Teoria dell impresa cooperativa (Iª parte)
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- Ignazio Molteni
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1 Teoria dell impresa cooperativa (Iª parte) Per dare ai soci più sicurezza e benessere la Società [Equitable Pionieer of Rochdale] ] comprerà o prenderà in affitto una terra che sarà coltivata dai soci disoccupati o da quelli il cui lavoro sia male retribuito. Appena sarà possibile la Società procederà all'organizzazione delle forze della produzione, della distribuzione, dell'educazione e del proprio governo; in una parola costituirà una colonia indigena che si sostenga da sé [ ][ ] La Società verrà in aiuto di altre società cooperative per fondare colonie simili (Muzzioli Rinaldi 1999, pag. 34; sottolineatura aggiunta)
2 I problemi teorici fondamentali Una coop è un impresa diversa? Se è diversa, in che cosa è differente? Se è un impresa come le altre, perché trattarla in modo diverso (es. incentivi fiscali, regime legislativo particolare, ecc.) Se è un impresa diversa come raggiungerà l efficienza? e se sarà efficiente, come farà ad esserlo se è differente da un impresa tradizionale?
3 Sul piano istituzionale Se l impresa cooperativa massimizza il profitto come regola di comportamento efficiente non può non essere un impresa come le altre. Se invece si comporta in modo differente è inefficiente. Se è un impresa come le altre non avrà bisogno di una specifica normativa di tutela. Se non è efficiente, una normativa di tutela della cooperazione contribuirà a conservare tali inefficienze e in generale si indurrà un comportamento non concorrenziale, incentivando la ricerca di forme di rendita di tipo monopolistico.
4 La critica all azione cooperativa: Premessa epistemologica Le critiche nascono da un opzione d individualismo metodologico Solo le unità d analisi individuali (consumatore / imprenditore) hanno fondamento logico-economico, quindi, giuridico-operativo operativo L impresa è l imprenditore Gli agenti si muovono seguendo un sistema di incentivi Gli incentivi forniscono segnali efficienti solo se i diritti di proprietà sono chiariti e rafforzati L efficienza (e la stessa ragione d essere) delle istituzioni si misura sulla capacità di assicurare la definizione e la difesa dei diritti di proprietà
5 La critica all azione cooperativa: il modello di Ward e la Common Tragedy Critica tecnica/contrattuale: la cooperazione (la formazione della proprietà collettiva) riduce l occupazione Il modello di Ward Critica ecologica : la proprietà comune (esistenza) mette in pericolo le risorse disponibili La Tragedia dei Commons
6 Il modello di Ward: : ipotesi La coop massimizza la differenza tra ricavi e costi Vengono impiegati solo K e L Massimizza il reddito dei soci Quindi non massimizza il profitto Perché: Il concetto di ricavo è identico sia per l impresa capitalistica che per l impresa coop (P( x ) Ciò che cambia è il concetto di costo: Per l impresa capitalistica C T = w L + r P K K Per la Coop C T = r P K K Non minimizza il reddito dei fattori
7 Il modello di Ward P x B P x B B H H H F w W β β -rp k K L L w L L L Grafico animato
8 Critica alle critiche Il modello di Ward: : la coop remunera solo K al prezzo di mercato Falso: remunera non solo il lavoro, ma anche il fattore cooperativo Il fattore cooperativo è la costruzione su base contrattuale di un fondo di processo (bene pubblico) Tale fattore deve essere remunerato La remunerazione di tale fattore è il ristorno Tale fondo aumenta la produttività dei fattori (innovazione di processo) L imprese coop sono particolarmente longeve L imprese coop sono particolarmente adatte come soluzione contrattuale per attivare processi diacronici
9 La tragedia dei Commons : ipotesi Ipotesi esplicite: Un lago senza vincoli d accesso Due pescatori indipendenti Ricerca del massimo profitto Ipotesi implicite: Sistema chiuso Capacità produttiva variabile Tempo logico Condizioni strutturali: Vincolo: tempo di riproduzione della popolazione ittica La pesca è un processo diacronico
10 La tragedia dei Commons : dati B pesca a A pesca a Bassa intensità Alta Intensità Bassa intensità 20 q.liq 20 q.liq 2 q.liq 30 q.liq Alta Intensità 30 q.liq 2q.li 4 q.liq 4 q.liq Fonte: F.Delbono, S.Zamagni, Corso di microeconomia, CLUEB, Bologna 1995, pag. 33
11 La tragedia dei Commons : risultati e discussione Discussione del modello: La bassa intensità è la tecnica più efficiente sul piano sociale L alta intensità è la tecnica più efficiente sul piano privato Non è possibile evitare l accesso La soluzione migliore - qualunque cosa faccia l altro - è la pesca ad alta intensità Risultato: La proprietà comune produce i peggiori risultati sociali
12 Tragedia dei Commons o tragedia dell individualismo metodologico? Critica (ipotesi di sistema chiuso) Il modello è sbagliato perché trascura le sue stesse ipotesi: Se il sistema è chiuso: La capacità produttiva (i due pescatori) non è variabile perché né A, né B, possono uscire dal sistema. Quindi con la formazione dei diritti proprietà di A (o B) si determina il problema sociale della disoccupazione di B (o di A) Se A impiegasse B (o viceversa) l unico salario sostenibile sarebbe 20 q.liq (perché si dovrebbe accettare di lavorare a meno?) A quel l unica istituzione contrattuale efficiente sarebbe una società alla pari: la Coop Miralago
13 Tragedia dei Commons o tragedia dell individualismo metodologico? Critica (ipotesi di sistema aperto) Se il sistema fosse aperto: si riprodurrebbe la stessa tragica condizione attuale delle bio masse marine depauperate dalla pesca industriale dei paesi costieri. Infatti: I I diritti di proprietà (privata) esistono e coincidono con le acque territoriali. Purtroppo il pesce non conosce il diritto della navigazione e si muove liberamente in acque internazionali. Il problema si riproporrebbe però anche se queste fossero abolite. Perchè Sarebbe costosissimo controllare chi ha pescato dove; ; inoltre sarebbe privatamente razionale pescare comunque il massimo all interno delle d proprie acque territoriali Il mercato riesce quindi ad allocare le risorse, ma non a riprodurle La riproduzione delle risorse potrebbe essere garantita solo da istituzioni di cooperazione internazionale in grado di fissare le regole di distribuzione/riproduzione (ad esempio, quote di pesca).
14 Concetti guida per la costruzione di una teoria dell azione cooperativa Definizione dei costi di transazione Rapporto dei costi di transazione con i costi del controllo Definizione dei diritti di proprietà dell impresa coop Formazione di beni pubblici Formazione di beni pubblici di filiera
15 Linee guida per la costruzione di una teoria dell azione cooperativa Proposizione 1: i CT sono i costi della variazione da uno stato stazionario, ad un altro stato, e dipendono dalla divisione sociale del lavoro Proposizione 2: I CT sono indipendenti dalle ipotesi sulle forme di mercato (non dipendono dalle imperfezioni negli scambi) Proposizione 3: L agente cooperativo trasforma i diritti di proprietà, sui fattori di produzione in suo possesso, in diritti di partecipazione al godimento di una risorsa comune, indivisibile, e quindi specifica, costruita ponendo in comune quei fattori, con quelli di altri agenti partecipanti al common.
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