ALLEGATI PREMESSA RIORIENTAMENTO DELLA POLITICA REGIONALE FEDERALE... 5

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1 INDICE ALLEGATI PREMESSA RIORIENTAMENTO DELLA POLITICA REGIONALE FEDERALE NUOVA POLITICA REGIONALE (NPR) LIM FEDERALE CONTROLLING DECRETO FEDERALE A SOSTEGNO DEI CAMBIAMENTI STRUTTURALI NELLE AREE RURALI REGIO PLUS PROGRAMMA IMPULSO PROGRAMMA INTERREG III PROGRAMMA LEADER PROGRAMMA PLURIENNALE DI ATTIVITÀ LIM CANTONALE E NUOVO CREDITO QUADRO PROMOVIMENTO ECONOMICO, : 30 ANNI DI AIUTI LIM AIUTI LIM NEL FONDO DI PROMOVIMENTO REGIONALE (FPR) PRESE DI POSIZIONE DELLA RTV / CONSULTAZIONI SEGRETARIATO CONFERENZA DEI SEGRETARI ANIMATORI DELLE REGIONI DI MONTAGNA DEL CANTONE TICINO CORETI (ASSOCIAZIONE COMUNI E REGIONI DI MONTAGNA TICINESI) ATTIVITA DELLE COMMISSIONI COMMISSIONE TERRITORIO, AMBIENTE E TRASPORTI COMMISSIONE SANITARIA COMMISSIONE PROBLEMI ISTITUZIONALI, FINANZE ED ENERGIA COMMISSIONE SEDE COMMISSIONE PARC ADULA FORUM PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE A COMITATI E GRUPPI DI LAVORO PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE A INCONTRI E CONVEGNI Regione Tre Valli, Segretariato, Biasca, marzo 2005

2 Rapporto d'attività INCONTRI CON ENTI PRIVATI E/O PUBBLICI ALTRI INCONTRI CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO SERVIZIO D'ASSISTENZA E CURA A DOMICILIO (SACD) LE TAPPE SIGNIFICATIVE D'ADATTAMENTO ALLA LACD PER IL SACD DELLA RTV GLI OBIETTIVI DEL SERVIZIO DELLA REGIONE TRE VALLI GLI OBIETTIVI DELLA PIANIFICAZIONE CANTONALE Ridistribuzione del personale dei SACD e adeguamenti alla nuova organizzazione (obiettivo 1) Strumento multidimensionale di valutazione dei bisogni dell'utente (obiettivo 2) Copertura della fascia serale e dei fine settimana (obiettivo 3) Informazione degli utenti potenziali e azioni preventive (obiettivi 4 e 5) Prestazioni dei SACD e offerta dell'accoglienza (temporanea e duratura) (obiettivo 6) Valorizzazione dell'assistenza alle famiglie e all'infanzia (obiettivo 7) Criteri di qualità (obiettivo 8) Conclusioni COMMISSIONE SANITARIA GRUPPO DEI DIRETTORI CONFERENZA DEI PRESIDENTI GRUPPO TI INFO/COMITATO DI PROGETTO NUOVO PROGRAMMA SERVIZIO D'ASSISTENZA E CURA A DOMICILIO: SETTORE OPERATIVO Allegati Elenco progetti preavvisati dalla RTV nel corso del 2005 (allegato 1) Elenco progetti decisi dall Ufficio della promozione e della consulenza nel corso del 2005 (allegato 2) Locandina FPR (allegato 3)

3 Rapporto d'attività PREMESSA REGIONE TRE VALLI RAPPORTO D'ATTIVITÀ 2005 L'anno appena trascorso ha sigillato il 30esimo di attività della Regione Tre Valli (RTV). Si tratta di un traguardo importante, che segue a distanza di pochi mesi la stessa ricorrenza della Legge federale sugli aiuti agli investimenti nelle regioni montane introdotta nel 1974 (LIM). I Comuni delle Tre Valli sono stati i primi in tutto il Cantone a dar vita all'associazione regionale. All'avvenimento non è stato possibile associare una manifestazione ufficiale, ma come già per il 25esimo, si è preferito organizzare una serie di interventi e momenti a carattere informativo e divulgativo sull'esistenza, il ruolo, i cambiamenti e l'operato della Regione. Il 2005 sancisce inoltre il primo anno completo d attività del rinnovato Consiglio direttivo, eletto durante l assemblea di novembre Considerato come periodo di introduzione e adattamento, l anno è stato comunque affrontato con determinazione dai nuovi membri che si sono trovati confrontati ad una considerevole e variegata mole di lavoro. I principali campi d attività sono rimasti invariati, mentre ai temi puntuali della precedente legislatura rimasti aperti se ne sono aggiunti di nuovi come avremo modo di vedere nel seguito del rapporto. In un contesto più generale, anche se già detto in altri rapporti, ribadiamo che, benché il Canton Ticino è uno dei cantoni facenti parte della Conferenza dei Cantoni alpini della Svizzera, si avverte una grande vocazione urbana e non sempre si ha l impressione che l autorità tenda a riservare la giusta attenzione alla realtà periferica e montana che caratterizza la maggior parte del suo territorio. E' proprio alfine di cercare di far riflettere su questo aspetto che la RTV, adeguandosi agli strumenti moderni di comunicazione, ha aperto un proprio sito Internet dove sono proposte al pubblico occasioni di riflessione. Dai primi risultati riscontrati lo scopo sembra almeno in parte raggiunto, anche se appare cosa evidente che i temi spesso possono risultare abbastanza ostici, soprattutto se messi in relazione alle difficoltà socioeconomiche vissute dalle regioni di montagna. Non è quindi sempre cosa semplice suscitare l'entusiasmo della gente e dei potenziali interessati. In questo contesto, il momento della stesura del rapporto d attività annuale è dunque particolarmente favorevole per fare il bilancio del primo periodo, per tracciare i nuovi obiettivi e, soprattutto, come oramai da anni a questa parte, è diventato un momento privilegiato per riflettere e fare un analisi introspettiva dell intera Associazione. Per la sua importanza e l incidenza che potrà avere, a medio lungo termine, si segnala la continuazione del dibattito sulla revisione completa della nuova legge federale che, come vedremo più avanti, pone le basi per una Nuova politica regionale (NPR) a decorrere dal In questo contesto il 2005 è stato ricco di approfondimenti e riflessioni a livello regionale, cantonale e federale. Anche se i campi d azione e gli assi portanti della Regione rimangono quelli esplicitati nel Programma di Sviluppo del 1995 (PS), i nuovi intendimenti della NPR hanno imposto un ampia riflessione nell ottica del rispetto degli obiettivi di valorizzazione, mantenimento e/o perlomeno di difesa delle peculiarità proprie del nostro territorio. Sulla base di queste finalità il Consiglio direttivo è intenzionato ad operare anche nel prossimo futuro, confermando la validità delle azioni promosse nel passato. Il PS ha comunque permesso di operare con la necessaria flessibilità. A scadenze regolari - di principio quadriennali (programma pluriennale d attività) - sono stati adattati gli obiettivi e le priorità d azione ai temi puntuali che regolarmente vanno ad aggiungersi alle attività correnti. Grazie anche al contributo degli strumenti di promozione (LIM, Legge sul turismo, Legge sull innovazione economica, ecc.), il ruolo della Regione è andato fortemente consolidandosi nel corso degli anni al punto che appare oggi assai difficile immaginarsi la realizzazione di un assetto territoriale senza il coinvolgimento diretto del nostro Ente. In quest ottica ed in linea con quanto evidenziato nel PS, l intervento della regione risulta sempre più fondamentale nell ambito: - dell organizzazione territoriale-funzionale intesa non solo come spazio fisico di supporto alle attività umane, ma come spazio integrato alla dimensione organizzativa e relazionale (abitanti, infrastrutture, ambiente, ecc.); - della ricerca della necessaria concertazione, per meglio rispondere da un lato alle esigenze di coordinazione (diversi interventi per l attuazione del PS) e consulenza richiesta dai vari enti (Comuni, Associazioni e privati) e per diventare dall altro partner attivi nelle azioni di sviluppo. Obiettivi evidentemente che impongono un certo adattamento continuo del ruolo dell ente regionale ; - dell accompagnamento dei grandi progetti intesi come fattori esterni propagatori di sviluppo socioeconomico (p. es. AlpTransit). Questi concetti seppur detti e ribaditi in più occasioni e forme, val la pena vengano riconfermati. Nell'ambito della sua attività ricorrente, come consuetudine la Regione ha concentrato la sua attenzione nei seguenti campi d'azione: Promovimento economico

4 Rapporto d'attività I compiti di promozione rientrano nel settore tradizionale di attività della RTV, quello dell'applicazione della Legge sull aiuto agli investimenti nelle regioni montane (LIM). Ciò comporta l'esame dei progetti di infrastruttura che sono oggetto di una domanda di aiuti finanziari, nonché la formulazione di un preavviso all'intenzione delle autorità cantonali, corredata da una proposta di aiuto. Ovviamente l'esame del progetto non avviene, o solo raramente, esclusivamente alla fine dell'iter di preparazione, che risulta sovente lungo e complesso, ma è preceduto da una consulenza e/o accompagnamento già nel corso del suo allestimento. La concretizzazione del progetto è di esclusiva competenza dei suoi promotori, un orientamento nell'ambito della verifica delle diverse e possibili fonti di finanziamento, nella ricerca di sinergie con altri promotori attivi in campi simili, ecc., è invece un compito che il segretariato si assume regolarmente. Quest appoggio è specialmente importante per le iniziative auto-imprenditoriali, dove i promotori spesso non dispongono di nozioni finanziarie ed economiche di dettaglio. Riconfermiamo di seguito quelli che sono stati e sono tuttora (in attesa della NPR) gli obiettivi della LIM. L'attenzione è rivolta in particolare all esame di progetti di sviluppo, promossi da Comuni, privati o associazioni, e per i quali è richiesto un sostegno finanziario. Secondo le procedure adottate negli ultimi anni i progetti presentati richiedono un'attività d'accompagnamento pressoché costante durante lo sviluppo degli stessi, vale a dire dall'idea alla sua realizzazione. Preoccupano le incognite riguardo le disponibilità finanziarie attribuite alla LIM per giungere al termine del quadriennio (2007), soprattutto a livello cantonale. Senza mezzi a disposizione infatti, seppur con tutta la buona volontà, è ben difficile attuare attività di promozione economica nel senso appropriato del termine. Promozione indispensabile per ottenere risultati percettibili, quantificabili e soddisfacenti per l intero territorio cantonale. Quanto precede conferma l importanza della presenza e del ruolo dell Ente regionale, il suo riconoscimento - compreso il sostegno finanziario all'attività del segretariato - e, non da ultimo, la sua trasformazione che da antenna sul territorio necessaria per l'applicazione della LIM l ha visto affermarsi quale agenzia di sviluppo. Servizio d'assistenza e cura a domicilio (SACD) E un servizio che la RTV svolge sull'insieme del comprensorio (ad esclusione di Moleno, Preonzo e Gnosca) dal L'introduzione della nuova Legge sull'assistenza e cura a domicilio (LACD) ha imposto importanti modifiche, a livello organizzativo e amministrativo, così come a livello funzionale (organizzazione del personale). Il Consiglio di Stato, in seguito all'adesione della totalità dei Comuni alla nuova organizzazione, ha riconosciuto praticamente sin dagli inizi la Regione Tre Valli quale ente gestore del Servizio d'assistenza e cura domicilio (SACD). Grazie alla nuova normativa è stata data una svolta decisiva a concetti operativi oramai superati (per maggiori dettagli si rimanda ai contenuti dei singoli capitoli). Anche nel 2005 gran parte dell attività dirigenziale è stata dedicata ai lavori riguardanti l'implementazione del nuovo sistema informativo per il quale è sempre aperta una causa presso la pretura di Bellinzona. Ancora una volta, la commissione SACD e il Consiglio direttivo ci tengono comunque a sottolineare come il Servizio sia stato condotto in questi anni nel rispetto degli obiettivi previsti dalla LACD e dalla pianificazione cantonale, ma con un occhio di riguardo ai criteri di economicità e parsimonia in considerazione delle difficoltà finanziarie del Cantone e dei Comuni (partecipanti al finanziamento del fabbisogno nella misura dell 80%). Proprio attraverso la definizione dei mandati di prestazione - introdotti dal Cantone dall inizio del emerge come il SACD delle Tre Valli partecipi, con un importo certamente non indifferente in rapporto alle dimensioni del Servizio, al rifinanziamento di quei SACD del Sottoceneri che in passato non hanno saputo adeguarsi a questi condizionamenti. Animazione Sotto questo capitolo si trovano le azioni principali della Regione che concernono tematiche diverse, e che si contraddistinguono per il fatto di coinvolgere in modo esteso l'insieme dei Comuni o parte di essi. Le problematiche spaziano dal settore privato a quello pubblico, dal campo sociale a quello economico, dalle tematiche ambientali a quelle territoriali. Anche nell'anno appena trascorso ci siamo occupati, in modo più o meno esteso, della ristrutturazione delle ex-regie federali, della valorizzazione di aree industriali, delle vie di transito, dei problemi legati al territorio ed alla sua pianificazione, del settore socio-sanitario, ecc.. Temi aperti e ricorrenti di difficile soluzione, che non sempre riescono a riscuotere la necessaria unità d intenti, talvolta soggetti a fattori esterni alla Regione, di portata nazionale e addirittura internazionale. In questo contesto la Regione appoggia le richieste o le preoccupazioni degli Enti locali attraverso prese di posizione a sostegno ed in difesa delle caratteristiche e delle peculiarità regionali. Sotto questo capitolo rientrano inoltre tutta una serie di attività che la Regione svolge più o meno regolarmente a dipendenza delle manifestazioni e delle ricorrenze. In merito nel 2005, tra le altre, segnaliamo l organizzazione dell incontro annuale delle Regioni LIM ticinesi e della svizzera romanda e la partecipazione alla rassegna Sapori e Saperi (vedi capitolo specifico 8.2). È pure iniziata una collaborazione con il settimanale Agricoltore Ticinese e, anche se limitatamente ad una serie articoli, con il Giornale del Popolo. Gli articoli di quest ultimo hanno avuto quale scopo quello di evidenziare aspetti positivi della quotidianità regionale, scoprendo attività presenti sul territorio che offrono posti di lavoro, sono all avanguardia ed hanno delle particolarità che pochi conoscono.

5 Rapporto d'attività Allo stesso tempo è stata presentata la Regione che ospita l attività. Come già preannunciato nella premessa, la RTV ha inoltre ufficialmente attivato il proprio sito Internet, suddiviso in due sezioni principali: una dedicata all attività della Regione, mentre l altra a quella del Servizio d assistenza e cura a domicilio. Grazie a questo nuovo portale, potenziali promotori, così come i Comuni e la popolazione in generale, possono beneficiare di uno strumento efficacie per meglio capire gli obiettivi e scopi dell associazione, le basi legali sulle quali si fonda, l attività legata al promovimento economico, ecc.. 2. RIORIENTAMENTO DELLA POLITICA REGIONALE FEDERALE Il riorientamento della Legge sull'aiuto agli investimenti nelle regioni montane (LIM) del 1998 ha profondamente trasformato la politica regionale spostando l accento da concetti ridistribuivi a valori volti ad incrementare la competitività delle regioni attraverso la valorizzazione delle risorse locali. In altri termini si è passati dal sostegno a progetti di infrastrutture di base all attribuzione di aiuti a progetti di sviluppo. Rammentiamo che le prime sono opere, quali acquedotti, canalizzazioni, rifacimento di case comunali, ecc., la cui realizzazione non comporta delle ricadute economiche in termini soprattutto di creazione di possibilità occupazionali nella regione o più in generale di effetti benefici sull economia a lungo termine. Il beneficio misurato in termini di occupazione non si protrae oltre la durata dei lavori. Per contro, le iniziative di sviluppo comprendono quelle opere che valorizzano le risorse regionali e locali e innescano sinergie durature tra gli operatori socio-economici. Sono considerate tali l'urbanizzazione di terreni a fini industriali, le infrastrutture sportive, quelle ricreative, gli spazi multiuso, ecc., senza dimenticare il sostegno alle strutture produttive da sempre possibile con la Legge cantonale. Se la base legale ha permesso di intervenire con maggiore facilità anche nell'ambito privato - da cui emergono spesso le iniziative di sviluppo - essa è divenuta sempre più restrittiva per quello che concerne l'aiuto alle opere di base, di regola promosse dagli enti pubblici. In quest'ultimo caso l'aiuto viene riconosciuto essenzialmente ad iniziative che si distinguono per il carattere sovraccomunale, ma in futuro dovrà essere completamente abbandonato. A sostegno di questi progetti dovrebbe intervenire la nuova Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale (LPI). A partire dal 1998 abbiamo assistito alla delega da parte della Confederazione ai Cantoni dell elaborazione delle procedure degli aiuti LIM. La Confederazione si è però riservata un particolare interesse alle problematiche legate alle zone transfrontaliere (Interegg I, II e III) ed ha manifestato sempre più attenzione ai concetti di agglomerazione e grandi regioni in un ottica europea. In sostanza si è dato avvio ad una prima fase di riflessione sul ruolo ed i contenuti della politica regionale federale nell ambito del processo di trasformazione in atto a livello nazionale ed internazionale. La politica regionale si è così man mano arricchita di nuovi spunti e concetti di portata molto più ampia rispetto al passato. Di fronte a questo processo di profondi mutamenti ed in considerazione del contesto politico nazionale in cui tale riflessione si è inserita da alcuni anni, il dibattito relativo al progetto di NPR apertosi nel 2004 ha potuto materializzarsi lo scorso anno con le proposte del Consiglio federale presentate alle Camere. In sostanza è confermata la volontà di proporre nuovi strumenti promozionali adattati alle esigenze di una realtà socio-economica e politica profondamente mutata nel corso dell'ultimo trentennio. Per le nostre realtà territoriali non è sempre evidente riuscire a proporre grandi progetti esclusivi che necessitano di determinate componenti a volte difficilmente reperibili nelle regioni di montagna. Altrettanto complesso risulta concretizzare obiettivi sicuramente importanti quali l innovazione e la cooperazione extra regionale. E più probabile che tali progetti vadano a beneficio soltanto di una piccola cerchia di interessati. In un mondo che si sta sempre più globalizzando è giusto spronare e rendere attenti sul grado di competitività che ci sta attorno, ma non bisogna dimenticare che per evolvere è necessario avere un occhio di riguardo alle peculiarità della regione. In relazione a quest ultime considerazioni un ruolo fondamentale dovrà essere svolto dalla Nuova impostazione della perequazione finanziaria e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni (NPC). L obiettivo della NPC di migliorare la trasparenza tra i flussi finanziari, i compiti e le competenze tra Confederazione e Cantoni può essere condiviso ma non potrà essere lasciato fine a se stesso. Infatti fondamentale ed indispensabile risulterà stabilire in che misura il trapasso di compiti finora assunti dallo Stato federale potranno essere assunti, e con quale approccio, dai singoli Cantoni. L apporto finanziario, seppur vincolato a direttive, rischia di non costituire una garanzia valida circa la continuità di questa o di quella politica finora gestita a livello federale. Per il nostro Cantone di fatto, non emerge alcuna indicazione circa il futuro della politica regionale. Il margine di autonomia cantonale si suppone sarà potenziato e quindi la grande incognita consiste nello scoprire in che misura il Cantone avrà la volontà, l interesse e la capacità di dedicarsi maggiormente alle problematiche dello sviluppo regionale. Dal profilo finanziario il Canton Ticino si vede attribuire una quota maggiore di risorse finanziarie rispetto agli anni precedenti, ma tale aspetto non deve apparire come la panacea a tutti i mali, se poi queste risorse non sono ridistribuite. I primi risultati della ristrutturazione intervenuta nella Sezione della promozione economica non lasciano presagire orizzonti troppo sereni. La sensibilità e la solidarietà regionale è stata più volte messa in discussione nei progetti presentati di recente ed è stata sovente sacrificata sull altare delle scelte a favore di non meglio precisati interessi cantonali. Per la politica regionale ed in particolare per gli scopi perseguiti attraverso la LIM,

6 Rapporto d'attività particolare attenzione dovrà essere assicurata agli approfondimenti che si svilupperanno nel nostro Cantone. 2.1 Nuova politica regionale (NPR) Nel 2003 il Seco aveva dato mandato ad una commissione d esperti indipendente di sviluppare obiettivi, strategie e presupposti istituzionali per una politica regionale svizzera in grado di affrontare le sfide future. In base alle proposte scaturite il Consiglio federale aveva poi incaricato il Dipartimento federale dell'economia (DFE) di elaborare un progetto di legge da porre in consultazione. Dai risultati della stessa erano emersi pareri contrastanti. Se vi era quasi totale unanimità sulla necessità di riformare le misure esistenti, le opinioni divergevano notevolmente riguardo l obiettivo della legge, i mezzi finanziari, le misure e l attuazione concreta della NPR. Per questo motivo un gruppo di lavoro misto composto dai rappresentanti del Dipartimento federale dell'economia e alcuni Direttori cantonali dell economia pubblica, ha rielaborato il progetto. In base alle risultanze del rapporto del Gruppo di lavoro, a fine 2005 il Consiglio federale ha approvato il messaggio ed il disegno di legge relativi alla nuova Legge federale sulla politica regionale, che tengono appunto conto delle osservazioni scaturite dalla consultazione, delle raccomandazioni emerse dal gruppo di lavoro misto dei Direttori cantonali dell economia pubblica, nonché dalle richieste elaborate da un gruppo di lavoro composto da alcuni segretari animatori delle Regioni della Svizzera romanda, da dove sono emerse la maggior parte delle critiche sul progetto inizialmente posto in consultazione. La Nuova politica regionale dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2008, creando una base legale uniforme che integrerà e subentrerà ai quattro testi normativi attualmente in vigore (LIM, Regio Plus, Interreg ed il cosiddetto Decreto Bonny). Rispetto a quanto presentato nel 2004, si rinuncia alla proposta di integrare i progetti modello della politica degli agglomerati ed alla creazione di una fondazione per lo sviluppo regionale. Al suo posto verrà invece istituito il Fondo per lo sviluppo regionale, che finanzierà tutti i mutui e gli aiuti finanziari a fondo perso della NPR. Qui di seguito riassumiamo i principali contenuti del messaggio presentato in novembre per la Nuova politica regionale. Posizionamento della NPR Le sfide attuali e future nelle zone economicamente svantaggiate della Confederazione richiedono una nuova concezione del ruolo della politica regionale. In particolare il nuovo posizionamento sarà determinato da quattro dimensioni: struttura politica regionale: la NPR va intesa anzitutto in quanto politica strutturale regionale e deve pertanto essere concepita in modo tale da sostenere gli sforzi regionali di innovazione e crescita, in modo da conseguire un chiaro aumento della loro efficacia. Gli obiettivi principali sono la creazione di valore aggiunto e una maggiore competitività nelle zone che beneficiano dell aiuto finanziario; politica di coesione indiretta: la NPR deve continuare a contribuire all eliminazione delle disparità geografiche. Creando valore aggiunto, ecc. contribuisce anche indirettamente a ridurre le differenze regionali; politica d incidenza territoriale e complementare: dal profilo orizzontale, la NPR è parte integrante di un sistema sperimentato di politiche d incidenza territoriale, che svolgono svariate funzioni. La compensazione fra le regioni è anzitutto compito della nuova perequazione finanziaria e le questioni relative alla sicurezza dei servizi rientrano nell ambito di responsabilità della politica in materia di servizio universale. La NPR deve pertanto concentrare la sua azione nell imprimere impulsi economici nelle aree che beneficiano degli aiuti; compito svolto in comune, sussidiarità: dal profilo verticale, la NPR rappresenta un compito che la Confederazione, i Cantoni, i Comuni e gli enti regionali nonché i privati sono chiamati a svolgere congiuntamente. Obiettivo Aumentare il valore aggiunto e la concorrenzialità di singole regioni regioni montane, altre aree rurali e regioni di frontiera al fine di creare e mantenere posti di lavoro nelle regioni che beneficiano degli aiuti finanziari. Principi Le regioni sviluppano iniziative proprie, volte ad incrementare la loro concorrenzialità e la produzione di valore aggiunto. Ad esempio assumendo funzioni complementari rispetto ai centri. Occorre evitare che i beneficiari diventino dipendenti dagli aiuti in modo durevole; i centri regionali costituiscono i motori dello sviluppo. Occorre concentrare sui centri piccoli e medi gli sforzi di promozione (dove c é la massa critica necessaria affinché gli impulsi durino nel tempo), agevolando la cooperazione di partenariato fra i centri e le aree rurali;

7 Rapporto d'attività le esigenze dello sviluppo sostenibile sono prese in considerazione. La NPR pone l accento sul promovimento della concorrenzialità e quindi sulla dimensione economica. Al momento dell attuazione vanno tuttavia considerate anche le dimensioni sociale ed ecologica; i Cantoni sono i principali interlocutori della Confederazione e assicurano la collaborazione con le regioni. i servizi federali collaborano strettamente tra loro, nonché con le istituzioni e le organizzazioni svizzere ed estere. Le tre componenti della NPR 1) In primo luogo devono essere promossi direttamente iniziative, progetti e programmi volti a incrementare l innovazione, la produzione di valore aggiunto e la competitività nelle zone che beneficiano degli aiuti. In proposito gli attori principali sono i Cantoni e le regioni. Per quanto concerne queste ultime, occorre adottare i provvedimenti necessari affinché raggiungano la massa critica per affrontare la trasformazione strutturale. Spirito imprenditoriale: - migliorare le premesse a favore di iniziative imprenditoriali; - istituire partenariati fra centri e periferie; - promuovere l armonizzazione verticale e facilitare l accesso alle misure federali. Promuovere la capacità d innovazione favorendo l accesso al know-how: - istituzione di sportelli regionali della politica FRT (formazione, ricerca e tecnologia) della Confederazione; - promozione del trasferimento e dello scambio di conoscenze fra lo Stato e i privati, nonché fra i privati; - istituzione e sviluppo di centri tecnologici che, alla luce delle esperienze passate, fungano da incubatrici ; - miglior coordinamento fra le infrastrutture regionali di know-how e le esigenze dell economia regionale; - maggiore scambio di esperienze fra i responsabili della politica regionale, al fine di rendere professionale la gestione delle conoscenze a livello cantonale e regionale. Sistemi di valore aggiunto: - pianificazione e attuazione di sistemi regionali di valore aggiunto; - integrazione orizzontale e verticale nonché connessione in rete di sistemi regionali di valore aggiunto spesso frammentati; - esame delle possibilità di formare ed eventualmente realizzare dei cluster. 2) Devono essere rafforzate la cooperazione e le sinergie tra la politica regionale e le politiche d incidenza territoriale a livello della Confederazione (in particolare con le politiche in materia di innovazione, formazione, agricoltura, ambiente, ricerca e PMI, nonché con la promozione della piazza economica). 3) Deve essere istituito e gestito un sistema completo di conoscenze in materia di sviluppo regionale, che garantisca la formazione e il perfezionamento sistematico degli attori competenti nel campo della gestione delle regioni, nonché il controlling, il monitoraggio e la valutazione delle componenti 1 e 2. Obiettivi: - sostenere tutti i servizi che contribuiscono a rafforzare la capacità di adattamento e di formazione e, di conseguenza, lo spirito di rinnovamento e di innovazione; - rendere le regioni capaci di valorizzare efficacemente e durevolmente il loro sapere; - sostenere e incoraggiare le regioni e altri attori in occasione dell adozione di sistemi propri di gestione del sapere; - costituire una piattaforma nazionale per le differenti forme di sapere in materia di sviluppo regionale. Misure: - gestione della rete; istituzione di un servizio federale di rete; - comunità di esperti (gruppi di lavoro sui temi strategici importanti a lungo termine) e comunità di interessi (comunità aperte di sapere e di interesse in materia di sviluppo regionale); - rete nell ambito della ricerca; rete nazionale di competenza in scienze regionali; - portale del sapere: allestimento di un portale nazionale di comunicazione e di sapere; - qualificazione: formazione continua in materia di sviluppo regionale: i. preparare gli attori regionali alle nuove sfide mediante corsi di formazione continua così da assicurare il buon funzionamento delle strategie della NPR; ii. istituire una rete complementare degli attori regionali;

8 Rapporto d'attività iii. coinvolgere direttamente i Cantoni nell organizzazione della gestione regionale dell innovazione per sviluppare un sistema uniforme di formazione a livello nazionale; - incentivi e controlling: sensibilizzazione, esame periodico dei risultati; - in ambito economico: la collaborazione tra istituzioni pubbliche e private diventa sempre più importante. Campo di applicazione in virtù del luogo e criteri per l impiego dei mezzi Componente in base all efficacia: la NPR adotta un orientamento territoriale fondato sull efficacia delle misure. I responsabili di progetto devono dimostrare che le sue ripercussioni interesseranno essenzialmente le regioni di montagna, le altre aree rurali o le regioni di frontiera anche progetti situati all interno di un agglomerato potrebbero quindi beneficiare degli aiuti, purché le aree interessate dalla NPR beneficino dei loro effetti. Spazi funzionali e flessibilità: la NPR si fonda su una concezione funzionale dello spazio. In occasione della definizione delle regioni si darà maggior importanza alle seguenti interdipendenze funzionali: - fra i centri regionali e le rispettive aree periferiche; - fra le regioni rurali; - fra le aree rurali e gli agglomerati; - all interno del sistema urbano e della gerarchia dei centri in CH; - fra le regioni di frontiera svizzere ed estere. Tipi di regioni: i punti forti della struttura operativa (54 regioni di montagna CH) devono essere ripresi integralmente nella NPR. Per contro, le debolezze emerse col tempo vanno corrette. La CH non prescrive più le strutture regionali affidandone l adeguata organizzazione al dialogo fra le regioni e i Cantoni. Gli enti regionali che forniscono i contributi pertinenti all attuazione della NPR devono essere co-finanziati dalla Confederazione. Lo statuto di regione non costituirà però più di per sé un presupposto per poter beneficiare dell aiuto della Confederazione. Nella NPR la nozione di regione comprende tuttavia anche un altro tipo di cooperazione. Numerosi problemi di sviluppo regionale superano attualmente anche le frontiere cantonali. La NPR intende quindi introdurre incentivi che favoriscano soluzioni sovracantonali. Strumenti di promozione Contributi a fondo perso: accordati per la preparazione, l esecuzione e la valutazione di iniziative, di programmi o di progetti. Per ottenere un sostegno, i progetti devono soddisfare almeno una delle seguenti condizioni: - promuovere lo spirito e l attività imprenditoriale in una regione; - rafforzare la capacità di innovazione di una regione; - sfruttare al massimo il potenziale regionale e istituire sistemi di valore aggiunto; - rafforzare la collaborazione fra istituzioni politiche e private, fra regioni e con grossi agglomerati; - è inoltre possibile accordare contributi a fondo perso a enti di sviluppo regionale e a gestioni in materia di sviluppo regionale, che rivestono un ruolo importante in qualità di centri di coordinamento regionale. Per ottenere tali contributi occorre che le strutture regionali siano attuali e garantiscano un lavoro professionale. Prestiti: la NPR prevede prestiti per progetti nel settore delle cosiddette infrastrutture di sviluppo. Queste ultime devono far parte di un sistema competitivo di valore aggiunto. Il prestito è uno strumento adeguato per promuovere progetti infrastrutturali poiché il creditore dispone di un margine di intervento più ampio fintanto che è in corso il rimborso. Potranno essere senza interesse o ad un tasso d interesse agevolato. Il finanziamento di progetti in infrastrutture di base sarà delegato ai Cantoni e ai Comuni. Rispetto alla politica regionale attuale, che ammetteva la promozione sia di infrastrutture di base sia di infrastrutture direttamente legate allo sviluppo, il campo di applicazione della NPR è più restrittivo. In futuro, il sostegno a progetti infrastrutturali sarà concesso esclusivamente alle condizioni definite nell art. 7 cap. 1 lettere a-c, e cioè: La Confederazione può concedere mutui senza interessi o a tassi d interesse favorevoli allo scopo di finanziare progetti infrastrutturali, purché questi: a. siano direttamente legati alla realizzazione e alla gestione di progetti conformi all art. 4; (in questo contesto è possibile sviluppare una zona industriale e artigianale) b. siano parte integrante di un sistema per la produzione di valore aggiunto e contribuiscano a potenziarlo; oppure (considera un approccio globale, per es.: progetti infrastrutturali in ambito turistico, infrastrutture legati a contesti aziendali, ecc.) c. favoriscano immediatamente investimenti indotti in altri settori economici della regione (come per es.: promozione d infrastrutture con un forte impulso per lo sviluppo quali bagni termali, centri benessere, ecc.)

9 Rapporto d'attività I mutui concessi secondo l art. 7 sono sostenuti solo se il Cantone partecipa almeno in ugual misura al finanziamento (contributo equivalente sul progetto). Se il progetto è già finanziato altrimenti a livello federale, l aiuto non può venire concesso. Sgravi fiscali: limitati nel tempo per ogni singolo progetto (dieci anni al massimo) sono utilizzati in modo mirato per rafforzare le strutture economiche regionali. Oltre al numero di posti (di lavoro) creati per un progetto, il criterio principale per il calcolo dello sgravio fiscale autorizzato è il contributo del progetto alla creazione di valore aggiunto e allo sviluppo tecnologico della regione. Prestazioni finanziarie della NPR L importo massimo destinato alla Nuova politica regionale ammonta a 70 milioni di franchi all anno (ottenuto estrapolando la media degli anni ). I Cantoni sono tenuti a fornire prestazioni finanziarie equivalenti per tutti i progetti sostenuti dalla Confederazione (nell insieme). La NPR privilegia un approccio più centrato sui programmi che sui progetti (fanno eccezione come detto sopra i mutui a progetti infrastrutturali, per i quali vale ancora il principio del contributo equivalente). Programmi pluriennali della Confederazione Il Consiglio federale sintetizzerà periodicamente in un programma pluriennale le misure materiali e territoriali prioritarie e le presenterà alle Camere federali con il limite di spesa richiesto. Il programma pluriennale è elaborato in stretta collaborazione con i Cantoni, dato che deve riflettere le loro idee riguardanti l incremento della competitività regionale. Il primo programma sarà elaborato nel 2006 per il periodo , tenuto conto delle esperienze raccolte attraverso i progetti pilota della NPR. Saranno inoltre previste delle regole di procedura che consentono di interrompere una parte o l insieme di un programma. Programmi cantonali di attuazione Per concretizzare il programma pluriennale della Confederazione, i Cantoni elaborano un strategia d innovazione o un programma d attuazione che serve da base di negoziato per l impiego dei sussidi federali, ad esempio che stabilisce obiettivi e misure tesi a stimolare l innovazione, creare valore aggiunto e migliorare la competitività. Le proposte di progetti concreti costituiscono una parte importante di queste basi strategiche. Accanto agli aspetti materiali, territoriali e procedurali, i programmi devono comprendere un businnes plan che dimostri come i progetti raggiungeranno a medio termine la redditività economica senza aiuto federale. La Confederazione ed i Cantoni firmano una convenzione di programma che stabilisce l oggetto della promozione, il volume globale dell aiuto finanziario accordato, il controlling, il reporting, il monitoraggio e la valutazione, altre regole di attuazione, i criteri di interruzione del programma, ecc. Convenzioni di progetto a livello cantonale: in seguito, i Cantoni possono concludere delle convenzioni di progetto con i responsabili dei diversi progetti. Questa fase si svolge senza la partecipazione della Confederazione. Rispetto alla politica regionale attuale, in cui la Confederazione interviene a livello locale e micro-regionale, la NPR si concentra esclusivamente sull interfaccia tra Confederazione e Cantoni. Zone periferiche e di difficile accesso Nell ambito della discussione sulla NPR, da più parti si è accennato alla situazione speciale della valli di montagna isolate, che probabilmente dispongono di un potenziale economico insufficiente per beneficiare di una strategia di pura innovazione da parte della Confederazione. Nell ambito del nuovo orientamento, queste zone devono essere prese in considerazione in modo particolare, senza tuttavia compromettere la concezione fondamentale della NPR. Il problema delle valli con debole potenziale, pur dovendo essere considerato seriamente, non può essere risolto in primo luogo dalla Confederazione. La responsabilità principale di pianificare e sviluppare queste regioni incombe ai Cantoni. I Cantoni devono quindi analizzare dapprima i potenziali delle zone periferiche, fissando in seguito essi stessi gli obiettivi e le strategie adatti per ogni valle. Sulla base degli obiettivi e delle strategie dei Cantoni, la Confederazione ed i Cantoni possono fissare le corrispondenti priorità nell ambito del programma pluriennale.

10 Rapporto d'attività Validità del diritto previgente fino all entrata in vigore della nuova legge Durante il 2006 e 2007 scadranno tre misure di politica regionale: Regio Plus, Interreg e il Decreto Bonny. Per garantire la transizione, gli atti normativi in questione devono essere prolungati fino alla fine del Decreto federale del 21 marzo 1997 a sostegno di cambiamenti strutturali nelle aree rurali (Regio Plus): nel quadro del decreto federale l attuale limite destinato agli aiuti finanziari per progetti di natura organizzativa, concettuale e istituzionale è stato portato da 65 a 69 milioni di franchi. Legge federale concernente la promozione della partecipazione della svizzera all iniziativa comunitazia di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale per il periodo (Interreg III): è necessario prolungare la validità della legge federale dell 8 ottobre 1999, poiché l Unione europea inizierà il suo periodo di programmi nel Per il momento il messaggio NPR non chiede un aumento del limite di spesa. Nella misura in cui ciò dovesse rivelarsi necessario nel corso dei prossimi anni, viene riservata la possibilità di presentare un nuovo decreto federale in tal senso. Decreto federale del 6 ottobre 1995 in favore delle zone di rilancio economico (Decreto Bonny): nel quadro del decreto federale saranno prolungati solo tre strumenti: fideiussioni, agevolazioni fiscali e aiuti alla collaborazione sovraziendale. Si rinuncia invece a proseguire con i contributi al servizio dell interesse, poiché si ritiene che gi effetti di tale misura siano estremamente deboli. 2.2 LIM federale Nel 2005 il Seco non ha segnalato modifiche particolari all applicazione della Legge sull aiuto agli investimenti nelle regioni montane. Ricordiamo che nel 2004 erano tre le modifiche introdotte; la prima concernente l aiuto alle imprese di trasporto pubbliche, la seconda i mutui agli investimenti a corporazioni di diritto pubblico ed infine il controllo e il prolungamento di garanzie a durata limitata. Vi è stata tuttavia una segnalazione ai Cantoni per quel che riguarda i limiti di assegnazione per il periodo Siccome la Nuova politica regionale (NPR), come detto nel capitolo precedente, entrerà in vigore solo all inizio del 2008, per permettere un passaggio diretto dalla politica regionale attuale è necessario stabilire, per il 2007, i limiti di assegnazione cantonali. L involucro da ripartire ammonta a 50 milioni di franchi. A quest importo verrà inoltre aggiunta la parte proveniente dai limiti di assegnazione per il periodo che non è stata consumata. Il Seco chiede inoltre ai Cantoni, nella misura in cui ciò è possibile dal profilo legale, di adattare già la loro prassi in materia di esecuzione nel 2007 alle disposizioni della NPR, sostenendo cioè in primo luogo progetti d infrastruttura che sono parte integrante di un sistema a valore aggiunto, rinunciando invece a sostenere i progetti prettamente di base o che servono unicamente al miglioramento dell attrattiva residenziale. Per quel che riguarda la disponibilità finanziaria, al Cantone Ticino era stato assegnato un credito quadro ( ) di 31,8 milioni di franchi, che corrispondeva ad una diminuzione di quasi 13 milioni di franchi rispetto al quadriennio precedente. Ricordiamo che nel 2004 erano stati assegnati aiuti per un ammontare totale di circa 4,3 milioni di franchi. Nel 2005 le decisioni di aiuto sono diminuite ulteriormente superando di poco i 2,4 milioni di franchi. Per il 2006 restano all incirca 10,2 milioni di franchi. Come detto poc anzi, qualora la quota non dovesse venire consumata entro la fine del quadriennio, il rimanente verrà sommato al nuovo involucro da distribuire per il Per quel che riguarda invece i segretariati regionali, quest anno la quota assegnata ammonta a CHF 310'000.- (rispetto ai CHF 366'000.- del 2004). 2.3 Controlling Il concetto di controlling era stato introdotto alla fine del 2001 per consentire una verifica ed un controllo delle diverse fasi (dall elaborazione alla realizzazione) delle procedure di richiesta di aiuti LIM. Grazie ad uno schema rappresentativo è quindi possibile stabilire l ammontare degli aiuti erogati (sussidi e prestiti). Grazie a queste informazioni, che vanno ad affiancarsi al programma pluriennale di attività ed al Programma di sviluppo, si può avere una visione generale e più completa, oltre che una lettura migliore e maggiormente dettagliata, dell attività svolta in un determinato periodo. Una valutazione quantitativa della concreta efficacia ed efficienza degli aiuti erogati, quindi una verifica sistematica degli obiettivi che ci si era prefissi, rimane un tema importante che anche la NPR riprende e intende approfondire e portare in avanti. I criteri per il controlling, affiancati al reporting ed al monitoraggio dei progetti saranno infatti introdotti nelle convenzioni di programma stipulate tra la Confederazione ed i Cantoni (vedi anche capitolo 2.1 specifico).

11 Rapporto d'attività Decreto federale a sostegno dei cambiamenti strutturali nelle aree rurali Regio plus Ricordiamo che nell ambito del programma Regio Plus la Regione ha preavvisato favorevolmente quattro iniziative, tre delle quali sono state approvate dall autorità cantonale e federale: - il progetto per il recupero e la valorizzazione dell'uso delle piante e delle erbe medicinali alpine promosso dalla Società Cooperativa per le Piante Officinali e Fitoprodotti Ticinesi (COFIT); - il progetto per la promozione e lo sviluppo del turismo residenziale con sfruttamento delle risorse locali, denominato Blenio Tour Rustici, promosso dall omonima Società Cooperativa; - il progetto per la gestione dell Infocentro AT Gottardo Sud a Pollegio. Nel 2004 il Seco ha posto un blocco temporaneo alla presentazione delle domande e agli accertamenti preliminari per il programma Regio Plus. Questo blocco è stato tolto nel mese di aprile 2005 in base alla valutazione finanziaria che ha accertato un ulteriore disponibilità di mezzi finanziari, in quanto non tutti i fondi destinati o riservati a progetti sono stati impiegati. A disposizione di nuovi progetti risultavano ca. 4 milioni di franchi. Le nuove domande dovevano essere inoltrate entro la fine di ottobre Progetti presentati nel corso del 2005: Parc Adula (vedi anche capitoli 6.5 e 7) Il progetto ha come obiettivi la creazione di valore aggiunto nelle regioni coinvolte, la salvaguardia della qualità ecologica della zona e la conservazione dei paesaggi culturali tipici e dei metodi tradizionali di coltivazione. L iniziativa permetterebbe infatti ad esempio la creazione e la salvaguardia di posti di lavoro sia in modo diretto che indiretto. In modo diretto nell ambito della gestione del parco nazionale stesso, e indirettamente, attraverso il possibile incremento dell afflusso di turisti, nella gastronomia, nel settore alberghiero e nel settore terziario in generale. Il progetto completo Parc Adula si divide in tre fasi. Il finanziamento richiesto tramite Regio Plus riguarda solo la prima fase denominata Area di progetto, che si compone di tre sottofasi: disposizione strategica (1 anno), progetto pilota (2 anni) e implementazione formale (2 anni). Nel progetto sono coinvolti i Comuni, rappresentati dalle relative Regioni di montagna, gli uffici interessati della Confederazione e dei Cantoni Ticino e Grigioni, partner esterni e sostenitori (istituti di ricerca, ONG, Fondazioni), gruppi di interesse locali e le organizzazione regionali interessate. Un parco nazionale nella regione dell Adula offrirebbe un occasione unica a livello svizzero di sviluppare un concetto coordinato per un area, non solo vasta, ma anche variegata sia dal punto di vista naturale che culturale. 2.5 Programma Impulso Anche quest anno non possiamo segnalare nulla di nuovo rispetto al Ci limitiamo quindi a ricordare che queste misure erano state create nel 2000 dal Consiglio federale quale accompagnamento alla politica regionale, con lo scopo di compensare gli effetti negativi dei processi di liberalizzazione delle ex regie federali a livello regionale. Ciò nonostante si può dire che questi intendimenti non sono stati concretizzati e le misure sono risultate alquanto inefficaci. 2.6 Programma Interreg III Interreg IIIA (cooperazione transfrontaliera): Museo dell'alpeggio Il progetto si prefigge la creazione di un sistema culturale transfrontaliero dedicato alla diffusione delle conoscenze degli alpeggi, attraverso l implementazione di una rete museale che sia in grado di trasmettere il valore del patrimonio naturale e permetta al contempo un monitoraggio e confronto sistematico di ambienti naturali a carattere transfrontaliero. L obiettivo finale dell iniziativa è quello di promuovere una valorizzazione culturale e turistica dell alpeggio, passando da una connotazione di marginalità e residualità ad una di rinnovato prestigio sociale o, quantomeno, di maggior interesse e attenzione. 2.7 Programma Leader+ Confermando quanto detto lo scorso anno non vi sono novità di rilievo in merito a questo programma. Ricordiamo quindi solo che Leader+ è un iniziativa esistente nell Unione Europea dal 1991 ed ha lo scopo di promuovere lo sviluppo delle zone rurali, lo scambio di esperienze ed il trasferimento del know-how. Nel 2003 si era aperta in quest ambito la possibilità di collaborare anche con partner che, pur non facendo parte dell UE, rispettassero i criteri Leader+. La Confederazione soddisfaceva questi criteri attraverso il programma Regio Plus.

12 Rapporto d'attività Programma pluriennale di attività Il Programma pluriennale di attività (PPA), che affianca il Programma di Sviluppo, è uno strumento operativo introdotto dalla nuova LIM federale del 1 gennaio 1998 con lo scopo di dotare gli organismi regionali di linee direttive ed obiettivi a corto termine. Nonostante la sua introduzione ricordiamo che il documento di base di riferimento dell attività dell organismo regionale rimane comunque il Programma di Sviluppo. Rispetto a quest ultimo si tratta tuttavia di uno strumento di lavoro più flessibile e puntuale che può essere adattato nel corto termine, consentendo così di ridefinire gli obiettivi sulla base dei risultati annuali. Il PPA rinnovato nel 2003 si concluderà alla fine del Nel PPA sono state individuate delle priorità che, per importanza, il Consiglio direttivo ha collocato tra le azioni principali da affrontare. Naturalmente non tutti i progetti previsti sono stati realizzati, alcuni sono ancora in sospeso altri dipendono da direttive politiche (vedi ad esempio quelli relativi agli impianti di risalita) altri semplicemente vengono abbandonati. Vi sono poi tutta una serie di investimenti che non sono prevedibili poiché promossi da privati. Nonostante queste incertezze il PPA rimane uno strumento importante per quantificare e qualificare, almeno in parte, gli investimenti che probabilmente verranno effettuati nella Regione. La presentazione di una distinta il più completa possibile permette al Cantone sia di giustificare all'autorità federale l'attribuzione del relativo credito quadro sia di avere indicazioni sulle prospettabili realizzazioni di progetti. Sulla base di quanto sopra, ritenuti l'attualità dei temi e gli ampi margini di realizzazione ancora aperti nei campi d'azione prioritari definiti in passato, da parte nostra è stato deciso di riconfermarli anche per il prossimo futuro. Per praticità richiamiamo brevemente i capitoli per i quali l'azione della Regione è stata e sarà prioritaria: Forze idriche, energia elettrica e convenzioni di privativa L azione di valorizzazione delle risorse idriche (una delle risorse primarie della nostra regione) è stata portata avanti con fermezza nel corso degli anni da parte di tutte le Regioni di montagna ticinesi. Le indicazioni riguardo le future proposte sulla liberalizzazione del mercato elettrico attribuiscono alla problematica la massima importanza, inoltre, con l iniziativa proposta dal Comune di Frasco, la tematica è ritornata più che mai di attualità (vedi anche capitolo 4), riattivando anche la speciale Commissione problemi istituzionali, finanze ed energia, del Consiglio direttivo. Socialità Nel 2005 si è concretizzata la formalizzazione dei contratti di prestazione a tutto il settore Socio sanitario, compreso i SACD. Per quanto riguarda invece il secondo periodo di pianificazione , dopo gli approfondimenti in merito agli scenari di potenziamento dei servizi, non sono ancora stati formalizzati da parte del cantone i nuovi obiettivi che dovranno essere approvati dal Gran Consiglio. Per questo principale motivo, anche per il futuro, si possono già considerare tra le attività da promuovere e perfezionare in primo luogo il consolidamento dello strumento del mandato di prestazione. Per maggiori dettagli si rimanda all'apposito capitolo del presente rapporto. Forum operativo Il Forum operativo consiste in un momento d incontro pubblico su temi specifici d attualità, circoscritti di volta in volta a cerchie direttamente interessate e strettamente coinvolte (assemblea, incontri del Consiglio direttivo con i Deputati in Gran Consiglio, ecc.). La modalità operativa di presentare ad un pubblico mirato temi specifici (come per la realizzazione dell area multiservizi dell ex Monteforno, il progetto Monitoreg, le misure di ridimensionamento nel settore dei trasporti, la pianificazione degli anziani, ecc.) essendo risultata valida in passato, viene riconfermata. Gruppo di accompagnamento AlpTransit La Regione continua la sua partecipazione all interno delle commissioni intercomunali AlpTransit, sia per la tratta in galleria sia per quella a cielo aperto, consentendo di seguire da vicino la fase d'accompagnamento (disagi dovuti ai grandi lavori, problematiche ambientali, ecc.). In quest'ambito si ha quindi la possibilità di attualizzare e difendere quelle preoccupazioni avanzate dalla Regione nell'ottica del sostegno alla realizzazione di un progetto a misura d'uomo, come ad esempio in merito alle misure di protezione fonica lungo la linea ferroviaria. Nel corso degli ultimi mesi del 2005 si è pure riacceso il dibattito sulla stazione Ticino, tema sul quale la Regione si era già espressa e che probabilmente dovrà essere ripreso e approfondito. Commissione regionale dei trasporti Dopo aver consegnato nel 2004 il rapporto definitivo del Piano Regionale dei Trasporti della Regione Tre Valli, la Commissione continua il suo lavoro previsto dai disposti in vigore quali ad esempio la definizione delle chiavi di riparto per le opere da realizzare, nonché un accompagnamento per tutto quello che riguarda la parte legata alla promozione del trasporto pubblico, iniziata nel 2004 ma che continuerà anche negli anni a venire. Nel 2005 i lavori si sono concentrati sopratutto sulla progettazione della stazione FFS di Biasca, nodo di interscambio regionale.

13 Rapporto d'attività LIM cantonale e nuovo credito quadro La decisione del Gran Consiglio dell 8 novembre 2005 di continuare ad assicurare, anche per il periodo , il sostegno alle Regioni di montagna è in un certo senso il riconoscimento del ruolo svolto dalle Regioni, e i nuovi criteri di assegnazione degli aiuti LIM non sono altro che la logica conseguenza di quanto detto in precedenza in merito al riorientamento della politica regionale. Nel nuovo credito quadro si cerca infatti di riprendere gli elementi che la Confederazione intende mettere in atto a partire dal 2008, dove spiccano i concetti di creazione di valore aggiunto, di spirito imprenditoriale e di innovazione. Si ritiene tollerabile che questo cambiamento di visione sia marcato anche nel credito quadro in questione, a condizione tuttavia che il sostegno alle infrastrutture di base sia garantito tramite altre leggi settoriali; in particolare dall art. 14 della Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale (LPI) e dai fondi che verranno destinati a questo tipo di investimenti con l entrata in vigore della nuova impostazione della perequazione finanziaria e dei compiti tra Confederazione e Cantoni (NPC). Senza le infrastrutture di base infatti non si può pensare di essere in grado di creare delle strutture o progetti di sviluppo. Alla stessa stregua, si condivide l importanza data al sostegno del turismo o alle infrastrutture produttive, perché, oltre a creare un indotto diretto nella Regione, nella maggior parte dei casi questo tipo di iniziative permettono la creazione di posti di lavoro. Proprio per ribadire questi ed altri concetti, i rappresentanti delle Regioni di montagna unitamente a quelli dell Associazione Comuni e Regioni di montagna Ticinesi (CoReTi) si sono incontrati con la sotto-commissione della gestione che si occupava del messaggio inerente il credito quadro in questione. In particolare, le Regioni di montagna e la CoReTi si ritengono soddisfatte per quanto emerso poi dal rapporto della Commissione della gestione, e accettato praticamente all unanimità (73 voti favorevoli e due astenuti) dal GC, nel quale venivano puntualizzati alcuni elementi fondamentali che erano appunto stati discussi anche in occasione dell incontro, tra i quali: i grandi progetti (oltre i 10 milioni di franchi di investimento) verranno trattati al di fuori del credito quadro; ogni progetto di risanamento finanziario riguardante gli impianti di risalita, anche se inferiore ai 500 mila franchi, verrà sottoposto per decisione al Gran Consiglio; l aiuto alle infrastrutture di base non è escluso, ma limitato alle zone con un debole potenziale di sviluppo e quelle in ritardo ; i progetti promossi dai nuovi Comuni, sorti da recenti aggregazioni, non verranno penalizzati nell ottica di promuovere progetti d importanza sovraccomunale. Una nota negativa va segnalata in merito all importo destinato a favore di questo sviluppo assicurato tramite la LIM: dai 49 milioni di franchi stanziati per il triennio si è passati ora a 40 milioni di franchi su un quadriennio. Sulla base delle esperienze del passato questo importo difficilmente potrà essere sufficiente per coprire le richieste di aiuto che presumibilmente saranno presentate. Lo sarà unicamente solo - come si evince dal messaggio in questione - se si inaspriranno i criteri per l esame delle richieste. Ricordiamo infatti che il credito quadro ( ) di 45,7 milioni di franchi stanziato del Gran Consiglio (GC) nel 2000 è stato interamente consumato, e che nel 2004 e 2005 il Cantone ha già preso decisioni per un ammontare di quasi 17 milioni di franchi che, con l aggiunta dei risanamenti in corso, porta ad una disponibilità di poco più di otto/nove milioni annui per nuovi progetti. Per quel che concerne la mancata efficacia riscontrata dal 2003 nell applicazione della Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale (LPI), nel corso del 2005 si sono intensificati gli incontri tra la Sezione della promozione economica e quella degli Enti locali alfine di sbloccare la situazione. Ricordiamo che la LPI prevede di garantire a tutti i Comuni ticinesi, aventi una sufficiente dimensione demografica e territoriale, le risorse finanziarie necessarie per conferire alla popolazione dei servizi adeguati ma anche per contenere le differenze tra i moltiplicatori d imposta. L aiuto agli investimenti è versato per il finanziamento diretto o per la copertura degli oneri finanziari che ne derivano, per investimenti in infrastrutture di base, per opere o partecipazioni di sviluppo e per progetti in ambito sociale e culturale, che causerebbero al comune un carico finanziario eccessivo. Possono richiedere l aiuto agli investimenti i comuni che applicano un moltiplicatore politico pari o superiore al 90 percento e che abbiano risorse fiscali inferiori alla media cantonale. Comuni minori con risorse fiscali superiori alla media pro capite cantonale potrebbero costituire un eccezione. L aiuto massimo è pari al 90 percento dell onere netto a carico del comune; l investimento deve tuttavia essere di una certa consistenza. Il Consiglio di Stato valuta l aiuto ed il suo ammontare tenendo conto della natura dell opera, in particolare la sua valenza regionale, di altri contribuiti o sussidi, e della situazione finanziaria attuale e futura del comune. Come anticipato lo scorso anno, a livello cantonale la Sezione del promovimento economico è stata ristrutturata nella nuova Sezione della promozione economica, per la quale non è ancora tuttavia stato designato un nuovo Capo Sezione. Hanno invece iniziato la nuova attività il Capo Ufficio della promozione e della consulenza, signor Valesko Wild, affiancato da sei consulenti, e il Capo Ufficio dell amministrazione e

14 Rapporto d'attività del controlling, signor Gianluca Chioni, affiancato da sette collaboratori. Ad un anno di distanza non si può nascondere che vi sono state alcune difficoltà, soprattutto iniziali, legate a nuovi o diversi modi di procedere e metodi di lavoro. Tuttavia si intende continuare con il dialogo e la collaborazione, al fine di trovare soluzioni concordate ed ottimali da tutti i punti di vista. 3. PROMOVIMENTO ECONOMICO, : 30 ANNI DI AIUTI LIM L applicazione della LIM (Legge federale sull'aiuto agli investimenti nelle regioni montane) è risultata determinante per il mantenimento del tessuto economico e sociale delle regioni periferiche, permettendo di arginare e di far fronte a taluni fenomeni negativi. Alla sua nascita la normativa federale prevedeva di colmare i ritardi in infrastrutture di base rispetto ai centri urbanizzati (formazione scolastica, canalizzazioni, infrastrutture amministrative, ecc.). Dopo il suo riorientamento nel 1998, la LIM riconosce invece aiuti soprattutto agli investimenti detti di sviluppo, dai quali ci si aspetta la creazione di posti di lavoro e la valorizzazione delle risorse presenti nella regione, abbandonando dunque progressivamente l'aiuto all'infrastruttura di base (settore nel quale dovrebbe intervenire la nuova Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale, entrata in vigore il primo gennaio 2003). Per quel che riguarda i dati concreti relativi alla RTV, negli ultimi 30 anni sono stati promossi circa 450 progetti per un investimento totale di quasi 700 milioni di franchi. Dalla tabella sottostante si può vedere che la LIM ha contribuito alla realizzazione di questi progetti elargendo aiuti per un totale di 190 milioni di franchi tra contribuiti a fondo perso e crediti agevolati a livello cantonale e federale: Tipo di aiuto Aiuti in milioni di franchi Sussidi cantonali 33 Prestiti cantonali 62 Prestiti federali 95 Totale 190 Nella tabella sottostante sono invece ripresi i progetti sostenuti dal 1998 ad oggi (dati aggiornati al ) per settore d attività, dopo il riorientamento della politica regionale federale: Settore d attività Numero di progetti Aiuti preavvisati in mio di franchi Infrastrutture di sviluppo (IS) Strutture produttive (SP) Alloggi turistici (AT) Interreg (INT) Regio Plus (RP) Progetti pilota per la Nuova Politica 3 3 Regionale (NPR) Infrastrutture di base (IB) Progetti misti infrastrutture di base e di sviluppo (IB/IS) Fondo di promovimento regionale (FPR) Totale Dalla tabella si evince che le infrastrutture di base vere e proprie rappresentano poco più del 9.2% dei progetti promossi. Si può quindi confermare che il processo di riorientamento attuato in questi anni ha in effetti portato a ridurre la quota di infrastrutture di base sostenute. Per quel che riguarda l evoluzione nel 2005, dobbiamo purtroppo constatare un calo generale delle richieste pervenute alla RTV (maggiori informazioni nel capitolo 3.1 specifico). Una delle cause di quest andamento negativo, oltre al periodo di difficoltà economiche, è probabilmente legata anche al riorientamento delle priorità ed al conseguente inasprimento dei criteri di applicazione della LIM. Proprio a partire dal 2005 i criteri applicati, esposti anche nel messaggio per il nuovo credito quadro LIM TI , sono diventati ancora più restrittivi; ricordiamo infatti che già a partire dal 2004, ed ulteriormente nel 2005, la LIM non interviene più a favore di progetti in infrastrutture considerate unicamente di base. Questi ultimi dovrebbero invece beneficiare degli aiuti in base alla Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale (LPI).

15 Rapporto d'attività Aiuti LIM nel 2005 Nel 2005 il Consiglio direttivo della RTV ha preavvisato favorevolmente 15 richieste di aiuti LIM per un ammontare preventivato di investimenti di oltre 9 milioni di franchi. Di questi 15 progetti tre appartengono alla categoria FPR, di cui riferiremo con maggior dettaglio nel capitolo specifico. Come fatto in passato e per facilitare l interpretazione, la collocazione nell una o nell altra categoria è attuata secondo i criteri adottati nelle statistiche cantonali: Tipo di progetto Preavvisati dalla Regione Decisioni dell'autorità cantonale Infrastrutture di sviluppo (IS) 4 3 Alloggi turistici 4 3 Strutture produttive (SP) 2 4 IS / Infrastrutture di base (IB) 1 1 Regio Plus (RP) - - Interreg III (INT) 1 1 Progetti Pilota NPR - - Totale Fondo di promovimento regionale (FPR) 3 Totale Progetti con decisione cantonale negativa 1 Schematicamente proponiamo di seguito un commento alla tabella evidenziando che: - dei 15 progetti preavvisati, l 80% è stato portato avanti privati (singoli, società, associazioni o fondazioni) mentre il restante 20% è stato proposto da enti pubblici (Comuni e Patriziati); - dei dodici progetti decisi dall autorità cantonale nel 2005, sei erano in sospeso dal 2004; - dei 15 progetti preavvisati dalla RTV nel 2005, sei sono ancora in sospeso presso l autorità cantonale [4 (IS), 1 (AT) e 1 (INT)], mentre 2 IB/IS e 1 IB restano in sospeso dal 2004 e 2 IB/IS e 1 IB dal 2003; - il progetto deciso negativamente dall autorità cantonale concerne un iniziativa preavvisata dall ente regionale quale infrastruttura di sviluppo, in quanto considerata parte integrante e necessaria al concetto di rilancio di una stazione turistica invernale. I promotori hanno presentato reclamo e la decisione è stata nel frattempo rivista riconoscendo l aiuto come indicato dalla Regione (anche LIM federale). 3.2 Fondo di promovimento regionale (FPR) Il Fondo di promovimento regionale (FPR), creato nell ambito della LIM cantonale (Legge di applicazione e di complemento della legge federale sull aiuto agli investimenti nelle regioni montane del 17 ottobre 1977), è uno strumento che permette alla Regione di intervenire, in termini più flessibili e tempestivi, a sostegno di progetti ed iniziative di piccola entità (normalmente l'investimento è inferiore ai CHF 100'000.-) che altrimenti non potrebbero concretizzarsi. Il campo di applicazione per l impiego del Fondo rimane quello previsto dalla LIM cantonale (art. 6 lett. h) e vuole in modo prioritario sostenere iniziative intese a colmare lacune nel campo dei servizi e valorizzare le risorse locali, attraverso il riconoscimento dell'aiuto (prestito senza interessi e/o a fondo perso). Il Fondo vuole dare un sostegno iniziale a nuove attività, o ad attività già esistenti che intendono rinnovarsi e/o specializzarsi per ampliare la loro offerta ed avere la possibilità di consolidarsi nel mercato. La Regione può inoltre in questo modo seguire i progetti nella loro totalità, dalla valutazione ed elaborazione iniziale, alla fase di accompagnamento nell allestimento dell incarto, fino alla realizzazione ed alla conclusione del progetto. L aiuto non deve tuttavia essere considerato un sostegno ricorrente a cui far capo regolarmente e questo per una questione di responsabilizzazione ed equità dei diversi operatori socio-economici locali e regionali. Confermando la validità degli obiettivi del Fondo rammentiamo che gli stessi possono essere così riassunti: - aiutare l'avvio di nuove micro attività (autoimprenditorialità), in particolare quelle che presentano un carattere innovativo e possono avere una funzione di esperienza-pilota, come pure quelle promosse da persone disoccupate o a rischio di disoccupazione;

16 Rapporto d'attività sostenere progetti di ampliamento di piccole attività artigianali e commerciali esistenti; - evitare la cessazione di attività con conseguente disoccupazione o trasferimento fuori regione; - appoggiare iniziative puntuali d'interesse regionale, volte a valorizzare e promuovere attività economiche, sociali, ecc., esistenti; - valorizzare le risorse locali. Il campo di applicazione è tuttavia delimitato da due criteri di fondo: - la situazione del mercato nel settore e nella zona dove è prospettato l intervento: occorre cioè evitare di intervenire in settori già saturi (es. edilizia e annessi) ed in situazioni dove la nuova iniziativa si metterebbe in concorrenza indesiderata con attività esistenti; - la sostenibilità economico-finanziaria dell iniziativa: il promotore deve presentare delle previsioni di gestione (business plan) dettagliate. Grazie al Fondo la Regione può direttamente ed efficacemente sostenere i piccoli progetti che da sempre rappresentano una fonte di arricchimento attraverso la creazione o il mantenimento di posti di lavoro, la valorizzazione in modo mirato del territorio locale ed il mantenimento della diverse culture specifiche della nostra regione. La preferenza ad elargire gli aiuti sottoforma di sussidio a fondo perso, considerato una forma di sostegno più efficacie e tangibile, è stata mantenuta anche nel 2005, anno nel quale la Regione ha deciso favorevolmente tre iniziative per un ammontare d investimenti totale di oltre 265'000 franchi. Da segnalare inoltre che una decina di progetti sono attualmente in via di realizzazione o persino già concretizzati, ma che per una serie di motivazioni diverse il Consiglio direttivo non ha ancora potuto decidere. Nel corso di settembre è stata riproposta ai Comuni l'azione promozionale, per informare debitamente tutti i possibili interessati sulle possibilità offerte dal FPR. Per assicurare una capillare azione su tutto il territorio la Regione ha chiesto la collaborazione dei Comuni. In particolare si chiedeva una sensibilizzazione nei confronti di potenziali interessati e l affissione agli albi comunali di una locandina elaborata per l occasione (vedi allegato 3). 4. PRESE DI POSIZIONE DELLA RTV / CONSULTAZIONI Iniziativa del Comune di Frasco per la ripartizione dei canoni d acqua tra Cantone, Comuni e Patriziati 3 febbraio 2005: in seguito alle sollecitazioni di alcuni Comuni ed alle richieste d informazione scaturite durante l Assemblea della Regione, poco prima della fine del 2004 l Ente regionale aveva proposto alcuni spunti di riflessione sul tema a margine che, purtroppo in taluni comuni, sono stati motivo di malintesi. L intervento della Regione non era inteso a condizionare le decisioni dei singoli, ne tantomeno voleva imporre scelte strategiche preconfezionate anzi, lo stesso era volto a fornire un contributo costruttivo al dibattito riguardante il riconoscimento di un equo contributo finanziario per lo sfruttamento delle risorse idriche. Tanto legittime erano - e rimangono - le riflessioni dei Comuni periferici sulle possibilità di valorizzazione di una materia prima propria delle Regioni di montagna, quanto altrettanto doverosi, per ovvi motivi di trasparenza, sembravano i complementi d informazione apportati dalla RTV. Pur riconoscendo i limiti degli interventi, in mancanza ad esempio di dati specifici e concreti sui flussi finanziari tra Cantone e Comuni relativi alle singole realtà, alfine di evitare false illusioni, il Consiglio direttivo riconferma integralmente le perplessità anticipate con lo scritto di dicembre Da parte di tutti è necessario evitare di prendere decisioni affrettate sulla base di analisi approssimative e superficiali che potrebbero ben presto rivelarsi controproducenti. Per questo motivo, rendendo attenti ai pericoli aperti, si riformula l invito a ponderare e valutare le proposte di Frasco in un contesto globale di risorse finanziarie (flussi tra Cantone e Comuni), in particolare attribuendo la dovuta attenzione ai principi di solidarietà, complementarietà, collaborazione, ecc. ed agli obiettivi perseguiti dalle diverse normative di legge (Legge sulla perequazione finanziaria intercomunale (LPI), Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni, ecc.). Non si nasconde che talune leggi e/o regolamenti potranno e dovranno essere adattati, come nel caso del contributo alla localizzazione geografica previsto dalla LPI, magari contemplando la possibilità di mettere a disposizione parte dei fondi dei canoni proprio per far fronte a necessità precise dei Comuni. Siamo convinti tuttavia che tali modifiche potranno trovare puntuali proposte volte a migliorare la situazione attraverso i canali istituzionali attuali. La Regione invita quindi nuovamente i Comuni ad una valutazione attenta - non limitandosi ai soli vantaggi finanziari e ponderando le possibili conseguenze indirette. Presa di posizione a favore dell Associazione San Gottardo In conformità con gli obiettivi del Programma di Sviluppo (ed. 1995), il Consiglio direttivo sostiene da sempre iniziative volte all elaborazione di offerte turistiche integrate, con contenuti di svago, culturali e naturalistici, quali

17 Rapporto d'attività percorsi didattici e tematici. In particolare la scheda d'azione 304: Offerte turistiche con contenuti culturali e naturalistici, la quale favorisce la creazione e la promozione di offerte turistiche che associano appunto attività ricreative con attività a carattere culturale e naturalistico, mira ad arricchire l'attrattiva turistica con nuovi spazi aperti ai valori intrinseci del territorio e con l'intento di suscitare l'interesse della popolazione locale e dei turisti. Per la promozione del turismo nella RTV è determinante l'elaborazione di un'immagine turistica propria, sfruttando i vantaggi concorrenziali dati da una specializzazione turistica e presentando la regione per le ricchezze e le peculiarità che ha da offrire. Solo in questo modo il turismo di montagna può aspirare a divenire parte integrante dell'immagine turistica cantonale, accanto al turismo dei laghi, ed essere considerato per il suo importante apporto di complementarità. La zona del San Gottardo è conosciuta sia quale asse di transito principale tra il nord e il sud d Europa, sia per la sua unicità quale regione nel cuore delle Alpi Svizzere. L iniziativa dell Associazione San Gottardo dovrebbe consentire di accrescere la conoscenza dei prodotti e delle particolarità della zona, oltre che promuovere e migliorare la cooperazione tra le quattro regioni limitrofe. Trasferimento sede SPAI per corsi apprendisti muratori 12 maggio 2005: il Consiglio direttivo si è espresso in merito al previsto trasferimento delle sezioni di formazione scolastica per gli apprendisti muratori dalla sede SPAI di Biasca a quella di Mendrisio. La tematica è stata accolta con disappunto e preoccupazione, in quanto questo tipo di decisioni vanno ad intaccare una certa qualità di vita che la regione ha cercato di costruirsi, molte volte con innumerevoli sforzi e difficoltà, nel corso degli anni. Come noto nella nostra regione non è presente alcuna scuola media superiore. Le più vicine sono situate a Bellinzona, ed è anche per questo motivo che la Regione ha sempre insistito per compensare questa carenza, almeno in parte, grazie al Centro professionale polifunzionale di Biasca (CPB). Il CPB offre formazioni a tempo pieno e corsi di riqualifica e aggiornamento professionale, affiancandosi alla scuola professionale artigianale industriale (SPAI) per apprendisti. Per tutte le altre formazioni professionali non presenti al CPB, sia nella forma del tirocinio, sia nella forma della scuola a tempo pieno, ci si deve recare fuori regione, in particolare a Bellinzona, Locarno e Lugano. La decisione di costringere ora un numero così elevato di studenti (quasi 100) ad uno spostamento giornaliero che varia dalle tre alle quattro ore è ritenuta ingiustificata. Dal rapporto collocamento a tirocinio 2005 emerge inoltre che la professione del muratore era quella con il maggior numero di posti rimasti liberi alla fine dell azione di collocamento 2004, oltre ad essere uno dei mestieri maggiormente scelti. Il dislocamento dei corsi a Mendrisio potrebbe scoraggiare i giovani del sopraceneri che terminano le scuole dell obbligo ad intraprendere questo tipo di professione, che rimarrebbe dunque con un offerta ancora maggiore di posti di tirocinio liberi presso le ditte ticinesi. Ci sembra pertanto vano lo sforzo fatto da una parte verso i datori di lavoro per incoraggiare a formare apprendisti, se dall altra, seppur indirettamente, si scoraggia una parte dei giovani ticinesi ad intraprendere una determinata professione. Uno degli obiettivi del Programma di sviluppo della RTV è invece proprio quello di stimolare un ampia collaborazione tra i datori di lavoro, le scuole medie, le scuole professionali ed i servizi di orientamento professionale, nella definizione di curricoli formativi integrati. Il trasferimento della sezione contribuirebbe a danneggiare i giovani che attualmente seguono questa formazione e risiedono nella nostra regione, da sempre già confrontati con grossi problemi di trasferte o di alloggio. La presenza del corso alla SPAI di Biasca è un incentivo a mantenere il proprio domicilio ed evitare la tentazione di trasferirsi in località più favorevoli dal lato dell accesso alle scuole. L attrattiva residenziale di una regione è data dalla presenza più o meno forte di diversi fattori che contribuiscono a soddisfare i bisogni e le aspettative dei suoi abitanti o dei potenziali futuri abitanti. Tra questi fattori risulta sicuramente l offerta formativa disponibile. La popolazione che risiede e/o lavora nella regione costituisce un potenziale di creatività importantissimo e va dunque valorizzato in una prospettiva a lungo termine. Mal si comprende perché si debba continuare a concentrare le attività nei centri, dove esistono già diverse altre possibilità (licei ed università). Ogni volta si toglie pian piano un pezzetto, ogni volta in un diverso settore, ricordando sempre quante altre possibilità restino alla periferia, e con un tono quasi di rimprovero si fa notare che siccome tanto è già stato fatto, non bisogna ora pretendere di più, nemmeno per cercare di mantenere lo status quo. Finché, prima o poi, per usare un espressione logora quanto la pratica dei tagli alle regioni periferiche, arriverà la cosiddetta goccia che farà straripare il vaso. Consultazione comunità tariffale integrale 15 maggio 2005: il progetto in consultazione prevedeva l'estensione della Comunità tariffale per abbonamenti ai biglietti singoli, alle carte per più corse, alle carte giornaliere e ai biglietti per gruppi. La Regione, attraverso la Commissione regionale dei trasporti, ha espresso in generale un parere positivo in merito. Il progetto potrebbe infatti contribuire a migliorare la mobilità, soltanto però se accompagnato da misure promozionali e di marketing adeguate. Non dobbiamo inoltre dimenticare che un aumento del numero di abbonamenti è realmente importante solo se accompagnato anche da una stabilizzazione o addirittura una diminuzione dell utilizzo del mezzo privato. Solo con l entrata in funzione di Alptransit e la nuova galleria del Ceneri l attrattiva del mezzo pubblico sarà realmente paragonabile a quella del mezzo privato. Si è inoltre puntualizzato sul fatto che gli elementi a disposizione al momento della consultazione

18 Rapporto d'attività non permettevano una valutazione completa e la conseguente approvazione delle zone di trasporto per singoli viaggi (biglietti singoli, carte per più corse, biglietti per gruppi e carte giornaliere) proposte. Il numero delle zone (57) sembra infatti ancora elevato per la morfologia del nostro Cantone. La Commissione ha pertanto chiesto una verifica al fine di diminuire le zone per ulteriormente semplificare il sistema trasportistico. Si è fatto infine notare che il progetto costituisce una priorità, ma non l'unica. L'ulteriore miglioramento del trasporto pubblico all'interno del Ticino (sia per il materiale rotabile che per i tempi di percorrenza sfruttando l entrata in funzione di AlpTransit anche per il traffico locale) e un chiarimento sugli scenari futuri (fermata AlpTransit) risultano sicuramente prioritari. Negli scenari futuri deve inoltre figurare anche il collegamento da Biasca a Lugano attraverso il tunnel del Ceneri, così come il collegamento verso nord grazie all allacciamento, sempre a Biasca, con AlpTransit. Consultazione sull adattamento del Piano di gestione dei rifiuti (PGR): cap. C) Rifiuti edili 7 giugno 2005: il Consiglio direttivo aderisce alla presa di posizione ed alle valutazioni espresse dalla CoReTi, aggiungendo tuttavia alcune osservazioni e precisazioni particolari alla regione. Il tema dei rifiuti edili viene ripreso anche nel Programma di Sviluppo (ed. 1995) della Regione Tre Valli nella scheda d azione 204: Discariche per inerti e detriti dell edilizia/genio civile. Parte degli obiettivi espressi nella scheda corrisponde a quanto enunciato sia nel rapporto L ambiente in Ticino (pag. 147) sia nel testo della consultazione in questione (punto 3.2). La RTV concorda quindi e ritiene prioritari i seguenti intenti: - riduzione degli scarti alla fonte; - incremento della separazione e del riciclaggio dei rifiuti edili inerti in sostituzione di materie prime; - definizione di ubicazioni adeguate per lo smaltimento di materiali inerti nelle regioni periferiche. Si condivide la necessità di un continuo scambio di informazioni tra/verso progettisti e imprese di costruzione, avvalendosi della collaborazione delle Associazioni professionali. L eventualità di prescrivere nei capitolati d appalto l uso di materiali riciclati appare interessante; tuttavia questo non deve portare a dei costi esorbitanti o a dei problemi di fattibilità dal punto di vista tecnico. Il Cantone deve pertanto accertarsi che questa possibilità non comporti più svantaggi che vantaggi. Prendiamo atto che la discarica Quadrelli, prevista sul territorio del Comune di Claro, non è stata inserita nelle possibili ubicazioni in considerazione dei conflitti troppo elevati che impedivano di trovare soluzioni praticabili e soddisfacenti. Come richiesto a suo tempo dal Comune di Claro e ribadito dal nostro stesso Ente il 29 settembre del 1998, non possiamo quindi che essere soddisfatti della decisione di stralciare questo progetto. Per quel che riguarda le ubicazioni proposte nella nostra regione, i siti individuati per la Leventina e la zona della Riviera, compresa anche l opzione della Buzza di Biasca quale ubicazione di riserva, sembrerebbero rispondere alle attuali esigenze e dovrebbero consentire di far fronte alle necessità future. Per la Valle di Blenio dobbiamo invece avanzare un certo dissenso. In quest ultima sono previste la discarica a Torre, con 29'000 m 3 per i soli fabbisogni di vuotatura delle camere di trattenuta sui riali (quindi non disponibile a coprire i fabbisogni dell economia e della popolazione) e quella di Olivone, la cui ubicazione risulta infelice in quanto per accedervi è necessario un attraversamento dell abitato, con tutte le conseguenze negative che ne potrebbero derivare, al di là poi dei conflitti di carattere ambientale. Il Consiglio direttivo della RTV non comprende come mai l ubicazione proposta in sede di studio (Ludiano Nord) non sia stata in seguito esaminata ed eventualmente considerata. Per questi motivi la RTV non condivide le soluzioni proposte per la Valle di Blenio, considerandole inadeguate ed insufficienti, e chiede che vengano valutate altre possibilità (ad es.: ampliamenti di discariche esistenti, altre ubicazioni con minori conflitti dal punto di vista ambientale e condizioni di gestione maggiormente favorevoli, ecc.). Per quanto precede, oltre agli obiettivi generali volti alla riduzione alla fonte degli scarti, la RTV ritiene praticabile e sicuramente più favorevole per le Valli la ricerca di soluzioni locali, soprattutto per quel che riguarda il deposito di materiale assolutamente pulito. Ciò consente di evitare l ulteriore incremento del traffico pesante generato da questo tipo di trasporti. La nostra regione è già infatti sufficientemente satura di questi transiti. In merito al problema del controllo delle discariche per materiali inerti attuali e future, il Consiglio direttivo ritiene che le indicazioni espresse in merito nel PGR debbano essere ulteriormente chiarite. In particolare bisogna definire a priori le competenze gestionali e l adeguato finanziamento da parte dello Stato, nel caso in cui le stesse siano affidate ai Comuni. Non va infine dimenticata la necessità della messa a punto dell elenco delle discariche da sorvegliare, grazie anche ad un coinvolgimento dei Comuni. Sistema maggioritario: procedura di consultazione sulle proposte di scenari dello speciale gruppo di lavoro 17 giugno 2005: il rapporto presenta due varianti di sistema maggioritario: la prima variante con un sistema maggioritario a due turni sia per il Consiglio di Stato, sia per il Gran Consiglio, con creazione di circondari (8 o 10). La seconda variante propone invece un maggioritario a due turni per il Consiglio di Stato e l introduzione della carica permanente di presidente, oltre all elezione dell intera squadra di Governo. Per il Gran Consiglio la votazione avviene a turno unico, introducendo il premio di maggioranza (55% dei seggi

19 Rapporto d'attività almeno di GC). Il rapporto addice tre tendenze principali quali motivazioni che inducono a proporre un cambiamento: - la crescente disaffezione dell elettorato verso il sistema dei partiti (maggior numero di astenuti e/o voto d opinione); - le crescenti difficoltà dei membri dell esecutivo nel definire un programma di governo comune e concordato, nell attuarlo e mantenerlo con coerenza e collegialmente nel corso delle legislature; - la profonda diversità di analisi e valutazione dei cambiamenti economici avvenuti negli anni, che porta inevitabilmente ad una divergenza marcata di politiche da attuare per far fronte alle diverse situazioni. Il Consiglio direttivo conviene che queste tendenze siano in atto da diversi anni; tuttavia ritiene che le stesse non siano necessariamente dovute alle cosiddette regole del gioco quanto più ai gravi problemi legati soprattutto al periodo di ristrettezze economiche al quale siamo raffrontati. Garantire la rappresentatività e la stabilità della composizione partitica dell esecutivo e del legislativo non significa necessariamente contribuire alla lentezza o alla difficoltà governativa. Nel rapporto presentato dal Gruppo di lavoro si scorgono diversi dubbi ed incertezze, pericoli celati. In particolare il Consiglio direttivo evidenzia le seguenti problematiche qualora si decidesse di passare ad un sistema maggioritario: - l introduzione di un quorum a livello costituzionale del 50% per la validità delle decisione popolari ostacola i diritti popolari di iniziativa e sopratutto di referendum; - l effettiva possibilità dell alternanza al governo tra maggioranza e opposizione non sembra essere sufficientemente garantita; - la nascita di problematiche all interno dell amministrazione; la prevista clausola d incompatibilità da inserire nella LORD non sembra comunque garantire una trasparenza sufficiente a evitare il formarsi di interi settori dell amministrazione in blocchi monocolori; - la mancata rappresentanza politica nei consigli d amministrazione degli enti pubblici e mancanza di una garanzia di continuità, necessaria per operare secondo il pubblico interesse; - la mancanza della garanzia di un certo pluralismo ideologico ed indipendenza all interno della magistratura. Per passare da un sistema proporzionale ad uno maggioritario i vantaggi dovrebbero essere palesi e nel rispetto dell attuale consistenza delle rappresentanze regionali. Nel rapporto i possibili benefici non vengono evidenziati sufficientemente, impedendo di giustificare tale cambiamento, che rischia di peggiorare ulteriormente la situazione. Il Consiglio direttivo non ritiene perciò che il sistema maggioritario, sia la prima che la seconda variante, costituisca una valida alternativa al sistema proporzionale e/o una soluzione per ottenere una maggiore governabilità. Chiede quindi che si mantenga il sistema attualmente in vigore e vengano proposte altre soluzioni per risolvere le attuali disfunzioni a livello politico, compatibili con l attuale forma di elezione del Consiglio di Stato e del Parlamento. Consultazione sul documento: Un progetto per il Ticino, scenari ed obiettivi per il nostro territorio 23 giugno 2005: nella presa di posizione il Consiglio direttivo fa notare che dal testo emergono talune perplessità ed interrogativi, così come una certa mancanza di informazioni che, si augura, potranno trovare delle risposte e/o indicazioni maggiormente precise e vincolanti prima ancora della presentazione delle schede di coordinamento. Per le Regioni di montagna ed il ruolo che le stesse hanno assunto nel corso degli anni e che, si auspica, continueranno a svolgere, e visto i presunti nuovi indirizzi indicati dal Dipartimento del territorio riguardo i comprensori delle valli più o meno discoste, non può essere sottaciuta la delusione per il modo, forse semplicistico e superficiale, con cui sono stati trattati certi temi. Nessuna indicazione ad esempio è stata fornita riguardo la Nuova politica regionale (NPR) che il Consiglio di Stato ha intenzione di adottare (nuova Legge sugli investimenti nelle regioni montane) in riferimento ai nuovi orientamenti federali a sostegno delle regioni di montagna. Rimane infatti indispensabile che lo strumento consenta di dialogare in sinergia con gli altri strumenti pianificatori locali e regionali. Naturalmente su determinati aspetti puntuali è necessario attendere le schede di coordinamento, senza le quali risulta difficile esprimersi, anche se si comprende che in questa fase del PD si tratta soprattutto di definire gli indirizzi generali del modello territoriale proposto, dei principi guida e dei relativi obiettivi pianificatori. La presentazione di un documento più facilmente comprensibile, anche ai non addetti ai lavori, è comunque sicuramente auspicabile. Alleggerirne la sua struttura rendendola maggiormente operativa e pratica è altrettanto condivisibile. Se da un lato quindi può essere comprensibile una presentazione delle future linee guida pianificatorie in forma generica, tale approccio non permette però di focalizzare in modo sufficientemente chiaro le finalità perseguite. Per questo motivo è difficile, o perlomeno arduo, esprimere dei giudizi di valore ritenuti fondamentali per aderire in modo incondizionato alle proposte. Tanto è facile aderire al pacchetto di risorse che si vuole valorizzare (paesaggio, flora, fauna, realizzazioni umane, ecc.) contenendo o eliminando i pericoli che le minacciano, tanto è complesso individuare i mezzi per raggiungere gli scopi, perlomeno sulla base delle indicazioni fornite dal documento in consultazione. Con queste riserve, il Consiglio direttivo condivide gli obiettivi ed i principi generali enunciati nel documento.

20 Rapporto d'attività Messaggio no. 5659: Pacchetto di misure per il riequilibrio delle finanze cantonali 23 giugno 2005: il Consiglio direttivo ha esaminato il pacchetto di misure per il riequilibrio delle finanze cantonali proposto chinandosi in particolare su quelle che penalizzano in modo significativo i comprensori delle regioni di montagna e delle valli più discoste del territorio cantonale. Per questo motivo ha ritenuto di dovere sottolineare la preoccupazione e lo scoramento di fronte a scelte che appaiono avventate e senza che ne siano state valutate a fondo le possibili conseguenze. Si è dovuto purtroppo prendere atto del fatto che talune decisioni, già oggetto di interventi nel recente passato da parte della Regione - come per il settore forestale (riduzione del numero di circondari) - sono state riproposte in modo ancor più incisivo. Le assicurazioni fornite a suo tempo dal Dipartimento del territorio che garantiva di non compromettere in nessuna maniera la gestione del bosco, il servizio all utenza e la sicurezza del territorio vengono così vanificate a pochi mesi dall intervento. E chiaro che di fronte a questi scenari è impossibile da parte dell Ente regionale assicurare il sostegno alle proposte del Cantone. D altra parte i repentini ribaltamenti/ripensamenti non permettono di appoggiare indirizzi che sembrano più dettati dall improvvisazione che non dalla riflessione e dalla valutazione delle reali conseguenze a medio lungotermine. Si ribadisce con fermezza che il provvedimento di ulteriore ridimensionamento creerà sicuramente problemi nella gestione di un territorio, quale quello delle valli, particolarmente insito di pericoli naturali (valanghe, frane, alluvioni). Il bosco, oltre che essere un mondo ricco di contenuti naturali di grande pregio, ricopre infatti anche funzioni protettive, benefiche e sociali (quali aree di svago) sempre più ampiamente riconosciute ed apprezzate. Più in generale inoltre va sottolineato come tali scelte andranno a vanificare gli sforzi profusi attraverso gli strumenti di promozione economica e di politica regionale a sostegno di iniziative volte alla valorizzazione della materia prima fornita dal bosco, sostenute anche attraverso gli strumenti di promozione economica e di politica regionale. Discorso altrettanto valido e, per certi versi, ancor più costellato di insidie riguarda talune misure di competenza parlamentare. In questo contesto infatti per rendersi conto dei possibili pericoli per le regioni periferiche basterebbe citare l intenzione di delegare a terzi l attività di consulenza agricola. In più campi le decisioni di risparmio entrano quindi in contraddizione con la politica di sostegno alle regioni di montagna e contribuiscono ad annullare gli impegni - anche finanziari - assicurati nel corso degli anni per salvaguardare il tessuto socio-economico, anche e soprattutto attraverso la creazione di posti di lavoro. Non solo, le proposte mettono in serio pericolo la ricerca della coesione territoriale indicata quale elemento fondamentale dai nuovi obiettivi del piano direttore cantonale. Per quanto precede il Consiglio direttivo ha ribadito con fermezza che, nel nome di una non meglio precisata ripartizione dei compiti tra Cantone e Comuni, non è accettabile condividere e sostenere le proposte formulate. Si invita pertanto il Consiglio di Stato a sospendere il messaggio e a voler affrontare il discorso della ripartizione dei compiti e delle competenze in modo serio e approfondito con i rappresentanti dei Comuni e delle Regioni (CoReTi). Si ribadisce infine che, in questo contesto, è ora che l autorità affronti seriamente il discorso del decentramento dei posti di lavoro dell amministrazione cantonale verso le regioni periferiche, a riprova della volontà del Cantone di promuovere l occupazione in questi comprensori, coerentemente d altra parte alle rivendicazioni che il Consiglio di Stato stesso non manca di presentare - a giusta ragione - all autorità federale. I settori precedentemente citati potrebbero, a rigor di logica, essere decentrati per la maggior parte dei loro servizi amministrativi attualmente ubicati a Bellinzona e svolgere un ruolo di antenne sul territorio. Inchiesta Porta Alpina Regione San Gottardo 4 agosto 2005: la Regione è stata invitata a rispondere ad un questionario di valutazione sugli effetti che Porta Alpina potrebbe avere sul suo territorio e più in generale, sulla Regione del San Gottardo. I grandi progetti di trasporto e di comunicazione che si stanno sviluppando non solo in Svizzera, ma in tutta Europa, permetteranno ulteriori progressi e l intensificarsi delle relazioni tra i diversi territori. Le regioni periferiche rischiano tuttavia di venire allacciate relativamente tardi o addirittura di restare tagliate fuori da questi mutamenti. Una delle preoccupazioni maggiori concernenti la nuova linea AlpTransit è proprio il rischio che la stessa diventi un semplice corridoio di transito e risponda unicamente alle necessità di collegamento rapido tra il nord ed il sud dell Europa, senza essere integrata nella rete dei collegamenti cantonali e regionali. Proprio in questo contesto la Regione Tre Valli ha ribadito l importanza, al momento dell entrata in funzione di AlpTransit, del mantenimento e della valorizzazione dell attuale linea ferroviaria di montagna del Gottardo. Questa linea riveste infatti un importanza fondamentale per tutti i Comuni della Leventina ma anche per il Canton Uri (continuità del servizio pubblico) oltre a rappresentare in futuro un collegamento accessorio essenziale alla linea AlpTransit per una parte del traffico passeggeri e merci. Un aspetto fondamentale è infatti quello che la fermata "Porta Alpina" non precluda in alcun modo o faccia perdere d'importanza alla fermata AlpTransit in Ticino, tantomeno avere ripercussioni negative sul traffico regionale a nord e a sud del S. Gottardo (TILO). Se questo dovesse accadere, la nostra Regione perderebbe in effetti la possibilità di agganciarsi alla moderna rete dei trasporti - obiettivo segnalato anche nell'ambito del Piano Regionale dei Trasporti della Regione Tre Valli - e incrementerebbe il suo stato di "regione periferica". Considerato quanto precede, e affiancato adeguatamente il progetto con iniziative complementari, Porta

Legge federale sulla politica regionale

Legge federale sulla politica regionale Legge federale sulla politica regionale Disegno del L Assemblea federale della Confederazione Svizzera, visto l articolo 103 della Costituzione federale 1 ; visto il messaggio del Consiglio federale del

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