campione sottoposto ad analisi, con la finalità di ricomprendere nel campione tutti i Tribunali di Sorveglianza. Laddove non sia stato possibile acquisire i dati, si è proceduto all esclusione del TS dal campione (es. L Aquila). Nei casi di invio parziale dei dati, si è operata una integrazione della serie storica in base a stime operate sulla base delle estrazioni disponibili Precisamente, al fine dell analisi sui dati del 2008, e tenuto conto dei profili critici sopra segnalati, si è proceduto ad apportare le seguenti integrazioni di stima: - Con riguardo al TS Reggio Calabria, tenuto conto che l informatizzazione ha coperto solo il II semestre 2008, si è inserito a completamento della serie annuale il dato stimato relativo al I semestre 2008: 2036 sopravvenuti (calcolato sulla base dei dati 2009 e sul II semestre 2008); - Si è ritenuto sottostimato il dato relativo al 2008 trasmesso dal TS di Trieste (che ha proceduto a iscrizioni per procedimento e non per oggetto). Per tale motivo, si assume per il 2008 valori analoghi a quelli inviati per il 2009; - Con riguardo al TS di Perugia, si è inserito il dato relativo al totale magistrati (dubbi che il dato inviato in forma cartacea sia in effetti sottostimato) In definitiva, i dati statistici relativi all anno 2008 risultano tuttora non completi e parzialmente disomogenei (essendo il database composto da materiale tratto dal registro informatizzato SIUS e da dati di stima operati sulla base dei vecchi modelli ministeriali). Tale criticità non dovrebbe più aversi per quanto riguarda le rilevazioni sui TS - a partire dal database relativo all anno PROSPETTO SINOTTICO DELLA BASE DATI UTILIZZATA PER L ANALISI SUI TRIBUNALI DI SORVEGLIANZA Tribunale Annualità acquisita Ancona Bari Bologna Bolzano Brescia 2008* 2009 Cagliari Caltanissetta Campobasso Catania Catanzaro Firenze Genova L Aquila Lecce Messina Milano Napoli Palermo 2008* Perugia 2008*-2009* Potenza Reggio C. 2008*

11 Roma Salerno Sassari Taranto Torino Trento Trieste 2008* Venezia 2008* * dato stimato - dato non disponibile 8. Profili tecnici La procedura di richiesta ed acquisizione per via telematica dei dati statistici presso gli uffici giudiziari campionati ( comunicazioni e missive agli uffici) è già stata elaborata ed applicata nel corso della prima fase dei lavori e non ha necessitato di ulteriori affinamenti Per quanto concerne l ordinamento e l analisi dei dati, è stato seguito il protocollo già elaborato nella precedente fase, articolato su : - raccolta dei modelli elaborati dagli uffici; - elaborazione dei dati pervenuti; - ordinata presentazione dei risultati 9. Valutazioni di sintesi sotto il profilo della qualità e omogeneità del dato statistico. Conseguenze sul piano del modello di misurazione della laboriosità Le criticità evidenziate nei punti che precedono sotto il profilo dell omogeneità e della qualità del dato statistico attualmente disponibile, limitano l efficacia e l attendibilità dell analisi, sommandosi alle conseguenze indotte dallo stato dell informatizzazione, che limitano il periodo che allo stato attuale può essere utilizzato per l analisi dei dati si riduce ad un solo biennio ( ) La rilevata non omogeneità dei criteri di iscrizione seguiti dalle cancellerie induce, pertanto, a suggerire l elaborazione e l adozione da parte degli uffici di protocollo uniformi per la gestione del registro informatizzato SIUS/SIES, al fine di minimizzare le disomogeneità dei dati trasmessi ai fini delle rilevazioni statistiche e valutative In tale rilevato contesto statistico appare, allo stato, da escludersi la possibilità di elaborare un modello di standard a carattere definitivo, dovendosi, piuttosto, considerare la possibilità della 5 Il lavoro di analisi e di sperimentazione è stato condotto in sinergia tra il componente magistrato del Gruppo di lavoro dott. Fabio Fiorentin e la dott.ssa Annalisa Dalbuono- Dgstat Roma. 7

12 costruzione di un modello sperimentale, nella prospettiva di un progressivo completamento e implementazione dell informatizzazione e della adozione, da parte delle cancellerie, di protocolli uniformi di gestione del registro informatizzato. 9.4.Le disomogeneità tuttora presenti nel database acquisito e utilizzato ai fini dell analisi, la limitata serie storica esaminata e il carattere del tutto innovativo della metodologia utilizzata e del modello di misurazione elaborato impongono, in definitiva, di considerare il risultato dei lavori quale proposta di natura sperimentale, la cui validazione impone il completamento dell analisi sugli uffici non campionati; l acquisizione di dati su una serie storica almeno quadriennale e la verifica della adeguatezza delle valutazioni conseguite con l impiego del modello attraverso la sua sperimentazione in affiancamento, ma non ancora in sostituzione, dei criteri ad oggi utilizzati nella valutazione del parametro relativo alla laboriosità dei magistrati nel settore della sorveglianza. La sperimentazione consentirà, inoltre, di verificare l attendibilità del modello e la rispondenza dello strumento proposto alle esigenze valutative del C.S.M. 8

13 CAPITOLO X Clusters Sommario: 1. Premessa.- 2. Il primo modello sperimentale di clusterizzazione.- 3. Gli sviluppi successivi. Verifica del primo modello sperimentale di clusterizzazione.- 4. L implementazione del modello sperimentale di clusterizzazione.- 5.Sperimentazione di ulteriori possibilità di clusterizzazione Segue: la clusterizzazione diretta sui magistrati Segue: i modelli ristretti.- 6. L incidenza delle singole variabili:a) L Ufficio di Sorveglianza di appartenenza e il numero di US nel distretto.- 7.B) Il comportamento organizzativo dei presidenti.- 8.C)La tipologia di oggetti.- 9. D) La composizione qualitativa del ruolo del magistrato.- 10.Le ipotesi consolidatesi e le criticità rilevate Il terzo modello sperimentale di clusterizzazione.- 12.ANALISI DI PRIMO LIVELLO: LA COLLOCAZIONE DEGLI UFFICI ALL INTERNO DELLE AREE DI CONFRONTABILITA.- 13.ANALISI DI SECONDO LIVELLO: I MAGISTRATI ALL INTERNO DELLE FASCE DI ASSEGNAZIONE Il campione. Profili generali La selezione del campione da analizzare. Il dato sulle presenze magistrati L analisi dei dati relativi al lavoro dei magistrati all interno delle aree di confrontabilità: anno Clusterizzazione di secondo livello. Analisi della produttività dei magistrati sulla base del carico di lavoro.- 15.L analisi dei dati relativi al Comparazione dati 2008 e I-Confronto sopravvenuti 2008/2009 / II - Confronto pendenze fine inizio La stabilità dell appartenenza degli uffici all area di confrontabilità e dei magistrati alla fascia di assegnazione Verifica del movimento tra un anno e il successivo ai fini della corretta individuazione dello standard Conclusioni.- 1. Premessa Nel corso della prima parte dei lavori, con riferimento al settore della sorveglianza, la clusterizzazione degli uffici è stata realizzata, in assenza di dati statistici omogenei e di qualità adeguata alle finalità dell analisi, avvalendosi anche di alcuni indicatori sui generis. L utilizzo di tali variabili si è reso inizialmente necessario in seguito alla ricognizione preliminare sullo stato dell informatizzazione della sorveglianza 1 e tenuto conto del campione limitato degli uffici esaminati. 2 In particolare, la riscontrata, incompleta informatizzazione del settore della sorveglianza - che non avrebbe consentito il ricorso esclusivo a indicatori di flusso (quali, a es., il dato sulle pendenze o sulle sopravvenienze) - ha indotto a sperimentare variabili specifiche per la peculiarità del settore. 3 1 Su tale ricognizione, cfr. Cap. III. Cfr. anche, sulla situazione attuale, Cap. IX. 2 Inizialmente, l analisi è stata realizzata su un campione di 12 uffici, indicati nella delibera del CSM istitutiva del Gruppo di lavoro. 3 Cfr. Cap. V. 1

14 1.2. Gli indicatori utilizzati sono stati, precisamente, i seguenti, rispettivamente con riguardo all attività del Magistrato di Sorveglianza (MdS) presso il Tribunale (TS) e l Ufficio di sorveglianza (US). TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA - Rilevanza del territorio di riferimento ( numero di uffici di sorveglianza nel distretto) - Totale procedimenti sopravvenuti - Organico magistrati UFFICIO DI SORVEGLIANZA - Totale definizioni per ufficio - Organico magistrati - Numero dei detenuti, internati, e casi UEPE seguiti 2. Il primo modello sperimentale di clusterizzazione All esito della prima fase dei lavori, è stato elaborato un modello sperimentale di clusterizzazione distinto per Tribunali (TS) e Uffici di sorveglianza (US) Con riferimento ai TS, ad un primo modello di base sono seguiti progressivi affinamenti, con l inserimento dapprima della variabile relativa al dato sulle sopravvenienze medie per semestre registrate nel 2008 tramite il SIUS, sulla base delle rilevazioni trasmesse dagli uffici già informatizzati tra i 12 Tribunali campionati, e tenendo ferme le altre variabili. Si è, successivamente, inserita la variabile indicativa del rapporto tra procedimenti sopravvenuti e magistrati in organico, procedendo allo sviluppo di ulteriori modelli ottenuti combinando di volta in volta le variabili utilizzate. Il modello è stato, quindi implementato inserendo, con riguardo alle sopravvenienze, i dati SIUS e, laddove questi mancassero, i dati stimati per gli uffici senza la serie storica completa. L ipotesi clusterizzazione così elaborata è stata ulteriormente affinata, applicando il valore ponderale dei provvedimenti attribuito a ciascuna tipologia di definizioni e distinta per magistrato. 5 Un ulteriore sviluppo del modello è stato, infine, realizzato escludendo i magistrati non presenti per l intero periodo considerato Il metodo di clusterizzazione utilizzato è stato il metodo TWIN STEP, con 8 gruppi. La procedura di individuazione del numero definitivo di cluster nel quale raggruppare Tribunali ed Uffici è stata soggetta a processi di affinamento successivi, con analisi specifiche dei risultati, per cui il numero cui si è pervenuti non deriva in modo automatico dall algoritmo di elaborazione. Non tutti i cluster erano rappresentati dagli Uffici presenti nel campione: vi sono stati anche cluster rappresentati da un solo ufficio Nel modello finale è stato inserito anche un sistema di pesatura degli oggetti e delle attività di definizione. 6 Sono stati, alla fine, proposti due modelli, sempre separatamente per Tribunale e Ufficio : Modello A, in cui l attività dei magistrati è pesata sia in base agli oggetti, sia in base alla modalità di definizione; 4 V. nota prec. 5 Cfr. per quanto concerne la c.d. pesatura dei provvedimenti, quanto illustrato al Cap. VI. 6 Cfr. nota prec. 2

15 Modello B, in cui l attività dei magistrati è pesata solo in base alla tipologia di oggetti. 2.5.I risultati delle due simulazioni sono stati analizzati, prima separatamente poi in abbinamento fra loro. Il periodo temporale è stato limitato al solo Il modello di clusterizzazione che ne è risultato ha costituito una prima approssimazione, di natura del tutto sperimentale, poiché condizionata dalla non provata affidabilità dei dati acquisiti in relazione ai flussi, dalla loro incompletezza e dalla tipologia di variabili utilizzata per l ordinamento del campione. 3. Gli sviluppi successivi. La verifica del primo modello sperimentale di clusterizzazione Nella seconda parte dei lavori, il modello è stato sottoposto a verifica. L analisi è stata condotta esclusivamente sui dati tratti dai registri informatizzati, e trasmessi dagli uffici campionati. In questa fase, il campione è stato esteso a tutti i Tribunali di Sorveglianza, escludendo soltanto gli uffici non informatizzati, per l esigenza di salvaguardare l omogeneità dei dati che sarebbero stati oggetto dell analisi. Tale metodologia operativa si allinea con quella che verosimilmente costituirà l attività di estrazione ed elaborazione dei dati a regime, ed ha consentito di operare su un database più omogeneo rispetto al materiale analizzato nel corso della prima parte dei lavori. E stato, peraltro, possibile sviluppare l analisi su una serie storica minima di soli due anni ( ), Inoltre, la disponibilità di dati ragionevolmente omogenei estratti dal registro informatizzato SIUS/SIES 7, pur limitando, rispetto alla precedente elaborazione, l impatto distorsivo sulla qualità e omogeneità dei dati disponibili, mantiene un margine non trascurabile di incertezza ai fini della presente analisi, per la persistenza di profili di criticità, in precedenza illustrati L ampliata disponibilità di dati e la migliorata omogeneità e qualità dei medesimi rispetto ai dati ottenuti con le rilevazioni basate sui modelli ministeriali 168/T e 168/U hanno consentito di elaborare un modello di clusterizzazione con l inserimento di variabili di flusso, quali il dato sulle assegnazioni ai magistrati e sulle definizioni (riferimento: biennio ), abbandonando quindi gli altri indicatori provvisori utilizzati, in via surrogatoria, nel corso della prima elaborazione. 7 Mentre nel corso della prima fase dei lavori, l incompleta informatizzazione degli US e dei TS non ha consentito l analisi di dati sufficientemente omogenei, poiché il materiale statistico disponibile per il lavoro di analisi era composto in parte rilevante dalle statistiche elaborate sui modelli 168T e 168U e in misura minore dai dati ricavati dal sistema informatizzato SIUS/SIES; al momento della ripresa dei lavori erano disponibili i dati relativi all attività della quasi totalità dei Tribunali e degli Uffici di sorveglianza, grazie all avvio della gestione informatizzata dei registri mediante la funzionalità SIUS/SIES. Occorre, tuttavia, tenere in considerazione che, con riferimento ai dati informatizzati, i dati relativi al 2008 sono ancora incompleti perché alcuni TS sono stati informatizzati soltanto nella seconda metà del 2008 (es. Reggio Calabria e Venezia). In via generale, si sono, inoltre, evidenziate discrepanze. In particolare, si è notato come in alcuni casi il dato dei sopravvenuti totali non corrispondesse a quello degli assegnati ai MdS (facendo emergere il dato della esistenza di fascicoli non assegnati ai magistrati togati). Su tali profili, cfr. amplius Cap. IX. 8 Cfr. Cap. IX. 3

16 3.3. Tra le variabili di flusso, il dato sulle pendenze non è stato utilizzato quale variabile di clusterizzazione; bensì è stato considerato un indicatore di criticità, e, conseguentemente, inserito quale elemento di ulteriore misurazione della laboriosità comparata del magistrato valutato in rapporto agli altri magistrati nel proprio sottogruppo di colleghi confrontabili Acquisito (gennaio 2010) il database relativo al 2008, la prima attività effettuata è consistita nell inserimento dei nuovi dati nell algoritmo costruito con le variabili già utilizzate nel corso della prima fase dei lavori, con l obiettivo di verificare il modello sperimentale realizzato all esito della prima fase dei lavori. 10 Le variabili utilizzate sono state le seguenti: - sopravvenuti totali per anno carico di lavoro medio per MdS in organico - organico magistrati - numero uffici di sorveglianza nel distretto I risultati di tale verifica preliminare sono raccolti in un modello provvisorio (all. B ). Per una più agevole leggibilità dei risultati, è stata quindi elaborata una scheda di sintesi (all. C ). Il modello costruito nel 2009 su dati del 2008 scontava la non omogeneità delle fonti, che va ricordato, erano costituite da: - elaborazioni statistiche basate su registri cartacei, soggette quindi alle diverse prassi in uso nei tribunali, prime fra tutte il diverso modo di considerare i procedimenti (per singolo oggetto-per procedimento nel suo complesso); - elaborazioni statistiche basate su registri informatizzati non ufficiali, con criteri di estrazione e trattazione dei dati legati alle prassi locali; - elaborazioni statistiche inserite nell ambito del registro informatizzato SIUS: in questo modo veniva superato il problema delle prassi locali, ma entrava in gioco la diversa tempistica dell informatizzazione, non omogenea sul territorio nazionale: in moltissimi uffici il 2008 coincide con il primo anno di informatizzazione, con dati sulle pendenze pregresse non inseriti nel nuovo sistema informatizzato. Il primo anno di informatizzazione, inoltre, è sempre un anno di passaggio, l ufficio deve imparare a conoscere e gestire le potenzialità del programma. In tal modo è verosimile che le modalità di trattazione dei dati a Milano, ufficio che nel 2008 era al primo anno di informatizzazione SIUS, fossero diverse da Roma o Napoli, uffici informatizzati da prima del Di qui l enfasi data, sin dal primo momento, sull aspetto sperimentale dell analisi 2009, nell ipotesi che, almeno in termini di ordine di grandezza, le diverse prassi non potessero comunque incidere in modo davvero sostanziale nella clusterizzazione : la diversa tipologia di classificazione oggetto/procedimento può sovra/sotto stimare la sopravvenienza di un ufficio ma non determinare classificazioni abnormi (Ancona non sarebbe mai potuta confluire in un cluster insieme a Roma). 9 Sulla metodologia di impiego della variabile delle pendenze, cfr. infra Cap. XI. Si osserva per inciso che il dato sulle pendenze iniziali sembra non del tutto attendibile per il 2008 (sulle presumibili ragioni di tale criticità, cfr. il Cap IX, par.6). 10 Cfr. all: A cluster con dati 2008 SIUS e dati stimati per il 2008 per i TS senza serie storica completa. 4

17 Inoltre l utilizzo della sola variabile dei sopravvenuti, ha in qualche modo limitato i fattori di rischio derivati dal primo anno di informatizzazione: gli anni di passaggio, in genere, sono caratterizzati dalla tenuta di doppi registri, uno vecchio, per la trattazione delle cause pendenti al momento dell informatizzazione, ed il nuovo, nel quale confluiscono le nuove iscrizioni. Al momento delle elaborazioni sui dati del 2008 non tutti i tribunali avevano inviato i dati come richiesto. Inoltre molti dei tribunali di nuova trattazione non potevano comunque garantire un anno 2008 completo di informatizzazione. 11 Nella tabella che segue è schematicamente riportata la situazione sulle fonti utilizzate nelle estrazioni dei dati per i 29 tribunali di sorveglianza: Distretto Fonte dei dati Distretto di TRIESTE 2008 stimato su dati parziali SIUS Distretto di SASSARI Estrazione SIUS Distretto di PERUGIA 2008 stimato su dati parziali SIUS Distretto di CAMPOBASSO Estrazione SIUS Distretto di BOLZANO/BOZEN Estrazione SIUS Distretto di TRENTO Estrazione SIUS Distretto di CALTANISSETTA Estrazione SIUS Distretto di ANCONA Estrazione SIUS Distretto di POTENZA Estrazione SIUS Distretto di CAGLIARI Estrazione SIUS Distretto di MESSINA Estrazione SIUS Dati dgstat anno 2008; l ufficio ha trasmesso i dati del 2008 solo a Distretto di CATANIA (*) fine febbraio 2010 Distretto di REGGIO CALABRIA 2008 stimato su dati parziali SIUS Distretto di LECCE Estrazione SIUS Distretto di TORINO Estrazione SIUS Distretto di FIRENZE Estrazione SIUS Distretto di NAPOLI Estrazione SIUS Distretto di MILANO Estrazione SIUS Distretto di ROMA Estrazione SIUS Dati dgstat anno 2008; ufficio non ha trasmesso in tempo utile le Distretto di VENEZIA estrazioni Distretto di PALERMO Estrazione SIUS Distretto di BOLOGNA Estrazione SIUS Distretto di BARI Estrazione SIUS Distretto di CATANZARO Estrazione SIUS Distretto di GENOVA Estrazione SIUS Dati dgstat anno 2008; ufficio non ha trasmesso in tempo utile le Distretto di L'AQUILA estrazioni Distretto di BRESCIA Estrazione SIUS Dati dgstat anno 2008; l ufficio non ha trasmesso in tempo utile le Distretto di TARANTO estrazioni Distretto di SALERNO Estrazione SIUS 11 Per tali si intendono i tribunali non oggetto dell analisi nella prima fase dei lavori. 5

18 (*) il distretto di Catania, in particolare, ha trasmesso le estrazioni 2008 solo alla fine del febbraio 2010 Per i tribunali di nuova trattazione sono stati quindi confrontati i dati sui sopravvenuti così come risultavano dai modelli di rilevazione inviati alla Direzione Generale di Statistica e dalle estrazioni SIUS. I risultati sono inseriti nella seguente tabella: Distretto di Distretto di TRIESTE Distretto di SASSARI Distretto di PERUGIA Distretto di CAMPOBASSO Distretto di BOLZANO/BOZEN Distretto di POTENZA Distretto di CAGLIARI Distretto di MESSINA Sopravvenuti dichiarati alla DGSTAT (A) Sopravvenuti da estrazione SIUS (B) Differenza A - B Distretto di REGGIO CALABRIA Distretto di LECCE Distretto di TORINO Distretto di CATANZARO Distretto di BRESCIA Distretto di SALERNO Nb nella tabella non sono inseriti i tribunali inseriti nella prima delibera e i tribunali per i quali sono stati utilizzati i dati dgstat 3.5. In generale, con poche eccezioni, il dato dichiarato al ministero è quasi sempre sottostimato rispetto a quello del registro informatizzato L analisi delle differenze distingue tre posizioni: 1. Potenza, Bolzano, Cagliari e Torino : Differenza fra i dati statistici dichiarati e le estrazioni SIUS, nulle o trascurabili, in proporzione agli affari trattati. Per tali tribunali la fonte modello statistico-sistema informatizzato è ininfluente nella determinazione dell ordine di grandezza degli affari trattati; 2. Sassari, Perugia, Campobasso, Messina, Brescia e Salerno. Differenza significativa, in proporzione agli affari trattati, fra i dati statistici dichiarati e le estrazioni SIUS. Per tali tribunali la fonte modello statistico-sistema informatizzato è influente nella determinazione dell ordine di grandezza degli affari trattati: il dato dichiarato tramite la statistica sottostima (tranne che nel caso del Tribunale di Brescia) la sopravvenienza, rispetto alla estrazione da registro informatizzato; 6

19 3. Trieste, Reggio Calabria, Lecce e Catanzaro.Differenza fra i dati statistici dichiarati e le estrazioni SIUS che modifica completamente l ordine di grandezza degli affari trattati: Per tali tribunali il dato del registro informatizzato, che si ricorda essere calcolato sul numero di oggetti (non procedimenti) iscritti nel periodo, modifica radicalmente l ordine di grandezza (e quindi il cluster di appartenenza) delle sopravvenienze. 3.8.Il modello di clusterizzazione del 2008, costruito sui dati SIUS per la quasi totalità dei tribunali, quindi, sconterà le differenze così nette riscontrate fra le due fonti L applicazione dell algoritmo di clusterizzazione ai dati elaborati in questa seconda fase, ha raggruppato i 29 tribunali di sorveglianza secondo lo schema illustrato nella tabella. SECONDO MODELLO SPERIMENTALE ALLEGATO-MODELLO H CLUSTER DISTRETI organico Sopravvenuti per organico Numero uffici Totale sopravv Distretto di LECCE 4 749, Distretto di SALERNO , Distretto di TARANTO 2 801, Distretto di REGGIO 1 CALABRIA , Media 2,5 904, range: differenza max-min 2 300, Distretto di CATANZARO 5 582, Distretto di PERUGIA 4 368, Distretto di ANCONA 4 415, Distretto di TRIESTE 4 450, Distretto di CATANIA 6 304, Media range: differenza max-min Distretto di GENOVA 6 625, Distretto di L'AQUILA 4 658, Distretto di BRESCIA 4 681, Media 4,7 655, range: differenza max-min 2 55, Distretto di BOLOGNA 7 762, Distretto di BARI 7 591, Distretto di PALERMO 9 555, Distretto di VENEZIA 7 548, Media 7,5 614,6 2, range: differenza max-min 2,0 214,0 1, Distretto di FIRENZE , Distretto di TORINO , Media 13,0 400,1 4,5 5230,5 range: differenza max-min 2,0 59,5 1,0 1573,0 6 Distretto di ROMA , Distretto di MILANO , Distretto di NAPOLI , È verosimile ritenere che laddove il dato statistico dichiarato al ministero sia inferiore a quello rilevato da SIUS, ci si trovi di fronte a tribunali che compilavano i prospetti statistici per procedimento e non per oggetto. 7

20 Media 15,0 636,7 3, range: differenza max-min 3,0 232,4 0, Distretto di MESSINA 3 514, Distretto di POTENZA 2 422, Distretto di CAGLIARI 4 407, Media 3,0 448,1 1, range: differenza max-min 2,0 106,8 0,0 785 Distretto di 8 CALTANISSETTA 3 328, Distretto di CAMPOBASSO 2 268, Distretto di TRENTO 2 280, Distretto di SASSARI 4 245, Distretto di 8 BOLZANO/BOZEN 2 337, Media 2,6 291,9 1,2 748 range: differenza max-min 2 92, Nb: i tribunali evidenziati in giallo sono quelli per i quali non si hanno ancora dati SIUS, ma solo i dati dichiarati alla DGSTAT. 4. L implementazione del primo modello sperimentale di clusterizzazione Il passo successivo è consistito nel confronto tra la clusterizzazione aggiornata con i dati informatizzati (all. H ) con il modello B (modello di clusterizzazione finale alla conclusione della prima parte dei lavori, implementata con i dati del 2008). 4.2.La sintesi dei dati ottenuti è visualizzata alla tabella di cui all allegato I, ma qui di seguito si illustrano le differenze più significative Dal confronto con la clusterizzazione 2008 si evince: 1. Alcuni cluster sono rimasti stabili: non vi sono differenze per il cluster dei tribunali metropolitani (Roma, Milano, Napoli) e dei tribunali grandi (Firenze - Torino); (Bologna Palermo Bari - Venezia); 2. Il tribunale di Catanzaro (per il quale i dati SIUS sono inferiori di 543 unità rispetto ai dati statistici 2008) si separa dai tribunali di Genova, L Aquila e Brescia e confluisce in un cluster che raccoglie alcuni tribunali del vecchio cluster 1 (Perugia e Trieste) e del vecchio cluster 3 (Ancona e Catania); 3. I tribunali di Messina, Potenza e Cagliari sono ancora inseriti in uno stesso cluster; 4. Il cluster 8, che si potrebbe definire dei tribunali piccoli, raccoglie il vecchio cluster 2 (Trento, Bolzano e Caltanisetta) e i tribunali di Campobasso e Sassari; 5. Infine il cluster 1, che caratterizza tribunali considerati piccoli dal punto di vista organizzativo ma con numeri elevati nel carico di lavoro, raccoglie il vecchio cluster 8 (Taranto e Salerno) e i tribunali del cluster 3 Reggio Calabria e Lecce. L aggregazione è una diretta conseguenza del maggior carico rilevato tramite il SIUS Altra sintesi è riprodotta alla tabella di cui all allegato L ( indicazione dei cluster di appartenenza dei tribunali ), che visualizza in quale cluster si collocano i TS. 8

21 4.5. La clusterizzazione finale proposta non è il risultato acritico delle risultanze dell algoritmo, ma deriva da alcune manipolazioni ragionate per superare alcune rigidità dell algoritmo nel modo seguente: gruppo 1: Taranto crea problemi di coerenza interna, avendo un numero di sopravvenuti totali sensibilmente inferiore agli altri TS inseriti nel gruppo. La riflessione è che probabilmente si tratta di dati sottostimati, che saranno probabilmente corretti alla luce dei dati relativi al gruppo 2: Si è trasferito Sassari nel gruppo 8, tenuto conto del dato sulle sopravvenienze. Catania è un dato non certo (proviene da statistica su mod. ministeriale). Per tale ufficio sarà necessario attendere i dati I dati relativi a Trieste e Perugia sono solo stimati, in assenza di dati reali. Anche per tali uffici è necessario attendere la elaborazione dei dati relativi al gruppo 3: Bari viene trasferito al gruppo Il risultato è il modello di clusterizzazione visualizzato nella tabella di cui all allegato I Nelle tabelle che seguono i MdS sono raggruppati secondo il cluster nel quale è inserito il tribunale presso cui prestano servizio. Tutte le tabelle, una per cluster, sono ordinate, in senso crescente (dal valore più piccolo al più grande) rispetto al totale esauriti. Per ogni gruppo è calcolata la mediana del totale esauriti. (Nell allegato è possibile consultare le tabelle complete e i relativi grafici): Cluster MdS/Tribunale TOTALE ESAURITI 1 Mds01 REGGIO CALABRIA 103,0 Mds02 REGGIO CALABRIA 200,0 Mds03 SALERNO 339,0 Mds04 SALERNO 436,0 Mds05 LECCE 712,0 Mds06 LECCE 725,0 Mds07 LECCE 928,0 Mediana 436,0 in grassetto corsivo i magistrati che si pongono al di sopra della mediana La mediana si attesta sul valore di 436 provvedimenti annui. Tutti i MdS si Lecce superano il valore mediano, si trovano cioè nella parte alta della distribuzione. Tutti i MdS di Reggio Calabria e Salerno, si trovano nella parte bassa. Cluster MdS/Tribunale TOTALE ESAURITI 2 MDS08 ANCONA 278,0 MDS09 ANCONA 343,0 MDS10 CATANZARO 554,0 MDS11 CATANZARO 582,0 MDS12 CATANZARO 698,0 Mediana 554,0 9

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