Via Cantore 20 - Brescia Il consumo di alimenti prodotti localmente quale via di contaminazione da PCB nella popolazione generale di Brescia

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1 Direzione Sanitaria Servizio Epidemiologico Via Cantore 20 - Brescia Cattedra di Igiene Università di Brescia 13.3 Il consumo di alimenti prodotti localmente quale via di contaminazione da PCB nella popolazione generale di Brescia

2 1. PREMESSA Nella precedente indagine campionaria sull esposizione a PCB nella popolazione generale di Brescia 1, svolta nel 2003, si era riscontrata una associazione tra i livelli ematici di PCB totali e l avere consumato alimenti di produzione locale, particolarmente se prodotti nella zona più contaminata. Non si era però riusciti a classificare con esattezza la esatta provenienza dei cibi prodotti localmente, la quantità di cibi assunti durante l intero arco della vita e la tipologia di alimenti consumati. Si è resa quindi necessaria un indagine di approfondimento con lo scopo di completare la suddetta indagine e precisare: L area di provenienza degli alimenti prodotti localmente e l influenza che ciò aveva sui livelli di PCBemia di chi consumava tali prodotti La quantità di alimenti prodotti nelle varie aree assunti durante l intero arco della vita La tipologia di alimenti consumati (di origine animale o vegetale) 2. METODI Nel corso della precedente indagine campionaria erano stati reclutati 579 soggetti adulti, dei quali 177 avevano dichiarato di aver consumato prodotti locali. Di essi 168 sono stati ricontattati e sottoposti a due interviste telefoniche di approfondimento sul consumo di prodotti locali; per i nove soggetti non contattati e re-intervistati, le informazioni raccolte nella prima intervista sono state ritenute comunque sufficientemente precise. Dei 168 re-intervistati, 163 (97%) hanno confermato di aver consumato prodotti locali. Anche 20 soggetti che nella precedente indagine avevano riferito di non consumare prodotti locali ma avevano alti livelli di PCB totali ematici sono stati sottoposti ad intervista telefonica di approfondimento sul consumo di prodotti locali: di questi 3 sono risultati consumatori di prodotti locali. In totale quindi i consumatori di alimenti prodotti localmente sono risultati essere 166. Essi sono stati dapprima distinti in tre categorie a secondo della zona in cui gli alimenti erano stati prodotti (vedi figura-1): 1- Consumatori di alimenti prodotti nella zona più contaminata immediatamente a Sud della Caffaro, definita come Area-A nella precedente indagine. Sono denominati: Consumatori alimenti area a sud della Caffaro

3 2- Consumatori di alimenti prodotti nelle zone a contaminazione intermedia, confinanti con l Area-A e definite nella precedente indagine come Area-B (quartiere Primo Maggio), Area-C (V^ circoscrizione: Chiesanuova, Fornaci, Villaggio Sereno). Sono denominati: Consumatori alimenti aree confinanti 3- Consumatori di alimenti prodotti nelle aree non confinanti con l Area-A, definite nella precedente indagine come Area-D. Sono denominati: Consumatori alimenti aree non confinanti Cinque soggetti che avevano consumato alimenti provenienti da più aree sono stati classificati come consumatori degli alimenti provenienti dall area più contaminata. Dei 166 soggetti consumatori di prodotti locali, 116 risultavano consumatori di prodotti locali anche al momento dell intervista, mentre 50 lo erano stati nel passato. Peraltro alcuni dei residenti nell area-a e nel Quartiere Primo Maggio avevano cessato il consumo a seguito dell ordinanza comunale. Tuttavia solo 29 (17%) dei 166 consumatori avevano interrotto il consumo di prodotti locali da più di 5 anni. Per ognuno dei 166 soggetti consumatori di prodotti locali è stata stimata una quantità complessiva di alimenti assunti nell arco della vita per verdure, frutta, carni e altri alimenti di origine animale (uova e latte) prodotti localmente, moltiplicando il numero di anni di assunzione per la frequenza annuale di assunzione. Quasi tutti i consumatori di frutta prodotta localmente consumavano anche verdure prodotte nella medesima area, così come quasi tutti i consumatori di uova e latte consumavano anche carni prodotte nella medesima area; si è quindi costruito un indice per quantificare il consumo di vegetali (frutta e/o verdure), e di prodotti animali (carni e/o uova e/o latte). Tutti i consumatori di prodotti animali consumavano anche vegetali prodotti nelle medesime aree. Si è quindi costruito un indice per quantificare complessivamente la frequenza del consumo di alimenti prodotti localmente (vegetali + prodotti animali), da un minimo di 50, per chi aveva consumato solo occasionalmente verdure per 5 stagioni, ad un massimo di 25000, per chi aveva consumato quotidianamente per 40 anni verdure, frutta, carni di vario tipo, uova. Si è proceduto al confronto tra i 166 soggetti consumatori di prodotti locali con i non consumatori di prodotti locali, aggiustando per età e sesso. In un ulteriore analisi si è proceduto a disaggregare per singoli quartieri i 96 consumatori di alimenti delle aree confinanti (figura-2). Strutture Coinvolte L indagine è stata svolta grazie alla collaborazione e al sinergismo tra diverse strutture quali il Dipartimento di Prevenzione, il Distretto di Brescia e la Cattedra di Igiene dell Università di Brescia. L analisi dei dati e l interpretazione dei risultati è stata effettuata da personale della Cattedra di Igiene 2

4 (prof. Donato, dr. Magoni), con la collaborazione sia per l analisi che per l interpretazione dei risultati da parte del professor Apostoli della Cattedra di Medicina del Lavoro dell Università di Brescia. 4. RISULTATI Dei 166 soggetti consumatori di prodotti locali 35 avevano consumato alimenti prodotti nell area Sud della Caffaro, 96 avevano consumato alimenti prodotti nelle aree confinanti, 35 nelle aree non confinanti, mentre 371 soggetti sono stati classificati come non consumatori di alimenti prodotti localmente. Si noti innanzitutto la diversa distribuzione dei PCB totali nei 4 gruppi (figura-3), con una dispersione modesta nei non consumatori che poi aumenta progressivamente passando dai consumatori di alimenti prodotti alle aree non confinanti (Area D), a quelle confinanti (Area B e C) con un massimo per l area a sud della Caffaro (Area A). Come si vede in tabella-1 i consumatori di alimenti delle aree non confinanti e delle aree confinanti hanno livelli medi e mediani di PCB simili tra loro (p= 0.8), moderatamente più elevati rispetto ai non consumatori (p<0.005 per entrambi i confronti) e marcatamente inferiori rispetto ai consumatori di alimenti prodotti nell area sud della Caffaro (p<0.005 per entrambi). Questi ultimi hanno in assoluto i valori di PCB più elevati considerando sia la mediana, le medie aritmetica e geometrica ed il 95 percentile. La percentuale di soggetti con livelli di PCB >15 μg/l ha un andamento analogo seppur non del tutto simile: non vi è differenza statisticamente significativa tra non consumatori e consumatori di alimenti delle aree non confinanti (5% e 9% rispettivamente, p=0.5), mentre la percentuale aumenta progressivamente passando ai consumatori di alimenti prodotti nelle aree confinanti (16%, p=0.004) e nei consumatori di alimenti prodotti nell area sud della Caffaro (51%, p<0.0005). Si noti che tra i 35 consumatori di alimenti prodotti nelle aree non confinanti, 3 soli individui hanno valori >15 μg/l. Ciò fa si che questo gruppo abbia valori superiori rispetto ai non consumatori di alimenti prodotti localmente. In particolare, uno di questi soggetti con PCB totali di 16.2 μg/l aveva svolto in passato lavori che comportavano l uso di trasformatori e condensatori con possibile esposizione professionale a PCB; mentre gli altri 2, con livelli di PCB totali rispettivamente di 40.3 e 84.6 μg/l, non avevano avuto esposizioni lavorative a PCB ma avevano entrambi consumato alimenti prodotti nel quartiere Violino, situato in un area immediatamente ad ovest dell area sud della Caffaro da cui è separato dal fiume Mella, per la quale attualmente non vi sono dati relativi a suoli o alimenti. 3

5 La frequenza di assunzione di prodotti locali mostra una correlazione con i livelli di PCB medioforte per i 35 consumatori di alimenti dell area sud della Caffaro (figura 4-A, R di Spearman= 0.57, p=0.0003), e più debole per i 96 soggetti consumatori di alimenti delle aree confinanti (figura 4-BC, R di Spearman 0.35, p=0.0006). Una correlazione non significativa ancora più debole, si nota nei 35 consumatori di alimenti delle aree non confinanti (figura 4-D, R di Spearman 0.23, p=0.2). Si è investigato se oltre alla frequenza di assunzione di prodotti locali in toto anche il tipo degli alimenti consumati (verdure, frutta, carni, altri prodotti di origine animale) fosse associato in modo diverso ai livelli di PCB ematico. Dei 166 consumatori di prodotti locali tutti avevano consumato vegetali, 127 avevano assunto solo vegetali (frutta e verdura) e 39 sia prodotti animali che vegetali. In tabella-2 si riporta la numerosità dei consumatori per tipo di alimento e la media del numero di assunzioni di alimenti nell arco della vita; si nota che il consumo di alimenti animali (carni, uova e latticini) è stato maggiore per i prodotti dell area a sud della Caffaro sia in termini relativi che assoluti; ad esempio per le carni la proporzione di consumatori è di 17/35, con un consumo medio di 2766 volte. In tabella-3 sono riportate, per le tre diverse aree, le percentuali di soggetti con livelli di PCB>15 μg/l a seconda che fossero consumatori solo di vegetali o di prodotti sia di origine animale che vegetali. Questi dati sembrano indicare apparentemente un ruolo maggiore degli alimenti di origine animale nell innalzare i livelli ematici di PCB rispetto al consumo di soli vegetali. Tuttavia va tenuto presente che: Come detto tutti i soggetti consumatori di alimenti di origine animale erano anche consumatori di vegetali; i consumatori di prodotti animali consumavano vegetali con una frequenza più che doppia rispetto ai consumatori di soli vegetali. E perciò evidente che per i consumatori di alimenti animali non è possibile distinguere il ruolo di questi ultimi da quello dei vegetali nel determinare i livelli ematici di PCB. Allo scopo di evidenziare il ruolo del solo consumo di vegetali, si è ripetuta l analisi escludendo i 39 soggetti consumatori anche di alimenti di origine animale e quindi confrontando i 371 soggetti non consumatori con i 127 consumatori di soli vegetali (tabella-4). I 26 soggetti consumatori di vegetali prodotti nelle aree non confinanti, gli 83 consumatori di vegetali delle aree confinanti e i 18 consumatori di vegetali prodotti nell area sud della Caffaro hanno livelli di PCB medi e mediani tra loro simili (p=0.3) e di poco superiori ai non consumatori (p=0.009, e rispettivamente). Tuttavia si noti che i consumatori di alimenti dell area a sud della Caffaro avevano i valori medi e 4

6 mediani di PCB più elevati, anche se la differenza con le altre aree non è significativa per il piccolo numero di osservazioni (n=18). La percentuale di soggetti con livelli di PCB >15 μg/l è simile tra non consumatori e consumatori di alimenti delle aree non confinanti (5% e 4% rispettivamente, p=0.8), mentre aumenta progressivamente passando ai consumatori di vegetali delle aree confinanti (12%, p=0.02) e ai consumatori di vegetali dell area sud della Caffaro (33%, p<0.0005). La frequenza complessiva di assunzione di vegetali risultava scarsamente correlata con i livelli di PCB per tutte le tre categorie considerate (r di Spearman <0.3 per tutte le aree, figura-5). Dei 96 soggetti consumatori di alimenti delle aree confinanti, 50 avevano consumato alimenti prodotti nel quartiere I Maggio (esclusa la parte già compresa nell area-a), 28 alimenti prodotti nel Villaggio Sereno, 13 in Chiesanuova, 5 alle Fornaci (tabella-5). Coloro che avevano consumato alimenti prodotti nel Villaggio Sereno presentavano valori di PCB simili ai non consumatori (p=0.8). I 50 soggetti che avevano consumato alimenti prodotti nel I Maggio avevano mediamente livelli più alti rispetto ai non consumatori (p=0.006) ma più bassi rispetto a coloro che avevano consumato alimenti prodotti nell area a sud della Caffaro (p=0.001). Per quanto riguarda i soggetti consumatori di alimenti prodotti nei quartieri di Chiesanuova e Fornaci, non è possibile trarre conclusioni definitive dato il piccolo numero di osservazioni.si nota tuttavia che alcuni soggetti tra questi hanno valori di PCBemia assai elevati e che la percentuale di individui con PCB >15 μg/l è decisamente superiore a quelle delle altre aree confinanti considerate (Villaggio Sereno e Primo Maggio). 5. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Nell interpretazione di questi risultati vanno tenuti presenti alcuni limiti della presente indagine: a) le informazioni sono state ottenute tramite un questionario sulle abitudini alimentari, il che implica un imprecisione di misura degli alimenti assunti sia in termini qualitativi (tipo di alimenti) che quantitativi. b) il disegno retrospettivo dello studio rende le informazioni raccolte tramite il questionario soggette a possibili recall bias (errori nel ricordo) c) i piccoli numeri per alcuni sottogruppi rendono le stime imprecise d) vi è un approssimazione nella classificazione della tipologia degli alimenti; in particolare, i vegetali non possono essere considerati tra loro uguali per il possibile contenuto di PCB e) vi è un approssimazione nella definizione delle aree basata su confini amministrativi: in 5

7 particolare, il quartiere I Maggio comprende aree a diversa contaminazione ambientale, secondo quanto risulta dalle concentrazioni di PCB nei suoli. L indagine ha comunque evidenziato i seguenti aspetti di interesse: 1) Si è vista una forte associazione, statisticamente significativa, tra l aver consumato alimenti prodotti nell area a Sud della Caffaro e i livelli di PCB ematico. Si osserva una relazione doseeffetto di segno positivo tra frequenza/quantità di alimenti di produzione locale assunti nell arco della vita e livelli di PCB ematici. Questi dati indicano la preponderanza dell inquinamento puntuale, dovuto al fenomeno Caffaro, rispetto a un inquinamento diffuso della città da altre fonti e ribadiscono che l alimentazione è stata la via di contaminazione prioritaria. 2) Si è vista un associazione, statisticamente significativa, tra l aver consumato alimenti prodotti nelle aree confinanti con l area a Sud della Caffaro e i livelli di PCB ematico. Tale associazione risulta più debole rispetto a quella rilevata per i consumatori dell area a sud della Caffaro, ma anch essa mostra una relazione dose-effetto con la frequenza/quantità di alimenti di produzione locale assunti nell arco della vita. Ciò implica la diffusione dell inquinamento in aree limitrofe a quella più contaminata, come appare anche dai dati sui suoli. 3) Considerando aree più limitate rispetto alle circoscrizioni, e cioè i quartieri, si sono riscontrate le seguenti associazioni tra consumo di alimenti prodotti in determinate aree e livelli ematici di PCB totali o nessuna associazione per aver consumato alimenti prodotti nel Villaggio Sereno o una debole associazione per aver consumato alimenti prodotti nel quartiere I Maggio o una forte associazione, simile a quella riscontrata nell area sud della Caffaro, per aver consumato alimenti prodotti a Chiesanuova e Fornaci, anche se questa osservazione si basa su di un piccolo numero di soggetti reclutati che avevano consumato alimenti provenienti dai quartieri Fornaci (N =5) e Chiesanuova (N =13) 4) Si è osservata una modesta associazione tra il consumo di alimenti prodotti nelle aree non confinanti con l area a Sud della Caffaro ed i livelli di PCB ematico che potrebbe avere spiegazioni diverse: indicare la presenza di un inquinamento diffuso (di fondo) della città da altre fonti, seppure a livelli meno elevati. indicare la presenza di inquinamento da PCB anche in alcune aree non confinanti con la 6

8 Caffaro, per esempio tramite riporto di terreni; peraltro solo 2 soggetti avevano valori elevati di PCBemia (>35 μg/l), ed entrambi avevano consumato alimenti prodotti nel quartiere Violino immediatamente ad ovest della zona Caffaro, suggerendo l opportunità di ulteriori approfondimenti in tale area. 5) Per quanto riguarda il tipo di consumo, l assunzione di prodotti di origine animale non risulta di per sé associato a livelli di PCB più elevati rispetto al consumo di soli vegetali. I consumatori di alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell area a sud della Caffaro e nelle aree confinanti risultano avere dei livelli di PCB più elevati di chi aveva consumato solo prodotti vegetali, ma ciò potrebbe essere dovuto al fatto che essi hanno consumato in maggior quantità diversi alimenti prodotti localmente, sia vegetali che animali. 6) Il consumo di soli vegetali prodotti nell area a Sud della Caffaro è anch esso risultato associato ad elevati livelli di PCB ematico. In futuro sarebbe opportuno, per i soggetti che hanno consumato e/o consumano vegetali prodotti nelle aree contaminate, disporre in parallelo di misure di esposizione individuale (PCB ematici) e ambientali (PCB nei suoli e nei prodotti degli orti). Brescia, 15/12/2004 7

9 NON CONSUMATORI CONSUMATORI DI ALIMENTI PRODOTTI IN: Aree non confinanti Aree confinanti Area a sud della Caffaro Numero di soggetti Età media (DS) Mediana Media geometrica Valori di PCB ematico (μg/l) Media aritmetica (DS) range min - max 95 centile Percentuale con PCB>15μg/L (16) (5) % (19/371) (15) (15) % (3/35) (16) (38) % (15/96) (17) (42) % (18/35) Tabella 1. Livelli di PCB ematici totali nei non consumatori di alimenti prodotti localmente e nei consumatori di alimenti prodotti in tre diverse aree della città. Tabella 2. Numero di soggetti consumatori per tipo di alimenti prodotti nelle tre diverse aree della città. Tra parentesi la media del numero di assunzioni di alimenti nell arco della vita (per esempio: 35 soggetti hanno consumato verdure prodotte nelle aree non confinanti, assumendole, in media, 2307 volte) Tipo di alimenti prodotti localmente Numero consumatori (media n assunzioni) CONSUMATORI DI ALIMENTI PRODOTTI IN: Aree non confinanti Aree confinanti Area a sud della Caffaro verdure frutta carni uova, latticini 35 (2307) 23 (1950) 11 (1872) 8 (2529) 96 (1760) 57 (1278) 11 (1634) 10 (1696) 35 (1969) 25 (1186) 17 (2766) 17 (3805) Totale consumatori 163* 103** *3 soggetti compaiono in due aree poiché avevano consumato verdure provenienti da aree diverse **2 soggetti compaiono in due aree poiché avevano consumato verdure provenienti da aree diverse Tabella 3. Percentuale di consumatori nelle tre diverse aree della città con livelli di PCB >15μg/L a secondo della tipologia di alimenti assunti Consumo Consumatori di alimenti Consumo alimenti origine prodotti in: di vegetali animale e vegetale

10 Aree non confinanti 1/26 4% 2/9 22% Aree confinanti 10/83 12% 5/13 38% NON CONSUMATORI CONSUMATORI DI ALIMENTI PRODOTTI IN: Aree non confinanti Aree confinanti Area a sud della Caffaro Area a sud della Caffaro Numero di soggetti Età media (DS) Mediana Media geometrica 6/18 33% 12/17 71% Valori di PCB ematico (μg/l) Media aritmetica (DS) range min - max 95 centile Percentuale con PCB>15μg/L (16) (5) % (19/371) (15) (7) % (1/26) (16) (30) % (10/83) (17) (15) % (6/18) Tabella 4. Livelli di PCB ematici totali nei non consumatori di alimenti prodotti localmente e nei consumatori di soli vegetali prodotti in tre diverse aree della città. Tabella 5. Livelli di PCB nei non consumatori di alimenti prodotti localmente e nei consumatori di alimenti prodotti in 7 diverse aree della città. 1

11 NON CONSUMATORI CONSUMATORI DI ALIMENTI PRODOTTI IN: Aree non confinanti Villaggio Sereno Numero di soggetti Età media (DS) Mediana Media geometrica Valori di PCB ematico (μg/l) Media aritmetica range min - max 95 centile Percentuale con PCB>15μg/L (16) % (15) % (16) % Fornaci 5 52 (20) Nc 40% Chiesanuova (8) Nc 23% I Maggio (16) % Area a sud della Caffaro (17) % 2

12 Figura 1. Le 4 aree della città considerate nell indagine campionaria sulla popolazione. sud Figura 2. Quartieri componenti le aree confinati con l area a della Caffaro. 3

13 Figura-3: Distribuzione dei livelli di PCB ematici nei non consumatori di alimenti prodotti localmente e nei consumatori di alimenti prodotti in tre diverse aree della città. Area sud della Caffaro (A), aree confinanti (B e C) e aree non confinanti (D). Non consumatori AREA-D Percent AREE-BC AREA-A PCB_totC Graphs by cibiabc_zone2_ 4

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16 Figura-4: Correlazione tra livelli di PCB ematici e frequenza di assunzione di alimenti prodotti nell area a sud della Caffaro (A) nelle aree confinanti(b e C ) e non confinati (D) R spearman=0.57 A (N=35) PCB µg/l frequenza alimenti assunti B e C PCB µg/l R spearman=0.35 (N=96) frequenza alimenti assunti R spearman=0.23 D (N=35) PCB µg/l frequenza alimenti assunti 7

17 Figura-5: Correlazione tra livelli di PCB ematici e frequenza di assunzione di vegetali prodotti nell area a sud della Caffaro (A) nelle aree confinanti (B e C) e non confinati (D) A PCB µg/l frequenza alimenti assunti B e C PCB µg/l frequenza alimenti assunti D PCB µg/l frequenza alimenti assunti 8

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